Comunità pastorale VISITAZIONE DI MARIA VERGINE · è necessario prendere per tempo accordi con il...

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1 N. 6 - anno XXIII Settembre - ottobre 2010 Al termine delle attività estive, GRAZIE, pag. 2 Ingresso ufficiale a Vighizzolo: ringraziamenti di don Carlo pag. 3 Parliamo di scuola ... pag. 4 GiocaBibbia 2010 pag. 4 Vacanze ragazzi medie 3 - 10 luglio 2010 pag. 5 30 temerari “Oltre i propri limiti” 12 - 18 luglio 2010 pag. 6-7 Tre giorni ad Extrepieraz con le famiglie pag. 8 “Miracolo” della nostra prima vacanza comunitaria a Valles (BZ) pag. 9 L’aquila tornerà a volare? pag. 10 Italia - Ucraina: un’amicizia senza confini pag. 11 Vieni a giocare con noi pag. 12 La visitazione di Maria” S. Vincenzo parrocchiale pag. 12 Sport e oratorio pag. 13 Formazione e Catechismo: La Grazia pag. 14 Catechesi anno 2010 - 2011 pag. 15 Dall’archivio parrocchiale della Comunità Pastorale pag. 16 (Maggio, Giugno, Luglio, Agosto e Settembre): Funerali, Battesimi e Matrimoni Comunità pastorale VISITAZIONE DI MARIA VERGINE Informatore Parrocchiale Avviso sacro, ciclostilato in proprio, distribuzione gratuita

Transcript of Comunità pastorale VISITAZIONE DI MARIA VERGINE · è necessario prendere per tempo accordi con il...

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N. 6 - anno XXIII

Settembre - ottobre

2010

Al termine delle attività estive, GRAZIE, pag. 2

Ingresso ufficiale a Vighizzolo: ringraziamenti di don Carlo pag. 3

Parliamo di scuola ... pag. 4

GiocaBibbia 2010 pag. 4

Vacanze ragazzi medie 3 - 10 luglio 2010 pag. 5

30 temerari “Oltre i propri limiti” 12 - 18 luglio 2010 pag. 6-7

Tre giorni ad Extrepieraz con le famiglie pag. 8

“Miracolo” della nostra prima vacanza comunitaria a Valles (BZ) pag. 9

L’aquila tornerà a volare? pag. 10

Italia - Ucraina: un’amicizia senza confini pag. 11

Vieni a giocare con noi pag. 12

“La visitazione di Maria” S. Vincenzo parrocchiale pag. 12

Sport e oratorio pag. 13

Formazione e Catechismo: La Grazia pag. 14

Catechesi anno 2010 - 2011 pag. 15

Dall’archivio parrocchiale della Comunità Pastorale pag. 16

(Maggio, Giugno, Luglio, Agosto e Settembre):

Funerali, Battesimi e Matrimoni

Comunità pastorale VISITAZIONE DI MARIA VERGINE

Informatore Parrocchiale

Avviso sacro, ciclostilato in proprio, distribuzione gratuita

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Alcuni numeri:

608 ragazzi delle elementari e medie, 106 animatori delle superiori, 56 adulti per gli oratori estivi.

121 ragazzi (superiori e medie, insieme ad animatori e adulti per le cucine) che hanno vissuto i campi

estivi a Ca di Janzo (Cormano-Brusuglio per medie), Corteno Golgi (Ospitaletto per medie) e ancora Ca

di Janzo (adolescenti).

150 ragazzi dalle superiori alle elementari nel GiocaBibbia con un’appassionante ricerca del valore dei

Comandamenti attraverso il gioco e la visita a tante realtà del nostro territorio.

Inoltre gite in piscina (Cormano, Ondaland), a contatto con la natura (Verbania, Parco Le Cornelle, Bru-

Brunate) biciclettate al Parco Nord; gite in montagna, nei rifugi per chi è stato ai campi estivi.

Infine corsi di formazione per animatori, proposta formativa della Federazione degli Oratori Milanesi

(FOM) per tutti i ragazzi (con laboratori, coinvolgimento del territorio e adulti, attività di vario genere),

momenti di fede quotidiani (per i ragazzi e gli animatori), festa con le famiglie organizzata dai ragazzi,

visita delle Istituzioni Civili (Sindaco, Carabinieri, Polizia Locale con apprezzamenti sinceri per l’opera

educativa svolta dagli oratori a favore della cittadinanza minorile).

Sono questi alcuni dati delle attività estive della nostra Comunità Pastorale “Visitazione di Maria Vergi-

ne”, a cui si aggiungerà un’altra settimana, dal 6 al 10 settembre per tutti i nostri ragazzi.

Tutto questo evidenzia la vitalità e la passione educativa che circonda i nostri ambienti.

La sensazione avuta, ascoltando tante persone, è quella di una POSITIVITA’ delle esperienze vissute, di

un livello educativo attento a far compiere ESPERIENZE DI CRESCITA ai nostri ragazzi attraverso la

vita comunitaria. Se anche gli sforzi sono stati notevoli, è anche vero che la soddisfazione per i risultati

ottenuti ripaga ampiamente le fatiche avute.

Due pensieri finali

Il primo: un grande GRAZIE a tutti coloro che hanno partecipato a queste esperienze. Sacerdoti, religio-

se, laici: tutti hanno donato qualcosa del loro tempo e delle loro energie, ciascuno secondo le proprie

possibilità, ma ciascuno con un cuore veramente generoso. E’ sempre di queste persone e di questa gra-

tuità che hanno bisogno i nostri ambienti per essere sempre significativi per i nostri ragazzi!

Il secondo: una FIDUCIA nei confronti delle nuove generazioni. Spesso se ne sentono di tutti i colori,

molti rimangono critici nei confronti del mondo dei ragazzi, altre volte si fanno ingiusti confronti con i

tempi passati della propria gioventù. Questi momenti in realtà riconciliano tanti genitori, tante forze edu-

cative (educatori, catechiste, insegnanti…) sulle potenzialità e le ricchezze che hanno ricevuto da Dio i

nostri ragazzi.

Dobbiamo ogni volta riconoscere i doni di Dio nella nostra vita e in quella degli altri.

Solo così Lui ci lascia le chiavi dei cuori dei nostri fratelli.

don Marco Borghi

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S. BATTESIMI

Per i genitori che volessero far battezzare i propri figli/e

è necessario prendere per tempo accordi con il parroco per una

previa preparazione al Sacramento

In occasione dell’ingresso ufficiale di don Carlo nella Parrocchia di Vighizzolo in data 4 luglio,

molte persone della nostra comunità hanno partecipato con affetto e riconoscenza alla S. Messa

e alla festa organizzata per lui.

Di seguito la lettera inviata da don Carlo a don Marco a tutti noi.

Diocesi di Milnao

Parrocchia Santi Pietro e Paolo

Vighizzolo di Cantu’ Vighizzolo, 05/07/2010 Carissimi tutti! Ancora una volta sono rimasto sorpreso dalla Vostra delica-tezza e bontà! (Squisito sei stato soprattutto tu don Marco) In questa circostanza particolare per la vita di un parroco:

la buona compagnia conforta il cuore! (Un parroco come don Marco è bello il seguirlo!)

Grazie, poi, per il Premio Buon Pastore: è li davanti ai miei occhi e mi ricorderà dell’onere che ho contratto con tutti:

la mia preghiera. Che il Signore Gesù Risorto sempre ci protegga e ci sostenga!

Con affetto e gratitudine don Carlo

La realtà è Cristo e

la Chiesa il suo Corpo

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Lunedì 5 luglio le porte dell’oratorio, trasformate per l’occasione nelle acque del Mar Rosso, si sono aperte all’esperienza del GiocaBibbia. 150 ragazzi dalle ele-mentari alle superiori, suddivisi in quattordici squadre di cui hanno inventato bandiera e nome (Real Orange, La carica degli 8, Spongebob, Dragon eleven, Suxereroi, The best for-ever, Furie rosse, Miel pops, Svalvolati on the road, Sha-balallesi, Paparazzi, Freccia verde, Ten blacks, Big bang) sono stati coinvolti in un’avventura che li ha visti protagonisti in oratorio e sulle strade della nostra città.

