Educare
alla salute
l’autotrasportatore
Responsabile Scientifico:
Dott. Luigi Aversa Specialista Medicina del lavoro
Consigliere ANMA
12 ore – 12 crediti ECM
OBIETTIVO 3:
Consapevolezza
dell’importanza
dell’idoneità fisica e
mentale.
Efficienza visiva.
Condizioni di per sé pericolose per l’individuo che
possiede una visione normale e lo diventano
ancor più nell’individuo affetto da problemi visivi.
Efficienza visiva e guida professionale
ABBAGLIAMENTO VISIONE NOTTURNA
Abbagliamento
ABBAGLIAMENTO
Eccessivo contrasto di
luminanza tra il campo visivo
del soggetto che guida e lo
sfondo ambientale.
diretto indiretto
Provocato da sorgenti luminose
naturali o artificiali che agiscono sulle zone visive che interessano
l’area foveale (centrale) della
retina che è quella dotata della massima sensibilità, creando un
forte disturbo alla guida.
La fonte cade al di fuori della fovea
ed è meno percettibile, ma può provocare in ogni caso stanchezza
e disturbi alla visione.
Debilitante (disability glare) Disagio visivo che provoca un peggioramento istantaneo delle funzioni
dell’apparato oculare, impedendo di cogliere i contrasti. Il soggetto che
guida comincia a sbandare, frena d’impeto, comincia a zig-zagare.
Di disagio (o psicologico) Soggettivo disagio di origine non ben identificata e di conseguenza non
facilmente misurabile, avviene quando alcune condizioni di
illuminazione, in apparenza soddisfacenti, producono un disagio
soggettivo senza impedirne la visione. Si rende manifesto quando c’è
concomitanza di altri difetti visivi latenti come un’ipermetropia non
corretta, una miopia notturna, la presenza di cataratta.
Effetti dell’abbagliamento
CONSIGLI
Tenere rigorosamente la destra ed evitare di guardare
direttamente le auto che vengono di fronte
Proteggersi con occhiali da sole dotati di lenti polarizzate oltre ad
abbassare il parasole della veicolo.
Occorre compensare e adattare
Visione notturna
Pupilla miotica Pupilla tendente alla mitridasi
GIORNO NOTTE
L’occhio che ha soggiornato per qualche tempo in
un ambiente ben illuminato, quando viene posto
all’improvviso ad una illuminazione più bassa,
richiede un certo tempo per adattarsi ed avere una
visione distinta; i dettagli inizialmente più
impercettibili diventano sempre più visibili e nitidi.
Il passaggio dalla visione scotopica, in un ambiente
a scarsa luminosità, a quella fotopica è viceversa
molto più rapido.
L’adattamento al buio è la proprietà dell’occhio di
ricuperare la sua visione dopo l’esposizione ad una
luce intensa.
Adattamento al buio
La formazione della rodopsina dei bastoncelli richiede circa 10-
20 minuti, intervallo necessario per percepire in maniera nitida
oggetti presenti in condizioni di bassa luminosità.
Sono necessari 30-40 minuti perché l’adattamento raggiunga il
suo massimo e la visione diventi stazionaria.
Adattamento al buio
Visione in luce diurna
Visione in luce diurna
8-10 MINUTI
CONI BASTONCELLI
Coloro che al crepuscolo lamentano difficoltà visiva sono definiti
emeralopi, ovvero soggetti che di giorno hanno una buona vista, ma
che di notte o in condizioni di bassa luminosità hanno un’acuità visiva
ridotta.
L’emeralopia non è di per sé una condizione patologica, ma solo un
sintomo per lo più temporaneo. Essa può derivare da un disturbo ottico
(opacità del cristallino o della cornea) quando sono interessate solo le
zone periferiche o da un disturbo dei fotorecettori (emeralopia
sintomatica). Si distingue una :
• emeralopia funzionale, tipica della retinite pigmentosa
• emeralopia essenziale, la cui causa è l’ ipovitaminosi A
• emeralopia funzionale, quando la retina periferica è.
Adattamento al buio
Breve esposizione alla luce
Minor tempo di adattamento
Minore trasmissione di radiazioni luminose alla retina per
una minore trasparenza dei mezzi diottrici, a causa ad
esempio di cataratta senile (specialmente se del tipo
sottocapsulare posteriore), o per una riduzione
dell’efficacia della dinamica pupillare, per cui la pupilla
reagisce in maniera più lenta (passaggio miosi-midriasi o
viceversa) alle variazioni di luce ambientale.
Adattamento al buio
Diminuisce con l’età
Può accadere che il grado di miopia aumenti di notte.
Le persone corrette tramite intervento di chirurgia refrattiva
non sono esenti da disturbi.
Esse pur avendo un visus ottimale mantengono lo status
miopico, dal momento che la chirurgia laser modella la
cornea, correggendo bene il difetto, ma lasciando
inalterata la retina miopica. Per tale motivo in alcuni casi i fari delle macchine possono apparire attorniate da un
leggero alone e la visione può risultare disturbata.
Miopia notturna
Pericolo per la guida notturna
Il Medico competente deve sensibilizzare l’autotrasportatore a
verificare periodicamente lo stato di efficienza della propria vista.
Deve integrare alle specifiche esigenze dell’autotrasportatore
quanto già acquisito dall’esperienza maturata con la sorveglianza
sanitaria del videoterminalista.
Nel caso dell’autotrasportatore, mutuando i concetti utilizzati
nell’analisi della postura, si dovrà analizzare una condizione di
efficienza visiva dinamica, contro quella fissa del
videoterminalista.
Efficienza visiva
Strategica per la sicurezza stradale
Efficienza visiva e risposta agli stimoli
Si percepisce lo stimolo
Viene analizzata l’informazione
Viene elaborata una risposta
Viene decisa la risposta
Viene attuata l’azione motoria
L’Automobil Club Tedesco calcola in 160.000 all’anno gli incidenti
causati da difetti visivi.
