Anno 2 - Numero 3623 Aprile 2011
la voce del tifosoPeriodicoDiffusione gratuita
Mai cioccolato fu così amaro. Quello dell’uo-vo di Pasqua dei tifosi
del Bari ha il sapore della beffa, perchè nessuno avrebbe imma-ginato che oggi, ad un mese dal-la conclusione del campionato, si celebrerà quasi certamente la retrocessione in serie B. Una sorpresa crudele per chi ha il cuore biancorosso. Ed invece purtroppo è tutto vero. Lo aveva-mo capito da tempo, ma ora che il momento di salutare la serie A si sta avvicinando, fa lo stesso molto male. Tornano in mente le immagini della grande festa per la promozione del Bari di Conte, delle partite capolavoro di quel-lo di Ventura. Sembra una vita fa, ed invece è storia recente. È cambiato tutto in un batter d’oc-chio, come avviene per gli incan-
tesimi che si spezzano. Le vittorie si sono trasformate in sconfitte, le porte degli avversari si sono improvvisamente ristrette, gli idoli sono diventati traditori. Solo i tifosi sono rimasti gli stessi, ca-paci di tifare all’inglese come in nessun’altro posto d’Italia. Loro meritano dieci e lode, il resto è da bocciatura senza mezzi termi-ni. Di sicuro non meritavano una Pasqua così, ma chi segue il Bari da una vita sa che questi rovesci fanno parte del dna del club. Non ce ne faremo mai una ragione, ma almeno sugli spalti è stato un Bari di serie A. Nel fare la prima pagina c’è sem-brato di infierire, ma sappiamo anche che in molti conserveran-no questa copertina. Sperando che una Pasqua così non torni mai più.
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di Enzo TAMBORRA
la lunga ombra
di fantAntonio
Era scritto così. Che il Bari fos-se già spacciato, a cinque tur-ni dalla conclusione. E che la
Sampdoria affidasse proprio alla sfi-da del San Nicola le residue speranze di salvezza. Del resto chi è causa del suo mal… in casa biancorossa hanno sbagliato tutto ciò che poteva essere sbagliato. Mentre sulla ex isola feli-ce di Garrone, nello scorso gennaio, hanno deciso di privarsi (per riasse-stare le casse) sia di Pazzini che di Cassano. E senza i due uomini d’oro, Palombo e compagni sono scivola-ti sull’orlo del baratro. E’ colpa del destino? Ma va! Nel calcio, come nella vita, sovente sono gli uomini a decidere la propria sorte. Già, ca-pita pure che qualcuno, lassù, possa darti una mano. Come è successo ad Antonio Cassano. Se non avesse avuto i piedi magici che si ritrova… A proposito, chissà quali pensieri oggi pomeriggio scorreranno nella mente di FantAntonio? In fondo questa è la “sua” partita. Da una parte la squa-dra della sua città, quella dove ha cominciato a farsi un nome, prima di affrontare mille pagatissime avven-ture e peripezie. Dall’altra, i colori che lo hanno rilanciato, la Sampdo-
ria che lo ha riabbracciato in Italia dopo la sciagura Real, fino ad inna-morarsi pazzamente di lui. D’accor-do, anche quella storia è finita male, o meglio è finita a “male parole”. Ma il cuore e l’attuale residenza di Cas-sano sono rimasti a Genova. Come è facile intuire che il pibe di Bari Vec-chia continui ad amare follemente la città di San Nicola. Curiosa coin-cidenza. Quando da Bari si trasferì a Roma, per la bellezza di 60 miliardi di vecchie lire, Antonio lasciò i bian-corossi in serie B. Ora che ha lasciato Genova, i blucerchiati rischiano di fare la stessa ingloriosa fine. Porta fortuna o sfiga? Sarebbe bello chie-dergli a chi presterebbe i suoi piedi in questa circostanza? A quelli del Bari, per fare uno sgambetto me-morabile al suo vecchio presidente, Garrone? Oppure alla squadra di Ca-vasin, per cercare di tirarla fuori dai guai? Solo un bizzarro gioco della fantasia, niente altro. FantAntonio sta godendo nel paradiso del calcio: da qualche giorno è diventato papà e, fra qualche altro giorno, potreb-be cucirsi sulla maglia lo scudetto. Il premio più alto ai suoi quattro mesi milanisti. Fra qualche anno, piut-
tosto, Cassano avrà modo di raccontare al suo erede anche del Bari e della Sampdo-ria. Di quello che poteva essere e non è stato, sotto le due ban-diere che ha amato più in-tensamente.
