Guida informativa ai Centri Anti Violenza
presenti sul territorio ravennate.
CENTRI ANTI VIOLENZA
DEL TERRITORIO DI RAVENNA
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OMCeO RA - Via A.De Gasperi, 19 - 48121 RAVENNA - 0544/212625 - 0544/32276
[email protected] - PEC: [email protected] www.omceo-ra.it C.F. 8000 81 50 395
Guida informativa ai Centri Anti Violenza
presenti sul territorio ravennate
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I Centri Antiviolenza si occupano di dare sostegno
ed aiuto a donne e minori vittime di maltrattamento
familiare ed extra-familiare.
Le volontarie delle associazioni sono donne
interessate ad operare nella prevenzione della
violenza familiare, avvocate, psicologhe e
psicoterapeute.
Tali associazioni hanno chiesto all’Ordine di
Ravenna di far conoscere ai propri iscritti che si
trovassero ad accogliere richieste di aiuto da parte
delle donne oggetto di maltrattamento, l’esistenza dei
centri stessi e delle loro attività di aiuto e prevenzione.
Il Consiglio direttivo dell’Ordine, accogliendo
positivamente tale richiesta, intende dare loro spazio e
visibilità tenendo conto del fatto che il medico curante
è una figura di riferimento rilevante sul territorio per il
rapporto di fiducia e vicinanza che instaura con le
pazienti e che può avere un ruolo tutt’altro che
marginale, che va dal riconoscimento della violenza
all’aiuto delle assistite nel fornirle i giusti indirizzi.
Le associazioni presenti nel nostro territorio sono 3:
Demetra Donne in Aiuto – Lugo e Bassa Romagna;
SOS Donna – Faenza;
Linea Rosa – Ravenna, Russi e Cervia
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L'associazione Demetra Donne in Aiuto è stata fondata nel luglio del 2005 e lavora
sul territorio dei Nove Comuni della Bassa Romagna e cioè:
Alfonsine
Bagnacavallo
Bagnara di Romagna
Conselice
Cotignola
Fusignano
Lugo
Massa Lombarda
S. Agata sul Santerno
a sostegno di donne vittime di violenza e maltrattamento familiare. Dal
settembre 2014 ha aperto la Casa Rifugio a indirizzo segreto per donne con o
senza figli che debbano lasciare la loro abitazione per il rischio di violenze.
Lavoriamo in rete con le forze dell'ordine, il servizio sociale, l'ausl, e le istituzioni
locali. Dal settembre 2013 abbiamo stipulato una convenzione con l'Unione dei
Comuni della Bassa Romagna per il progetto P.Eg.A.S.O (progetto
Emergenza, Accoglienza, Sostegno, Ospitalità).
Grazie a questo progetto un numero di reperibilità attivo dalle 10 alle 23
è stato messo a disposizione delle forze dell'ordine, del servizio sociale e del pronto
soccorso per contattare le operatrici nel caso una donna non voglia più rientrare
a casa per il rischio di violenza. Al centro antiviolenza si svolgono: consulenze
legali, sostegno psicologico, percorsi di inserimento o reinserimento lavorativo.
Gli orari di apertura sono:
lunedì dalle 10 alle 12,
martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12
venerdì dalle 15 alle 17.
tel e fax: 054527168;
mail: [email protected];
sito: www.perglialtri.it/demetra
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L’Associazione SOS Donna è un Centro antiviolenza nato a Faenza l’8 Marzo
1994, che si rivolge a donne che vivono o hanno vissuto situazioni di
sopraffazione, di violenza psicologica, fisica, sessuale e/o economica nelle
loro relazioni interpersonali, nelle relazioni di coppia, in famiglia, in ambito
lavorativo o in altri contesti sociali.
Il servizio è gratuito e viene offerto a tutte le donne indipendentemente dalla
loro nazionalità, etnia, lingua, cultura, religione e situazione economica.
In particolare sono forniti i seguenti servizi:
Prima accoglienza, telefonica o vis a vis della donna in stato di disagio e/o
maltrattata.
Colloqui preliminari per individuare i bisogni e fornire le prime informazioni
utili.
