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ETIOPIA In volo lungo la Rotta Storica

I luoghi più significativi del Nord tra siti UNESCO, chiese rupestri e i paesaggi

dell’acrocoro – 10 giorni, tutto in hotel

Un viaggio intenso per ammirare gli stupendi paesaggi dell’altopiano, entrando in

contatto con la cultura copta, fortemente radicata da secoli nell’Etiopia del Nord. Il

viaggio inizia con la visita di Addis Ababa e dell’interessantissimo Museo Nazionale

dove ammirare, tra gli altri oggetti esposti, lo scheletro della nostra antenata “Lucy”,

l’Australopitecus Afarensis. Da Addis Ababa in volo ad Axum (UNESCO), famosa per il

Parco delle Steli e dove la leggenda vuole che in una delle chiese sia nascosta l’Arca

dell’Alleanza; poi in volo a Lalibela (UNESCO), isolato villaggio nascosto tra le

montagne che custodisce le straordinarie chiese monolitiche, scavate nella roccia,

narrano le leggende, in una sola notte. Molto toccanti le espressioni di religiosità dei

numerosi fedeli che pregano dinanzi questi luoghi di culto, oggi come secoli fa,

specialmente in occasione di festività copte. Una strada scenografica, che sfiora i 3.000

metri, tra vallate, montagne e piccoli villaggi, conduce a Gondar (UNESCO), la

‘Camelot d’Africa’, con castelli imperiali d’epoca medioevale e le splendide chiese

affrescate con scene bibliche e i volti di riccioluti serafini. Da Gondar si raggiunge la

vicina Bahirdar e da qui in battello sul Lago Tana per visitare alcuni antichi monasteri

e i loro tesori, nascosti alla vista sulle sue sponde, che offrono uno spaccato della

profonda religiosità di questo popolo. Infine le cascate del Nilo Azzurro, che nasce

proprio dalle acque del Lago Tana, per poi rientrare in aereo nella capitale Addis

Ababa che ospita il più grande mercato all’aperto di tutta l’Africa. Tutti i viaggi

prevedono esperte guide locali di lingua italiana o un nostro accompagnatore italiano.

PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze 2018 / 2019

1° giorno / Italia – Addis Ababa

Partenza in serata da Milano Malpensa per Addis Ababa con voli di linea operati da

Ethiopian Airlines. Pernottamento a bordo.

N.B. il volo da Milano Malpensa talvolta effettua uno scalo tecnico..

2° giorno / Addis Ababa

Arrivo al mattino, accoglienza da parte dello staff e trasferimento in città per la prima

colazione. Intera giornata dedicata alla visita della capitale dell’Etiopia. Sorta come

piccolo agglomerato sull'altopiano, a 2.400 metri di altitudine, lungo le rotte

carovaniere e successivamente ampliata da Menelik nel 1887, Addis Ababa, il "nuovo

fiore", conta ora più di cinque milioni di abitanti e si fregia di essere la prestigiosa

sede dell’Unione Africana, oltre che del più grande mercato all’aperto di tutta l'Africa.

Si inizia con una veduta panoramica della capitale dalle colline di Entoto, appena alla

periferia di Addis Ababa, ricoperte da una fitta boscaglia di eucalipti e che dall’alto dei

loro 3.000 metri dominano la città. Si prosegue sugli ampi viali, lungo cui ammirare

l’imponente e inaccessibile Palazzo di Menelik, non aperto alle visite, e la Piazza

Meskel, da cui partì la rivoluzione di Menghistu. La Cattedrale di San Giorgio,

dedicata al santo patrono d’Etiopia e voluta da Menelik per ricordare la vittoria di

Adua nel 1896 del suo esercito sugli italiani, e l’imponente Cattedrale della Santissima

Trinità, che ospita le spoglie dell’imperatore Hailé Selassié e della sua consorte.

Trasferimento in hotel 5* per prendere possesso delle camere e rinfrescarsi.

Pranzo in un ristorante locale e visita all’interessante Museo Nazionale che, tra i vari

reperti, ospita lo scheletro di "Lucy", l'Austrolopitecus Afarensis ritrovato nella valle

dell’Awash nel 1974 che si ricollega all'inizio della storia dell'uomo e risale a tre

milioni di anni fa (non di rado è la copia di Lucy, in quanto l’originale è spesso in

“tournée mondiale”). Cena in un ristorante e rientro in hotel per il pernottamento.

3° giorno / Addis Ababa – il sito sabeo di Yeha – Axum (il Parco delle Steli e l’Arca

dell’Alleanza) (circa 100 km)

Prima colazione, trasferimento in aeroporto e volo domestico per Axum (Patrimonio

UNESCO), situata nell’estremo nord del paese. Accoglienza all’arrivo e partenza in

minibus per Yeha, a circa 50 Km in direzione est. La strada si fa largo attraverso

paesaggi di montagna e verdissime vallate, siamo nel cuore del Tigray e a

un’altitudine di circa 2.100 metri. Sovrastato da una roccia dalla forma di testa felina,

Yeha è un piccolo villaggio costruito sui resti di un monumento dalle mura ciclopiche.

Qui si erge l'unico tempio pagano ben conservato del periodo pre-axumita con

iscrizioni in sabeo, l'alfabeto usato dai popoli della penisola arabica ed eretto

probabilmente nel 700 a.C.. Non lontano dal tempio sorge un monastero ortodosso dei

primi del XX sec. dedicato ad Abba Aftse, uno dei nove santi-missionari giunti in

Etiopia dalla Siria per diffondere il Cristianesimo, ma che la tradizione vuole sia stato

eretto sulle rovine di un tempio antichissimo fondato proprio dallo stesso santo.

