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  • 8/19/2019 Commento e Note Alle Poesie Di Orazio

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    Commento e note alle poesie di Orazio.

    Odes I 4.Sono due i nuclei concettuali: il primo (vv. 1-12) è una serie di immagini che significano il ritorno della primavera,

    seguito dal quadretto mitologico, l’invito alla festa per la primavera. l secondo (vv. 1!-2") è il motivo della riflessione

    della morte. #ra i due nuclei non c’è frattura per la fun$ione di cerniera assolta dalla ter$a strofe. %ella prima strofa densa

    di immagini, &ra$io usa nessi coordinativi' anche la seconda strofa ha un andamento parattatico' la ter$a è ipotattica e la

    fun$ione di questi versi è sottolineata dalla ripeti$ione dell’avverio nunc. e ultime due strofe usano la struttura

    asindetica e un andamento ipotattico.

    Solvitur 1 acris hiems grata vice2  veris et *avoni!

      trahuntque siccas machinae carinas+

    ac neque iam staulis gaudet pecus aut arator igni

      nec prata canis alicant pruinis.

    iam therea/ choros ducit 0enus imminente luna

      iunctaeque %mphis ratiae decentes

    alterno terram quatiunt pede3, dum gravis clopum

      0olcanus ardens visit officinas.4

    nunc decet aut viridi nitidum caput impedire mrto  aut flore1", terrae quem11 ferunt solutae,

    nunc et in umrosis *auno12 decet immolare1! lucis,

      seu poscat agna sive malit haedo1+.

     pallida 5ors aequo pulsat pede1   pauperum taernas

      regumque turris. o eate Sesti1/,

    vitae summa revis spem nos vetat incohare longam'

      iam te premet no6 faulaeque1 5anes13

    et domus e6ilis 7lutonia' quo simul14 mearis2",

      nec regna vini sortiere21 talis

    nec tenerum cidan miraere, quo calet iuventus  nunc omnis et mo6 virgines tepeunt.

    Odes I 5

    l raga$$o alle prime armi si profuma troppo e poi si stringe alla donna con desiderio. 7irra è semplice, ma di

    una semplicit8 ricercata e non naturale. ’inesperto è portato a scamiare i tradimenti di 7irra con un mutato

    atteggiamento degli 9ei. *orse la grotta dove si incontrano è in un giardino di citt8.

    1 a valore mediale.2 ;lativo di tempo o causa.!

     l *avonio, o . ;lativo di causa./ 0enere è detta iterea dall’isola di itera, a sud del 7eloponneso. ;lativo assoluto.3 ;lativo strumentale.4 e officine di 0ulcano erano immaginate nelle cavit8 dell’?tna' i iclopi erano suoi aiutanti.1" Singolare collettivo.11 ;nastrofe per =quem terrae>.12 9ivinit8 italica, protettrice dei oschi, dei campi, del estiame' alle idi di feraio gli si sacrifica nel territorio dell’isola #ierina.1! Spargere di farina e sale.1+ ;lativo di strumento.1 Si atteva la porta col piede, non con la mano.1/

     . Sestio @uirino, console nel 2! a.., compano di &ra$io nella attaglia di *ilippi (+2 a..).1 *orse un genitivo, forse apposi$ione a Manes.13 Spiriti dei morti.14 A simul ac.2" sincope di meaveris.21 per sortieris, come mirabere sta per miraberis. 9urante i anchetti i ricchi Bomani eleggevano o sorteggiavano un rex che doveva

    fissare le regole del convito.

  • 8/19/2019 Commento e Note Alle Poesie Di Orazio

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    @uis multa gracilis te puer in rosa

     perfusus liquidis urget odorius

    grato, 7rrha, su antroC

    ui flavam religas22 comam

    simple6 munditiisC eu quotiens fidem

    mutatosque deos fleit et aspera

    nigris aequora ventis

    emiraitur insolens,

    qui nunc te fruitur credulus aurea2!,

    qui semper vacuam, semper amailem

    sperat, nescius aurae

    fallacis. 5iseri, quius

    intemptata nites: me taula2+ sacer 

    votiva paries indicat uvida

    suspendisse potenti

    vestimenta maris deo.

    Odes I 7

    #ivoli è il luogo ideale per un’esisten$a da vivere nell’omra. l destinatario dell’ode è . 5una$io 7lanco,

    nativo di #ivoli, legato di esare in allia, quindi prefetto, poi governatore della allia #ransalpina (++-+!

    a..)' infine collaoratore di ;ntonio, prima della attaglia di ;$io si schiera con &ttaviano. o storico 0elleio

    7atercolo lo chiama morbo proditor  (traditore cronico). &ra$io invita un uomo tanto impegnato a cercare nel

    vino l’olio degli affanni, allo stesso modo di #eucro, che, cacciato in esilio dal padre, esorta i compagni, prima

    della sua parten$a, a ere e a dimenticare2. on una priamel  &ra$io indica ciD che agli altri piaceree fare.

    audaunt2/ alii claram Bhodon aut 5tilenen

    aut ?pheson2  imarisve orinthi

    moenia vel Eaccho #heas vel ;polline 9elphosinsignis aut #hessala #empe'

    sunt quius unum opus est intactae 7alladis urem23

    carmine perpetuo24 celerare et

    undique decerptam fronti praeponere olivam'

     plurimus in unonis honorem

    aptum dicet equis ;rgos!" ditisque 5cenas:

    me nec tam patiens acedaemon!1

    nec tam arisae!2  percussit campus opimae

    quam domus ;luneae resonantis!!

