Se i tuoi diritti rispettati saranno
una vita migliore ti offriranno
ISTITUTO COMPRENSIVO “N. RONCHI” – CELLAMARE (BARI)
PROGETTO CONTINUITA’
Anno scolastico 2015/16
I DIRITTI DEI BAMBINI Classi V^ A – B – C (Scuola Primaria) Classi I^ A – I^ C (Scuola Secondaria di 1° gr.)
Dedicato a tutti quei bambini
che sono vittime di diritti negati
“I bambini sono come i marinai:
dovunque si posano i loro occhi
è l’immenso…” (Christian Bobin)
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IL DIRITTO AL GIOCO
C’era una volta un bambino, di nome Franz, che
viveva, con la sua famiglia povera, in una piccola casa
di legno. Egli amava giocare e desiderava avere uno
yo-yo. Un giorno incontrò un signore che gli chiese
perché fosse giù di morale e Franz rispose: “Sono un
bambino povero che non si può permettere neanche
un semplice giocattolo”. Il signore allora gli propose
di lavorare nella sua campagna per dieci monete
d’oro. Egli accettò, lasciò la sua famiglia e subito si
mise al lavoro. Dopo due giorni di fatica, però, sentì
che quel lavoro pesava sul suo gracile fisico, anche se
gli permetteva di guadagnare molto. Il signore,
vedendo che Franz era stanco, gli disse: “Vedo che sei
molto stanco e per pietà ti farò lavorare metà
giornata e anche la tua paga sarà dimezzata.”
Il ragazzo accettò e poté comprarsi il gioco tanto
desiderato. Però i soldi avanzarono ed egli decise di
portarli ai suoi genitori, che furono felici di rivedere
il proprio figlio scomparso. Mai più gli avrebbero
permesso di allontanarsi, perché da quel giorno
avrebbero provveduto loro a tutte le sue necessità.
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FREDDY, IL PICCOLO SCHIAVO
DELLA MINIERA DI POTOSI’ Lo sfruttamento minorile
C’era una volta un piccolo schiavo, di nome Freddy, che
lavorava nella miniera di Potosì. Egli non aveva una famiglia,
di essa erano rimasti solo i suoi fratelli molto piccoli che lui
doveva curare, con il poco denaro che guadagnava.
Freddy lavorava molte ore al giorno e prendeva poco denaro.
Lavorava, però, senza protezione al viso, perché non se la
poteva permettere con il suo misero guadagno. Nelle ore di
lavoro trasportava in una carriola diversi chilogrammi di
minerali. Faceva dei fori con il martello pneumatico ed
essendo senza protezione inalava la polvere di silice, che era
nociva. Respirando questa polvere gli operai erano destinati,
col tempo, ad una morte sicura. Freddy lavorò per dieci
anni in quella miniera e alla fine, ormai stanco, decise di non
lavorare più e di denunciare lo sfruttamento
di tutti quei ragazzi che,
come lui, erano stati sottoposti
ad un lavoro disumano e
molto pericoloso.
Grazie alla sua denuncia,
molte vite furono salvate.
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LA STORIA DI YUSSEF Il diritto all’istruzione
C’era una volta un bambino, di nome Yussef, che viveva in
Africa in una fattoria. Ogni mattina si svegliava prima
dell’alba per mungere le mucche, per tagliare il prato e per
fornire nutrimento agli animali della fattoria. Aiutava anche
i genitori nelle faccende di casa. Una notte Yussef non
riusciva ad addormentarsi, piangeva e pensava a tutte le
cose belle che avrebbe potuto imparare o fare a scuola.
Purtroppo la scuola aveva dei costi e lui doveva aiutare i
genitori che erano molto poveri.
La mattina seguente, il bambino ebbe un’idea: decise di
prendere tutti i suoi giocattoli e di venderli ai ragazzi del
vicinato. Prese un vecchio tavolo, lo trasformò in una
bancarella e vi posò tutti i suoi giocattoli, anche quelli a cui
era particolarmente affezionato. Molti bambini corsero alla
bancarella attratti dai giocattoli e li comprarono offrendo
diverse monetine di poco valore. Il bambino contò i soldini
ricevuti e, dato che essi erano tanti, decise di portarli al
direttore della scuola. Egli, incredulo e anche commosso,
accolse nella sua scuola Yussef e decise che, da quel giorno,
tutti i bambini poveri avrebbero potuto frequentare la scuola
senza pagare nulla.
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IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE
C’era una volta un bambino che apparteneva ad una famiglia
povera. I suoi genitori non lavoravano, quindi non potevano
mandarlo a scuola, lui invece lo desiderava tanto. Il ragazzo
cercava di aiutare la famiglia, anche nelle faccende
domestiche. Però, desiderava tanto andare a scuola, ma i
suoi genitori non se lo potevano permettere. Il bambino
decise di così di lavorare per poter frequentare la scuola.
