CARPE DIEM XX Cogli l’attimo Il giornalino del Plesso Nievo
ANNO XX N° 3 febbraio 2014
Carpe Diem Un po’ di politica
LA REDAZIONE: Marangoni Giulia; Colla Emiliano; Gardino Caterina; Mesturino Davide; Tiberga Federico;
Sosso Alessandro; Torrero Matilde; Frangioni Giulio; Bertoletti Nina; Prati Matteo; Scigliano Maya; Cusimano
Esterina; Ferroglio Felisa; Marangoni Gloria; Leone Gaia; Benadì Beatrice; Bugo Rebecca; Garbo Andrea;
Smeraldi Fabio; Versino Giorgia; Basso Francesca; Monstert Celeste; Bilancini Lorenzo; Covizzi Ludovica;
Guerrera Lucia.
27 Gennaio: per non dimenticare
Gennaio. Un bel mese: inzia un nuovo anno, si
ricomincia tutto da capo. Ma è anche un mese
importante: il 27 di questo mese, infatti, si ricorda
l’orrore dell’olocausto avvenuto nella Seconda
Guerra Mondiale. Il 27 gennaio 1945 le truppe
delle armate rosse sovietiche abbattono i cancelli
del campo di concentramento polacco di
Aushwitz. Tutto ciò è scritto nella nostra
Legislazione. (Gli articoli nelle pagine 4-9)
La legge elettorale: questa sconosciuta
In questi giorni, anche se forse è da anni e me ne
accorgo pure io che di anni ne ho solo 13, su
giornali, in televisione, nei discorsi degli adulti si
parla di “Legge elettorale”, cioè il trovare un
accordo tra varie parti politiche su come
trasformare in un governo i voti di –futuri- noi
elettori.
(Segue a pagina 2)
Anna, un talento in classe: “Amo i colori che danno allegria”
I colori che utilizza sono luminosi come il suo
sguardo, solari come lei: «Mi trasmettono allegria e
penso possano suscitarla anche in chi li guarda»,
dice semplicemente. Anna Magliano, 12 anni,
frequenta la seconda media alla scuola Nievo di via
Mentana, e da quando aveva 3 anni - a causa di un
incidente stradale - vive paralizzata su una speciale
sedia a rotelle, grazie alla quale può anche
frequentare regolarmente le lezioni in classe. Non
può muovere nulla, tranne la testa, vive grazie a un
respiratore e coltiva fin da piccolissima una passione
che cresce con lei, malgrado le difficoltà, oltre i
pesanti limiti della malattia. (L’articolo a pag 16)
Sul sito della scuola i numeri precedenti: www.nievomatteotti.it
Hiv, se lo
conosci
lo eviti (Gli articoli nelle pag. 12-13)
Carpe Diem Un po’ di politica
DAL TITOLO V AL SENATO (Segue dalla prima pagina)
Ho capito che è una cosa importante perchè ne
possono derivare errori ed “orrori”, a cominciare
per me anche dal nome usato per battezzare le
varie riforme elettorali: Mattarellum, Porcellum,
Italicum. Ora, il progetto della nuova riforma,
comprende anche modifiche del Titolo V della
nostra Costituzione e del Senato della
Repubblica. Il Titolo V riguarda le Regioni, le
Province e i Comuni, e ne stabilisce
l’autonomia, cioè le funzioni dei vari enti e
quale autonomia di decisione e di
regolamentazione abbiano. In altre parole divide
le competenze tra lo Stato e le Regioni,
soprattutto in termini di tasse. Ad esempio, mi
hanno spiegato che lo Stato ha la responsabilità
di assicurare a tutti i cittadini il diritto alla
salute, definisce dei principi, ma sono le Regioni
che devono organizzare i servizi per la sanità,
valutare la qualità, controllare le spese per il
raggiungimento degli obiettivi di salute del
Paese. Ci sono quindi differenze, talvolta anche
notevoli, tra le diverse Regioni. Il titolo V è
stato riformato nel 2001, riconoscendo a
Comuni, Province e Regioni più autonomia nel
governare un determinato territorio, facendosi
carico dei bisogni della popolazione in quel
territorio. Attualmente, la spesa pubblica è
gestita solo per la metà direttamente dallo Stato.
Sul sito del Ministero leggo che la necessità di
una nuova riforma è legata al fatto che questa
”decentratura” è, in realtà, diventata un
“policentrismo anarchico” (sic!), inefficiente,
costoso e spesso conflittuale. È un sistema
troppo frammentato. La riforma prevedrebbe,
ad esempio, il controllo di nuovo dello Stato
di alcune funzioni, come la produzione di
energia e la realizzazione di grandi opere. Per
quanto riguarda il Parlamento, l’Italia come
altri paesi dell’UE, ha due camere, ma solo in
Italia hanno uguale potere di fare e disfare i
governi. Inoltre è spropositatamente più alto
il numero dei senatori in Italia (315, contro i
69 della Germania e i 100 degli Usa). C’è anche
una differenza di sette anni tra chi può votare
alla Camera e chi può al Senato, creando
risultati spesso “asimmetrici”. Non basta, i voti
sono calcolati diversamente: l’astensione
significa voto contrario al Senato mentre non
influisce alla Camera. Può succedere che un
governo promosso alla Camera possa cadere al
Senato! Per non parlare dei costi. La nascita del
Senato è pure difettosa. La Costituzione dice che
deve essere eletto “a base regionale”. Cosa
significa? Probabilmente s’intendeva dovesse
rappresentare le diverse parti della società
italiana, le “forze vive”, le piccole comunità di
vita. Una specie di garanzia di rappresentare
tutti. Così, in questi giorni di discussione si tenta
di ridisegnare l’altro ramo del Parlamento.
Purtroppo i consigli regionali sono al momento
ad un punto molto basso, sia politico che
morale. Anche noi ragazzi abbiamo di sicuro
intercettato recenti notizie sul governo della
nostra Regione. Da futuro elettore mi auguro
che le riforme siano capaci di dare voce a tutti i
mondi culturali italiani, di superare i conflitti
locali, portando davvero a riconoscere il bene
comune, l’assistenza nel bisogno, appartenendo
tutti ad un’unica comunità nazionale.
Alessandro Sosso Redattore III D
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carpe diem XX 27 gennaio giorno della memoria
Significato del “Giorno della Memoria”
La storia del genere umano ha conosciuto innumerevoli eccidi e stermini. Quello attuato in Europa nel
Novecento contro gli ebrei è differente dagli altri per le sue caratteristiche di radicalità e scientificità. Mai
era accaduto, ad esempio, che persone
abitanti in ogni parte dell’Europa venissero
arrestate per essere deportate in un luogo
(Auschwitz) appositamente destinato ad
assassinarle con modalità tecnologicamente
evolute. Shoah è un vocabolo ebraico che
significa catastrofe, distruzione. Esso è
sempre più utilizzato per definire ciò che
accadde agli ebrei d'Europa dalla metà degli
anni trenta al 1945 e in particolar modo nel
quadriennio finale, caratterizzato
dall'attuazione del progetto di sistematica
uccisione dell'intera popolazione ebraica. Tale
progetto venne deciso e concretizzato dal
Terzo Reich nel corso della seconda guerra
mondiale. Venne interrotto dalla vittoria
militare dell'Alleanza degli Stati antifascisti e
dei movimenti di Resistenza. Ricordarsi di
quelle vittime serve a mantenere memoria
delle loro esistenze e del perché esse vennero
troncate. E la memoria di questo passato
serve ad aiutarci a costruire il futuro. Il Giorno
della Memoria è una ricorrenza
internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni
anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che
a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945
quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono
presso la città polacca di Auschwitz scoprendo il tristemente famoso campo di concentramento e
liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono
compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista. In effetti altri ebrei, d'Italia e
d'Europa, vennero uccisi nelle settimane seguenti. Ma la data della Liberazione di quel campo è stata
giudicata più adatta di altre a simboleggiare la Shoah e la sua fine.
Lodovico Dallago III D
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carpe diem XX 27 gennaio giorno della memoria
IL GIORNO DELLA MEMORIA
Designato il 1º novembre 2005 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite durante la 42ª
riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005,
durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della
liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto. L'Italia ha formalmente
istituito la giornata commemorativa, nel medesimo giorno, alcuni anni prima della corrispondente
risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell'Olocausto e delle leggi razziali e coloro
che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e
politici italiani nella Germania nazista. Inizialmente si era incerti in quale data istituirlo: emersero
in particolare due opzioni alternative. Il deputato Furio Colombo aveva proposto il 16 ottobre, data
del rastrellamento del ghetto di Roma (il 16 ottobre 1943 oltre mille ebrei furono catturati e
deportati dall'Italia ad Auschwitz): questa ricorrenza avrebbe permesso di focalizzare l'attenzione
sulle deportazioni razziali e di sottolineare le responsabilità anche italiane nello sterminio. Dall'altra
parte vi era chi sosteneva (in particolare l'Associazione nazionale ex deportati politici nei campi
nazisti) che la data prescelta dovesse essere il 5 maggio, anniversario della liberazione
di Mauthausen, per sottolineare la centralità della storia dell'antifascismo e delle deportazioni
politiche in Italia. Infine, anche in ragione della portata evocativa che Auschwitz – oramai simbolo
universale delle tragedia ebraica durante la seconda guerra mondiale – da anni rappresenta per tutta
l'Europa, si è optato per adottare il giorno della sua liberazione, avvenuta appunto il 27 gennaio.
Davide Mesturino, redattore III D
IL BAMBINO CON IL
PIGIAMA A RIGHE
Il giorno della memoria è un’ occasione che serve a
ricordare i terribili fatti accaduti agli ebrei durante la
seconda guerra mondiale. Io ho visto il film, tratto dal
libro scritto da John Boyne, “ Il bambino con il pigiama a
righe”. Bruno, un bambino di otto anni figlio di un
ufficiale nazista viene trasferito con la sua famiglia in
campagna in una villa a poca distanza dal campo di
concentramento diretto dal padre. Bruno, costretto a una vita noiosa e prigioniero dentro il giardino
della villa, trova una via di fuga per esplorare il territorio e il contorno del campo che lui crede sia
una grande fattoria. Oltre il bosco e una barriera di filo elettrizzato e spinoso incontra Shmuel, un
bambino ebreo vestito con un curioso “pigiama” a righe. Bruno non sa quali terribili cose accadono
in quel campo e si affeziona al suo nuovo amico ebreo, che va spesso a incontrare al di qua del filo
spinato portandogli del cibo. La mamma di Bruno, notando un fumo scuro, con un odore insolito
che esce dal grosso camino del campo, capisce cosa stava davvero accadendo e decide di portare via
i suoi figli. Prima di partire Bruno va un’ ultima volta a trovare il suo amico Shmuel: la loro storia
si conclude in modo terribile e inaspettato. Celeste Mostert, redattrice 1E
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carpe diem XX 27 gennaio giorno della memoria
“Mi chiamo Vera e ho due storie: mio nonno fu ucciso ad Auschwitz, mia
figlia morì su un volo della morte in Argentina. Per entrambi, non c’è tomba. Sono una militante della memoria” A cura della 2 D
Vera Vigevani Jarach, nata a Milano nel 1928,
emigrata in Argentina perché a causa delle leggi
razziali non poteva più andare a scuola. Giornalista a
Buenos Aires e redattrice fino al 1993 dell’agenzia
italiana A.N.S.A., è stata cofondatrice di “Madres de
Plaza de Mayo”, di “Fundación Memoria Histórica y
Social Argentina” ed è coautrice di diversi saggi. Sua
figlia Franca è scomparsa a diciotto anni, il 26 giugno
1976, portata via con altri 100 ragazzi dal Liceo dove
studiava, durante la dittatura argentina durata fino al
1983. Di lei non si seppe più nulla fino a poco tempo fa, quando una donna che era sopravvissuta al campo di
concentramento dell’ESMA le ha raccontato tutto.
