DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA U.O. EPIDEMIOLOGIA E
COMUNICAZIONE DEL RISCHIO
U.O.C. IGIENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE
U.O.C. SANITA’ ANIMALE
U.O.C. IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
U.O.C. IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ANIMALI
U.O.C. IMPIANTISTICA ANTINFORTUNISTICA
U.O.C. IGIENE PUBBLICA
U.O.C. PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
U.O.C. MALATTIE INFETTIVE E GESTIONE AMBULATORIALE
PROGRAMMA DI SICUREZZA ALIMENTARE PROGRAMMA IGIENE E SICUREZZA DEGLI
AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO
DIPARTIMENTO DI SANITA’ PUBBLICA U.O. EPIDEMIOLOGIA E
COMUNICAZIONE DEL RISCHIO
U.O.C. IGIENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE
U.O.C. SANITA’ ANIMALE
U.O.C. IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
U.O.C. IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ANIMALI
U.O.C. IMPIANTISTICA ANTINFORTUNISTICA
U.O.C. IGIENE PUBBLICA
U.O.C. PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
U.O.C. MALATTIE INFETTIVE E GESTIONE AMBULATORIALE
PROGRAMMA DI SICUREZZA ALIMENTARE PROGRAMMA IGIENE E SICUREZZA DEGLI
AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO
UNITA’ OPERATIVA PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
Opera nel campo della promozione della salute e sic urezza nei luoghi di lavoro, individuando le priorità d’intervento sulle aree di attività lavorativa a maggior rischio. Operando anche in modo integrato con i Sog getti Sociali e con gli Enti Pubblici impegnati nel settore.
Concorre al raggiungimento dei seguenti obiettivi:• Riduzione degli infortuni• Monitoraggio e contenimento dei rischi dell’insorge nza di malattie correlate al
lavoro• Miglioramento della vita nei luoghi di lavoro (Psic ologico, sociale e relazionale)• Promozione della cultura della prevenzione
• E’ composta da: 3 medici, 1 chimico, 18 tecnici del la prevenzione 2 assistenti sanitarie
MODALITA’ OPERATIVE E FUNZIONI
In collaborazione con:
Unità Operative del Dipartimento di Sanità Pubblica (Programma ISAVL)
Servizi di altre UU.SS.LL. (AVEN)
Enti Pubblici (DTL, VVF, ARPA, INAIL, INPS)
Funzioni:• Informazione• Formazione• Assistenza• Vigilanza e Controllo
SEDI DEL SERVIZIOPREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO
� PIACENZA
PIAZZALE MILANO 2
� FIORENZUOLA
VIA S. ROCCO 39
Progetto 2.10 –
Prevenzione degli infortuni stradali
In orario di lavoro
I dati INAIL nazionali confermano la gravità del fenomenodell’incidentalità stradale sia in termini di infortuni sia in termini di eventimortali:gli ultimi dati disponibili attestano che la circolazione stradale ha causatocirca il 20% di tutti gli infortuni sul lavoro.
Gli infortuni mortali su strada in Italia nel 2010 rappresentano oltre il 50%del totale dei morti sul lavoro (in occasione di lavoro + in itinere) ed inparticolare quasi il 40% di quelli avvenuti in occasione di lavoro (esclusi,cioè, quelli in itinere).
A Piacenza di tutti gli infortuni sul lavoro circa il 14% avviene su strada (dato medio relativo al periodo 2008-2013 – fonte INAIL).
Preoccupa il fatto che questi infortuni sono particolarmente gravi, infatti sul totale degli infortuni mortali, il 40% è rappresentato da infortuni stradali.
Caratteristiche del progetto e linee di intervento
Eventi informativi/formativi
rivolti alle aziende
del settore trasporti
Interventi di
vigilanza/prevenzione
nel settore trasporti
lavoratori, RLS, RLST, MC, consulenti aziendali
materiali informativi in tema di promozione della salute (sani stili di
vita, vaccinazioni, ecc..) per i lavoratori
elaborazione di una check list da diffondere alle aziende del settore
anche al fine di un’autovalutazione
divulgazione agli operatori del settore di documentazione relativa
alla modalità di gestione delle problematiche relative alla sicurezza
stradale
costituzione di una rete di flussi informativi con le forze di polizia
Interventi di promozione della
salute
sensibilizzazione e supporto alle aziende che intendono adottare
programmi di promozione della salute
particolare attenzione alle aziende dei trasporti ma anche ad aziende
che hanno operatività su strada e ad azienda che riportano numerosi
infortuni in itinere
Referente progetto locale: Dott.ssa Maria Teresa CellaGruppo di lavoro: TdP: Marco Demarzo, Francesco Nuvola; AS: Monica Ralli
LegendaEvidenza: elemento oggetto di controlloVisto: è stato verificatoNA: Non ApplicabileRiferimenti : gli esempi riportati sono indicativi degli obblighi di legge, non sono esaustivi e vanno adottati in base alle caratteristiche specifiche dell’azienda
LISTA DI CONTROLLOPER LA VALUTAZIONE SPECIFICA DEL RISCHIO DA INCIDEN TE STRADALE
http://www.ausl.pc.it/dipartimento_salutepubblica/sicurezza_materiale_informativo.asp
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Evidenza visto NA Riferimenti Il Documento di valutazione aziendale dei Rischi contieneun approfondimento relativo al rischio specifico di incidente stradale
Esempio:−Descrizione del ciclo di lavoro−Analisi infortuni stradali degli ultimi anni−Individuazione delle misure di prevenzione da attuare−Programma per l’attuazione delle misure di prevenzione
Sono analizzati i principali fattori che possono essere causa o concausa di incidenti in orario di lavoro
Esempio:−Distanze percorse−Tempi di guida e di riposo−Uso di dispositivi elettronici alla guida−Colpi di sonno−Abuso di alcol o sostanze−Problematiche relative alla stabilità del carico (ausili per il fissaggio del carico, istruzioni agli operatori)−Altro
Sono inserite procedure da attivare in situazioni di emergenza
Esempio:−Primo soccorso−Antincendio−Guasti al mezzo−Incidente stradale−Perdita del carico−Altro
All’origine del verificarsi di un incidente stradale possono esserci fattori legati a:• sistema di sicurezza aziendale• organizzazione del lavoro
Quali:� il sistema di sicurezza delle imprese� la manutenzione dei mezzi� la formazione dei lavoratori� gli orari di guida, di pausa, di lavoro e di riposo� il comportamento degli autisti� lo stato di salute degli addetti� gli stili di vita tra cui quelli alimentari
Le imprese devono valutare e gestire il rischiodi incidente stradale come tutti gli altri rischiaziendali, anche se è fisicamente collocatoall’esterno dell’azienda.