Un giorno il bambino, dopo aver accumulato un bel po’ di
denaro, diede una piccola somma ai genitori e una parte la
tenne per sé. Comprò dei libri e andò a scuola: da quel giorno
il suo sogno venne realizzato. Il ragazzo non si sarebbe mai
immaginato la scuola così bella.
E da grande costruì una scuola, facendo prevalere l’istruzione
come una forma di diritto importante.
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LA STORIA DI NANUK
Ciao, io sono Nanuk e vivo in Afghanistan.
Lì c’è sempre guerra e la scuola non c’è. I miei genitori sono
talmente poveri che non ho avuto istruzione neanche per
difendermi.
Tutti i miei amici sono evacuati dalla mia città, perché in
essa ci sono soltanto guerra e distruzione; mancava anche la
scuola.
Ogni giorno sento esplosioni e non posso uscire dalla capanna.
Le uniche volte che esco sono: il sabato e la domenica, però
passando dalle fogne per arrivare su di un’oasi, dove mi lavo
e mi diverto con un cane che bazzica in quella zona.
Questa è la mia vita e tutti violano il diritto all’istruzione dei
bambini!!!
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IL DIRITTO DI ESPRIMERSI
Ciao! Sono Samasao e, dall’età di sei anni, ho iniziato a
lavorare e non ho potuto studiare.
Il mio papà ormai non c’è più e mia madre non può badare
a me, deve badare ai miei fratelli malati. Sono costretto a
lavorare, sennò vengo frustato. Purtroppo devo sempre
guadagnare soldi perché mia madre è molto povera. Quando
mi esprimo, il mio padrone dice che non ho il diritto di dire
quello che voglio, perché sono uno schiavo.
Un giorno all’anno, vengo liberato e di nascosto do i soldi a
mia madre, lo devo fare di nascosto perché il padrone, ogni
dieci minuti, viene a controllarmi.
Una volta, andai da lui e gli dissi che non
era giusto quello che faceva fare a me ed ai
miei compagni. Lui si arrabbiò e mi ripeté
sempre che non potevo parlare perché ero
solo uno schiavetto.
Questa è la mia storia, che vi ho raccontato
per farvi capire che tutti dovrebbero
essere liberi di esprimersi.
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IL DIRITTO ALLA VITA
C’era una volta un bambino, di nome John. Egli viveva in un
orfanotrofio in cui veniva maltrattato. Ogni giorno si
svegliava presto, perché era costretto a lavorare per
procurarsi il cibo. Le sue educatrici lo costringevano a
lavorare e si comportavano con lui in modo crudele. John,
nel suo tempo libero, non poteva giocare perché esse non
glielo permettevano. Stava sempre chiuso in camera e
pensava a come sarebbe stato bello vivere come gli altri
bambini. Il suo unico amico era un orsacchiotto di peluche a
cui teneva molto ed ogni sera, piangendo, gli raccontava
tutto ciò che gli capitava; l’orsacchiotto era stato un regalo
della sua mamma. Questo lo rassicurava dicendo: “Un giorno
anche tu potrai essere libero e con le tue forze riuscirai a
superare ogni ostacolo”.
Il bambino, sentendo ciò, ebbe la forza di ribellarsi e così
decise di mettersi d’accordo con tutti i bambini, che ebbero
l’idea di scappare. Unendo le loro forze riuscirono a fuggire
e John andò a chiamare un magistrato, il quale decise di
chiudere l’orfanotrofio. I bambini furono liberi e compresero
che, unendo le forze, nulla è impossibile e tutto ciò che
sembra stia andando male, visto con occhi diversi, può
trasformarsi in qualcosa di meraviglioso.
IL DIRITTO ALLA VITA DI TUTTI FU SALVAGUARDATO.
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LO SFRUTTAMENTO MINORILE
C’era una volta una famiglia povera che non aveva niente da
mangiare.
Allora i genitori decisero di far lavorare i propri figli in una
fattoria. Essi praticavano un lavoro molto duro e difficile per
la loro età. Andò avanti così per molti anni.
Ogni sera i ragazzi tornavano a casa stanchi e portavano
sempre poche quantità di cibo per la loro famiglia.
Un caldo pomeriggio, due guardie andarono nella fattoria
perché avevano sentito parlare di questa situazione ed
arrestarono i genitori.
Passati lunghi anni, il padre e la madre dei bambini uscirono
dal carcere e dal quel momento decisero di non sfruttare più
i loro figli.
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LA STORIA DI SAMUEL Diritto alla salute
In un paese sperduto, abitava una povera famiglia che viveva
in una baracca.