    22 ;nnodare i capelli dietro la nuca.2! ;lativo strumentale. aurea si riferisce alla elle$$a di 7irra o all’oro dei suoi capelli.2+ *orse un ex voto che il naufrao scampato soleva offrire nel tempio.2 #eucro, figlio di #elamone, re di Salamina, e fratello di ;iace, cacciato dal padre al ritorno da #roia, perchF non ha impedito la

    morte del fratello, passD a ipro dove fondD una seconda Salamina.2/ *uturo con valore concessivo.2 #re accusativi di forma greca. Bodi era una citt8 fiorente di commerci' 5itilene nell’isola di eso' ?feso, antica colonia ionica

    d’;sia minore' orinto, sull’istmo, dominava onio e ?geo, distrutta nel 1+/ a.. e ricostruita dai Bomani. #ee capitale della Eeo$ia

    è patria di Eacco, 9elfi di ;pollo. #empe è la valle della #essaglia, tra i monti &limpo e &ssa e legata al culto di ;pollo.23 ;tene.24

     l carmen perpetuum è un poema lungo, dedicato a un unico soggetto. &ra$io polemi$$a contro i poeti che raccolgono sen$adistin$ione tutti i possiili soggetti.!" ;ccusativo neutro singolare. ;rgo eradetta da &mero nutrice di cavalli, mentre 5icene era considerata ricca d’oro' entrame erano

    legate al culto di ?ra.!1 Sparta è tollerante perchF i cittadini sopportano una vita austera.!2 arissa è la citt8 piG importante della #essaglia.!! Sorgente di acque solforose presso l’;niene, sotto #ivoli. ;lunea era la ninfa di quelle acque.

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    et praeceps ;nio ac #iurni lucus et uda

    moilius pomaria rivis.

    alus ut oscuro deterget nuila caelo

    saepe %otus!+ neque parturit imris

     perpetuos, sic tu sapiens finire memento

    tristitiam vitaeque laores

    molli, 7lance, mero, seu te fulgentia signiscastra tenent seu densa teneit

    #iuris umra tui. #eucer Salamina! patremque

    cum fugeret, tamen uda aeo!/

    tempora populea fertur vin6isse corona

    sic tristis adfatus! amicos:

    Hquo nos cumque!3 feret melior fortuna parente,

    iimus, o socii comitesque,

    nil desperandum!4 #eucro duce et auspice #eucro+".

    certus+1 enim promisit ;pollo

    amiguam tellure nova Salamina futuram+2.

    o fortes peioraque passi+!

    mecum saepe viri, nunc vino pellite curas:

    cras ingens iteraimus++ aequor .+I

    Odes I 10.

    &ra$io, mosso dalla suggestione di ;lceo, autore di un inno a ?rmes, canta 5ercurio, che lJavree salvato a

    *ilippi (Od . , 1!-1+). li chiede di rendere prospero il podere in Saina ( Sat . /, ). 5ercurio infatti

     protegge i poeti, ha inventato la lira e molte arti' come 9io dellJeloquen$a, dona allJuomo la vita civile. elera

    cosK un 9io multiforme, che sostiene nelle sventure gli uomini e li accompagna a morire ( Psicopompo). atecnica dellJelenca$ione era propria dellJinnologia religiosa. Sono ricordate due imprese di 5ercurio: il furto

    delle vacche di ;pollo e lJaver accompagnato nei campi greci (nel caso, tessali, perchF ;chille era re dei

    5irmidoni, popolo della #essaglia) 7riamo a recuperare il cadavere del figlio ?ttore.

    5ercuri, facunde nepos ;tlantis+/,

    qui feros cultus hominum recentum+

    uoce formasti+3 catus et decorae

      more+4 palaestrae,

    te canam, magni ouis et deorum

    nuntium curuaeque lrae parentem,

    !+ & ;ustro, è lo scirocco che rischiara il cielo.! ;ccusativo della declina$ione greca.!/ ieo è epiteto di Eacco: il vino liera dagli affanni.! 7articipio perfetto con valore di presente.!3 #mesi.!4 ostru$ione impersonale della perifrastica passiva.+" ;lativi assoluti.+1 ;ppellativo di ;pollo, 9io oracolare.+2 Sottinteso esse.+! 7articipio perfetto di patior .++

     essico agricolo: arare una seconda volta.+ l discorso di #eucro sviluppa il proverio che #eucro pronuncia in una tragedia di 7acuvio: patria est ubicumque est bene. Stesso

    concetto in Seneca ep. 23, +: patria mea totus hic mundus est .+/ ?ra figlio di 5aia, figlia di ;tlante.+ 7oeticismo per recentium.+3 Sincope.+4 ;lativo strumentale. Si fa riferimento alla statua di 5ercurio visiile nei ginnasi greci.

  • 8/19/2019 Commento e Note Alle Poesie Di Orazio

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    callidum quicquid placuit iocoso

      condere furto.

    #e, oues olim nisi reddidisses

     per dolum amotas, puerum minaci 1"

    uoce dum terret, uiduus pharetra"

      risit ;pollo.

    @uin et ;tridas duce te superoslio diues 7riamus relicto1

    #hessalosque ignis et iniqua #roiae2  1

      castra fefellit.

    #u pias laetis animas reponis

    sedius uirgaque! leuem coerces

    aurea turam, superis deorum+

      gratus et imis. 2"

    Odes I 14.Lna nave malconcia deve prendere atto del suo stato e restare in porto: in essa è simoleggiato lo stato romano,

    su cui income la minaccia di una guerra civile. &ra$io imita un frammento analogo di ;lceo, ma con un

    significativo scarto: ;lceo si immaginava sulla nave, &ra$io invece è solo spettatore. ’apostrofe alla nave si

    mantiene inalterata fino all’ultimo verso' essa viene costantemente personificata. l retore @uintiliano nel d..

    citava questa poesia come esempio di allegoria. 7er 7orfirione, commentatore di &ra$io, risale al +2 a.., cioF

    all’epoca della attaglia di *ilippi. ;lcuni sostengono che l’ode sia stata composta tra !3 e ! a.., quando

    semrava vicina la ripresa della guerra con Sesto 7ompeo (!/ a..). ?. *raenMel la data al !-!2, prima della

    guerra contro ;ntonio e leopatra. 7er 7asquali, l’ode fu composta dopo ;$io. 7areva infatti che ;ugusto

    volesse lasciare il potere. &ra$io non semra soddisfatto della vita pulica: come ?picuro, preferisce una vita

    appartata.