Art 28 del D. Lgs 81: la valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato…
DVR
Rischi per la salute e per la sicurezza
Movimentazione manuale dei carichi
Rumore
Vibrazioni
Microclima
Agenti chimici
Stress lavoro correlato
Rischio da incidente stradale
Atmosfere esplosive
..
..
Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori nel comparto del trasporto su strada –Dipartimento di Prevenzione ASL Roma – Dicembre 2009
Salute e sicurezza nel Trasporto e nella movimentazione delle merci – Regione Veneto –Progetto regionale prevenzione infortuni nelle operazioni da carico e scarico 2004-2008
Il Documento di valutazione aziendale dei Rischi contieneun approfondimento relativo al rischio specifico di incidente stradale
Sono analizzati i principali fattori che possono essere causa o concausa di incidenti in orario di lavoro
Possibili fattori interferenti
Frequenza e durata dell’esposizione
Orario di lavoro Descrizione turniDescrizione tempi di guida e di riposoRispetto norme CE, modalità di verificaUso cronotachigrafo, gestione
Distanze percorse
Tratte principaliTipi di percorso
Fattori tecnici Efficienza del mezzo
Manutenzione, Verifiche periodicheStabilità del carico
Fattori umani Comportamento dell’autista
Uso di dispositivi elettronici, Eventuale regolamento
Condizioni dell’autista
Consumo/abuso di alcol e sostanze psicotropePatologie del sonnoRisultati della sorveglianza sanitaria
FORMAZIONE E INFORMAZIONE
Evidenza visto NA Riferimenti
INFORMAZIONE
Gli operatori che lavorano su
strada sono informati
Esempio:
−all’assunzione tramite pacchetto informativo dedicato
−relativamente agli effetti conseguenti all’assunzione di alcool,
farmaci, droghe
−relativamente all’uso dei dispositivi di sicurezza passiva: cintura di
sicurezza, indumenti ad alta visibilità
−altro
FORMAZIONE
Gli operatori che lavorano su
strada hanno partecipato a corsi
di formazione
Esempio:
−Corsi di formazione contenenti temi relativi al rischio da incidenti
stradali (per gli assunti prima del 12/01/2012)
−Corsi di formazione “Generale” di 4 ore
−Corsi di formazione “Specifica” di 8 ore con particolare riguardo al
rischio da incidenti stradali (per gli assunti dopo il 12/01/2012)
−Corsi per il rilascio della Carta di Qualificazione del Conducente
(CQC)
−Aggiornamenti formativi, come previsto dall’Accordo Stato
Regioni
−Corsi di formazione per l’uso di specifiche attrezzature (carrelli
elevatori, ple, ecc)
−Corsi di guida sicura
−Test di verifica della comprensione della lingua italiana, in caso di
lavoratori stranieri
ADDESTRAMENTO
Gli operatori che lavorano su
strada hanno ricevuto uno
specifico addestramento relativo
alle attività svolte
Esempio:
−Procedure da attivare in condizioni di emergenza
−Compiti di riparazione o manutenzione
Il Datore di Lavoro
Il datore di lavoro deve mettere a punto
l’organizzazione della sicurezza per la salute dei lavor atori all’interno della
propria azienda:�Definire la politica aziendale di sicurezza
�Impegno a soddisfare i requisiti stabiliti dalle norme di legge in tema di salute e sicurezza
�Impegno a prevenire e correggere le condizioni di rischio , per la sicurezza e la salute dei lavoratori;
�Impegno a perseguire un miglioramento continuo delle prestazioni di prevenzione dei rischi per sicurezza e salute
�organizzare il conseguentesistema aziendale della prevenzione
Stabilendo : le Responsabilità, i Ruoli, la Programmazione
Il Datore di Lavoro edil sistema organizzativo
c’è una diretta conseguenza tra:
�l’organizzazione della sicurezza per la salute dei lavoratori (vdr/standard di sicurezza)
e
�comportamenti personali dei lavoratori(comportamenti non conformi…….)
Da una “buona” fase organizzativa, DERIVA un idoneo comportamento dei lavoratori
Esempio 1�L’autista, dopo il carico deve effettuare il fissag gio delle
merci trasportate.
