Corso di laurea in Scienze dell’Educazione
A. A. 2014 / 2015
Istituzioni di Linguistica (M-Z)
Dr. Giorgio Francesco Arcodia
1. Aspetti semiotici delle lingue dei segni
Asse sintagmatico nelle lingue verbali:
TEMPO
l’uomo legge un libro
→ nelle lingue verbali, tuttavia, le componenti intonative e prossemiche sono simultaenee
rispetto alla produzione verbale
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(Dizionario dei segni Zanichelli, 1991)
→ nell’articolazione del segno LEGGERE, una mano riproduce parte del segno LIBRO
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Asse sintagmatico nelle lingue segnate:
Tempo LIBRO
Spazio
UOMO LIBRO LEGGE
→ le lingue segnate sfruttano anche la dimensione spaziale articolando simultaneamente
con le due mani segni diversi
(Russo Cardona, T., Volterra, V., 2007, Le lingue dei segni. Storia e semiotica. Roma, Carocci)
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Es.: ‘una donna taglia un filo con le forbici’ (Lingua Italiana dei Segni)
(Pizzuto, E., 2004, Aspetti morfo-sintattici, in Volterra, V. (a cura di), La lingua dei segni italiana, Bologna, Il Mulino)
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Es./2: segno MANGIARE vs. segno MANGIARE-PANINO in LIS
^
mangiare → configurazione B = MANGIARE-PANINO
(Corazza, S., Volterra, V., 2004, Configurazioni, in Volterra, V. (a cura di), La lingua dei segni italiana, Bologna, Il Mulino)
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1.1 I classificatori
Lingue verbali: morfemi che indicano la classe semantica o formale a cui appartiene un lessema
Es,: classificatori nominali in cinese mandarino
zhāng: classificatore per oggetti piatti
yī zhāng bàozhǐ
uno CLF giornale ‘un giornale’
sān zhāng dìtú
tre CLF cartina ‘tre cartine’
→ cfr. tiáo: classificatore per cose lunghe; zhī: classificatore per animali
yī tiáo lù yī tiáo gǒu yī zhī gǒu
uno CLF strada uno CLF cane uno CLF cane
‘una strada’ ‘un cane’ ‘un cane’
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Lingue dei segni: “segni che veicolano distinzioni legate alla forma e alla disposizione dei
referenti a cui sono applicati”
(Russo Cardona, T., Volterra, V., 2007, Le lingue dei segni. Storia e semiotica. Roma, Carocci)
Ess.: classificatore VEHICLE in ASL
(Valli, C., Lucas, C., 2000, Linguistics of American Sign Language (3rd edition), Gallaudet University Press, Washington D.C.)
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N.B.: il classificatore VEHICLE non è il segno CAR
(Tennat, R. A., Gluszak Brown, M., 1998, The American Sign Handshape Dictionary, Gallaudet University Press,
Washington D.C.)
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Caratteristiche dei classificatori:
(1) Elementi del segno rimandano iconicamente ad una particolare area semantica;
(2) Compaiono tipicamente in construzioni in cui la dimensione spaziale ha un ruolo rilevante e in
cui le mani vengono utilizzate per articolare simultaneamente segni diversi;
(3) Vengono utilizzati frequentemente insieme a componenti non manuali fortemente iconiche.
(Russo Cardona, T., Volterra, V., 2007, Le lingue dei segni. Storia e semiotica. Roma, Carocci)
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Cos’è successo?
(http://www.youtube.com/watch?v=QTlyN3Y6kew)
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Tipi di classificatori in ASL:
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(Valli, C., Lucas, C., 2000, Linguistics of American Sign Language (3rd edition), Gallaudet University Press, Washington D.C.)
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Alcune costruzioni basate su classificatori possono lessicalizzarsi e diventare ‘parole’
della lingua dei segni in questione
→ segni ‘lessicalizzati’ in AusLan (Australian Sign Language)
→ la forma di questi segni è stabile, non cambia a seconda del contesto
(Johnston, T., Schembri, A., 2007, Australian Sign Language, Cambridge, Cambridge University Press)
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N.B.: uno stesso referente può essere rappresentato da configurazioni (classificatori) differenti
Es.: CAR può essere rappresentato dalla configurazione ‘3’ (whole-entity morpheme per i ‘veicoli’)
o da un surface morpheme → dipende da cosa si vuol dire, da quale aspetto del referente è
rilevante per il messaggio
→ cfr. classificatori cinesi:
yī běn shū yī zhǒng shū → běn: libro inteso come oggetto
uno CLF libro uno CLF libro zhǒng: libro inteso come titolo
wǒ yǒu sānqiān běn shū ‘io ho tremila libri’
měitiāni chūbǎn sānqiān zhǒng shū ‘pubblicano tremila libri al giorno’
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Importanza della dimensione spaziale
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N.B.: i classificatori usati non corrispondono ai segni specifici PERSON e COIN
(Tennat, R. A., Gluszak Brown, M., 1998, The American Sign Handshape Dictionary, Gallaudet University Press,
Washington D.C.)
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(Valli, C., Lucas, C., 2000, Linguistics of American Sign Language (3rd edition), Gallaudet University Press, Washington D.C.)