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di Franco CIRICI
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Stadio San Nicolaore 15.00
la "cordata"di Enzo TAMBORRA
Cor-data o
no, c’è un sen-so di smarrimento
nei tifosi del Bari, che da sempre ritengono di
meritarsi un magnate che realizzi i loro sogni. Ed invece,
anche stavolta, nella migliore delle ipotesi, avremo un grup-
po di imprenditori che messi in-sieme faranno più o meno quello che hanno fatto i Matarrese da soli in oltre trent’anni. Se ci pen-sate, una beffa, altro che svolta. Si cambia non per migliorare, ma per sopravvivere. Oltre al danno della retrocessione in B, la beffa di non sapere più come andare
avanti. Qualcuno ha detto che più che una cordata sembra
una colletta, ma bisogna riconoscere che in que-
sti tempi di vacche magre, non è
facile per
c h i u n -que tirare fuori denaro fresco. Due milioni e mezzo di euro, la quota di ingresso per rivitaliz-zare le finanze del Bari, servono più o meno a pagare lo stipendio lor-do annuo di Almiron. Ma in attesa di vendere i pezzi pregiati, ammesso che abbiano mercato, il club biancorosso ha bisogno anche di quello che sembra un contributo minimo, pur di evitare l’onta di sanzioni che potrebbero essere l’anti-camera del fallimento. Con buona pace di chi sogna in grande, persino a ragion veduta. I tifosi del Bari hanno dimostra-to anche in questa annata terribile di meritare molto di più, non facendo mai mancare il sostegno ad una squadra che li ha traditi. Ma purtroppo il peso della loro passione non sembra avere valore sul mercato, in un calcio che è sem-pre più business e meno cuore. Ed allora non restano che i sogni. Almeno quelli, per fortuna, non costano nulla.
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Stadio San Nicolaore 15.00
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Del ricco parterre di ex di Bari-
Sampdoria, loro sono quelli che senza dubbio hanno lascia-to la traccia più profon-da. Epoche diverse l’una dall’altra (ba-
sti pensare che quando il tecni-
co blucerchiato approdò nel 1983
da calciatore alla corte dei Matarrese,
Guberti non era ancora nato), ma ugualmente
ricche di successi. Terzino destro roccioso e determi-
nato in marcatura, Cavasin fu uno dei primi colpi della gestio-
ne targata Vincenzo Matarrese che portò immediatamente il doppio salto dalla C1 alla serie A. Più recente l’av-ventura barese di Guberti, l’uomo che in soli sei mesi (da febbraio a giugno 2009) garantì alla squadra di Conte lo strappo decisivo per tornare in serie A dopo otto lungi anni di cadetteria. Un contributo impressionante sia per le cifre (18 presenze e nove reti), sia per
lo spettacolo regalato dalle ubriacanti serpentine del 26enne esterno sardo. A lungo si è parlato di un ritorno a Bari di questa strana coppia che ora si è riunita per salvare la Sampdoria dalla caduta in B. “Bari è sempre nel mio cuore”, ha sempre dichiarato l’allenatore veneto. “Il legame con la piazza e con la famiglia Matarrese è indissolubile”. Era già cosa fatta, invece, il ritorno di Guberti. Fu lui stesso a rivelarlo al termine della gara di andata dell’attuale campionato, nella quale, peraltro, siglò una doppietta nel 3-0 doriano. “Nel gennaio 2010 – disse Guberti - il ds Perinetti aveva trovato l’accordo sia con me, sia con la Roma per riportarmi a Bari. Era tutto fatto. Tuttavia, Ventura frenò la conclusione dell’affare perché cercava un giocatore con caratteristiche differenti e nel frat-tempo si fece avanti la Sampdoria. Bari, comunque, resta un’esperienza indi-menticabile. I centomila tifosi in piazza per la festa promozione sono l’immagi-ne più emblematica della potenzialità della città. Perciò, è un’enorme tristezza vedere i miei ex compagni laggiù”. Pro-prio così. E pensare che oggi Cavasin e Guberti potrebbero dare ai biancorossi la decisiva spallata per rendere la re-trocessione un dato acquisito. Gli idoli, insomma, chiedono strada. Ma il Bari venderà cara la pelle: la serie A è persa, ma c’è pur sempre un onore da salvare.