FASE ORGANIZZATIVA:•Fornire degli ausili che saranno in dotazione al camion (cinghie di fissaggio, traverse scorrevoli, supporti regolabili, tappi, ecc.)•Formazione specifica, (quando e come usare gli ausili) •Addestramento (come si fa il fissaggio, tipologie di carico) •Formazione specifica tecnica(es: distribuzione del carico che deve essere uniformemente ripartita sul cassone,i pallet posti al livello inferiore siano in grado di sopportare i materiali stivati sopra)
•Fornitura di dpi al lavoratore (scarpe, guanti)
Esempio 2�Ho delle autocisterne, la valutazione di rischi evid enzia
che i lavoratori hanno il rischio di caduta dall’al to.
FASE ORGANIZZATIVA:• scala di salita sulla passerella di servizio alla cisterna, parapetto
anticaduta ripiegabile. Gancioscorrevole per attacco dpi
� Fornitura di dpi al lavoratore (idonea cintura di sicurezza, scarpe guanti)
� Formazione, Addestramento.
� Vigilanza sui comportamenti
La formazione nel D.Lgs.81
Articolo 18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente:
adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37
Articolo 36 - Informazione ai lavoratori
Articolo 37 - Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti
Articolo 73 – obblighi del datore di lavoro riguardo a Informazione, formazione ed addestramento nell’uso de lle attrezzature di lavoro
1. Al momento dell’assunzione 2. Al momento del trasferimento o cambio mansione3. In occasione di cambiamenti nell’organizzazione
aziendale: Nuove e/o cambio attrezzature, nuove tec nologie, nuove sostanze e/o preparati pericolosi
FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO SPECIFICO
Addestramento: deve essere effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro “ training on the job”
Formazione QUANDO?
D.Lgs.81 Articolo 2 - DefinizioniComma 1)Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente decreto legislativo si intende per:Lettera cc) «addestramento»: complesso delle attività dirette a fare
apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti,
sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di
lavoro
Tenere conto delle conoscenze linguistiche dei lavora toriverificando preventivamente che i lavoratori immigr aticomprendano la lingua utilizzata
LA FORMAZIONE DEVE:
Essere periodicamente ripetuta in seguito: - alla evoluzione dei rischi- all’insorgenza di nuovi rischi
Essere facilmente comprensibile
Essere svolta durante orario di lavoro
Non può comportare oneri economici per i lavoratori
Articolo 37 - Formazione dei lavoratori ………..1. Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute …….. con particolare riferimento a:
b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenz a dell’azienda.
Accordo Stato-Regioni del 21/12/11in vigore dal 11/01/2012
I percorsi formativi sono articolati in moduli asso ciati a tre differenti livelli di rischio : BASSO , MEDIO, ALTO ,
Il monte ore di formazione da frequentare è individuato in base al settore Ateco di appartenenza dell’azienda, associa to ad uno dei
tre livelli di rischio, così come riportato sopra.(Accordo Stato Regioni - Individuazione macrocategori e di rischio e corrispondenze ATECO 2002-2007).
TABELLE ATECO 2002- 2007
Aziende a RISCHIO MEDIO
TRASPORTI Trasporti, magazzinaggi, trasporti marittimi/aerei, servizi postali, corrieri
LAVORATORI punto 4.
Attività Formativa COSA FARE effettuata da ENTRO
Formazione generale
sui contenuti del
titolo I del D.Lgs. 81/08
4 oreNel caso di nuovo
rapporto di lavoro anche
in settori diversi non va
ripetuta e costituisce
credito formativo
permanente
Da docenti
interni o esterni
all’azienda che
abbiano i
requisiti
previsti(Decreto interministeriale
del 06/03/2013, in vigore dal 18/03/2014)
Possibile e-learning
Per i neoassunti
entro al massimo
60 gg dall'assunzione
Formazione
specificasui contenuti dei titoli
successivi al I del
D.Lgs. 81/08
Attività a rischio desunta dalla
valutazione dei rischi:
���� Basso = 4 ore ,
���� Medio = 8 ore ,
���� Alto = 12 ore
Da docenti
interni o esterni
all’azienda che
abbiano i
requisiti
previsti(Decreto interministeriale
del 06/03/2013, in vigore dal 18/03/2014)
Per i neoassunti entro al massimo
60 gg dall'assunzione
Nota:CQClinee applicative
(atti n.153/CSR 25/07/2012) : equivale
a formazione specifica. (escluso procedure, form.speciale, ecc.)