Ogni mattina, durante la preghiera iniziale, veniva sorteggiato uno dei dieci comandamenti che costituiva il filo rosso della giornata e del grande giocone del pomeriggio. Cata-pultati nelle isole del lontano Giappone, nel mistero del cava-liere nero, alla ricerca del sacro Graal, nello spazio, sui galeoni dei pirati… le squadre per riuscire a vincere dovevano risolve-re enigmi e superare prove ma sempre rispettando le regole del gioco e dando una mano a quelli più piccoli. E così il messaggio dei dieci comandamenti veniva trasmesso attraverso il gioco e recepito da ciascuno a seconda della capacità propria di ogni età della vita.

Dopo un iniziale intervento dei nostri vigili, che hanno brillantemente spiegato come muoversi sulle strade della città, i capitani decide-vano ogni giorno i luoghi da visitare con la propria squa-dra. Dal Museo della comunicazione, che ha aperto le porte il 5 e 6 luglio per la gioiosa curiosità dei bambini, fino alla caser-ma dei carabinieri, che i ragazzi più grandi hanno potuto co-noscere e apprezzare giovedì 15 luglio, passando per negozi di abbigliamento, casalinghi, panificio, parrucchiere, gelateria,

falegname, colorificio, supermercato, fiorista,

farmacia, pompe funebri, biblioteca, municipio, pro loco, casa per anziani, parchi, piazze e cortili. In ciascun luogo i ragazzi hanno avuto occasione di conoscere e di farsi conoscere, supe-rando delle prove e ricevendo un pezzo che andava a comporre le loro personali tavole dei Dieci Comandamenti. È stato stra-ordinario vedere le strade animarsi della presenza dei bambini, e molto educativo per i ragazzi apprendere dagli adulti incon-trati importanti insegnamenti di vita.

A conclusione della giornata l’oratorio è stato anche luogo di incontro tra i ragazzi e diverse associazioni che ope-rano sul territorio: il centro Santinelli, l’Arca, la Caritas, la Croce Rossa, la cooperativa Emmaus, Un sorriso oltre le bar-riere, l’Altromercato, gli Scout. La scelta dell’associazione ospite era legata al comandamento del giorno. Ciascuno ha saputo raccontare la propria esperienza di vita e comunicare

con viva emozione la bellezza del donare agli altri, spesso più deboli, e la sorpresa del ricevere molto di più di quanto si sia potuto dare. Sulle note di Fratelli d’Italia i ragazzi hanno ricevuto anche la visita

del sindaco, che ha parlato della città e ha ascoltato le esperienze fatte dai ragazzi. A tutte le persone coinvolte dentro e fuori le mura

dell’oratorio il GRAZIE più profondo e commosso da par-te di tutti i ragazzi del GiocaBibbia 2010 per la loro disponi-

bilità e il loro sincero coinvolgimento. Includiamo nei ringra-ziamenti speciali anche tutti coloro che hanno apprezzato il beverone offerto in Piazza Pertini.

Sr. Moira

…. DAL GIORNALINO DELL’ORATORIO ESTIVO DI OSPITALETTO REALIZZATO DAI NOSTRI RAGAZZI CON INTERVISTE VARIE …

PARLIAMO DI SCUOLA … Lo so ragazzi che leggendo i commenti riportati qui sotto vi chiederete:

“perché proprio ora fanno un articolo sulla scuola, quando ormai è passato più di un mese?”. Beh la risposta è facile, infatti anche se la scuola è finita per alcuni di noi, ad esempio i ragazzi di 3° media hanno dovuto cimentarsi negli esami, oppure anche alcuni nostri animatori che durante l’oratorio hanno dovuto assentarsi per i corsi di recupero. Un altro segno evidente della presenza della scuola nelle nostre vite sono gli odiatissimissimi compiti delle “vacanze”! Ok ora basta perderci in chiacchiere e leggiamo i commenti dei nostri interessati. Iniziamo dalle elementari per le quali abbiamo scelto Vitoria, di 5° elementare, la quale a nostro parere è molto af-fezionata alla sua scuola. Insomma anche lei come gli altri ragazzi della sua età preferisce giocare piuttosto che studiare,ma confessa che gli mancheranno molto in questo periodo estivo i compagni e gli insegnanti. Ora continuiamo con le medie delle quali abbiamo intervistato Claudia di 12 anni che frequenta la 1° media. Clau-dia è brava a scuola e come tutti i ragazzi della sua età è contenta che sia finalmente finita la scuola. In conclusione ecco quello che pensano gli animatori: Aurora: diciamo subito che non le piace la scuola e di conseguenza è contenta che sia finita, è stata promossa e ha passato l’ultima settimana rilassandosi. Attraverso queste 3 interviste abbiamo trovato uno stesso legame:

A NESSUNO PIACE LA SCUOLA!!! A. L. e M. R.

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Un’indimenticabile vacanza:

Il campeggio

Cari lettori e lettrici,

Quest’anno noi ragazzi delle medie siamo

andati a trascorrere una settimana di va-

canza su i monti della Valsesia.

La località dove abbiamo alloggiato si trova

in una frazione di Riva Valdobbia chiamata

Ca’ di Janzo.

Quest’esperienza, guidata da suor Angela,

per noi giovani e’ stata divertente ma allo

stesso tempo educativa e formativa poiché,

oltre al gioco e alle dure camminate, ci sono

stati anche dei momenti in cui ogni ragazzo

ha potuto riflettere sia in modo in-

dividuale che in gruppo.

Il tema di quest’anno era “Ma dove

siamo capitati?” e si e’ ispirato ad

un telefilm chiamato “Lost” che do-

veva rappresentare noi ragazzi di-

spersi nelle mille difficoltà della

nostra età.

Inoltre, ognuno di noi, ha potuto

anche rendersi utile con piccoli

compiti come ad esempio apparec-

chiare la tavola, pulire i bagni

(anche comuni!!), riordinare la pro-

pria stanza e anche altri semplici

servizi.

Per finire, da questa vacanza, abbiamo impa-

rato cosa vuol dire vivere insieme in comuni-

tà e aiutarsi a vicenda, soprattutto nelle

difficoltà.

Beh, insomma, invitiamo tutti i ragazzi a

partecipare numerosi a questa grande ed

emozionante esperienza di vita e di fede,

ma soprattutto di divertimento.

Sara Ubbiali e Elena Brunelli

(terza media)

Quest’anno, come gli anni scorsi, abbiamo trascorso

una settimana in montagna, con i nostri amici del

catechismo, don Andrea, alcuni educatori ed anima-

tori.

Questa vacanza, però, non è stata come tutte le altre,

perché non l’abbiamo trascorsa nei soliti alberghi,

ma in una casetta sperduta in mezzo al bosco e alla

natura.

All’inizio, ci sentivamo tutti un po’ spaesati, ma poi,

ci siamo ambientati e siamo riusciti a capire che non

sono i computer, le televisioni, i cellulari, i lettori

Mp3 e tecnologie varie a rendere divertente una va-

canza come prima pensavamo; questa settimana è

stata speciale perché eravamo tutti insieme e anche i

piccoli lavori che abbiamo dovuto fare (lavare i ba-

gni, preparare la messa, apparecchiare o sparec-

chiare), che, da soli, sarebbero risultati noiosi, in

gruppo sono stati comunque moti-

vo di divertimento.

Oltre allo svago, però, abbiamo de-

dicato del tempo anche alla pre-

ghiera, abbiamo intrapreso un per-

corso che aveva come tema il grup-

po e, con alcuni semplici giochi,

siamo riusciti a capire che, in una

squadra, si ottengono maggiori ri-

sultati collaborando piuttosto che

lavorando da soli e che un vero

leader non è la persona più forte in

un gruppo, ma quella che è in gra-

do di far sentire protagonisti tutti

gli altri.

Alla fine di questa settimana, non volevamo più tor-

nare a casa, perché ci eravamo affezionati alla vita

di gruppo e a quelle piccole cose che solo in questi

ambienti si possono gustare, come un cielo stellato, il

silenzio a volte rotto dai versi degli animali e la na-

tura in generale.

Speriamo di trascorrere anche l’ anno prossimo que-

sti giorni in compagnia e auguriamo a tutti i ragazzi

come noi di poter sperimentare la nostra stessa espe-

rienza.

Ringraziamo tutte le persone che hanno reso questa

vacanza indimenticabile.

Martina Basili e Valentina Vanuzzo

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Tutto inizia la mattina di lunedì 12

luglio, quando ventinove ragazzi dai

15 ai 17 anni facenti parte dei tre

Oratori dell‟unità Pastorale di Cor-

mano, si ritrovano in via Europa per

partire alla volta di Riva Valdobbia,

con l‟intenzione di trascorrere insie-

me una settimana di vacanza, dopo

le fatiche dell‟oratorio feriale; li

accompagnano tre preparatissimi

educatori (Chiara, Andrea e Willy) e

due “ragazzoni” di mezza età (il

“Gianca” e “Miro”).

