1
N. 6 - anno XXIII
Settembre - ottobre
2010
Al termine delle attività estive, GRAZIE, pag. 2
Ingresso ufficiale a Vighizzolo: ringraziamenti di don Carlo pag. 3
Parliamo di scuola ... pag. 4
GiocaBibbia 2010 pag. 4
Vacanze ragazzi medie 3 - 10 luglio 2010 pag. 5
30 temerari “Oltre i propri limiti” 12 - 18 luglio 2010 pag. 6-7
Tre giorni ad Extrepieraz con le famiglie pag. 8
“Miracolo” della nostra prima vacanza comunitaria a Valles (BZ) pag. 9
L’aquila tornerà a volare? pag. 10
Italia - Ucraina: un’amicizia senza confini pag. 11
Vieni a giocare con noi pag. 12
“La visitazione di Maria” S. Vincenzo parrocchiale pag. 12
Sport e oratorio pag. 13
Formazione e Catechismo: La Grazia pag. 14
Catechesi anno 2010 - 2011 pag. 15
Dall’archivio parrocchiale della Comunità Pastorale pag. 16
(Maggio, Giugno, Luglio, Agosto e Settembre):
Funerali, Battesimi e Matrimoni
Comunità pastorale VISITAZIONE DI MARIA VERGINE
Informatore Parrocchiale
Avviso sacro, ciclostilato in proprio, distribuzione gratuita
2
IN CAMMINO . . .
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
Alcuni numeri:
608 ragazzi delle elementari e medie, 106 animatori delle superiori, 56 adulti per gli oratori estivi.
121 ragazzi (superiori e medie, insieme ad animatori e adulti per le cucine) che hanno vissuto i campi
estivi a Ca di Janzo (Cormano-Brusuglio per medie), Corteno Golgi (Ospitaletto per medie) e ancora Ca
di Janzo (adolescenti).
150 ragazzi dalle superiori alle elementari nel GiocaBibbia con un’appassionante ricerca del valore dei
Comandamenti attraverso il gioco e la visita a tante realtà del nostro territorio.
Inoltre gite in piscina (Cormano, Ondaland), a contatto con la natura (Verbania, Parco Le Cornelle, Bru-
Brunate) biciclettate al Parco Nord; gite in montagna, nei rifugi per chi è stato ai campi estivi.
Infine corsi di formazione per animatori, proposta formativa della Federazione degli Oratori Milanesi
(FOM) per tutti i ragazzi (con laboratori, coinvolgimento del territorio e adulti, attività di vario genere),
momenti di fede quotidiani (per i ragazzi e gli animatori), festa con le famiglie organizzata dai ragazzi,
visita delle Istituzioni Civili (Sindaco, Carabinieri, Polizia Locale con apprezzamenti sinceri per l’opera
educativa svolta dagli oratori a favore della cittadinanza minorile).
Sono questi alcuni dati delle attività estive della nostra Comunità Pastorale “Visitazione di Maria Vergi-
ne”, a cui si aggiungerà un’altra settimana, dal 6 al 10 settembre per tutti i nostri ragazzi.
Tutto questo evidenzia la vitalità e la passione educativa che circonda i nostri ambienti.
La sensazione avuta, ascoltando tante persone, è quella di una POSITIVITA’ delle esperienze vissute, di
un livello educativo attento a far compiere ESPERIENZE DI CRESCITA ai nostri ragazzi attraverso la
vita comunitaria. Se anche gli sforzi sono stati notevoli, è anche vero che la soddisfazione per i risultati
ottenuti ripaga ampiamente le fatiche avute.
Due pensieri finali
Il primo: un grande GRAZIE a tutti coloro che hanno partecipato a queste esperienze. Sacerdoti, religio-
se, laici: tutti hanno donato qualcosa del loro tempo e delle loro energie, ciascuno secondo le proprie
possibilità, ma ciascuno con un cuore veramente generoso. E’ sempre di queste persone e di questa gra-
tuità che hanno bisogno i nostri ambienti per essere sempre significativi per i nostri ragazzi!
Il secondo: una FIDUCIA nei confronti delle nuove generazioni. Spesso se ne sentono di tutti i colori,
molti rimangono critici nei confronti del mondo dei ragazzi, altre volte si fanno ingiusti confronti con i
tempi passati della propria gioventù. Questi momenti in realtà riconciliano tanti genitori, tante forze edu-
cative (educatori, catechiste, insegnanti…) sulle potenzialità e le ricchezze che hanno ricevuto da Dio i
nostri ragazzi.
Dobbiamo ogni volta riconoscere i doni di Dio nella nostra vita e in quella degli altri.
Solo così Lui ci lascia le chiavi dei cuori dei nostri fratelli.
don Marco Borghi
3
. . . .IN CAMMINO
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
S. BATTESIMI
Per i genitori che volessero far battezzare i propri figli/e
è necessario prendere per tempo accordi con il parroco per una
previa preparazione al Sacramento
In occasione dell’ingresso ufficiale di don Carlo nella Parrocchia di Vighizzolo in data 4 luglio,
molte persone della nostra comunità hanno partecipato con affetto e riconoscenza alla S. Messa
e alla festa organizzata per lui.
Di seguito la lettera inviata da don Carlo a don Marco a tutti noi.
Diocesi di Milnao
Parrocchia Santi Pietro e Paolo
Vighizzolo di Cantu’ Vighizzolo, 05/07/2010 Carissimi tutti! Ancora una volta sono rimasto sorpreso dalla Vostra delica-tezza e bontà! (Squisito sei stato soprattutto tu don Marco) In questa circostanza particolare per la vita di un parroco:
la buona compagnia conforta il cuore! (Un parroco come don Marco è bello il seguirlo!)
Grazie, poi, per il Premio Buon Pastore: è li davanti ai miei occhi e mi ricorderà dell’onere che ho contratto con tutti:
la mia preghiera. Che il Signore Gesù Risorto sempre ci protegga e ci sostenga!
Con affetto e gratitudine don Carlo
La realtà è Cristo e
la Chiesa il suo Corpo
4
IN CAMMINO . . .
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
Lunedì 5 luglio le porte dell’oratorio, trasformate per l’occasione nelle acque del Mar Rosso, si sono aperte all’esperienza del GiocaBibbia. 150 ragazzi dalle ele-mentari alle superiori, suddivisi in quattordici squadre di cui hanno inventato bandiera e nome (Real Orange, La carica degli 8, Spongebob, Dragon eleven, Suxereroi, The best for-ever, Furie rosse, Miel pops, Svalvolati on the road, Sha-balallesi, Paparazzi, Freccia verde, Ten blacks, Big bang) sono stati coinvolti in un’avventura che li ha visti protagonisti in oratorio e sulle strade della nostra città.
Ogni mattina, durante la preghiera iniziale, veniva sorteggiato uno dei dieci comandamenti che costituiva il filo rosso della giornata e del grande giocone del pomeriggio. Cata-pultati nelle isole del lontano Giappone, nel mistero del cava-liere nero, alla ricerca del sacro Graal, nello spazio, sui galeoni dei pirati… le squadre per riuscire a vincere dovevano risolve-re enigmi e superare prove ma sempre rispettando le regole del gioco e dando una mano a quelli più piccoli. E così il messaggio dei dieci comandamenti veniva trasmesso attraverso il gioco e recepito da ciascuno a seconda della capacità propria di ogni età della vita.
Dopo un iniziale intervento dei nostri vigili, che hanno brillantemente spiegato come muoversi sulle strade della città, i capitani decide-vano ogni giorno i luoghi da visitare con la propria squa-dra. Dal Museo della comunicazione, che ha aperto le porte il 5 e 6 luglio per la gioiosa curiosità dei bambini, fino alla caser-ma dei carabinieri, che i ragazzi più grandi hanno potuto co-noscere e apprezzare giovedì 15 luglio, passando per negozi di abbigliamento, casalinghi, panificio, parrucchiere, gelateria,
falegname, colorificio, supermercato, fiorista,
farmacia, pompe funebri, biblioteca, municipio, pro loco, casa per anziani, parchi, piazze e cortili. In ciascun luogo i ragazzi hanno avuto occasione di conoscere e di farsi conoscere, supe-rando delle prove e ricevendo un pezzo che andava a comporre le loro personali tavole dei Dieci Comandamenti. È stato stra-ordinario vedere le strade animarsi della presenza dei bambini, e molto educativo per i ragazzi apprendere dagli adulti incon-trati importanti insegnamenti di vita.