Rientro ad Axum e pranzo al ristorante. Nel pomeriggio visita dell’antica capitale del

reame axumita, uno dei più potenti imperi del mondo antico che si espande alcuni

secoli prima di Cristo. Le colossali stele e le rovine dei palazzi danno un'idea di quello

che fu questo reame. Nella chiesa di Maryam Tsion, costruita per volere di Re

Fasilidas intorno al 1650, è conservata, secondo la tradizione cui ogni etiope si sente

indissolubilmente legato, la mitica "Arca dell'Alleanza", contenente le originali

"Tavole della Legge" consegnate da Yahweh a Mosè sul Monte Sinai, poi rubata dal

Tempio di Gerusalemme da Menelik, primo imperatore d'Etiopia, figlio della Regina

di Saba e di Re Salomone. L’ingresso alla cappella contenente le sacre tavole è inibito

a chiunque, solo il prete-custode può accedervi e nessun altro, una interdizione che

alimenta fede e mistero. Lì vicino il Parco delle Steli, tra le quali oggi svetta quella

che l’Italia restituì nel 2005 (alta 23,5 m.) prelevata per ordine di Mussolini per essere

innalzata a Roma nel Circo Massimo, mentre la maggiore stele che mai essere umano

abbia costruito (33,50 m.) giace infranta in 4 imponenti pezzi. Sempre ad Axum si

trovano gli altari votivi eretti da altri antichi re e ovunque ci sono testimonianze che

fanno rivivere parzialmente le glorie di un antico passato; anche la religiosità è un

dogma per gli abitanti dell’altopiano, la forma della croce appare un po’ ovunque, sui

monili, sui decori delle abitazioni, sulle vesti e persino molte donne si tatuano la croce

in fronte o sulle tempie. Cena e pernottamento allo Yared Zema Hotel (3*).

N.B. I voli locali potrebbero subire variazioni di orario anche con poco preavviso.

4° giorno / Axum – Lalibela e le chiese monolitiche (circa 360 km)

Prima colazione, trasferimento in aeroporto e volo domestico per Lalibela. Accoglienza

all’arrivo e trasferimento in hotel per il pranzo.

Scoperta per la prima volta dagli europei nel 1520, Lalibela (sito UNESCO) è rimasta

sempre isolata a causa del difficile accesso che ne ha mantenuto intatta l'originalità e la

bellezza. Secondo la tradizione locale, le celebri chiese monolitiche sarebbero state

costruite nell'arco di 23 anni da Re Lalibela, imperatore della dinastia Zaguè, prima

del 1225, forse a opera di artigiani copti venuti dall'Egitto o da Gerusalemme.

Sono evidenti le influenze bizantine e arabe nonché uno spiccato senso artistico che si

riflette nei decori delle facciate delle chiese scavate nel tufo rossastro. Le chiese sono

in tutto undici, ogni edificio è costituito da un unico grosso masso, la cui base è ancora

unita alla roccia, isolato dal resto del terreno da una profonda e larga trincea.

Scavato all'interno, è lavorato esternamente in modo da assumere la forma di tetto,

facciata e pareti ed è infine traforato per ottenere porte e finestre: opera finissima che

presuppone un progetto assolutamente lucido e originale e denota un vivo senso

dell'arte coadiuvato da una manodopera abilissima. All'interno alcune chiese sono

decorate con bassorilievi scavati direttamente nella roccia. La chiesa di Bet Giorgis, a

forma di croce greca, presenta un tetto sostenuto all'interno da 4 colonne collegate da

archi. Le chiese si suddividono in due ‘blocchi’, nord occidentale e sud orientale,

distanti tra essi alcune centinaia di metri. Attraverso cunicoli e passaggi scavati nella

roccia si peregrina da una chiesa all'altra per ammirare nel suo complesso questo

monumento litico religioso unico al mondo. Nel pomeriggio visita di un blocco di

chiese, la “Gerusalemme terrena”. Cena e pernottamento al Maribela o al Panoramic

View, tra i migliori hotel di Lalibela, con una vista superba sulle valli circostanti.

N.B. nelle chiese è obbligatorio entrare senza scarpe, vi consigliamo di portare un paio

di calze aggiuntive da indossare solo per le visite all’interno.

5° giorno / Lalibela, la “Gerusalemme d’Africa” – escursione alle chiese rupestri di

Nakuto Leab e Yemrehanna Kristos

Prima colazione ed escursione nei dintorni di Lalibela per altre interessanti visite. Le

chiese rupestri fuori dal centro abitato, raggiungibili in macchina e con un ultimo tratto

a piedi, differiscono da quelle di Lalibela per stile architettonico e periodo. A pochi

chilometri di distanza la piccola ma interessante chiesa rupestre di Nakuto Leab

ricavata nell’anfratto di una parete di roccia a strapiombo e agevolmente raggiungibile.