Verso mezzo giorno arriviamo a

destino e ad attenderci troviamo

Don Andrea e Suor Angela che han-

no appena concluso una analoga

settimana con i ragazzi delle medie,

scarichiamo tutti i nostri bagagli,

pranziamo e finalmente nel primo

pomeriggio, ci sistemiamo nelle

nostre camere.

Martedì 13 Luglio

Mentre i ragazzi dormono ancora,

Gianca e Miro zaino in spalla parto-

no per la montagna, con l‟intenzione

di visionare la temuta Ferrata di Ci-

malegna ed un passaggio impegnati-

vo (lo Stolemberg) che il gruppo

dovrà affrontare nei prossimi giorni;

dopo l‟abbondante colazione tutti in

marcia per una bella passeggiata che

serve a sgranchire un po‟ le gambe.

Nel pomeriggio rientrano i due “apri

pista” non stanchi, ma affamati ed

un famoso alpinista (Rossano Libe-

ra) viene a farci visita, grazie alla

sponsorizzazione del grande Sig.

Longoni (titolare della famosa cate-

na di negozi DF Sport Specialist),

presentando con l‟ausilio di splendi-

de immagini uno stralcio della sua

relativamente breve carriera di alpi-

nista estremo, arrampicatore di vie

impossibili su pareti lisce come il

burro o cascate di ghiaccio impres-

sionanti spesso fatte in solitaria, che

lo hanno portato alla ribalta interna-

zionale, facendogli vincere nel 2006

l‟ambito premio “Grignetta D‟Oro”

come miglior alpinista italiano per

l‟attività svolta nel triennio prece-

dente, in parole povere “un fuori di

testa” che ha entusiasmato ragazzi

ed educatori con la cronaca delle

proprie imprese che più di una volta

lo hanno costretto a spingersi, con

grande forza di volontà, ma con

l‟estrema sicurezza dei propri mez-

zi, oltre i propri limiti.

Mercoledì 14 Luglio

E‟ il giorno della ferrata: ci sveglia-

mo di buon ora e dopo colazione

con l‟ausilio dei pulmini e delle

macchine che abbiamo a disposizio-

ne ci muoviamo tutti quanti verso la

funivia di Alagna; prendiamo le ca-

bine fino alla stazione intermedia di

Pianalunga a 2050m. e da qui ci

muoviamo come una piccola man-

dria verso la Bocchetta delle Pisse a

2396m. lungo un ripido pratone che

d‟inverno diventa una veloce pista

da sci; ci vuole quasi un‟ora prima

che tutti, con fatica sudati e sfianca-

ti, arrivino al culmine del colle. Qui

il gruppo si divide in due: quattordi-

ci temerari, guidati dal Gianca e

Miro, supportati da Don Andrea,

Suor Angela e da Andrea, attrezzati

di tutto punto, con imbrago di sicu-

rezza, kit dissipatore completo di

moschettoni e caschetto (offerti a

titolo di noleggio gratuito sempre

dal Sig. Longoni) , “attaccano” la

ferrata, mentre gli altri quindici

membri del gruppo con Chiara,

Willy e Lorena, attuano un pro-

gramma alternativo. Pronti via ed i

primi passaggi sulle funi metalliche

sono superati, si arriva quindi al

temutissimo ponte tibetano che però

evitiamo su un percorso alternativo,

prima di tutto per la “fifa” che incu-

te e poi per la temporanea imprati-

cabilità di un tratto di ferrata che

proseguiva in verticale dall‟altra

parte dello stesso. I provetti

“Cliffanger” si inerpicano concen-

tratissimi sulla parete di roccia a

volte gradinata e ricca di appigli, ma

spesso ripida e irta di difficoltà, con

passaggi assai impegnativi su spigo-

li esposti, mettendo in pratica tutti

i consigli dettati dalle due “guide” e

dando fondo a tutte le energie fisi-

che e nervose in loro possesso. Così

facendo i quasi quattrocento metri

di dislivello sui quali si sviluppa la

ferrata vengono superati senza pro-

blemi e la soddisfazione unita alla

felicità pervadono in egual misura

ogni singolo componente del grup-

po, i più giovani per la nuova espe-

rienza mai vissuta prima, gli accom-

pagnatori per la perfetta riuscita

dell‟impresa che ha dato modo ai

ragazzi di mettersi alla prova con

successo, senza intoppi ne spaventi.

Giovedì 15 Luglio

Dopo le fatiche un po‟ di relax è

d‟obbligo per scaricare le tensioni

accumulate il giorno prima ed ecco

perché, la giornata odierna viene

impostata e divisa in due parti com-

pletamente diverse l‟una dall‟altra;

la mattina tutti a Riva Valdobbia a

giocare chi a pallone, chi a pallavo-

lo e chi solo a carte presso una pic-

cola struttura attrezzata per tali atti-

vità; il pomeriggio divisi in piccoli

gruppi, dedicato alla riflessione, al

commento ed alla esposizione di

alcuni brani della Bibbia. La sera

viene dedicata al rifacimento dei

propri bagagli (che lasceremo pres-

so la casa che ci ha ospitato fino ad

30 TEMERARI “OLTRE I PROPRI LIMITI”

12-18 Luglio 2010 Cronaca di una bellissima esperienza, vissuta da una trentina di ragazzi

degli Oratori di Brusuglio-Cormano-Ospitaletto sulle pendici del Monte Rosa

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ora) ed alla preparazione dello zaino

con tutto il necessario che ci servirà

da domani in avanti per affrontare i

tre giorni che trascorreremo presso i

rifugi in alta montagna.

Venerdì 16 Luglio

Ci siamo, oggi si sale in alta monta-

gna: riposti i bagagli che non utiliz-

zeremo in un locale della casa che ci

ha ospitato, salutiamo il mitico staff

di cuochi che ci ha rimpinzato di

prelibatezze fino ad oggi, calzati gli

scarponi ai piedi e caricato in spalla

il pesante zaino ricolmo di tutto il

necessario per tre giorni, partiamo

ancora una volta verso la funivia,

con la stessa meta dell‟altro giorno,

la stazione intermedia di Pianalunga.

Raggiunto il primo obiettivo, il

gruppo, al quale nella serata di ieri si

è aggiunto il mitico Marco “Taro”, si

incammina lungo il sentiero che con-

duce al Rifugio Guglielmina 2880m.

posizionato sul Col D‟Olen, nostro

nuovo punto d‟appoggio per i prossi-

mi giorni, mentre il Gianca con

Chiara e Willy si spostano verso la

ferrata di Cimalegna, per dar modo

anche ai due educatori che ancora

non l‟avevano fatta, di provare

l ‟ e l e t t r i z z a n t e e s p e r i e n z a

dell‟arrampicata. Dopo due ore e

mezza di ripida salita, sudati e sfiata-

ti i nostri eroi raggiungono il Rifu-

gio, imitati dopo un‟oretta anche dai

tre “arrampicatori”, il tempo di gu-

stare un bel panino al prosciutto per

recuperare le energie e ci sistemiamo

nelle camere che ci sono state asse-

gnate; verso sera ci raggiungono altri

amici per aiutarci nel cammino di

domani Mauro “Giufo”, Lorenzo ed

Angelo. Pomeriggio e serata vengo-

no trascorsi tra momenti di relax,

messa e grande abbuffata con una

favolosa cena ricca di piatti vera-

mente prelibati , al le 22,00

“coprifuoco” e tutti in branda.

Sabato 17 Luglio

Sveglia all‟alba ore 06,30, colazione

alle 07,00 e poco prima delle 08,00

trentanove persone si mettono in

movimento con l‟obiettivo di rag-

giungere prima il Rifugio Città di

Mantova 3498m. e poi il Rifugio

Capanna Gnifetti 3647m.

