CENTRI ANTI VIOLENZA DEL TERRITORIO DI RAVENNA16 ottobre 2013) – “Conversione in legge, con...

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Guida informativa ai Centri Anti Violenza presenti sul territorio ravennate. CENTRI ANTI VIOLENZA DEL TERRITORIO DI RAVENNA

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Guida informativa ai Centri Anti Violenza

presenti sul territorio ravennate.

CENTRI ANTI VIOLENZA

DEL TERRITORIO DI RAVENNA

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OMCeO RA - Via A.De Gasperi, 19 - 48121 RAVENNA - 0544/212625 - 0544/32276

[email protected] - PEC: [email protected] www.omceo-ra.it C.F. 8000 81 50 395

Guida informativa ai Centri Anti Violenza

presenti sul territorio ravennate

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OMCeO RA - Via A.De Gasperi, 19 - 48121 RAVENNA - 0544/212625 - 0544/32276

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I Centri Antiviolenza si occupano di dare sostegno

ed aiuto a donne e minori vittime di maltrattamento

familiare ed extra-familiare.

Le volontarie delle associazioni sono donne

interessate ad operare nella prevenzione della

violenza familiare, avvocate, psicologhe e

psicoterapeute.

Tali associazioni hanno chiesto all’Ordine di

Ravenna di far conoscere ai propri iscritti che si

trovassero ad accogliere richieste di aiuto da parte

delle donne oggetto di maltrattamento, l’esistenza dei

centri stessi e delle loro attività di aiuto e prevenzione.

Il Consiglio direttivo dell’Ordine, accogliendo

positivamente tale richiesta, intende dare loro spazio e

visibilità tenendo conto del fatto che il medico curante

è una figura di riferimento rilevante sul territorio per il

rapporto di fiducia e vicinanza che instaura con le

pazienti e che può avere un ruolo tutt’altro che

marginale, che va dal riconoscimento della violenza

all’aiuto delle assistite nel fornirle i giusti indirizzi.

Le associazioni presenti nel nostro territorio sono 3:

Demetra Donne in Aiuto – Lugo e Bassa Romagna;

SOS Donna – Faenza;

Linea Rosa – Ravenna, Russi e Cervia

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L'associazione Demetra Donne in Aiuto è stata fondata nel luglio del 2005 e lavora

sul territorio dei Nove Comuni della Bassa Romagna e cioè:

Alfonsine

Bagnacavallo

Bagnara di Romagna

Conselice

Cotignola

Fusignano

Lugo

Massa Lombarda

S. Agata sul Santerno

a sostegno di donne vittime di violenza e maltrattamento familiare. Dal

settembre 2014 ha aperto la Casa Rifugio a indirizzo segreto per donne con o

senza figli che debbano lasciare la loro abitazione per il rischio di violenze.

Lavoriamo in rete con le forze dell'ordine, il servizio sociale, l'ausl, e le istituzioni

locali. Dal settembre 2013 abbiamo stipulato una convenzione con l'Unione dei

Comuni della Bassa Romagna per il progetto P.Eg.A.S.O (progetto

Emergenza, Accoglienza, Sostegno, Ospitalità).

Grazie a questo progetto un numero di reperibilità attivo dalle 10 alle 23

è stato messo a disposizione delle forze dell'ordine, del servizio sociale e del pronto

soccorso per contattare le operatrici nel caso una donna non voglia più rientrare

a casa per il rischio di violenza. Al centro antiviolenza si svolgono: consulenze

legali, sostegno psicologico, percorsi di inserimento o reinserimento lavorativo.

Gli orari di apertura sono:

lunedì dalle 10 alle 12,

martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12

venerdì dalle 15 alle 17.

tel e fax: 054527168;

mail: [email protected];

sito: www.perglialtri.it/demetra

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L’Associazione SOS Donna è un Centro antiviolenza nato a Faenza l’8 Marzo

1994, che si rivolge a donne che vivono o hanno vissuto situazioni di

sopraffazione, di violenza psicologica, fisica, sessuale e/o economica nelle

loro relazioni interpersonali, nelle relazioni di coppia, in famiglia, in ambito

lavorativo o in altri contesti sociali.

Il servizio è gratuito e viene offerto a tutte le donne indipendentemente dalla

loro nazionalità, etnia, lingua, cultura, religione e situazione economica.