Oggi Vera ha 85 anni e dedica la sua vita a testimoniare e a lottare contro il silenzio e l’indifferenza con
un impegno costante soprattutto verso i giovani e gli adolescenti.
Il 27 gennaio in classe, durante le ore di storia, abbiamo visto su RAI-REPLAY la trasmissione “Che tempo
che fa” del 26 gennaio dove Vera è stata intervistata. Queste le nostre riflessioni scritte subito dopo aver
visto la trasmissione.
“Il filmato mi è piaciuto molto per ciò che voleva trasmettere la signora sul non ripetere gli avvenimenti negativi
accaduti in passato. Poi mi ha colpito il coraggio nel raccontare le tragedie che avevano colpito suo nonno nei campi
di concentramento e sua figlia che era stata, durante la dittatura in Argentina, torturata e buttata in mare da un
aereo.” Riccardo
“Sono rimasta colpita dal coraggio di questa persona. Sono orgogliosa che ci siano persone che, come lei, abbiano la
forza di parlare dei campi di concentramento.” Anna
“Secondo me la signora cerca di mandare un messaggio ai giovani: quando succede una cosa così orribile bisogna
reagire e ribellarsi.” Alessandro B.
“Ci vuole forza e coraggio, ma soprattutto volontà per raccontare, testimoniare e ricordare le parti immagino peggiori
della propria vita. Sono cosciente che in alcune parti del mondo ancora accade e se è l’argomento del Giorno della
Memoria inizio a riflettere “Ma perché?”. Non sono per niente sicura che quelle persone che scrivono, dicono e
affermano oggi queste cose siano ignoranti e non sappiano ciò che dicono.” Caterina
“Spero che in futuro la situazione possa cambiare in modo positivo in tutto il mondo. Credo nell’idea di pensare con la
propria testa e di combattere per le nostre idee e per i nostri diritti. Noi siamo tutti uguali e non dovrebbero esistere
queste “differenze” che alcune persone pongono rispetto ad altre persone. La gente che ha sofferto ingiustamente per
colpa di queste idee sbagliate deve essere ricordata nel tempo, in modo che non si facciano gli stessi errori.” Emma
“Io, mentre guardavamo il video, cercavo di immaginarmi quali potevano essere le sofferenze di queste persone e non
capivo come quella Signora riuscisse a non piangere, a non rattristarsi e continuare a lottare. Secondo me non bisogna
vendicarsi con le persone che hanno provocato tutto ciò ma bisogna comunque provare a convincerli e perdonarli. La
vendetta fa sempre male. Maddalena
“Io, mentre sentivo parlare questa signora, avevo la pelle d' oca e pensavo: e se l'avessero fatto a loro gli sarebbe
piaciuto? Come si sarebbero sentiti? Mi chiedevo anche come potesse riuscire a trattenere tutto il dolore.” Ludovica
“Mi piacerebbe che nel Mondo, adesso e nel futuro, non ci fossero persone razziste o che pensassero in modo
razzista, anche nel modo minimo. Non vorrei neanche che ci fosse anche solo una piccolissima forma di razzismo
contro gli immigrati, i neri e i diversi. Secondo me le persone che parlano di quello che gli è
capitato hanno molto coraggio, anche perché io, se mi fosse capitato, non ne avrei avuto
coraggio.” Beatrice
“Un mondo che deve cambiare, migliorare ! Dobbiamo combattere per l’uguaglianza senza
dimenticare mai la parola “libertà”. Il motivo principale perché siamo qui! Le parole di Vera
mi hanno riempito di tristezza e di dolore, ma ho capito che con la paura non si conclude niente; infatti la buona
volontà e l’impegno che lei usava per raccontarci un passato orribile ci ha aiutato a capire che noi non dobbiamo
essere indifferenti e non dobbiamo arrenderci!” Benedetta
Io da grande vorrei cambiare il mondo e farlo diventare più bello, in modo che questi avvenimenti non capitino più.
Basta al razzismo, all’esclusione di gente per religione, colore della pelle, terrore verso gli immigrati. Non si deve
essere indifferenti dicendo: “Non ho visto, non ho fatto, non ho parlato, non ho sentito”. Bisogna sempre ricordare in
modo che non accada in futuro; c’è gente adesso, come Vera, che malgrado la sua enorme sofferenza, va in giro per il
mondo a raccontare la sua storia. In fondo siamo tutti “fratelli” e dobbiamo sostenerci a vicenda, crescere insieme e
costruire un mondo meraviglioso! Camilla N.
“Ho provato tristezza, rabbia, paura ed un forte senso di angoscia. Stringendo i denti ho provato ad immaginarmi in
quelle situazioni e mi è riuscito difficile. Oggi è difficile pensare che quello che è accaduto sia successo veramente.
Tanto odio e male che portano all’eliminazione di uomini da parte di altri uomini.” Camilla B.
“Secondo me, dobbiamo ricordarci di questi orribili giorni e pensare positivo per il futuro, cercando di basarsi su
queste storie provando a trasformarle in azioni buone per un mondo migliore”. Jacopo
“Ho provato un po’ di tristezza nei confronti della signora, per quello che le è successo a sua figlia e a suo nonno. Ho
imparato cose nuove, come ad esempio treno sul binario 21 che trasportava ebrei, le cose che succedevano agli alunni
delle scuole, che venivano torturati. E soprattutto mi ha colpito maggiormente il coraggio che ha avuto a raccontare la
sua storia in TV.” Alessandro T
“Quest’avvenimento è senza dubbio ingiusto e tantissime persone hanno provato sulla propria pelle queste ingiustizie.
Spero che tutte le persone che sono sopravvissute abbiano la forza di raccontare e ricordare. Spero che negli anni
futuri non succeda più una cosa tale. Le persone che credono ancora che cose del genere siano positive, oppure
cercano di nascondere questi avvenimenti, spero capiscano che stanno pensando cose sbagliate.” Giorgio
“Io spero che una cosa tipo la Shoa non capiti più nella storia perchè è una cosa orribile e se mai succedesse di nuovo
bisogna subito prendere delle contromisure. E mi dispiace per tutte le persone morte.” Filippo
“Il giorno della memoria, il giorno in cui tutti noi dobbiamo ricordare il genocidio che c'è stato in passato verso tutta
quella povera gente che veniva ritenuta diversa dagli altri, torturata e uccisa solo per soddisfare delle persone che
volevano avere una razza pura. Io spero che in futuro questo mondo vivrà nella pace assoluta: senza guerre, dittature,
genocidi. Sento che questo è un giorno che si dovrà sempre ricordare soprattutto per poter cambiare.” Sofia
“Voglio un mondo nuovo in cui la gente non abbia più follie come la razza e il colore della pelle.” Stefano
“Vorrei ....- Che il mondo cambiasse in modo positivo e che le donne vengano sottomesse e che possano dire la loro
opinione.- Che tutti lottino per un mondo migliore e che uomini e donne siano sullo stesso piano.- Che nel mondo ci sia
così tanta solidarietà da capire gli errori commessi e non farli mai più. - Non vedere mai più le scritte fasciste sui
muri.” Valentina
Trovo che non sia giusto e che questa signora sia veramente una militante della memoria. Perché, come hanno detto
nel programma, avrebbe potuto dimenticare. Ci vuole coraggio per raccontare questa “avventura” a tutti. Rashmi
Io vorrei che Hitler fosse dimenticato o ricordato come un vigliacco. Guglielmo
Si deve lottare contro queste ingiustizie perché non accadano più. Marco
Che sia ricordato il coraggio di tutti gli Ebrei che sono morti invano torturati o buttati in mare. Luigi
Questa trasmissione mi ha dato molta tristezza e mi ha fatto capire cose che non avevo ancora capito come per esempio
si possa continuare a vivere dopo un avvenimento di questo genere ad un proprio familiare. Secondo me è stata una
trasmissione molto interessante e che mi potrà servire in futuro. Una parola che mi ha colpito molto è stata
l’indifferenza che può causare cose orribili come la morte. Umberto
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carpe diem XX Giorno della Memoria
SIMON WIESENTHAL: IL CACCIATORE DI NAZISTI.
Simon Wiesenthal è uno dei più famosi sopravvissuti della Shoah perché ha dedicato tutta la sua vita a
rintracciare i nazisti fuggiti dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale per portarli davanti a un tribunale e
vederli condannati per i loro crimini. Era nato in Ucraina, a Bucac, il 31 dicembre del 1908 e si era laureato a
Praga in Ingegneria nel 1932. Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale lavorava in Polonia, il padre e il
fratello vennero uccisi, lui fu internato in vari campi di concentramento ma riuscì a sopravvivere. Dopo la
guerra fondò a Linz, in Austria, il Centro di documentazione ebraica per raccogliere informazioni sui
criminali nazisti. Fu essenziale per la cattura di uno degli ideatori della Shoah, Adolf Eichmann, che venne
processato e condannato a morte in Israele nel 1962. Tra gli altri criminali catturati l’ufficiale che arrestò
Anna Frank, Karl Silberbauer, e questo dimostrò anche ai più increduli che la ragazzina autrice del famoso
Diario era davvero esistita. Un altro arresto fu quello diHermineBraunsteiner-Ryan, che era fuggita a New
York dove viveva come casalinga ma nei campi di concentramento aveva ordinato l’uccisione di migliaia di
donne e bambini. Nel 1977 fu creato il Centro Wiesenthal che continua a combattere l’antisemitismo e
controlla i gruppi neonazisti oltre a continuare a cercare i criminali di guerra ancora sopravvissuti. Secondo
lui l’ultimo sopravvissuto sarebbe AloisBrunner, braccio destro di Eichann. Wiesenthal è morto nel sonno a
Vienna il 20 settembre 2005, poco dopo la scomparsa della moglie. E’ sepolto in Israele.