La condizioni meteo non sono un

gran che, ma per fortuna non fa mol-

to freddo e ciò è di grande conforto,

camminare a 3000m. soprattutto per

chi non l‟ha mai fatto prima, non è

come fare una corsa sul campo da

calcio del proprio oratorio e ben pre-

sto anche i ragazzi più prestanti ini-

ziano a sbuffare come delle vecchie

locomotive; piano piano tra le prime

ripide pietraie, piccoli nevai e le pri-

me corde fisse, la salita prosegue e

l‟altimetro sale, nonostante le prime

difficoltà patite da qualche ragazzo/a

per la quota o per la tensione dovuta

al percorso, tutto procede bene fino

allo Stolemberg (il passaggio critico

che il Gianca e Miro avevano visio-

nato martedì). Nella notte la caduta

di una grossa frana ha distrutto una

parte del sentiero attrezzato creando,

di conseguenza, grandi difficoltà a

tutto il gruppo per l‟aggiramento

della stessa; attenzione e prudenza

fanno in modo che l‟ostacolo venga

superato e la marcia così prosegue.

In breve raggiungiamo la vecchia

stazione della funivia di Punta In-

dren a 3200m.circa, da qui inizia una

nuova esperienza, il lungo attraver-

samento del ghiacciaio; il serpentone

umano procede lentamente calpe-

stando la neve ancora ghiacciata, fra

qualche scivolone e qualche spro-

fondamento, ma nel complesso sen-

za problemi fino all‟attacco

dell‟ultimo tratto attrezzato e abba-

stanza ripido che ci condurrà fino al

primo rifugio. Finalmente dopo qua-

si tre ore e mezza dalla partenza, i

primi raggiungono la bellissima bal-

conata del Rifugio Città di Mantova,

seguiti in maniera sgranata nell‟arco

di una mezz‟oretta anche dal resto

del gruppo; sfiniti ma estremamente

soddisfatti ci godiamo lo splendido

paesaggio in cui siamo immersi: sia-

mo circondati dal bellissimo (anche

se ormai molto rovinato) ghiacciaio

di Garstelet, con i suoi giganteschi

seracchi, dalle guglie più importanti

del Monte Rosa, e dominati circa

centocinquanta metri più dal Rifugio

Capanna Gnifetti. Il sole per un po‟

riesce a fare breccia fra le nuvole e

mangiare un paio di panini, ciocco-

lata e qualche frutto diventa un vero

piacere, ma il bel tempo purtroppo

non dura molto ed ora nuvole poco

rassicuranti prendono il sopravvento,

inducendoci a rinunciare alla salita

verso la Capanna Gnifetti e consi-

gliandoci di intraprendere la lunga

discesa verso la nostra base di par-

tenza. Ripercorriamo a ritroso lo

stesso percorso fatto in mattinata,

senza particolari difficoltà se non

quelle provocate dalla neve un po‟

più molle e marcia rispetto alla mat-

tina e quelle dovute alla stanchezza

che ormai attanaglia la maggior par-

te dei ragazzi, tanto da costringere

tre di loro, accompagnate da Suor

Angela, a prendere una scorciatoia

(un tratto della nuova funivia di In-

dren) verso valle. Dopo circa tre ore

siamo di nuovo tutti al Guglielmina,

stanchi ma entusiasti per l‟impresa

portata felicemente a termine ed ora

attendiamo solo l‟ora di cena, per

rinfrancarci con le gustosissime liba-

gioni che sicuramente ci serviranno.

Domenica 18 Luglio

Tutto ha un inizio e tutto ha una fine

e purtroppo come sempre succede,

pare che tutte le cose belle passino

molto più velocemente rispetto a

quelle un po‟ più noiose, con oggi la

nostra settimana di vacanza finisce

ed il sole è già alto nel cielo quando,

dopo avere celebrato la SS. Messa,

mentre scendiamo a piedi verso la

stazione della funivia di Pianalunga,

ringrazio Dio e ripenso ai bellissimi

momenti trascorsi insieme a questo

fantastico gruppo: al tenace ed estro-

verso Don Andrea, all‟onnipresente

e paziente Suor Angela, al prestante

“Miro” al mitico “Taro”, a “Giufo,

Lorenzo ed Angelo, senza scordare i

preparatissimi educatori Chiara, An-

drea ed il simpatico Willy, ma so-

prattutto il mio pensiero va ai 29

fantastici ragazzi del gruppo adole-

scenti, che hanno saputo, almeno per

una settimana mettersi in gioco, dan-

do prova di tenacia, forza, resistenza

e spingendosi qualche volta oltre

quel limite che di solito non osano

superare per pigrizia o per troppa

premura da parte di chi li circonda.

Grazie a tutti….

Il “Gianca”

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Il 30 Aprile in 15 famiglie sia-

mo partiti cariche di voglia di

stare insieme, di bagagli, di

bambini e d i ragazzi

dall’oratorio di Brusuglio in

direzione di Extrepieraz, un

ameno paesino nel cuore della

Valle d’Ayas.

Siamo arrivati a destinazione

sotto un acquazzone tremendo,

tutti pronti a vivere un’ espe-

rienza forte di due giorni intrisi

di condivisione e fraternità.

Abbiamo cenato insieme e poi

a b b i a m o r e c i t a t o i l

“Compieta” per sentirci da su-

bito uniti nella preghiera e nel

sereno affidamento al Signore.

Il giorno dopo, sabato 1° Mag-

gio, è stata una giornata tonifi-

cante per il corpo e lo spirito.

Per chi lo ha desiderato la par-

tenza è stata alle ore 5:30 per

fare una camminata in alta

montagna, tra sentieri ancora

carichi di neve.

Al ritorno la colazione fuman-

te per tutti, pigri e meno pigri,

quindi abbiamo lodato insieme

il Signore. Mentre i bambini e i

ragazzi, si sono uniti in un vi-

vace gruppo, hanno giocato e

fatto i compiti seguiti dagli oc-

chi vigili dei più grandi e i ge-

nitori hanno partecipato ad un

momento formativo guidato da

don Marco.

Traendo spunto dal brano di

Atti 2, dove si mostra la vita

della Prima Comunità Cristia-

na, don Marco ha esposto

l’avvicendarsi di SOGNI E DI

INCUBI relativi alle tre scan-

sioni fondamentali della Vita

Comunitaria: la Chiesa, la Par-

rocchia, la Famiglia.

I sogni e gli incubi che don

Marco ha esposto sono momen-

ti che si alternano e si interse-

cano nella nostra vita quoti-

diana. Nei sogni sulla Chiesa

c’è l’esperienza della preghiera,

di una Chiesa orante dove si

vive continuativamente

l’incontro con Cristo, una Chie-

sa che fa comunione, che è mis-

sionaria. Tra gli incubi della

Chiesa c’è la pesantezza

dell’apparato burocratico, vi è

il settarismo, l’ancoraggio al

passato, per paura di guardare

al futuro.

Tra i sogni sulla Parrocchia vi

è l’apertura alle famiglie giova-

ni, la pastorale battesimale, la

capacità di vivere a pieno le

esperienze spirituali. Negli in-

cubi sulla Parrocchia c’è il vit-

timismo, la conservazione di

vecchi schemi, l’arroccarsi alle

tradizioni.

Nei sogni sulla Famiglia c’è la

sobrietà, la sete di radicalità, la

famiglia aperta. Tra gli incubi

c’è invece la famiglia ipocrita,

chiusa, che vive tra vuoti affet-

tivi, la famiglia super impegna-

ta che non interiorizza le sue

esperienze.

Dopo questo momento forma-

tivo ci siamo divisi in tre grup-

pi (uno per ogni ambito) per

riflettere insieme mentre don

Marco e suor Roselia hanno

portato i bambini ei ragazzi in

giro per stalle e … per torren-

ti!

Nel pomeriggio, nonostante un

cielo plumbeo, ci siamo sposta-

ti in auto fino ad Antagnod un

piccolo paese a 1700 mt. per

inoltrarci nel bosco, la passeg-

giata è terminata sotto una

pioggia dapprima leggera e poi

sempre più consistente. Giunti

a casa abbiamo celebrato la S.

Messa con canti, letture ed ora-

zioni che ci richiamavano an-

cora al tema della vita comuni-

taria vissuta in radicalità e pie-

nezza: “Amatevi come io vi ho

amato”, perché solo il Suo a-

more incondizionato può essere

fondamento e riferimento del

nostro stare insieme .

A cena abbiamo sostato per

parecchio tempo a tavola gu-

stando a pieno il clima di fra-

ternità e di condivisione. Dopo

cena, nonostante alcuni occhi

si stavano appesantendo, ci

siamo trovati, piccoli e grandi,

a cantare insieme.

