Artisti Associati Paolo Trenta
www.artistiassociatipaolotrenta.org
RICCARDO III
di W. SHAKESPEARE
REGIA E ADATTAMENTO
Elena Cortese
LUCI Pietro Striano
SCENE Elisa Perrone
MUSICHE
(composte e suonate dal vivo)
Gilson Silveira e il Comunicato Samba
COSTUMI Daniela Rostirolla
VIDEO e MONTAGGIO
Fabrizio Luzzo,
Roberto Franco, Luca Albano
PROGETTO GRAFICO
Antonio Strollo
Personaggi e interpreti in ordine di
apparizione
RICCARDO Lorenzo Audisio
LADY ANNA Giulia Aragno
CLARENCE Roberto Carelli
HASTINGS Antonio Strollo
BUCKINGHAM Roberto Briatta
REGINA ELISABETTA Serena Inturri
MARGHERITA Susanna Gianandrea
SICARIO Gianpiero Fusco
RE EDOARDO Angelo Rubatto
SINDACO Umberto Biagini
TYRCLIFF Rita Sacchetti
RICHMOND Lorenzo Brugo
RICCARDO III E LA SUA ULTIMA PARTITA DI SCACCHI
Riccardo gioca. Con la vita e i destini degli altri. E il gioco diventa il primo motore di
questa tragedia. Qual è il gioco tradizionale più violento che prevede una precisa
gerarchia? Il gioco degli scacchi.
Ecco che si apre davanti a noi una nuova dimensione. La scacchiera con le sue
posizioni e i suoi ruoli. Una corte, i re, le regine, gli amici e i nemici della corona. E
ancora, i nuovi pretendenti alla Corona. Ma Riccardo in quale ruolo gioca? Egli non
combatte, non è alla ricerca di avventure amorose. Non ha ruolo.
Riccardo è l'artefice del gioco, il manovratore, colui che muove i pezzi e gioca una
partita a scacchi sfidando se stesso.
Ed è così che si aprirà lo spettacolo.
E' da poco finita la Guerra delle Due Rose, che ha prodotto un nuovo assetto
politico che esclude Riccardo da qualsiasi potere. Quindi perché non ottenerlo
giocando e ribaltando tutti i ruoli?
Ogni avvenimento all'interno della storia è da lui premeditato, organizzato e
studiato nei minimi dettagli. Riccardo apre i giochi prevedendo già le mosse in
risposta alle sue aperture.
La musica dal vivo eseguita da Gilson Silveira e il suo gruppo Comunicato Samba e
le suggestioni visive dei video di Fabrizio Luzzo accompagneranno lo spettatore in
questo viaggio nella mente del tiranno.
Artisti Associati Paolo Trenta
www.artistiassociatipaolotrenta.org
Si ringrazia per la collaborazione il Comune
della città di Cinaglio (AT) che ci ha
permesso di girare in video alcune scene
dello spettacolo nel bellissimo Monastero
della cittadina e la Congregazione dei Padri
Filippini attraverso il complesso di San
Filippo Neri in Torino, anch’esso
protagonista delle nostre riprese video.
Riferimenti storici
Riccardo III d'Inghilterra (Fotheringay, 2 ottobre 1452 – Market Bosworth, 22
agosto 1485), figlio di Cecilia Neville e di Riccardo Plantageneto, duca di York e
pretendente al trono d'Inghilterra, fu re d'Inghilterra dal 1483 fino alla sua morte.
Alla scomparsa del fratello Edoardo IV, Riccardo governò per poco tempo come
reggente in vece del nipote Edoardo V, con il titolo di Lord Reggente. Ma, dopo
aver confinato Edoardo e suo fratello Riccardo di Shrewsbury, duca di York, nella
Torre di Londra, usurpò il trono e venne incoronato re il 6 luglio 1483. Contro
l'usurpatore si sollevò una ribellione che sfociò nella battaglia di Bosworth Field,
mossa dalle truppe di Enrico Tudor, conte di Richmond e futuro re Enrico VII
d’Inghilterra. Riccardo III fu sconfitto e morì in battaglia: era l’ultimo discendente
del casato di York.
Riferimenti opera di Shakespeare
Riccardo III è l'ultima opera della tetralogia di Shakespeare sulla storia inglese e
conclude un racconto drammatico iniziato con Enrico VI, parte I e continuato con
Enrico VI, parte II e III. Il periodo più probabile di composizione è tra il 1591 e il
1592.
Culminando con la sconfitta del malvagio re Riccardo III nella battaglia del campo
di Bosworth alla fine dell'opera, Riccardo III è una drammatizzazione degli eventi
storici che determinano il passaggio di potere dalla dinastia dei Plantageneti a
quella dei Tudor.
Il ritratto shakespeariano di re Riccardo Plantageneto e del suo "regno del terrore"
offre un'immagine del tutto negativa del personaggio. La verità storica, secondo i
maggiori storici contemporanei, è molto diversa. Ultimo monarca della casa di
York, Riccardo III regnò per poco più di due anni, e il suo breve regno non fu più
crudele o ingiusto di quello dei suoi predecessori o di coloro che lo seguirono.
Per comprendere come mai Riccardo III divenne simbolo di una pervicace crudeltà
e di una smodata volontà di rivincita attraverso il potere, bisogna inserire il
dramma nel contesto storico in cui visse Shakespeare, che fu segnato dalla lunga
reggenza di Elisabetta I. La regina era, infatti, discendente di Enrico VII, il conte di
Richmond che sconfisse e uccise l'ultimo dei Plantageneti, Riccardo III di York,
dando così inizio alla dinastia Tudor. L'opera di Shakespeare, di cui la corte reale fu
spesso committente, propone quindi la versione dei Tudor-Lancaster, esaltandola
attraverso una pittura a tinte fosche degli avversari.
In realtà, l'unica colpa di Riccardo Plantageneto, discendente di Edoardo III, poi
duca di York, fu quella di aver preso parte alla Guerra delle due Rose, nella quale
gli York, con il simbolo della rosa bianca si allearono con Richard Neville, Conte di
Warwick per deporre il re Lancaster Enrico VI, ormai incapace e malato di mente.
Nella fazione opposta le casate di Somerset e Suffolk si allearono con i Lancaster
sotto il simbolo della rosa rossa, in difesa del monarca.
La versione degli avvenimenti che si affermò nelle epoche successive fu, come si
direbbe oggi, la storia dei vincitori
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