    & navis, referent in mare te novi

    fluctus. & quid agisC *ortiter occupa

     portum. %onne vides ut

    nudum remigio/ latus,

    et malus celeri saucius ;frico

    antemnaque gemant ac sine funius

    vi6 durare carinae

     possint imperiosius3

    aequorC %on tii4 sunt integra lintea,

    non di, quos/" iterum pressa voces malo.

    @uamvis 7ontica pinus/1,

    silvae filia noilis,

    " ;lativo di priva$ione.1 ;lativo assoluto.2 9ativo di svantaggio.! Si tratta del caduceo.+ enitivo partitivo.

     ntroduce una interrogativa retorica con risposta positiva./ ;lativo di priva$ione. 0ento di sud-est.3 omparativo intensivo.4 9ativo di possesso./" Belativa di valore consecutivo con il vero al congiuntivo./1 egname pregiato proveniente dal 5ar %ero (7onto ?usino).

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    iactes/2 et genus et nomen inutile:

    nil/! pictis timidus navita puppius

    fidit. #u, nisi ventis

    dees ludirium, cave.

     %uper sollicitum quae mihi taedium,

    nunc desiderium curaque non levis,

    interfusa nitentis

    vites/+

     aequora cladas/

    .

    Odes I 20

    a villa in Saina è stata donata ad &ra$io da 5ecenate. l poeta invita a cena il protettore, aituato a ere vino

     pregiato: &ra$io gli offrir8 perD il modesto vino saino, da lui sigillato quando il popolo accolse 5ecenate, in

    teatro (il teatro di 7ompeo, nel campo 5ar$io, inaugurato nel a..), dopo una grave malatttia. %on conta ciD

    che si offre, ma l’animo con cui lo si fa. l cantharos è una ta$$a di terracotta a due anse, di origine greca.

    0ile potais modicis Sainum

    cantharis//, raeca quod/ ego ipse testa/3

    conditum levi/4, datus in theatro

    cum tii plausus,

    clare 5aecenas eques, ut"  paterni

    fluminis1 ripae simul et2 iocosa

    redderet laudes tii 0aticani!

    montis imago.

    aecuum et prelo+ domitam aleno

    tu ies uvam: mea nec *alernae

    temperant vites neque *ormiani

     pocula colles.

    Odes I 22

    hi ha la coscien$a pura è inattaccaile, come dimostra l’avventura toccata al poeta: un lupo fugge davanti a

    lui, intento a cantare alage. Besta illeso gra$ie all’amore. a voca$ione poetica è una scelta di vita che rende

     possiile l’onest8. Si trova nella sua villa in Saina, ;ristio *usco rammatico oratore poeta drammatico è a

    Boma e non vuole lasciare la sua casa di citt8. &ra$io dopo il pericolo lo informa anche dell’amore per alage.

    &ra$io riecheggia Saffo fr. !1 .7. e atullo c. 1.

    nteger vitae/ scelerisque purus

    non eget 5auris iaculis3 neque arcu

    /2 ong. presente poten$iale./! Sincope per nihil ./+ ong. esortativo./ ;ccusativo alla greca. e icladi sono isole disposte intorno a 9elo, in una $ona pericolosa. Sono dette splendide per il iancore

    delle cave di marmo.// ;lativo di me$$o./ anastrofe per quod graeca./3 ?’ il coccio, cioF la materia dell’anfora (sineddoche)./4 7erfetto di lino. l vero indica l’atto di spalmare di pece il tappo di un recipiente per sigillarlo." ntroduce una consecutiva.1 l #evere nel suo tratto superiore attraversa l’?truria.2 ;nastrofe per et simul .!

     ?’ una delle alture dell’ager 0aticanus, sulla destra del #evere, lontano dal teatro di 7ompeo.+ #rave del torchio. ?nallage. ?’ il vino di ales, cioF alvi, localit8 vicina alla ampania. n questa $ona si produceva il *alerno, mentre il ecuo era

     prodotto nel a$io meridionale, come il *ormiano./ genitivo di limita$ione. genitivo di priva$ione.3 armi da lancio usate dali ;fricani dell’antico 5arocco.

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    nec venenatis gravida sagittis,

    *usce, pharetra,

    sive per Srtis4 iter aestuosas

    sive facturus per inhospitalem

    aucasum3" vel quae loca faulosus

    lamit daspes31.

    namque me silva lupus in Saina,dum meam canto alagen32 et ultra

    terminum3! curis vagor e6peditis3+,

    fugit inermem,

    quale portentum neque militaris

    9aunias3 latis alit aesculetis

    nec uae3/ tellus generat, leonum

    arida nutri63.

     pone me pigris ui nulla campis33

    aror aestiva recreatur aura,quod latus mundi34 neulae malusque

    uppiter urget,

     pone su curru nimium propinqui

    solis, in terra domius negata:

    dulce ridentem alagen amao,

    dulce loquentem.

    Odes I 23

    montibus aviis: stato in luogo sen$a in.

    corde: alativo di limita$ione. 5etonimia per dire animo' mentre genibus è sineddoche per dire corpo.tigris ut : anastrofe per ut tigris.

     frangere: lessico erotico.