La domenica mattina abbia-

mo ripreso il lavoro dei tre

gruppi aiutati dalla capacità

di sintesi e dalla preparazione

teologica di don Marco e poi

dopo pranzo siamo ripartiti

verso le nostre case e la nostra

Comunità Pastorale sicuri che

questi giorni siano stati una

stupenda occasione di fraterni-

tà da cogliere come il sogno di

una Chiesa che non è capacità

di contarsi o di contare qualco-

sa, ma è una Chiesa che ricer-

ca solamente lo sguardo bene-

dicente del Suo Signore.

Emilia e Mauro

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Dove andiamo in vacanza quest’anno? In montagna come tutti gli anni.

Perché non andiamo in montagna con le famiglie dell’oratorio mi propone Marilena.

Vacanze in autogestione in Alto Adige… assolutamente no; io vado in vacanza per riposarmi non ho voglia di

cucinare, di pulire e soprattutto di “vivere“ 15 giorni insieme ad altre 40 persone.

Dopo aver chiesto notizie a chi aveva già vissuto l’esperienza della vacanza comunitaria, riesco a convincermi e

ci aggreghiamo al gruppo.

Arriva il giorno della partenza e i dubbi non mi abbandonano.

Arrivati a Valles troviamo già alcune famiglie a darci il benvenuto, il posto è bellissimo, ci sistemiamo nella no-

stra stanza, per l’ora di pranzo il gruppo è quasi al completo. Organizziamo i turni per la corvè, riforniamo la

nostra cucina di viveri, prepariamo la prima cena e il primo giorno e già passato.

Dopo solo due giorni i miei dubbi sono già scomparsi.

Colazione, lodi, escursioni, pranzo, partite a calcio e a pallavolo al campo giochi (sotto l’attenta direzione di

Giovanni), S. Messa della sera, cena, attività serali (con presentatore e velina), preghiere della sera e a letto.

Questa è la nostra giornata tipo a Valles.

Il clima all’interno del gruppo è molto disteso e armonioso, niente è faticoso e ci adeguiamo molto facilmente

ai ritmi delle giornate e soprattutto impariamo a conoscere e a apprezzare le persone intorno a noi.

I momenti comunitari, religiosi e non, sono senz’altro i più belli ed i più intensi. Non mancano le occasioni per

potersi confrontare con altre persone che essi siano adulti o adolescenti.

Passano i giorni, e in base alle condizioni meteo organizziamo gite, visite culturali, pomeriggi in piscina, partite

a carte, scherzi, balli, giochi e molto altro, comincio a pensare che la vera bellezza di questa vacanza non siano

solo i paesaggi di questa valle ma le persone che con cui condividiamo il piacere di stare insieme; in ogni mo-

mento della giornata .

Non sembriamo più neanche tante famiglie in vacanza ma una sola grande famiglia, guidata da un solo padre

(don Marco e don Claudio).

Neanche i giorni di brutto tempo ci fermano (ricordate la gita in treno a S. Candido).

Purtroppo come tutte le cose belle finiscono in fretta ed arriva il giorno di lasciare questo bellissimo posto.

Siamo a casa solo noi quattro, intorno a noi un gran silenzio è passato solo un giorno ma già ci mancate tutti,

grandi e piccini. Ci manca il chiacchierio durante i pranzi e le cene, le risate in cucina durante le corvè, i sorrisi

e le facce assonate del mattino, le dimostrazioni di affetto attaccate alla porta della stanza durante la not-

te!!!!!!; ci manca tanto Valles e il suo gruppo.

Ringrazio il Signore di aver dato a me e alla mia famiglia la possibilità di vivere un esperienza cosi breve ma

intensa, ricca di contenuti umani e religiosi.

Tutti i giorni ogni uno di voi ci ha donato un pezzo di se stesso che noi custodiremo nel nostro cuore per sem-

pre.

Ringraziamo tutti i partecipanti alle vacanze comunitarie di Valles per averci accolto tra loro e soprattutto per

la pazienza che hanno avuto con noi.

Un ringraziamento particolare va anche ai nostri sacerdoti don Marco e don Claudio che hanno saputo in un

breve tempo, rafforzare la nostra fede cristiana facendoci apprezzare attraverso gli incontri e la preghiera

comunitaria emozioni e sentimenti mai provati prima.

Adesso non ho più dubbi, a Valles, grazie a tutti voi si è verificato un “miracolo”…

Aspettando le prossime vacanze vi ricordiamo tutti quanti con grande affetto.

Luca, Marilena, Lorenzo e Camilla Ballarani

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Il centro storico dell‟Aquila sembra ormai una città fanta-

sma, in cui le impalcature e i puntellamenti nascondono

edifici feriti e diroccati; eppure, da ogni angolo sembra che

trasudi lo spirito forte e vivo degli aquilani, che dopo oltre

un anno da quella terribile notte d‟aprile non smettono di

amare e desiderare la loro città.

Nei primi sei mesi di emergenza, la situazione è stata gesti-

ta in maniera eccellente, e con tempistiche brevissime sono

nate nuove case e quartieri residenziali; ogni telegiornale ha

raccontato il dramma dei cittadini abruzzesi innescando una

catena di solidarietà in ogni parte d‟Italia ed Europa, e

mentre le telecamere seguivano imperterrite le vite degli

aquilani abbiamo visto nascere nel giro di pochi mesi delle

nuove case per coloro che avevano perso la propria abita-

zione nel sisma.

Ma ora, dopo 16 mesi dal terremoto, uno strano silenzio è

calato sulla situazione aquilana, e mentre i cittadini cercano

di ritornare al loro vivere “normale”, l‟impressione è che il

resto d‟Italia si stia progressivamente dimenticando che

l‟Aquila ha ancora bisogno di aiuto per riprendere a volare.

A partire dal 29 settembre 2009, data in cui la Protezione

civile ha progressivamente chiuso le tendopoli, sono state

consegnate le unità abitative facente parte del progetto

C.A.S.E (complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibi-

li, in particolare per le famiglie) e del M.A.P. ( moduli abi-

tativi provvisori, principalmente per single ed anziani soli).

E‟ opportuno ricordare che queste abitazioni sono destinate

solo a chi ha la vecchia casa di proprietà classificata come

totalmente inagibile e quindi da demolire (classe E), agibile

ma in zona rossa (F) o che richiede interventi di demolizio-

ne parziale (D); questo significa che chi ha una abitazione

di classe B o C, ovvero inagibile ma che potrebbe esere

resa agibile da alcuni interventi strutturali senza demolizio-

ne NON ha diritto a una delle C.A.S.E o dei M.A.P. Inoltre,

gli inquilini ne hanno solo l‟usufrutto, e non la proprietà,

che invece è rimasta allo Stato e non possono modificare

l‟arredo interno, anch‟esso in usufrutto, né rivenderle o

cederle a terzi.

Il motivo per cui un gran numero di aquilani ha dovuto ab-

bandonare la propria terra per vivere sulla costa è

l‟imponente apparato burocratico, che non rilascia permessi

neanche per interventi di entità minore. Il risultato è che chi

non è in graduatoria per ricevere una nuova casa è costretto

ad abbandonare la propria città nonostante la propria abita-

zione originaria possa essere riparabile. Il grosso problema

resta sempre la poca trasparenza delle operazioni, negli

appalti e nella gestione dei piani regolatori, in cui fin troppi

conflitti di interesse vanno a gravare sui reali bisogni della

comunità aquilana, la cui amministrazione comunale si de-

ve occupare non solo del centro storico, ma anche di tutte le

59 frazioni.

Un altro forte ammanco per i cittadini è che i nuovi quartie-

ri residenziali sono privi di servizi: non un bar, non un cen-

tro ricreativo, un negozio, un edicola; in questo modo gli

aquilani, dopo essere dispersi in un territorio vasto senza

tener conto di età, nazionalità e status sociale, hanno perso

la loro vita comunitaria e i loro punti di incontro.

Caritas Italiana è presente sul territorio aquilano con tutte le

sue delegazioni regionali; in particolare la Lombardia e la

Sicilia si occupano della zona di Paganica e Onna, con atti-

vità anche a Bazzano, Camarda, Monticchio, Pescomaggio-

re, Assergi, Tempera e Ocre. Ciò su cui punta molto la Ca-

ritas è la ricostruzione del legami sociali all‟interno delle

comunità e l‟integrazione di cittadini aquilani sfollati in

nuove frazioni; ecco che allora si attivano punti di incorntro

per anziani e mamme con bambini, per adolescenti nei

GREST e nei centri estivi sparsi nel territorio.