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gli idoli chiedono
stradaAlberto Cavasin e Stefano Guberti sono stati amati dal pubblico biancorosso. Ma oggi hanno bisogno
dei tre punti per la salvezza dei doriani
di Davide LATTANZI
7www.ilnuovogalletto.it23 Aprile 2011
Stadio San Nicolaore 15.00
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BARI
21 PUNTI (20°)
Vittorie: 4Pareggi: 9
Sconfitte: 20
4 GOL: Barreto;2 GOL: Okaka, Rudolf, Ghezzal, Parisi;
1 GOL: Donati, Castillo, Rivas, Kutuzov, Caputo, A.Masiello, Alvarez,
Gazzi
Ultima vittoria del Bari in casa: 24 Marzo 2010: 2-1
Padelli, Raggi, M. Rossi,Donati, Kutuzov
Ultima vittoria di Mutti su Cavasin:23 Novembre 2003:
Messina- Fiorentina:3-0
Jean Francois GILLET(media voto 6,18)
Andrea RAGGI(media voto 5,01)
IN CLASSIFICA
IL CAMMINO
I MARCATORI
LA CABALA
GLI EX
LA CURIOSITÀ
SAMPDORIA
32 PUNTI (18°)
Vittorie: 7Pareggi: 11sconfitte: 15
6 GOL: Pazzini; 5 GOL: Guberti; 4 GOL: Cassano;3 GOL: Maccarone, Pozzi;1 GOL: Gastaldello, Palombo, Volta,Ziegler
Ultima vittoria della Samp a Bari: 22 Marzo 1998: 1-0
Guberti, Koman
Ultima vittoria di Cavasin su Mutti:22 Maggio 2005:Brescia-Messina: 2-1
Gianluca CURCI(media voto 6,16)
Massimo MACCARONE(media voto 5,62)
IL TOP
IL FLOP
Stadio San Nicoladomenica 1 Maggio ore 20,45
A disposizione: 25 Padelli, 6 Rinaldi, 11 Ghezzal, 4 Almiron, 3 Codrea, 84 Raggi, 90 Alvarez
Stadio S. Nicola
23 Aprile 2011ore 15,00
9www.ilnuovogalletto.it
I precedentia cura dI Maurizio Fontana
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A disposizione: 85 Curci, 78 Zauri, 3 Ziegler, 12 Tissone, 11
Koman, 32 Maccarone, 27 Biabiany
Stadio S. Nicola
23 Aprile 2011ore 15,00
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Partite 25Vittorie 11Pareggi 7Sconfitte 7
Reti segnate 29Reti subite 25
RIEPILOGOIl primo incontro con la Sampdoria è stato ad aprile del 1947 il campionato del 7° posto per il Bari in A. Finì 2-1 con reti di Spadavecchia e Tavellin per il Bari e Fiorini per i liguri.La partita rimasta drammatica per il Bari è quella del 15 set-tembre 1991 quando, sotto un violento acquazzone, un fal-laccio del difensore Lanna della Sampdoria mise fuori causa il grande Joao Paulo.L’anno scorso finì 2-1 per i biancorossi, che in quell’occasione oltre alla prestigiosa vittoria (la Sampdoria era in corsa per la qualificazione in Champions League) festeggiarono ben due eventi. Infatti, Antonio Cassano tornò a Bari (foto) per la pri-ma volta da avversario (il Bari, dopo aver ceduto fantantonio alla Roma nel 2001 non lo aveva mai più incrociato) e le due tifoserie festeggiarono uno straordinario gemellaggio.