Ultimo sovrano della dinastia Zaguè e nipote di Re Lalibela, il Negus etiope Nakuto

Leab fece costruire questa chiesa all’interno della grotta e la leggenda narra che qui il re

si ritirò per un certo periodo conducendo una vita da eremita. Per questo motivo la grotta

venne in seguito consacrata come monastero e alcuni dipinti, custoditi all’interno,

narrano la vita e le gesta del re. La chiesa ospita una preziosa e interessante collezione di

croci antiche, manoscritti miniati e altre icone liturgiche. All’interno una piccola conca

riceve gocce d’acqua che filtrano dalla volta in pietra, acqua che corre giù dalla chiesa a

monte di Ashetem Maryam e perciò ritenuta benedetta, con proprietà curative.

Dopo un altro tratto di strada e circa 30 minuti di salita a piedi, si raggiunge l’altra

insolita chiesa di Yemrehanna Kristos, anch’essa costruita in un anfratto di roccia con

la facciata esterna composta da strati sovrapposti di legno e pietra chiara, con un

sorprendente effetto cromatico. Lungo il ritorno, tra queste impervie piste di

montagna, si ha modo di apprezzare come il giungere a Lalibela abbia proprio il

sapore della Conquista in Terrasanta ... non è un caso, forse, che Re Lalibela abbia

voluto ricreare proprio qui, tra queste ostiche montagne, che accompagnano il lento e

maestoso incedere del fiume Takazzé nelle profonde valli, i luoghi santi della

tradizione cristiana, per permettere ai suoi poveri sudditi un più agevole pellegrinaggio

in Terrasanta appunto: riappaiono così in terra d'Africa dei biblici luoghi omonimi

come Bethlehem, il Pretorio di Pilato, il fiume Giordano. Pranzo e al pomeriggio si

concludono le visite di Lalibela col secondo gruppo di chiese monolitiche (la

“Gerusalemme celeste”). Non di rado si incorre in cerimonie religiose: sono momenti

unici, assolutamente autentici e originali da vivere assieme a un popolo estremamente

ospitale, per respirare e cercare di capire questa profonda religiosità che permea il

quotidiano e traspare in ogni espressione della cultura etiope dell’altopiano. Nel tardo

pomeriggio rientro in hotel, cena e pernottamento.

(la partenza con archeologo del 16 Gennaio 2018 è prevista in occasione del Timkat,

la più importante festa religiosa dell’Etiopia cristiana. Assisteremo alle celebrazioni

dei fedeli e dei pellegrini qui a Lalibela)

6° giorno / Lalibela – Gondar (circa 360 km)Prima colazione e partenza per una bella giornata di trasferimento attraverso spettacolari

paesaggi pastorali. Durante il tragitto si susseguono ampie vallate e pendii scoscesi,

campi coltivati e piccole macchie, capanne isolate o adunate in piccoli nuclei. Poi

ovunque, anche nelle lande più isolate, il piacevole incontro con la gente in cammino;

è come se un moto perpetuo regolasse la vita quotidiana del popolo dell’altopiano.

Non è un caso se da sempre gli atleti etiopi dominano la scena mondiale delle

competizioni su lunga distanza…vincendo anche scalzi.

La strada che conduce a Gondar fu costruita dai cinesi una trentina d’anni fa. Si sviluppa

a una quota tra i 2.500 e i 3.000 metri, ora è quasi interamente asfaltata (anche se il

processo di degrado è rapidissimo) e sfiora i piccoli villaggi serpeggiando nelle profonde

vallate. Ci saranno bellissime soste panoramiche, cariche di magica maestosità e

talvolta, pur credendo di esser soli, come per incanto appaiono dal nulla bambini e

adulti colmi di sorrisi e comprensibile curiosità. Pranzo a pic-nic lungo la strada e

arrivo a Gondar previsto in serata. Sistemazione al Goha Hotel, una confortevole

struttura con una bellissima posizione in cima a una collina che domina la città. Cena e

pernottamento in hotel.

7° giorno / Gondar – Bahirdar (circa 170 km)

La città imperiale di Gondar (Patrimonio UNESCO) è sita sulla piatta dorsale che da

una corona di alte montagne scende verso sud, in vista dell’ampissimo specchio del

lago Tana, e fu sede degli Imperatori d’Etiopia nei sec. XVII-XVIII.

Di quell’epoca conserva lo splendore delle pittoresche rovine dei celebri castelli

imperiali e alcune delle sue quarantaquattro antiche chiese che ne fanno una delle città

più interessanti del paese, tanto da essersi meritata l’appellativo di ‘Camelot d’Africa’.

Il grande “castello di Fasiladàs”, con quattro torri angolari rotonde e un torrione

quadrato, la cui elegante facciata ricorda vagamente le costruzioni del nostro

Rinascimento, è a due piani con slanciati portali e finestre; a fianco c’è lo slanciato

“Castello di Iasù I°” o della Sella, a pianta rettangolare con torri su tre angoli.

Separato dal complesso ci sono i suggestivi ‘bagni di re Fasiladas’, una stupenda

costruzione in stile medievale, immersa in una verde parco circondato da alberi

secolari e collocata all’interno di una grande piscina rettangolare (ora spesso asciutta)

e come unico accesso un pontile di pietra che ci ricorda un castello europeo circondato

dal fossato e col suo ponte levatoio. Tra una bella vegetazione è situata la chiesa di

Debre Berhàn Selassiè, posta in cima a una collina (m. 2239), costruita durante il

regno di Iasù il Grande, ricchissima di pitture e resa universalmente celebre dallo

stupefacente e suggestivo soffitto “a serafini”. Tutto il monte, al tempo degli

imperatori, doveva essere fittamente abitato, come testimoniano i muretti e le rovine

coperti dalla vegetazione.