Alcuni volontari invece collaborano al progetto E.V.A. , un

villaggio costituito da case in paglia e legno completamente

autofinanziato e costruito dagli abitanti di Pescomaggiore, i

quali hanno rifiutato il progetto C.A.S.E rispondendo alle

esigenze della cittadinanza con un progetto innovativo, eco-

nomico e sostenibilie (per conoscere il progetto: http://

eva.pescomaggiore.org/ ).

Tuttavia, ciò non è sufficiente. La ricostruzione dei centri

storici è ferma da oltre un anno, a Paganica i cittadini han-

no chiesto di legare con delle cinghie la facciata della pro-

pria chiesa pur di non vederla sbriciolarsi, mentre il resto

del paese è abitato solo da gatti randagi. Il duomo

dell‟Aquila nasconde dietro una facciata puntellata una

struttura lacerata e distrutta. Un vecchio silos industriale

giace, come ricordo del sisma, stritolato come una lattina.

L‟unica frazione che si sta ricostruendo è Onna, i cui 300

abitanti hanno pianto oltre 40 vittime; accanto alle nuove

unità abitative donate dalla regione del Trentino Alto Adi-

ge, una delegazione tedesca ricostruisce il vecchio paese

come simbolica riparazione alla distruzione portata con i

bombardamenti del secondo conflitto mondiale.

Eppure negli occhi delle persone, nei sorrisi dei ragazzi,

nelle parole degli anziani, nelle voci di coloro che nella

notte bianca del 31 luglio hanno cantato e ballato in piazza

Duomo, appare lampante lo spirito vivo e forte della grande

Aquila, desiderosa di ricostruire mattone su mattone la pro-

pria vita, “cui sassi e li sputazzi” pur di riavere la propria

dignità, lottando contro la disinformazione e l‟indifferenza,

reclamando trasparenza e onestà ed esigendo un ruolo atti-

vo per la cittadinanza nel processo di ricostruzione.

Anna De Zan

La verità sulla situazione abruzzese dopo 16 mesi dal sisma

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ITALIA – UCRAINA:

UN’AMICIZIA SENZA CONFINI Anche quest’anno, durante il periodo estivo, l’associazione “Un Ponte per la Solidarietà” di Brusuglio ha ospitato nel nostro territorio un gruppo di bambini, di età compresa tra gli 8 e i 15 anni, provenienti dall’istituto di Kherson in Ucraina. Alla base del progetto “ Accoglienza ”, nato più di 10 anni fa, vi è il più vivo desiderio e la più profonda dedizione nei confronti di coloro che quotidianamente vivono un’ infanzia difficile e dolorosa. Affinché le famiglie ospitanti possano comprendere il vero significato di questa accoglienza, prima dell’arrivo dei bambini, l’associazione promuove un incontro con la psicologa Dott.ssa Viviana Rossetti; si tratta di un momento molto importante nel quale viene spiegato, in base alla situazione, come potrebbe essere il loro comportamento all’interno di un nucleo famigliare e di conseguenza come dovrebbe essere quello di chi li ospiterà. Per la maggior parte dei bambini infatti il concetto di famiglia è totalmente sco-nosciuto; spesso vengono affidati all’ orfanotrofio ancora piccoli e questa può essere l’unica occasione per sperimentare un ambiente famigliare al di fuori della realtà dell’istituto. Uno dei principali ostacoli che si pone è la lingua , proprio per questo l’associazione organizza un mini cor-so di russo tenuto da un insegnante madrelingua, al fine di insegnare alcune parole e le frasi più usate nel vivere quotidiano, onde evitare incomprensioni e per poter instaurare un, pur se minimo, dialogo. Inoltre è un modo anche divertente di “mettersi in gioco”: poter comunicare con loro, con qualche parola mal pro-nunciata o con l’aiuto di un piccolo dizionario significa aprirsi verso una nuova cultura per molti aspetti differente dalla nostra. Momento iniziale dell’accoglienza è la S. Messa, dove il gruppo ucraino viene presentato alla comunità e, durante la liturgia, alcuni momenti come la lettura del Vangelo e la recita del Padre nostro sono in lingua russa. Allo stesso modo la S. Messa conclusiva vuole essere un ringraziamento al Signore per l’opportunità data, sia ai bambini che alla famiglie, di aver potuto vivere questa esperienza. L’arrivo dei bambini ucraini coincide con l’inizio dell’oratorio feriale; questo permette ai nostri amici di vivere la normale quotidianità insieme ai bambini di Cormano attraverso momenti comunitari di gioco, di preghiera e di svago. Inoltre questo da’ soprattutto la possibilità di scoprire la bellezza dell’avere tanti nuovi amici e allo stesso tempo per i nostri bambini italiani la convivenza con una cultura diversa diventa una risorsa che arricchisce la loro esperienza personale. Tutto ciò ovviamente non sarebbe possibile se alla base del progetto non ci fosse la parrocchia. Terminato l’oratorio feriale, l’ultima settimana viene gestita dalle famiglie dell’associazione con l’organizzazione di gite e uscite per i bambini davvero entusiasmanti ( Gardaland, mini-golf, bowling, ecc.) Durante il periodo di permanenza l’associazione promuove diversi momenti comunitari con le famiglie che accolgono perché la condivisione dell’accoglienza è la scelta di base del progetto; questo permette alle famiglie che sempre vivono l’attesa con qualche timore di affrontare poi con serenità questo momento. Anche la mia famiglia ha partecipato al progetto e ha vissuto la sua terza esperienza di accoglienza: un’

esperienza nata qualche anno fa da un semplice invito a donare un po’ del nostro tempo, ma soprattutto un po’ del nostro affetto a qualcuno che non l’ha mai ricevuto. Igor, Pascia e Victor con la loro presenza nella nostra vita hanno significato molto, perché in realtà abbiamo scoperto di aver ricevuto da loro molto più di quanto abbiamo potuto donare. E le loro foto, appese in cucina, ci ricordano ogni giorno quanto l’aprire il nostro cuore agli

altri arricchisca la nostra vita dell’unico vero e grande tesoro: l’Amore. Per l’associazione

Marco Colombi

www.pontesolidarietà.it

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Vieni a giocare con noi

… ecco la palla rimbalza contro il tabellone, colpisce l’anello del canestro, ... i due allenatori, dal bordo del campo, impartiscono ordini a squarciagola: di chi è il 23? ... cura l’uomo! … la palla entra nel canestro, gli spettatori esulta-no, Linea Verde passa in vantaggio e la squadra è fiera; sono i bambini dell’under 10 in una delle tante partite del torneo primaverile di quest’anno. La squadra allenata dagli “incommensurabili” Walter e Massimo (detto Pacio), loro infatti ci mettono impegno, professionalità e cuore nell’ addestrare ed educare questi piccoli atleti a stare insieme nello sport e nella vita di tutti i giorni; si proprio così, nella vita di tutti i giorni, perché oltre all’allenamento viene insegnato il rispetto verso gli altri, specialmente quando s’incontrano altre squadre comportandosi sempre con umiltà sia nella vittoria che nella sconfitta. Vi voglio raccontare un fatto, accaduto durante la messa domenicale delle 9.30: F. (un compagno di squadra di L.) è seduto 2 file d’avanti a noi, don Claudio annuncia: <Scambiatevi un segno di pace>, F. si gira alla ricerca del suo amico per scambiarsi la pace. Questa è solo una piccola parte di quanto si cerca di trasmettere a questi piccoli allievi della pallacanestro; que-sto è quanto si vive prendendo parte di una squadra dell’oratorio, dove si gioca tutti insieme per la felicità di Gesù e di ognuno di noi. Sono un papà ex giocatore di pallacanestro (oratoriale), dovete credermi, non ho mai cercato di forzare mio fi-glio alla scelta di questo sport, è stata una sua volontà, non nego che non mi abbia fatto immenso piacere, sarei stato contento lo stesso se avesse scelto un altro sport, ma non così felice. Ha scelto il basket dopo aver partecipato al “Giocosport” che porta i bambini, appunto attraverso il gioco, ad avvi-cinarsi allo sport. Grazie Oratorio, Grazie Allenatori, Grazie don e grazie Gesù che permette tutto questo, riflettendosi negli occhi di questi piccoli atleti ogni qualvolta giocano o semplicemente quando s’incontrano o condividono momenti insieme in oratorio. Se sei un bambino e sei nato dal 2001 al 2003 e ti piace la pallacanestro, chiedi ai tuoi genitori di portarti in ora-torio lunedì o mercoledì sera alle 18:30, ti faremo provare a giocare e se ti piace puoi essere uno di noi. Se sei un genitore ed hai un figlio con il pallino del basket, portalo da noi.