    Odes I 30

    &ra$io si rivolge a 0enere perchF lasci ipro (accusativo di forma greca) e prenda dimora in un nuovo tempio,

    nella casa di licera, la NdolceN. Sono evocati il nome di nido, citt8 della aria, il cui tempio custodiva la

    statua di 0enere di 7rassitele' e quello di 7afo, in ipro, antica sede del culto di ;frodite. a dea saree nata

     presso lJisola emergendo dalla spume del mare.

     solutis... zonis: alativo assoluto.

     properent : cong. esortativo.

    Odes I 38

    &ra$io si rivolge al suo servo, che sta preparando un amiente ricercato per il convito: non ama lussi inutili,

     preferisce ere da solo, tranquillamente, godendo della natura. a composte$$a non esclude la malinconia: il

    4 golfi della iia.3" nospitale è in realt8 il vicino 5ar %ero.31 ;ffluente dell’ndo, è detto leendario, come le terre orientali.32 ;ccusativo con desinen$a greca.3! &ltre il confine del fondo annesso alla villa di &ra$io.3+

     alativo assoluto.3 ;pulia, su cui regnD il mitico re 9auno, filio di icaone, re dell’lliria.3/ Si tratta della %umidia. iua, vinto da esare, si era dato la morte dopo la attaglia di #apso (+/ a..). 7otree anche essere la

    5auritania, dove iua era stato posto sul trono da ;ugusto (2 a..).3 &ssimoro.33 Stato in luogo, sen$a in.34 ;nastrofe per latus mundi quod .

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     poeta rifiuta la rosa a favore del mirto, ma la rosa è simolo dell’amore. l testo ha anche un senso

    metaletterario: la semplicit8 è un tratto della poetica ora$iana.

    7ersicos4" odi, puer, apparatus,

    displicent ne6ae philra coronae'

    mitte sectari41, rosa quo locorum42 

    sera4! moretur.

    Simplici mrto4+ nihil adlaores

    sedulus curo: neque te ministrumdedecet mrtus neque me su arta4 

    vite ientem.

    Odes II 5

    alage (la chiacchierina) rifiuta l’amore di &ra$io, liera come una giovenca indomita. l poeta si rivolge

    l’invito ad aspettare. ol pretesto di opporre l’intensit8 di questo amore alle precedenti esperien$e, nelle ultime

    due strofe &ra$io presenta una rassegna di passati amori che evocano figure delineate con rapidi tocchi per 

    culminare nel ricordo del cnidio ige. a metafora animale risale ad ;nacreonte (fr. 33 9). a ironia di

    ;nacreonte è velata in &ra$io dalla triste$$a al pensiero del tempo che render8 matura la donna e toglier8 anni

    al poeta. l giogo è metafora per l’amore. ’immagine del notturno deriva da Saffo fr. 4/ .-7.

     %ondum suacta4/ ferre iugum valet

    cervice, nondum munia4 comparis

      aequare nec tauri ruentis43

      in venerem tolerare pondus.

    irca virentis44 est animus tuae

    campos iuvencae, nunc fluviis gravem

      solantis aestum, nunc in udo

      ludere cum vitulis salicto

     praegestientis. #olle cupidinem

    immitis uvae: iam tii lividos 1"

      distinguet autumnus racemos

      purpureo varius colore'

    iam te sequetur' currit enim fero6

    aetas et illi quos tii dempserit

      adponet annos' iam proterva

      fronte petet alage maritum, 1 

    dilecta, quantum non 7holoe fuga6,non hloris alo sic umero nitens

      ut pura nocturno renidet

      luna mari nidiusve1"" ges, 2" 

    quem si puellarum insereres choro,

    mire sagacis falleret hospites

    4" l lusso dei 7ersiani era proveriale.41 *orma ricercata di imperativo negativo.42 nterrogativo sostantivato quo O genitivo partitivo.4! n antichit8 non cJerano rose a fioritura ripetuta. a stagione cui ci si riferisce è la tarda estate.4+

     7ianta sempreverde, sacra a 0enere.4 7uD significare o NangustoN o NfoltoN.4/ 7articipio perfetto di subigo.4 0ariante di munera.43 ndica la violen$a con cui si manifesta il desiderio.44 7er virentes.1"" nido era una citt8 greca sulla costa dell’;sia 5inore.

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      discrimen oscurum solutis

      crinius amiguoque voltu

    Odes II 8

    l giuramento era considerato sacro: sugli spergiuri piomava l’ira deli 9ei. iD non valeva per gli innamorati.

    Earine (forse la raga$$a di Eari, dunque una lierta) semra diventare piG ella dopo ogni spergiuro. ’autore

    allude alle piccole macchie ianche che compaiono sulle unghie. ;ccosta ironicamente cura  come pena

    d’amore e publicus, riferito alla sfera politica. Si men$iona anche il mito di ;chille nascosto dalla madre tra lefiglie di icomede per evitare che partisse per #roia.

    Llla si iuris tii peierati

     poena, Earine, nocuisset1"1 umquam,

    dente1"2 si nigro fieres vel uno

    turpior ungui,

    crederem' sed tu simul1"! oligasti1"+ 

     perfidum votis caput, enitescis

     pulchrior multo iuvenumque prodis1" 

     pulica cura.

    ?6pedit matris cineres opertos1"/ 

    fallere et toto taciturna noctis

    signa cum caelo gelidaque divos

    morte1" carentis.

    Bidet hoc, inquam, 0enus ipsa, rident

    simplices %mphae, ferus et1"3 upido

    semper ardentis acuens sagittas

    cote cruenta.

    ;dde quod1"4 pues tii crescit omnis,

    servitus crescit nova nec priores

    impiae tectum dominae relinquont

    saepe minati11".