Pranzo in un ristorante locale e nel pomeriggio partenza per Bahirdar lungo una bella

strada che si snoda tra villaggi e attraverso un paesaggio ondulato dominato da un

imponente torrione vulcanico e i resti del primo castello costruito nella regione dai

regnanti etiopi. Arrivo a Bahirdar nel tardo pomeriggio e sistemazione in camere con

servizi privati all’Avanti Blu Nile Resort, un hotel posizionato proprio sulle sponde

del Lago Tana. Cena e pernottamento in hotel.

8° giorno / Bahirdar – Lago Tana – cascate del Nilo (75 km, di cui 14 in battello)

Posizionata all’estremità meridionale del lago Tana, Bahirdar è una cittadina piacevole,

dal clima mite quasi tutto l’anno, coi suoi lunghi viali alberati e una vita sempre in

fermento. Scuole, università e intensi commerci ne fanno una delle città più importanti

d’Etiopia. In mattinata si effettua una escursione in battello sul lago Tana (circa 40

minuti di navigazione) per visitare alcuni interessanti monasteri (Ura Kidane, Asua

Mariam) che si celano tra la fitta vegetazione delle sponde del lago, sulla penisola di

Zege, dove hanno trovato rifugio e sepoltura i monaci e dove vi si conservano ancora

pitture e manoscritti risalenti al Medio Evo. Gli affreschi che adornano le pareti

illustrano scene del Nuovo Testamento e della vita dei santi locali, con uno stile

primitivo dai colori intensi ed estremamente suggestivi. I monaci saranno orgogliosi di

mostrare alcuni dei loro tesori: icone e manoscritti medievali, le stupende croci che

vengono impugnate durante le processioni, corone, bastoni e paramenti sacri, tra cui i

colorati e drappeggiati ombrelli. Posto a 1.860 metri, a forma di cuore, il lago Tana è

di natura vulcanica: le rocce che lo circondano e formano le sue isole fanno ipotizzare

che esso si sia formato in seguito a uno sbarramento dovuto a potenti eruzioni. Non

tutti i monasteri sono visitabili dalle donne; addirittura neppure gli animali di sesso

femminile possono mettere piede su certe isole. Ritorno a Bahirdar e pranzo.

(Per motivi legati alla disponibilità del battello il programma potrebbe prevedere

l’escursione sul Lago Tana al pomeriggio e le cascate del Nilo al mattino)

Al pomeriggio escursione alle cascate del Nilo Azzurro. La cascata di Tississat, che in

amarico significa “acqua fumante”, è stata descritta dai viaggiatori come una tra le più

belle del mondo: il Nilo Azzurro, che scorre tranquillo tra rive distanti forse 250 metri

e rivestite di splendida vegetazione, si allarga fino a formare un fronte di quasi 500

metri e, dividendosi in quattro bracci principali tra le rocce lavorate e rivestite di

muschi, erbe e alberi, precipita con un salto di circa 50 metri in una stretta e pittoresca

gola. L'acqua si polverizza con alto fragore in nebbia, ben visibile da lontano e che ha

dato il nome alla cascata (N.B. a causa della nuova seconda diga a monte del lago

Tana, il livello dell’acqua è basso e quindi le cascate risultano oramai quasi in secca).

Si mettono così a nudo uno strato di basalto e più sotto uno strato di tufo con

ossidiana. Per raggiungere le cascate è necessario effettuare una camminata di circa

mezz’ora, molto interessante in quanto si incontra gente del posto che si reca a piedi,

sempre carica di fardelli, nei villaggi circostanti e attraversando l’antico ponte di pietra

in stile portoghese, costruito nel XVII secolo per volere di re Fasiladas. Ritorno a

Bahirdar. Cena al ristorante e pernottamento in hotel.

9° giorno / Bahirdar – Addis Ababa – partenza

Al mattino, dopo colazione, se possibile si effettuerà un breve giro. Il tempo a

disposizione dipende dall’orario del volo domestico per la capitale. Si potrà visiterà il

mercato cittadino o, in alternativa, la collina di Bezawit sulla quale si erge il palazzo di

Hailé Selassié e dalla quale si gode uno stupendo panorama sul lago. In tarda mattinata

trasferimento in aeroporto e volo per Addis Ababa.

Accoglienza all’arrivo e pranzo in un ristorante. Nel pomeriggio visita dell’immenso

mercato all’aperto, suddiviso in zone aree merceologiche: dalle spezie ai tessuti, dai

serramenti all’elettronica, tutto in un frenetico via vai di gente. Sarà possibile fare

acquisti anche in belle gallerie d’arte o nei bei negozi di artigianato della capitale,

dove si trovano prevalentemente oggetti in legno utilizzati dalle differenti tribù del

Sud come poggiatesta, vasi, pestelli o croci copte, in ferro o in argento, dell’altopiano.

Alcune camere a disposizione in hotel 5* (una camera ogni quattro persone) fino alle

19, per rinfrescarsi e cambiarsi prima della partenza. Cena in un locale caratteristico,

con musiche tradizionali e balli folkloristici di tutta l’Etiopia, e trasferimento in

aeroporto per il volo di rientro in Italia. Pernottamento a bordo.

10° giorno / arrivo in Italia

Arrivo a Milano Malpensa al mattino presto.