Mario L.

Viviamo lo sport come tempo di crescita personale, Come mezzo per educare,

Come scoperta di valori, Come proposta “ludica”, Come attività “insieme”,

Come luogo di accoglienza, Come esperienza dove tutti hanno qualcosa da dare,

Come esperienza dove ciascuno ha qualcosa da ricevere.

Da Progetto Educativo Gruppi Sportivi Oratoriani

“Nessuno tra loro era bisognoso” (Atti 4,34), dall’Eucaristia un rinnovato slancio di carità

Vogliamo vivere, Signore Gesù, il tuo Vangelo di carità nelle situazioni che ci farai sperimentare, attenti al grido di chi soffre accanto a noi nel dolore e nella solitudine. Rendi veri i passi della nostra comunità sulla strada della prossimità perché sia ogni giorno segno e strumento del tuo amore gratuito, senza in-certezze o compromessi, ricca solo della tua misericordia infinita” (dalla preghiera del mandato agli ope-ratori della carità). E’ questo lo stile con cui, ogni giorno, noi operatori della San Vincenzo, cerchiamo di vivere il nostro Mandato: - Visitiamo le famiglie e/o le persone bisognose e le aiutiamo a trovare delle soluzioni positi-ve. Collaboriamo anche con il Centro di Ascolto Caritas di Brusuglio – Cormano - reperiamo generi alimentari e beni di prima necessità presso la Fondazione “Banco Alimen-tare”, Ente Morale riconosciuto dal Ministero degli Interni. - aderiamo alle iniziative formative e di sostegno ai progetti nazionali e diocesani. Coloro che siano interessati a conoscere l’ Associazione e, magari, volessero diventarne operatori, saran-no ben accolti ai nostri incontri formativi – spirituali che si tengono una volta al mese presso la Parroc-chia “Buon Pastore” di Ospitaletto.

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Capita spesso di ascoltare le interviste di giocatori famosi o atleti in genere, che ricordano il famoso “campetto dell’oratorio” dove hanno incominciato a giocare da ragazzini e dove si ricordano ancora amici e allenatori che hanno incontrato. Chi vive nel mondo dello sport sa benissimo che la percentuale di campioni rispetto ai praticanti è pau-rosamente limitata, leggermente superiore allo “zero” e probabilmente viene da domandarsi come mai tanti campioni sono passati dagli oratori per poi passare alle selezioni delle altre società sportive.

Se prendiamo come riferimento Cormano probabilmente riusciamo a capire come la sana promozione sportiva giovanile trova terreno fertile per la grande massa di bambini e ragazzi che possono divertirsi , affrontare campionati, vivere le regole dello sport con la tranquillità di sapere di essere accettati per quel-lo che sono e per quello che sono in grado di dare. I nostri oratori gestiscono circa 650 atleti a cui si ag-giungono allenatori, dirigenti e accompagnatori, un notevole servizio alla nostra comunità che trova nel volontariato la sua forza motrice. E così associazioni come Linea Verde a Ospitaletto, San Luigi a Cormano, APO a Brusuglio e La Nuova Moli-nazzo, da decenni gestiscono e fanno vivere questa avventura, offrendo la possibilità di imparare attività di basket, pallavolo e naturalmente di calcio. Tanti sanno che ormai da un anno stiamo convivendo la Comunità Pastorale che vede impegnate tre delle nostre parrocchie ma, pochi conoscono e hanno seguito il cammino che da anni lo sport oratoria-no ha intrapreso dialogando e collaborando sia al suo interno che con le altre associazioni del territorio e con l’amministrazione. Per questo è opportuno dare atto che tante persone si sono adoperate e sono state promotrici e sosteni-trici per aiutare a far crescere lo sport e la sua promozione a Cormano, con le sane e universali regole che lo contraddistinguono. E’ anche grazie alle nostre associazioni che la Consulta Sport e ASIC (Associazione Sport Insieme Cor-mano) hanno potuto in piena collaborazione con l’Amministrazione Comunale proporre e far convivere l’utilizzo di impianti e spazi sportivi, organizzare momenti di festa e affrontare e risolvere insieme pro-blematiche e scelte per il bene comune. Ma ancora pochi sanno che le nostre tre associazioni (San Luigi, Linea Verde e APO) che appartengono alla stessa comunità pastorale hanno condiviso lo stesso progetto educativo che contraddistingue e indi-rizza il nostro stile di fare sport

come tempo di crescita personale, come mezzo per educare, come scoperta di Valori, come proposta “ludica”, come luogo di accoglienza,

come esperienza dove tutti hanno qualcosa da dare e dove ciascuno ha qualcosa da ricevere.

Una panoramica questa, che ci fa pensare e riflettere, anche nel nostro piccolo, su come sia veramente possibile avere e proporre attività che mirino a modelli di vita più “terrestri”, che operano nel nostro quotidiano, nell’ambito di un volontariato attivo e formativo, con la presenza e la collaborazione delle famiglie e dei giovani, con l’ausilio spirituale di oratori e parrocchie e riconosciuto dagli enti pubblici co-me servizio culturale essenziale per tutti, grandi e piccini. Una realtà che quotidianamente coinvolge più di seicento ragazzi del nostro territorio, una realtà sempre più organizzata, formata, riconosciuta ma che dovrà imparare giorno per giorno a salvaguardare le origi-ni e i principi che hanno fatto sì che, tempo fa, tantissimi ragazzi e adulti hanno deciso di stare insieme divertendosi, attenendosi a delle regole precise per fare una delle cose più naturali ma seria che esiste …..il gioco. Marco Baronio

BUON COMPLEANNO LINEA VERDE STA PER COMINCIARE LA NOSTRA

TRENTESIMA STAGIONE SPORTIVA

TI ASPETTIAMO !!!!!!

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FORMAZIONE E CATECHISMO

LA GRAZIA Che cos’è la Grazia? E’ l’azione salvi-

fica di Dio sull’uomo. E’ l’iniziativa

divina nella storia della salvezza. In

ultima analisi, Dio stesso (grazia in-

creata). Ma è anche l’effetto dell’agire

di Dio sull’uomo (grazia creata). Tutti

gli interventi salvifici che Dio ha ri-

volto verso l’umanità nel corso dei

secoli sono stati operati dalla Grazia.

Ed anche tutta la nostra storia indivi-

duale è sotto l’azione salvifica della

Grazia. Senza Grazia non c’è salvez-

za. Ecco perché la Grazia, assieme

alla libertà umana, ha un ruolo cen-

trale nella teologia morale.

Ma la Grazia stessa, a sua volta, pone

l’uomo al centro della sua azione.

Come agisce la Grazia nella storia

della salvezza? Potremmo dire che

agisce a due livelli: quello relativo

alla storia della salvezza collettiva, e

quello relativo alla storia della sal-

vezza personale. Nel primo livello la

Grazia opera attraverso rivelazioni e

teofania, per esempio quelle rivolte al

popolo d’Israele durante l’Antica

Alleanza, fino a quella Nuova realiz-

zata tramite l’incarnazione del Verbo,

anch’essa opera della Grazia. Tutta la

missione di Gesù è condotta

dall’invisibile e soprannaturale azio-

ne della Grazia, così come ogni an-

nuncio di Verità rivelata. La stessa

Sacra Scrittura è opera della Grazia,

non solo nella sua composizione, ma

anche nella sua lettura ispirata. An-

che la Chiesa è iniziativa della Grazia

divina, così anche tutta quanta la sua

missione e la sua vita liturgica.

Nel secondo livello cui abbiamo ac-

cennato, quello relativo alla storia

della nostra salvezza personale,

l’azione della Grazia si lega alle no-

stre azioni personali, ispirando scelte

di bene e conducendo gradualmente

le anime verso la meta divina.

