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Il buon futuro di Martina Franca. Istruzioni per l’uso.

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CARTA VALORIALE ASSOCIAZIONE MARTINA 2020L’associazione Martina 2020 crede nella possibilità che l’agire re-

sponsabile di ogni singolo cittadino possa tendere al raggiungimen-

to del Bene Comune.

Tutti noi confidiamo, infatti, nella capacità di ciascuno di:

Apprendere e migliorarsi continuamente

È necessario guardare il Mondo con gli oc-

chi di un bambino e cioè avere la capacità

di meravigliarsi e di recepire pensieri, usi e

punti di vista che, seppur a prima vista dif-

ferenti rispetto al nostro modus operandi,

possono darci una visione nuova e magari

più efficace rispetto alla nostra. L’appren-

dimento continuo è il giusto approccio alla

diversità e stimola la capacità di ogni essere

umano di mettersi in gioco e di innovarsi.

Utilizzare la creativitàSpesso non è l’utilizzo smoderato e conti-

nuo di risorse la risposta alle nostre esigen-

ze. In realtà è vero il contrario, la scarsità

di mezzi ci spinge a cercare, individuare e

progettare soluzioni differenti e magari non

pensate prima. Non possiamo arrenderci

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all’indisponibilità ma dobbiamo soddisfare

i nostri bisogni individuali e collettivi misu-

rando le risorse al momento disponibili e

reinterpretando alcuni nostri stili di vita.

Il Bene Comune non può prescindere dal

rispetto e dalla promozione integrale della

persona che passa anche dall’affermazione

di alcuni valori che comunitariamente, pur

prevenendo da esperienze culturali, forma-

tive e sociali differenti, riteniamo di dover

condividere e affermare:

LEGALITÀI diritti inviolabili dell’uomo sanciti dalla

dichiarazione universale dell’ONU e dalla

nostra Carta Costituzionale vanno diffusi,

difesi ed esercitati nella loro completa ac-

cezione.

Solo la difesa e l’esercizio dei propri diritti

individuali e collettivi (che non sono “pri-

vata concessione”), e il contestuale compi-

mento dei propri doveri consente di affer-

mare il principio primario della legalità.

SOLIDARIETÀOgni singolo cittadino è parte di una Co-

munità ed è tenuto a contribuire singolar-

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mente o collettivamente alla sua coesione

sociale e alla crescita del capitale umano,

generosamente, con le proprie competenze

e possibilità sociali ed intellettuali.

La Comunità deve favorire e sostenere in

maniera sussidiaria e non solo assistenzia-

le l’integrazione e l’apporto di tutti al Bene

Comune.

ESSENZIALITÀ (SOBRIETÀ)Non disponiamo di beni illimitati e ne tan-

tomeno è necessario il loro totale utilizzo.

Spesso confondiamo, nella nostra veste di

“consumatori”, i nostri veri bisogni e la loro

vera entità. Invece, un uso essenziale delle

risorse disponibili ci permette di soddisfare

le nostre esigenze senza pregiudicare la cre-

scita futura.

TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL BELLO

La tutela di tutto ciò che è bello è un valo-

re basilare. Un monumento, un paesaggio

quando rappresentano le peculiarità di un

territorio sono intrinsecamente belli.

La Comunità che si esprime attraverso la

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bellezza del suo territorio è chiamata alla

tutela e valorizzazione del bello per accre-

scere il suo valore storico sociale e umano.

La nostra partecipazione come cittadini at-

tivi è frutto di un agire responsabile e ge-

neroso verso le generazioni future per con-

segnare loro una Martina un po’ migliore di

come l’abbiamo trovata.

Partendo dai valori contenuti in questa

CARTA VALORIALE, e da noi condivisi, ci im-

pegniamo ad utilizzare gli strumenti dell’ap-

prendimento continuo e della creatività per

dare il nostro contributo al raggiungimento

del Bene Comune.

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Linee strategiche per il buon futuro di Martina Franca.

Istruzioni per l’uso.Le riunioni, le assemblee, i forum,

le chiacchierate di questi mesi han-

no condotto l’associazione Martina

2020 in una dimensione in cui non

solo le risposte non sono state tro-

vate, ma si sono addirittura mol-

tiplicate le domande. Domande

che riguardano i modi e i tempi di

azione, domande che attengono al

miglior futuro possibile, ai diritti e

ai doveri dei cittadini nei confronti

della comunità.

Poche, quindi, sono state le rispo-

ste certe. Poche perché sappiamo

bene che smettere di porsi doman-

de, significa smettere di crescere,

di imparare. E imparare, in conti-

nuazione, è uno dei capisaldi della

nostra Carta Valoriale.