A conclusione della giornata l’oratorio è stato anche luogo di incontro tra i ragazzi e diverse associazioni che ope-rano sul territorio: il centro Santinelli, l’Arca, la Caritas, la Croce Rossa, la cooperativa Emmaus, Un sorriso oltre le bar-riere, l’Altromercato, gli Scout. La scelta dell’associazione ospite era legata al comandamento del giorno. Ciascuno ha saputo raccontare la propria esperienza di vita e comunicare
con viva emozione la bellezza del donare agli altri, spesso più deboli, e la sorpresa del ricevere molto di più di quanto si sia potuto dare. Sulle note di Fratelli d’Italia i ragazzi hanno ricevuto anche la visita
del sindaco, che ha parlato della città e ha ascoltato le esperienze fatte dai ragazzi. A tutte le persone coinvolte dentro e fuori le mura
dell’oratorio il GRAZIE più profondo e commosso da par-te di tutti i ragazzi del GiocaBibbia 2010 per la loro disponi-
bilità e il loro sincero coinvolgimento. Includiamo nei ringra-ziamenti speciali anche tutti coloro che hanno apprezzato il beverone offerto in Piazza Pertini.
Sr. Moira
…. DAL GIORNALINO DELL’ORATORIO ESTIVO DI OSPITALETTO REALIZZATO DAI NOSTRI RAGAZZI CON INTERVISTE VARIE …
PARLIAMO DI SCUOLA … Lo so ragazzi che leggendo i commenti riportati qui sotto vi chiederete:
“perché proprio ora fanno un articolo sulla scuola, quando ormai è passato più di un mese?”. Beh la risposta è facile, infatti anche se la scuola è finita per alcuni di noi, ad esempio i ragazzi di 3° media hanno dovuto cimentarsi negli esami, oppure anche alcuni nostri animatori che durante l’oratorio hanno dovuto assentarsi per i corsi di recupero. Un altro segno evidente della presenza della scuola nelle nostre vite sono gli odiatissimissimi compiti delle “vacanze”! Ok ora basta perderci in chiacchiere e leggiamo i commenti dei nostri interessati. Iniziamo dalle elementari per le quali abbiamo scelto Vitoria, di 5° elementare, la quale a nostro parere è molto af-fezionata alla sua scuola. Insomma anche lei come gli altri ragazzi della sua età preferisce giocare piuttosto che studiare,ma confessa che gli mancheranno molto in questo periodo estivo i compagni e gli insegnanti. Ora continuiamo con le medie delle quali abbiamo intervistato Claudia di 12 anni che frequenta la 1° media. Clau-dia è brava a scuola e come tutti i ragazzi della sua età è contenta che sia finalmente finita la scuola. In conclusione ecco quello che pensano gli animatori: Aurora: diciamo subito che non le piace la scuola e di conseguenza è contenta che sia finita, è stata promossa e ha passato l’ultima settimana rilassandosi. Attraverso queste 3 interviste abbiamo trovato uno stesso legame:
A NESSUNO PIACE LA SCUOLA!!! A. L. e M. R.
5
. . . .IN CAMMINO
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
Un’indimenticabile vacanza:
Il campeggio
Cari lettori e lettrici,
Quest’anno noi ragazzi delle medie siamo
andati a trascorrere una settimana di va-
canza su i monti della Valsesia.
La località dove abbiamo alloggiato si trova
in una frazione di Riva Valdobbia chiamata
Ca’ di Janzo.
Quest’esperienza, guidata da suor Angela,
per noi giovani e’ stata divertente ma allo
stesso tempo educativa e formativa poiché,
oltre al gioco e alle dure camminate, ci sono
stati anche dei momenti in cui ogni ragazzo
ha potuto riflettere sia in modo in-
dividuale che in gruppo.
Il tema di quest’anno era “Ma dove
siamo capitati?” e si e’ ispirato ad
un telefilm chiamato “Lost” che do-
veva rappresentare noi ragazzi di-
spersi nelle mille difficoltà della
nostra età.
Inoltre, ognuno di noi, ha potuto
anche rendersi utile con piccoli
compiti come ad esempio apparec-
chiare la tavola, pulire i bagni
(anche comuni!!), riordinare la pro-
pria stanza e anche altri semplici
servizi.
Per finire, da questa vacanza, abbiamo impa-
rato cosa vuol dire vivere insieme in comuni-
tà e aiutarsi a vicenda, soprattutto nelle
difficoltà.
Beh, insomma, invitiamo tutti i ragazzi a
partecipare numerosi a questa grande ed
emozionante esperienza di vita e di fede,
ma soprattutto di divertimento.
Sara Ubbiali e Elena Brunelli
(terza media)
Quest’anno, come gli anni scorsi, abbiamo trascorso
una settimana in montagna, con i nostri amici del
catechismo, don Andrea, alcuni educatori ed anima-
tori.
Questa vacanza, però, non è stata come tutte le altre,
perché non l’abbiamo trascorsa nei soliti alberghi,
ma in una casetta sperduta in mezzo al bosco e alla
natura.
All’inizio, ci sentivamo tutti un po’ spaesati, ma poi,
ci siamo ambientati e siamo riusciti a capire che non
sono i computer, le televisioni, i cellulari, i lettori
Mp3 e tecnologie varie a rendere divertente una va-
canza come prima pensavamo; questa settimana è
stata speciale perché eravamo tutti insieme e anche i
piccoli lavori che abbiamo dovuto fare (lavare i ba-
gni, preparare la messa, apparecchiare o sparec-
chiare), che, da soli, sarebbero risultati noiosi, in
gruppo sono stati comunque moti-
vo di divertimento.
Oltre allo svago, però, abbiamo de-
dicato del tempo anche alla pre-
ghiera, abbiamo intrapreso un per-
corso che aveva come tema il grup-
po e, con alcuni semplici giochi,
siamo riusciti a capire che, in una
squadra, si ottengono maggiori ri-
sultati collaborando piuttosto che
lavorando da soli e che un vero
leader non è la persona più forte in
un gruppo, ma quella che è in gra-
do di far sentire protagonisti tutti
gli altri.
Alla fine di questa settimana, non volevamo più tor-
nare a casa, perché ci eravamo affezionati alla vita
di gruppo e a quelle piccole cose che solo in questi
ambienti si possono gustare, come un cielo stellato, il
silenzio a volte rotto dai versi degli animali e la na-
tura in generale.
Speriamo di trascorrere anche l’ anno prossimo que-
sti giorni in compagnia e auguriamo a tutti i ragazzi
come noi di poter sperimentare la nostra stessa espe-
rienza.
Ringraziamo tutte le persone che hanno reso questa
vacanza indimenticabile.
Martina Basili e Valentina Vanuzzo
6
IN CAMMINO . . .
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
Tutto inizia la mattina di lunedì 12
luglio, quando ventinove ragazzi dai
15 ai 17 anni facenti parte dei tre
Oratori dell‟unità Pastorale di Cor-
mano, si ritrovano in via Europa per
partire alla volta di Riva Valdobbia,
con l‟intenzione di trascorrere insie-
me una settimana di vacanza, dopo
le fatiche dell‟oratorio feriale; li
accompagnano tre preparatissimi
educatori (Chiara, Andrea e Willy) e
due “ragazzoni” di mezza età (il
“Gianca” e “Miro”).
Verso mezzo giorno arriviamo a
destino e ad attenderci troviamo
Don Andrea e Suor Angela che han-
no appena concluso una analoga
settimana con i ragazzi delle medie,
scarichiamo tutti i nostri bagagli,
pranziamo e finalmente nel primo
pomeriggio, ci sistemiamo nelle
nostre camere.
Martedì 13 Luglio
Mentre i ragazzi dormono ancora,
Gianca e Miro zaino in spalla parto-
no per la montagna, con l‟intenzione
di visionare la temuta Ferrata di Ci-
malegna ed un passaggio impegnati-
vo (lo Stolemberg) che il gruppo
dovrà affrontare nei prossimi giorni;
dopo l‟abbondante colazione tutti in
marcia per una bella passeggiata che
serve a sgranchire un po‟ le gambe.
Nel pomeriggio rientrano i due “apri
pista” non stanchi, ma affamati ed
un famoso alpinista (Rossano Libe-
ra) viene a farci visita, grazie alla
sponsorizzazione del grande Sig.
Longoni (titolare della famosa cate-
na di negozi DF Sport Specialist),
presentando con l‟ausilio di splendi-
de immagini uno stralcio della sua
relativamente breve carriera di alpi-
nista estremo, arrampicatore di vie
impossibili su pareti lisce come il
burro o cascate di ghiaccio impres-
sionanti spesso fatte in solitaria, che
lo hanno portato alla ribalta interna-
zionale, facendogli vincere nel 2006
l‟ambito premio “Grignetta D‟Oro”
come miglior alpinista italiano per
l‟attività svolta nel triennio prece-
dente, in parole povere “un fuori di
testa” che ha entusiasmato ragazzi
ed educatori con la cronaca delle
proprie imprese che più di una volta
lo hanno costretto a spingersi, con
grande forza di volontà, ma con
l‟estrema sicurezza dei propri mez-
zi, oltre i propri limiti.