    #e suis matres metuunt iuvencis111,

    te senes parci miseraeque nuper

    virgines nuptae, tua ne112 retardet

    aura maritos.

    Odes II 10

    &ra$io esalta il giusto me$$o (aurea mediocritas). ’idea è espressa sia dal nulla di troppo del tempio di ;pollo

    a 9elfi e dalle teori$$a$ioni aristoteliche, ma in &ra$io diviene sintesi di onest8 morale e enessere materiale.

    ’ode è indiri$$ata forse a ucio icinio 5urena, cognato di 5ecenate e console nel 2! a.. e immagini

    illustrano gli svantaggi di una condi$ione elevata. ’ode si chiude con il motivo con cui si è aperta: fiducia nelle

    1"1 7rotasi dell’irrealt8, come si ... fieres.1"2 ;lativo di misura, come il successivo ungui.1"! A simul ac.1"+ sincope per obligavisti.1" 9a prod+eo.1"/

     ?nallage.1" ;lativo di priva$ione.1"3 ;nastrofe per et ferus.1"4 ntroduce una proposi$ione dichiarativa.11" 7articipio congiunto con valore concessivo.111 9ativo d’interesse.112 ;nastrofe per ne tua. Si tratta di una completiva dipendente dal vero di timore.

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    avversit8, saggia cautela davanti a una sorte troppo favorevole. n una struttura ad anello, la parte immaginifica

    dell’ode si salda con quella meditativa. %ella prima strofe, appare lo stereotipo dell’invito a cena, gi8 usato da

    atullo nel carme 1!.

    Bectius vives, icini, neque altum

    semper urgendo neque, dum procellas

    cautus horrescis, nimium premendo

    litus iniquum.

    auream quisquis mediocritatem

    diligit, tutus caret osoleti

    sordius11! tecti, caret invidenda

    sorius aula.

    saepius ventis agitatur ingens

     pinus et celsae graviore casu11+

    decidunt turres feriuntque summos

    fulgura montis.

    sperat infestis, metuit secundis11alteram sortem ene praeparatum

     pectus: informis hiemes reducit

    uppiter, idem

    sumovet' non, si male nunc, et olim

    sic erit: quondam cithara tacentem

    suscitat 5usam neque semper arcum

    tendit ;pollo.

    reus angustis animosus atque

    fortis adpare, sapienter idemcontrahes vento nimium secundo

    turgida vela.

    Odes III 1

    l componimento apre il ciclo delle odi romane, composte nel 2 a.., le quali in sintonia con il programma di

    ;ugusto rivelano lJintento di risvegliare nella gioventG romana le virtG degli avi. l poeta raccomanda di fare

    atten$ione al fatto che iove ha stailito la morte come legge uguale per tutti. a legge della necessit8 provoca

    insicure$$a nei ricchi: la serenit8 tocca piG facilmente agli umili o ai sapienti che si accontentano del necessario.

    li uomini sono condotti allJansia e alla infelicit8 dalla mancan$a di misura: il motivo è epicureo.

    &di11/ profanum11 vulgus et arceo'

    favete linguis113. carmina non prius

      audita 5usarum sacerdos

      virginius puerisque canto.

    regum timendorum114 in proprios greges12",

    reges in ipsos imperium est ovis,

    11! ;lativo di priva$ione.11+ ;lativo di modo.11

     Sott. rebus, alativi di tempo.11/ 7erfetto logico.11  non ini$iati, che non accedono al luogo sacro. %aturalmente, la genera$ione dei padri.113 9ativo. Si tratta di una formula sacrale con cui si intimava ai presenti di favorire il rito e non ostacolarlo con parole di cattivo

    augurio.114 erundivo.12" l termine ricorda lJespressione omerica: pastore di popoli.

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      clari iganteo121 triumpho,

      cuncta supercilio122 moventis.

    est ut12! viro12+ vir latius ordinet

    arusta sulcis, hic generosior 

      descendat in campum12 petitor,

      morius hic meliorque fama12/

    contendat, illi tura clientiumsit maior 12' aequa lege %ecessitas

      sortitur insignes et imos:

      omne capa6 movet urna nomen.

    destrictus ensis123 cui124 super impia

    cervice pendet, non Siculae dapes1!"

      dulcem elaoraunt saporem,

      non avium citharaeque cantus

    somnum reducent. somnus agrestium

    lenis virorum non humiles domos  fastidit1!1 umrosamque ripam,

      non $ephris1!2 agitata #empe.

    desiderantem quod satis est neque

    tumultuosum sollicitat mare

      nec saevus ;rcturi1!! cadentis

      impetus aut orientis aedi,

    non vereratae grandine vineae

    fundusque menda61!+, arore nunc aquas

      culpante, nunc torrentia agros

      sidera, nunc hiemes iniquas.

    contracta pisces aequora sentiunt

    iactis in altum molius1!: huc frequens

      caementa demittit redemptor 

      cum famulis dominusque terrae

    fastidiosus. sed #imor et 5inae

    scandunt eodem quo dominus, neque

    121  iganti figli di ea diedero lJassalto allJ&limpo per detroni$$are iove, ma furono respinti gra$ie allJaiuto di ?racle e degli 9ei.122 iove decide tutto solo con un cenno.12! Jespressione equivale a fieri potest ut .12+ Secondo termine di paragone.12 %el ampo 5ar$io si tenevano i comi$i elettorali: qui i cittadini votavano in recinti. candidati dovevano misurarsi con gli

    avversari.12/ Si tratta dellJuomo nuovo, che gode di popolarit8 presso le masse. moribus, fama sono al. di limita$ione.12 Si tratta del capitalista, appoggiato dai clienti. Illi è dativo di possesso.123 i si riferisce alla spada di 9amocle: egli, cortigiano di 9ionigi tiranno di Siracusa, chiese di essere messo nella condi$ione di un

    uomo potente. 9ionigi lo fece sdraiare su un letto rpegiato, gli fece preparare un anchetto, quindi ordinD che gli fosse fatta pendere

    sulla testa una spada attaccata al soffitto da un crine di cavallo.124 ;nastrofe.1!"

