Download - Guardi,unpittore dilarghevedutemedia.withtank.com/1424811287/b.baker_la_stampa_-_17_dec... · 2013. 4. 21. · 24. LA STAMPA LUNEDÌ17DICEMBRE2012 Baker,lamiaAfrica Una ragazza eritrea,

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  • 24 .LA STAMPALUNEDÌ 17 DICEMBRE 2012

    Baker, la mia Africa

    Una ragazza eritrea,vestita all’occidenta-le, entra in un edifi-cio razionalista che sembraabbandonato da tempo. Sa-le al primo piano, alza latapparella e, nell’ufficio coni mobili in stile, scrive alcomputer la traduzione diun testo dall’amarico al ti-grino. I gesti sono lenti, sop-pesati. Nella penombra del-la scena, il tempo sembraslittare. Potrebbe trattarsi

    di un’immagine di ottant’annifa attualizzata, o di un pre-sente dismesso.

    Il video, a due schermi,con scene leggermente sfal-sate della sudafricana Brid-get Baker - The Remains ofthe Father – Fragments of aTrilogy (Transhumance) -,presentato al Mambo di Bo-logna nell’ambito del GenderBender Festival, è il proget-to realizzato dall’artista perun programma di residenzadi Nosadella.due a cura diElisa del Prete.

    L’artista - che come sudafri-cana vive da sempre i fram-menti ibridati di una vita noncompletamente europea e noncompletamente africana - nel-la sua permanenza bologneseha indagato i rapporti sullastoria coloniale in Eritrea du-

    rante il regime fascista. Unaricostruzione fatta di fram-menti, di indizi, corrisponden-ze epistolari, dattiloscritti, og-getti, fotografie d’epoca, libri,rintracciati attraverso l’archi-vio di un ex funzionario delMinistero d’Africa d’Italia,Giovanni Ellero e di sua mo-glie Maria Pia Pezzoli. Si trat-ta di ricomporre i frammentidi una storia rimossa, della ri-cerca di analogie architettoni-che nelle costruzioni colonialieurocentriche, e della scelta dimettere in dubbio una realtàassodata. «La colonia è unospazio in between, nel mezzo –afferma Baker - è più facileessere implicati in altre storieche in una propria identitàprecisa. Non è possibile cono-scere la verità sul passato concertezza». Il film, avvolto in

    una sorta di mistero circa l’at-tività della donna in un uffi-cio, si rivela lentamente in ge-sti quotidiani focalizzati suoggetti storici. Tutto sembrafermo al Ventennio. Nel-l’astrazione temporale, all’im-provviso irrompe il presentenella figura di una postina chesuona ripetutamente il citofo-no e recapita alla donna una

    lettera che viene dal passatocoloniale. Gli oggetti scorronouno dopo l’altro davanti allacamera. All’imbrunire, ladonna se ne va e l’azione ri-mane come sospesa nell’im-possibilità di una visionecompiuta.

    BolognaAl Mambo il temposospeso dell’Eritreain un video

    Un’immagine dal video dell’artista sudafricana Bridget Baker

    IN AGENDA

    ISTANBULKosuthKuad Gallery. «JosephKosuth» (Fino al 23 feb-braio 2013). L’artista con-cettuale in questa occa-sione ha portato sui muridella galleria delle frasiprese da un libro di Joyce,riscrivendole col ne-on.www.kuadgallery.com

    CHEMINTZNigroKunstsammlungen. «Ma-rio Nigro. Werke 1952-1992». (Fino al 3 febbraio2013). Grande mostra an-tologica, a vent’anni dallamorte dell’artista MarioNigro (1917-1992), protago-nista originale dell’arteastratta del secondo dopo-guerra. www.kunstsamm-lungen-chemnitz.de

    BERLINOItaliansAmbasciata d’Italia. «Ar-te giovane della collezio-ne Museion a Berlino»(Fino al 28 aprile 2013)Da Bolzano approdano aBerlino tra gli altri Arien-ti, Bonvicini, Cariello, Fli-ri, Gamper, Gasser, Goldi-chiari. www.ambberli-no.esteri.it

    SANPAOLOPacheco

    Pinacoteca do Estado deSao Paulo. «Ana MariaPacheco: Gravuras, escul-turas» ( Fino al 3 febbraio2013). La Pacheco ha cre-ato un corpus di operemetaforiche, insieme iro-niche e violente, sia tridi-mensionali che in bianco/nero, su carta. www.pina-coteca.org.br

    CREMONAMusicaMuseo del Violino. «L’ar-te contemporanea omag-gia la musica. Le sculturedegli artisti Jaume Plen-sa e Helidon Xhixha» (Fi-no al 6 marzo 2013). Jau-me Plensa e HelidonXhixia con due grandi in-stallazioni si cimentanocon la musica. [email protected]

    ROMADurhamMACRO e TESTACCIO.«Jimmie Durham. Streetsof Rome». (Fino al 10 feb-braio 2013) Durham, unodei big del panorama in-ternazionale, vissuto perqualche anno a Roma,propone una serie di in-stallazioni, video, disegni.www.museomacro.org

    A CURA DI MARISA VESCOVO

    PERSONALI

    JavierMarinalMacroSi apre mercoledì al Macro di Roma « De 3 en3» di Javier Marín a conclusione di un lungoviaggio che ha toccato molte città europee