Mercoledì 14 Luglio
E‟ il giorno della ferrata: ci sveglia-
mo di buon ora e dopo colazione
con l‟ausilio dei pulmini e delle
macchine che abbiamo a disposizio-
ne ci muoviamo tutti quanti verso la
funivia di Alagna; prendiamo le ca-
bine fino alla stazione intermedia di
Pianalunga a 2050m. e da qui ci
muoviamo come una piccola man-
dria verso la Bocchetta delle Pisse a
2396m. lungo un ripido pratone che
d‟inverno diventa una veloce pista
da sci; ci vuole quasi un‟ora prima
che tutti, con fatica sudati e sfianca-
ti, arrivino al culmine del colle. Qui
il gruppo si divide in due: quattordi-
ci temerari, guidati dal Gianca e
Miro, supportati da Don Andrea,
Suor Angela e da Andrea, attrezzati
di tutto punto, con imbrago di sicu-
rezza, kit dissipatore completo di
moschettoni e caschetto (offerti a
titolo di noleggio gratuito sempre
dal Sig. Longoni) , “attaccano” la
ferrata, mentre gli altri quindici
membri del gruppo con Chiara,
Willy e Lorena, attuano un pro-
gramma alternativo. Pronti via ed i
primi passaggi sulle funi metalliche
sono superati, si arriva quindi al
temutissimo ponte tibetano che però
evitiamo su un percorso alternativo,
prima di tutto per la “fifa” che incu-
te e poi per la temporanea imprati-
cabilità di un tratto di ferrata che
proseguiva in verticale dall‟altra
parte dello stesso. I provetti
“Cliffanger” si inerpicano concen-
tratissimi sulla parete di roccia a
volte gradinata e ricca di appigli, ma
spesso ripida e irta di difficoltà, con
passaggi assai impegnativi su spigo-
li esposti, mettendo in pratica tutti
i consigli dettati dalle due “guide” e
dando fondo a tutte le energie fisi-
che e nervose in loro possesso. Così
facendo i quasi quattrocento metri
di dislivello sui quali si sviluppa la
ferrata vengono superati senza pro-
blemi e la soddisfazione unita alla
felicità pervadono in egual misura
ogni singolo componente del grup-
po, i più giovani per la nuova espe-
rienza mai vissuta prima, gli accom-
pagnatori per la perfetta riuscita
dell‟impresa che ha dato modo ai
ragazzi di mettersi alla prova con
successo, senza intoppi ne spaventi.
Giovedì 15 Luglio
Dopo le fatiche un po‟ di relax è
d‟obbligo per scaricare le tensioni
accumulate il giorno prima ed ecco
perché, la giornata odierna viene
impostata e divisa in due parti com-
pletamente diverse l‟una dall‟altra;
la mattina tutti a Riva Valdobbia a
giocare chi a pallone, chi a pallavo-
lo e chi solo a carte presso una pic-
cola struttura attrezzata per tali atti-
vità; il pomeriggio divisi in piccoli
gruppi, dedicato alla riflessione, al
commento ed alla esposizione di
alcuni brani della Bibbia. La sera
viene dedicata al rifacimento dei
propri bagagli (che lasceremo pres-
so la casa che ci ha ospitato fino ad
30 TEMERARI “OLTRE I PROPRI LIMITI”
12-18 Luglio 2010 Cronaca di una bellissima esperienza, vissuta da una trentina di ragazzi
degli Oratori di Brusuglio-Cormano-Ospitaletto sulle pendici del Monte Rosa
7
. . . .IN CAMMINO
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
ora) ed alla preparazione dello zaino
con tutto il necessario che ci servirà
da domani in avanti per affrontare i
tre giorni che trascorreremo presso i
rifugi in alta montagna.
Venerdì 16 Luglio
Ci siamo, oggi si sale in alta monta-
gna: riposti i bagagli che non utiliz-
zeremo in un locale della casa che ci
ha ospitato, salutiamo il mitico staff
di cuochi che ci ha rimpinzato di
prelibatezze fino ad oggi, calzati gli
scarponi ai piedi e caricato in spalla
il pesante zaino ricolmo di tutto il
necessario per tre giorni, partiamo
ancora una volta verso la funivia,
con la stessa meta dell‟altro giorno,
la stazione intermedia di Pianalunga.
Raggiunto il primo obiettivo, il
gruppo, al quale nella serata di ieri si
è aggiunto il mitico Marco “Taro”, si
incammina lungo il sentiero che con-
duce al Rifugio Guglielmina 2880m.
posizionato sul Col D‟Olen, nostro
nuovo punto d‟appoggio per i prossi-
mi giorni, mentre il Gianca con
Chiara e Willy si spostano verso la
ferrata di Cimalegna, per dar modo
anche ai due educatori che ancora
non l‟avevano fatta, di provare
l ‟ e l e t t r i z z a n t e e s p e r i e n z a
dell‟arrampicata. Dopo due ore e
mezza di ripida salita, sudati e sfiata-
ti i nostri eroi raggiungono il Rifu-
gio, imitati dopo un‟oretta anche dai
tre “arrampicatori”, il tempo di gu-
stare un bel panino al prosciutto per
recuperare le energie e ci sistemiamo
nelle camere che ci sono state asse-
gnate; verso sera ci raggiungono altri
amici per aiutarci nel cammino di
domani Mauro “Giufo”, Lorenzo ed
Angelo. Pomeriggio e serata vengo-
no trascorsi tra momenti di relax,
messa e grande abbuffata con una
favolosa cena ricca di piatti vera-
mente prelibati , al le 22,00
“coprifuoco” e tutti in branda.
Sabato 17 Luglio
Sveglia all‟alba ore 06,30, colazione
alle 07,00 e poco prima delle 08,00
trentanove persone si mettono in
movimento con l‟obiettivo di rag-
giungere prima il Rifugio Città di
Mantova 3498m. e poi il Rifugio
Capanna Gnifetti 3647m.
La condizioni meteo non sono un
gran che, ma per fortuna non fa mol-
to freddo e ciò è di grande conforto,
camminare a 3000m. soprattutto per
chi non l‟ha mai fatto prima, non è
come fare una corsa sul campo da
calcio del proprio oratorio e ben pre-
sto anche i ragazzi più prestanti ini-
ziano a sbuffare come delle vecchie
locomotive; piano piano tra le prime
ripide pietraie, piccoli nevai e le pri-
me corde fisse, la salita prosegue e
l‟altimetro sale, nonostante le prime
difficoltà patite da qualche ragazzo/a
per la quota o per la tensione dovuta
al percorso, tutto procede bene fino
allo Stolemberg (il passaggio critico
che il Gianca e Miro avevano visio-
nato martedì). Nella notte la caduta
di una grossa frana ha distrutto una
parte del sentiero attrezzato creando,
di conseguenza, grandi difficoltà a
tutto il gruppo per l‟aggiramento
della stessa; attenzione e prudenza
fanno in modo che l‟ostacolo venga
superato e la marcia così prosegue.
In breve raggiungiamo la vecchia
stazione della funivia di Punta In-
dren a 3200m.circa, da qui inizia una
nuova esperienza, il lungo attraver-
samento del ghiacciaio; il serpentone
umano procede lentamente calpe-
stando la neve ancora ghiacciata, fra
qualche scivolone e qualche spro-
fondamento, ma nel complesso sen-
za problemi fino all‟attacco
dell‟ultimo tratto attrezzato e abba-
stanza ripido che ci condurrà fino al
primo rifugio. Finalmente dopo qua-
si tre ore e mezza dalla partenza, i
primi raggiungono la bellissima bal-
conata del Rifugio Città di Mantova,
seguiti in maniera sgranata nell‟arco
di una mezz‟oretta anche dal resto
del gruppo; sfiniti ma estremamente
soddisfatti ci godiamo lo splendido
paesaggio in cui siamo immersi: sia-
mo circondati dal bellissimo (anche
se ormai molto rovinato) ghiacciaio
di Garstelet, con i suoi giganteschi
seracchi, dalle guglie più importanti
del Monte Rosa, e dominati circa
centocinquanta metri più dal Rifugio
Capanna Gnifetti. Il sole per un po‟
riesce a fare breccia fra le nuvole e
mangiare un paio di panini, ciocco-
lata e qualche frutto diventa un vero
piacere, ma il bel tempo purtroppo
non dura molto ed ora nuvole poco
rassicuranti prendono il sopravvento,
inducendoci a rinunciare alla salita
verso la Capanna Gnifetti e consi-
gliandoci di intraprendere la lunga
discesa verso la nostra base di par-
tenza. Ripercorriamo a ritroso lo
stesso percorso fatto in mattinata,
senza particolari difficoltà se non
quelle provocate dalla neve un po‟
più molle e marcia rispetto alla mat-
tina e quelle dovute alla stanchezza
che ormai attanaglia la maggior par-
te dei ragazzi, tanto da costringere
tre di loro, accompagnate da Suor
Angela, a prendere una scorciatoia
(un tratto della nuova funivia di In-
dren) verso valle. Dopo circa tre ore
siamo di nuovo tutti al Guglielmina,
stanchi ma entusiasti per l‟impresa
portata felicemente a termine ed ora
attendiamo solo l‟ora di cena, per
rinfrancarci con le gustosissime liba-
gioni che sicuramente ci serviranno.