Addestramentoimmediato
Chi, e che corso ha
fatto
Cosa deve Fare QUANDO
�LAVORATORE NEOASSUNTO
�Da formare
Corso completo
4+(4 R_basso /8 R_medio /12 R_alto)
ENTRO 60gg dall’assunzione
�LAVORATORE formato prima del
11/01/2012
con qualsiasi n°°°°. ore
Corso di Aggiornamento di 6 ore
OGNI 5 ANNI
ENTRO 5 anni
(11/01/2017)
Tabella di sintesi - LAVORATORE
Deve avere la formalizzazione corretta dei corsi pregressi
PersonePersonePersonePersone Tipologia Tipologia Tipologia Tipologia DURATA DURATA DURATA DURATA CORSOCORSOCORSOCORSO AggiornamentoAggiornamentoAggiornamentoAggiornamento
INCARICATO INCARICATO INCARICATO INCARICATO ANTINCENDIOANTINCENDIOANTINCENDIOANTINCENDIOD.M. 10 marzo 1998
Dip. VV.FF. circ. 23 febbraio 2011, n.12653
Rischio incendio BASSORischio incendio BASSORischio incendio BASSORischio incendio BASSO4 ORE4 ORE4 ORE4 ORE
2 ore triennale2 ore triennale2 ore triennale2 ore triennale
Rischio incendio MEDIORischio incendio MEDIORischio incendio MEDIORischio incendio MEDIO 8 ORE8 ORE8 ORE8 ORE5 ore triennale5 ore triennale5 ore triennale5 ore triennale
Rischio incendio ELEVATORischio incendio ELEVATORischio incendio ELEVATORischio incendio ELEVATO 16 ORE16 ORE16 ORE16 ORE8 ore triennale8 ore triennale8 ore triennale8 ore triennale
INCARICATO PRIMO INCARICATO PRIMO INCARICATO PRIMO INCARICATO PRIMO SOCCORSOSOCCORSOSOCCORSOSOCCORSO
D.I. 15 luglio 2003, n. 388
Azienda gruppo AAzienda gruppo AAzienda gruppo AAzienda gruppo A 16 ORE16 ORE16 ORE16 ORE6 ore triennale6 ore triennale6 ore triennale6 ore triennale
Azienda gruppo BAzienda gruppo BAzienda gruppo BAzienda gruppo B 12 ORE12 ORE12 ORE12 ORE4 ore triennale4 ore triennale4 ore triennale4 ore triennale
Azienda gruppo CAzienda gruppo CAzienda gruppo CAzienda gruppo C 12 ORE12 ORE12 ORE12 ORE4 ore triennale4 ore triennale4 ore triennale4 ore triennale
Nota: In merito all’aggiornamento dell’incaricato antincendio, la circolare citata fornisce un utile riferimento ma
non ha valenza di legge. Per completare il quadro normativo sarà necessaria l’emanazione dei Decreti previsti
dall’art. 46, comma 3 del DLgs 81/08.
Formazione particolare e Aggiornamento periodico per :
PersonePersonePersonePersone Tipologia Tipologia Tipologia Tipologia DURATA DURATA DURATA DURATA CORSOCORSOCORSOCORSO
AggiornamentoAggiornamentoAggiornamentoAggiornamentoEntro 5 anni dalla data di
conclusione del corso
RSPP RSPP RSPP RSPP Datore di lavoro autonominatoDatore di lavoro autonominatoDatore di lavoro autonominatoDatore di lavoro autonominato
D.Lgs. 81 art. 34 c. 2 e 3Accordo Stato-Regioni del 21.12.2011
In vigore dal 11/01/2012In vigore dal 11/01/2012In vigore dal 11/01/2012In vigore dal 11/01/2012Scadenza (11/01/2017)
Azienda livello rischioAzienda livello rischioAzienda livello rischioAzienda livello rischioBASSOBASSOBASSOBASSO
16 ORE16 ORE16 ORE16 ORE6 ORE 6 ORE 6 ORE 6 ORE
quinquennalequinquennalequinquennalequinquennale
Azienda livello rischio Azienda livello rischio Azienda livello rischio Azienda livello rischio MEDIO MEDIO MEDIO MEDIO TRASPORTITRASPORTITRASPORTITRASPORTI
32 ORE32 ORE32 ORE32 ORE10 ORE 10 ORE 10 ORE 10 ORE
quinquennalequinquennalequinquennalequinquennale
Azienda livello rischio Azienda livello rischio Azienda livello rischio Azienda livello rischio ALTOALTOALTOALTO
48 ORE48 ORE48 ORE48 ORE14 ORE 14 ORE 14 ORE 14 ORE
quinquennalequinquennalequinquennalequinquennale
DIRIGENTE DIRIGENTE DIRIGENTE DIRIGENTE D.Lgs. 81 art. 37 c. 2
Accordo Stato-Regioni del 22.12.2011
In vigore dal 11/01/2012In vigore dal 11/01/2012In vigore dal 11/01/2012In vigore dal 11/01/2012
Azienda livello rischioAzienda livello rischioAzienda livello rischioAzienda livello rischioBASSO/MEDIO/ALTOBASSO/MEDIO/ALTOBASSO/MEDIO/ALTOBASSO/MEDIO/ALTO
16 ore 16 ore 16 ore 16 ore credito
formativo permanente
6 ORE 6 ORE 6 ORE 6 ORE quinquennalequinquennalequinquennalequinquennale
PREPOSTOPREPOSTOPREPOSTOPREPOSTOD.Lgs. 81 art. 37 c. 2
Accordo Stato-Regioni del 22.12.2011
In vigore dal 11/01/2012In vigore dal 11/01/2012In vigore dal 11/01/2012In vigore dal 11/01/2012
Azienda livello rischioAzienda livello rischioAzienda livello rischioAzienda livello rischioBASSO/MEDIO/ALTOBASSO/MEDIO/ALTOBASSO/MEDIO/ALTOBASSO/MEDIO/ALTO 8 ore 8 ore 8 ore 8 ore
credito formativo permanente
6 ore 6 ore 6 ore 6 ore quinquennalequinquennalequinquennalequinquennale
PersonePersonePersonePersone Tipologia Tipologia Tipologia Tipologia DURATA DURATA DURATA DURATA CORSOCORSOCORSOCORSO AggiornamentoAggiornamentoAggiornamentoAggiornamento
RSPPRSPPRSPPRSPP(Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione)
D.Lgs. 81 art. 32 c. 2Accordo Stato-Regioni del 26.1.2006
Modulo A Modulo A Modulo A Modulo A (generale) 28 ORE28 ORE28 ORE28 OREcredito credito credito credito
