Corso di Sociologia della comunicazione
Prof. Giovanni Ciofalo
a.a. 2014-2015
Scuola di Palo Alto
anni ‘50 Gregory Bateson e Paul Watzlawick applicano la teoria cibernetica all’interazione animale e umana e studiano un modello circolare retroattivo della comunicazione;
1959 Viene fondato il Mental Research Institute di Palo Alto (California, Usa);
1967 Watzlawick, Helmin e Beacon pubblicano The Pragmatics of Human Communication
Paul Watzlawick e la “Scuola di Palo Alto”
La Scuola di palo Alto, i suoi principali componenti furono Gregory Bateson, Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson ed altri, negli anni Sessanta definì la funzione pragmatica della comunicazione, vale a dire la capacità di provocare degli eventi nei contesti di vita attraverso l'esperienza comunicativa, intesa sia nella sua forma verbale che in quella non-verbale
P. Watzlawick, J.H. Beavin, D.D. Jackson, Pragmatica
della comunicazione umana, trad. it. Astrolabio, Roma, 1971
Gli Assiomi della Comunicazione
Gli assiomi della comunicazione sono:
“alcune proprietà semplici della comunicazione che
hanno fondamentali implicazioni interpersonali”
1. “Non si può non comunicare”
2. “Gli esseri umani comunicano sia in modo digitale che in modo analogico”
3. “Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione…”
4. “La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione fra i partecipanti”
5. “Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari”
1. “Non si può non comunicare”
Chiunque si trovi in una situazione sociale è
comunque la sorgente di un flusso informativo,
indipendentemente dalla propria intenzionalità,
dall’efficacia dell’atto comunicativo o dalla
comprensione reciproca.
Gli Assiomi della Comunicazione
Non si può non comunicare
P. E. Ricci Bitti, Comunicazione e gestualità, 1987
• Watzlawick, Beavin e Jackson (1967)
definiscono comunicazione qualsiasi
comportamento che accade in presenza di
un’altra persona; non occorre l’intenzione di
comunicare; non esiste nemmeno la possibilità di
non comunicare
• Non importa che la comunicazione sia volontaria
o meno: i partecipanti si influenzano tra loro
inviando informazioni tramite il proprio
comportamento
1. “Non si può non comunicare”
L’uomo che guarda fisso davanti a sé mentre fa
colazione in una tavola calda affollata , o il
passeggero d’aereo che siede con gli occhi
chiusi, stanno entrambi comunicando che non
vogliono parlare con nessuno né vogliono si
rivolga loro la parola, e i vicini di solito
“afferrano il messaggio” e rispondono
lasciandoli in pace
P. Watzlawick, J.H. Beavin, D.D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana, Studio
dei modelli interattivi delle patologie e dei paradossi, Roma, Astrolabio, 1971
Gli Assiomi della Comunicazione
1.“Non si può non comunicare”
Una proprietà fondamentale del comportamento è che il
comportamento non ha un suo opposto
NON COMPORTAMENTO = COMPORTAMENTO
NON COMUNICAZIONE = COMUNICAZIONE
Gli Assiomi della Comunicazione
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
1. “Non si può non comunicare”
La comunicazione può essere:
Intenzionale cioè rivolta ad
uno scopo
conscia cioè basata su una
volontà razionale
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
1. “Non si può non comunicare”
La comunicazione può essere:
efficace
reciproca
cioè in grado di
raggiungere gli obiettivi
che si prefigge
cioè fondata sull’interazione interindividuale
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
1. “Non si può non comunicare”
La comunicazione può anche essere:
intenzionale involontaria
conscia inconscia
efficace fraintesa
reciproca univoca
Non si può non comunicare
Si verifica la distorsione del primo assioma tutte le
volte che qualcuno cerca di evitare la responsabilità
che comporta ogni tipo si comunicazione attraverso
tentativi di non-comunicare finendo per generare
un'interazione paradossale, assurda, nevrotica,
"folle”
La finestra di Johari
1. Aperto 2. Nascosto
3. Segreto 4. Ignoto
Noto a sé
Non noto
ad altri
Noto ad altri
Ignoto a sé
La finestra di Johari
• Sebbene il nostro modo di comunicare riveli moltissimo dei nostri pensieri e sensazioni, noi possiamo nascondere pensieri e sensazioni quasi completamente anche a noi stessi.
