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.it.it.it Anno XIII n. 564 Venerdì 23 Maggio 2014 Settimanale in pdf www.heos.it
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In copertina, immagine artistica dei primi test per la connessione Terra-Luna via Internet (foto, nasa.gov)
HHHEOS.itEOS.itEOS.it Settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Heos Editrice Sede Amministrativa Redazione Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 339-2965817 E-mail [email protected] Abbonamento annuale Ordinario euro 17,00 Sostenitore euro 80,00 Coordinate postali. Conto corrente postale n. 000020148482 Dall’estero: IT 60 Cin J Abi 07601 Cab 11700 c.c postale n. 000020148482 Dall’estero, codice BIC: BPPIITRRXXX Coordinate bancarie. iban. IT26 C 05034 59630 000000002606 Banca Popolare di Verona filiale di Oppeano (Vr) Tiratura 8.106 copie spedite via e-mail www.heos.it
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Sommario
PRIMO PIANO
4 SI LAVORA ALLA CONNESSIONE INTERNET TERRA-LUNA
ATTUALITÀ
5 6
TEMPESTE DI SABBIA NEL DESERTO, UN NEMICO INVISIBILE DEI PANNELLI FV FORMAZIONE INNOVATIVA PER LAVORATORI SUPER SPECIALIZZATI
AMBIENTE
7 8
BIOMASSA: LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ E LA QUESTIONE CARBURANTE ARSENICO, ALTI RISCHI DI TUMORI E MALATTIE CARDIOVASCOLARI NELLE ZONE CONTAMINATE
TECNOLOGIA
9 10 11
LA TELEPRESENZA CON L’OLOGRAFIA È DIVENTATA “REALTÀ” BATTERIE AL LITIO, CNR E COBAT INSIEME PER IL RICICLO “GREEN” UE E COREA DEL SUD LAVORANO INSIEME ALL’INTERNET “VISIONARIO”
SCIENZE
12 13
“LA PESCA A STRASCICO DISTRUGGE GLI ECOSISTEMI MARINI PROFONDI” ALLE RADICI DELL’ETNA
SALUTE
14 15
IMPIANTI D'ANCA PIÙ SICURI E DURATURI CON CERAMICHE AD ALTE PRESTAZIONI FEGATO BIOARTIFICIALE E BIOMIMETICO, NUOVA GENERAZIONE DI TRAPIANTI
SPAZIO
16 17
VENUS EXPRESS, DOPO 8 ANNI DI ORBITE È PRONTO A FARE IL GRANDE TUFFO DENTRO IL PIANETA BOLLENTE FATTORIE SOLARI IN ORBITA
FOCUS
18 “ECLISSE” DEL CAPITALISMO, COSTO MARGINALE ZERO E IL CONSUMATORE DIVENTA “PROSUMER”
WEEKEND
20 BOBBIO, GIOIELLO MEDIEVALE IN VAL TREBBIA
CULTURA
22 IL SERENISSIMO PRINCIPE STORIA E STORIE DI DOGI E DOGARESSE
www.elettricoop.it
4 - n. 564 | Venerdì 23 Maggio 2014 www.heos.it
REGALIAMOCI UN LIBRO
“I cammini paralleli sono pericolosi! Quando ci si avventura andando oltre la dottrina e la comunità ecclesiale e non si rimane in esse, non si è uniti al Dio di Gesù Cristo.” Papa Francesco, 19 maggio 2013, Giornata dei movimenti ecclesiali.
L egionari di Cristo, Focolari, Opus Dei, CL, Sant’Egidio, Cammino neocatecu‐menale, Rinnovamento dello Spirito Santo: le sette lobby del Vaticano, le
sette lobby raccontate in questo libro di Car‐lotta Zavattiero. Un libro che mancava. Il racconto dall’interno dei principali movimenti che si contendono potere e prestigio nella Chiesa. Non solo. Que‐sti movimenti, di cui l’autrice traccia la storia e l’incredibile ascesa, appoggiata dal Vaticano, sono anche un’occasione per capire quanto la politica italiana sia dominata dal mondo catto‐lico più integralista. Gli esempi sono tantissimi. Dal premier Enrico Letta, cattolico di ferro, che appartiene all’Intergruppo per la Sussidiarietà, espressione di Comunione e liberazione, ai ministri Maurizio Lupi e Mario Mauro, di Cl. Contiguo a Cl è anche il ministro Flavio Zano‐nato. Paola Binetti è numeraria dell’Opus Dei; l’onorevole del Pd Maria Letizia De Torre è dei Focolari; Raffaello Vignali del Pdl è stato presi‐dente della Compagnia delle Opere. Formigoni è memor domini di Comunione e liberazione e Raffaele Bonanni, sindacalista della Cisl, fa parte del Cammino neocatecumenale, come il ministro Graziano Delrio. La lista è lunga. I MOVIMENTI RACCONTATI in questo libro, insie‐me ai loro leader carismatici (da Marcial Ma‐ciel Degollado dei Legionari di Cristo, condan‐nato alla damnatio memoriae per reati sessua‐li, a Kiko Argüello e Carmen Hernández dei Neocatecumenali), rappresentano una delle sfide più ardue per il nuovo papa. Francesco lotta per una Chiesa aperta, dalla parte dei poveri e degli ultimi, oltre ogni lobby. Ce la farà? Solo la storia potrà dirlo. L’importante però è conoscere, per capire. L'autrice. Carlotta Zavattiero (Padova, 1973) risie‐de a Milano. Scrive per «Sette», il magazine del «Corriere della Sera». Per Chiarelettere ha pubblica‐to "Giorgio Perlasca. Un italiano scomodo", con Dalbert Hallenstein (2010).
