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Chiesa Madre

di San

Cataldo

La Chiesa Madre, inizialmente chiamata “Natività di Maria”, fu fatta costruire nel Seicento dal barone Vincenzo Galletti di Fiumesalato e marchese di San Cataldo

La chiesa venne ricostruita più grande e maestosa, proprio come oggi ci appare. Il merito di ciò va attribuito al principe Galletti. Successivamente venne dedicata all’Immacolata Concezione.

Nel 1965 la struttura crollò dalla parte della cappella del Crocifisso e da quella della cappella di San Cataldo.

L’Immacolata della

Madrice alla

tradizionale

processione

La ‘Mmaculata di la Matrici

havi la vesta tutta d’oru;

la facci beddrae china di luci,

l’ucchi ca brillanucumu un tesoru!

‘N capu la testahavi la cruna,la ‘Mmaculata

jè divina Regina!

Mamma di Gesuzzua Mamma di tuttica sempri veglia,

di jurnu e di notti!

Pi li picciliddihavi un pustu d’onuri,

li teni sarbatiintra lu cori,

li guarda e li stringicumu Gesù,

Maria ‘Mmaculata, proteggili Tu!

LA ‘MMACULATA DI LA MATRICI

Altare maggiore con l’Immacolata

Nel 1788 nella Chiesa scoppiò un grave incendio

che procurò danni soprattutto nella sacrestia e nell’archivio. L’anagrafe

parrocchiale, infatti, ha inizio nella seconda metà del Settecento. Inoltre a

causa dell’instabilità delle strutture portanti, l’edificio rimase chiuso dal 1965 al

1979.

Vista dall’alto la chiesa si presenta a croce latina

L’autore del progetto della chiesa non è certo, ma si pensa sia il famoso architetto Vaccarini. Fu costruita secondo i canoni barocchi.

Due ordini di colonne dividono la Chiesa in tre navate

Ha una volta a botte

Cupola centrale

Altare del Ss.mo Crocifisso, Sant’Antonio da Padova e Santa Rita da Cascia

Cappella del

Santissimo Sacramento

Altre opere di rilievo custodite nella Chiesa sono: •il simulacro di scultura romana della Vrgine Immacolata e la Sua corona gemmata, dono della principessa Perna Gravina, moglie del principe Galletti; •la scultura romana di San Cataldo con finimenti di argento e oro; •il corpo di San Clemente; •la statua dell’Arcangelo Gabriele;• il quadro del SS. Cuore di Gesù, copia del pittore concittadino C. Riggi;•il quadro della Natività di Nostra Signora sull’Altare Maggiore;• il quadro di San Gregorio Magno; •il quadro del pentimento di San Pietro, dono di Cataldo Guarino; •la grande sfera d’argento gemmata con preziosi arredi; •la portantina dorata con quattro pitture laterali;• la statua di Maria SS. Annunziata, opera del Cardella di Agrigento