Percorsi personalizzati, successivi ai colloqui preliminari, in grado di rafforzare
la fiducia della donna nelle proprie capacità e risorse e supportare le donne
verso un percorso di autonomia.
Prima consulenza legale e psicologica.
Iniziative culturali, di sensibilizzazione, di denuncia in merito al problema della
violenza.
Accompagnamento al lavoro.
Collocamento, se necessario, in casa rifugio per le situazioni di emergenza.
H24 in collaborazione con Forze dell'Ordine e Pronto soccorso e, se
necessita, ospitalità in casa di Pronta Emergenza
Dal 2000 l’associazione SOS Donna gestisce il Servizio Fe.N.ice acronimo di
“Female Network Service” del Comune di Faenza, arrivando alla firma nel 2009 di
un protocollo condiviso con i Comuni del territorio faentino (Brisighella, Casola
Valsenio, Castelbolognese, Riolo Terme e Solarolo).
L'orario di apertura del servizio è il seguente:
Lunedì e venerdì dalle 14,30 alle 18,30
Martedì, mercoledì, giovedì dalle 9 alle 13
SOS DONNA FAENZA Associazione ONLUS - Centro contro la violenza alle donne
Via Laderchi, 3 - 48018 Faenza (RA) – Tel. e fax 0546 22060
e-mail [email protected] - Cod. Fisc. 90014420393 – www.sosdonna.com
orari ufficio: lunedì e venerdì 14.30 – 18.30 - martedì, mercoledì e giovedì 9 – 13
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LINEA ROSA è un'associazione di volontariato, nata 2 dicembre del 1991, offre
servizi gratuiti a difesa e sostegno delle donne in difficoltà, che subiscono o che
hanno subito violenza psicologica, economica, fisica, sessuale, assistita, mobbing
e stalking.
Dalla sua apertura ad oggi sono oltre 5000 le donne accolte.
Il sostegno che Linea Rosa fornisce alle donne parte da colloqui individuali con
supporti adeguati di ordine psicologico e/o legale e, nelle situazioni più gravi, si
offre ospitalità, alle donne e i loro figli, nelle 4 Case rifugio che l’associazione
gestisce, attivando progetti
specifici nei confronti dei minori in particolare “l’osservazione dei minori” e
“sostegno alla genitorialità”.
Linea Rosa collabora in rete con i servizi sociali del territorio, la Questura, i
carabinieri, il Tribunale, le associazioni di volontariato, e dal 2008 è socia fondatrice
della rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re.
Ravenna :
Telefono e fax.: 0544/216316
Indirizzo: Via Mazzini 57/A 48100 Ravenna
Orari di apertura : dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19, sabato dalle 9 alle 15 e
domenica dalle 12 alle 18.
www.linearosa.it;
Russi : dal gennaio 2002 è attivo presso il Comune di Russi in Via Giordano Bruno
21, il servizio di prima accoglienza rivolto a donne in difficoltà o che subiscono
violenza aperto il martedì dalle 9 alle 13 - Tel. 0544-583901
Negli altri orari le telefonate vengono dirottate al centro di prima accoglienza di
Ravenna.
Cervia : dal mese di giugno 2009 è attivo presso lo Spazio Donna del Comune di
Cervia in Via Mazzini 40 il servizio di prima accoglienza rivolto a donne in difficoltà
o che subiscono violenza aperto il lunedì dalle 15 alle 18 – Tel. 0544-71004
Negli altri orari le telefonate vengono dirottate al centro di prima accoglienza di
Ravenna.
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Normativa
La Legge 15 ottobre 2013, n. 119 (in G.U. n. 242 del 15 ottobre 2013 - in vigore dal
16 ottobre 2013) – “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14
agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il
contrasto della violenza di genere” è l’ultimo provvedimento in materia di
sicurezza e per il contrasto alla violenza di genere, con l’obiettivo principale di
combattere e prevenire il fenomeno della violenza sulle donne e il femminicidio.
Tre gli obiettivi fondamentali:
prevenire la violenza di genere
punirla in modo certo
proteggere le vittime.