Domenica 18 Luglio
Tutto ha un inizio e tutto ha una fine
e purtroppo come sempre succede,
pare che tutte le cose belle passino
molto più velocemente rispetto a
quelle un po‟ più noiose, con oggi la
nostra settimana di vacanza finisce
ed il sole è già alto nel cielo quando,
dopo avere celebrato la SS. Messa,
mentre scendiamo a piedi verso la
stazione della funivia di Pianalunga,
ringrazio Dio e ripenso ai bellissimi
momenti trascorsi insieme a questo
fantastico gruppo: al tenace ed estro-
verso Don Andrea, all‟onnipresente
e paziente Suor Angela, al prestante
“Miro” al mitico “Taro”, a “Giufo,
Lorenzo ed Angelo, senza scordare i
preparatissimi educatori Chiara, An-
drea ed il simpatico Willy, ma so-
prattutto il mio pensiero va ai 29
fantastici ragazzi del gruppo adole-
scenti, che hanno saputo, almeno per
una settimana mettersi in gioco, dan-
do prova di tenacia, forza, resistenza
e spingendosi qualche volta oltre
quel limite che di solito non osano
superare per pigrizia o per troppa
premura da parte di chi li circonda.
Grazie a tutti….
Il “Gianca”
8
IN CAMMINO . . .
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
Il 30 Aprile in 15 famiglie sia-
mo partiti cariche di voglia di
stare insieme, di bagagli, di
bambini e d i ragazzi
dall’oratorio di Brusuglio in
direzione di Extrepieraz, un
ameno paesino nel cuore della
Valle d’Ayas.
Siamo arrivati a destinazione
sotto un acquazzone tremendo,
tutti pronti a vivere un’ espe-
rienza forte di due giorni intrisi
di condivisione e fraternità.
Abbiamo cenato insieme e poi
a b b i a m o r e c i t a t o i l
“Compieta” per sentirci da su-
bito uniti nella preghiera e nel
sereno affidamento al Signore.
Il giorno dopo, sabato 1° Mag-
gio, è stata una giornata tonifi-
cante per il corpo e lo spirito.
Per chi lo ha desiderato la par-
tenza è stata alle ore 5:30 per
fare una camminata in alta
montagna, tra sentieri ancora
carichi di neve.
Al ritorno la colazione fuman-
te per tutti, pigri e meno pigri,
quindi abbiamo lodato insieme
il Signore. Mentre i bambini e i
ragazzi, si sono uniti in un vi-
vace gruppo, hanno giocato e
fatto i compiti seguiti dagli oc-
chi vigili dei più grandi e i ge-
nitori hanno partecipato ad un
momento formativo guidato da
don Marco.
Traendo spunto dal brano di
Atti 2, dove si mostra la vita
della Prima Comunità Cristia-
na, don Marco ha esposto
l’avvicendarsi di SOGNI E DI
INCUBI relativi alle tre scan-
sioni fondamentali della Vita
Comunitaria: la Chiesa, la Par-
rocchia, la Famiglia.
I sogni e gli incubi che don
Marco ha esposto sono momen-
ti che si alternano e si interse-
cano nella nostra vita quoti-
diana. Nei sogni sulla Chiesa
c’è l’esperienza della preghiera,
di una Chiesa orante dove si
vive continuativamente
l’incontro con Cristo, una Chie-
sa che fa comunione, che è mis-
sionaria. Tra gli incubi della
Chiesa c’è la pesantezza
dell’apparato burocratico, vi è
il settarismo, l’ancoraggio al
passato, per paura di guardare
al futuro.
Tra i sogni sulla Parrocchia vi
è l’apertura alle famiglie giova-
ni, la pastorale battesimale, la
capacità di vivere a pieno le
esperienze spirituali. Negli in-
cubi sulla Parrocchia c’è il vit-
timismo, la conservazione di
vecchi schemi, l’arroccarsi alle
tradizioni.
Nei sogni sulla Famiglia c’è la
sobrietà, la sete di radicalità, la
famiglia aperta. Tra gli incubi
c’è invece la famiglia ipocrita,
chiusa, che vive tra vuoti affet-
tivi, la famiglia super impegna-
ta che non interiorizza le sue
esperienze.
Dopo questo momento forma-
tivo ci siamo divisi in tre grup-
pi (uno per ogni ambito) per
riflettere insieme mentre don
Marco e suor Roselia hanno
portato i bambini ei ragazzi in
giro per stalle e … per torren-
ti!
Nel pomeriggio, nonostante un
cielo plumbeo, ci siamo sposta-
ti in auto fino ad Antagnod un
piccolo paese a 1700 mt. per
inoltrarci nel bosco, la passeg-
giata è terminata sotto una
pioggia dapprima leggera e poi
sempre più consistente. Giunti
a casa abbiamo celebrato la S.
Messa con canti, letture ed ora-
zioni che ci richiamavano an-
cora al tema della vita comuni-
taria vissuta in radicalità e pie-
nezza: “Amatevi come io vi ho
amato”, perché solo il Suo a-
more incondizionato può essere
fondamento e riferimento del
nostro stare insieme .
A cena abbiamo sostato per
parecchio tempo a tavola gu-
stando a pieno il clima di fra-
ternità e di condivisione. Dopo
cena, nonostante alcuni occhi
si stavano appesantendo, ci
siamo trovati, piccoli e grandi,
a cantare insieme.
La domenica mattina abbia-
mo ripreso il lavoro dei tre
gruppi aiutati dalla capacità
di sintesi e dalla preparazione
teologica di don Marco e poi
dopo pranzo siamo ripartiti
verso le nostre case e la nostra
Comunità Pastorale sicuri che
questi giorni siano stati una
stupenda occasione di fraterni-
tà da cogliere come il sogno di
una Chiesa che non è capacità
di contarsi o di contare qualco-
sa, ma è una Chiesa che ricer-
ca solamente lo sguardo bene-
dicente del Suo Signore.
Emilia e Mauro
9
. . . .IN CAMMINO
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
Dove andiamo in vacanza quest’anno? In montagna come tutti gli anni.
Perché non andiamo in montagna con le famiglie dell’oratorio mi propone Marilena.
Vacanze in autogestione in Alto Adige… assolutamente no; io vado in vacanza per riposarmi non ho voglia di
cucinare, di pulire e soprattutto di “vivere“ 15 giorni insieme ad altre 40 persone.
Dopo aver chiesto notizie a chi aveva già vissuto l’esperienza della vacanza comunitaria, riesco a convincermi e
ci aggreghiamo al gruppo.
Arriva il giorno della partenza e i dubbi non mi abbandonano.
Arrivati a Valles troviamo già alcune famiglie a darci il benvenuto, il posto è bellissimo, ci sistemiamo nella no-
stra stanza, per l’ora di pranzo il gruppo è quasi al completo. Organizziamo i turni per la corvè, riforniamo la
nostra cucina di viveri, prepariamo la prima cena e il primo giorno e già passato.
Dopo solo due giorni i miei dubbi sono già scomparsi.
Colazione, lodi, escursioni, pranzo, partite a calcio e a pallavolo al campo giochi (sotto l’attenta direzione di
Giovanni), S. Messa della sera, cena, attività serali (con presentatore e velina), preghiere della sera e a letto.
Questa è la nostra giornata tipo a Valles.
Il clima all’interno del gruppo è molto disteso e armonioso, niente è faticoso e ci adeguiamo molto facilmente
ai ritmi delle giornate e soprattutto impariamo a conoscere e a apprezzare le persone intorno a noi.