formativo formativo formativo formativo permanentepermanentepermanentepermanente
Modulo B Modulo B Modulo B Modulo B (specifico)
da 12 12 12 12 a 68 ORE 68 ORE 68 ORE 68 ORE in relazione al macrosettore
TRASPORTI TRASPORTI TRASPORTI TRASPORTI macrosettoremacrosettoremacrosettoremacrosettore 6666
24 ORE24 ORE24 ORE24 ORE
40 ore o 60 ore 40 ore o 60 ore 40 ore o 60 ore 40 ore o 60 ore quinquennalequinquennalequinquennalequinquennale
in relazione al macrosettore
TRASPORTI TRASPORTI TRASPORTI TRASPORTI macrosettoremacrosettoremacrosettoremacrosettore 6666
40 ORE40 ORE40 ORE40 ORE
Modulo C Modulo C Modulo C Modulo C (gestionale) 24 ORE24 ORE24 ORE24 OREcredito credito credito credito
formativo formativo formativo formativo permanentepermanentepermanentepermanente
ASPPASPPASPPASPP(Addetto al Servizio di
Prevenzione e Protezione)D.Lgs. 81 art. 32 c. 2
Accordo Stato-Regioni del 26.1.2006
Modulo A Modulo A Modulo A Modulo A (generale) 28 ore28 ore28 ore28 ore
credito credito credito credito
formativo formativo formativo formativo permanentepermanentepermanentepermanente
Modulo B Modulo B Modulo B Modulo B (specifico) da 12 12 12 12 a 68 ORE 68 ORE 68 ORE 68 ORE in relazione al macrosettore
28 ore 28 ore 28 ore 28 ore quinquennalequinquennalequinquennalequinquennale
Per qualsiasi macrosettore
Attrezzature di lavoro
D.Lgs. 81 Articolo 73 - Informazione, formazione e addestramento
Comma 5 . In sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sono
individuate le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori nonché le modalità per il
riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità della formazione.
ACCORDO STATO REGIONILa data di pubblicazione in gazzetta ufficiale è il 12/03/2012
L’accordo è entrato in vigore 12 mesi dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale (12/03/2013)
Elenco ATTREZZATURE DI LAVORO con obbligo abilitazione
AttrezzaturaModulo
giuridico-normativo
Modulo tecnico(ore)
Modulo pratico-specifico(ore)
Totale(ore)
Piattaforme di lavoro
mobili elevabili (PLE)1 3
4 per PLE che operano su stabilizzatori 8
4 per PLE che possono operare senza stabilizzatori 8
Gru per autocarro 1 3 8 12
Gru a torre 1 7 4 per gru a rotazione in basso o a rotazione in alto 12
Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo
1 7 4 per carrelli industriali semoventi o semoventi a
braccio telescopico12
Gru mobili (autogru) 1 6 7 14
Trattori agricoli o forestali
1 2 5 per trattori a ruote o trattori a cingoli 8
Macchine movimento terra
1 3 6 per escavatori idraulici o escavatori a fune o caricatori
frontali o terne o autoribaltabili con cingoli10
Pompe per calcestruzzo 1 6 7 14
1) L’elenco è da considerarsi esaustivo, solo per l’uso delle attrezzature sopra riportate è necessario il corso.2) Per conseguire l’attestato di abilitazione bisogna superare sia la verifica intermedia che quella finale costituita
da due prove pratiche.3) L’abilitazione deve essere rinnovata entro 5 anni dalla data di rilascio dell’attestato di abilitazione, previa
verifica di: idoneità alla mansione e partecipazione a corso di aggiornamento (4 ore).
4) L’obbligo di acquisire l’attestato di abilitazione vale anche per i lavoratori autonomi e i componenti dell’impresa familiare (art.21 D.Lgs.81), inoltre è obbligatorio anche per il datore di lavoro (art.69 D.Lgs.81).
CORSOprima del 12/03/13
Cosa devo Fare QUANDO
�MODULO TEORICO,
�MODULO PRATICO,
�VERIFICA FINALE
� qualsiasi DURATA
Corso di Aggiornamento di 4 ore di cui 3 ORE di
PRATICA
entro due anni dalla data di
entrata in vigore
dell’accordo
12/03/2015�MODULO TEORICO,
�MODULO PRATICO,
QUALSIASI DURATA
Corso di Aggiornamento di 4 ore di cui 3 ORE di
PRATICA + verifica finale di apprendimento
entro due anni dalla data di
entrata in vigore
dell’accordo
12/03/2015
Nota: Se non si è effettuato il corso di aggiornamento entro il 12/03/2015, l’operatore dovrà effettuare l’intero corso come previsto dall’accordo.
CORSOdopo il 12/03/13
Cosa devo Fare QUANDO
�Lavoratore neoassunto �Lavoratore
neoincaricato all’uso delle attrezzature
Corso conforme all’accordo riferito
all’attrezzatura da utilizzare
Corso da effettuare prima di essere incaricati
all’uso dellaattrezzatura
LA PROCEDURA
LE PROCEDURE DI SICUREZZACOME
STRUMENTO DI PREVENZIONE(le procedure come elemento di controllo dei rischi in azienda)
LA PROCEDURA
Perché e a cosa serve definire una procedura di sicurezza?
prevenire errori e deviazioni(Definisce: le modalità di esecuzione, la sequenza delle azioni)
ottenere la riproducibilità delle attività (standardizzazione delle operazioni di esecuzione e di verifica)
Il modo di lavorare degli operatori (organizzazione) si riproduce
indipendentemente dalla persona che lo sta svolgendo.