In questa famiglia il figlio, di nome Samuel, era molto
malato, così tanto che rischiava di morire.
Era affetto da una malattia che non gli permetteva di
muoversi.
I genitori erano così disperati che decisero di andare a
lavorare entrambi nelle miniere per comprare medicine al
figlio. Lavorare nelle miniere era molto faticoso: ci si stancava
molto, si veniva trattati come schiavi e si guadagnava
pochissimo, ma loro erano determinati a curare il figlio.
Tornavano a casa molto tardi e, guardando il figlio,
notavano che peggiorava sempre di più.
Passate parecchie settimane, i genitori riuscirono a
guadagnare qualche soldo per procurare le medicine
necessarie al bimbo per guarirlo.
Pian piano il piccolo Samuel guarì e
tornò a stare bene.
I genitori hanno così rispettato il
diritto alla salute di quel bambino.
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LA BAMBINA INVISIBILE Diritto all’identità
Molti bambini, nel mondo, non hanno un’identità; questa è
la storia di una bambina povera che non aveva un nome.
Un giorno nacque una bambina che viveva in un paese povero
dell’Africa, dove non c’erano uffici per registrare i nomi dei
bambini appena nati. Dopo che nacque la bambina, la
mamma morì perché, dopo il parto, non aveva ricevuto le
cure giuste. All’età di cinque anni, il padre portò la bambina
in un bosco, vide due cacciatori e la vendette a loro perché
non poteva sostenerla. I due promisero al padre della
bambina che l’avrebbero portata in un paese più ricco e
l’avrebbero registrata all’anagrafe.
Subito dopo, il padre scappò perché si vergognava di aver
venduto sua figlia ai cacciatori. Intanto i due portarono la
bambina nel villaggio dove vivevano e la costrinsero subito a
lavorare nei campi, nell’anonimato, sfruttando il fatto che
non fosse registrata all’anagrafe e le davano da mangiare
solo pane e acqua.
Un giorno vennero i rappresentati dell’Unicef in Africa e
trovarono questo villaggio, dove c’erano molti bambini senza
identità. Videro questa bambina di dieci anni che lavorava
nei campi e scoprirono che i cacciatori dicevano a lei cose
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brutte. Allora i rappresentanti dell’Unicef chiamarono dei
poliziotti dall’Italia, che arrestarono i cacciatori.
La bambina fu portata in Italia, registrata e le fu attribuito
il nome di “Esmeralda”.
In seguito, fu rintracciato anche il padre, al quale furono dati
dei soldi, così lui poté vivere con Esmeralda e provvedere alla
sua crescita.
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MAURIZIO E LA SCUOLA
In Siria, in una casa piccola e povera, viveva un bambino, di
nome Maurizio. Era un bambino carino, con grandi occhi
marroni e capelli castani; i suoi abiti erano strappati e
sporchi.
Viveva con suo padre, perché la sua mamma era venuta a
mancare.
Maurizio voleva studiare e giocare con i suoi amici, ma suo
padre, essendo un soldato, voleva che suo figlio andasse con
lui in guerra.
Maurizio accontentò il
suo papà, ma poi decise
di scappare per andare a scuola.
Arrivato a scuola, spiegò tutto
all’insegnante, che comprese la
situazione e aiutò il ragazzo.
Alla fine Maurizio frequentò
normalmente la scuola
con i suoi amici.
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SECING LO SCOIATTOLO Diritto alla famiglia
Secing era un piccolo scoiattolo marrone che viveva tutto
solo su un albero altissimo.
Un giorno due canguri videro Secing appollaiato su un ramo,
tutto solo, e decisero di adottarlo, credendolo orfano. Una
mattina, però, i suoi fratellini, due pestiferi cangurini,
picchiarono lo scoiattolo e la sera stessa il piccolo roditore
decise di andarsene da quella famiglia perché non si sentiva
accettato. Essendo notte fonda, ebbe molta paura perché era
tutto solo, così decise di accamparsi in una grotta in attesa
delle luci dell’alba.
La mattina seguente, vide che la grotta era abitata da un
orso che, in quel momento, si stava svegliando. L’orso,
accortosi dell’ospite, disse: “Vattene via da qui, altrimenti ti
divoro!”.
Lo scoiattolo, tremante, gli rispose: “Non mi divorare, me
ne vado via da qui”
Lo scoiattolo riprese il cammino, tutto sconfortato. Percorse
boschi e foreste e un giorno, mentre dormiva ai piedi di un
albero, fu colpito in testa da una ghianda.
Alzò la sua testolina e riconobbe la sua
vera famiglia. Aveva ritrovato la sua mamma,
il suo papà e i suoi fratellini.