Federico Tiberga, redattore III D
Simon Wiesenthal: “giustizia, non vendetta”
Noi alunni di 3D abbiamo guardato un video che raccontava la storia di un famoso personaggio conosciuto
con il nome di Simon Wiesenthal. Questo filmato parlava della sua vita e dei suoi obbiettivi. Simon
Wiesenthal, un sopravvissuto all’Olocausto che dedicò il resto della sua vita a raccogliere informazioni sui
criminali nazisti e a rintracciarli per poterli sottoporre a processo. Wiesenthal fu liberato dalle forze
statunitensi il 5 maggio 1945 dal campo di concentramento di Mauthausen. Quando i soldati lo trovarono,
pesava meno di 45 chilogrammi ed era senza forze. Appena si rimise iniziò a lavorare per conto dell’esercito
statunitense, raccogliendo informazioni per i processi contro i crimini di guerra nazisti. Nel 1947 lui ed altri
trenta volontari fondarono il “Centro di documentazione ebraica” a Linz, in Austria, per raccogliere
informazioni per futuri processi. Quando Stati Uniti ed Unione Sovietica persero interesse nel perseguire
ulteriori crimini di guerra, il gruppo fu messo da parte. Ciò nonostante Wiesenthal continuò con la raccolta di
informazioni nel suo tempo libero, mentre lavorava a tempo pieno per aiutare le vittime della Seconda guerra
mondiale. Durante questo periodo Wiesenthal fu essenziale per la cattura di uno degli ideatori
dell’Endlösung (Soluzione finale): Adolf Eichmann (il quale divenne l’ organizzatore logistico dell’
Endlösung dopo aver partecipato alla Conferenza di Wannsee in cui prese corpo tale progetto). Dopo
l’esecuzione di Eichmann in Israele nel 1962, Wiesenthal riaprì il “Centro per la documentazione ebraica”,
che cominciò a lavorare su nuovi casi. Tra i suoi successi più clamorosi vi fu la cattura di Karl Silberbauer,
l’ufficiale della Gestapo responsabile dell’arresto di Anna Frank. La confessione di Silberbauer aiutò a
discreditare la voce che Il diario di Anna Frank fosse un falso. In questo periodo Wiesenthal localizzò nove
dei sedici nazisti messi sotto processo nella Germania Ovest per l’uccisione degli ebrei di Leopoli, città dove
visse egli stesso. Tra gli altri criminali catturati, vi furono Franz Stangl, il comandante dei campi di
concentramento di Treblinka e Sobibor, ed Hermine Braunsteiner-Ryan, una casalinga che viveva a Long
Island, New York, che durante la guerra aveva supervisionato l’uccisione di centinaia di donne e bambini. La
storia di questo uomo e davvero incredibile. Ed è proprio per quello che ha fatto che
oggi e diventato così famoso.
Pomba Margherita 3D
carpe diem XX Giorno della Memoria
Il negazionismo e l’olocausto
Il genocidio nazista nei confronti degli ebrei,
che ha preso atto durante la seconda guerra
mondiale, è probabilmente la più crudele,
insensata e spietata crudeltà commessa negli
ultimi 100 anni, ad esser gentili. Oltre a morti e
dolori però sono rimaste molte prove concrete
delle pazzie e delle sadismo avvenute all’interno
dei campi di sterminio. Nonostante prove
concrete e testimonianze di chi è sopravvissuto
allo sterminio ci sono ancora ostinati, tra i quali
anche storici con intere teorie e addirittura un
ex-partigiano francese che è stato nei campi di
concentramento, che, per questioni politiche o
personali, sostengono che tutto non sia mai
accaduto, che sia falsa propaganda degli alleati
o dei sionisti, o addirittura che i campi,
controllati dagli ebrei stessi, siano un piano per
conquistare il mondo. Il negazionismo
dell’olocausto si basa soprattutto su otto
“prove”: 1. “la soluzione finale consisteva
nell’emigrazione e non nello sterminio”; 2. “non
ci furono gasazioni; 3. “la maggior parte degli
ebrei scomparsi emigrarono in America e in
Unione Sovietica facendo perdere le loro
tracce”; 4. “i pochi ebrei giustiziati dai nazisti
erano criminali sovversivi”. 5;“la comunità
ebraica mondiale perseguita chiunque voglia
svolgere un lavoro di ricerca storica onesta
attorno alla seconda guerra mondiale per timore
che emerga la verità dei fatti”; 6. “non vi sono
prove del genocidio”; 7. “l’onere della prova sta
dalla parte degli sterminazionisti”; 8. “le
contraddizioni presenti nei calcoli demografici
della storiografia ufficiale dimostrano con
certezza il carattere menzognero della loro tesi”.
Tutte queste tesi sono state dimostrate come
false eppure gli storici negazionisti riescono ad
edificarci tesi sopra; è incredibile come sia
facile manipolare la storia. Questi dati fanno
comprendere quanto sia importante la memoria
degli eventi; basti pensare a come fatti
relativamente recenti come questo vengano
messi in dubbio tanto facilmente. Non bisogna
lasciare che i fatti vengano lasciati nel
dimenticatoio se si vuole sperare in un futuro
migliore.
Colla Emiliano, redattore III D
ITALIA: una legge su misura
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di
Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le
leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la
deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si
sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite i
perseguitati. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati
cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo
particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati
militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di
un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non
possano mai più accadere.
9 Roberto Picari III D
carpe diem XX parliamo di…diritti
VIOLENZA SULLE DONNE
Secondo una ricerca Istat sono quasi tre milioni
(il 14% del totale) le donne che in Italia hanno
subito violenza fisica o sessuale. Si tratta di
percosse, maltrattamenti, ingiurie, stupri,
induzione alla prostituzione, violenze
psicologiche. Raramente le donne denunciano gli
abusi subiti. Eppure spesso si tratta di violenze
gravi che provocano lesioni sui corpi femminili.
E non meno gravi sono le ferite psicologiche. Le
donne aggredite provano paura, rabbia, insicurezza,
perdita di autostima e di fiducia negli altri. Chi usa
violenza alle donne è nella maggioranza dei casi il marito,
il fidanzato, il convivente, l'ex partner. Il teatro dei soprusi
sono di solito le mura domestiche, tant'è che la violenza
contro le donne è denominata anche "violenza domestica".
Recentemente le ricerche psicologiche hanno dato rilievo
ad una forma di violenza contro le donne molto diffusa, il
cosiddetto stalking, cioè il comportamento,
prevalentemente maschile, caratterizzato da persecuzione
reiterata, molestie asfissianti, appostamenti, intromissione
nella vita privata verso una persona generalmente di sesso
opposto. La violenza sulle donne non è naturalmente
soltanto un problema italiano. E non si può neanche
sostenere che le epoche storiche passate siano state
benevole verso le donne. Al contrario, la violenza faceva
talmente parte del panorama della vita quotidiana che vi si
prestava ben scarsa attenzione. L'Occidente ha
conosciuto, negli ultimi decenni, un cambiamento
repentino e radicale di ruoli e costumi. E'
possibile che il maschio occidentale viva
un momento di disorientamento, di crisi di
identità, in cui sente il proprio secolare
potere vacillare al cospetto di donne
sempre più autonome, emancipate e
talvolta spregiudicate. La frustrazione
genera aggressività. Il primo passo da
compiere, quindi, sarebbe quello di cercare
di modificare le culture dove il maschio ha ancora una
posizione dominante e troppi privilegi da difendere. Nelle
società aperte e democratiche, a mio avviso, qualcosa si
può fare, sul piano della prevenzione, sensibilizzando, in
particolare le nuove generazioni, al problema ed educando
fin da bambini al rispetto della donna. Grande vigilanza
deve poi essere prestata nelle scuole al fenomeno del
bullismo. Alle donne vittime di violenze va assicurata
assistenza e sostegno. Le vittime di violenza vanno
ascoltate, consigliate, vanno loro offerti consulenza
giuridica e un alloggio qualora ne abbiano bisogno, vanno
incoraggiate all'autonomia e a inserirsi nel mondo del
lavoro. Chi si rende colpevole di violenza sulle donne va
punito severamente. E talvolta, in un secondo momento,
va cercata una sua riabilitazione tramite una terapia
psicologica appropriata. A volte, anche con i mostri sono
possibili i miracoli.
Lodovico Dallago III D
A.G.E.D.O
Venerdì 31 gennaio la nostra classe ha avuto un incontro con due persone dell’associazione Agedo, acronimo di
"Associazione Genitori di Omosessuali” . L’A.GE.D.O. è costituita da genitori, parenti e
amici di uomini e donne omosessuali, bisessuali e transessuali che si impegnano per
l’affermazione dei loro diritti civili e per l’affermazione del diritto alla identità personale.
Questa associazione vuole essere di aiuto e sostegno a quei genitori che hanno saputo
dell’omosessualità della propria figlia o figlio e ne soffrono perché per loro è difficile
comprendere e accettare. E’ stato interessante anche perché queste due persone
raccontavamo con esperienza personale, una perché suo figlio è gay e l’altra perché è omossessuale. L’omosessualità
non è né una scelta né una malattia, ma una condizione che può e deve essere serenamente vissuta poiché gli
omosessuali hanno diritto di vivere una vita dignitosa.
L’ Agedo ha come obiettivi fondamentali:
- aiutare altre famiglie nella stessa condizione ad accettare l'omosessualità del loro congiunto,
-chiedere un'azione di educazione, e di prevenzione del "bullismo", nella scuola, poiché l'età adolescenziale è quella in
cui le persone omosessuali soffrono maggiormente il peso dell'omofobia,
-ottenere l'approvazione anche in Italia di leggi contro le discriminazioni ed i crimini motivati dall'odio.
E’ stata un’esperienza molto interessante con interventi di compagni per avere più informazioni.
Catolla Cecilia 3D
carpe diem XX contro le dipendenze
EFFETTI DELLE DROGHE
Le droghe che deprimono il sistema nervoso
centrale sono sostanze che, se assunte a
piccole dosi, riducono gli stati d’ansia e di
tensione, la capacità di concentrazione e la
memoria inducendo sensazioni di benessere,
di rilassamento, di lieve euforia. Dosi più
elevate, nel caso dell’alcol, diminuiscono le
inibizioni, il senso critico, l’autocontrollo,
aumentano gli stati di irritabilità e i
comportamenti aggressivi, in quello dei
barbiturici incrementano soprattutto gli effetti di
sedazione. L’assunzione ripetuta di dose
elevate di tutte le sostanze comprese in questo
gruppo determina fenomeni di tolleranza. Le
droghe che alterano la funzione percettiva
incrementano e modificano le esperienze
sensoriali con illusioni e allucinazioni,
favoriscono in genere stati di euforia e più
raramente di ansia e panico, alterano il
pensiero. Mentre l’uso dei derivati della
cannabis induce soprattutto rilassamento,
sonnolenza, voglia di parlare e di ridere, l’LSD
favorisce fenomeni allucinatori e il PCP
comportamenti estatici, sedazione o
stimolazione. Con dosi elevate possono
verificarsi episodi di confusione mentale,
disorientamento, agitazione, panico e di
allucinazione accentuata. Le droghe che
riducono il dolore oltre a ridurre gli stati di
angoscia e di ansia determinando sensazioni
di calore e di tranquillità, riducono la sensibilità
e le reazioni emotive al dolore, e interferiscono
in modo limitato con il funzionamento fisico e
mentale. Dosi elevate provocano sedazione,
stupore, sonno, perdita di coscienza. Dosi
ripetute con una certa frequenza inducono
tolleranza e dipendenza fisica. Ad esempio
l’eroina come tutti gli oppiacei, produce
tolleranza soltanto se è assunta regolarmente
ogni giorno per diverse settimane.
Federico Arrichiello III D
10
carpe diem XX contro le dipendenze
E TU LO SAPEVI??? Che cosa si intende per dipendenza da
sostanze?
Per dipendenza da sostanze si intende l’impiego di una data
sostanza che implichi tolleranza e astinenza. Per tolleranza
si intende il bisogno di assumere dosi sempre più elevate di
quella data sostanza al fine di ottenere sempre lo stesso
effetto. Per astinenza si intende la comparsa di sintomi
diversi in base al tipo di sostanza assunta, ad
esempio una condizione di ansia molto intensa quando si
cessa o riduce la sostanza di cui si abusa.