    MANUELA GANDINIPARIGI

    BRIDGET BAKERBOLOGNA,MAMBOFINOAL6GENNAIO

    Trecento anni fa aVenezia, nella Par-rocchia di SantaMaria Formosa,Sestiere Castello,

    nasceva Francesco LazzaroGuardi, figlio di Domenico, pit-tore con modesta bottega aiSanti Apostoli. È questa la da-ta che viene ricordata nellasua città e a Parigi, celebrandol’artista come il grande veduti-sta, forse il più originale. Unacarriera tribolata la sua, da«figurinista» al lavoro con ifratelli, nelle tracce dei mae-stri veneti, ma capace in segui-to di creare quei dipinti fatti diguizzi improvvisi, sottili ric-cioli di onde, barbagli di luci inLaguna e nuvole che si rincor-rono nel cielo, per la Veneziadelle mille feste, dei costumipreziosi, delle piazze e cam-pielli affollati. Un’avventuraartistica faticosa e lunga, tantoche solo dopo i 40 anni si dedi-cò alla Veduta. Il genere deiminuziosi paesaggi lagunariera stato prima di lui praticatodal van Wittel (che usava an-che la camera ottica) e poi daCarlevarijs e dal giovane Ca-

    naletto con le sue graziose fi-gurine. Al Guardi toccò aspet-tare la partenza per l’Inghiter-ra del famoso collega per im-porsi con le sue visioni di pro-spettiva e di fantasia, ma il pri-mo incarico pubblico arrivòsolo a 70 anni con la visita diPapa Pio VI.

    Il Correr racconta ciò e al-tro con una superba personaleche si snoda fra 120 dipinti e di-segni (a cura di Alberto Craie-vich e Filippo Pedrocco, dire-zione scientifica di GabriellaBelli) e seduce i visitatori, aiquali è consigliato di guardaredalle finestre per ritrovare gliincantevoli paesaggi immorta-lati dal pittore. Approdano daimaggiori musei e da collezionidi tutto il mondo (Metropoli-tan, National Gallery di Lon-dra e di Washington, Louvre,Ermitage) preziose tele e carteche sfilano per tema, anno do-

    po anno. Si parte con le operedella giovinezza con tele di argo-mento sacro e di costume, in tut-to una dozzina di lavori sullascia del Longhi e del Marieschi.Già Il Parlatorio delle Monache(Ca’ Rezzonico) e Il Ridotto (coll.privata New York) rivelano l’oc-chio attento agli interni conamanti e segreti cari alla tradi-zione veneta, ma con guizzi au-tonomi e pennellate sciolte. So-no poco più d’una decina le sueprime vedute, vicine al Marie-schi e Canaletto, con i Capricci,tutti oltre gli Anni 50, una fasesperimentale che subito amma-lia i viaggiatori britannici delGrand Tour: a ben guardare nel-la Piazza San Marco della Natio-nal Gallery di Londra già com-paiono la peculiare sensibilitàalla luce, l’audacia compositiva,le gonne vaporose, i colori squil-lanti nelle disinvolte figurine.Ottimo cronista di feste e ceri-monie per la Serenissima, lasciòtestimonianze come Il Bucintoroa San Nicolò del Lido dal Louvre,tutto un fremere di oro, rosso,bianco, un rollio di navi, gondolee vogatori, mentre l’incontro fracielo e acqua comincia a sfran-

    giare le forme di edifici e di bar-che. Capricci e Vedute vantanoun’importante sezione con di-pinti per la prima volta accosta-ti, lì è tutto un succedersi di esitied estri dall’indubbia suggestio-ne, di innovazioni cromatiche ecompositive ed effetti luministi-ci come nei grandi paesaggi dal-l’Ermitage e dal Metropolitan.

    L’occhio di Guardi funzionavacome la lente d’un caleidoscopio,

    dilatando gli spazi, variando lecomposizioni e le architetturerendendole inconsuete, origina-li, cosa che nell’ultima produ-zione aumenta in modo sor-prendente. Il vedutismo vene-ziano si apre alle distese azzur-re di cielo e mare, a figure ridot-te a macchie, scarabocchi opunti (Piazza San Marco dellaCarrara e i due dipinti in arrivodal Thyssen-Bornemisza di Ma-

    Guardi, un pittoredi larghe vedute

    Al Museo Correr di Venezia la grande retrospettivadel maestro in occasione dei trecento anni dalla nascita

    Sorprendentelasuacapacitàdirinnovareungenere.AncheParigi locelebra

    FIORELLA MINERVINOVENEZIA

    FRANCESCO GUARDI (17121793)VENEZIA,MUSEOCORRERFINOAL17FEBBRAIO

    drid). Alla fine si spinse anchein campagna ed esplorò angolidefilati di Venezia. Alla mortenel 1793 Guardi cadde nell’oblioper essere riscoperto a metà’800 in Francia, mentre il secoloscorso da noi lo vide spesso alcentro di contributi critici e po-lemiche vivaci.

    Una vedutaveneziana

    dalla mostradel Museo

    Correrdedicata aFrancesco

    Guardi, di cuisi celebrano i

    300 anni dallanascita

    Il ponte di Rialto e il Canal Grande in una tela di Francesco Guardi