In Svizzera nel 2005 il 10% degli incidenti stradali registrati dalla
polizia è stato etichettato come causato da “disturbi della vista”
e “dalle condizioni della persona”.
Sempre in Svizzera durante un test condotto su 60 conducenti
professionisti a 3 (il 5%) è stato consigliato di rivolgersi ad un
oculista per un’analisi completa.
(fonte : Assicurazione Winterthur)
Deficienza visiva e incidenti stradali
59% incidenti Vista non ottimale
24,5% aveva una visione notturna insufficiente;
18,6% ha rilevato un’acutezza visiva inadeguata;
3,2% una visione binoculare impropria;
2,3% un campo visivo al di fuori dei limiti della norma;
1,9% una visione cromatica inadatta.
La situazione in Italia
48% OCCHIALI 6% LENTI A CONTATTO
Ricerca condotta dall’Università Bicocca di Milano
960 VOLONTARI
50% difetti visivi
Le compagnie di assicurazione possono rifiutare il pagamento dei danni provocati quando la dinamica
dell’incidente è riconducibile ad un difetto della vista del conducente.
Compagnie di assicurazione e difetti visivi
Difetti visivi non corretti Lenti non appropriati
o non utilizzati
Scarsa percezione dei colori
Problemi di miopia alla guida
Cartello stradale
visibile da 100 metri
Cartello stradale
visibile da 25 metri Una diottria
di miopia
Visus
normale
75’’ secondo
per reagire
3 secondi
per reagire
Efficienza della visione
Il processo visivo è influenzato da molti fattori:
Capacità visiva del conducente
Stato psicofisico
Luminosità dell’ambiente
Caratteristiche dell’oggetto osservato
Buona visione
ASPETTO QUANTITATIVO ASPETTO QUALITATIVO
Efficienza visiva
ACUITÁ VISIVA
MORFOLOGICA
ACUITÁ VISIVA
DINAMICA
Riconoscimento della forma di un
oggetto, la più piccola possibile, ad
una determinata distanza ed in
posizione ferma e seduta.
Misurata facendo leggere delle
lettere su un ottotipo posto a 3 o 5
metri di distanza.
Influenzata dall’illuminazione
ambientale e dalla dilatazione
della pupilla.
Possedere una normale acuità
visiva morfologica non è condizione
sufficiente ai fini della guida di un
autoveicolo poiché la guida è
un’azione dinamica e mutevole.
Acuità visiva morfologica
Sensibilità al contrasto
Misura la capacità della retina di percepire le differenze di
illuminazione fra un oggetto e uno sfondo.
Deve essere, almeno in un occhio, del 70% o più del normale,
con lettura di ottotipo di 3/10.
Le apparecchiature e i metodi per l’esame della sensibilità al
contrasto sono:
Ottotipi e disegni su carta o diapositiva
Sistemi videografici computerizzati
Le alterazioni della curva della sensibilità al
contrasto sono essenzialmente di 4 tipi :
Riduzione globale della sensibilità
Riduzione della sensibilità alle basse frequenze
spaziali
Riduzione della sensibilità alle medie frequenze
spaziali
Riduzione della sensibilità alle alte frequenze
spaziali
Sensibilità al contrasto
Porzione di mondo esterno percepita
attorno al punto di fissazione senza muovere né l’occhio né il capo.
Pari a circa:
80° temporalmente
50° nasalmente
30° superiormente
60° inferiormente.
Avere un buon campo visivo è fondamentale in tutte le attività di
guida, ma in particolare nelle manovre sorpasso.
Campo visivo
Il campo visivo, studiando la sensibilità e quindi la risposta nervosa ad uno
stimolo, è un esame fondamentale per lo studio e il monitoraggio del glaucoma.
Campo visivo e glaucoma
CAMPO VISIVO INTEGRO Occhio sano
DIFETTO DELLA PARTE INFERIORE DEL CAMPO VISIVO
Glaucoma
Emianopsia: condizione patologica caratterizzata
dall’assenza del visus di una metà del campo visivo,
conseguente a lesioni di varia natura a carico dei nervi
ottici.
Emianopsia omonima: provocata da una lesione delle vie
ottiche nel tratto compreso tra il chiasma ottico e la
corteccia cerebrale. Il campo visivo mostra la perdita della
funzione visiva nella metà opposta al lato colpito.
Emianopsia sinistra omonima: tipo più comune di
emianopsia, causata generalmente da una neoformazione
cerebrale o da un accidente cerebrovascolare a carico
del lato destro.
Emianopsia
Può essere inabilitante alla guida.
Assoluto: in una determinata
area del campo visivo non viene
percepito neanche lo stimolo a
più alta intensità generato dallo
strumento
Relativo: in un’area definita,
alcune mire luminose sono
percepite ed altre no.
Cronico: riduzione della visione
periferica per la perdita di
sensibilità delle cellule nervose
retiniche causata dall’aumento
della pressione oculare.
Scotoma
Per scotoma si intende una cecità localizzata in aree limitate del
campo visivo. Può essere:
Capacità di cambiare rapidamente il fuoco degli occhi nello
sguardo per lontano (più di tre metri) e in quello per vicino (30-40
centimetri). E’ lo zoom del nostro occhio.
Quando l’immagine si trova a distanza ravvicinata, il cristallino,
grazie all’azione del muscolo ciliare, aumenta di spessore per
concentrare sulla retina i raggi luminosi divergenti che giungono
all’occhio.
Al contrario, quando l’immagine è lontana il cristallino concentra
facilmente i raggi luminosi sulla retina in quanto questi giungono
quasi paralleli all’occhio.