I momenti comunitari, religiosi e non, sono senz’altro i più belli ed i più intensi. Non mancano le occasioni per
potersi confrontare con altre persone che essi siano adulti o adolescenti.
Passano i giorni, e in base alle condizioni meteo organizziamo gite, visite culturali, pomeriggi in piscina, partite
a carte, scherzi, balli, giochi e molto altro, comincio a pensare che la vera bellezza di questa vacanza non siano
solo i paesaggi di questa valle ma le persone che con cui condividiamo il piacere di stare insieme; in ogni mo-
mento della giornata .
Non sembriamo più neanche tante famiglie in vacanza ma una sola grande famiglia, guidata da un solo padre
(don Marco e don Claudio).
Neanche i giorni di brutto tempo ci fermano (ricordate la gita in treno a S. Candido).
Purtroppo come tutte le cose belle finiscono in fretta ed arriva il giorno di lasciare questo bellissimo posto.
Siamo a casa solo noi quattro, intorno a noi un gran silenzio è passato solo un giorno ma già ci mancate tutti,
grandi e piccini. Ci manca il chiacchierio durante i pranzi e le cene, le risate in cucina durante le corvè, i sorrisi
e le facce assonate del mattino, le dimostrazioni di affetto attaccate alla porta della stanza durante la not-
te!!!!!!; ci manca tanto Valles e il suo gruppo.
Ringrazio il Signore di aver dato a me e alla mia famiglia la possibilità di vivere un esperienza cosi breve ma
intensa, ricca di contenuti umani e religiosi.
Tutti i giorni ogni uno di voi ci ha donato un pezzo di se stesso che noi custodiremo nel nostro cuore per sem-
pre.
Ringraziamo tutti i partecipanti alle vacanze comunitarie di Valles per averci accolto tra loro e soprattutto per
la pazienza che hanno avuto con noi.
Un ringraziamento particolare va anche ai nostri sacerdoti don Marco e don Claudio che hanno saputo in un
breve tempo, rafforzare la nostra fede cristiana facendoci apprezzare attraverso gli incontri e la preghiera
comunitaria emozioni e sentimenti mai provati prima.
Adesso non ho più dubbi, a Valles, grazie a tutti voi si è verificato un “miracolo”…
Aspettando le prossime vacanze vi ricordiamo tutti quanti con grande affetto.
Luca, Marilena, Lorenzo e Camilla Ballarani
10
IN CAMMINO . . .
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
Il centro storico dell‟Aquila sembra ormai una città fanta-
sma, in cui le impalcature e i puntellamenti nascondono
edifici feriti e diroccati; eppure, da ogni angolo sembra che
trasudi lo spirito forte e vivo degli aquilani, che dopo oltre
un anno da quella terribile notte d‟aprile non smettono di
amare e desiderare la loro città.
Nei primi sei mesi di emergenza, la situazione è stata gesti-
ta in maniera eccellente, e con tempistiche brevissime sono
nate nuove case e quartieri residenziali; ogni telegiornale ha
raccontato il dramma dei cittadini abruzzesi innescando una
catena di solidarietà in ogni parte d‟Italia ed Europa, e
mentre le telecamere seguivano imperterrite le vite degli
aquilani abbiamo visto nascere nel giro di pochi mesi delle
nuove case per coloro che avevano perso la propria abita-
zione nel sisma.
Ma ora, dopo 16 mesi dal terremoto, uno strano silenzio è
calato sulla situazione aquilana, e mentre i cittadini cercano
di ritornare al loro vivere “normale”, l‟impressione è che il
resto d‟Italia si stia progressivamente dimenticando che
l‟Aquila ha ancora bisogno di aiuto per riprendere a volare.
A partire dal 29 settembre 2009, data in cui la Protezione
civile ha progressivamente chiuso le tendopoli, sono state
consegnate le unità abitative facente parte del progetto
C.A.S.E (complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibi-
li, in particolare per le famiglie) e del M.A.P. ( moduli abi-
tativi provvisori, principalmente per single ed anziani soli).
E‟ opportuno ricordare che queste abitazioni sono destinate
solo a chi ha la vecchia casa di proprietà classificata come
totalmente inagibile e quindi da demolire (classe E), agibile
ma in zona rossa (F) o che richiede interventi di demolizio-
ne parziale (D); questo significa che chi ha una abitazione
di classe B o C, ovvero inagibile ma che potrebbe esere
resa agibile da alcuni interventi strutturali senza demolizio-
ne NON ha diritto a una delle C.A.S.E o dei M.A.P. Inoltre,
gli inquilini ne hanno solo l‟usufrutto, e non la proprietà,
che invece è rimasta allo Stato e non possono modificare
l‟arredo interno, anch‟esso in usufrutto, né rivenderle o
cederle a terzi.
Il motivo per cui un gran numero di aquilani ha dovuto ab-
bandonare la propria terra per vivere sulla costa è
l‟imponente apparato burocratico, che non rilascia permessi
neanche per interventi di entità minore. Il risultato è che chi
non è in graduatoria per ricevere una nuova casa è costretto
ad abbandonare la propria città nonostante la propria abita-
zione originaria possa essere riparabile. Il grosso problema
resta sempre la poca trasparenza delle operazioni, negli
appalti e nella gestione dei piani regolatori, in cui fin troppi
conflitti di interesse vanno a gravare sui reali bisogni della
comunità aquilana, la cui amministrazione comunale si de-
ve occupare non solo del centro storico, ma anche di tutte le
59 frazioni.
Un altro forte ammanco per i cittadini è che i nuovi quartie-
ri residenziali sono privi di servizi: non un bar, non un cen-
tro ricreativo, un negozio, un edicola; in questo modo gli
aquilani, dopo essere dispersi in un territorio vasto senza
tener conto di età, nazionalità e status sociale, hanno perso
la loro vita comunitaria e i loro punti di incontro.
Caritas Italiana è presente sul territorio aquilano con tutte le
sue delegazioni regionali; in particolare la Lombardia e la
Sicilia si occupano della zona di Paganica e Onna, con atti-
vità anche a Bazzano, Camarda, Monticchio, Pescomaggio-
re, Assergi, Tempera e Ocre. Ciò su cui punta molto la Ca-
ritas è la ricostruzione del legami sociali all‟interno delle
comunità e l‟integrazione di cittadini aquilani sfollati in
nuove frazioni; ecco che allora si attivano punti di incorntro
per anziani e mamme con bambini, per adolescenti nei
GREST e nei centri estivi sparsi nel territorio.
Alcuni volontari invece collaborano al progetto E.V.A. , un
villaggio costituito da case in paglia e legno completamente
autofinanziato e costruito dagli abitanti di Pescomaggiore, i
quali hanno rifiutato il progetto C.A.S.E rispondendo alle
esigenze della cittadinanza con un progetto innovativo, eco-
nomico e sostenibilie (per conoscere il progetto: http://
eva.pescomaggiore.org/ ).
Tuttavia, ciò non è sufficiente. La ricostruzione dei centri
storici è ferma da oltre un anno, a Paganica i cittadini han-
no chiesto di legare con delle cinghie la facciata della pro-
pria chiesa pur di non vederla sbriciolarsi, mentre il resto
del paese è abitato solo da gatti randagi. Il duomo
dell‟Aquila nasconde dietro una facciata puntellata una
struttura lacerata e distrutta. Un vecchio silos industriale
giace, come ricordo del sisma, stritolato come una lattina.
L‟unica frazione che si sta ricostruendo è Onna, i cui 300
abitanti hanno pianto oltre 40 vittime; accanto alle nuove
unità abitative donate dalla regione del Trentino Alto Adi-
ge, una delegazione tedesca ricostruisce il vecchio paese
come simbolica riparazione alla distruzione portata con i
bombardamenti del secondo conflitto mondiale.
Eppure negli occhi delle persone, nei sorrisi dei ragazzi,
nelle parole degli anziani, nelle voci di coloro che nella
notte bianca del 31 luglio hanno cantato e ballato in piazza
Duomo, appare lampante lo spirito vivo e forte della grande
Aquila, desiderosa di ricostruire mattone su mattone la pro-
pria vita, “cui sassi e li sputazzi” pur di riavere la propria
dignità, lottando contro la disinformazione e l‟indifferenza,
reclamando trasparenza e onestà ed esigendo un ruolo atti-
vo per la cittadinanza nel processo di ricostruzione.