I vantaggi nell’adottare delle procedure per le at tività a rischio
1) Favoriscono l’omogeneizzazione dei comportamenti nei diversi operatori, riducendone così l’arbitrarietà
(elimina differenziazioni e/o personalizzazioni))
2) Tutelano gli operatori, ma anche i clienti/utenti;
3) Favoriscono l’inserimento e l’apprendimento di nuovi lavoratori;
la procedura di lavoro è formazione specifica
I vantaggi nell’adottare delle procedure per le atti vità a rischio
4) garantiscono un alto livello di controllo delle fasi a rischio per una attività; (definisce: chi lo deve fare, quando,
come, i dpi, le attrezzature, chi controlla, ecc)
5) garantiscono la disponibilità per il lavoratore le informazioni di prevenzione e protezione di cui a bisogno in un preciso momento.
Consegno una copia della procedura ai lavoratori che devono applicarla
+ 1 a disposizione, sempre presente sui mezzi dell’azienda.
ConclusioneConclusioneConclusioneConclusioneCassazione Penale, Sez. 4, 15 ottobre 2015, n. 4148 6
NO ISTRUZIONI VERBALI dove ognuno la “racconta” e la “tramanda” come vuole.
NO PRASSI OPERATIVE adottate per consuetudine.
SI PROCEDURE SCRITTE (obbligo)• dettagliate, • contenenti le fasi di lavoro, • le responsabilità,• utilizzate per la formazione specifica dei lavoratori
PROCEDURE AZIENDALI E ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Evidenza visto NA Riferimenti
Le misure di prevenzione messe
in atto dall’azienda per la
gestione del rischio da incidente
stradale comprendono
Procedure relative a specifiche
attività a rischio a cui sono
assegnati soggetti in possesso
di adeguate competenze
Esempio:
−Procedura relativa ai controlli sugli equipaggiamenti di
sicurezza a bordo dei mezzi
−Procedura relativa alla manutenzione dei mezzi
−Istituzione e aggiornamento di un registro di
manutenzione dei mezzi di trasporto
−Procedura per la segnalazione dei guasti e/o anomalie
riscontrate da parte dell’autista
−Procedura per la modalità di carico e scarico dei mezzi
e per la verifica finale di stabilità del carico
SICUREZZA NEL SETTORE AUTOTRASPORTI
D.LGS 81/2008 - ATTREZZATURA DI LAVORO: QUALSIASI MACCHINA, APPARECCHIO, UTENSILE O IMPIANTO, INTESO COME IL COMPLESSO DI MACCHINE, ATTREZZATURE E COMPONENTI NECESSARI ALL’ATTUAZIONE DI UN PROCESSO PRODUTTIVO, DESTINATO AD ESSERE USATO DURANTE IL LAVORO
Il documento di cui all’articolo 17, ….. (Documento di valutazione dei rischi)…deve contenere:
d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi devono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
D.Lgs. 81/08 comma 2
SICUREZZA NEL SETTORE AUTOTRASPORTI
Procedura relativa alla manutenzione dei mezzi di tras porto
verificare che il libretto d’uso e manutenzione sia presente per ogni mezzo;
schema generale del programma di manutenzione di tu tti i mezzi, secondo quanto previsto dal manuale d’ uso e
manutenzione fornito a corredo del mezzi stessi;
schema generale della manutenzione ordinaria e stra ordinaria effettuata da personale specializzato e/o autorizzato
all’uopo;
istruzioni per la manutenzione “minuta” (es: sostit uzione lampadine di illuminazione e/o segnalazione, specchio
retrovisore, ecc.) con l’individuazione delle perso ne che dovranno procedere all’intervento;
individuazione del responsabile del controllo manut enzione.
Registro di manutenzione dei mezzi di trasporto
predisposizione di una scheda per ciascun mezzo (la sc heda deve riportare tutti i dati del
mezzo e tutti gli interventi eseguiti, le date, l’ope ratore intervenuto)
verificare le periodicità di interventi e/o verific he indicate dal costruttore nel manuale di
istruzioni ed uso;
individuare “il responsabile del controllo” che aggio rni il registro di manutenzione.
predisporre un modulo per la segnalazione dei guasti e/o anomalie dei mezzi;
in caso di guasti o incidenti predisporre delle ist ruzioni (formazione) inerenti le azioni da
compiere in tali casi;
SICUREZZA NEL SETTORE AUTOTRASPORTI
Procedura relativa ai controlli sugli equipaggiamen ti di sicurezza
prima della partenza verificare:
gli equipaggiamenti:
segnale mobile di pericolo (triangolo);
indumenti alta visibilità, conforme alla norma “Uni En 471”;
DPI adeguati al lavoro e/o carico/scarico;
illuminazione ausiliaria;
dispositivi satellitari di navigazione;
eventuali catene o pneumatici adeguati.
SICUREZZA NEL SETTORE AUTOTRASPORTI
Procedura per la modalità di carico e scarico dei m ezzi di trasporto e per la verifica finale di stabilità del carico
Organizzazione:prima di partire, accertarsi che tutte le attrezzatur e necessarie alla fissazione del carico siano disponibili e in buono stato;giunti sul luogo di carico/scarico, l’autista deve acquisire notizie inerenti alle regole di comportamento ed alle situazioni di emergenza elabora te dalla azienda committente;verificare se negli accordi presi con l’azienda comm ittente, è possibile assistere alle operazioni di carico/scarico oppure se l’autista deve rimanere sul mezzo o deve recarsi nei locali predisposti ad accoglierlo;operazioni di carico/scarico, obbligo cooperazione e coordinamenti se presenti interferenze con altri operatori di imprese diverse (chiedere istruzi oni al committente).