In particolare sono forniti i seguenti servizi:

Prima accoglienza, telefonica o vis a vis della donna in stato di disagio e/o

maltrattata.

Colloqui preliminari per individuare i bisogni e fornire le prime informazioni

utili.

Percorsi personalizzati, successivi ai colloqui preliminari, in grado di rafforzare

la fiducia della donna nelle proprie capacità e risorse e supportare le donne

verso un percorso di autonomia.

Prima consulenza legale e psicologica.

Iniziative culturali, di sensibilizzazione, di denuncia in merito al problema della

violenza.

Accompagnamento al lavoro.

Collocamento, se necessario, in casa rifugio per le situazioni di emergenza.

H24 in collaborazione con Forze dell'Ordine e Pronto soccorso e, se

necessita, ospitalità in casa di Pronta Emergenza

Dal 2000 l’associazione SOS Donna gestisce il Servizio Fe.N.ice acronimo di

“Female Network Service” del Comune di Faenza, arrivando alla firma nel 2009 di

un protocollo condiviso con i Comuni del territorio faentino (Brisighella, Casola

Valsenio, Castelbolognese, Riolo Terme e Solarolo).

L'orario di apertura del servizio è il seguente:

Lunedì e venerdì dalle 14,30 alle 18,30

Martedì, mercoledì, giovedì dalle 9 alle 13

SOS DONNA FAENZA Associazione ONLUS - Centro contro la violenza alle donne

Via Laderchi, 3 - 48018 Faenza (RA) – Tel. e fax 0546 22060

e-mail [email protected] - Cod. Fisc. 90014420393 – www.sosdonna.com

orari ufficio: lunedì e venerdì 14.30 – 18.30 - martedì, mercoledì e giovedì 9 – 13

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LINEA ROSA è un'associazione di volontariato, nata 2 dicembre del 1991, offre

servizi gratuiti a difesa e sostegno delle donne in difficoltà, che subiscono o che

hanno subito violenza psicologica, economica, fisica, sessuale, assistita, mobbing

e stalking.

Dalla sua apertura ad oggi sono oltre 5000 le donne accolte.

Il sostegno che Linea Rosa fornisce alle donne parte da colloqui individuali con

supporti adeguati di ordine psicologico e/o legale e, nelle situazioni più gravi, si

offre ospitalità, alle donne e i loro figli, nelle 4 Case rifugio che l’associazione

gestisce, attivando progetti

specifici nei confronti dei minori in particolare “l’osservazione dei minori” e

“sostegno alla genitorialità”.

Linea Rosa collabora in rete con i servizi sociali del territorio, la Questura, i

carabinieri, il Tribunale, le associazioni di volontariato, e dal 2008 è socia fondatrice

della rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re.

Ravenna :

Telefono e fax.: 0544/216316

Indirizzo: Via Mazzini 57/A 48100 Ravenna

Orari di apertura : dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19, sabato dalle 9 alle 15 e

domenica dalle 12 alle 18.

www.linearosa.it;

[email protected]

Russi : dal gennaio 2002 è attivo presso il Comune di Russi in Via Giordano Bruno

21, il servizio di prima accoglienza rivolto a donne in difficoltà o che subiscono

violenza aperto il martedì dalle 9 alle 13 - Tel. 0544-583901

Negli altri orari le telefonate vengono dirottate al centro di prima accoglienza di

Ravenna.

Cervia : dal mese di giugno 2009 è attivo presso lo Spazio Donna del Comune di

Cervia in Via Mazzini 40 il servizio di prima accoglienza rivolto a donne in difficoltà

o che subiscono violenza aperto il lunedì dalle 15 alle 18 – Tel. 0544-71004

Negli altri orari le telefonate vengono dirottate al centro di prima accoglienza di

Ravenna.

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Normativa

La Legge 15 ottobre 2013, n. 119 (in G.U. n. 242 del 15 ottobre 2013 - in vigore dal

16 ottobre 2013) – “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14

agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il

contrasto della violenza di genere” è l’ultimo provvedimento in materia di

sicurezza e per il contrasto alla violenza di genere, con l’obiettivo principale di

combattere e prevenire il fenomeno della violenza sulle donne e il femminicidio.

Tre gli obiettivi fondamentali:

prevenire la violenza di genere

punirla in modo certo

proteggere le vittime.