Certo questi due livelli non sono se-

parabili, perché l’azione dei singoli è

comunque illuminata e sostenuta

dalla Rivelazione e dal rapporto con

la Verità. Ma in ogni esistenza uma-

na, è come se si ripartisse sempre da

zero: non c’è una salvezza già acqui-

sita fin dalla nascita. Certo Cristo è

morto e risorto anche per me, singola

creatura, depositando i suoi meriti

nel tesoro spirituale tramandato che

la Chiesa mi porge; ma io sono fin

dal principio chiamato a ripercorrer-

la, questa storia della salvezza, a ri-

partire dal mio Eden, dalla mia inno-

cenza iniziale, dalle mie cadute, dai

miei tentativi di risalita, dai miei de-

serti interiori che debbo attraversare,

dagli esodi che riesco a compiere,

dalle incarnazioni della Verità che

riesco a ospitare in me, fino alle mie

personali resurrezioni. Ogni volta

dentro di me si riscrive, si ricompie,

l’intera storia della salvezza, E nulla

di tutto questo è definitivo fino al

mio ultimo giorno di vita, nel quale

ancora posso perdere tutto o ricon-

quistare tutto.

La mia salvezza dipenderà senz’altro

dalla mia volontà, dalla mia libertà,

ma è anche ed in primo luogo una

conquista della Grazia. E’ la Grazia

che compie questi passi in me, senza

però mai sostituirsi al mio libero arbi-

trio o scavalcandolo. Nella teologia

m o r a l e c a t t o l i c a , e q u i n d i

nell’insegnamento della Chiesa, sono

sia la libertà sia la Grazia ad operare

la salvezza. E’ esclusa ogni forma di

predestinazione (salvezza operata

dalla sola Grazia), come anche ogni

forma gnostica di eroica auto salva-

zione (salvezza operata dalla sola

volontà personale). Né vi sono esseri

umani destinati alla dannazione: tutti

siamo chiamati alla salvezza, cioè al

ritorno della nostra natura in Dio.

Spesso si ha paura che la propria con-

versione comporti perdita di libertà,

ma è proprio la Grazia a fondare la

nostra libertà. Non c’è competizione

fra libertà umana e grazia divina: è la

Grazia che ci rende veramente liberi.

Nel nostro Catechismo si legge: «La

grazia di Cristo non si pone affatto

in concorrenza con la nostra libertà,

quando questa è in sintonia con il

senso della verità e del bene che Dio

ha messo nel cuore dell’uomo. Al

contrario, … quanto più siamo docili

agli impulsi della grazia, tanto più

cresce la nostra libertà interio-

re» (CCC 1742).

Tutto il nostro destino quindi si gioca

nell’aver imparato questo “essere

docili alla grazia”. Perché se invece

facciamo “resistenza alla grazia”,

dirottiamo le nostre esistenze verso la

dis-grazia, meta ultima del peccato.

Ecco perché dobbiamo saper ricono-

scere il peccato. «La conversione ri-

chiede la convinzione del peccato, …

il giudizio interiore della coscien-

za» (CCC 1848). Uno dei compiti del-

la Grazia è infatti quello di «svelare il

peccato» (CCC 1848). Ma là dove ab-

bonda il peccato, come afferma San

Paolo, sovrabbonda la Grazia

(Rm5.20). La Grazia opera la nostra

redenzione e ci inserisce nel disegno

di salvezza attuato dal Padre, ren-

dendoci a nostra volta “pescatori di

uomini”.

«Con l’azione della grazia, lo Spirito

Santo ci educa alla libertà spirituale

per fare di noi dei liberi collaboratori

della sua opera nella Chiesa e nel

mondo» (CCC 1742).

(da il Timone - febbraio 2010

autore Stefano Biavaschi)

a cura di Paola Salvadori

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CATECHESI ANNO 2010/11

SS. Salvatore - Cormano

I Media: MERCOLEDI’ ore 17-18

V Elem.: VENERDI’ ore 17-18

IV Elem.: MERCOLEDI’ ore 17-18

III Elem.: VENERDI’ ore 17-18

S. Vincenzo D. M. – Brusuglio

I Media: MARTEDI’ore 17-18

V Elem.: GIOVEDI’ ore 17-18

IV Elem.: GIOVEDI’ ore 17-18

III Elem.: MARTEDI’ore 17-18

Buon Pastore - Ospitaletto

I Medie: MARTEDI’ ore 17-18

V Elem.: VENERDI’ ore 17-18

IV Elem.: GIOVEDI’ ore 17-18

III Elem.: MERCOLEDI’ ore 17-18

II e III Medie: GIOVEDI’ ore 18.00-19.30

I - III Superiori: MARTEDI’ ore 18.30-19.30

Unitari (Cormano/Brusuglio) I - III Superiori: MERCOLEDI’ ore 20.30-21.30 a Cormano

II e III Medie: VENERDI’ ore 18.00-19.30 a Brusuglio

Unitari (tutti) 18/19enni (1992 e’93): Giovedì ore 21 a Cormano

Giovani 1 (1990 e„91): Martedì ore 21 a Ospitaletto

Giovani 2 (1989 in avanti): Martedì ore 21 a Ospitaletto

Per informazioni gruppi dalle III Elem. alle I Medie dei TRE oratori: suor Moira 347.9976131

Per informazioni gruppi dalle II alle III Medie dei TRE oratori: suor Angela 348.7443460

Per informazioni gruppi dalle I superiori ai Giovani dei TRE oratori: Don Andrea 347.1871296

Comunità Pastorale “Visitazione di Maria Vergine”

PARROCCHIE SS. SALVATORE (Cormano) - S. VINCENZO D.M. (Brusuglio) - BUON PASTORE (Ospitaletto)

Don Marco Borghi (parroco): Via Roma, 6 Cormano - tel/fax. 0245499663 (cell. 3387793694)

e-mail: [email protected] - [email protected]

Don Claudio Dell’Orto (Vicario parroco): Via Comasinella, 6 - Brusuglio - tel. 0236687755 - fax. 0236687756

(cell. 3478408560) - e-mail: [email protected]

Don Andrea Mellera (Vicario oratorio): Via D’annunzio 9, Ospitaletto - tel/fax 0266302514 (cell. 3471871296)

e-mail: [email protected]

Don Massimo Fumagalli (residente con I. P.): Via Comasinella, 6 - Brusuglio - tel. 0236687756 (cell. 3479226191)

e-mail: [email protected]

Suore di Brusuglio: Via Beccaria 7, tel. 0236687273 - fax. 0236687274 (sr. Roselia, sr. Marylin, sr. Marisielle)

e-mail: [email protected]

Suore di Cormano: Via Roma 10, tel. 0287392652

Sr. Angela Magnoli cell. 3487443460 - e-mail: angela.magnoli@ fastwebnet.it

Sr. Moira Scimmi cell. 3479976131 - e-mail: moira.scimmi@ fastwebnet.it

Oratorio di Cormano: 3472354358

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Questo numero dell'Informatore Parrocchiale “In Cammino...” è stato realizzato con il contributo di:

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Funerali Brusuglio: Sgorlon Giannino, Mazzucco Loretta, Di Stasio Rosa, Mazzola Cleoni-

ce, Peletti Silvio, Marchesi Senofonte, Silli Errica, Consigli Franco.

Funerali Ospitaletto: Petronella Giuseppe, Gueresi Adelia, Ferraioli Anna, Di Scipio Bruno, Macrì Carmela

Immacolata, Monteverdi Mario, Rovacchi Luisa, Ceresa Annetta, Falda Giovanni, Camarda Roberto, Frigerio Lui-gia.

Battesimi Cormano: De Murta

Christian, Randazzo Michele, Ta Massia Matilde, Meroni Rivolta Yaya Francesco, Grasso Nicole, La Vacca Francesco Paolo, Manzi Alessia.

Battesimi Brusuglio: Brusa

Chiara, Camnasio Elisa, Villa Martina, Asnaghi Re-becca Jolanda, Brusadelli Nicolas, Rauli Alessio Gi-glio Federico Linneo, Rossini Matilde, Apricena Chri-stian, Russo Maria, Baffa Lorenzo, Gentile Alessia, Ghidotti Sofia Elisabetta Maria, Russo Valerio, Di Pi-lato Sara.

Matrimoni Cormano: Ferraina

Pasquale - Sperandio Jessica, Simone Giacomo - Bolzi Sabrina, Cina’ Riccar-do - Tovo Nicoletta, Bargna Paolo Vitto-rio - Pelegrini Anna, Aiello Andrea - Pieri Francesca, Chiodi Matteo - Russo Silvia.

Matrimoni Brusuglio: Lombardo Alessandro -

Picaro Daniela, Nuzzo Vito - La Spina Fanny, Pioggia Alessandro - Marini Alessandra, Polito Alessandro - Arnoldi Elena, Rossini Alessio - Cipriani Benedetta, Teunissen Evert Hendrik - Baldi Maria, Livera Daniele - Natasia Filomena.