      cii siciliani erano raffinatissimi.1!1 non fastidit  è litote. Begge lJaccusativo come i verba affectuum. Tempe è accusativo neutro plurale alla greca.1!2 o

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      decedit aerata triremi et

      post equitem sedet atra ura.

    quodsi dolentem1!/ nec 7hrgius lapis1!

    nec purpurarum sidere clarior 

      delenit usus nec *alerna1!3

      vitis ;chaemeniumque costum1!4,

    cur invidendis postius et novosulime ritu1+" moliar atriumC

      cur valle permutem1+1 Saina

      divitias operosioresC

    Odes III 7

    a giovane ;sterie (da aster , NstellaN) piange il marito, per affari in #inia, sul mar %ero, ige, che piange a sua

    volta la sposa lasciata a Boma, ma è tentato dalla sua ospite loe. &ra$io mette in guardia la moglie dal prestare

    atten$ione ad un ellimusto tentatore, ?nipeo. Jode si chiude con una scena di  paralausith!ron, in cui

    ?nipeo col flauto rivolge una serenata invitante a ;sterie. e lunghe assen$e dei mariti erano un forte incentivo

     per le trasgressioni matrimoniali: cresce lJemancipa$ione femminile. e leggi augustee, come la  Iulia deadulteriis (13 a..), dovevano reprimere questi fenomeni.

    @uid fles, ;sterie, quem tii candidi1+2

     primo restituent vere *avonii

    #hna merce eatum,

    constantis iuvenem fide1+!

    genC lle %otis actus ad &ricum1++

     post insana aprae1+ sidera frigidas

    noctes non sine multis

    insomnis lacrimis agit.

    ;tqui sollicitae nuntius hospitae,

    suspirare hloen1+/ et miseram tuis

    dicens ignius uri,

    temptat mille vafer modis.

    Lt 7roetum mulier 1+ perfida credulum

    falsis inpulerit criminius nimis

    casto Eellerophontae

    maturare necem, refert'

    1!/ Singolare collettivo.1! 9alla *rigia porveniva un marmo ellissimo, con venature rossastre, ricavato dalle cave di Snnada.1!3 7regiato vino campano.1!4 l costum era una pianta indiana da cui si estraeva un pre$ioso unguento. "chemenio significa persiano, dal nome degli

    ;chemenidi, dinastia persiana cui appartenevano 9ario e Serse (dal capostipite ;chemene).1+" ;lativi di qualit8. postibus sono letteralmente gli stipiti.1+1 ongiuntivo duitativo.1+2 l *avonio porta giornate serene.1+! enitivo arcaico di qualit8.1++

     &rico è porto dellJ?piro.1+ a apra (;maltea, la capra che è nutrice di

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    narrat paene datum 7elea1+3 #artaro,

    5agnessam1+4 ippolten dum fugit astinens,

    et peccare docentis

    falla61" historias monet.

    *rustra: nam scopulis surdior cari11

    vocis audit adhuc integer. ;t tii12

    ne vicinus ?nipeus

     plus iusto placeat cave'

    quamvis non alius flectere equum sciens1!

    aeque conspicitur gramine 5artio,

    nec quisquam citus aeque

    #usco denatat alveo1+,

     prima nocte domum claude neque in vias

    su cantu querulae1 despice tiiae

    et te saepe vocanti1/

    duram difficilis mane.

    Odes III 9

    &ra$io e idia, un tempo amanti e ora legati a nuovi amori, si ritrovano e tra ripicche e indifferen$a scoprono di

    volersi ancora ene. l modello letterario è quello del canto ameeo, gi8 visto in 0irgilio. l poeta esordisce e

    idia gli risponde con lo stesso tono in aria di sfida. %ella prima coppia i due parlano del loro felice passato,

    nella seconda ciascuno si dichiara pronto a morire per lJamante attuale, nella ter$a &ra$io avan$a una proposta

    di riconcilia$ione, alla quale segue il consenso della donna. iascuna delle coppie di strofe delinea tre momenti

     psicologici, arricchiti da riprese verali, anafore, allittera$ioni. l sentimento ricorrente è la gelosia. Jamore

    torna a risvegliarsi a distan$a di tempo, tanto da indurre il poeta a rinunciare al legame del momento, con un

     proposito di fedelt8 fino alla morte, quasi una nuova versione del foedus amoroso di atullo.

    9onec gratus eram tii,nec quisquam1 potior 13  racchia candidae

    cervici iuvenis daat,

    7ersarum vigui rege14 eatior.

    donec non alia magis

    arsisti, neque erat dia post hloen,

    multi dia nominis1/"

    Bomana vigui clarior lia1/1.

    me nunc #hressa1/2 hloe regit,

    1+3 accusativo greco. 7eleo, re di *tia in #essaglia, futuro padre di ;chille, si reca a olco presso il re ;casto: andito per aver ucciso

     per errore uno dei partecipanti alla caccia del cinghiale caledonio. ?J oggetto delle atten$ioni della moglie di ;casto, ppolita o

    ;stidamia. ppolita, respinta, lo calunnia presso il marito, che durante una caccia aandona 7eleo agli attacchi dei centauri. Jeroe

    riesce a salvarsi.1+4 ;casto era re dei 5agneti, popolo della costa tessalica.1" predicativo del soggetto.11 Jisola di caro o caria, detta cosK perchF 9edalo vi sepellK il figlio, era una delle Sporadi, nellJ?geo.12 retto da placeat , congiuntivo dipendente da cave e introdotto dalla cong. ne.1! e matrone romane suivano il fascino di aitanti giovani atleti.1+ l #evere, che nasce in ?truria.1 ;lle u di sub cantu querulae si oppongono le i di despice tibiae: si vuole rendere la musica del flauto.1/

     9ativo di rela$ione, con participio con sfumatura concessiva.1 Lsato come aggettivo, invece che ullus.13 %el lessico erotico, indica il rivale in amore piG fortunato.14 a ricche$$a dei 7ersiani era proveriale.1/" enitivo di qualit8.1/1 5adre di Bomolo e Bemo, cantata da ?nnio.1/2 alco poetico dellJaggettivo greco.