Una cosa che abbiamo imparato,

di certo, è che non è possibile di-

stinguere in compartimenti stagni

le varie dimensioni della vita di

una città, le varie aree di inter-

vento, i vari settori. Così come un

corpo umano è estremamente

connesso all’interno di esso e an-

che all’esterno, con l’ambiente che

lo circonda, così una città è un or-

ganismo che può essere studiato

e interpretato da diversi punti di

vista, ma che non possono non te-

ner conto gli uni degli altri. Parlare

di cultura e non parlare del Centro

Storico, significa commettere un

errore metodologico che non po-

trà che essere nefasto per il futuro

cittadino.

Ma avendo la necessità di mette-

re nero su bianco le migliori pro-

poste raccolte in questi mesi, non

abbiamo potuto evitare di dividere

in paragrafi la nostra idea di città

verde colorata d’arte.

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1. Mobilità, accessibilità e vivibili-

tà urbana: muoversi verso Marti-

na Franca, muoversi dentro Mar-

tina Franca

La mobilità urbana, la possibi-

lità per le persone di spostarsi

all’interno della città, è un fattore

strutturale di benessere, perché

attraverso una mobilità studiata è

possibile vivere appieno la città. È

urgente definire i contorni di una

città sottratta alle auto e restituita

ai cittadini.

A Martina Franca i problemi con-

nessi alla viabilità sono di due tipi:

i primi riguardano la possibilità di

accesso alla città, i secondi di mo-

bilità al suo interno.

Per quanto riguarda i primi è ne-

cessario sviluppare le connessio-

ni della città, rendendo più facile

e sicura la mobilità sia in entrata

sia in uscita. Occorre migliorare i

collegamenti ferroviari con le città

vicine, proponendo magari la tra-

sformazione delle ferrovie locali

in metrò di superficie, in modo da

stimolare l’utilizzo di mezzi pubbli-

ci per gli spostamenti privati. Per

quanto riguarda i percorsi auto-

mobilistici, sarà invece necessario

realizzare degli itinerari che per-

mettano il raggiungimento delle

arterie stradali in tempi più brevi e

sicuri. Inoltre sarà necessario dota-

 

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re la città di una struttura capace

di deviare il traffico pesante al di

fuori di essa.

Per quanto riguarda la mobilità in-

terna, l’associazione Martina 2020

immagina la città organizzata in tre

diverse zone:

• Un zona verde, luogo di cultura

e di innovazione, senza il traf-

fico privato. Un luogo in cui la

mobilità è garantita dai traspor-

ti pubblici creati ad hoc e in cui

è preferito un traffico più lento,

pedonale o ciclistico.

• Una zona gialla, a traffico misto,

con mobilità privata limitata e

mobilità pedonale e pubblica.

• Una zona rossa in cui l’utilizzo

della mobilità privata è libero,

ma dove si troveranno gli snodi

più importanti per lo scambio

con i mezzi pubblici e per l’in-

gresso delle merci.

Una mobilità a misura di cittadino

e non di automobile è il primo pas-

so per la realizzazione di un’idea di

città pulita, rispettosa e capace di

attenzione verso i propri abitanti,

oltre che fortemente attrattiva per

un turismo di qualità.

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2. Miglioramento della qualità

della vita e sviluppo di una comu-

nità solidale

Il contesto sociale non rappresenta

un aspetto a sé della pianificazione

politica e strategica, ma è metro

di valutazione per qualsiasi tipo di

scelta politica, identificando quindi

una componente trasversale nelle

decisioni politiche ed economiche.

L’assistenzialismo è l’esatto op-

posto della solidarietà, legando a

doppio filo chi cura e chi è curato,

creando un rapporto di dipenden-

za che spesso sfocia nel clienteli-

smo. L’assistenzialismo basa la sua

efficacia sulla possibilità di realiz-

zare un bisogno immediato e non

la possibilità di impedire che si ri-

presenti nel tempo.

Per superare questo gap è necessa-

rio concentrare il lavoro sul nucleo

fondante del benessere di una co-

munità: il nucleo familiare. Questa

linea strategica implica innovazioni

di funzionamento delle strutture

della pubblica amministrazione, di

tipologia e qualità dei servizi ero-

gati e di partecipazione diretta de-

gli operatori del Terzo Settore alle

scelte dell’Amministrazione.

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Per far ciò, è necessario perseguire

due traguardi fondamentali:

a) Superare l’assistenzialismo at-

traverso:

• l’abolizione dei contributi eco-

nomici una tantum;

• il potenziamento delle capacità

operative dei servizi territoriali;

• l’ideazione e la creazione di una

“certificazione di responsabilità

sociale” che sia propedeutica

alla realizzazione di un sistema

di accreditamento delle struttu-

re.

b) Promuovere la partecipazione

tramite:

• azioni di comunicazione volte a

far conoscere i servizi disponibi-

li;

• promozione della trasparenza

dei servizi;

• creazione di consulte temati-

che, che abbiamo il potere di

indirizzare l’azione politica;

• istituzione di uno Sportello di

Cittadinanza;

• istituzione del Bilancio Sociale;

• costituzione di un Osservatorio

permanente sulla qualità della

vita.