Pensò che nessuna cosa al mondo gli avrebbe
dato più felicità della sua famiglia.
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PINKY, IL PINGUINO DISCRIMINATO Diritto all’inclusione
C’era una volta un pinguino rosa, di nome Pinky, nato in
una famiglia di pinguini reali neri.
Un giorno, a causa dell’innalzamento della temperatura,
tutti i pinguini si andarono a rifugiare in un ghiacciaio
perenne e quando Pinky giunse sul luogo, il capobranco gli
disse: “Tu, sporco pinguino rosa, non hai il permesso di
entrare!”. Così Pinky, offeso, se ne andò in cerca di un
ghiacciaio tutto per lui.
Intanto l’enorme lastra di ghiaccio dei pinguini reali
sprofondò, mentre quella del pinguino di colore rosa rimase
intatta.
Pinky ebbe salva la vita e,
in breve tempo, altri
pinguini si rifugiarono su
quel ghiacciaio; il bipede,
dapprima discriminato,
diventò il miglior
amico di tutti.
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IL PICCOLO CORVO
E IL GABBIANO FERITO Diritto al rispetto della diversità
In un piccolo villaggio, abitato da colombi e da
gabbiani, viveva un piccolo corvo dalle lunghe penne nere e
dal becco giallo. Questo subiva, ogni giorno, molti scherzi e
cattiverie, proprio per la sua diversità.
Un giorno molto freddo, un povero gabbiano ferito e
disperato stava chiedendo aiuto, sperando che qualcuno lo
sentisse. Proprio nelle vicinanze il piccolo corvo, deciso a
tornarsene a casa dai suoi genitori, sentì il gabbiano ferito
lamentarsi incessantemente.
Il corvo, piccolo ma coraggioso, incominciò a correre con le
due zampette e arrivò appena in tempo in soccorso del
gabbiano. Con il becco spinse verso un morbido cespuglio
l’animale ferito e poi volò a chiamare aiuto.
Gli aveva salvato la vita.
Il gabbiano, felicissimo e ormai guarito, ringraziò il corvo e
organizzò in suo onore una grandissima festa. Da quel giorno
il corvo e il gabbiano diventarono grandi amici e non si
separarono mai più. Decisero, inoltre, che, da quel momento
in poi, l’uno sarebbe andato in difesa dell’altro in caso di
pericolo di vita.
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IL DIRITTO ALLA SALUTE
C’era una volta un bambino, di nome Paolo, che aveva una
grave malattia. Ad essa non c’era rimedio, anzi ce n’era uno
soltanto: andare da un mago per farsi curare. Però la casa
del mago era lontana.
Tutta la famiglia si mise subito in viaggio e, dopo pochi
giorni, arrivò in una foresta nera. Lì c’erano animali che
avevano subito una maledizione che li avrebbe resi brutti per
sempre. Paolo li aiutò a spezzare la maledizione e loro
collaborarono ad aiutarlo ad attraversare la foresta nera.
Continuarono il cammino e si imbatterono in una foresta
bianca e, superata, videro il castello del mago. Vi entrarono,
ma al mago servivano alcuni ingredienti: la radice di un
fungo, il ramo di un albero zuccherato e un fiore con un
occhio.
La famiglia di Paolo andò in cerca degli ingredienti e li trovò.
Suo padre li portò al castello e la pozione fu pronta.
Subito Paolo la bevve e guarì e tutti furono felici e contenti.
i u i o i e i m i c i - 21 -
MANGIAPERSONE Diritto negato all’inclusione
C’era una volta un gigante che veniva sempre emarginato da
tutti.
Lui si chiamava “Mangiapersone”, quindi tutti avevano
paura solo perché aveva quel nome strano.
Mangiapersone era grande quanto un albero, aveva i capelli
come la criniera di un leone, gli occhi neri, i suoi vestiti erano
tutti strappati, aveva i piedi da orco.
Abitava in una caverna insieme a dei pipistrelli.
Passavano gli anni e il gigante non si vedeva più, quindi le
persone pensavano che fosse morto.
Però, un giorno, un ragazzo di nome Mario sentì di lui e
andò a cercarlo nel bosco.
Camminò per molto tempo, inoltrandosi in sentieri stretti e
bui, però improvvisamente sentì un rumore proveniente
dagli alberi ed ebbe molta paura.
Il gigante si fece scoprire, mentre Mario tremava di paura.
Mangiapersone lo prese e lo portò nella caverna dicendogli:
- Io non sono cattivo, sono un gigante bravo. Mi temono solo
perché ho questo nome -. Così, Mario e il gigante
diventarono amici e il ragazzo un giorno gli disse: - Vuoi
venire nella mia città? - ma il gigante rispose che avrebbe
spaventato tutti.
i u i o i e i m i c i - 22 -
Quando giunsero in città, la gente, infatti, ebbe paura del
gigante, ma Mario tranquillizzò tutti dicendo: - Lui non è
cattivo, è un gigante buono -. A quelle parole tutti uscirono
dalle case e divennero amici di Mangiapersone.