SICUREZZA NEL SETTORE AUTOTRASPORTI
Procedura per la modalità di carico e scarico dei m ezzi di trasporto e per la verifica finale di stabili tà del carico
Fissaggio e stivaggio stabile delle merci nel vano di carico:le merci devono essere stivate nel vano di carico c osì da non potersi muovere, tenendo conto sia delle vibrazioni provocate dai movimenti del veicolo sia dalle solle citazioni indotte dalle frenate, tale obiettivo si p uò raggiungere:
installando ausili adeguati capaci di trattenere le merci (come cinghie di fissaggio, traverse scorrev oli, supporti regolabili), che devono essere in dotazion e al camion;quando le merci pericolose sono trasportate insieme ad altre merci (per esempio, grosse macchine o gab bie), tutte le merci devono essere solidamente sistemate o inzeppate all’interno dei veicoli o dei container;si può ugualmente impedire il movimento dei colli r iempiendo i vuoti mediante dispositivi di inzeppatur a o di bloccaggio e di tiraggio. come nastri di cerchiatur a o cinghie;in caso di carico merce, accertarsi che il carico s ia correttamente distribuito nel veicolo, tenendo c onto della distribuzione del carico sugli assi e degli spazi vuo ti;in caso di carico merce, alla fine delle operazioni, accertarsi che tutte le attrezzature di ancoraggio s iano correttamente posizionate (in base al piano di fissa zione, ove disponibile);si ricorda che gli ancoraggi del carico, essendo at trezzature a corredo del camion, possono essere usati o messi in posizione esclusivamente dagli autisti e ch e tali ancoraggi devono essere soggetti ad idonea manutenzione.
Formazione degli autisti:l’azienda deve assicurarsi che gli autisti abbiano r icevuto:
tutte le informazioni supplementari necessarie per l a corretta fissazione del carico;una formazione specifica sulla procedura di cui sopr a.
SICUREZZA NEL SETTORE AUTOTRASPORTI
Principio = senza spazi vuoti!Il fissaggio adattato alla forma non significa altro che sistemare tutte le parti del carico in modo che non vi siano spazi vuoti da nessun lato.Questo carico non presenta spazi vuoti ed è quindi correttamente fissato!
SICUREZZA NEL SETTORE AUTOTRASPORTI
SORVEGLIANZA SANITARIAEvidenza visto NA Riferimenti
Gli operatori che lavorano su
strada sono sottoposti a
sorveglianza sanitaria per i
rischi specifici della mansione
Esempio:
− Protocollo sanitario con indicazione del rischio alcol e
dei relativi accertamenti
− accertamenti per verificare l’assenza di assunzione di
sostanze psicotrope e stupefacenti
− accertamenti per verificare l’assenza di condizioni di
alcol dipendenza
Sono presenti i relativi giudizi di idoneità
Esempio:
− consegnati al datore di lavoro
− consegnati ai lavoratori
SORVEGLIANZA SANITARIA
Deve tenere conto di tutti i rischi
RUMOREVIBRAZIONIMOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHIMICROCLIMA…..CONSUMO DI ALCOLUSO DI SOSTANZE STUPEFACENTISTRESS LAVORO-CORRELATOORARI DI LAVORO (disturbi del sonno,
ciclo-sonno veglia, OSAS)
Elenco mansioni a rischio di infortuni e pericolose per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi
(Accordo integrativo Stato/Regioni del 16/3/2006 e Intesa Stato-Regioni 30/10/2007)
ALCOL STUPEFACENTI
Mansioni con obbligo dotazione porto d’armi
Guida veicoli stradali patente B
Guida veicoli stradali patente C, D, E Guida veicoli stradali patente C, D, E
Guida veicoli stradali per i quali è richiesto certificato abilitazione professionale taxi, noleggio con conducente o per guida veicoli che trasportano merci pericolose
Guida veicoli stradali per i quali è richiesto certificato abilitazione professionale taxi, noleggio con conducente o per guida veicoli che trasportano merci pericolose
Personale addetto circolazione dei treni Personale addetto circolazione dei treni
Personale ferroviario navigante Personale ferroviario navigante
Personale addetto alla circolazione e sicurezza ferroviaria
Personale addetto alla circolazione e sicurezza ferroviaria
Elenco mansioni a rischio di infortuni e pericolose per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi
(Accordo integrativo Stato/Regioni del 16/3/2006 e Intesa Stato-Regioni 30/10/2007)
ALCOL STUPEFACENTI
Conducenti, conduttori, manovratori Conducenti, conduttori, manovratori
Personale marittimo di coperta e di macchina Personale marittimo di coperta e di macchina
Responsabile dei fari
Piloti d’aeromobile
Controllori di volo ed esperti assistenza al volo Controllori di volo ed esperti assistenza al volo
Personale registro aeronautico italiano Personale registro aeronautico italiano
Collaudatori mezzi di navigazione Collaudatori mezzi di navigazione
Addetti pannelli di controllo del movimento settore trasporti
Addetti pannelli di controllo del movimento settore trasporti
Addetti alla guida di macchine movimentazione terra e merci
Addetti alla guida di macchine movimentazione terra e merci
Addetti produzione trasporto e vendita esplosivi
Addetti produzione trasporto e vendita esplosivi
Ministero Infrastrutture e Trasporti – 22 dicembre 2015 Requisiti per l’idoneità alla guida
La patente di guida non deve essere rilasciata né rinnovata a conducenti affetti da disturbi del sonno causati da apnee ostruttive nott urne che determinano una grave e incoercibilesonnolenza diurna con accentuata riduzione delle capacità dell’attenzione non adeguatamentecontrollate con le cure prescrittese controllate: Moderate: fino a tre anni