erroripazzeschi
Circa un anno fa la Sampdoria di Antonio Cassano e Giam-paolo Pazzini regalava lo
scudetto all’Inter vincendo a Roma contro i Giallorossi e di lì a poco si apprestava ad una clamorosa quali-ficazione in Champions League.Dodici mesi dopo i blucerchiati sono ad un passo da un’altrettan-to clamorosa retrocessione, dopo che si sono privati delle due stelle. Il Presidente Garrone ha deciso di non perdonare le gravi offese su-bite dal barese Cassano e lo ha ce-duto a Gennaio al Milan di Allegri. Dopo pochi giorni inspiegabilmen-te la Samp si è privata anche del bomber Pazzini. In un colpo solo i grandi protagonisti della passata stagione hanno rinforzato le due milanesi. I rinforzi giunti a Geno-va, primo tra tutti Maccarone, non sono stati sufficienti. Nell’arco di poche settimane la squadra è stata sempre più vicina alla zona retro-cessione, fino a domenica scorsa, quando è stata superata dal Cese-na ed è quindi scesa al terz’ultimo posto. Durissima - e per certi versi eccessiva poichè sfociata anche in
atti violenti - la conte-stazione dei tifosi. Certo, gli errori della dirigenza, ad oggi, non possono che essere considerati pazzeschi e ma-croscopici. Non si può indebolire im-provvisamente e a metà stagione una formazione con la cessione dei due giocatori più rap-presentativi. Se, infatti, la scelta del Presidente Garro-ne nei confronti di Cassano è dettata dalla volontà di non creare un pericolo-so precedente (le gerarchie vanno rispettate), la ven-dita di Pazzini all’Inter potreb-be diventare il più clamoroso degli autogol.
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di Maurizio FONTANA
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11www.ilnuovogalletto.it23 Aprile 2011
Stadio San Nicolaore 15.00
le campagne dello sfascio
Nessun acquisto, tra mercato estivo e invernale, ha superato l’esame Bari. La retrocessione non è solo figlia degli infortuni…
Basterebbe scorrere i nomi di chi è arrivato a Bari in questa sta-gione, ripassare velocemente le
immagini del campionato, per trarre le dovute conclusioni. Per dedurre che questa retrocessione non può essere giustificata e spiegata solo con l’infinita, e comunque nefasta, serie di infortuni. Ricapitoliamo. Con una doverosa pre-messa. L’estate scorsa Guido Angelozzi eredita il ruolo di Giorgio Perinetti ed un mandato assai impegnativo. Deve arrangiarsi, senza spendere. La società è in affanno, gli unici soldi sui quali co-struire il futuro sono derivanti dalle plu-svalenze di Bonucci (circa 7 milioni) e di Meggiorini (1,7 milioni). Il resto è affi-dato alle idee, alle capacità ed alle co-noscenze del nuovo direttore sportivo e di Giampiero Ventura, depositario della
totale fiducia del presidente Matarrese. L’obiettivo economico viene centra-to, non quello tecnico. Il Bari chiude il mercato estivo addirittura con qualche spicciolo in attivo. Ma, a fronte di tale risultato positivo, il nuovo Bari appare subito indebolito sul piano tecnico. In-tanto tutta la plusvalenza di Bonucci è bruciata sull’altare di Barreto e di Almi-ron (prelevati in compartecipazione per lo stesso malloppo incassato dalla ces-sione del difensore alla Juve). Tutta Bari li rivoleva, certo. Ma un buon dirigente è colui che sa prevedere, non chi si li-mita ad esaudire i desideri del popolo. In quanto agli euro rimediati dalla com-partecipazione di Meggiorini, buona parte se ne vanno a Siena per prendere Ghezzal. Il resto è investito su Pulzetti, vecchio pupillo di Ventura. Ebbene, per