Da quel giorno tutti gli vollero bene.
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DRAC IL CAVALIERE Liberta’ di azione e di espressione
C’era una volta un cavaliere, di nome Drac, che intendeva
sposare una bellissima principessa e, per farlo, doveva
affrontare draghi e scacciare gli spiriti maligni…
Purtroppo sua madre non gli permetteva neanche di uscire
di casa, anche se lui era un cavaliere e sapeva difendersi.
Drac continuava a sognare ad occhi aperti come sarebbe
stata la sua vita se avesse potuto uscire di casa e “GRAN SIR
DRAC” lo avrebbero chiamato.
Un giorno, però, aveva raggiunto i trentasei anni e a sua
madre chiese il permesso di andarsene: non gli fu concesso.
Ma lui scappò, uccise un enorme drago, infilzandolo dritto
nel cuore, ed usò le sue ali per costruire una specie di aereo
con cui sarebbe giunto al castello della principessa. Mentre
volava, vide altri draghi che volevano bruciarlo e lui cominciò
a battere più forte che poteva le ali del drago che aveva
ucciso, per aumentare la velocità dell’aereo.
Arrivò al castello, non lo seguiva più nessuno, però la
struttura era piena di trappole, ma non facevano la
differenza, perché Sir Drac le superò tutte con astuzia e
coraggio, raggiungendo la stanza della principessa.
Subito Drac le chiese di sposarlo, ma il padre della fanciulla
glielo impedì perché non voleva che lei prendesse marito. Fu
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ADELAIDE E IL BARONE SPAGNOLO
Liberta’ di opinione
C’era una volta una bella fanciulla, di nome Adelaide.
Questa viveva in una grande casa, fuori città. I suoi genitori
erano ricchi ma, stranamente, non le davano niente, la
facevano uscire di casa solo in occasioni speciali e quando lei
usciva non la consideravano molto, anzi! Loro facevano
compere senza badare a spese, mentre a lei non davano
neanche un centesimo.
Un giorno, i genitori di Adelaide seppero che nella loro città
avrebbe soggiornato un ricco, ma avido, barone spagnolo.
Allora ne approfittarono: decisero che la loro figlia si sarebbe
sposata con lui. Lei però non voleva, perché il barone era
bruttissimo e avidissimo e poi a lei piaceva un altro ragazzo.
Quest’ultimo, secondo i genitori, non lo poteva sposare
perché era un povero. Così le vietarono tutto: non poté uscire
di casa, parlare con le sue amiche e rimaneva chiusa in
camera sua come se fosse in carcere.
I genitori, quando la presentarono al barone, le fecero
indossare il vestito più bello ed elegante, fra tutti quelli che
possedeva, la ornarono di gioielli come se addobbassero un
albero di Natale e non le chiesero neanche la sua opinione.
Lei fu costretta ad andare dal barone ed appena egli la vide,
decise che sarebbe stata la sua futura sposa.
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Nel frattempo il suo amante, appena saputa la notizia, decise
che si sarebbe ripreso Adelaide.
Però, appena si avvicinò alla fanciulla, i suoi genitori lo
mandarono alla ghigliottina; poco prima del matrimonio lo
avrebbero sgozzato.
Adelaide, furba quanto bella, elaborò un piano geniale.
Fece mettere un cavallo dietro la ghigliottina e ordinò ai suoi
“sudditi” di allargarne il cappio.
Si mise d’accordo con l’amante ed il piano funzionò: quando
la ghigliottina cadde, lei fece un segno al suo fidanzato che
sfilò la testa e montò a cavallo con Adelaide.
E i due furono felici per tutta la vita!!!
i u i o i e i m i c i - 27 -
FELICETTA E L’ORSO Diritto alla liberta’
C’era una volta una bambina, di nome Felicetta, che abitava
in una casa di campagna.
Ogni tanto la madre la mandava a fare la spesa e le diceva
che la doveva portare dalla zia perché aveva subito un
incidente e non poteva camminare.
Felicetta era felice di aiutare la zia Irene.
Un giorno, mentre camminava nel bosco fitto, pieno di
alberi, sentì un rumore strano e decise di correre. Arrivò in
un centro abitato, entrò nel negozio e cominciò a comprare
cibi.
Al momento di pagare, si accorse che aveva perso i soldi.
Felicetta decise di ritornare nel bosco e percorse la stessa
strada; improvvisamente, davanti a lei apparve un orso che
urlò: - HO TANTA FAME! – .