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    dulces docta modos1/! et citharae sciens,

     pro qua non metuam1/+ mori,

    si parcent animae fata supersiti.

    me torret face mutua

    #hurini alais1/ filius &rnti,

     pro quo is patiar mori,

    si parcent puero fata supersiti.

    quid si prisca redit 0enus

    diductosque iugo cogit aeneo1//,

    si flava e6cutitur 1/ hloe

    reiectaeque patet ianua diae1/3C

    quamquam sidere pulchrior 

    ille est, tu levior cortice et improo

    iracundior adria,

    tecum vivere amem, tecum oeam liens.

    Odes III 23a religiosit8 campestre stimola la fantasia del poeta con immagini semplici. a contadinella *idile (la

    risparmiosa) otterr8 prote$ione per il suo estiame e i campi. ?J ene lasciare le vittime costose ai pontefici' gli

    9ei della casa si accontentano di rosmarino e mirto o di una focaccia. Jode non nasce da considera$ioni

    filosofiche, ma dai sentimenti che a &ra$io sono familiari: la simpatia per la gente e gli amienti di campagna,

    il gusto delle piccole cose, il senso della misura e del limite.

    aelo1/4 supinas si tuleris1" manus

    nascente luna11, rustica 7hidle,

      si ture placaris et horna12

      fruge ares avidaque porca

    nec pestilentem sentiet ;fricum1!

    fecunda vitis nec sterilem seges

      roiginem1+ aut dulces alumni1

      pomifero grave tempus anno.

     %am quae nivali pascitur ;lgido1/

    devota quercus inter et ilices

      aut crescit ;lanis in heris

      victima, pontificum securis

    cervice tinguet' te nihil attinet

    1/! ;ccusativo di rela$ione.1/+ *uturo.1/ iovane di uona famiglia, figlio di un personaggio noto. #uri era colonia greca sul golfo di #aranto.1// 9i ron$o, dunque infrangiile.1/ ndica lJimmagine del cavaliere disarcionato.1/3 9ativo.1/4 9ativo per ad caelum.1" ndicativo futuro anteriore, come placaris (-veris).11

     ;lle calende di ogni mese, secondo il mese lunare, cJera lJuso di sacrificare ai ari.12 ;rcaico per hora.1! o Scirocco, vento che soffia da sud portando malattie.1+ a ruggine o caronchio dei cereali è una malattia prodotta da un fungo parassita che crea una massa nera simile a carone la

    quale impedisce la forma$ione del frutto. per comatterla si celeravano i #obigalia.1 9alla radice di alere NnutrireN, sono i piccoli del gregge.1/ l piG alto monte ;lano, vicino a #uscolo. pascoli dei monti ;lani appartenevano ai pontefici.

  • 8/19/2019 Commento e Note Alle Poesie Di Orazio

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    temptare multa caede identium1

      parvos coronantem marino

      rore deos13 fragilique mrto14.

    mmunis aram si tetigit manus,

    non sumptuosa landior hostia13"

      mollivit131 aversos 7enatis132

      farre pio et saliente mica13!.

     Epistulae I 4

    &ra$io cerca di consolare lJamico ;lio, forse il poeta #iullo, ritiratosi in campagna per una insistente

    malinconia. o esorta a godere ogni attimo, seppure nello sfor$o costante di accettare la condi$ione umana. Si

    coglie qui lJamare$$a tipica delle epistole, temperata dallo scher$o e ricacciata con una risata forte dalla efficace

    autocritica finale. a parola (quella filosofica, o poetica) disciplina la nevrosi, dandole forma. Juomo oscilla

    sempre: solo lJequilirio è la ragione che accetta lJansia, che deriva dal pensiero della morte, che non ci fa

    aituare alla vita e la riscopre ogni volta positiva.

    ;li, nostrorum sermonum13+ candide iude6,

    quid nunc te dicam13 facere in regione 7edanaC

    scriere quod assi 7armensis13/ opuscula uincatan tacitum siluas inter 13 reptare salPris

    curantem quidquid dignum sapiente onoque estC

    non tu corpus eras sine pectore: di tii formam,

    di tii diuitias dedQrunt133 artemque fruendi.

    quid uoueat134 dulci nutricula maius alumno,

    qui sapere et fari possit quae sentiat et cui

    gratia fama ualetudo contingat aunde14" 1"

    et mundus uictus non deficiente crumRnaC

    inter spem curamque, timores inter et iras

    omnem crede diem tii dilu6isse supremum:

    grata superueniet quae non speraitur hora.me pinguem et nitidum ene curata cute uises,

    cum ridere uoles, ?picuri de grege porcum.

    Epistulae I 8

    &ra$io chiede alla 5usa di salutare ;linovano elso, che come segretario accompagna il giovane #ierio in

    &riente. li manda a dire che egli è rimasto quello di sempre: scontento di sF, inquieto e infelice, perchF si è

    lasciato prendere da un funesto aattimento. &ra$io è depresso: ha voglia di solitudine e di autocompatimento.