• Il primo quadrante riguarda la sfera pubblica della personalità, atteggiamenti e comportamenti che il soggetto assume consapevolmente e di cui anche gli altri sono al corrente.
• Siamo di fronte ad un’area comunicativa aperta, dove circolano liberamente i messaggi che l’individuo conosce, è disposto a comunicare e sono note agli altri.
La finestra di Johari
• Il secondo quadrante riguarda il caso in cui nascondiamo alcune verità anche a noi stessi (siamo ciechi), mentre esse possono risultare evidenti agli altri.
• La terza area riguarda la capacità dell’individuo di simulare, inibire e/o mascherare le caratteristiche che ci riguardano.
• Il quarto quadrante rappresenta i fenomeni che ci riguardano ma che rimangono ignoti, sia a noi che alle persone che ci circondano.
• È l’espressione sintetica della sfera dell’inconscio, indisponibile in un dato momento, ma sempre fonte latente di informazione accessibile tramite l’analisi.
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
2. “Gli esseri umani comunicano sia in modo
digitale che analogico”
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Nella comunicazione umana si hanno due possibilità diverse di far riferimento agli oggetti (in senso esteso):
Rappresentarli con una immagine
analogica
Dar loro un nome
digitale
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
IN GENERALE…
In generale, il linguaggio (in particolare quello verbale e scritto) pone una connessione “digitale” nel riferimento agli oggetti e attiene normalmente all’aspetto di contenuto della comunicazione
In generale, tutte le modalità non verbali attengono alla dimensione “analogica” e riguardano normalmente l’aspetto di relazione della comunicazione
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
analogica
La comunicazione analogica ha radici arcaiche e la
sua validità è molto più estesa e generale perché
non si basa sull’apprendimento di un codice ma su
una capacità espressiva congenita
COMUNICAZIONE ANALOGICA
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
La comunicazione analogica è essenzialmente ogni tipo di
comunicazione non verbale
“si basa su una semantica precisa, ma è priva di una sintassi utile
a definire la natura delle relazioni che propone”
COMUNICAZIONE ANALOGICA
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Analogici sono quei segnali che contengono una
qualche rappresentazione o immagine del significato a
cui si riferiscono
Un disegno, ma anche l’abbraccio protettivo di una
madre
COMUNICAZIONE ANALOGICA
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
COMUNICAZIONE ANALOGICA
Non solo il movimento del corpo (cinesica), ma anche i gesti, le
espressioni del viso, le inflessioni della voce, la sequenza, il ritmo e
la cadenza delle stesse parole, e ogni altra espressione non
verbale di cui l’organismo sia capace, come pure i segni di
comunicazione immancabilmente presenti in ogni contesto
comunicativo
per esempio…
È sempre fondamentale non trascurare mai l’importanza che ha il
contesto per la comunicazione:
“Chiunque si lavasse i denti in una strada affollata invece che nel
proprio bagno rischierebbe di essere portato in gran fretta al
commissariato o al manicomio”
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Parafrasando Bateson e Jackson, non c’è nulla di
specificatamente simile al cinque nel numero
cinque; non c’è nulla di specificatamente simile a
un leone nella parola leone
LEONE digitale
COMUNICAZIONE DIGITALE
La comunicazione digitale ha una sintassi logica assai
complessa e di estrema efficacia ma manca di una semantica
direttamente ispirata alla natura delle relazioni che propone
“Numerici o simbolici sono quei messaggi che
rimandano a un sistema simbolico codificato e
formalizzato di segni, la cui relazione con il significato
di cui sono portatori è del tutto arbitrario”
COMUNICAZIONE DIGITALE
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Ogni volta che si usa una parola per nominare una cosa è
evidente che il rapporto tra il nome e la cosa nominata è un
rapporto stabilito arbitrariamente
Le parole sono segni arbitrari che vengono manipolati secondo la
sintassi logica della lingua
COMUNICAZIONE DIGITALE
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
3. “Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e
un aspetto di relazione, di modo che il secondo
classifica il primo ed è quindi metacomunicazione”.