Felicetta cominciò a correre e trovò una casetta
abbandonata. Bussò e vide che non c’era nessuno, così decise
di nascondersi sul retro. Ben presto scoprì che quella casetta
era dell’orso e, quando si affacciò alla finestra, vide che c’era
una pentola pronta con dell’acqua bollente.
Improvvisamente l’orso la trovò, la rincorse e la piccolina
svenne. L’orso, poi, ebbe pietà di lei e decise solo di legarla.
Per fortuna, in seguito, arrivò un cacciatore che la vide e la
i u i o i e i m i c i - 28 -
liberò. L’orso cominciò a fuggire, inseguito dal cacciatore,
mentre la povera Felicetta riuscì a tornare a casa.
Raccontò tutto l’accaduto alla madre, la quale la consolò
dicendole che la prossima volta avrebbe dovuto fare una
strada diversa e migliore.
Ma la piccola Felicetta ebbe così tanta paura, che decise di
non uscire più da sola, fino a quando non avesse compiuto
diciotto anni.
QUESTO RACCONTO RAPPRESENTA LA PAURA CHE OGNI
PERSONA HA RINCHIUSA DENTRO DI SE’ A CAUSA DI
CATTIVE ESPERIENZE.
i u i o i e i m i c i - 30 -
I DIRITTI
I diritti son ciò che ti spetta,
essi non vanno applicati con fretta;
ad ognuno di loro è legato un dovere,
che corrisponde ad ogni piacere.
I diritti van meritati
ed assolutamente non vanno dimenticati.
Se vuoi essere rispettato,
anche gli altri devi rispettare
ed in ogni occasione li devi aiutare.
i u i o i e i m i c i - 31 -
SIAMO BAMBINI UNIVERSALI!
Diritto all’uguaglianza
Siamo tutti uguali e diversi
e per questo non siam dispersi.
Occhi azzurri, verdi e marroni
capelli biondi, neri, castani.
Quindi siam diversi e uguali.
Siam tutti bambini UNIVERSALI
i u i o i e i m i c i - 32 -
IL DIRITTO ALL’UGUAGLIANZA
Ci son bambini di pelle scura o chiara
Ci son bambini ricchi e poveri
Ci sono bambini che vanno in guerra
Ci sono bambini che non hanno una famiglia
Ma noi siamo tutti UGUALI su questa nostra Terra.
i u i o i e i m i c i - 33 -
LA LIBERTA’
La libertà
è poter fare ciò che ti va,
ma occorre non dimenticare
che anche gli altri devi rispettare.
La libertà è liberarsi dalla prigionia,
per poi vivere nella completa autonomia,
la libertà è un arcobaleno,
che risplende nel cielo sereno.
La libertà
è un mare di felicità
ed ha un valore immenso
come il blu del cielo terso.
i u i o i e i m i c i - 34 -
FILASTROCCA
DEL DIRITTO ALLA VITA Noi siam bambini che vengon sfruttati
e tutti i diritti ci son negati,
perché non siamo identificati!
Il diritto alla vita è molto importante
perché, se siam registrati,
veniam salvati
e vari rischi son superati.
Filastrocca del diritto alla vita.
Evviva, evviva!
Se non conosciamo i nostri diritti
allora sì che siam belli e fritti!
i u i o i e i m i c i - 35 -
GLI ORGANISMI INTERNAZIONALI PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI
Dopo la 2° guerra mondiale nacque un bisogno di pace
che a quei tempi era solo un sogno.
Le organizzazioni furono fondate
e le guerre debellate.
L’ONU a New York deve stare
e la pace deve creare.
193 Paesi ne fanno parte
ed ogni nazione fa la sua parte.
L’UNICEF è il Fondo delle Nazioni Unite
e deve eliminare nel mondo la lite.
I bambini si devono rispettare
ed essi non devono lavorare.
La FAO è un’importante organizzazione
che si occupa dell’alimentazione.
Deve accrescere l’agricoltura
ed anche l’economia in ogni nazione.
L’OMS è l’Organizzazione della Sanità
deve garantire la felicità
e le malattie debellare.
L’UNESCO è molto importante come organizzazione
e deve tutelare la collaborazione.
I monumenti, patrimonio dell’Umanità, deve conservare
in modo che nessuno li possa rubare.
i u i o i e i m i c i - 36 -
PER UN MONDO MIGLIORE…
Finita la guerra,
distrutta una serra,
il denaro se ne andava,
il lavoro scarseggiava.
Un organismo internazionale si creò:
l’ONU in campo a quel punto entrò;
la pace nel mondo era assicurata,
adesso la guerra era terminata.