Anna De Zan
La verità sulla situazione abruzzese dopo 16 mesi dal sisma
11
. . . .IN CAMMINO
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
ITALIA – UCRAINA:
UN’AMICIZIA SENZA CONFINI Anche quest’anno, durante il periodo estivo, l’associazione “Un Ponte per la Solidarietà” di Brusuglio ha ospitato nel nostro territorio un gruppo di bambini, di età compresa tra gli 8 e i 15 anni, provenienti dall’istituto di Kherson in Ucraina. Alla base del progetto “ Accoglienza ”, nato più di 10 anni fa, vi è il più vivo desiderio e la più profonda dedizione nei confronti di coloro che quotidianamente vivono un’ infanzia difficile e dolorosa. Affinché le famiglie ospitanti possano comprendere il vero significato di questa accoglienza, prima dell’arrivo dei bambini, l’associazione promuove un incontro con la psicologa Dott.ssa Viviana Rossetti; si tratta di un momento molto importante nel quale viene spiegato, in base alla situazione, come potrebbe essere il loro comportamento all’interno di un nucleo famigliare e di conseguenza come dovrebbe essere quello di chi li ospiterà. Per la maggior parte dei bambini infatti il concetto di famiglia è totalmente sco-nosciuto; spesso vengono affidati all’ orfanotrofio ancora piccoli e questa può essere l’unica occasione per sperimentare un ambiente famigliare al di fuori della realtà dell’istituto. Uno dei principali ostacoli che si pone è la lingua , proprio per questo l’associazione organizza un mini cor-so di russo tenuto da un insegnante madrelingua, al fine di insegnare alcune parole e le frasi più usate nel vivere quotidiano, onde evitare incomprensioni e per poter instaurare un, pur se minimo, dialogo. Inoltre è un modo anche divertente di “mettersi in gioco”: poter comunicare con loro, con qualche parola mal pro-nunciata o con l’aiuto di un piccolo dizionario significa aprirsi verso una nuova cultura per molti aspetti differente dalla nostra. Momento iniziale dell’accoglienza è la S. Messa, dove il gruppo ucraino viene presentato alla comunità e, durante la liturgia, alcuni momenti come la lettura del Vangelo e la recita del Padre nostro sono in lingua russa. Allo stesso modo la S. Messa conclusiva vuole essere un ringraziamento al Signore per l’opportunità data, sia ai bambini che alla famiglie, di aver potuto vivere questa esperienza. L’arrivo dei bambini ucraini coincide con l’inizio dell’oratorio feriale; questo permette ai nostri amici di vivere la normale quotidianità insieme ai bambini di Cormano attraverso momenti comunitari di gioco, di preghiera e di svago. Inoltre questo da’ soprattutto la possibilità di scoprire la bellezza dell’avere tanti nuovi amici e allo stesso tempo per i nostri bambini italiani la convivenza con una cultura diversa diventa una risorsa che arricchisce la loro esperienza personale. Tutto ciò ovviamente non sarebbe possibile se alla base del progetto non ci fosse la parrocchia. Terminato l’oratorio feriale, l’ultima settimana viene gestita dalle famiglie dell’associazione con l’organizzazione di gite e uscite per i bambini davvero entusiasmanti ( Gardaland, mini-golf, bowling, ecc.) Durante il periodo di permanenza l’associazione promuove diversi momenti comunitari con le famiglie che accolgono perché la condivisione dell’accoglienza è la scelta di base del progetto; questo permette alle famiglie che sempre vivono l’attesa con qualche timore di affrontare poi con serenità questo momento. Anche la mia famiglia ha partecipato al progetto e ha vissuto la sua terza esperienza di accoglienza: un’
esperienza nata qualche anno fa da un semplice invito a donare un po’ del nostro tempo, ma soprattutto un po’ del nostro affetto a qualcuno che non l’ha mai ricevuto. Igor, Pascia e Victor con la loro presenza nella nostra vita hanno significato molto, perché in realtà abbiamo scoperto di aver ricevuto da loro molto più di quanto abbiamo potuto donare. E le loro foto, appese in cucina, ci ricordano ogni giorno quanto l’aprire il nostro cuore agli
altri arricchisca la nostra vita dell’unico vero e grande tesoro: l’Amore. Per l’associazione
Marco Colombi
www.pontesolidarietà.it
12
IN CAMMINO . . .
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
Vieni a giocare con noi
… ecco la palla rimbalza contro il tabellone, colpisce l’anello del canestro, ... i due allenatori, dal bordo del campo, impartiscono ordini a squarciagola: di chi è il 23? ... cura l’uomo! … la palla entra nel canestro, gli spettatori esulta-no, Linea Verde passa in vantaggio e la squadra è fiera; sono i bambini dell’under 10 in una delle tante partite del torneo primaverile di quest’anno. La squadra allenata dagli “incommensurabili” Walter e Massimo (detto Pacio), loro infatti ci mettono impegno, professionalità e cuore nell’ addestrare ed educare questi piccoli atleti a stare insieme nello sport e nella vita di tutti i giorni; si proprio così, nella vita di tutti i giorni, perché oltre all’allenamento viene insegnato il rispetto verso gli altri, specialmente quando s’incontrano altre squadre comportandosi sempre con umiltà sia nella vittoria che nella sconfitta. Vi voglio raccontare un fatto, accaduto durante la messa domenicale delle 9.30: F. (un compagno di squadra di L.) è seduto 2 file d’avanti a noi, don Claudio annuncia: <Scambiatevi un segno di pace>, F. si gira alla ricerca del suo amico per scambiarsi la pace. Questa è solo una piccola parte di quanto si cerca di trasmettere a questi piccoli allievi della pallacanestro; que-sto è quanto si vive prendendo parte di una squadra dell’oratorio, dove si gioca tutti insieme per la felicità di Gesù e di ognuno di noi. Sono un papà ex giocatore di pallacanestro (oratoriale), dovete credermi, non ho mai cercato di forzare mio fi-glio alla scelta di questo sport, è stata una sua volontà, non nego che non mi abbia fatto immenso piacere, sarei stato contento lo stesso se avesse scelto un altro sport, ma non così felice. Ha scelto il basket dopo aver partecipato al “Giocosport” che porta i bambini, appunto attraverso il gioco, ad avvi-cinarsi allo sport. Grazie Oratorio, Grazie Allenatori, Grazie don e grazie Gesù che permette tutto questo, riflettendosi negli occhi di questi piccoli atleti ogni qualvolta giocano o semplicemente quando s’incontrano o condividono momenti insieme in oratorio. Se sei un bambino e sei nato dal 2001 al 2003 e ti piace la pallacanestro, chiedi ai tuoi genitori di portarti in ora-torio lunedì o mercoledì sera alle 18:30, ti faremo provare a giocare e se ti piace puoi essere uno di noi. Se sei un genitore ed hai un figlio con il pallino del basket, portalo da noi.
Mario L.
Viviamo lo sport come tempo di crescita personale, Come mezzo per educare,
Come scoperta di valori, Come proposta “ludica”, Come attività “insieme”,
Come luogo di accoglienza, Come esperienza dove tutti hanno qualcosa da dare,
Come esperienza dove ciascuno ha qualcosa da ricevere.
Da Progetto Educativo Gruppi Sportivi Oratoriani
“Nessuno tra loro era bisognoso” (Atti 4,34), dall’Eucaristia un rinnovato slancio di carità
Vogliamo vivere, Signore Gesù, il tuo Vangelo di carità nelle situazioni che ci farai sperimentare, attenti al grido di chi soffre accanto a noi nel dolore e nella solitudine. Rendi veri i passi della nostra comunità sulla strada della prossimità perché sia ogni giorno segno e strumento del tuo amore gratuito, senza in-certezze o compromessi, ricca solo della tua misericordia infinita” (dalla preghiera del mandato agli ope-ratori della carità). E’ questo lo stile con cui, ogni giorno, noi operatori della San Vincenzo, cerchiamo di vivere il nostro Mandato: - Visitiamo le famiglie e/o le persone bisognose e le aiutiamo a trovare delle soluzioni positi-ve. Collaboriamo anche con il Centro di Ascolto Caritas di Brusuglio – Cormano - reperiamo generi alimentari e beni di prima necessità presso la Fondazione “Banco Alimen-tare”, Ente Morale riconosciuto dal Ministero degli Interni. - aderiamo alle iniziative formative e di sostegno ai progetti nazionali e diocesani. Coloro che siano interessati a conoscere l’ Associazione e, magari, volessero diventarne operatori, saran-no ben accolti ai nostri incontri formativi – spirituali che si tengono una volta al mese presso la Parroc-chia “Buon Pastore” di Ospitaletto.