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
3. In sostanza ogni tipo di comunicazione fra due o più individui può avere livelli diversi di:
a. notizia
b. comando
Il primo aspetto(a) trasmette i dati, il secondo(b) il modo in cui si deve assumere tale comunicazione
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
3. Ad esempio, i messaggi
“E’ importante togliere la frizione gradatamente e dolcemente”
oppure
“Togli di colpo la frizione, rovinerai la trasmissione in un momento”
recano lo stesso tipo di contenuto (aspetto di notizia), ma hanno un livello estremamente differente di relazione
(aspetto di comando)
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
A seconda, dunque del tipo di contenuto, e della relazione preesistente tra i gli attori che partecipano allo scambio comunicativo, la comunicazione acquisisce una forma diversa
Gli scambi comunicativi "patologici" siano caratterizzati da una lotta costante per definire i rispettivi ruoli e la natura della relazione, mentre l'informazione trasmessa dai comunicanti passi nettamente in secondo piano
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
5. “Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o
complementari, a seconda che siano basati
sull’uguaglianza o sulla differenza”
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
In generale…
In generale, uno scambio simmetrico avviene fra interlocutori che si considerano sullo stesso piano, svolgendo funzioni comunicative e ruoli sociali analoghi
In generale, uno scambio complementare fa incontrare persone che hanno una relazione ma non sono sullo stesso piano per potere, ruolo comunicativo, autorità sociale, interessi.
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Applicando questo concetto al campo dei mezzi di
comunicazione di massa sarebbe possibile
definire:
una Comunicazione simmetrica quella che avviene attraverso Internet (one one)
una Comunicazione complementare quella che avviene attraverso il tradizionale medium televisivo (one many)
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
4. “La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione fra i partecipanti”.
La comunicazione è sempre bidirezionale e viene decomposta analiticamente attraverso la punteggiatura
il modo in cui si stabiliscono nessi di causa ed effetto in sequenza
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Un osservatore esterno
può ritenere che una serie
di comunicazioni rappresenti una serie ininterrotta di
scambi
In realtà ogni atto comunicativo
rappresenta contemporaneamente uno stimolo, una
risposta, un rinforzo
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Ad esempio, un ricercatore che cerca di
addestrare una cavia, associa alla risposta
della cavia (abbassare la leva di una
gabbietta) un rinforzo (fornire alla cavia un
pezzo di formaggio)
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Allo stesso modo, però, la cavia può arrivare alla conclusione di aver addestrato un ricercatore perché tutte le volte che gli fornisce uno stimolo (abbassare la leva di una gabbietta) ottiene dal ricercatore la medesima risposta (un pezzo di formaggio)
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Questo esempio dimostra che:
- non esiste una punteggiatura “oggettiva”
- anche la punteggiatura fa parte degli aspetti di
relazione della comunicazione
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
In conclusione, potremmo definire la
punteggiatura di una comunicazione
paragonandola ad una sinfonia
musicale, al cui
interno si avvicendano andamenti differenti, ognuno dei quali è condizionato dal precedente e condiziona il successivo
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Ragazza
Ragazzo Ragazzo Ragazzo Ragazzo
Ragazza Ragazza
Lui si chiude
in se stesso
Lui si chiude
in se stesso
Lui si chiude
in se stesso
Lei brontola Lei brontola Lei brontola
Un esempio di serie oscillante infinita
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Il concetto di metacomunicazione riguarda la possibilità di comunicare dati sull’atto stesso di comunicare.