È un adattamento dinamico che comincia a vacillare attorno ai
45 anni di età, quando si instaura la presbiopia, condizione
fisiopatologica correlata all’età che provoca disturbi nella messa
a fuoco dell’immagine da vicino.
Accomodazione
Capacità di vedere bene un oggetto in
movimento (un automezzo, una persona, un
segnale, un oggetto in generale) nelle diverse
condizioni di guida (velocità, pioggia, nebbia).
E’ dimostrato che una buona visione in
dinamismo è il risultato di un allenamento
neurologico-cerebrale a cui si sottopone di
continuo il conducente di mezzi.
Acuità visiva dinamica
L’autista diventa un tutt’uno con l’automezzo.
La pupilla è il pacemaker del corpo dettando i tempi. Dalla sua
dilatazione e dal suo restringimento, che sono in relazione al
grado di luminosità ambientale, partono gli impulsi diretti al
cervello che poi li riconverte in segnali motori.
A fine percorrenza il dispendio energetico fisico e mentale è
alto.
Acuità visiva dinamica
Performance visiva Caratteristiche e
condizioni del percorso stradale
Visione stereoscopica
Permette di valutare la distanza relativa fra gli oggetti o tra l’autista ed un oggetto.
Nel soggetto normale le retine agiscono simultaneamente definendo un’immagine singola e tridimensionale, ossia alta, lunga e profonda.
In tal caso la visione binoculare è normale per l’uso simultaneo di entrambi gli occhi con fissazione centrale (bifoveale).
Ne deriva la percezione singola dell’oggetto di interesse, la sovrapposizione dei campi visivi e visione ciclopica, cioè fusa in una singola immagine.
Anisometropia
Ambliopia
Strabismo
I punti retinici stimolati sono non
corrispondenti, quindi si ha la simultanea
percezione di due immagini sovrapposte, ma
diverse perché derivanti da diversi oggetti
osservati; oppure compare diplopia, cioè la
percezione dello stesso oggetto in due zone
distinte del campo visivo.
I principali test di valutazione della capacità di riconoscere i colori sono:
Test di denominazione o comparazione: viene richiesto al soggetto di
riconoscere e denominare oggetti di uno stesso colore (matassine,
palline, ecc.) o luci che possono essere monocromatiche o multicolori.
Test pseudoisocromatici: il soggetto deve identificare un oggetto
colorato (numero, lettera o figura geometrica) all’interno di particolari
tavole a mosaico. Le tavole più utilizzate sono quelle di Ishihara che
presentano mosaici formati da dischetti colorati e grigi. Il soggetto con
visione normale dei colori riuscirà a percepire i numeri o simboli in esse
rappresentate.
Senso cromatico
Tre colori fondamentali
Sistema visivo stimolato solo dalla banda dello spettro
elettromagnetico di lunghezza d’onda compresa tra 380
e 760 nanometri.
Sensibilità molto grande nella zona del giallo-verde
Durante la visione scotopica aumento sensibilità dei
bastoncelli
Senso cromatico
ORTOCROMIA
Visione corretta dei colori
Senso cromatico
IODOPSINA
Proteina- pigmento
dell’occhio umano
Responsabile del processo di
percezione dei
colori
RODOPSINA
Contenuta nei
bastoncelli
Responsabile della
visione in luce crepuscolare
Senso cromatico
LUCE DIURNA
SOGGETTO
TRICOMATE
Visione fotopica
normale e vede bene tutti i colori
LUCE CREPUSCOLARE
SOGGETTO
DICROMATE
Non vede il rosso,
il verde o il blu
LUCE ANCORA DIMINUITA
SOGGETTO
MONOCROMATE
Visione solo
dei grigi
Protanopia
Una persona cieca del colore
rosso non può vedere del
testo rosso su sfondo nero.
Ecco come viene visto il
semaforo da una persona
cieca del rosso.
Tre tipo di deficienze visive in un’immagine
VISIONE NORMALE
PROTANOPIA Cecità
per il rosso
DEUTERANOPIA Giallo spostato
verso il rosso
TRITANOPIA Verde parzialmente
rappresentato nel blu
Difetti di percezione dell’asse rosso-verde causati da fenomeni
di tossicità a carico del sistema visivo (ad esempio fumo di
sigaretta, alcol, droghe)
Difetti di percezione dell’asse giallo-blu che in genere sono
dovuti a danni retinici conseguenti ad ipertensione, diabete e
glaucoma.
Pseudocromatopsia del colore giallo/blu: abbastanza frequente
tra i soggetti anziani
Pseudocromatopsie, dovute ad alterazioni oculari, spesso
sottovalutate e misconosciute, più comuni di quelle congenite;
esse causano difficoltà alla guida ostacolando il corretto
riconoscimento della segnaletica stradale e della cartellonistica.
Discromatopsie e pseudocromatopsie
Farmaci contenenti sostanze che agiscono
sul sistema nervoso autonomo
possono alterare l’accomodazione
e le dimensioni della pupilla.
Farmaci che interferiscono con la visione
Farmaci atropinici (anticolinergici) Causano midriasi, ostacolando l’accomodazione Possono provocare pseudopresbiopia (presbiopia funzionale) o scompenso di
ipermetropia latente I giovani sono molto sensibili alla pseudopresbiopia, che impedisce loro di leggere I soggetti di età superiore ai 50 anni e che usano già gli occhiali sono colpiti in
misura meno severa la midriasi espone i soggetti con angolo irido-corneale stretto al rischio di glaucoma
ad angolo chiuso.