Il Timkat, l’Epifania copta

(Partenza del 16 Gennaio 2019, con archeologo)

Il Timkat (Epifania copta) è la ricorrenza religiosa più importante del calendario

copto e celebra il Battesimo di Gesù nelle acque del fiume Giordano. Il Timkat ricorre

esattamente dodici giorni dopo la festa del Ghenna, il Natale copto (che corrisponde

alla Epifania cattolica).

Nel 2019 si festeggia il 19 Gennaio e le celebrazioni iniziano la sera della vigilia (18

Gennaio) e continuano per tutta la notte, con un susseguirsi di interminabili

processioni, canti liturgici e danze fino all’alba. Durante le processioni le sacre

Tabot, le tavolette lignee realizzate a immagine di quelle dell’Arca dell’Alleanza e

conservate nel Maqdas (il Sancta Sanctorum, la parte sacra e inaccessibile), dalle

varie chiese vengono traslate in prossimità di punti d’acqua che simboleggiano la

fonte battesimale. Le Tabot, ricoperte di tessuti damascati, vengono riposte all’interno

di una tenda e vegliate tutta la notte dai preti bardati di paramenti sacri e dai

pellegrini avvolti nei bianchi shamma (teli di cotone tradizionali).

L’atmosfera è magica, i preti danzano e cantano suonando ritmicamente i sistri, l’aria

è pervasa di vibrazioni e fervore religioso. Nel momento in cui il primo raggio di sole

si affaccia dalle cime delle montagne, l’Abuna immerge una croce nell’acqua e vi

spegne una candela consacrata. L’acqua così santificata viene spruzzata sui fedeli

assiepati tutt’intorno.

I Diaconi gridano la loro gioia mentre i fedeli rinnovano le promesse del battesimo

con le abluzioni e sono in molti a cercar direttamente di bagnarsi con l’acqua

consacrata. La tensione generale si allenta. Finito il rito, le Tabot, portate sulla testa

dai sacerdoti che si muovono sotto ombrelli multicolori, rientrano nelle chiese dove

rimangono protette nel Maqdas fino al Timkat successivo.

La partenza del 16 Gennaio 2019 è stata studiata per assistere alle celebrazioni del

Timkat nella città sacra di Lalibela, la Gerusalemme d’Etiopia.

I voli e tutti i servizi sono già stati riservati con un anno di anticipo rispetto alla data

di partenza, i posti saranno disponibili solo per pochi privilegiati (max 14 persone).

Il secondo giorno, all’arrivo ad Addis Ababa, si proseguirà in volo direttamente per

Axum e la visita della capitale (normalmente prevista il secondo giorno) si recupererà

alla fine, l’ottavo giorno. Pertanto il numero di visite ed escursioni rimarrà invariato.

Altre informazioni:

Trasporti – Si utilizzano per tutto il viaggio confortevoli minibus con due ruote motrici e di grandezza variabile a seconda del numero di partecipanti.

Organizzazione – Staff etiope e guida locale parlante italiano fino a 7 partecipanti; guida in inglese e nostro accompagnatore dall’Italia a partire da 8 partecipanti. I pasti vengono consumati in ristoranti locali, a picnic o direttamente in hotel, con acqua o bevanda analcolica a tavola. Acqua minerale a disposizione durante i trasferimenti.

Pernottamenti – Hotel di categoria 5* ad Addis Ababa e 3* a Lalibela, Gondar e Bahirdar, tra i migliori disponibili e sempre con i servizi privati in camera.

Clima – Nelle regioni dell’altopiano etiope il clima è temperato e secco, soleggiato con notevole escursione termica tra giorno e notte dovuto all’altitudine (anche 20° di differenza). In inverno le medie sono di 20°-25° di giorno e 6°-10° di minima ma nei passi di montagna più alti anche di giorno la temperatura può essere fresca. Nei mesi autunnali e primaverili, le temperature diurne oscillano attorno ai 25°-30° e quelle notturne da 10° a 15°.

Disposizioni sanitarie – Per l’ingresso in Etiopia non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria se si proviene direttamente dall’Europa. Rischio malaria basso poiché l’itinerario si svolge quasi tutto sopra i 2.000 metri, fatta eccezione per Bahirdar e il lago Tana a quota 1.800 metri e nella tappa da Lalibela a Gondar. Si consiglia comunque di informarsi presso l’Ufficio d’Igiene provinciale di propria competenza.

Formalità burocratiche – Per i cittadini italiani è richiesto il visto d’ingresso, che si ottiene direttamente all’arrivo in aeroporto ad Addis Ababa dietro pagamento di $ 50 (è possibile pagarne il corrispettivo anche in Euro). Il passaporto deve avere una validità superiore ai 6 mesi dalla data d’ingresso nel paese e almeno due pagine libere.

Grado di difficoltà – Viaggio di spiccato interesse storico-culturale e paesaggistico. Nel complesso molto facile e adatto a tutti, su strade in discrete condizioni e con una sola tappa lunga ma attraverso scenari maestosi. I percorsi a piedi tra le chiese di Lalibela e ai suoi monasteri limitrofi, come pure per raggiungere le cascate Tisissat, richiedono calzature robuste e comode, adatte a sterrato.