13
. . . .IN CAMMINO
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
Capita spesso di ascoltare le interviste di giocatori famosi o atleti in genere, che ricordano il famoso “campetto dell’oratorio” dove hanno incominciato a giocare da ragazzini e dove si ricordano ancora amici e allenatori che hanno incontrato. Chi vive nel mondo dello sport sa benissimo che la percentuale di campioni rispetto ai praticanti è pau-rosamente limitata, leggermente superiore allo “zero” e probabilmente viene da domandarsi come mai tanti campioni sono passati dagli oratori per poi passare alle selezioni delle altre società sportive.
Se prendiamo come riferimento Cormano probabilmente riusciamo a capire come la sana promozione sportiva giovanile trova terreno fertile per la grande massa di bambini e ragazzi che possono divertirsi , affrontare campionati, vivere le regole dello sport con la tranquillità di sapere di essere accettati per quel-lo che sono e per quello che sono in grado di dare. I nostri oratori gestiscono circa 650 atleti a cui si ag-giungono allenatori, dirigenti e accompagnatori, un notevole servizio alla nostra comunità che trova nel volontariato la sua forza motrice. E così associazioni come Linea Verde a Ospitaletto, San Luigi a Cormano, APO a Brusuglio e La Nuova Moli-nazzo, da decenni gestiscono e fanno vivere questa avventura, offrendo la possibilità di imparare attività di basket, pallavolo e naturalmente di calcio. Tanti sanno che ormai da un anno stiamo convivendo la Comunità Pastorale che vede impegnate tre delle nostre parrocchie ma, pochi conoscono e hanno seguito il cammino che da anni lo sport oratoria-no ha intrapreso dialogando e collaborando sia al suo interno che con le altre associazioni del territorio e con l’amministrazione. Per questo è opportuno dare atto che tante persone si sono adoperate e sono state promotrici e sosteni-trici per aiutare a far crescere lo sport e la sua promozione a Cormano, con le sane e universali regole che lo contraddistinguono. E’ anche grazie alle nostre associazioni che la Consulta Sport e ASIC (Associazione Sport Insieme Cor-mano) hanno potuto in piena collaborazione con l’Amministrazione Comunale proporre e far convivere l’utilizzo di impianti e spazi sportivi, organizzare momenti di festa e affrontare e risolvere insieme pro-blematiche e scelte per il bene comune. Ma ancora pochi sanno che le nostre tre associazioni (San Luigi, Linea Verde e APO) che appartengono alla stessa comunità pastorale hanno condiviso lo stesso progetto educativo che contraddistingue e indi-rizza il nostro stile di fare sport
come tempo di crescita personale, come mezzo per educare, come scoperta di Valori, come proposta “ludica”, come luogo di accoglienza,
come esperienza dove tutti hanno qualcosa da dare e dove ciascuno ha qualcosa da ricevere.
Una panoramica questa, che ci fa pensare e riflettere, anche nel nostro piccolo, su come sia veramente possibile avere e proporre attività che mirino a modelli di vita più “terrestri”, che operano nel nostro quotidiano, nell’ambito di un volontariato attivo e formativo, con la presenza e la collaborazione delle famiglie e dei giovani, con l’ausilio spirituale di oratori e parrocchie e riconosciuto dagli enti pubblici co-me servizio culturale essenziale per tutti, grandi e piccini. Una realtà che quotidianamente coinvolge più di seicento ragazzi del nostro territorio, una realtà sempre più organizzata, formata, riconosciuta ma che dovrà imparare giorno per giorno a salvaguardare le origi-ni e i principi che hanno fatto sì che, tempo fa, tantissimi ragazzi e adulti hanno deciso di stare insieme divertendosi, attenendosi a delle regole precise per fare una delle cose più naturali ma seria che esiste …..il gioco. Marco Baronio
BUON COMPLEANNO LINEA VERDE STA PER COMINCIARE LA NOSTRA
TRENTESIMA STAGIONE SPORTIVA
TI ASPETTIAMO !!!!!!
14
IN CAMMINO . . .
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
FORMAZIONE E CATECHISMO
LA GRAZIA Che cos’è la Grazia? E’ l’azione salvi-
fica di Dio sull’uomo. E’ l’iniziativa
divina nella storia della salvezza. In
ultima analisi, Dio stesso (grazia in-
creata). Ma è anche l’effetto dell’agire
di Dio sull’uomo (grazia creata). Tutti
gli interventi salvifici che Dio ha ri-
volto verso l’umanità nel corso dei
secoli sono stati operati dalla Grazia.
Ed anche tutta la nostra storia indivi-
duale è sotto l’azione salvifica della
Grazia. Senza Grazia non c’è salvez-
za. Ecco perché la Grazia, assieme
alla libertà umana, ha un ruolo cen-
trale nella teologia morale.
Ma la Grazia stessa, a sua volta, pone
l’uomo al centro della sua azione.
Come agisce la Grazia nella storia
della salvezza? Potremmo dire che
agisce a due livelli: quello relativo
alla storia della salvezza collettiva, e
quello relativo alla storia della sal-
vezza personale. Nel primo livello la
Grazia opera attraverso rivelazioni e
teofania, per esempio quelle rivolte al
popolo d’Israele durante l’Antica
Alleanza, fino a quella Nuova realiz-
zata tramite l’incarnazione del Verbo,
anch’essa opera della Grazia. Tutta la
missione di Gesù è condotta
dall’invisibile e soprannaturale azio-
ne della Grazia, così come ogni an-
nuncio di Verità rivelata. La stessa
Sacra Scrittura è opera della Grazia,
non solo nella sua composizione, ma
anche nella sua lettura ispirata. An-
che la Chiesa è iniziativa della Grazia
divina, così anche tutta quanta la sua
missione e la sua vita liturgica.
Nel secondo livello cui abbiamo ac-
cennato, quello relativo alla storia
della nostra salvezza personale,
l’azione della Grazia si lega alle no-
stre azioni personali, ispirando scelte
di bene e conducendo gradualmente
le anime verso la meta divina.
Certo questi due livelli non sono se-
parabili, perché l’azione dei singoli è
comunque illuminata e sostenuta
dalla Rivelazione e dal rapporto con
la Verità. Ma in ogni esistenza uma-
na, è come se si ripartisse sempre da
zero: non c’è una salvezza già acqui-
sita fin dalla nascita. Certo Cristo è
morto e risorto anche per me, singola
creatura, depositando i suoi meriti
nel tesoro spirituale tramandato che
la Chiesa mi porge; ma io sono fin
dal principio chiamato a ripercorrer-
la, questa storia della salvezza, a ri-
partire dal mio Eden, dalla mia inno-
cenza iniziale, dalle mie cadute, dai
miei tentativi di risalita, dai miei de-
serti interiori che debbo attraversare,
dagli esodi che riesco a compiere,
dalle incarnazioni della Verità che
riesco a ospitare in me, fino alle mie
personali resurrezioni. Ogni volta
dentro di me si riscrive, si ricompie,
l’intera storia della salvezza, E nulla
di tutto questo è definitivo fino al
mio ultimo giorno di vita, nel quale
ancora posso perdere tutto o ricon-
quistare tutto.
La mia salvezza dipenderà senz’altro
dalla mia volontà, dalla mia libertà,
ma è anche ed in primo luogo una
conquista della Grazia. E’ la Grazia
che compie questi passi in me, senza
però mai sostituirsi al mio libero arbi-
trio o scavalcandolo. Nella teologia
m o r a l e c a t t o l i c a , e q u i n d i
nell’insegnamento della Chiesa, sono
sia la libertà sia la Grazia ad operare
la salvezza. E’ esclusa ogni forma di
predestinazione (salvezza operata
dalla sola Grazia), come anche ogni
forma gnostica di eroica auto salva-
zione (salvezza operata dalla sola
volontà personale). Né vi sono esseri
umani destinati alla dannazione: tutti
siamo chiamati alla salvezza, cioè al
ritorno della nostra natura in Dio.
Spesso si ha paura che la propria con-
versione comporti perdita di libertà,
ma è proprio la Grazia a fondare la
nostra libertà. Non c’è competizione
fra libertà umana e grazia divina: è la
Grazia che ci rende veramente liberi.
Nel nostro Catechismo si legge: «La
grazia di Cristo non si pone affatto
in concorrenza con la nostra libertà,
quando questa è in sintonia con il
senso della verità e del bene che Dio
ha messo nel cuore dell’uomo. Al
contrario, … quanto più siamo docili
agli impulsi della grazia, tanto più
cresce la nostra libertà interio-
re» (CCC 1742).
Tutto il nostro destino quindi si gioca
nell’aver imparato questo “essere
docili alla grazia”. Perché se invece
facciamo “resistenza alla grazia”,
dirottiamo le nostre esistenze verso la
dis-grazia, meta ultima del peccato.