Che cosa si intende per abuso di sostanze?
Per abuso si intende la necessità di dover ricorrere ad una o
più sostanze in modo ripetuto nel tempo senza che per definizione si realizzi la tolleranza o
l’astinenza.
Quali sono le sostanze più comuni di cui
i giovani abusano con maggiore facilità?
Le sostanze da abuso più utilizzate dai giovani sono rappresentate dall’alcol, dai cannabinoidi, dalla
cocaina, dalle amfetamine e metamfetamine e da altre nuove molecole sintetiche, dagli allucinogeni
od anche da farmaci prescrivibili. Inoltre, in una discreta percentuale di casi, vi è ancora il ricorso
all’eroina. La distinzione tra droghe pesanti e leggere, che veniva fatta un tempo, al giorno d’oggi
rappresenta un pericoloso “luogo comune”, in quanto vi sono cosiddette droghe leggere come i
cannabinoidi e la marijuana, spesso geneticamente modificate, che presentano altissime
concentrazioni di THC e che per tale motivo determinano effetti psichici del tutto sovrapponibili
alle cosiddette droghe pesanti come la cocaina.
Quali sono i pericoli dati da queste
sostanze?
Indipendentemente dal tipo di sostanza impiegata, il rischio più evidente che accomuna l’impiego
delle sostanze da abuso è quello di trovarsi in situazioni tali da porre a repentaglio la propria vita o
quella altrui.
Molto spesso la persona può incorrere anche in problemi con
la giustizia, legati appunto all’impiego della sostanza stessa.
In linea
generale, si possono avere effetti a breve-medio-lungo
termine sul sistema cardiovascolare, specie con l’impiego di
cocaina. Effetti noti a medio - lungo termine, in particolare
con l’utilizzo di alcol, sono i danni epatici e cerebrali.
Quando l’abuso di una sostanza
diventa dipendenza?
Quando ci si accorge che per raggiungere l’effetto desiderato
non basta lo stesso quantitativo di sostanza, ma occorre un dosaggio superiore. Inoltre, anche
quando in assenza della sostanza compaiono sintomi di astinenza, che variano a seconda della
sostanza impiegata.
Letizia Bertinetti 3D
11
carpe diem XX a proposito di… HIV
AIDS LA PESTE del 2000
AIDS: Acquired Immuno-Deficiency Syndrome. Una malattia infettiva, di cui è responsabile l’ Human
Immunodeficiency Virus, cioè “virus dell'immunodeficienza umana”, che deprime il sistema immunitario,
quel complesso di cellule (principalmente i linfociti e gli istiociti) che difendono l'organismo umano dalle
infezioni. I primi casi di AIDS furono diagnosticati nelle metropoli degli Stati Uniti nel 1980, in soggetti
maschi omosessuali e bisessuali oltre che in tossicodipendenti e in persone che avevano ricevuto più volte
trasfusioni di sangue. Altri casi furono individuati negli anni seguenti in Europa, in Africa e in Asia. Ma gli
studi hanno stabilito che fosse più antico di quanto comunemente si riteneva. Il fatto che la malattia colpisse
persone con una vita sessuale libera scandalizzò l'opinione pubblica e scatenò negli USA la cosiddetta “Aids
hysteria”. Oggi si è accertato che il periodo di incubazione del virus dell'AIDS va da 7 a 10 anni dal
momento del contagio e, visto che un apposito test del sangue può evidenziarne la presenza già a 3-6 mesi
dal contagio, ci sono buone speranze di poter intervenire con medicine adatte, almeno per ritardare la
progressione della malattia. Nonostante l'AIDS si sia diffuso rapidamente in tutte le parti del mondo,
attualmente non fa più paura come un tempo grazie alle numerose ricerche, oggi abbastanza avanzate, ed a
periodiche, efficaci campagne d'informazione alla popolazione, realizzate anche a scuola. Per evitarlo
occorre conoscerlo ed è quindi necessario sapere che non si trasmette attraverso l'aria (goccioline di saliva,
colpi di tosse), gli alimenti, i normali contatti sociali in famiglia, a scuola, negli ambienti di lavoro, nei locali
pubblici, sui mezzi di trasporto, né attraverso servizi igienici, lacrime, piscine, spogliatoi, sudore, saliva,
lacrime, urine e feci. Non è stata accertata la diffusione a causa di punture di zanzare o altri insetti. Nessun
caso di infezione è stato registrato in una comunità scolastica a seguito della presenza di un sieropositivo.
Non vi è alcun rischio nel donare sangue perché gli aghi e l'altro materiale usati per il prelievo devono essere
sterili e monouso. Non si corrono rischi dal dentista perché la legge impone la sterilizzazione degli strumenti
e le associazioni professionali devono vigilare perché ciò avvenga. Per quanto riguarda le cure, si sono avuti
molti progressi; attualmente esistono medicine in grado di rallentare il decorso della malattia. Gli scienziati
stanno anche effettuando ricerche avanzate per mettere a punto un vaccino per l'AIDS e l'Italia è molto attiva
in questo settore. Nel mondo oltre il 90% delle persone infettate dall'AIDS si concentra soprattutto in Africa
e nei Paesi più poveri perché non ha accesso alle cure, tuttora troppo costose, mentre la morte per AIDS si è
notevolmente ridotta nei Paesi più ricchi. Mentre si fanno sempre più insistenti le richieste di governi e di
organizzazioni internazionali di Sanità affinché i farmaci anti-HIV attualmente presenti sul mercato siano
resi disponibili per tutti, costi minimi, prosegue senza sosta la ricerca per la messa a punto di cure sempre
più efficaci. Le sperimentazioni iniziate nel 1999 negli Stati Uniti per l'approntamento di farmaci in grado di
impedire l'ingresso del virus HIV nelle cellule umano hanno dato risultati molto incoraggianti e proseguono
ancora. Sono in fase avanzata anche le ricerche per la formulazione di un vaccino anti-AIDS. Inoltre una
madre sieropositiva può trasmettere il virus al figlio già durante la gravidanza ed i bambini contagiati hanno
un'enorme probabilità di ammalarsi di AIDS, degli studi riguardano la protezione dalla trasmissione del virus
HIV per i neonati allattati al seno da madri ammalate; infatti gli attuali progressi in materia di profilassi
materno-infantile sono annullati proprio dall'allattamento al seno. Infine alcuni farmaci, pur non guarendo
totalmente il malato di AIDS, rallentano in ogni caso il decorso del morbo donando tempo prezioso ai
ricercatori impegnati a ritmo serrato in tutto il mondo. Le strutture sanitarie possono offrire quindi un aiuto
concreto per contrastare efficacemente il male, anche in base alle disposizioni vigenti. La legge 135 del
1990, per esempio, prevede non solo cure mediche ma anche la preparazione del personale medico e
paramedico, per evitare la rapida diffusione della malattia. Le conoscenze sul virus HIV sono molto
avanzate, ma al contrario si conosce ancora molto poco il sistema immunitario. Per riuscire a sconfiggere il
virus si dovrà conoscere perfettamente il sistema immunitario e i suoi modi di reazione al virus.
Alessandro Severico 3° D
carpe diem XX a proposito di… HIV
HIV: se lo conosci lo eviti
l'HIV è il virus dell'immunodeficienza acquisita. Bisogna innanzitutto distinguere tra HIV e AIDS, l'HIV è
il virus che si trasmette... l'AIDS è la fase della malattia avanzata che se non curata porta a conseguenze che
noi tutti conosciamo. Per definizione scientifica, un virus è un parassita obbligato, il che significa che a
differenza dei batteri che sono vere e proprie cellule autosufficienti, i virus per sopravvivere hanno bisogno
di infettare altre cellule ed utilizzare il loro DNA ed i loro mitocondri per la replicazione della propria
specie. Quando l'HIV entra nel circolo sanguigno, esso si aggrappa a dei recettori presenti sui linfociti CD4,
cellule responsabili del sistema immunitario;quando infettano la cellula, essa esplode liberando decine di
copie di virus che a loro volta infetteranno altrettante cellule. Quando il numero di CD4 (nelle persone sane
varia dai 400 ai 1000) scende sotto i 250 elementi, è consigliabile cominciare la terapia. Un altro dato
importante per un paziente affetto da HIV è la carica virale. Essa è la quantità di virus presente nel sangue...
un individuo con carica virale di 1000 ha una carica bassa, uno con carica virale a 100mila l'ha molto alta. La
carica virale non è pericolosa per il paziente, ma prevalentemente per chi viene a contatto con uno dei suoi
fluidi in grado di trasmettere il virus... se entri in contatto con una goccia di sangue che ha carica virale di
1000 hai meno rischio di contagiarti rispetto a una goccia di 100mila. Le terapie attuali, oltre a mantenere il
livello di CD4 sopra la soglia del pericolo, hanno anche la mira (e ci riescono entro 3-6 mesi quasi sempre)
di ridurre la carica virale a livelli non rilevabili (i test attuali cercano fino a 20 copie).
Gli individui con carica virale non rilevabile sono POTENZIALMENTE non contagiosi.
Il virus dell'HIV si trasmette:
- attraverso rapporti anali o vaginali non protetti
- facendo sesso orale non protetto (solo per chi ci mette la bocca)
- attraverso la puntura con aghi o siringhe infette
- da madre sieropositiva a figlio
Per evitare il contagio è sufficiente usare il condom nei rapporti sessuali, evitare di scambiare siringhe con
amici ed usarne sempre di sterili, e far assumere alla madre determinate terapie che permettano al figlio di
nascere sano (al giorno d'oggi questa incidenza è piuttosto sicura) . Una volta entrati in contatto col virus, i
sintomi che si hanno sono para influenzali: raffreddore, rash maculopapulare, febbre, astenia, sudorazioni
notturne, linfoadenopatia... ma si presentano solo nel 50% delle sieroconversioni (tra le 3 e le 7 settimane
dopo il contagio). Non è consigliato affidarsi alla sintomatologia poichè è molto aspecifica e si rischia di
intimorirsi per un banale raffreddore: questi sintomi non riportano direttamente all'HIV, ma ad altre mille
infezioni tra cui una banalissima influenza stagionale. Il solo modo per conoscere il proprio stato sierologico
è eseguire il test HIV (ad almeno 30 giorni dal rapporto considerato a rischio). Al giorno d'oggi, anche se
non siamo ancora giunti ad una eradicazione totale del virus, siamo arrivati ad avere dei farmaci che
consentono ai sieropositivi di avere un'aspettativa di vita identica a quella di un sieronegativo. Purtroppo il
virus HIV è estremamente mutevole per cui è necessario che chi assume la terapia HAART (antiretrovirale),
sia aderente e quindi la assuma alle condizioni prestabilite (orari, prima o dopo i pasti ecc). Attualmente non
è più come una volta, che si prendevano 50 pasticche al giorno... in alcuni casi sono 5 le pasticche,
mediamente 2 o 3.. alcune persone ne assumono solo una. Ovviamente non è scelto a caso, è un medico che
ti prescrive un certo principio attivo (in una classe di circa 30 farmaci dedicati alla lotta contro l'HIV).