Tra le misure approvate:
l’aumento della pena, per il reato di maltrattamenti contro familiari e
conviventi, se alla violenza assiste un minore di anni 18 (la cosiddetta
“violenza assistita”, uno dei fattori di rischio principali per la trasmissione
intergenerazionale della violenza)
provvedimenti contro lo stalking messo in atto anche attraverso strumenti
informatici o telematici
l’arresto obbligatorio in flagranza per delitti di maltrattamento familiare e
stalking.
Per prevenire il fenomeno è indispensabile un’azione sinergica fra istituzioni;
pertanto nella Legge 119/2013 il governo prevede di mettere in campo un “piano
d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” volto:
alla prevenzione del fenomeno della violenza contro le donne
alla sensibilizzazione della collettività anche attraverso il settore
dell’informazione e dei media
alla promozione di centri antiviolenza e le case-rifugio
alla definizione di uno specifico modello di accoglienza, appositamente
dedicato alle vittime di violenza sessuale e domestica, presso i Pronto
soccorsi
alla formazione professionale di tutti i soggetti (forze dell’ordine, sanitari,
servizi sociali ecc.) che hanno il compito di accogliere le vittime della
violenza.
Si tratta di un piano che si sta costruendo con la collaborazione di tutte le
amministrazioni coinvolte nella Task force interministeriale per il contrasto alla
violenza contro le donne, coordinata dalle Pari Opportunità, a cui il Ministero della
salute partecipa.
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L’Italia da alcuni anni sta approvando provvedimenti normativi volti al contrasto
della violenza di genere.
Nel giugno 2013 con la legge 27 giugno 2013 n. 77, il nostro Paese ha compiuto un
passo storico nel contrasto della violenza di genere, approvando all’unanimità da
parte del Senato, la ratifica della Convenzione di Istanbul. Le linee guida tracciate
dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la
violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, redatta ad Istanbul l’11
maggio 2011, costituiscono infatti il binario ed il faro per varare efficaci
provvedimenti, a livello nazionale, per prevenire e contrastare questo fenomeno.
Precedentemente ci si era resi conto della delicatezza della problematica che
richiedeva una presa di consapevolezza collettiva del fenomeno e richiedeva
l’adozione di misure complesse come conoscenza, sensibilizzazione, formazione,
prevenzione, riduzione del danno subito (per le donne e i bambini), repressione dei
violenti e loro presa in carico.
Così con la Legge 23 aprile 2009, n. 38, in tema di misure urgenti in materia di
sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza, nonché in tema di atti persecutori,
sono state inasprite le pene per la violenza sessuale, viene introdotto il reato di atti
persecutori ovvero lo stalking e viene riconosciuto l’importanza dell’operato, sul
territorio, dei Centri antiviolenza.
Già nel 2001, il Dipartimento Pari Opportunità aveva assunto tale problematica
come prioritaria avviando un doppio intervento sul versante istituzionale con un
cofinanziamento dei Fondi Strutturali attraverso l’assegnazione all’Istat di un
progetto sulla violenza contro le donne volto a introdurre un modulo per
l’individuazione della reale dimensione dei reati sessuali.
Con la Legge 4 aprile 2001, n. 154 vengono introdotte nuove misure volte a
contrastare i casi di violenza all’interno delle mura domestiche con
l'allontanamento del familiare violento.
Nello stesso anno vengono approvate anche le Leggi n. 60 e la Legge 29 marzo
2001, n. 134 sul patrocinio a spese dello Stato per le donne, senza mezzi
economici, violentate e/o maltrattate, uno strumento fondamentale per
difenderle e far valere i loro diritti, in collaborazione con i centri anti violenza e i
tribunali.
Ma la prima significativa innovazione legislativa in materia di violenza sessuale, in
Italia, si era avuta con l’approvazione della Legge 15 febbraio 1996, n. 66. Tale
legge ha iniziato a considerare la violenza contro le donne come un delitto contro
la libertà personale, innovando la precedente normativa, che la collocava fra i
delitti contro la moralità pubblica ed il buon costume. (Fonte: www.salute.gov.it).
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dfd
Documento predisposto dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Ravenna
in accordo e con i Centri antiviolenza che agiscono nei 18 comuni del territorio ravennate.
Novembre 2014
Per saperne di più, consulta anche il portale web del
Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
www.pariopportunita.gov.it
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