Il bimbo è importante,
disse il Presidente,
senza esso l’adulto non è resistente;
dobbiamo favorire ai bambini i diritti
e chi non li rispetta
l’UNICEF li spedirà in carcere, come gli spetta.
Un problema ancora c’è,
un campo di grano seccato si è!
L’economia deve girare!
Chiamiamo la FAO a timonare.
Un tumore ho preso,
mangiare e curarmi devo:
di questo l’OMS si deve occupare,
nessuno più si dovrà ammalare.
Monumenti occidentali
i u i o i e i m i c i - 37 -
musei pakistani
dall’Isis tutti distrutti
l’UNESCO dovrà proteggerli tutti!
Organismi internazionali per un mondo migliore
e per farci diventare brave persone!
i u i o i e i m i c i - 38 -
I DIRITTI I diritti sono tanti
e sono molto importanti.
Noi ne descriviamo solo uno,
che non è importante forse per qualcuno,
ma non lo dovrebbe ignorare nessuno.
Questo diritto è quello all’istruzione,
che consente a tutti di imparare la lezione.
Ogni bambino deve essere curato
e allo stesso modo rispettato.
I diritti devono essere rispettati
e ad ogni bambino non devono essere negati!
i u i o i e i m i c i - 39 -
UN BAMBINO SENZA IL DIRITTO
DI ESPRIMERSI
Ciao! Sono Samasao, ho sei anni.
Ora vi racconto la mia storia:
non ho potuto studiare,
perché dovevo lavorare
il mio papà non c’è
e mia madre non può badare a me.
Esprimermi non posso
se no mi buttano nel fosso.
Sto tutto il giorno a lavorare,
ma da mia madre vorrei tornare
perché lei è molto povera
ed i soldi per lei devo guadagnare.
Tutte le volte che mi esprimo,
il mio padrone diventa ancora più cattivo.
Vengono maltrattati anche i miei compagni più piccolini,
non si trattano così male i bambini!
L’Unicef dovrebbe collaborare
perché noi così non possiamo più stare.
Questa è la mia storia,
cioè di un bambino senza il diritto di esprimersi.
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IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE
C’era una volta un bambino
che a scuola desiderava andare
ma i genitori non lo potevano mandare.
Il ragazzo doveva lavorare
ed i soldi guadagnare.
Il ragazzo aiutava il padre,
ma anche la madre.
Il ragazzo doveva lavorare
per andare a studiare.
Fu così che tanti soldi guadagnò
e da grande un Istituto scolastico fondò,
così l’istruzione un diritto diventò.
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IL DIRITTO ALLA SALUTE
Il diritto alla salute è importante
come il barrito di un elefante.
Sicuramente salva delle vite
per essere ognuno felice.
Ogni bambino protegge
come il pastore con il proprio gregge.
Per la salute ci vuole il dottore
con la sua magica pozione.
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IL DIRITTO ALLA VITA Un bambino veniva maltrattato,
anche se lui voleva essere aiutato.
Ogni mattina all’alba si doveva svegliare
per andare a lavorare
e procurarsi da mangiare.
L’unico amico di cui si fidava
era il suo orsacchiotto che lo rassicurava.
Unendo le forze, con i suoi amici,
un piano riuscirono a ideare
per poter scappare.
Una volta usciti da quella prigione,
ebbe forza la loro unione.
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LO SFRUTTAMENTO MINORILE Lo sfruttamento minorile
è una cosa infantile.
I bambini son sfruttati
ed anche molto maltrattati,
son piccoli e indifesi
come tanti piccoli paesi.
Beh! E’ finita la filastrocca,
aiutiamo la grande flotta!
Viva i bambini!
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LA STORIA DI SAMUEL C’era una volta un bambino
molto malato, poverino.
I suoi genitori gli volevano tanto bene
e si dispiacevano di tutte le sue pene.
Essi tanto lavoravano
e per lui si stancavano.
Infine Samuel guarì
e a lui il diritto alla salute si garantì.
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IL DIRITTO ALL’IDENTITA’
Questa bambina un’identità non aveva
e nel mondo non esisteva.
Nacque una bambina un dì,
ma la madre morì.
Il padre la diede a dei cacciatori,
ma la bimba aveva da fare troppi lavori.
Essi, in un paese più ricco, la portarono,
ma comunque la sfruttarono.
L’Unicef un giorno la scoprì
e la non-identità bandì.
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D Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: ad
essere contento senza motivo, ad essere sempre occupato con
qualche cosa e a pretendere con ogni sua forza quello che
desidera.
Paulo Coelho, da “Monte Cinque”
D I bambini sono degli enigmi luminosi.
Daniel Pennac
D Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi
se ne ricordano.
Antoine de Saint-Exupéry, da “Il Piccolo Principe”
D Tre cose ci sono rimaste del Paradiso: le stelle, i fiori e i
bambini.