Sebbene la ricettività turistica in Etiopia sia migliore di tanti altri paesi, africani e

non, si fa presente ch’è sempre necessario un po’ di spirito di adattamento poiché non

è comunque paragonabile agli standard europei e occorre tener conto del Paese in cui

si sta viaggiando. Maggiore flessibilità è richiesta soprattutto nei periodi delle feste

copte (come Timkat, Fasika, Ghenna, Meskel…), sia per l’aumento dei Viaggiatori

stranieri che per il flusso incredibile di pellegrini che confluiscono presso i luoghi

sacri. Gli alberghi fuori dalla capitale sono comunque discreti, anche se la

funzionalità non è sempre all'altezza delle aspettative. Le strutture utilizzate sono

comunque tra le migliori disponibili nelle varie località. Possibili black-out di energia

elettrica e di acqua corrente da tenere sempre in conto. L’alimentazione è solitamente

buona e anche abbastanza varia, con pietanze di carne o pesce di acqua dolce e

generalmente accompagnate da verdure.

Estensione di 4gg al Parco Awash e Harar (UNESCO)

L’estensione al Parco Nazionale dell’Awash e alla cittadina di Harar è facoltativa e

occorrono almeno 4 giorni. Dall’altopiano si scende nelle pianure attraversate dal

fiume Awash, incontrando fauna selvatica e nomadi al pascolo. Proseguendo verso

Djibouti si devia per risalire verso la splendida Harar, enclave musulmana

sull’altopiano cristiano e quarta città santa dell’Islam, con le sue 80 bianche

moschee. Visita della città, tanto cara al poeta Rimbaud, e rientro da Dire Dawa.

9° giorno / Bahirdar – Addis Ababa

Al mattino, dopo colazione, se possibile si effettuerà un breve giro. Il tempo a disposizione dipende dall’orario del volo domestico per la capitale. Si potrà visiterà il mercato cittadino o, in alternativa, la collina di Bezawit sulla quale si erge il palazzo di Hailé Selassié e dalla quale si gode uno stupendo panorama sul lago. In tarda mattinata trasferimento in aeroporto e volo per Addis Ababa. Accoglienza all’arrivo e pranzo in un ristorante. Nel pomeriggio visita dell’immenso mercato all’aperto, suddiviso in zone aree merceologiche: dalle spezie ai tessuti, dai serramenti all’elettronica, tutto in un frenetico via vai di gente. Sarà possibile fare acquisti anche in belle gallerie d’arte o nei bei negozi di artigianato della capitale, dove si trovano prevalentemente oggetti in legno utilizzati dalle differenti tribù del Sud come poggiatesta, vasi, pestelli o croci copte, in ferro o in argento, dell’altopiano. Cena in un locale caratteristico, con musiche tradizionali e balli folkloristici di tutta l’Etiopia, e pernottamento in hotel 5*.

10° giorno / Addis Ababa – Parco Awash (circa 220 km)

Al mattino partenza in minibus verso sud-est. Dagli oltre 2.300 mt di Addis Ababa si scende di altitudine, la temperatura si alza rapidamente e il fresco dell’altopiano cede al caldo della piana. Si imbocca la grande arteria che collega la capitale col porto franco di Djibouti, seguendo quasi parallelamente l’alto corso del fiume Awash, che scorre per circa 1200 km prima di raggiungere e terminare la corsa nell’endoreico lago Abbé, che segna il confine con Djibouti. La presenza del fiume Awash mitiga il clima e il paesaggio di quest’area semidesertica, la sua importanza per l’ecosistema è fondamentale. Una vasta area protetta è stata dichiarata Parco Nazionale nel 1996 per la salvaguardia degli animali e del loro habitat. Il Parco Awash si estende a un’altitudine media di 800 mt; il confine meridionale è segnato dal fiume, che poi lo attraversa in direzione nord fino a perdersi nella depressione dancala, senza mai raggiungere il mare. Il sistema di valli del basso corso del fiume Awash, invece, sono Patrimonio UNESCO per via dei ritrovamenti paleontologici di enorme valore per l’Umanità. E’ nelle valli dell’Awash, proprio nella terra dei fieri Afar, che venne rinvenuto lo scheletro di Lucy. Sistemazione in un semplice lodge all’interno del parco o in un semplice hotel presso la cittadina di Awash. Dopo pranzo visita del parco, con possibilità di avvistare orici, kudu, gazzelle, facoceri, iene e babbuini. Se vi sarà tempo si visiteranno anche le piccole cascate che il fiume Awash forma prima di immettersi in un canyon. Il parco è da sempre il pascolo dei pastori nomadi Kereyu ma negli ultimi anni si sono spinti all’interno dei suoi confini anche i pastori Afar con i loro armenti, creando a volte delle dispute sulle rivendicazioni dei pascoli. La disputa dell’acqua è un argomento che accompagna l’uomo sin dai tempi di Lucy! Il fiume Awash, costeggiato da una vegetazione arborea perlopiù di tamarindi, mimose e acacie, mitiga un territorio ibrido tra deserto e altopiano dove la presenza dell’acqua, anche grazie a piccoli laghi o semplici oasi, ha addolcito la durezza del clima favorendo la vegetazione che – sebbene

non cresca in maniera prorompente – consente comunque ai nomadi di potersi stanziare sia coltivando sia pascolando. Rientro al lodge, cena e pernottamento.