Tra le misure approvate:

l’aumento della pena, per il reato di maltrattamenti contro familiari e

conviventi, se alla violenza assiste un minore di anni 18 (la cosiddetta

“violenza assistita”, uno dei fattori di rischio principali per la trasmissione

intergenerazionale della violenza)

provvedimenti contro lo stalking messo in atto anche attraverso strumenti

informatici o telematici

l’arresto obbligatorio in flagranza per delitti di maltrattamento familiare e

stalking.

Per prevenire il fenomeno è indispensabile un’azione sinergica fra istituzioni;

pertanto nella Legge 119/2013 il governo prevede di mettere in campo un “piano

d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” volto:

alla prevenzione del fenomeno della violenza contro le donne

alla sensibilizzazione della collettività anche attraverso il settore

dell’informazione e dei media

alla promozione di centri antiviolenza e le case-rifugio

alla definizione di uno specifico modello di accoglienza, appositamente

dedicato alle vittime di violenza sessuale e domestica, presso i Pronto

soccorsi

alla formazione professionale di tutti i soggetti (forze dell’ordine, sanitari,

servizi sociali ecc.) che hanno il compito di accogliere le vittime della

violenza.

Si tratta di un piano che si sta costruendo con la collaborazione di tutte le

amministrazioni coinvolte nella Task force interministeriale per il contrasto alla

violenza contro le donne, coordinata dalle Pari Opportunità, a cui il Ministero della

salute partecipa.

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L’Italia da alcuni anni sta approvando provvedimenti normativi volti al contrasto

della violenza di genere.

Nel giugno 2013 con la legge 27 giugno 2013 n. 77, il nostro Paese ha compiuto un

passo storico nel contrasto della violenza di genere, approvando all’unanimità da

parte del Senato, la ratifica della Convenzione di Istanbul. Le linee guida tracciate

dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la

violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, redatta ad Istanbul l’11

maggio 2011, costituiscono infatti il binario ed il faro per varare efficaci

provvedimenti, a livello nazionale, per prevenire e contrastare questo fenomeno.

Precedentemente ci si era resi conto della delicatezza della problematica che

richiedeva una presa di consapevolezza collettiva del fenomeno e richiedeva

l’adozione di misure complesse come conoscenza, sensibilizzazione, formazione,

prevenzione, riduzione del danno subito (per le donne e i bambini), repressione dei

violenti e loro presa in carico.

Così con la Legge 23 aprile 2009, n. 38, in tema di misure urgenti in materia di

sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza, nonché in tema di atti persecutori,

sono state inasprite le pene per la violenza sessuale, viene introdotto il reato di atti

persecutori ovvero lo stalking e viene riconosciuto l’importanza dell’operato, sul

territorio, dei Centri antiviolenza.

Già nel 2001, il Dipartimento Pari Opportunità aveva assunto tale problematica

come prioritaria avviando un doppio intervento sul versante istituzionale con un

cofinanziamento dei Fondi Strutturali attraverso l’assegnazione all’Istat di un

progetto sulla violenza contro le donne volto a introdurre un modulo per

l’individuazione della reale dimensione dei reati sessuali.

Con la Legge 4 aprile 2001, n. 154 vengono introdotte nuove misure volte a

contrastare i casi di violenza all’interno delle mura domestiche con

l'allontanamento del familiare violento.

Nello stesso anno vengono approvate anche le Leggi n. 60 e la Legge 29 marzo

2001, n. 134 sul patrocinio a spese dello Stato per le donne, senza mezzi

economici, violentate e/o maltrattate, uno strumento fondamentale per

difenderle e far valere i loro diritti, in collaborazione con i centri anti violenza e i

tribunali.

Ma la prima significativa innovazione legislativa in materia di violenza sessuale, in

Italia, si era avuta con l’approvazione della Legge 15 febbraio 1996, n. 66. Tale

legge ha iniziato a considerare la violenza contro le donne come un delitto contro

la libertà personale, innovando la precedente normativa, che la collocava fra i

delitti contro la moralità pubblica ed il buon costume. (Fonte: www.salute.gov.it).

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Documento predisposto dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Ravenna

in accordo e con i Centri antiviolenza che agiscono nei 18 comuni del territorio ravennate.

Novembre 2014

Per saperne di più, consulta anche il portale web del

Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

www.pariopportunita.gov.it