Dante Alighieri
D Lasciate che i bambini siano felici a modo loro, non esiste
modo migliore.
Dr. Johnson
D I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li
colpisce lascia un’impronta.
Haim G. Ginott
D Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i
suoi bambini.
Dietrich Bonhoeffer
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D I grandi non capiscono mai niente da soli e i grandi si
stancano a spiegargli tutto ogni volta.
Antoine de Saint-Exupéry, da “Il Piccolo Principe”
D Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino
capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino
affamato pesa più di tutta la Terra.
Gianni Rodari
D Mentre cerchiamo di insegnare ai nostri figli tutto sulla vita,
i nostri figli ci insegnano quel che la vita è davvero.
A.Schwindt
D Con i bambini capirsi è semplice, quando ti prendono per
mano hanno già scelto di fidarsi di te.
valvirdis, Twitter
D Non c’è nulla di più triste in questo mondo che svegliarsi la
mattina di Natale e non essere un bambino.
Erma Bombeck
D Non è la sofferenza del bambino che è ripugnante di per se
stessa, ma il fatto che questa sofferenza non è giustificata.
Albert Camus
D Non c'è a questo mondo grande scoperta o progresso che
tenga, fintanto che ci sarà anche un solo bambino triste.
Albert Einstein
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D Osserva gli occhi di un bambino, la loro freschezza, la loro
radiosa vitalità, la loro vivacità. Assomigliano a uno specchio,
silenzioso ma penetrante: solo occhi simili possono
raggiungere le profondità del mondo interiore.
Osho Rajneesh, da "Il libro dei segreti"
D I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli adulti il nulla nel tutto
Giacomo Leopardi
D I bambini imparano cio' che vivono
Se un bambino vive nella critica impara a condannare.
Se un bambino vive nell'ostilità impara ad aggredire.
Se un bambino vive nell'ironia impara ad essere timido.
Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi
colpevole.
Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere
paziente.
Se un bambino vive nell'incoraggiamento impara ad avere
fiducia.
Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia.
Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una
fede.
Se un bambino vive nell'approvazione impara ad accettarsi.
Se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia impara
a trovare l'amore nel mondo.
Dorothy Law Nolte
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INDICE
1. Storie di vita vissuta e di diritti negati
- Il diritto al gioco ……………………………………...… pag. 4
- Freddy, il piccolo schiavo della miniera di Potosì pag. 5
- La storia di Yussef …………………………………… pag. 6
- Il diritto all’istruzione ……………………………………. pag. 7
- La storia di Nanuk …………………………………………. pag. 8
- Il diritto di esprimersi ……………………………………. pag. 9
- Il diritto alla vita ………………………………………… pag. 10
- Lo sfruttamento minorile ………………………………….. pag. 11
- La storia di Samuel ……………………………………… pag. 12
- La bambina invisibile ………………………………… pagg. 13-14
- Maurizio e la scuola ………………………………………… pag. 15
2. I diritti nelle fiabe e nelle favole
- Secing lo scoiattolo ……………………………………...… pag. 17
- Pinky, il pinguino discriminato ……………………. pag. 18
- Il piccolo corvo e il gabbiano ferito ………………. pag. 19
- Il diritto alla salute ……………………………………….. pag. 20
- Mangiapersone ……………………………………. pagg. 21 - 22
- Drac il cavaliere …………………………………… pagg. 23 - 24
- Adelaide e il barone spagnolo ……………… pagg. 25 - 26
- Felicetta e l’orso …………………………………….. pagg. 27 – 28
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3. Filastrocche sui diritti dei bambini
- I diritti ………………….…………………………………...… pag. 30
- Siamo bambini universali!…………………………...….. pag. 31
- Il diritto all’uguaglianza………………………………...… pag. 32
- La libertà ………………….…………………………………... pag. 33
- Filastrocca del diritto alla vita.……………………...… pag. 34
- Gli organismi internazionali per la salvaguardia dei
diritti ………………….....… pag. 35
- Per un mondo migliore…………………...… pagg. 36 - 37
- I diritti ………………….…………………………………...… pag. 38
- Un bambino senza iI diritto di esprimersi…...… pag. 39
- Il diritto all’istruzione ………………….………...… pag. 40
- Il diritto alla salute ….……………………………………. pag. 41
- Il diritto alla vita…….…………………………………...… pag. 42
- Lo sfruttamento minorile …..……………...… pag. 43
- La storia di Samuel….……………………………...……. pag. 44
- Il diritto all’identità ……………………………………… pag. 45
4. Frasi, citazioni aforismi dei bambini …… pagg. 47 – 49
5. Disegni dei bambini (tav. a colori) …….……In appendice
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