Ad esempio:
un uomo che dice “Sto scherzando!”
un cartello con la scritta “Ignorate questa indicazione”
Quest’ultimo esempio, in particolare,
può generare la
comunicazione paradossale
Che cos’è il Paradosso
Si può definire il paradosso come una contraddizione che deriva dalla deduzione corretta da premesse coerenti
Esistono 3 tipi di paradossi:
- paradossi logico matematici antinomie
Nell’ambito della sintassi logica
- definizioni paradossali antinomie semantiche
Nell’ambito della semantica
- paradossi pragmatici ingiunzioni paradossali e predizioni paradossali
Nell’ambito della pragmatica
Che cos’è il Paradosso
Nell’ambito della sintassi logica
Scorrettezza della correttezza di un ragionamento logico
“un contenitore che contenga tutto non può esistere perché dovrebbe contenere anche se stesso”
Nell’ambito della semantica
Scorrettezza della correttezza di un significante veicolato
“Io sto mentendo” è una frase vera se è falsa,
falsa se è vera
Che cos’è il Paradosso
Nell’ambito della pragmatica
Scorrettezza della correttezza di un comportamento suggerito, ordinato, perseguito
“Dovresti amarmi”
“Voglio che tu mi domini”
“Non essere così ubbidiente”
Il doppio legame
• Nell’interazione schizofrenica il paradosso può tradursi nel cosiddetto “doppio legame”, le cui condizioni sono:
1) due o più persone coinvolte in una relazione fisica e/o psicologica ad alto valore di sopravvivenza.
2) In questo contesto viene dato un messaggio in modo tale che: a) asserisce qualcosa, b) asserisce qualcosa sulla sua asserzione, c) queste due asserzioni si escludono a vicenda.
3) si impedisce al ricevente del messaggio di uscir fuori dallo schema stabilito dal messaggio, o commentandolo o chiudendosi in sé.
Il doppio legame
Il doppio legame non è semplicemente un'ingiunzione contraddittoria, che dà almeno la possibilità di compiere una scelta logica tra due alternative, ma un vero e proprio paradosso, che fa fallire la scelta stessa (illusione di alternative) e mette in moto una serie oscillante e autoperpetuantesi (un vero e proprio modello paradossale).
Il doppio legame
Le comunicazioni paradossali legano quasi sempre tutti coloro che vi sono coinvolti: dall'interno, quindi, non si può provocare nessun cambiamento (gioco senza fine) e può verificarsi un cambiamento soltanto uscendo fuori dal modello.
La comunicazione paradossale si basa sulla teoria del doppio legame:
un messaggio è codificato in modo che
1) asserisce qualcosa
2) asserisce qualcosa sulla propria asserzione
3) queste due asserzioni si escludono a vicenda.
Il doppio legame
Ad esempio, le seguenti affermazioni
costituiscono esempi chiarissimi di
comunicazione paradossale
“Sii spontaneo!!”
“Ti ordino di non
obbedirmi!!!”
Il doppio legame
IN SINTESI
I fattori che influiscono principalmente in un processo
comunicativo per determinarne
la sequenza (punteggiatura) sono:
•La posizione degli interlocutori
•Il ruolo degli interlocutori
•La capacità interpretativa degli interlocutori
•La cultura di riferimento
•Il contesto TUTTI GLI ELEMENTI ASCRIVIBILI ALLA RELATIVITA’
IMPLICITA IN OGNI ATTO COMUNICATIVO
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Scismogenesi*
Processo di differenziazione delle norme del comportamento individuale
derivante dall’interazione cumulativa tra individui
Scismogenesi
complementare Scismogenesi
simmetrica
* G. Bateson, Naven, 1958
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Scismogenesi complementare
Ad esempio, il fatto che all’interno di una classe un
ragazzo si comporti da bullo può causare la
sottomissione da parte degli altri alunni ai suoi
atteggiamenti violenti. Una simile accettazione può
comportare, a sua volta, un ulteriore aumento di
atteggiamenti violenti da parte del “bullo” e un
ulteriore sottomissione da parte dei compagni, e
così via…
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Scismogenesi simmetrica
Ad esempio, il fatto che allo stadio alcuni tifosi
incitino calorosamente la propria squadra può
comportare, come conseguenza simmetrica, il fatto
che anche i tifosi avversari rispondano con un tifo
altrettanto sfrenato. La risposta può fare aumentare
il tifo dei primi supporter, che a loro volta farà
aumentare la risposta dei secondi, e così via…
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