Matilde Torrero 3D
13
carpe diem XX in ricordo…
RICKY, ADESSO IL CIELO HA UN ANGELO IN PIU'
Venerdì 27 dicembre Riccardo Capitanio (15 anni) e Luca
Motta (25 anni) sono andati a sciare a Claviere. Era una
giornata splendida e il rischio di valanghe era di livello 3,
abbastanza marcato. Riccardo e Luca sono andati fuori pista,
Luca stava davanti girandosi ad ogni curva per controllare
Riccardo, che stava più indietro. Luca dice di averlo visto
cadere una volta, per poi alzarsi e continuare. Ad un certo
punto Luca vede una valanga che si stacca, immensa,almeno
70 m. Non vede piu' Riccardo, e' sparito. Luca si ritrova le
gambe completamente immerse nella neve e da l'allarme al
118. Il 118 arriva e trova Luca completamente indenne, sotto
choc, non è in grado di riferirgli dove si trova Riccardo. I
soccorsi iniziano a scavare senza fermasi e ad un tratto lo
trovano, lo tirano fuori dalla neve, ma è privo di sensi e non
respira. E' morto. I due erano andati a sciare insieme, con
loro non c’ erano nè la sorella, rimasta nella casa a Monginevro e nemmeno i genitori in vacanza in
Giordania, tornati appena appresa la notizia. Riccardo viene portato all'obitorio a Susa dove il primo
gennaio la famiglia si è recata per una breve visita durata solo 20 minuti e accompagnata dai
carabinieri di Susa. Una visita silenziosa,discreta, ancora sotto choc. Intanto la notizia ha iniziato a
spargersi con i telegiornali, tramite social network e amici e ricevere un sms con scritto"Riccardo
non c'è più" ha scioccato tutti. Il 3\1 è stato il giorno del funerale, la chiesa era colma di parenti,
insegnanti e amici di Riccardo tutti li per lui, per dimostragli quanto era fantastico e quanto
tenevamo a lui.Il parroco durante la messa,tra i singhiozzi della gente, ha letto delle lettere scritte
dai suoi amici ,"ci rivedremo" dicevano perche la morte, è l'unica certezza della vita. I suoi amici e
parenti lo ricordano come un ragazzo sempre sorridente e con la battuta pronta, bello, simpatico,
educato, intelligente e molto sportivo. Il parroco durante la messa ha detto una frase molto
significativa che ha colpito tutti, perche tutti erano arrabbiati e scioccati perchè se lo sono presi
troppo presto "Non ti chiediamo perchè ce lo hai tolto, ma ti ringraziamo perchè ce lo hai dato".
Ricky, continua a sorridere, sempre.
Anna Blangino 3A e Vittoria Di Gioia 3G
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PRESEPI: UN BAGNO NELLA CULTURA
Siete interessati ai presepi Napoletani? Andate in via Accademia Albertini 8, troverete una
grande mostra di bellissimi paesaggi con presepi napoletani, del Seicento e Settecento
accompagnati da quadri e illustrazioni. Una sala invece è dedicata al modernismo, per esempio
c’è un presepe che rappresenta la FIAT di Torino, in un altro c’è Gesù bambino in una
crociera!... Io mi sono molto divertita a vederli, purtroppo la mostra durava solo fino al
6/01/2014, ma potrete andarci l’anno prossimo!!!!!!!
Chiara Crivelli 1B
carpe diem XX in ricordo…
RICKY, PER SEMPRE CON NOI
Riccardo Capitanio, un ex alunno della Nievo, che frequentava la
quinta ginnasio al liceo D’Azeglio. Era andato con un amico più grande
a sciare vicino a Claviere (Val di Susa) e ha ignorato i cartelli con
segnalato il pericolo di valanghe. Volevano arrivare alla “nera”
tagliando per un tratto di neve non battuta. Ad un certo punto si è
staccata una slavina 80 metri sopra i due ragazzi. Riccardo è stato
travolto ed è morto subito, annegando. Infatti non tutti sanno che , se
vieni sotterrato sotto la neve, non muori soffocato ma annegato,
perché la neve ti entra nei polmoni congelandoteli. Luca, il ragazzo
25enne che lo precedeva, è stato travolto solo in parte e si è salvato.
La famiglia è rimasta shoccata quando l’ha saputo. Erano andati in
vacanza e sono tornati subito. Il 3 gennaio si è svolto il funerale. La
grande chiesa in via S Massimo era gremita di gente: c’erano parenti
amici e addirittura la sua squadra di calcio, che intorno al 18 marzo
(compleanno di Ricky) faranno una partita in suo onore. Ora è sepolto in un paesino vicino a Viù, dove avevano
una casa. “Riccardo - dicono gli amici - era un ragazzo speciale. Oltre che essere simpatico eaffidabile, era
gentile e premuroso con tutti.”
Abbiamo fatto ai suoi ex insegnanti la stessa domanda:
SI RICORDA DI RICCARDO? PUO’ PARLARCENE UN PO’ ?
Gli insegnanti Macchioni (matematica) e Pantaleoni (educazione fisica) hanno detto che era un bravo
studente, che si impegnava e seguiva le regole. La professoressa Arena (religione, anche se Riccardo faceva
alternativa), lo ricorda come un ragazzo solare, simpatico e amico di tutti. Era vivace ma non faceva caos.
Era sempre sorridente e aveva una risata ironica. La professoressa De Vita (italiano) ha detto: “Era proprio
un bel ragazzo, brillante. Seguiva le lezioni, era bravo a scuola ma non se la tirava. Era anche sempre
disponibile e molto simpatico. Mi è dispiaciuto un sacco quando ho saputo cosa gli era successo, anche
perché non è giusto morire a quest’età, quando si ha ancora tutta una vita davanti.” Anche la
professoressa Crescenzi (inglese) ci parla di lui come un ragazzo disponibile, molto solare e sempre
sorridente. “era bravo a scuola ma aveva un semplice modo di fare”. Ci ha parlato inoltre delle due sorelle
più grandi, che erano molto affezionate a lui e sono rimaste shoccate da questa storia. Una sua amica ha
parlato moltissimo di lui, piangendo. “Era perfetto. Non posso dire altro. Era il meglio del meglio. Tutti,
amici, parenti e addirittura i professori gli volevano molto bene. E adesso Riccardo è lassù, è diventato un
angelo, anche se lo era già in vita.” Aveva tutto, era un ragazzo perfetto. Era bello, bravo a scuola, pieno di
amici e con una famiglia che lo adorava. Così perde la vita un ragazzo fantastico, nel fiore degli anni. Ha
voluto scavalcare un ostacolo troppo alto e non ce l’ha fatta, ma resterà per sempre nei nostri cuori.
Silvia Masoero e Alessia Zacchè 3 A
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carpe diem XX protagonisti
CLIO MAKE UP
Clio è una ragazza che ha passato i suoi primi 16 anni con l’idea di essere una nullità, lo racconta in
“Draw my life”, un video disegnato che racconta ogni particolare della sua vita. Avete capito di chi
stiamo parlando? Ma di Clio Zammatteo! La famosissima truccatrice professionista è una ragazza
simpaticissima che ha avuto un successone grazie al trucco! Con il video “Intro Clio Make Up
Tutorial” ha iniziato, senza saperlo, la sua carriera, infatti in quel video ha spiegato chi era e che
avrebbe voluto iniziare a fare dei tutorial di trucco. Diventata famosa ha deciso di andare ad una
scuola di trucco e di pubblicare un video ogni volta che avesse imparato qualcosa e così fece.
Ancora ora crea video sempre più belli sul trucco e con l’aiuto di suo marito, Claudio, crea delle
bellissime riprese. Adesso sposata, con la felicità e la sicurezza che ai primi tempi non aveva, è una
truccatrice professionista e conduce anche un programma su Real Time (sempre sul trucco). Questa
ragazza ha affrontato periodi bruttissimi, ma ha saputo tirararsi su. Ora, a 29 anni, è una ragazza
splendida, con la testa al suo posto che ride spesso e che si prende in giro da sola, ha creato 533
video con milioni di visualizzazioni! Non solo è dolce e tenera, ma con il trucco ci sa fare, quindi se
voi ragazze volete potete guardare i suoi video su Youtube, o su Real Time le sue puntate e potrete
trovare consigli fantastici e provare i suoi metodi per truccare, nascondere imperfezioni… oppure
(come me) potreste anche solo divertirvi a guardarla e ridere con lei senza dover per forza truccarvi
o comprare i prodotti adatti!
Chiara Crivelli 1B
Anna, un talento in classe: “Amo i colori che danno allegria”
(Segue dalla prima pagina)
Ama la vita, l’arte e dipinge, stringendo un pennello fra i denti, con tratti precisi e definiti da pittore maturo e
un’intensità d’animo che lascia incantati di fronte ai suoi paesaggi mai scuri. Grandi orizzonti, molto cielo,
mare, prati, luce ovunque. Sorride Anna, sorride moltissimo e si racconta con ironia: «Il mio respiratore
funziona bene, altrimenti sarebbero guai... Posso diventare una vera chiacchierona, ma non aspettatevi che
parli ad alta voce o urli, e vi garantisco che il mio udito è perfetto: quando mi parlate non è necessario che
alziate la voce». Parla, sente perfettamente, ma soprattutto disegna magnificamente. «Mi piace lavorare con
immaginazione e creatività - racconta -. Da piccola mi ero cimentata con la scrittura di racconti di fantasia,
ma poi sono stata attratta dalla pittura». Ha cominciato con un computer dal puntatore speciale, ma ben
presto ha deciso di utilizzare pennelli veri al posto degli strumenti della tecnologia che pur conosce e
utilizza: «Ho bisogno di collaboratori che seguano alla lettera le mie indicazioni, pasticciando e mescolando
per me i colori, intingendo i pennelli, tenendomi o fissando al leggio i cartoncini su cui dipingo». Il risultato
di questa passione sarà esposto domani e sabato alla Galleria Microma di via Santa Chiara 32 (orario 15-18,
ingresso gratuito). La sua prima mostra di pittura. I soggetti che Anna Magliano predilige sono quelli della
natura. Immagini accese: «Amo dipingere i paesaggi - spiega perché questo mi permette di giocare con
combinazioni di tonalità diverse, e poi perché adoro gli spazi aperti e caldi, con gli animali, il sole e i colori
vivi». Il primo grande sogno di Anna è realizzato, l’altro è poter frequentare, dopo la terza media, il liceo
artistico. La sua insegnante di sostegno, Claudia Rossello, sta facendo in modo che anche questo desiderio
sia concretizzato, cercando la scuola migliore per Anna. Ma il rischio - assurdo e ingiusto - è che aspirazioni
e talento di una ragazzina straordinaria debbano fare i conti con le barriere architettoniche.
Tratto da “La Stampa” del 23 gennaio 2014
16
carpe diem XX speciale Terra
LE FORESTE, UN BENE DA SALVARE
Alla fine dell’Era Glaciale il nostro pianeta era in larga parte ricoperto da boschi e foreste. Oggi
purtroppo le foreste coprono solo il 20% del territorio Italiano, concentrate soprattutto in
Trentino-Alto Adige e sugli Appennini. In questo momento le foreste occupano solo l’8% delle
terre emerse. Particolarmente in pericolo sono le foreste pluviali. Le foreste sono importanti per
diversi motivi:
contribuiscono a produrre l’ossigeno che respiriamo,
ci proteggono dai venti,
forniscono cibo, materie prime e principi attivi per i medicinali.