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1.2 Doppia articolazione: fonemi e ‘cheremi’
Lingue verbali → unità minime di prima articolazione: entità dotate di significato
(morfemi)
unità minime di seconda articolazione: suoni (fonemi)
Ess.: suoni [r], [a], [s], [i] → rasi, arsi, risa (costruite a partire dalle stesse unità, ma con significati
diversi)
‘cane’ → unità di prima articolazione can‒, ‒e
unità di seconda articolazione c, a, n, e ([k], [a], [n], [e])
→ a partire da un numero limitato di unità prive di significato possiamo costruire un numero
potenzialmente illimitato di unità dotate di significato
Es.: [a], [r], [s], [i] > arsi, risa, rasi
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Segno MAMMA nella LIS
(http://www.istc.cnr.it/mostralis/index2.htm)
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LIS: 16 luoghi, 56 configurazioni, 6 orientamenti, 40 movimenti
→ cheremi (W. Stokoe, Sign Language Structure;
http://saveourdeafschools.org/stokoe_1960.pdf):
Unità di seconda articolazione delle lingue dei segni (≈ fonemi); l'unione (quasi in
simultaneità) dei cheremi in un atto articolatorio realizza un segno (unione di significato
e significante)
→ luogo: mento (del segnante)
configurazione: mano aperta (B)
orientamento: palmo verso il basso
movimento: contatto
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Segno DOG 'cane' nella ASL:
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Esempio di 'coppia minima' in ASL:
(Valli, C., Lucas, C., 2000, Linguistics of American Sign Language (third edition), Gallaudet University Press, Washington
D.C.)
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Linearità vs. simultaneità del segno
Fonemi: unità sequenziali
Cheremi: unità che si realizzano (quasi) simultaneamente
Es.: segno ASL per 'gelato'
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Componenti non manuali:
(a) posizione del busto e delle spalle
(b) espressione facciale
(c) articolazione con la bocca di componenti orali
(d) sguardo
Es.: movimento delle sopracciglia in ASL
→ verso il basso: interrogativa 'wh−'
→ verso l'alto, interrogativa 'sì/no'
→ cfr. intonazione nella frase italiana (interrogativa, esclamativa, etc.)
(Fant, L., Bernstein Fant, B., 2009, Perfect Phrases in American Sign Language for Beginners, New York, McGraw-Hill)
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1.3 Configurazioni della mano e iconicità
Configurazione ‘A’ (LIS) Configurazione ‘B’ (LIS)
‘metafora visiva’: configurazione ‘A’ → tondo e compatto
configurazione ‘B’ → superficie piana
(Corazza, S., Volterra, V., 2004, Configurazioni, in Volterra, V. (a cura di), La lingua dei segni italiana, Bologna, Il Mulino)
→ cfr. il fonosimbolismo nelle lingue verbali
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TAVOLO
(http://www.youtube.com/user/842angela#p/u/10/VqhrVZ_p7z4)
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(Dizionario dei segni Zanichelli, 1991)
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“Mentre nelle lingue vocali il legame fonema-significato è del tutto arbitrario, sembrerebbe che
nelle lingue dei segni il rapporto configurazione-significato non lo sia. In realtà resta
completamente arbitraria la scelta della particolare metafora visiva: lingue dei segni diverse
possono scegliere per uno stesso concetto metafore visive diverse.”
(Corazza, S., Volterra, V., 2004, Configurazioni, in Volterra, V. (a cura di), La lingua dei segni italiana, Bologna, Il Mulino)
Es.: segno SANDWICH in ASL
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Es./2: VEDERE, CONTROLLARE e CERCARE in LIS vs. SEE, CHECK e SEARCH in ASL
(Dizionario dei segni Zanichelli, 1991)
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(Tennat, R. A., Gluszak Brown, M., 1998, The American Sign Handshape Dictionary, Gallaudet University Press,
Washington D.C.)
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→ cfr. le onomatopee nelle lingue verbali:
it. bau
fr. wouf
giapp. wan
ing. woof o bark
russ. gav
...
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1.4 L’impersonamento
Impersonamento: “(...) modalità di segnato narrativo in cui i movimenti del corpo e gli
spostamenti del busto nello spazio servono a indicare che l’azione viene compiuta dall’uno o
dall’altro dei personaggi di una narrazione in corso, il cui ruolo viene assunto in quel momento
dal segnante”
Es.: descrizione in LIS di una vignetta
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→ Le costruzioni ‘impersonificate’ hanno comunque natura linguistica: utilizzano i cheremi delle
lingua in questione, non prevedono forme irregolari
(Russo Cardona, T., Volterra, V., 2007, Le lingue dei segni. Storia e semiotica. Roma, Carocci)
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Ess./2: narrazione in cui uno dei personaggi fa una domanda all’altro (ASL)
→ il segnante rivolge lo sguardo verso un interlocutore non presente
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Narrazione di tre sorelle che tornano a casa da scuola; la sorella maggiore cammina più
velocemente delle altre due
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La sorella maggiore le guarda e dice loro di sbrigarsi
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Le sorelle le dicono di calmarsi
(Liddell, Scott K., 2003, Grammar, Gesture and Meaning in American Sign Language, Cambridge, Cambridge University
Press)
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