una serie di motivi (compresi gli infortu-ni), il brasiliano, l’argentino ed il franco algerino non offrono l’apporto auspica-to. Nemmeno il 50%. Mentre Pulzetti fa rimpiangere perfino il generoso De Vezze e, a gennaio, chiede di andar via (Chievo). In una difesa, orfana di Ranoc-chia e Bonucci, arrivano Rossi e Raggi, oltre alla “scommessa” Rinaldi. Il primo fa quel che può, tra alti e bassi, il secon-do resta spesso ai margini. Alla resa dei conti, la difesa (reparto fondamentale nel gioco di Ventura), perde colpi in ab-bondanza. In estate dovrebbe arrivare anche il giovane esterno offensivo Ro-mero, ma lo spagnolo (infortunato) si vede solo a dicembre. E poi, comunque, si mostra ancora acer-bo. Il resto è storia nota, il Bari affonda dopo un avvio brillante. A gennaio si
corre ai ripari, dopo aver preso atto del-le ricadute di Barreto, S. Masiello, Ghez-zal e Castillo. Si dovrebbe fare l’impos-sibile per salvare il Bari, come assicura Matarrese. Invece scende a Bari una va-gonata di gente, quasi tutti in prestito: da Huseklepp (l’unico acquisto) a Ru-dolf, da Okaka a Codrea, da Glik a Ben-tivoglio fino alla meteora Kopunek. L’u-nico dei suddetti ad evidenziare qualità certe è l’ungherese Rudolf, peraltro una seconda punta, non un tiratore scelto. Quel che sarebbe servito per colmare il vuoto lasciato da Barreto. In sostanza, una semina misera senza alcun bagliore per il futuro. Inevitabile la rovinosa ca-duta. Ma non date colpa solo alla iella.
di Franco CIRICI
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Guido Angelozzi, DS del Bari
13www.ilnuovogalletto.it23 Aprile 2011
Stadio San Nicolaore 15.00
“Scansamose”. Così recitava uno stri-scione divenuto ormai celebre. Un messaggio lanciato lo scorso anno dai tifosi della Lazio nella gara contro l’In-ter per lasciar passare i nerazzurri lan-ciati verso lo scudetto, ai danni della Roma. Il risultato fu un morbido 2-0 in una gara che si rivelò un pessimo spot per il calcio italiano. La speranza è che oggi al San Nicola si scongiuri una situazione analoga. Le due tifoserie sono legate da un solido gemellaggio celebrato per la prima volta la scorsa stagione. In secondo luogo, il Bari è ormai irrimediabilmente condannato alla B, mentre la Sampdoria è alla di-sperata caccia dei tre punti per fuggire dal terzultimo posto. Il rischio, insom-ma, è che gran parte del San Nicola tifi per i blucerchiati. “Non accadrà nella
maniera più assoluta”, assicura Alber-to Savarese (per tutti, il “Parigino”), punto di riferimento degli Ultras Curva Nord. “Come gruppo organizzato, non spingeremo mai la nostra squadra ad una sconfitta. Abbiamo già colleziona-to tante brutte figure: la retrocessione sarà pure inevitabile, ma il campio-nato va onorato fino alla fine. Siamo delusi e abbiamo preso le distanze dal comportamento dei calciatori. Ma so-sterremo comunque la città ed i suoi colori. Un gemellaggio non può essere influenzato dalle vicende del campo. Con i supporter blucerchiati faremo il consueto giro di campo con le bandie-re e ci saluteremo a fine gara. Qualun-que sia il risultato finale”. Insomma, i dubbi dovrebbero essere fugati.