Farmaci utilizzati per indicazioni gastrointestinali e urologiche
Antidepressivi triciclici
Inibitori selettivi del re-uptake della serotonina (SSRI)
La maggior parte dei neurolettici
I broncodilatatori (ipratropio, tiotropio)
La maggior parte degli antistaminici con azione sedativa
Gli antiemetici
Disopiramide
Neforam
Farmaci che interferiscono con la visione
Farmaci colinergici
Simulano gli effetti dell’acetilcolina sule fibre nervose
parasimpatiche, provocando spasmi accomodativi e miosi
Trattamento di particolari malattie, quali miastenia gravis e
atonia intestinale
Per interrompere l’abitudine al fumo
Altri farmaci colinergici, come carbacolo e pilocarbina, usati
nell’ipertensione oculare e nel glaucoma ad angolo aperto,
ma solo come ultima risorsa, a causa dei disturbi visivi che
provocano
Farmaci che interferiscono con la visione
Topiramato e diuretici Miopia farmaco-indotta
Sulfametossazolo+trimetropim casi di miopia, con o senza aumento
della pressione intraoculare
Telitromicina provoca disordini visivi, apparentemente
dovuti a disturbi dell’accomodazione, in
circa l’1% dei soggetti
Clorochina (retinopatia e cheratopatia) , può
provocare visione offuscata e disturbi
dell’accomodazione.
Clortalidone, idroclorotiazide (da
solo o in combinazione con
triamterene), indapamide
miopia acuta, con o senza aumento
della pressione oculare
Brinzolamide e dorzolamide
Casi di miopia, con o senza aumento
della pressione intraoculare
Carbamazepina , etosuccimide,
o altri farmaci antiepilettici. Litio
disturbi dell’accomodazione.
Farmaci che interferiscono con la visione
Aspirina e la codeina Occasionalmente implicate nella
miopia
Idrossiclorochina retinopatia, cheratopatia e talvolta,
visione offuscata e disturbi
dell’accomodazione
Flecainide visione offuscata e disordini
dell’accomodazione
Glibenclamide, isotretinoina,
chinina
casi isolati di miopia
Contraccettivi orali combinati la vista peggiora nelle donne miope
lsosorbide dinitrato può provocare miopia
Farmaci che interferiscono con la visione
Farmaci in grado di compromettere l’abilità alla guida:
Ansiolitici
Sedativi e ipnotici
Antidepressivi
BENZODIAZEPINE ANTISTAMINICI NEUROLETTICI Adinazolam Cinnarizina Clorpromazina
Diazepam Clofeniramina Olanzapina
Flunitrazepam Clemastina Tioridazina
Lorazepam Difenidramina Midazolam Triprolidina MISCELLANEA
N-desmetiladinazolam Atropina
Nitrazepam NARCOTICI Ioimbina Oxazepam Alfentanil Ioscina
Quazepam Buprenorfina Ketamina
Temazepam Butorfanolo Penbutololo
Triazolam Codeina Propofol
Destropropossifene Scopolamina
ANTIDEPRESSIVI Fentanile Tiopentale Amitriptilina Morfina Zolpidem
Doxepina Nalbufina Zopiclone
Imipramina Ossicodone Mianserina Pentazocina
Tradozone
Guida e farmaci
Stupefacenti
Stimolanti
Altre categorie di medicinali
Da un esame della letteratura risultano
indagate 198 sostanze delle varie categorie,
in 381 studi.
Guida e farmaci
Test di guida reale
Simulatore di guida
Test di laboratorio
Alterazione della coordinazione motoria e della
capacità di giudizio; ciò influenza la capacità
di valutare distanze e velocità
Alterazione dei riflessi e quindi allungamento
dei tempi di reazione con conseguente
modificazione della performance della guida
Sonnolenza e ridotta capacità di
concentrazione
Disturbi alla guida dopo l’assunzione di farmaci
1. Non mettersi al volante dopo aver assunto un medicinale che
diminuisca la capacità di guida
2. Attenersi alla dose prescritta
3. Non prendere più medicine insieme, e soprattutto non bere degli
alcolici
4. Leggere tutte le avvertenze contenute nella confezione e tenerne
conto
5. Essere particolarmente attenti nel caso in cui il medico abbia
prescritto una cura prolungata che richiede l’assunzione regolare
di farmaci
6. Le medicine in libera vendita (prodotti da banco) non sono
innocue
7. In caso di dubbio, chiedere consiglio al medico o al farmacista
8. Quando si è curati da più medici contemporaneamente, dire ad
ognuno di loro quale (o quali) medicine si stanno assumendo
8 regole da raccomandare
Recepisce la direttiva 2009/112/CE sui requisiti fisici ed i relativi
accertamenti medici per ottenere il rilascio o il rinnovo
della patente di guida per i soggetti con
patologia dell’apparato visivo, per i diabetici e per gli epilettici.
Efficienza visiva Normativa per rilascio e rinnovo patente
Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 30/11/2010,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.° 301 del 27/12/2010
GRUPPO 1 GRUPPO 2
Conducenti dei veicoli
delle categorie A,B, B+E
e delle sottocategorie
A1 e B1
Conducenti dei veicoli
delle categorie
C,C+E,D,D+E e delle
sottocategorie C1,
C1+E,D1 e D1+E
Dovranno essere valutati con particolare attenzione:
Acutezza visiva
Campo visivo
Visione crepuscolare
Sensibilità all’abbagliamento e al contrasto
Diplopia e altre funzioni visive
che possono compromettere la guida sicura. Se c’è motivo di dubitare
che la sua vista non sia adeguata, il candidato deve essere esaminato
dalla Commissione Medica Locale”.
Comma 1 – Articolo 1
Il candidato al conseguimento della patente di guida (ovvero che
deve rinnovarla o ha l’obbligo di revisione ai sensi dell’art. 128 del
codice delle strada) deve sottoporsi a esami appropriati per
accertare la compatibilità delle sue condizioni visive con la guida di
veicoli a motore.