PRIMO PIANO
L a Nasa e il Massachusetts Institute of Technology (Mit) stan‐no già lavorando e con ottimi risultati alla messa a punto diun sistema di trasmissione internet verso la Luna a van‐taggio dei futuri coloni che avranno bisogno di comunicare
con la Terra per ricevere ed inviare una grande mole di dati. Gli scienziati che lavorano al progetto prevedono di presentare una loro relazione alla Conferenza internazionale sui laser e l'elettro‐ottica (Cleo), in programma dall'8 giugno a San Jose in California. A renderlo possibile la nuova modalità di comunicazione è un laser di nuova generazione, sperimentato per la prima volta a bordo della sonda della Nasa Ladee (Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer), lanciato il 7 settembre 2013 e rimasto nell'orbita lunare per sette mesi, fino al 18 aprile scorso. A bordo è stato collaudato il sistema Lunar Laser Communication (Llcd), che ha ricevuto e rinviato verso la base di White Sands, nel New Mexico (Usa), un segnale dati che ha attraversato senza problemi la turbolenza causata dall'atmo‐sfera terrestre. NEL CORSO DELL'ESPERIMENTO, QUATTRO TELESCOPI con una potenza to‐tale di trasmissione di soli 40 Watt hanno inviato verso la sonda La‐dee un segnale laser che trasportava informazioni codificate, come impulsi di luce infrarossa invisibile all'occhio umano. Il ricevitore a bordo della sonda ha raccolto la luce concentrandola in una fibra ottica, quindi il segnale è stato amplificato di circa 30.000 volte e convertito in sequenze i dati contenuti nel messaggio inviato da Ter‐ra. (Red) Vedi www.nasa.gov
SI LAVORA ALLA CONNESSIONE INTERNET TERRA-LUNA
LE LOBBY DEL VATICANO di Carlotta Zavattiero Chiarelettere pp 208 € 9,99
LE FORESTE E L'ALASKA RANGE Nella foto le foreste con la Catena dell'Alaska (Alaska Range) in lontananza: panorama sorvolando la città di Fairbanks. L'Alaska Range è una catena mon-tuosa lunga 650 km, della regione centro meridionale dello Stato dell’Alaska, che si estende dal Lago Clark ad ovest fino al fiume White in Canada ad est. (Foto Michael Studinger/ Adam Voiland per Operation IceBridge)
ATTUALITÀ
5 - n. 564 | Venerdì 23 Maggio 2014 www.heos.it
RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA
http://vauro.globalist.it/ Italiaoggi.it 23 Maggio
ALLO STUDIO UN SISTEMA DI PREALLARME DI 5 GIORNI
TEMPESTE DI SABBIA NEL DESERTO, UN NEMICO INVISIBILE DEI PANNELLI FV
L a polvere del deserto costitui‐sce un problema serio per la produttività degli impianti fotovoltaici: non solo si oscura
il Sole ma si sporcano anche gli spec‐chi. Per evitare la perdita di energia e migliorare la gestione di impianti foto‐voltaici scienziati del progetto di ricer‐ca europeo MACC II in Francia stanno
sviluppando un modello di previsione di 5 giorni per capire i movimenti di polvere del deserto, in modo da essere in grado di informare preventivamente i gestori di centrali elettriche. L'energia solare ormai è una fonte sempre più importante di produzione di energia da fonti rinnovabili in Europa e nel resto del mondo. La maggior parte delle per‐
sone hanno familiarità con i pannelli solari sulle loro case o edifici aziendali, che convertono la luce del sole diretta‐mente in energia elettrica. Tutto fun‐ziona bene fino a quando a centinaia di km di distanza inizia a per versare una tempesta di sabbia, nemico “avvolgente” che può causare gravi problemi ai grandi impianti fotovoltai‐ci. Infatti la polvere proveniente dal deserto del Sahara, anche se è a centi‐naia di chilometri di distanza si deposi‐ta sugli specchi solari e sui pannelli Fv. IL PROGETTO EUROPEO MACC‐II