Ecco perché dobbiamo saper ricono-
scere il peccato. «La conversione ri-
chiede la convinzione del peccato, …
il giudizio interiore della coscien-
za» (CCC 1848). Uno dei compiti del-
la Grazia è infatti quello di «svelare il
peccato» (CCC 1848). Ma là dove ab-
bonda il peccato, come afferma San
Paolo, sovrabbonda la Grazia
(Rm5.20). La Grazia opera la nostra
redenzione e ci inserisce nel disegno
di salvezza attuato dal Padre, ren-
dendoci a nostra volta “pescatori di
uomini”.
«Con l’azione della grazia, lo Spirito
Santo ci educa alla libertà spirituale
per fare di noi dei liberi collaboratori
della sua opera nella Chiesa e nel
mondo» (CCC 1742).
(da il Timone - febbraio 2010
autore Stefano Biavaschi)
a cura di Paola Salvadori
15
CATECHESI ANNO 2010/11
SS. Salvatore - Cormano
I Media: MERCOLEDI’ ore 17-18
V Elem.: VENERDI’ ore 17-18
IV Elem.: MERCOLEDI’ ore 17-18
III Elem.: VENERDI’ ore 17-18
S. Vincenzo D. M. – Brusuglio
I Media: MARTEDI’ore 17-18
V Elem.: GIOVEDI’ ore 17-18
IV Elem.: GIOVEDI’ ore 17-18
III Elem.: MARTEDI’ore 17-18
Buon Pastore - Ospitaletto
I Medie: MARTEDI’ ore 17-18
V Elem.: VENERDI’ ore 17-18
IV Elem.: GIOVEDI’ ore 17-18
III Elem.: MERCOLEDI’ ore 17-18
II e III Medie: GIOVEDI’ ore 18.00-19.30
I - III Superiori: MARTEDI’ ore 18.30-19.30
Unitari (Cormano/Brusuglio) I - III Superiori: MERCOLEDI’ ore 20.30-21.30 a Cormano
II e III Medie: VENERDI’ ore 18.00-19.30 a Brusuglio
Unitari (tutti) 18/19enni (1992 e’93): Giovedì ore 21 a Cormano
Giovani 1 (1990 e„91): Martedì ore 21 a Ospitaletto
Giovani 2 (1989 in avanti): Martedì ore 21 a Ospitaletto
Per informazioni gruppi dalle III Elem. alle I Medie dei TRE oratori: suor Moira 347.9976131
Per informazioni gruppi dalle II alle III Medie dei TRE oratori: suor Angela 348.7443460
Per informazioni gruppi dalle I superiori ai Giovani dei TRE oratori: Don Andrea 347.1871296
Comunità Pastorale “Visitazione di Maria Vergine”
PARROCCHIE SS. SALVATORE (Cormano) - S. VINCENZO D.M. (Brusuglio) - BUON PASTORE (Ospitaletto)
Don Marco Borghi (parroco): Via Roma, 6 Cormano - tel/fax. 0245499663 (cell. 3387793694)
e-mail: [email protected] - [email protected]
Don Claudio Dell’Orto (Vicario parroco): Via Comasinella, 6 - Brusuglio - tel. 0236687755 - fax. 0236687756
(cell. 3478408560) - e-mail: [email protected]
Don Andrea Mellera (Vicario oratorio): Via D’annunzio 9, Ospitaletto - tel/fax 0266302514 (cell. 3471871296)
e-mail: [email protected]
Don Massimo Fumagalli (residente con I. P.): Via Comasinella, 6 - Brusuglio - tel. 0236687756 (cell. 3479226191)
e-mail: [email protected]
Suore di Brusuglio: Via Beccaria 7, tel. 0236687273 - fax. 0236687274 (sr. Roselia, sr. Marylin, sr. Marisielle)
e-mail: [email protected]
Suore di Cormano: Via Roma 10, tel. 0287392652
Sr. Angela Magnoli cell. 3487443460 - e-mail: angela.magnoli@ fastwebnet.it
Sr. Moira Scimmi cell. 3479976131 - e-mail: moira.scimmi@ fastwebnet.it
Oratorio di Cormano: 3472354358
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
. . . .IN CAMMINO
Ti aspettiamo
16
Questo numero dell'Informatore Parrocchiale “In Cammino...” è stato realizzato con il contributo di:
MUTUISMART s. r . l . “Soc ie tà d i mediaz ione de l cred ito”
Via dei Giovi, 158 - tel. 02/6150291, sito internet: www.mutuismart.it
Ferramenta ARRIGONI Via Giovi, 156/158
IN CAMMINO . . .
Ortofrutticola RUGGIERI Floriano Via Po, 100
Parrucchiera MITÙ Lucia Via Po, 45
STUDIO CORMANO S.A.S. di Villa Fabio & C. Sede legale: Statale dei Giovi, 136 20032 Cormano (MI) Tel. 02.61.52.371 Fax 02.66.30.97.87 e-mail: [email protected]
TECNOINDAGINI S.r . l . diagnos t ica per l ’ed i l iz ia Via F. F i lz i , 58 - Cormano, te l . 0236527601
s i to internet: www. tecnoindagin i . i t
Imbiancature,vern ic ia ture,ecc.
Cormano (Mi) - tel. e fax: 0266304747
ISOLA BIANCA sas - Via Marconi, 1
tel. 02/66305542, fax 02/70057973 www.vacanze-mare.it
Agenzia viaggi
Tipografia AGA Via Villoresi, 7
IL GRAPPOLO “ R i cev iment i e r in f reschi ” Via Mazzini, 31 tel. 02/66300626
sito internet: www.ilgrappolobanqueting.it
BADENCHINI S. S . Azienda v i t iv in ico la
tel. e fax 0523/860256, internet: www.badenchini.it
BIEMM E Color i f ic io d i M archi Sandro
Via Adda, 45 - tel. 02/66302432
DAGLI ARCHIVI PARROCCHIALI:
MAGGIO, GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO E SETTEMBRE 2010
. . . .IN CAMMINO
SE
TT
EM
BR
E -
OT
TO
BR
E 2
010
Parrucchiera LA BOTTEGA DEI CAPELLI
Via IV Novembre, 37 By Alessandra
Funerali Cormano: Dragone Cosima, Pozzi Venanzio, Strada Angelo, Strada Silvio, Fac-
chini Carlo, Artusa Francesco, Brambilla Lorenzo, Frugis Domenico, Venturini Federico, Borroni Nerina, Biancotto Italo, Russo Anna, Rodriguez Elsa Virginia, Ghioni Livio, Cerliani Teresa, Di Leo Giuseppe.
Funerali Brusuglio: Sgorlon Giannino, Mazzucco Loretta, Di Stasio Rosa, Mazzola Cleoni-
ce, Peletti Silvio, Marchesi Senofonte, Silli Errica, Consigli Franco.
Funerali Ospitaletto: Petronella Giuseppe, Gueresi Adelia, Ferraioli Anna, Di Scipio Bruno, Macrì Carmela
Immacolata, Monteverdi Mario, Rovacchi Luisa, Ceresa Annetta, Falda Giovanni, Camarda Roberto, Frigerio Lui-gia.
Battesimi Cormano: De Murta
Christian, Randazzo Michele, Ta Massia Matilde, Meroni Rivolta Yaya Francesco, Grasso Nicole, La Vacca Francesco Paolo, Manzi Alessia.
Battesimi Brusuglio: Brusa
Chiara, Camnasio Elisa, Villa Martina, Asnaghi Re-becca Jolanda, Brusadelli Nicolas, Rauli Alessio Gi-glio Federico Linneo, Rossini Matilde, Apricena Chri-stian, Russo Maria, Baffa Lorenzo, Gentile Alessia, Ghidotti Sofia Elisabetta Maria, Russo Valerio, Di Pi-lato Sara.
Matrimoni Cormano: Ferraina
Pasquale - Sperandio Jessica, Simone Giacomo - Bolzi Sabrina, Cina’ Riccar-do - Tovo Nicoletta, Bargna Paolo Vitto-rio - Pelegrini Anna, Aiello Andrea - Pieri Francesca, Chiodi Matteo - Russo Silvia.
Matrimoni Brusuglio: Lombardo Alessandro -
Picaro Daniela, Nuzzo Vito - La Spina Fanny, Pioggia Alessandro - Marini Alessandra, Polito Alessandro - Arnoldi Elena, Rossini Alessio - Cipriani Benedetta, Teunissen Evert Hendrik - Baldi Maria, Livera Daniele - Natasia Filomena.
Top Related