Il 70% del disboscamento avviene in:
Brasile, Colombia, Messico, Congo, Nigeria, Cina, India, Indonesia, Malesia e Thailandia.
Spesso il disboscamento avviene con il metodo del taglia e brucia: dopo aver tagliato il legname, si
procede all’eliminazione del sottobosco appiccando il fuoco. La cenere prodotta fertilizza per
qualche mese ma distrugge l’habitat e la fauna.
Battaglia Francesca 1^F
LUOGHI STRANI DELLA TERRA
Uno dei luoghi più particolari della Terra è il Mar Morto. Si
chiama Mare ma in realtà è un lago e si trova tra Israele ,
Cisgiordania e Giordania. Il Mar Morto è collocato nel posto
più profondo sulla superficie terrestre a ben 427 m sotto il
livello del mare. La sua caratteristica è che è molto salato,così
tanto che se fai il bagno galleggi,se hai dei tagli non puoi fare il
bagno,perché ti bruciano tantissimo,non puoi nettere la testa
sott’acqua e soprattutto non puoi berla perché sarebbe
pericolosissimo. Nel Mar Morto non c’è alcuna forma di vita. Ma è comunque un posto molto bello
e anche divertente
Tommaso Polleschi 1 B
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carpe diem XX speciale Terra
Niijima, la nuova isola giapponese figlia di un vulcano sottomarino
In natura non
spuntano solo funghi
ma anche isole.
Mentre alcune isole del
Pacifico rischiano di
scomparire sott’acqua, ce
n’è una che ormai da un
mese sta emergendo –
come una divinità greca –
dalle acque ribollenti del
medesimo oceano, al
largo di Tokyo, appena
mille chilometri più a sud.
La figlia di un vulcano
sottomarino, ormai
solidificata in superficie, è
stata già battezzata:
Niijima. Il suo parto è
avvenuto in diretta, e la si
può anche vedere nelle
foto pubblicate dalla
NASA scattate l’8
dicembre 2013.
Spesso isole come questa hanno una vita molto breve, perché sono fatte di cenere e frammenti di
roccia più grandi, che alla fine però vengono erosi dal moto ondoso, ma in questo caso, l’isolotto
starebbe ancora crescendo, e potrebbe farcela. La guardia costiera giapponese le aveva inizialmente
negato il suo posto sulla mappa, ma l’agenzia meteo giapponese ha dichiarato che, resterà in
superficie, almeno per un po’, l’eruzione vulcanica sta continuando e quindi non scomparirà in
pochi giorni o settimane, e probabilmente la sua vita durerà parecchi anni… almeno fino a quando
un’altra eruzione non la spazzerà via. Si vedono ancora fumo e cenere provenire dall’isola, e ogni
tanto un getto di lava, per cui alla fine potrebbe diventare ancora più grande. L’isolotto si estende
per ora su meno di sei ettari (è cresciuta più di tre volte in un mese), con un’altezza dai 18 ai 24
metri sopra il livello del mare. E il colore verdognolo dell’acqua è dovuto ai minerali e ai gas
vulcanici che si mischiano coi sedimenti del suolo sottomarino. Le nuvolette di fumo sono cenere e
vapore, determinate dall’eruzione. Cioè dal parto. L’isola, affacciandosi sopra il livello del mare, si
è trovata vicino una sorella maggiore, Nishino-Shima, entrando a far parte del sistema Izu-Bonin-
Mariana, cioè una fila di vulcani nel Pacifico occidentale.
Lodovico Dallago III D
19
carpe diem XX internet e dintorni
LA F.O.M.O e I SOCIAL NETWORK
Gente che vorrebbe essere da un'altra parte: in
ogni momento, in ogni luogo. Gente che teme di
essere tagliata fuori: che proprio perché sempre
aggiornata sull'ultima nuova in fatto di
condivisioni, non se ne perderebbe una per nulla
al mondo. Gente che ha il terrore di scollegarsi,
di restare anche solo per un secondo fuori
campo. Questi galleriofobici... Gente che affoga
nel vivere quotidiano, troppo occupata a postare
e commentare le foto di una festa per divertirsi e
viversela, quella festa. Questi commentofili...
Gente che vedo, girando per le strade della mia
città natale, proprio nel momento in cui mi
accorgo, con fierezza dei tempi moderni ma
inquietudine per il futuro, che sono rimasto
l'unico (della mia generazione e di quelle a
venire) a sollevare la testa dallo schermo e
guardare la gente in faccia. Si chiama F.O.M.O.,
letteralmente l'acronimo inglese di “Fear Of
Missing Out”, paura di essere tagliati fuori:
come dicevo prima, di non condividere la foto
giusta al momento giusto, di perdersi anche solo
l'ultimo commento. E la FOMO, riconosciuta da
un famoso istituto americano, è la cosiddetta
“malattia dei social network”. Oggigiorno un
ragazzo si sente più o meno di buonumore in
base a quanti “Like” riceve una sua frase, a
quante persone lo appoggiano, ma senza
rendersi conto che una pacca sulla spalla
varrebbe molto di più. A volte ci (e in questo
plurale c'è anche il mio piccolo “mi”) sfugge la
verità di base, ovvero il fatto che i social
network sono stati creati per comunicare con chi
non è al momento disponibile in carne ed ossa.
Tutto il mondo social è nato per supplire ad una
lontananza: metrica, temporale, di obblighi,
divieti o disponibilità. Ciò che perdiamo di vista
è il mondo vero, in 3D: è proprio da quello che
ci stiamo allontanando. Ma ora, la domandona
finale: quanto dureranno ancora i social
network? Io non posso certo rispondere a questo
quesito, ma con le misere conoscenze del
passato di cui dispongo, potrei ugualmente
tentare delle predizioni. Innanzitutto, in Italia i
social network hanno preso piede con l'avvento
di Facebook, anno 2008. Se, quando un uomo
sente il vocabolo “chat”, pensa ad un computer
pieno di scritte, è totalmente fuori strada. Ormai
è tutto accessibile dal telefono, e per questo
motivo fruibili più facilmente. Come recita la
pubblicità, “C'è un'applicazione per tutto”.
Adesso l'uomo avrà in testa un telefono pieno di
scritte: sbaglia. Ancora più recentemente è nata
l'usanza di mandarsi a vicenda messaggi vocali,
poiché veloci e comodi. Ma credo che anche
l'idea di telefono sia da rivedere: da non molto
la tecnologia è diventata indossabile, dagli
orologi SmartWatch agli occhiali Google Glass,
anche quel concetto si sta rapidamente
trasformando. Dunque in questo momento
l'uomo in questione o è scappato, altrimenti sta
pensando ad un tredicenne che si tiene in
comunicazione con il resto del mondo parlando
agli orologi. Al termine di questa disquisizione
mi domando: “non sarebbe più pratico parlare
direttamente con il destinatario dei propri
messaggi vocali? E se in neanche cinque anni si
sono sviluppati tutti questi step tecnologi così
diversi fra loro, chi può dire che cosa accadrà
in cinquanta?” è vero, sembrano
incredibilmente lontani ma io li vivrò. E tutti noi
li vivremo. Io non ho idea di quanto resisteranno
ancora i social network, ma di tutto ciò una cosa
è certa: questo è solo l'inizio. Concludo: I like
non fanno la felicità, questo è vero, ma se
cliccate “mi piace” al fondo di questo articolo,
allora mi sentirò oltremodo realizzato.
Redattore Giulio Frangioni, 3^F
(con lo speciale supporto di Fabio Smeraldi, 1^D)
carpe diem XX a proposito di…
Dietro le quinte dei brand più famosi
La ricetta segreta della Coca-Cola.
La Coca-Cola è il marchio più conosciuto del mondo e ha una storia molto particolare. Nasce il
28/6/1887 ad Atlanta in Georgia, inventata dal farmacista 56enne John Pemberton,e viene
inizialmente utilizzata come rimedio per il mal di testa e la stanchezza. Il suo nome deriva dalla
pianta di coca (da cui si estrae la cocaina) e dalla noce di Cola, ricca di caffeina. In passato questi
ingredienti venivano usati nella miscela, ora non più. Pemberton in seguito vendette la “Coca-Cola
company” ad AsaCandler, un uomo d’affari, per soli 2300 dollari. E’ molto bevuta perché è
rinfrescante e contiene molta caffeina, ma anche perché la miscela di aromi è sempre stata segreta.
Tuttavia, ora si conoscono questi ingredienti, detti 7X, che sono: ESSENZA DI LIMONE,
ARANCIA, NOCE MOSCATA, CANNELLA, NEROLI e CORIANDOLO.Tra gli altri
ingredienti contenuti (zucchero, un colorante marrone chiamato “caramello”, etc., etc.) è presente
un acido per cui la Coca-Cola è stata molto contestata: si tratta dell’acido fosforico, che è presente
anche nell’antiruggine. Negli anni ’50 –’60, infatti, i motociclisti pulivano l’acciaio cromato delle
loro moto con la Coca-Cola, che rendeva più lucido il materiale. Si è scoperto però poi che
quell’acido non fa alcun male, anzi, è indispensabile per la nostra sopravvivenza. Nonostante si
conoscano tutti gli ingredienti del 7X, si dice che la cosa che rende speciale la Coca-Cola è il modo
in cui vengono miscelati, e si dice che solo i due più alti dirigenti dell’azienda lo sappiano, fatto sta
che è la bevanda più amata al mondo, soprattutto da parte dei giovani.
Guglielmo Ferroni, I B
Martina Stoessel
Martina Stoessel è una ragazza di 16 anni, nata nel 21 Marzo
del 1997 a Buenos Aires. Partecipò a diverse serie televisive
tra cui il MONDO DI PATTY dove fece due ruoli: Martina
e Anna. Nel 2011cantò TU RESPLANDOR . Nel 2012 fu la
protagonista della serie tv: VIOLETTA .
Questa storia parla di musica, canto, ballo e amore, Violetta
a appassionato, molte bambine, ragazze e anche i ragazzi. La
serie tv va avanti da due anni. Nella prima stagione Violetta
non rappresenta
molto il suo carattere, ma è molto più timida. Invece
nella seconda stagione Violetta dimostra molto di più il
carattere di Martina, sia nel modo di vestire che nel
carattere. Martina Stoessel nel 2013 ha dato la voce a
CARRIE nel cartone animato MOSTERS
UNIVERSITY. Sempre nel 2013 ha cantato nel cartone
animato FROZEN la canzone ALL' ALBA
SORGERO', sia in italiano che in spagnolo. Gaia Leone, redattrice I C
carpe diem XX sport
STELLE CHE ARRIVANO E STELLE CHE PARTONO
Il campionato di serie A di calcio italiano ha
acquisito, nel corso della scorsa stagione
calcistica 2012-2013, molti giocatori importanti
grazie alle compravendite del “calciomercato”.