Gravi: fino a un anno
N. Magnavita, S. Garbarino – Giornate Liguri di Medi cina del Lavoro – 2 maggio 2012
SORVEGLIANZA SANITARIA
Evidenza visto NA Riferimenti È nominato il Medico Competente (MC) aziendale
Esempio:
− nomina controfirmata− individuazione del MC coordinatore
Gli operatori che lavorano sustrada sono sottoposti asorveglianza sanitaria per ilrischio alcol
Esempio:
− protocollo sanitario riportante il rischio alcol− accertamenti per verificare l’assenza di condizioni
di alcol dipendenza− presenza di un regolamento aziendale alcol
Per i lavoratori sottoposti ad accertamenti per verificare l’assenza di condizioni di alcoldipendenza è definito uno specifico protocollo sanitario
Esempio:− test AUDIT e AUDIT clinico− approfondimento con il SERT territoriale di casi
specifici
Sono presenti i relativi giudizi di idoneità
Esempio:− consegnati al datore di lavoro− consegnati ai lavoratori
Sono presenti le cartelle sanitarie e di rischio dei lavoratori
Esempio:− presso il MC− presso l’azienda con osservanza del segreto
professionale
È data informazione al datore di lavoro, all’RSPP e agli RLS dei dati anonimi e collettivi della sorveglianza sanitaria
Esempio:− relazione sanitaria− verbale riunione art. 35 D.Lgs. 81/08
È data informazione ai lavoratori del significato degli accertamenti a cui sono sottoposti e del loro esito
Esempio:− consegna copia esami− compilazione modulo consenso informato− firma del lavoratore sul giudizio di idoneità
Progetto: Elaborazione ed applicazione di una scheda per
l’analisi delle cause di evento avverso nel settore trasporti
La ricerca di soluzioni al problema dell’incidentalità stradale può trarre vantaggio dall’analisidelle cause che ne sono all’origine.La conoscenza diretta delle problematiche connesse all’attività è patrimonio dell’azienda edei lavoratori, risulta pertanto fondamentale lo loro partecipazione alla ricerca di strumenti dianalisi da utilizzare nei luoghi di lavoro, appropriati ed efficaci.Si prende spunto dalla teoria della Root Cause Analysis (RCA), strumento per un approcciosistemico e reattivo ad eventi avversi nel campo dell’aviazione, che risponde alla necessità disviluppare strategie volte a gestire l’incidente critico e ad eliminare, per quanto possibile,tutte le condizioni che ne hanno permesso l’accadimento.Lo scopo è realizzare uno strumento che possa essere efficacemente applicato nel settoredei trasporti.
Evento avverso Evento inatteso, che comporta un danno, non intenzionale e indesiderabile.Gli eventi avversi possono essere prevenibili o non prevenibili. Un evento avverso attribuibile aderrore è “un evento avverso prevenibile”
Progetto: Elaborazione ed applicazione di una scheda per
l’analisi delle cause di evento avverso nel settore trasporti
Durata Anno 2016Eventuale prolungamento
Adesione Impegno a collaborareIndipendente dalla vigilanza
Attività Adozione di una scheda di analisiInvio all’UO PSAL dei dati raccoltiPartecipazione a evento finale di presentazione dei risultati
Risorse/criticità Impegno di RSPP/personale delegato alla compilazione della schedaDisponibilità degli autisti a segnalare anche il mancato incidente
Progetto: Elaborazione ed applicazione di una scheda per
l’analisi delle cause di evento avverso nel settore trasporti
Promozione della saluteLuogo di lavoro = Punto di intervento privilegiatoper agire sui comportamenti individuali che determinano i cosiddetti stili di vita. Quelli che incidono maggiormente sul carico collettivo di malattie e disabilità sono:
� il fumo di tabacco � la non corretta alimentazione � l’abuso di alcol e � l'inattività fisica
Caratteristiche del progetto e linee di intervento
1° livello di intervento
azioni di tipo individuale e
collettivo di semplice
realizzazione
2° livello di intervento
più complesso finalizzato alla
modifica dei comportamenti
non corretti dei lavoratori dal
punto di vista salutare
attraverso azioni di
promozione collettiva
bacheca “della salute” aziendale, con poster, manifesti e altri
materiali illustrativi
materiali informativi in tema di promozione della salute (sani stili di
vita, vaccinazioni, ecc..) per i lavoratori
Interventi di promozione della salute individuali per i singoli lavoratori
realizzati dal medico competente nell’ambito della visite mediche
previste dal protocollo di sorveglianza sanitaria.
individuazione di strategie aziendali quali modifiche ai menù dei
pasti della mensa aziendale o forniti all'azienda e/o distributori
automatici contenenti alimenti salutari tipo frutta e verdura, specifica
regolamentazione aziendale per il rispetto del divieto di fumo
programmi di informazione/formazione dei lavoratori che
prevedano al loro interno anche i temi prescelti
programmi di informazione/formazione dei dirigenti, preposti, RLS
con riferimento al ruolo di promotori
convenzioni con palestre, piscine, …. per favorire l'attività fisica
Azione di sensibilizzazione e supporto alle aziende
alle quali si chiede di adottare un piano aziendale di promozione della salute
che comprenda
Referente progetto locale: Dott.ssa Maria Teresa Cella0523 [email protected]
Gruppo di lavoro: TdP Marco Demarzo0532 [email protected]
TdP Francesco Nuvola0532 [email protected]
AS Monica Ralli0532 [email protected]
http://www.ausl.pc.it/dipartimento_salutepubblica/s icurezza_materiale_informativo.asp
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