ACUTEZZA VISIVA
BINOCULARE con la miglior correzione ottica tollerata
7/10
visus dell’occhio peggiore almeno 2/10
12/10
Visus dell’occhio peggiore almeno 4/10 Correzione a tempiale non > 8 D Eq. Sf. Lenti a contatto senza limitazioni se ben tollerate
CAMPO VISIVO BINOCULARE
120 gradi orizzontale 50 gradi verso destra e sinistra; 20 gradi verso alto e basso; no difetti nei 20 gradi centrali
160 gradi orizzontale 80 gradi verso destra e sinistra;
25 gradi verso alto; 30 gradi verso basso; no difetti nei 30 gradi centrali
VISIONE CREPUSCOLARE Sufficiente Sufficiente
TEMPO DI RECUPERO DOPO ABBAGLIAMENTO
Idoneo Idoneo
SENSIBILITA’ AL CONTRASTO
Idonea Idonea
Soggetti con patologie a carico dell’apparato visivo
Uno o più requisiti non raggiungibili
Il giudizio viene demandato alla Commissione Medica Locale
(CML) che, avvalendosi di consulenza da parte di medico
specialista oculista, valuta con estrema cautela se la patente di
guida può essere rilasciata o rinnovata, eventualmente con
validità limitata nella durata e se del caso con limitazione nella
guida notturna.
Diplopia sviluppata recentemente o della perdita improvvisa
della visione in un occhio
Ai fini del raggiungimento di un adattamento adeguato non è
consentito guidare per un congruo periodo di tempo, da valutare
da parte di medico specialista oculista; trascorso tale periodo, la
guida può essere autorizzata dalla Commissione Medica Locale,
acquisito il parere di un medico specialista oculista,
eventualmente con prescrizione di validità limitata nella durata e
se del caso con limitazione per la guida notturna.
Efficienza visiva Normativa per rilascio e rinnovo patente
Consigli per una guida sicura
Lunghi viaggi utilizzando aria condizionata
o con finestrini aperti
Problemi visivi
Sostituti lacrimali
Correzione adatta
Guida diurna con foschia, pioggia intensa o nebbia
Guida diurna con sole
Lenti antiriflesso
Lenti da sole
0 (zero) Le lenti lasciano passare l’80% dei raggi solari ( cioè ne filtrano solo il 20%)
1 (uno) Le lenti lasciano passare circa il 43-80 % dei raggi solari e quindi proteggono bene dall’abbagliamento
2 (due) Le lenti lasciano passare circa il 18-43% dei raggi solari
3 (tre) Le lenti lasciano passare circa il 10-20% dei raggi solari (cioè ne filtrano l’80-90%).
Protezione degli occhiali dal sole
Lenti fucsia, azzurre o rosa alterano il colore e non assicurano una buona protezione.
Lenti gialle aumentano la luminosità ed il contrasto offrendo una visione buona nelle giornate nuvolose.
Lenti grigie attenuano tutti i colori senza alterarli. Per tale motivo sono consigliate per gli automobilisti e sono le migliori per difendersi dalla luce
intensa.
Lenti verdi conservano globalmente la sensibilità ai colori.
Lenti colore bruno marrone conservano bene i contrasti; sono consigliate ai miopi.
Quando si viaggia in percorsi dove ci sono molte gallerie occorre usare
lenti che seguano velocemente tali variazioni, tipo le transition o utilizzare
gli specchi applicabili sugli occhiali da vista.
Lenti con colorazione degradante, cioè con decrescente schermatura dall’alto al basso, grazie al loro disegno sono adatte alla guida perché
consentono una notevole attenuazione della luce solare ed una visibilità
di strada ottimale; esse consentono di vedere bene il cruscotto, dove la
luminosità è minore.
Protezione degli occhiali dal sole
Coloro che hanno l’obbligo di guida con lenti e utilizzano lenti a
contatto devono farsi rilasciare dal contattologo un talloncino che
attesti il loro utilizzo e comunque devono tenere sempre un paio di
occhiali di riserva nell’automezzo in caso di perdita o di altro
problema alle lenti.
Lenti a contatto
NOTA BENE
Un contenitore porta lenti, un flacone di lacrime artificiali ed un
liquido conservante deve essere sempre a disposizione.
Non rimuovere mai le lenti durante la guida o durante la sosta
ai semafori, ma solo nelle aree di sosta.
Evitare che l’aria del finestrino aperto o quello della bocchetta
del condizionamento del mezzo sia diretto verso gli occhi.
“ …..per conseguire o confermare o per la revisione della
patente di guida occorre che il richiedente,
all’accertamento sanitario risulti essere esente da malattie
fisiche o psichiche, deficienze organiche o minorazioni
anatomiche/funzionali, che possano comunque
pregiudicare la sicurezza alla guida……”
Fattori patologici e idoneità alla guida
Accertamento da parte di un medico abilitato
Prevede che i candidati o conducenti, affetti dalle
patologie invalidanti indicate nella tabella, vengano
valutati presso la Commissione Medica Locale.
L'idoneità alla guida è stabilita dalla Commissione caso
per caso, che rilascia la relativa certificazione,
stabilendo anche la durata della validità della patente.
Condizioni morbose sicuramente compromettenti la guida
Appendice II – Articolo 320 al Titolo IV
del Regolamento di esecuzione e attuazione
del codice della strada
Gazzetta Ufficiale n° 301 del 27/12/2010 che recepisce la
direttiva 2009/112/CE sui requisiti fisici ed i relativi
accertamenti medici per ottenere il rilascio o il rinnovo della
patente di guida per i soggetti con epilessia.