Sono giunti da Nazioni diverse molti giocatori
tra cui: Ricardo Kakà, arrivato dal Real Madrid
al Milan, Carlitos Tevez, arrivato dal
Manchester City alla Juventus, Giuseppe Rossi
arrivato dal Villareal alla Fiorentina, Mario
Gomez arrivato dal Bayern Monaco alla
Fiorentina e infine Gonzalo Higuaìn arrivato dal
Real Madrid al Napoli. Sono invece partiti per
altre destinazioni: Edinson Cavani dal Napoli al
PSG, Ciro Immobile dal Genoa al Torino, Kevin
Prince Boateng dal Milan allo Shalke04,
Rolando Bianchi dal Torino al Bologna,
Ezequiel Lavezzi dal Napoli al PSG e infine
Marco Verratti dal Pescara al PSG. L’Italia in
sostanza ha fatto “affari” con molte squadre forti
a livello internazionale; di fatti molti bomber
sono arrivati in Italia per dimostrare il loro
carattere. Sono invece partiti altri bomber per far
sì che le società calcistiche potessero
guadagnare di più per comprarsi giocatori forti.
Le Nazioni che hanno contribuito con l’Italia a
questi affari sono le seguenti: Spagna,
Inghilterra, Germania e Francia. Nel corso
dell’estate 2013, invece, un giocatore ha fatto la
sua comparsa nei più costosi affari europei: si
tratta di Gareth Bale, nuova stella del calcio
inglese, arrivato per 100 milioni di euro dal
Tottenham al Real Madrid, un affare che ha
completamente arricchito la squadra inglese.
Per il mercato invernale, che si è appena aperto,
è arrivato al Milan dal Cska Mosca Keisuke
Honda, il talentuoso giocatore della nazionale
del Giappone. Il Milan aveva già previsto nella
scorsa estate l’arrivo del giocatore nel mese di
gennaio del 2014, e così è stato.
Lorenzo Bilancini, redattore I B.
Principali acquisti di calciomercato 2014
Fiorentina,acquisti: Diakitè(Sunderland), Matri(Milan),Anderson(Manchester United),Rosati(Sassulo).
Inter,acquisti: Hernanes(Lazio),D'Ambrosio(Torino),Botta(Tigre),Polo(Deportivo San Martin).
Juventus,acquisti: Osvaldo(Southampton).
Milan,acquisti: Taarabt
(Fulham),Essien(Chelsea),Honda(CSKAMosca),Rami(Valencia),Petagna(Sampdoria
Napoli,acquisti: Ghoulam(Saint Etienne),Henrique(Palmeiras),Andujar(Catania),Jorginho(Verona).
Torino,acquisti: Kurtic(Sassuolo),Tachtsidis(Catania),Colombi(Inter),Vesovic(Stella Rossa).
Lorenzo Bilancini e Ettore Pappadà Blanco Classe:1 B
carpe diem XX sport
Coppa Europa a Sestriere
Il 27 gennaio 2014 nella località sciistica di
Sestriere, in Italia, si è disputata una gara di sci
di Coppa Europa. Gli organizzatori hanno
lavorato interrottamente per due giorni: il 25
gennaio hanno messo le reti ai lati della pista e
montato la casetta per la partenza. Il giorno
dopo, hanno barrato la pista, cioè hanno
distribuito dell’acqua sulla stessa, l’hanno fatto
per evitare che si buchi quando scendono gli
atleti. Il pomeriggio del 26 gennaio hanno
tracciato, mettendo le porte, per la gara.
Il 27 gennaio è così partita la Coppa Europa che
si disputerà per tre giorni di seguito, due gare di
gigante ed una di speciale.
Gli appassionati piemontesi lo attendevano da
un po’ di tempo e, finalmente, è venuto il giorno
della prima vittoria di Marta Bassino in Coppa
Europa. E’ accaduto sulla pista olimpica
“Giovanni Alberto Agnelli” di Sestriere, che la
portacolori del Centro Sportivo Esercito
conosce molto bene, per averci gareggiato e
vinto più volte nelle categorie Children e per
avere vinto l’anno scorso il Gigante FIS Police
Ski. Quella della non ancora diciottenne
(raggiungerà la maggiore età tra un mese)
sciatrice di Borgo San Dalmazzo è anche la
prima vittoria dell’Italia nella Coppa Europa
2013-2014. Ed è una vittoria che vale oro,
perché nel pomeriggio è stata ufficializzata la
convocazione di Marta per il Gigante di Coppa
del Mondo, sabato 1° febbraio a Kranjska Gora:
un esordio senz’altro emozionante per lei, su di
una pista che ha fatto la storia del Circo
Bianco. Ma torniamo alla gara nella quale
Marta ha fatto segnare il tempo totale di
2’,04”,24/100. Al secondo posto la francese
Marion Bertrand, un atleta che normalmente
gareggia in Coppa del Mondo e che Marta ha
lasciato a 12/100. Terza a 14/100 l'austriaca
Carmen Thalmann. Al quarto posto un’altra
vecchia conoscenza della Coppa del Mondo, la
svizzera Michelle Gisin, che ha fatto segnare il
secondo miglior tempo nella seconda manche,
ma ha dovuto inchinarsi alla Bassino,
recuperando solo 43 degli 83/100 che rendeva
alla cuneese nella prima manche. Il miglior
tempo della seconda manche lo ha fatto segnare
Michela Azzola (Fiamme Gialle), che alla fine è
stata la seconda delle azzurre, classificandosi
ottava, seguita a ruota dalla più giovane delle
sorelle Fanchini, Sabrina. Ma torniamo a Marta,
che si era messa in evidenza nel 2012, vincendo
Discesa, Super-G e Gigante dei Campionati
Italiani Aspiranti a Bardonecchia. L'anno scorso
aveva ottenuto i primi piazzamenti in Coppa
Europa ed il sesto posto in Discesa nei Mondiali
Juniores di Le Massif, in Canada. Nella stagione
2013-2014 l’ex atleta della squadra del
Comitato FISI Alpi Occidentali era già risultata
più volte la migliore Aspirante classe 1996 in
Coppa Europa, conquistando tre quinti posti
assoluti in Gigante: due volte a Levi (in
Finalndia) ed una volta ad Andalo della
Paganella (in Trentino). “Sono contentissima, -
ha raccontato Marta a fine gara - è il primo
podio che ottengo in Coppa Europa e farlo
salendo sul gradino più alto è fantastico. Ho
disputato due manches senza grandi errori, sono
riuscita a rimanere calma”.
Andrea Ternavasio
carpe diem XX sport praticato
L’EQUITAZIONE
L’equitazione è quasi una delle più antiche discipline. Il primo manuale
fu scritto da Kikkul: nel 1350 a.C.Invece il più antico manuale sul cui
noi ci basiamo è quello di Senofonte. Nell’ antichità si sapeva andare a
cavallo acquistando un “ valore aggiunto” nelle società. Da quella volta,
cavaliere voleva dire nobile però nei secoli successivi i nobili furono
costretti a impegnare l’arte di “equitare” per partecipare a la vita
politica e militare. Esistono tanti tipi di monta:
Da lavoro, per il bestiame, Western dei cowboy americani, Vaquera dei gaucho argentini e degli
spagnoli, Maremmana dei butteri maremmani.
Sportiva o Inglese o Italiana: tutti i tipi di monta che hanno a che fare con lo sport agonistico ed in
particolare con le discipline olimpiche. Concorso Completo, Salto ostacoli DressageCross
CountryEndurance Equitazione Classica: arte equestre che si rifà all'equitazione praticata secondo i
testi dei Vecchi Maestri (De La Guérinière, Baucher, Steinbrecht, L'Hotte, ecc.) fra i quali è
annoverato anche il Maestro contemporaneo Nuno Oliveira.
Nell’ equitazione ci sono tre tipi di andatura:
IL PASSO= è l’andatura più lenta del cavallo questa andatura viene definita “simmetrica” perché l’
appoggio delle zampe anteriori avviene secondo intervalli di tempi regolari.
ILTROTTO= è composto da due tempi in un o si mette la zampa posteriore destra e anteriore
sinistra evice versa a questa andatura il cavallo raggiunge la velocità di 10 ai 50 chilometri orari .
IL GALOPPO= è l’andatura più veloce del cavallo.
Lucia Guerrera, redattrice 1 G
FARE CALCIO ALLA NIEVO…
Tra le tante attività proposte dalla nostra scuola, c’è l’attività di calcetto: uno sport che piace tanto a noi ragazzi.
Nella squadra di cui faccio parte , infatti, ci sono tanti iscritti, siamo circa 30 ragazzi di età compresa tra gli 11 e i
13 anni. L’attività di calcetto si svolge il lunedì in due fasce orarie: dalle 14,35 alle 15,30 e dalle 15,30 alle 16,25.
Anche il secondo turno è frequentato da un numeroso gruppo di ragazzi, circa una ventina, per un totale di 50
ragazzi. Durante questa attività ci divertiamo molto e impariamo a fare gioco di squadra. Di solito tutti riescono a
fare gol. Vengono organizzati anche dei piccoli tornei dove chi vince passa il turno e chi perde deve cercare di
rimanere in gara. Quando si pareggia si và ai rigori. Quando l’attività finisce, si và negli spogliatoi per ritornare a
casa e, mentre il secondo gruppo arriva, noi cominciamo ad aspettare il lunedì seguente per i prossimi giochi!
Ettore Pappadà Blanco classe 1°B
carpe diem XX creatività
La biscia e il pulcino
Un giorno molto lontano una biscia molto magra
incontrò un pulcino tutto solo che stava mangiando.
La biscia pensò che era una buona occasione per un
pranzo a base di pulcino con contorno di chicchi di
grano. Così lo convinse ad entrare nel suo corpo per
perlustrarlo e fare una nuova avventura. Una volta
entrato se lo mangiò tutto d’un pezzo. Nel frattempo
i genitori, preoccupati del ritardo del piccolo,
andarono a cercarlo. Arrivati in quel punto trovarono
la biscia ingrassata e con un aria molto sospetta. I
coniugi le chiesero se avesse visto il pulcino. La
biscia ruttando rispose di no, ma sentendo “mamma”
seguito dal secondo rutto sonoro il gallo e la gallina
insospettiti capirono tutto. Così la gallina ed il
consorte presero con il becco la biscia e le fecero
vomitare il pulcino. MORALE: i nodi vengono
sempre al pettine.
Giulia
Marangoni, redattrice 3 A
IL PRINCIPE ALESSANDRO
C'era una volta un principe, biondo, magrolino e
occhi azzurro cielo. Questo giovane, di nome
Alessandro, fin dalla nascita, aveva il potere di
ipnotizzare le persone, inducendole ad uccidersi.
Alessandro usava il suo potere per scopi malvagi
perché gliel'ho aveva dato una strega cattiva e solo
lei poteva liberarlo. Un giorno, mentre stava per
ipnotizzare una bambina, vide una bellissima
principessa di nome Cecilia che era l'erede al trono
del regno di Bumcibà e se ne innamorò.
Cecilia aveva un cuore nobile, generoso ed era
rinomata in tutto il regno per la sua simpatia..
Alessandro si avvicinò a Cecilia per parlarle, ma non
poté resistere dal desiderio di ipnotizzarla
inducendola ad uccidersi, però se ne accorse e
scappò via. Il principe era innamorato di Cecilia ma
non poteva nemmeno guardarla senza ipnotizzarla,
così andò in giro per il mondo andando a cercare la
strega che gli aveva fatto l'incantesimo, in modo che
potesse scioglierglielo, ma scoprì che era morta.