    ?J il taedium vitae, lJaccidia che non ha motivo apparente: una noia che diventa patologia. Jesaurimento

    nervoso è il male delle societ8 ricche: acquisire eni esagerati diventa una aitudine e non si è capaci di

    goderne (crisi di valori). 5ancando lJimpegno fisico, si resta soli con se stessi. &ra$io guarda a sF, ma si

    1 pallage per caede multarum bidentium. $idens è la $appa e la femmina dulta, specialmente la pecora, che ha le due file di denti o

    che ha due denti piG sviluppati degli altri.13 ;ccusativo dipendente da temptare e coronantem. sono i ari, rappresentati da piccole statue di legno o argilla custodite nel

    taernacolo detto %ararium, dove si mettevano offerte nei giorni festivi.14 ?J una pianta fragile, che si spe$$a sen$a fatica.13" ;lativo strumentale.131 7erfetto gnomico.132 ;rcaismo. Sono 9ei della casa, il cui culto rientrava in quello dei ari.13! on farina di farro tostata con grani di sale si otteneva la mola salsa, una torta che si offriva sullJaltare. l farro è detto pio a causa

    del suo uso rituale. granelli di sale scoppiettavano, una volta gettati sul fuoco.13+

     Sono le satire.13 cong. duitativo.13/ 7oeta ellenistico, impegnato contro &ttaviano.13 anastrofe.133 7ronuncia popolare.134 9uitativo poten$iale.14" Si tratta di virtG individuali e per la vita di rela$ione. ratia indica sia il favore dei potenti sia lJappre$$amento del pulico.

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    crogiola, autocompiacendosi nella sua triste$$a. Juomo si giudica dal comportamento: le vicende della vita

    camiano, ma tutte vanno affrontate.

    elso gaudere et ene rem gerere ;linouano

    5usa rogata refer, comiti scriaeque %eronis.

    si quaeret quid agam, dic multa et pulcra minantem

    uiuere nec recte nec suauiter, haud quia grando

    contuderit uitis oleamue momorderit aestus,

    nec quia longinquis armentum aegrotet in agris'sed quia mente minus ualidus quam corpore141 toto

    nil audire uelim142, nil discere, quod leuet aegrum,

    fidis offendar medicis, irascar amicis14!,

    cur me funesto properent arcere ueterno14+,

    quae nocuere sequar, fugiam quae profre14 credam,

    Bomae #iur amem, uentosus #iure Bomam.

    7ost haec, ut ualeat, quo pacto rem gerat et se,

    ut placeat iuueni percontare utque cohorti.

    si dicet Trecte’, primum gaudere, suinde

     praeceptum auriculis hoc instillare memento:

    ut tu fortunam, sic nos te, else, feremus

    Epistulae I 11

    l poeta domanda allJamico Eulla$io se le splendide citt8 orientali (hio, nota per il vino' eso, che diede i

    natali a Saffo e ;lceo' Samo, presso la costa ionica dellJ;sia 5inore' Sardi, capitale dellJantico regno di idia,

    il cui ultimo re fu il ricco reso' Smirne e olofone, citt8 ioniche che vantavano di essere patria di &mero) gli

    semrino piG attraenti di Boma' per conto suo, &ra$io preferiree vivere in un luogo deserto. a felicit8 sta

    nellJequilirio dellJanimo, divenuto indifferente. ?J importante godere di ogni minuto, ma lJuomo è afflitto da

    una strenua inertia, che lo spinge a inseguire la gioia nei viaggi, non nella pace interiore. l poeta, stanco di tutti

    e di se stesso, immagina di ritirarsi in un luogo disaitato. Jestrema illusione della solitudine è superata dal

    monito della sagge$$a, che avverte che nessun luogo ci d8 la quiete, che solo la pace interiore sa assicurare.

    @uid tii visa14/ hios, Eullati, notaque esos,

    quid concinna Samos, quid roesi regia Sardis,

  • 8/19/2019 Commento e Note Alle Poesie Di Orazio

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    ut fortunatam plene praestantia2" vitam'

    nec si2"/ te validus iactaverit ;uster in alto,

    idcirco navem trans ;egaeum mare vendas.

    ncolumi Bhodos et 5tilene pulchra facit quod

     paenula2" solstitio, campestre2"3 nivalius auris,

     per rumam2"4 #ieris, Se6tili21" mense caminus.

    9um licet ac voltum servat *ortuna enignum,

    Bomae211 laudetur Samos et hios et Bhodos asens.

    #u quamcumque deus212

     tii fortunaverit21!

     horamgrata sume mami neu dulcia differ in annum21+,

    ut21 quocumque loco fueris21/ vi6isse lienter

    te dicas' nam si21 ratio et prudentia curas,

    non locus effusi late maris ariter aufert,

    coelum, non animum mutant, qui trans mare currunt.

    Strenua nos e6ercet inertia213' navius atque

    quadrigis petimus ene vivere. @uod petis, hic est,

    est Lluris214, animus si te non deficit aequus.

    2" 7articipio preceduto da ut , con valore soggettivo.2"/ 7eriodo ipotetico della possiilit8.2" l mantello pesante di lana o cuoio' lo si portava in viaggio.2"3 ostume corto usato per gli eserci$i nel ampo 5ar$io.2"4 Sta per brevissuma &dies', cioF lJinverno.21" ;gosto.211 ocativo.212 ndica genericamente il destino.21!

     l vero fortunare è di uso raro e ascenden$a sacrale.21+ onfronta lJode di euconoe.21 *rase consecutiva o finale.21/ ongiuntivo perfetto o futuro anteriore.21 ?quivale a siquidem.213  strenua inertia è un ossimoro tra attivit8 e nega$ione.