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3. Economia: un futuro ecososte-

nibile fondato sull’innovazione e

sulla valorizzazione del patrimo-

nio storico.

Il rilancio dell’economia passa dal-

la capacità di evidenziare i punti

di forza del territorio e la possibi-

lità di immaginare il miglior futuro

possibile. La crisi rappresenta an-

che l’opportunità di riconversione

di un’economia pesante in un’eco-

nomia intelligente, leggera, capa-

ce di adattarsi al territorio senza

l’arroganza di stravolgerlo, minan-

done le radici storiche, culturali e

ambientali, una trasformazione

ecosostenibile dell’economia che

sia essa stessa motore dello svilup-

po del benessere collettivo, pun-

tando ai valori di eccellenza delle

produzioni.

In questo senso, la valorizzazione

del territorio e delle sue risorse

sarà il trait d’union che legherà

tutti i settori tradizionali ai settori

innovativi, che rappresentano il fu-

turo di un’economia sempre meno

manifatturiera e sempre più “de-

 

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materializzata”.

Le prime infrastrutture necessa-

rie per questo inedito modello di

sviluppo sono la conoscenza, il

supporto all’innovazione ed allo

start-up, perché un’amministrazio-

ne capace è l’amministrazione che

guarda al futuro e dota i cittadini

di strumenti per lo sviluppo delle

loro idee.

I settori tradizionali dell’economia

locale (agricoltura, trasformazio-

ne agro-alimentare, manifatturie-

ro leggero) incontreranno, in una

logica di interdipendenza e di co-

operazione, le nuove tecnologie,

connettendosi all’interno di circu-

iti virtuosi ed integrati, mediante

l’utilizzo delle tecnologie digitali.

A questo scopo sarà necessario in-

dividuare un luogo fisico e non solo

che diventi incubatore di impresa

per tutti i settori, una culla per in-

formarsi, crescere, proporre, crea-

re lavoro attraverso la cooperazio-

ne e la partecipazione a progetti,

in un’ottica di crowdsourcing. Un

luogo nel quale favorire e far con-

vergere da un lato le migliori idee

innovative di impresa del territo-

rio allargato (Università, centri di

ricerca, privati, ecc.), dall’altro gli

strumenti per garantire lo sviluppo

e la crescita di tali idee (finanzia-

tori, imprenditori senior, fondi di

venture capital, business angel, al-

tri finanziatori, consulenti).

In tale ottica di sistema, il ruolo or-

ganizzativo e l’azione aggregativa

del Comune possono risultare fon-

damentale.

L’infrastruttura destinata a questa

funzione potrebbe essere il Centro

Servizi Tessile, in cui realizzare:

• la diffusione delle informazioni

e delle opportunità di investi-

mento;

• il supporto ai processi di inter-

nazionalizzazione;

• il supporto ai processi di coope-

razione tra imprese e la costru-

zione delle reti d’impresa;

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• il supporto alla valorizzazione

delle produzioni locali;

• il supporto ai processi di inno-

vazione;

• l’avvio facilitato per le nuove

imprese innovative nei servizi.

Il commercio, vera rete urbana,

dovrà diventare un presidio sul

territorio, organizzato attraverso

un Piano Urbano che detterà ora-

ri e movimenti, in accordo con le

esigenze della città e con i bisogni

dei cittadini.

Perché Martina Franca possa di-

ventare modello e motore di cam-

biamento, attenta alle esigenze

di rendere più leggera l’impronta

sull’ambiente, favorendo l’innova-

zione.

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4. Cultura: la professionalizzazio-

ne dei valori territoriali

La società basata sul consumo e

sulla mercificazione relegando la

cultura ad un ruolo marginale,

lasciandole uno spazio di non in-

fluenza e di non intervento nel re-

ale. La cultura invece deve essere

la lanterna attraverso la quale per-

seguire il bene comune, l’azione

buona, l’idea innovativa.

Ma perché questo avvenga, è ne-

cessario interrompere l’equazione

che nel nostro immaginario col-

lega a doppio filo la cultura con

le attività a perdere, con le azioni

di filantropia fini a sé stesse. Se la

cultura sarà il punto di vista con cui

agire, il lavoro sarà il metro con il

quale misurare le politiche cultu-

rali. La cultura è fattore di sviluppo

economico e sociale.

A Martina Franca le attività cul-

turali hanno una cornice natu-

rale che è il Centro Storico, la cui

valorizzazione, rivitalizzazione e

riqualificazione dovranno essere

urgenza politica e amministrativa.