Condizioni morbose sicuramente compromettenti la guida: epilessia
Patologie neurologiche e psichiatriche
GRUPPO 1 GRUPPO 2
Conducenti dei veicoli
delle categorie A,B, B+E
e delle sottocategorie
A1 e B1
Conducenti dei veicoli
delle categorie
C,C+E,D,D+E e delle
sottocategorie C1,
C1+E,D1 e D1+E
Le crisi epilettiche o le altre alterazioni improvvise dello stato di coscienza costituiscono un pericolo
grave per la sicurezza stradale allorché sopravvengono al momento della guida di un veicolo a
motore. La valutazione pertanto dovrà essere fatta con particolare attenzione da parte della
Commissione medica locale. E’ richiesto il parere di uno specialista in neurologia o in discipline
equipollente, ai sensi del DM 30/01/1998 e s.m.i., che deve specificare il periodo di interdizione alla
guida.
Per epilessia si intende il manifestarsi di due o più crisi epilettiche non provocate, a distanza di meno
di cinque anni l’una dall’altra.
Per crisi epilettica provocata si intende una crisi scatenata da una causa identificabile e
potenzialmente evitabile.
Una persona che presenta una crisi epilettica iniziale o isolata o perde conoscenza deve essere
dissuasa dalla guida.
Le persone che sono considerate clinicamente guarite su certificazione rilasciata da uno specialista
in neurologia (o disciplina equipollente) e non hanno presentato crisi epilettiche da almeno 10 anni
in assenza di trattamento farmacologico non sono più soggette a restrizioni o limitazioni.
I soggetti liberi da crisi da almeno 5 anni, ma che risultino tuttora in trattamento, saranno ancora
sottoposti a controlli periodici da parte della Commissione medica locale che stabilirà la durata del
periodo di idoneità dopo aver acquisito la certificazione emessa dallo specialista in neurologia o
disciplina equipollente.
Per i soggetti liberi da crisi da almeno 10 anni, ma ancora in trattamento non è previsto il
conseguimento/rinnovo della patente del gruppo 2.
Condizioni morbose sicuramente compromettenti la guida: EPILESSIA
Allegato III al DM 30-11-2010
La patente di guida di un conducente del Gruppo 1 affetto da epilessia deve essere oggetto
di valutazione da parte della Commissione medica locale finché l’interessato non abbia
trascorso un periodo di 5 anni senza crisi epilettiche in assenza di terapia.
I soggetti affetti da epilessia non soddisfano i criteri per una patente di guida senza restrizioni.
Vi è l’obbligo di segnalazione, ai fini delle limitazioni al rilascio o della revisione di validità
della patente di guida, all’ Ufficio della Motorizzazione civile dei soggetti affetti da epilessia
da parte di Enti o Amministrazioni che per motivi istituzionali di ordine amministrativo
previdenziale, assistenziale o assicurativo abbiamo accertato l’esistenza di tale condizione
(per esenzione dalla spesa sanitaria, riconoscimento dell’invalidità civile, accertamenti dei
servizi medico legali, ecc.).
Crisi epilettica provocata : il candidato che ha avuto una crisi epilettica provocata a causa
di un fattore scatenante identificabile, con scarsa possibilità che si ripeta al volante, può
essere dichiarato idoneo alla guida su base individuale, subordinatamente a un parere
neurologo ( se del caso, l’idoneità deve essere certificata tenendo conto degli altri requisiti
psicofisici richiesti dalle norme vigenti, con riferimento, ad es., all’uso di alcol o ad altri fattori
di morbilità).
Prima o unica crisi epilettica non provocata: il candidato che ha avuto una prima crisi
epilettica non provocata può essere dichiarato idoneo alla guida dopo un periodo di sei
mesi senza crisi, a condizione che sia stata effettuata una valutazione medico specialista
appropriata. Il periodo di osservazione dovrà essere protratto finché l’interessato non abbia
trascorso un periodo di 5 anni senza crisi epilettiche.
Altra perdita di conoscenza: la perdita di conoscenza deve essere valutata in base al rischio
di ricorrenza durante la guida.
Epilessia – Gruppo 1
Epilessia: il conducente o il candidato può essere dichiarato idoneo alla guida dopo un
periodo, documentato e certificato da parte dello specialista neurologo, di un anno senza
ulteriori crisi.
Crisi esclusivamente durante il sonno: ……può essere dichiarato idoneo alla guida a
condizione che il manifestarsi delle crisi sia stato osservato per un periodo non inferiore al
periodo senza crisi previsto per l’epilessia (un anno). In caso di attacchi/crisi durante la veglia,
è richiesto un periodo di un anno senza ulteriori manifestazioni prima del rilascio della patente
di guida.
Crisi senza effetti sullo stato di coscienza o sulla capacità di azione: il candidato o il
conducente che soffre esclusivamente di crisi a proposito delle quali è dimostrato che non
incidono sullo stato di coscienza e che non causano incapacità funzionale, può essere
dichiarato idoneo alla guida a condizione che il manifestarsi delle crisi sia stato osservato per
un periodo non inferiore al periodo senza crisi previsto per l’epilessia (un anno). In caso di
attacchi/crisi di natura diversa, è richiesto un periodo di un anno senza ulteriori manifestazioni
prima del rilascio della patente di guida.
Crisi dovute a modificazioni o a riduzioni della terapia antiepilettica per decisione del medico:
al paziente può essere raccomandato di non guidare per un periodo di sei mesi dall’inizio del
periodo di sospensione del trattamento. In caso di crisi che si manifestano nel periodo in cui il
trattamento medico è stato modificato o sospeso per decisione del medico, il paziente deve
essere sospeso dalla guida per tre mesi se il trattamento efficace precedentemente applicato
viene nuovamente applicato.
Dopo un intervento chirurgico per curare l’epilessia: il conducente o il candidato può essere
dichiarato idoneo alla guida dopo un periodo, documentato e certificato da parte dello
specialista, di un anno senza ulteriori crisi.