11° giorno / Parco Awash – Harar (circa 300 km)

Al mattino si prosegue per Harar. La strada inizialmente corre parallela all’unica linea ferroviaria dell’Etiopia (da Addis Abeba a Djibouti), addentrandosi sempre di più nel territorio degli Oromo e lasciandosi alle spalle i piccoli insediamenti Afar. Lentamente ma progressivamente la pista inizia a inerpicarsi sull’altopiano riguadagnando altitudine; ci ritroviamo nuovamente in un paesaggio collinare, tra villaggi di capanne a pianta quadrata e tetto conico in paglia degli Oromo, passando da verdi vallate coltivate e qua e là floride mucche al pascolo. Lungo questo tratto si godono degli scorci mozzafiato tra i più belli d’Etiopia. Man mano che ci si avvicina ad Harar le colture tradizionali lasciano il posto alle redditizie piantagioni di chat (detto anche qat), una pianta dalle proprietà stimolanti utilizzata mediante masticazione delle foglie tenere, a cui buona parte della popolazione maschile dedica le ore pomeridiane.

Pranzo e pomeriggio dedicato alle visite di Harar. L’antica città di Harar, dichiarata nel 2004 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è un atollo musulmano nella cristianità dell’altopiano. Harar porta con sé le influenze della cosmopolita cultura costiera del Corno d’Africa e ci conduce, nella cerchia delle antiche mura e attraverso il suo labirinto di vicoli e piazzette, in tempi lontani. Posta sulla sommità di un monte, a 1.880 metri di altezza, trasuda di un’architettura islamica unica nel suo genere in Etiopia e, con le sue piccole e candide moschee (più di 80, N.d.R.), viene considerata la quarta città santa dell’Islam. Fondata secondo alcune fonti prima dell’anno mille, ha da sempre rappresentato un’enclave islamica nell’acrocoro cristiano e fu da qui che alcuni sultani, in costante contatto culturale e commerciale con la Penisola Arabica, tentarono invano di conquistare e convertire all’Islam i popoli dell’altopiano. L’apice dello splendore venne raggiunto nel sec. XVI, un’epoca di fiorenti commerci per la città e durante la quale vennero erette le possenti mura di cinta. L’ingresso alla città era consentito solo agli islamici e fu per questo motivo che della bellezza di Harar non se ne seppe nulla per secoli, fin quando l’esploratore inglese Burton, nel 1854, riuscì a ottenere il permesso di soggiornarvi e di visitarla per dieci giorni. In città domina il bianco e tra i suoi minuscoli cortili e il dedalo di stradine si celano due case storiche: la residenza di Ras Makonnen, divenuto governatore della città quando Menelik II la strappò definitivamente al protettorato egiziano, e l’abitazione del poeta Arthur Rimbaud, restaurata grazie all’intervento di un’associazione culturale francese e oggi casa-museo. Un’attrazione serale della città è “l’uomo delle iene” che, sebbene negli anni si sia consolidato come spettacolo a beneficio dei turisti, in realtà è un rituale le cui origini vanno ricercate nei secoli addietro. In un piazzale esterno, antistante la porta settentrionale di accesso della città, col favore delle tenebre e rischiarati dalla luce delle torce, c’è un uomo che distribuisce a decine di iene tutti gli

avanzi di carne ch’è riuscito a rimediare in giornata. Non impressiona tanto che la iena si avvicini di molto all’uomo quanto la confidenza con cui esse prendono il cibo quasi dalle labbra dell’uomo stesso. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

12° giorno / Harar e i suoi dintorni (la Valle delle Meraviglie e la Riserva di Babile)

Colazione e al mattino escursione nei dintorni di Harar. Circa trenta chilometri a sud, superato il villaggio di Babile, si trova la valle di Dakhata, ribattezzata dagli italiani la “valle delle Meraviglie” per via del suo giardino di rocce, modellate dagli agenti atmosferici in forme bizzarre. Non lontano la Riserva di Babile che, sebbene ridimensionata a causa di un indiscriminato disboscamento, è l’habitat più settentrionale per gli elefanti del Corno ‘Africa. La boscaglia della riserva da riparo anche ai leoni etiopi, caratteristici per la criniera nera e difficilissimi da avvistare, e altre specie sia predatorie che erbivore. Rientro in città e dopo pranzo si concludono le visite di Harar. Oggi la popolazione è mista, oltre agli Hararì che conservano ancora in parte la loro lingua e la loro cultura convivono insieme Amhara, Tigrini, Oromo e Somali. Molto interessanti i loro mercati, spesso a ridosso delle antiche porte, che tra decine di bancarelle fittamente accostate avvolgono i sensi in un crogiolo di colori e odori. La città è anche famosa per la produzione della più pregiata qualità di caffè di tutta l’Etiopia. In serata rientro in hotel, cena e pernottamento.

13° giorno / Harar – Dire Dawa – Addis Ababa – partenza (circa 60 km)

Prima colazione e partenza per Dire Dawa, la seconda città del paese per numero di abitanti. Sorta agli inizi del XX sec. come stazione lungo la linea ferroviaria Addis Ababa-Djibouti, Dire Dawa non ha nulla di interessante da offrire se non la netta contrapposizione della sua inelegante modernità alla raffinata bellezza senza tempo di Harar. Divenuta ben presto un importante centro finanziario, commerciale e industriale, la città ostenta un carattere multietnico e cosmopolita. Si effettuerà un breve giro conoscitivo, dopodiché pranzo in un ristorante e trasferimento in aeroporto in tempo per il volo per Addis Ababa. Accoglienza all’arrivo, trasferimento in hotel (cat. 5*) dove sarà disponibile una camera in day-use fino alle 18h30 per rinfrescarsi e cambiarsi. Cena libera e trasferimento in aeroporto. Imbarco sul volo per l'Italia con pernottamento a bordo. (N.B. Si ricorda che l’orario dei voli domestici può subire variazioni e senza

preavviso da parte della compagnia aerea)

14° giorno / arrivo in Italia

Arrivo a Milano Malpensa al mattino presto.