Esso rappresenta da ogni punto

di vista un capitale di inestimabile

valore perché è contemporanea-

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mente forma e sostanza, conteni-

tore e contenuto. Il Centro Storico

di Martina Franca è il segno di una

storia che non intende finire e di

un futuro che non può che avere

l’arte e la sostenibilità come fonda-

menta. Le case bianche, il barocco,

le vie strette, le antiche vestigia

di una Martina Franca medievale

sembrano essere lì a consigliarci di

non guardare troppo lontano per

trovare una delle soluzioni alla crisi

economica e sociale.

Solo attraverso il riposizionamento

del Centro Storico, quindi della cul-

tura, al centro delle azioni dell’am-

ministrazione, si potrà ritrovare

il giusto percorso per uscire dal

pantano in cui la nostra società è

finita.

In concreto, Martina 2020 propo-

ne di:

• sviluppare la cultura in tutti i

valori che essa contiene, arric-

chendo il capitale sociale della

nostra comunità;

• creare ricchezza attraverso le

produzioni artistiche e culturali;

• mettere a disposizione gli spazi

per far crescere le esperienze

culturali del territorio;

• realizzare una scuola delle arti

creative;

• individuare spazi nel Centro

Storico da mettere a disposizio-

ne di grandi maestri dell’arte e

della letteratura per far diventa-

re la nostra città luogo di ispira-

zione;

• istituire l’assessorato al Centro

Storico che comprenda le politi-

che urbanistiche, promozionali

turistiche e di gestione del pa-

trimonio immobiliare comuna-

le;

• attrarre i giovani verso il Centro

Storico della Città;

• favorire la costituzione di una

cooperativa di servizi per il Cen-

tro storico (consegna della spe-

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Il buon futuro di Martina Franca. Istruzioni per l’uso - 17

sa, accompagnamento bambi-

ni) dotata di mezzi elettrici per

il trasporto breve;

• identificare un sistema di incen-

tivi alla riqualificazione ambien-

tale e di detassazione per favo-

rire gli investimenti immobiliari

nel Centro Storico;

• definire nuove regole di occu-

pazione del suolo pubblico;

• articolare un prontuario del re-

stauro che funga da linea-guida

unitaria ed omogenea per gli in-

terventi nel Centro Storico e in

generale, per qualsiasi edificio

di valore storico (trulli, masse-

rie, neviere…)

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18 - Il buon futuro di Martina Franca. Istruzioni per l’uso.

5. La città verde

Come la cultura deve essere guida

nelle scelte amministrative e poli-

tiche, così l’attenzione all’ambien-

te deve ispirare le buone pratiche,

sia dal punto di vista della gestione

dei rifiuti sia per quanto riguarda

l’efficientamento energetico. A tal

fine Martina 2020 ha delineato al-

cune importanti direttrici di svilup-

po futuro:

• riqualificazione del verde urba-

no;

• contenimento e razionalizzazio-

ne dei processi di cementifica-

zione del centro abitato e dell’a-

gro;

• attivazione di servizi innovativi

di igiene urbana ed extraurba-

na per garantire un’efficiente

gestione e una produzione di

rifiuti pari a zero;

• attivazioni di efficaci politiche di

comunicazione ed educazione

all’impronta ambientale;

• attivazione di azioni di efficien-

za energetica su tutti gli edifici

pubblici in un’ottica di autono-

mia energetica.

 

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6. Trasparenza e efficienza. Le pa-

role d’ordine per un’amministra-

zione felice.

Gli uffici comunali dovranno esse-

re il tempio della trasparenza, per-

ché la misura della lontananza del

cittadino dal cuore pulsante della

città è la difficoltà di dialogo tra

una parte e l’altra dello sportello.

Troppo spesso, infatti, la fumosi-

tà dei rapporti e delle norme ha

permesso ai furbi di organizzarsi

e approfittare, lasciando chi non

ha gli strumenti per comprendere,

per agire, in un oblio di dipenden-

za quasi feudale. Gli uffici del Co-

mune di Martina Franca dovranno

essere riorganizzati in base a rego-

le di efficienza e trasparenza, con

l’obiettivo di garantire il massimo

standard di qualità nei servizi al

cittadino.

Per realizzare ciò sarà necessario

dotare di infrastrutture digitali tut-

ti gli sportelli e tutti gli impiegati,

decentrando quanto più possibile

il lavoro e favorendo le comunica-

zioni online, attraverso una piatta-

forma multimediale costantemen-

te aggiornata e ricca di notizie.

In nome della trasparenza, non

solo sarà possibile tenere traccia

dell’iter di richieste e istanze, ma

sarà anche possibile sapere cosa

fanno gli amministratori eletti,

come lavora l’assessorato e come

viene gestito il denaro pubblico.

Anche partendo dagli stipendi dei

funzionari.

 

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Associazione Martina 2020www.martina2020.it – [email protected]

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