Epilessia – Gruppo 1
Il candidato non deve assumere farmaci antiepilettici per tutto il prescritto periodo di 10 anni
senza crisi. Deve essere stato effettuato un controllo medico appropriato con un
approfondito esame neurologico che non ha rilevato alcuna patologia cerebrale e alcuna
attività epilettiforme all’elettroencefalogramma.
Crisi epilettica provocata : il candidato che ha avuto una crisi epilettica provocata a causa
di un fattore scatenante identificabile con scarsa probabilità di ripetizione durante la guida
può essere dichiarato idoneo alla guida su base individuale per veicoli ad uso privato e non
per trasporto terzi, subordinatamente a un parere neurologico.Dopo l’episodio acuto è
opportuno eseguire un EEG e un esame neurologico adeguato.
Un soggetto con una lesione strutturale intracerebrale che presenta un rischio accresciuto di
crisi non deve guidare veicoli appartenenti al gruppo 2.
Prima o unica crisi epilettica non provocata: il candidato che ha avuto una prima crisi
epilettica non provocata può essere dichiarato idoneo alla guida dopo un periodo di 10
anni senza ulteriori crisi senza il ricorso a farmaci epilettici, a condizione che sia stata
effettuata una valutazione medica specialistica appropriata.
Altre perdite di conoscenza: la perdita di conoscenza deve essere valutata in base al rischio
di ricorrenza durante la guida (se del caso, l’idoneità deve essere certificata tenendo conto
degli altri requisiti psicofisici richiesti dalle norme vigenti, con riferimento, ad es. all’uso di
alcol o ad altri fattori di morbilità).
Epilessia: devono trascorrere 10 anni senza crisi epilettiche, senza l’assunzione di farmaci
antiepilettici e senza alcuna attività epilettiforme all’elettroencefalogramma. L a stessa
regola si applica anche in caso di epilessia dell’età pediatrica. In questi casi la Commissione
dovrà stabilire una validità limitata che non potrà essere superiore a due anni.
Epilessia – Gruppo 2
Determinati disturbi (per esempio malformazione arterio-venosa o
emorragia intracerebrale) comportano un aumento del rischio di crisi,
anche se le crisi non si sono ancora verificate. In una siffatta situazione ai fini del rilascio della patente di guida la Commissione medica locale
dovrà attentamente valutare tale rischio, stabilendo un opportuno
periodo di verifica, con validità della possibilità di guidare non superiore a
2 anni ove non diversamente disposto.
Inoltre “La patente di guida non deve essere né rilasciata né confermata
a candidati o conducenti colpiti da encefalite, sclerosi multipla,
miastenia grave o malattie del sistema nervoso, associate ad atrofia
muscolare progressiva e/o a disturbi miotonici; malattie del sistema
nervoso periferico; postumi invalidanti di traumatismi del sistema nervoso
centrale o periferico.” Il legislatore, all’art. 320 Del DPR 495 del 1992, appendice II, ha precluso la
possibilità di rilascio del certificato di idoneità nelle “turbe psichiche in
atto… … quando tali condizioni non siano compatibili con la sicurezza della guida”.
Epilessia – Gruppo 2
Tali situazioni possono alterare lo stato di coscienza
e percezione fino alla perdita di coscienza
durante la guida.
Condizioni morbose sicuramente compromettenti la guida: DIABETE
Tre fattori possono alterare le capacità di guida:
ipoglicemia iperglicemia complicanze
Nelle disposizioni, per:
ipoglicemia grave: condizione in cui è necessaria l’assistenza di un’altra persona
ipoglicemia ricorrente: manifestazione in un periodo di 12 mesi di una seconda ipoglicemia grave
Tale condizione è riconducibile esclusivamente a patologia diabetica in
trattamento con farmaci che possono indurre ipoglicemie gravi, come
l’insulina o farmaci orali “insulino-stimolanti” come sulfaniluree e glinidi.
Diabete
Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 30/11/2010,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.° 301 del 27/12/2010
Recepisce la direttiva 2009/112/CE sui requisiti fisici ed i relativi
accertamenti medici per ottenere il rilascio o il rinnovo
della patente di guida per i soggetti con
patologia dell’apparato visivo, per i diabetici e per gli epilettici.
L’accertamento dei requisiti per il rilascio o il rinnovo della patente di guida del candidato o del conducente affetto da diabete mellito è effettuato dal medico monocratico di cui al comma 2 dell’art. 119 del codice della strada, previa
acquisizione del parere di un medico specialista in diabetologia o con specializzazione equipollente, ai sensi del D. M. 30/01/1998 e successive modifiche ed integrazioni, operante presso le strutture pubbliche o private accreditate e convenzionate.
In caso di presenza di comorbilità o di gravi complicanze che possono pregiudicare la sicurezza alla guida, il giudizio di idoneità è demandato alla Commissione medica locale.
In caso di trattamento farmacologico con farmaci che possono indurre una
ipoglicemia grave il candidato o il conducente può essere dichiarato idoneo alla guida di veicoli del gruppo 1 fino a un periodo massimo di 5 anni, nel rispetto dei limiti previsti in relazione all’età.
La patente di guida non deve essere rilasciata né rinnovata al candidato o al
conducente affetto da diabete mellito che soffre di ipoglicemia grave e ricorrente o di un’alterazione dello stato di coscienza per ipoglicemia. Il candidato o conducente
affetto da diabete mellito deve dimostrare di comprendere il rischio di ipoglicemia e di controllare in modo adeguato la sua condizione.
Per i candidati o conducenti affetti da diabete mellito in trattamento solo dietetico, o con farmaci che non inducono ipoglicemie gravi, come metformina, inibitori dell’alfa-glicosidasi, glitazoni, analoghi o mimetici del GLP-1, inibitori del DPP-IV in monoterapia o in associazione tra loro, il limite massimo di durata di validità della patente di guida, in
assenza di complicanze che interferiscano con la sicurezza alla guida, può essere fissato secondo i normali limiti di legge previsti in relazione all’età.