QUOTAZIONI PER PERSONA con partenza da Milano Malpensa:

€ 2.620 base 8-14 partecipanti, con guida parlante inglese e accompagnatore italiano€ 2.450 base 6-7 partecipanti, con guida locale parlante italiano

Partenze private possibili tutti i giorni con guida locale parlante italiano:

€ 2.680 base 4 partecipanti € 3.660 base 2 partecipanti

Da aggiungere:

- (a) supplemento alta stagione aerea € 180

- (*) supplemento alta stagione locale € 270

- supplemento singola € 280 // (*) € 320

- partenza da altre città su richiesta

- tasse aeroportuali, security e fuel surcharge € 360

- copertura assicurativa di viaggio vedi tabella sotto

- costo individuale gestione pratica € 80

- visto singolo ingresso (da pagare all’arrivo) U$D 50

Promozione “Prenota Prima”

Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e

otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all inclusive”.

Estensione di 4 giorni al Parco Awash e Harar

Quote per persona in camera doppia, incl. volo domestico Dire Dawa - Addis Ababa € 940 base 8-14 partecipanti, con accompagnatore italiano € 1.280 base 4 partecipanti, con guida locale in inglese € 1.460 base 2 partecipanti, con guida locale in inglese

Date di partenza di gruppo:

1) da venerdì 26 Ottobre a domenica 4 Novembre 2018 2) da venerdì 30 Novembre a domenica 9 Dicembre 2018 3) (a)(*) da venerdì 28 Dicembre a domenica 6 Gennaio 2019 (alta stagione aerea e

alta stagione locale)

4) (*)(ar) da mercoledì 16 a venerdì 25 Gennaio 2019 (alta stagione locale, in

occasione del Timkat, l'Epifania Copta, a Lalibela e partenza con archeologo)

5) da venerdì 15 a domenica 24 Febbraio 2019 6) da venerdì 15 a domenica 24 Marzo 2019 7) da venerdì 19 a domenica 28 Aprile 2019

Le quotazioni includono:

i voli intercontinentali e locali di linea in classe economica, accoglienza e trasferimenti privati aeroporto / hotel e viceversa, tutti i pernottamenti in hotel in camere con servizi privati, la pensione completa per tutto il viaggio con acqua o soft drink ai pasti e un litro di acqua minerale per persona al giorno durante i trasferimenti, trasporto in minibus, guida locale in italiano da 6 a 7 partecipanti e guida in inglese con accompagnatore dall’Italia a partire da 8 partecipanti, ingressi nelle località archeologiche, monasteri, musei e siti di interesse, assicurazione come specificato, dossier culturale/informativo sul Paese.

Le quotazioni non includono:

le bevande alcoliche ai pasti e tutte le bevande fuori dai pasti, le eventuali tasse governative sui voli locali o in uscita dal paese (al momento non previste), il visto d’ingresso (ottenibile in aeroporto dietro pagamento di U$D 50 o del corrispettivo in Euro), mance, spese ed extra personali, tutto quanto non espressamente specificato sul programma.

La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive”

- Annullamento del viaggio prima della partenza - Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24 - Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro) - Bagaglio fino a € 750 - Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di viaggio - Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità permanente

Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo dell’importo si evince dalla tabella che segue:

Quota totale fino a: Costo a passeggero*

€ 1.000,00 € 45

€ 2.000,00 € 80

€ 3.000,00 € 115

€ 4.000,00 € 150

€ 5.000,00 € 185

€ 7.000,00 € 255

€ 10.000,00 € 360

NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese gestione

pratica.

*comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia.

Copertura Integrativa

E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a € 120.000 stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di € 55,00, da specificare espressamente all’operatore.

Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro sito

www.viaggilevi.com.

NOTE IMPORTANTI

� La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD / Euro = 0,85 in vigore nel mese di Luglio 2018. In caso di oscillazioni del cambio, di +/- il 3% a 20 giorni dalla data di partenza, sarà effettuato un adeguamento valutario.

� Per ragioni tecnico-organizzative – in fase di prenotazione o in corso di viaggio – l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, per esempio in funzione degli operativi aerei dei voli locali che possono cambiare senza preavviso e persino pochi giorni prima della partenza. Anche in funzione delle disponibilità degli hotel e delle festività nelle varie località il circuito potrebbe essere modificato o effettuato in senso inverso. In caso ciò avvenga si cercherà di mantenere invariate quanto più possibile le visite e le escursioni programmate.

� Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non confermabilità della tariffa aerea preventivata, verrà comunicato l’eventuale supplemento.

� Molte compagnie aeree prevedono oramai l’emissione immediata del biglietto. In tal caso verrà riferita questa informazione contestualmente alla conferma del viaggio, per poi procedere all’emissione, e l’acconto potrebbe includere l'intero importo del biglietto, che non sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno da quelle pubblicate sul catalogo e sul sito.

� L'importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto dell’emissione dei biglietti aerei.

Milano, 07.07.2018

Organizzazione tecnica:

I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italia)

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