Afflitto si inginocchiò sulle rive di un lago e vide
uscire dall'acqua una ninfa che ascoltando il suo
dolore decise di rimuovergli il maleficio.
FINALE A SCELTA: -Felice: Alessandro tornò e racconto a Cecilia tutto
quello che aveva passato per poter stare con lei, così
ella lo perdonò per le sue cattiverie e si innamorò di
lui.
Morale: per amore si può fare di tutto.
-Triste: Alessandro andò nel regno di Cecilia per
chiederle di sposarlo, m lei si era già sposata con il
cavaliere Riccardo. Il principe dalla tristezza si butto
giù da un ponte e morì.
Morale: A volte per amore rischi troppo.
Giulia Marangoni 3 A
FILASTROCCA AL CONTRARIO
Mentre Biancaneve preparava la torta
sentì bussare la porta,
era una vecchia col cappello
e aveva una mela nel cestello.
Con un sorriso le offrì una mela
dicendole quanto ci teneva.
Biancaneve accettò
E con un the ricambiò, il the era stregato
ma purtroppo la strega l’aveva già ingurgitato.
La vecchia cadde a terra
E Biancaneve se ne andò tutta contenta.
Maria Teresa Marangoni I B
carpe diem XX interno nievo
PRIMI GIORNI ALLE MEDIE.
Mi chiamo Chiara e frequento la 1^B presso la scuola Nievo Matteotti. Quando è finita l'estate ero
un pò malinconica e molto preoccupata perchè a breve avrei incominciato le medie presso la scuola
Nievo. Come succede a molti bambini della quinta elementare aspettavo con ansia di arrivare in
prima media che consideravo la classe dei "GRANDI". Quando il fatidico giorno arrivò il mio
cuore batteva all'impazzata, la mia paura più grande era quella di non finire nella stessa classe della
mia migliore amica Margherita. Ricordo perfettamente quando la Preside in cortile pronunciò il
mio nome, tremavo e speravo che a breve avrebbe pronunciato anche il cognome della mia amica,
ma purtroppo non fu così, Margherita è stata inserita nella 1^E. Mi sono sentita crollare il mondo
addosso, ero molto arrabbiata e delusa, tra me pensavo che senza Margherita non ce l'avrei mai
fatta. Tra i bambini e le bambine della mia classe conoscevo solo Gioele, compagno e amico sin
dalla nascita, ma Margherita mi mancava troppo in classe, sopratutto durante gli intervalli, non
parlavo quasi con nessuno, mi sentivo una marziana intimorita. Ben presto, però, ho fatto amicizia
con tutti i bambini e tutto è cambiato nell'arco di poche settimane. Adesso frequentare la scuola è
una gioia: le mie compagne sono tutte carine e gentili e i miei compagni sono molto simpatici. E'
molto utile cambiare compagno di banco ogni mese perchè impari a conoscere meglio ogni singolo
alunno. Sono trascorsi tre mesi dall'inizio della scuola e tutte le mie paure sono passate. Margherita
continua ad essere la mia migliore amica e sono molto felice di aver fatto nuove amicizie.
Chiara Cardace 1^B
UNA SCELTA DIFFICILE: LE SUPERIORI
Aiuto! Il prossimo anno si va alle superiori! I professori saranno buoni? I compagni saranno simpatici? La
mensa sarà buona o cattiva? Ci daranno tanti compiti? Ho mille domande in mente, quindi se stessi qui a
scriverle tutte non mi basterebbero dieci pagine!
Sono molto felice di andare al liceo, ma allo stesso tempo ho molta paura, soprattutto per l’esame di fine
terza che mi aspetta prima di approdare all’Alfieri. Ebbene si! Dopo tante indecisioni la mia scelta è caduta
proprio sul liceo classico Alfieri. All’inizio ero indecisa, ma ora sono iscritta.
Tutti quelli che mi chiedono “Che liceo farai il prossimo anno?” ed io gli rispondo il classico mi guarda con
occhi sgranati dicendo:” ma sei matta?!” o “ ti vuoi suicidare?! Sai che studierai tantissimo?!” tutte queste
cose le so però non mi interessa. Ormai ho deciso e mi sono iscritta.
La paura c’è per l’esame, per cui devo ancora capire molte cose per l’orale e per l’inizio del liceo.
Ci sono giorni in cui mi dico: “Ok! L’anno prossimo riuscirò bene e l’esame riuscirò a passarlo!” e altri in
cui mi dico: “ Aiuto! L’esame non lo passerò! E al liceo… mi bocceranno al primo anno!” Spero che il
primo pensiero sia quello giusto.
L’altro pensiero che mi viene riguarda gli sport (il nuoto e lo sci) che io adoro fare, ma che mi richiedono
anche del tempo non so se il prossimo anno riuscirò continuare a farli! Però almeno lo sci riuscirò a farlo,
dato che il sabato dovrei averlo libero!!!! Per fortuna!
Insomma speriamo di fare un bell’esame e andare bene al liceo. Speriamo che io me la cavo!
Caterina Gardino redattrice 3D
carpe diem XX interno nievo
Cari prof, vi scrivo…
Vi vorrei spiegare solo una cosa: la vita di un ragazzo delle medie non è poi così semplice. C'è chi si
sveglia alle 6:30 per venire a scuola, c'è chi si sveglia alle 7:00 e c'è chi si sveglia alle 7:30, ma questa cosa
è abbastanza normale anche per voi. C'è chi viene con l'autobus, c'è chi viene a piedi, c'è chi viene con
l'auto, c'è chi va un po' in auto e un po' a piedi o chi va un po' a piedi e un po' in autobus. C'è un po' di tutto.
Ma, come ben sapete, i tempi sono cambiati e la scuola non è più un "Casa – scuola – studio" ma ora è un
po' un "Casa – scuola – giro con gli amici – andiamo a mangiare i kebab – altro giro con amici – non c'ho
voglia di fare i compiti – televisione – dovrei studiare domani ho una verifica di mate... copierò". La vita a
scuola è diventata anche molto difficile. Le ragazze, che fanno le prime "Prove trucco", non vengono troppo
bene. I maschi si dividono in 4 grandi caste: I truzzi, i simpatici ma brutti, i secchioni e i playboy. Le ragazze
è un po' più complicato, si dividono in: Amiche dell'angolo della strada, leggins lovers, simpatiche ma
brutte, simpatiche e carine, le immancabili secchione, le secchione ma simpatiche, le brutte che si credono le
sosia di Angelina Jolie, le belle che si credono brutte e così via... Credo che vi siate fatti un'idea più o meno
ma mica è finita qui! Uno dei problemi più grossi è il/la fidanzato/a . Alcuni stanno insieme due giorni, chi
due mesi, chi addirittura due anni (ma è un caso su un milione) e poi ci sono le persone che stanno insieme
due minuti. Poi c'è il problema dei compiti, ci sono giorni in cui non hai niente e giorni che ti sembra che tu
ti debba preparare per la maturità, ci sono giorni in cui sei pieno ma devi andare a giocare a calcio o
pallavolo o basket o qualsiasi altro sport e non hai tempo, ci sono giorni in cui dovresti "studiare" con i tuoi
amici ma poi finisci sempre con il giocare a Fifa 14 o a fare gossip, ci sono i giorni in cui scopri che il tuo
fratellino ha invitato gli amichetti a casa e devi chiuderti a chiave per evitare un assalto e così via. La vita
delle medie non è così facile! Per non parlare delle prime "siga" o delle prime esperienze.... beh avete capito
no? Cari prof, voi non vi immaginate minimamente di quanto sia difficile e complicata la vita di un
adolescente. Tutte le frasi da poeta su Facebook o Tumblr, le prese in giro della scuola su Twitter, i
sondaggi per chi volesse lanciare una bomba su Instagram... beh per farvi un'idea. Per non parlare della
miriade di cuori spezzati che si trovano in ogni classe. Ma a scuola, bisogna ammetterlo, nascono anche le
più belle amicizie. Voi prof non sapete che sensazione di libertà ti da saltare la scuola per andare a
comprare un sacchetto di caramelle e finirle tutte con la tua migliore amica (magari completamente bagnate
sotto la neve) per poi entrare alla seconda ora senza giustifica e vedere sulla vostra faccia le espressioni più
strane e arrabbiate per aver interrotto la lezione. Però bisogna ammettere che anche voi prof avete delle
"Caste", ci sono: quelli simpatici che fanno ridere, quelli di poche parole ma che spiegano bene, quelli
rompiscatole a cui tutti augurerebbero un'influenza che duri nove mesi, quelli pallosi, quelli deprimenti,
quelli strani e così via... ogni prof ha anche un soprannome, ma non credo che ad alcuni faccia piacere
saperlo, sappiamo essere molto crudeli. Bene cari prof, spero che questo mio articolo vi sia stato d'aiuto per
capirci un po' di più.
G.B.
DUE CHIACCHIERE TRA FRATELLI
L’anno prossimo dovrò scegliere le scuole superiori e così ho fatto due chiacchiere con mia sorella Marta,
che sta facendo la seconda liceo scientifico al Gobetti-Segrè ed è un’ ex allieva della Nievo. A proposito
dello studio mi ha detto che il lavoro a casa è molto più impegnativo rispetto alle medie e che bisogna darsi
da fare. Le materie più difficili sono per leilatino e fisica. La sua sede, ilSegrè ha dei laboratori molto belli,
ma purtroppo ad eccezione di quello di lingua nel quale vanno una volta alla settimana, negli altri per il
momento è andata poco. Marta studia il tedesco e non è pentita della sua scelta anche seè una lingua
difficile, che ha le declinazioni un po’ come il latino ed è poco orecchiabile. E’ contenta della sua scelta e la
rifarebbe: ha dei bravi professori e dei compagni simpatici con i quali si trova spesso per studiare insieme al
pomeriggio. Lei è stata fortunata e spero di esserlo anch’io l’anno prossimo. Per il momento Buona Scelta ai
ragazzi ed alle ragazze di III !!! Matteo Prati, redattore II B
carpe diem XX
POSTIT a cura di Fabio Smeraldi, redattore I D
Coriandoli
Papà perché non mi
compri più i coriandoli?
Perché l’anno scorso li hai
buttati tutti !
Tra mamme
Una mamma racconta all’altra:
– mio figlio si trova in ospedale.
– oh davvero cos’ha ?
-È medico.-
E il berretto????
Un tipo molto avaro si
rivolge ad un signore che
ha salvato suo figlio che
stava annegando:
-Scusi, è lei che ha
salvato mio figlio quando
è caduto in mare ?
- Si …..
- Il berretto ????
Poesia per S. Valentino Redattrice: Francesca Basso 1^E
Se potessi…
Se potessi prenderei un arcobaleno
lo farei proprio per te……..
e condividerei con te la sua bellezza
nei giorni in cui tu fossi malinconica.
Se potessi costruirei una montagna,
potresti considerarla di tua proprietà,
un posto dove trovare serenità
nei giorni bui
un posto dove stare soli
nei momenti più belli
Se potessi prendere i tuoi problemi
li lancerei nel mare…….
Tutte queste cose
sono impossibili a me:
non posso costruire una montagna,
prendere una arcobaleno luminoso
o scacciare tutti i tuoi problemi
Ma lasciami essere cosa sono di più:
il tuo amore sempre presente.
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