Download - Dante e lacosmologianella Divina Commedia · valeadirealla"cosmologia"non fantasiosa, ma profondamente culturale attraverso cui essa si ... Lacosmologia dantesca, coisuoiparallelisrni,

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Dante e la cosmologianella Divina CommediaNe ha parlato il prof Giuseppe Dossena alla Ricci Oddi: «Frutto di un'originale visione dell'Universo»_ Della "Divina Commedia"dantesca usualmente si ammirala bellezza e grandezza poetica, e

, il significato spirituale dell' im-maginario "viaggio" dell'autoreattraverso Inferno, Purgatorio eParadiso, in una finalità di suaauto-purificazione. Ma rara-mente si pone mente, l'e non daspecifici studiosi ecultori, alsubstrato "scientifico" che sta al-la base dellastruttura dell' opera,vale a dire alla "cosmologia" nonfantasiosa, ma profondamenteculturale attraverso cui essa sisviluppa. L'analisi di tale aspettoevidenzia la genialità di Dantenon solamente sul piano poeti-co,ma proprio sul piano cosmo-logico che fa da alone alla "Com-media", ad espressione pertantonon semplicemente della cultu-ra del tempo, ma della "intuizio-ne" da parte del poeta di verità-astro-cosmiche e fisiche che so-, lo -insecoli successivi sarebberostate oggetto di visione scientìfì-ca appropriata. Con una minu-, ziosa e difficile conversazione edocumentazione, ottiinamentepresentata al folto uditorio, ilprof. Giuseppe Dossena, noto

, docente. del Liceo Classico c

"Gioià',-nonché appassionatocultore di cosmologia,ha illu-

" strato l'impegnativo argomentoin una' Conferenza organizzatadallaSocietà:"Dante Alighieri" diPiacenza, in Galleria Ricci Oddi,sul tema "Superne rote: Dante ea cosmologia medievale". Par-endo da quanto Dante avesserofonda conoscenza della cul-

Il professorGiuseppeDossena

(a sinistra) con ilpresidente dellaDante AJjghieri,

RobertoLaurenzano

, , tura del suo tempo attraverso itesti latini, arabi e greci, e suglisviluppi filosofici espressisi neisecoli, da Pitagora a Platone adAristotele ("Maestro di color chesanno"), ma non solo, Dossenaha sottolineato la "non -fantasio-sità" della struttura cosmologicadantesca, frutto invece di una ,solida e conscia "visione" pro-pria 'dell'Universo; visione cheperaltro fonde la spiritualità delpoeta con una scientificità "sfu-mante" in una "dimensione" ete-rea", al di sopra di spazio, tempoe di ogni altra dimensione "razio-nale", e assolutamente priva dimaterialità. E qui sta la genialità."Un punto che raggiava lumel a-cuto sì che il-ch'elli affòca Ichiu-'der conviensi per lo forte acu-

me/ ... da quel punto Idepende ilcielo e tutta la natura" (Paradiso,XXVIII):siamo in quello che de-nominiamo Ernpireo, un "luogo-non-luogo", uno "spazio-non-spazio", al di sopra di tutto: è la"Mente" Dìvìna.-è quella cheDante già nel Convivio definiva"lo punto che per la sua.indivìsi-bilitade è immensurabile": la"Mente" fuori da ogni senso e li-mite 'di spazialità e di tempora-lità. Una 'visione" concepita dalpoeta non in mera personale spi-ritualità' ma a conclusione di undiscorso scientificamente avvia-to, che lo porta a conclusioni fi-nali dettate da'lilla "lampante"visione che fulmineamente rie-sce a "percepire" e dalla qualedeve ritrarre la vista tale è la in-

descrivibile "raggìanza'' Scienti-ficamente Dante pone alla basedella sua descrizione cosmologi-ca il sistema aristotelico-tole-maico (Terra al centro, e; ordina-tamente, in moto circolare, ilsusseguirsi di Luna, Mercurio,Venere, Sole, Marte, Giove e Sa-turno); il tutto, filtrato dalla ri~flessione cristiana operata nellametà del 'ZOO da Tommaso d'A-quino. Gli elementi cosmici so-no insomma seria parte inte-grante nell'opera dantesca, e,dettagliatamente definiti, nevengono richiamati sovente gliinflussi sui comportamenti u-mani. E laVirtù Divina la "causa, e la creazione" di tutto ciò che e-siste; e i cieli, i quali in una visio-ne cosmologica circondano la

Terra in perfetta forma concen-trica, agiscono con la loro in-fluenza motoria ed in un nessodi causalità, ma non meccanica,come cause derivanti dalla Crea-zione. Ad essi, singolarmente esecondo un ·preciso "ordinescientifico", presiedono singolegerarchie o intelligenze celesti: 7cieli contengono ipianeti (consi-derati tali anche Luna e Sole), u-no le stelle fisse o costellazioni, el'ultimo è il Primo Mobile, il piùelevato, il più vicino a Dio, e ilpiù "veloce, il quale dà inizio al movi-mento universale. E al di là di es-so (e dunque immateriale e in-tangibile contenitore dello stessoPrirnio Mobile e di tutto), che sta, ilVero Paradiso, l'Empireo, puro"Pensiero Divino" al di fuori dispazio e di tempo: invero, i cielisono essi stessi ancora cosmoscientifico, collegati fra loro daquel nesso di causalità sopradet-to, che è l'attrazione: termineche ha il significato di "attirazio-ne", alìas di Amore, con prove-nienza di tutto dal movimentovelocissimo del Primo Mobile,vicinissimo a Dio, e dal moltipli-carsi del primo moto, frutto del-l'amore di Dio e verso Dio. Dio èilMotore Immobile di tutto. Ma èpuro "Pensiero", indefinibile amente umana, "Pensiero" senzatempo e senza spazio che sta (secosì si può dire) in quel luogo-non luogo e spazio-non spazio(Empireo), e del quale Dante,con sforzo' poetico sovrumanocerca di dare una "impossibile"descrizione, alludendo ad un

mondo fatto di luce, quello cheteologicamente si definisce inef-fabile. La cosmologia dantesca,coi suoi parallelisrni, simmetrie,proporzioni, gerarchie precise, èla intuitiva espressione di un ','or-dine scientifico" e teolo1?icoin-sieme, impresso da quell "inde-scrivibile punto di luce", ordine'nel quale anche l'uomo è tenutoa vivere: ordine fisico che si tra-duce in ordine naturale e mora-le per il mondo umano, perchétutti gli esseri, naturali ed umani,si muovono da Dio, "appuntoMotore- Pensiero Immobile chetutto muove, e tendono a Dio,quale causa finale. E il viaggiodantesco, iniziato da un Inferno-cono-rovesciato; sito in un emi-sfero terrestre fino al centro del-la Terra, proseguito con la salitadella montagna del Purgatorio-simmetrico-cono-ascendente,contrapposto nell'altro emisfe-ro, persegue appunto una strut-tura cosmologica, espandendo-si fino ai vari cerchi-momentiparadisiaci, e "percependo" conestrema fulmineità quella Men-te-Fulgore d' "Amor che move il-cielo e l'altre stelle". Brillante laconversazione del Prof. Giusep-pe Dossena, ampiamente comu-nicativa e chiarificativa, suun te-oma di non facile spiegazione ecomprensione.

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