l'angolodi
gemellaggio? solo sugli spalti
di Davide LATTANZI
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Andria – Dopo lo straordinario agosto az-zurro al PalaFlorio di Bari e le amichevoli disputate dal Maccabi Tel Aviv fra Taranto e Barletta, la grande pallacanestro torna in Puglia, ìcon la squadra-spettacolo per eccellenza: gli Harlem Globetrotters. Gio-vedì 12 maggio infatti, Andria ospiterà
al Palasport di Corso Germania, dalle 20,30, la prima tappa meridionale
del Tour 2011, che vedrà la squadra di basket più famosa ed amata del mondo esibirsi in altre sette città italiane. La manifestazione, organiz-zata con il supporto dell’Assessora-
to allo Sport del Comune di Andria, si propone come un evento imperdi-
bile non solo per tutti gli appassionati
della palla a spicchi ma anche per quanti vogliano trascorrere una serata di grande divertimento: “Abbiamo colto con gran-dissimo entusiasmo la possibilità di ospi-tare l’unico appuntamento del centro-sud Italia del tour degli Harlem Globetrotters – osserva l’assessore allo Sport del Co-mune di Andria, Flavio Geremia Civita – Il Palazzetto dello Sport di Andria sarà pro-tagonista di una esaltante notte di sport e spettacolo. Con iniziative di questo gene-re, intendiamo promuovere lo sport ed il nostro territorio, ponendolo questa volta al centro di una ribalta internazionale”.Fra i tifosi ammaliati dalla bravura dei Globetrotters anche il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, Dino Meneghin: “Per gli Harlem Globetrotters ho lasciato l’atletica per il basket. Erano gli anni Sessanta e mio fratello mi invitò ad andarli a vedere con lui a Varese. Il pa-lazzetto era strapieno e lì ho perso la testa per quello che sarebbe presto diventato il
mio nuovo sport. Il mio invito? Andate a vedere questi fantastici giocolieri con tut-ta la famiglia. Tornerete a casa veramen-te soddisfatti. Credetemi, ne vale davvero la pena: si passano due ore in allegria, si assiste ad un grandissimo spettacolo. E soprattutto si vivono delle emozioni vere”.I biglietti sono già in vendita sul circuito TicketOne e BookingShow, a partire da 20 Euro. Previsti ridotti per under 14 ed over 65. Acquistando almeno 20 biglietti se ne riceveranno 2 in omaggio, del settore maggiormente richiesto (infotel 02.30063306 e 366.1961503, email [email protected]).
Ulteriori dettagli sulla pagina Facebook “Harlem Globetrotters ad Andria”: fino al 5 maggio si potrà provare a vincere un tagliando per la tappa del 12 maggio, pubblicando un video di acrobazie con il pallone da basket. Provando, insomma, ad imitare i giocolieri americani.
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vs
Biancorossi e blucerchiati uniti da un gemellaggio, da una classifica terribi-le e dal sentimento comune nei con-fronti della presidenza. I Doriani ce l’hanno con Garrone per aver venduto Cassano e Pazzini. Noi non abbiamo ancora perdonato al presidente l’ac-quisto di Castillo. La sfida non solo non è da brividi. Ma è pure l’unica partita che se la Bari perde, come dire, non ti dispiace troppo. Anzi. Che tanto, con la dignità morta dopo la ventesima sconfitta, a quel punto aiuti una squadra simpa-tica. Duelli entusiasmanti attendono gli spettatori: Guberti cercherà di fare il gol dell’ex. Un altro, dopo il capola-voro con cui ha superato Gillet all’an-data. Che non dico niente di brutto in onore del gemellaggio. Altrimenti.
Rossi potrà finalmente chiarirsi con Curci. A inizio campionato nessuno avrebbe pensato che Bari-Samp sa-rebbe stata una sfida salvezza. E infat-ti non lo è. Visto che per la Bari ogni speranza di salvezza è sfumata. Per-ché puoi cambiare allenatore, modulo e atteggiamento. Ma se non fai gol. Come devi fare i punti? Li vuoi battere con l’atteggiamento i portieri avversa-ri? O mandi l’allenatore a convincerli a fare autogol?Questo e molto altro ancora per Ba-ri-Samp, sfida più interessante sugli spalti che in campo. Non vedete l’ora di sapere come andrà a finire? Allora abbassate il giornale e godetevi il ge-mellaggio.Forza Bari. Sempre.
Pasquale Laricchia
l'angolodi
Il trailer della partita "visto dalla Curva"
la partita di oggi presentatain maniera insolita, ironica e pittoresca
Alessio e Enzo qui in occasione dell’esodo dei 10.000 a Roma durante la passata stagione, seguono il Bari ovunque anche quest’anno.
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