Diabete – Gruppo 1
In caso di trattamento con farmaci che possano indurre ipoglicemie gravi, (come l’insulina, e farmaci orali
come sulfaniluree e glinidi), l’accertamento dei requisiti per il rilascio o il rinnovo della patente di guida del
gruppo 2 da parte della Commissione medica locale, a candidati o conducenti affetti da diabete mellito
è effettuato avvalendosi di consulenza da parte di un medico specialista in diabetologia o
specializzazione equipollente, ai sensi del D.M. 30 gennaio 1998 e successive modifiche ed integrazioni,
operante presso le strutture pubbliche o private accreditate e convenzionate, che possa attestare le
seguenti condizioni:
assenza di crisi di ipoglicemia grave nei dodici mesi precedenti;
il conducente risulta pienamente cosciente dei rischi connessi all’ipoglicemia;
il conducente ha dimostrato di controllare in modo adeguato la sua condizione, monitorando il livello
di glucosio nel sangue, secondo il piano di cura;
il conducente ha dimostrato di comprendere il rischi connessi all’ipoglicemia;
assenza di gravi complicanze connesse al diabete che possano compromettere la sicurezza alla
guida.
In questi casi, la patente di guida può essere rilasciata o confermata di validità per un periodo massimo di
tre anni o per un periodo inferiore in relazione all’età.
Per i candidati o conducenti affetti da diabete mellito in trattamento solo dietetico, o con farmaci che
non inducono ipoglicemie gravi, il limite massimo di durata di validità della patente di guida, in
assenza di complicanze che interferiscano con la sicurezza alla guida, può essere fissato secondo i
normali limiti di legge previsti in relazione all’età.
In caso di crisi di ipoglicemia grave nelle ore di veglia, anche al di fuori delle ore di guida, ricorre
l’obbligo di segnalazione all’Ufficio di Motorizzazione civile, per l’adozione del provvedimento di cui
all’art. 128 del Codice della strada
In caso di modifiche della terapia farmacologica durante il periodo di validità della patente di guida di
veicoli sia di Gruppo 1 che di gruppo 2, con aggiunta di farmaci che possono indurre ipoglicemia
grave (insulina o farmaci orali “insulino-stimolanti” come sulfaniluree o glinidi); ricorre l’obbligo di
segnalazione all’Ufficio Motorizzazione civile per l’adozione del provvedimento di cui all’art. 128 del
Codice della strada.
Diabete – Gruppo 2
cardiopatia ischemica ad evoluzione ipocinetica
cardiomiopatia con frazione di eiezione ≤30%
cardiopatie valvolari gravi
forme infiammatorie, infiltrative, da alterazioni molecolari
disturbi del ritmo per i quali non esiste una terapia efficace
portatori di defibrillatore impiantabile;
fibrillazione striale non stabilizzata o ad elevato rischio per eventi
embolici o aritmici.
Condizioni morbose sicuramente compromettenti la guida:
PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI
10-25% degli incidenti stradali dovuti a cause mediche
La ESC (European Society of Cardiology) ha indicato la sospensione della
patente nei conducenti professionali in caso di:
Sincope da aritmia cardiaca: fino all’ottenimento di una terapia efficace medica, ablativa o mediante l’impiego di devices come il Pace-maker
(PM) ; precisando che l’impianto di defibrillatore comporta una sospensione
definitiva;
Sincope neuro-mediata: nelle forme di grado non severo non si propone la sospensione della patente, a meno che l’episodio sincopale non si verifichi
durante un’attività lavorativa definita ad alto rischio; nelle altre forme fino
all’ottenimento di una terapia efficace;
Sincope di origine sconosciuta: fino a quando non viene effettuata una diagnosi ed iniziata una terapia efficace.
Patologie cardiovascolari: sincope ed eventi aritmici
3% degli accessi in pronto soccorso
1% di tutti i ricoveri ospedalieri
Disturbi respiratori del sonno non trattati o trattati
inefficacemente
Disturbi del sonno (insonnia, narcolessia etc.)
Insufficienza renale grave
Gravi malattie del sangue
Alterazioni della vista, udito ed altri organi di
senso, in grado di compromettere la sicurezza
alla guida
Condizioni morbose sicuramente compromettenti la guida:
ALTRE CONDIZIONI MORBOSE
Patologie neurologiche storia di cefalea o emicrania
pregressi accidenti cerebrovascolari
traumi cerebrali
Patologie cardiovascolari cardiopatia ischemica ad evoluzione ipocinetica
cardiomiopatia con frazione di eiezione > 30%
cardiopatie valvolari di grado lieve-moderato
disturbi del ritmo non compresi fra i criteri maggiori
altre (portatore di PM, fibrillazione striale stabilizzata etc.)
Altre condizioni morbose disturbi endocrini ben compensati dalla terapia in corso
disturbi respiratori del sonno trattati efficacemente
depressione minore, ansia
altre patologie che possono dare manifestazioni cliniche o richiedere
terapie in grado di influire sull’abilità alla guida (insufficienza renale lieve-
moderata, alcune patologie neoplastiche, lievi difetti a carico di organi di
senso etc.)
Patologie che possono determinare limitazioni significative dell’idoneità
alla guida
Indossare il collare cervicale
Alcune patologie degli arti superiori quali la sindrome del
tunnel carpale, la periartrite scapolo omerale e le epicondiliti
Alcune patologie degli arti inferiori quali la lombosciatalgia o
altre infiammazioni delle articolazioni o legamenti
Patologie della colonna cervicale in fase di esacerbazione
Stati febbrili
Patologie temporanee che possono compromettere la guida
La coscienza dei propri limiti
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