(monitoraggio della composizione at‐mosferica e del Clima) pertanto ha lo scopo di sviluppare una metodologia di analisi del fenomeno in grado di informare i responsabili delle centrali circa la frequenza con cui un determi‐nato luogo è influenzato da questi grandi nuvole con un anticipo di cin‐que giorni sugli eventi in maturazione. Ad esempio, se è prevista una tempe‐sta di sabbia, saranno annullate le complesse operazioni per impostare la centrale elettrica in movimento. Inol‐tre si dovrà porre molta attenzione ai dati storici sulla radiazione solare pre‐sente in una determinata area. Sono parametri che diventano di importanza fondamentale per decidere l'ubicazio‐ne delle future centrali solari. (Red) Vedi https://www.gmes‐atmosphere.eu/
Corriere.it 22 Maggio
http://vauro.globalist.it/
Corriere.it 23 Maggio
Guarda il video http://www.youris.com/Energy/Solar_Energy/Forecasting-Desert-Storms-To-Empower-Solar-Panels.kl
tettoniche, le faglie, gioca un ruolo fondamentale nella dinamica eruttiva. Le sue radici si collocano in una zona di convergen‐za, dove si hanno sia moti compressivi, dovuti alla subduzione della placca ionica al di sotto della Calabria, sia distensivi, dovuti al moto rotatorio di una porzione della placca africana in collisione con quella euroasiatica». ANCORA OGGI I MAGGIORI LIMITI nella
comprensione della dinamica di questo vulcano risiedono in parte nella man‐cata conoscenza delle caratteristiche strutturali del suo basamento e della crosta intermedia e profonda. Al ri‐guardo Patanè sottolinea: «I segnali sismici saranno acquisiti a terra trami‐te la rete sismica permanente dell’Ingv, integrata da una rete tempo‐ranea di 100 stazioni che verranno collocate sia sull’Etna sia nei territori circostanti, nelle provincie di Catania, Messina e Siracusa. Sul fondo marino sarà invece disposta una rete di stazio‐ni sismiche (OBS/H, Ocean Bottom Seismometers), per la registrazione della sismicità artificiale e naturale».
U ltimi giorni di preparazione per l’esperimento “Tomo‐Etna” che analizzerà le strut‐ture tettoniche e sub vulca‐
niche su cui si erge il monte Etna. Si svolgerà nei mesi di giugno e luglio sul Monte Etna e nella porzione di mare antistante. L’esperimento scientifico coordinato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ‐ sezione di Catania, denominato appunto “Tomo‐Etna”, vedrà la partecipazione di oltre 60 ricercatori provenienti da tutto il mondo: Italia, Spagna, Germa‐nia, Russia, Stati Uniti, Irlanda e Messi‐co. La ricerca è realizzata nell’ambito de i due proget t i europe i “Mediterranean supersite Volcanoes (Medsuv)” ed “Eurofleets 2” del Setti‐mo programma quadro. Domenico Patanè, dirigente di ricer‐
ca dell’Ingv‐sezione di Catania spiega: «L’obiettivo dell’esperimento Tomo‐Etna è analizzare le strutture tettoni‐che e subvulcaniche della crosta su cui poggia il Monte Etna, comprese le aree adiacenti sia a terra sia a mare, attra‐verso tecniche di sismica attiva che sfruttano le onde generate in acqua con aria compressa e passiva mediante la registrazione degli eventi sismici naturali». LA NAVE OCEANOGRAFICA spagnola
“Sarmiento de Gamboa” e la nave gre‐ca “Aegea” contribuiranno, insieme alle unità navali della Marina Militare Italiana, alla sperimentazione pro‐grammata. Patanè riprende: «L’Etna sorge in una regione complessa dal punto di vista geodinamico, dove la distribuzione delle principali strutture
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La rete di stazioni OBS coprirà una zona che si estende dall’area etnea fino all’arcipelago delle Isole Eolie allo scopo di indagare le strutture tettoni‐che regionali che si estendono dal Tir‐reno meridionale allo Ionio e che inte‐ragiscono con il sistema vulcanico et‐neo. Durante le crociere verranno uti‐lizzati magnetometri e gravimetri al fine di realizzare mappe di anomalia magnetica e gravimetrica. «L’INSIEME DEI DATI ACQUISITI durante
l’esperimento permetterà di realizzare un’accurata tomografia dell’area inve‐stigata, capace di gettare nuova luce nella comprensione dei processi di risalita del magna dell’Etna», conclude Patanè. (Red) Vedi www.ingv.it
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ALLE RADICI DELL’ETNA
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