CARPE DIEM XX - Istituto Nievo-Matteotti Torino · Sul sito del Ministero leggo che la necessità...

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CARPE DIEM XX Cogli l’attimo Il giornalino del Plesso Nievo ANNO XX N° 3 febbraio 2014 LA REDAZIONE: Marangoni Giulia; Colla Emiliano; Gardino Caterina; Mesturino Davide; Tiberga Federico; Sosso Alessandro; Torrero Matilde; Frangioni Giulio; Bertoletti Nina; Prati Matteo; Scigliano Maya; Cusimano Esterina; Ferroglio Felisa; Marangoni Gloria; Leone Gaia; Benadì Beatrice; Bugo Rebecca; Garbo Andrea; Smeraldi Fabio; Versino Giorgia; Basso Francesca; Monstert Celeste; Bilancini Lorenzo; Covizzi Ludovica; Guerrera Lucia. 27 Gennaio: per non dimenticare Gennaio. Un bel mese: inzia un nuovo anno, si ricomincia tutto da capo. Ma è anche un mese importante: il 27 di questo mese, infatti, si ricorda l’orrore dell’olocausto avvenuto nella Seconda Guerra Mondiale. Il 27 gennaio 1945 le truppe delle armate rosse sovietiche abbattono i cancelli del campo di concentramento polacco di Aushwitz. Tutto ciò è scritto nella nostra Legislazione. (Gli articoli nelle pagine 4-9) La legge elettorale: questa sconosciuta In questi giorni, anche se forse è da anni e me ne accorgo pure io che di anni ne ho solo 13, su giornali, in televisione, nei discorsi degli adulti si parla di “Legge elettorale”, cioè il trovare un accordo tra varie parti politiche su come trasformare in un governo i voti di futuri- noi elettori. (Segue a pagina 2) Anna, un talento in classe: “Amo i colori che danno allegria” I colori che utilizza sono luminosi come il suo sguardo, solari come lei: «Mi trasmettono allegria e penso possano suscitarla anche in chi li guarda», dice semplicemente. Anna Magliano, 12 anni, frequenta la seconda media alla scuola Nievo di via Mentana, e da quando aveva 3 anni - a causa di un incidente stradale - vive paralizzata su una speciale sedia a rotelle, grazie alla quale può anche frequentare regolarmente le lezioni in classe. Non può muovere nulla, tranne la testa, vive grazie a un respiratore e coltiva fin da piccolissima una passione che cresce con lei, malgrado le difficoltà, oltre i pesanti limiti della malattia. (L’articolo a pag 16) Sul sito della scuola i numeri precedenti: www.nievomatteotti.it Hiv, se lo conosci lo eviti (Gli articoli nelle pag. 12-13)

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CARPE DIEM XX Cogli l’attimo Il giornalino del Plesso Nievo

ANNO XX N° 3 febbraio 2014

Carpe Diem Un po’ di politica

LA REDAZIONE: Marangoni Giulia; Colla Emiliano; Gardino Caterina; Mesturino Davide; Tiberga Federico;

Sosso Alessandro; Torrero Matilde; Frangioni Giulio; Bertoletti Nina; Prati Matteo; Scigliano Maya; Cusimano

Esterina; Ferroglio Felisa; Marangoni Gloria; Leone Gaia; Benadì Beatrice; Bugo Rebecca; Garbo Andrea;

Smeraldi Fabio; Versino Giorgia; Basso Francesca; Monstert Celeste; Bilancini Lorenzo; Covizzi Ludovica;

Guerrera Lucia.

27 Gennaio: per non dimenticare

Gennaio. Un bel mese: inzia un nuovo anno, si

ricomincia tutto da capo. Ma è anche un mese

importante: il 27 di questo mese, infatti, si ricorda

l’orrore dell’olocausto avvenuto nella Seconda

Guerra Mondiale. Il 27 gennaio 1945 le truppe

delle armate rosse sovietiche abbattono i cancelli

del campo di concentramento polacco di

Aushwitz. Tutto ciò è scritto nella nostra

Legislazione. (Gli articoli nelle pagine 4-9)

La legge elettorale: questa sconosciuta

In questi giorni, anche se forse è da anni e me ne

accorgo pure io che di anni ne ho solo 13, su

giornali, in televisione, nei discorsi degli adulti si

parla di “Legge elettorale”, cioè il trovare un

accordo tra varie parti politiche su come

trasformare in un governo i voti di –futuri- noi

elettori.

(Segue a pagina 2)

Anna, un talento in classe: “Amo i colori che danno allegria”

I colori che utilizza sono luminosi come il suo

sguardo, solari come lei: «Mi trasmettono allegria e

penso possano suscitarla anche in chi li guarda»,

dice semplicemente. Anna Magliano, 12 anni,

frequenta la seconda media alla scuola Nievo di via

Mentana, e da quando aveva 3 anni - a causa di un

incidente stradale - vive paralizzata su una speciale

sedia a rotelle, grazie alla quale può anche

frequentare regolarmente le lezioni in classe. Non

può muovere nulla, tranne la testa, vive grazie a un

respiratore e coltiva fin da piccolissima una passione

che cresce con lei, malgrado le difficoltà, oltre i

pesanti limiti della malattia. (L’articolo a pag 16)

Sul sito della scuola i numeri precedenti: www.nievomatteotti.it

Hiv, se lo

conosci

lo eviti (Gli articoli nelle pag. 12-13)

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Carpe Diem Un po’ di politica

DAL TITOLO V AL SENATO (Segue dalla prima pagina)

Ho capito che è una cosa importante perchè ne

possono derivare errori ed “orrori”, a cominciare

per me anche dal nome usato per battezzare le

varie riforme elettorali: Mattarellum, Porcellum,

Italicum. Ora, il progetto della nuova riforma,

comprende anche modifiche del Titolo V della

nostra Costituzione e del Senato della

Repubblica. Il Titolo V riguarda le Regioni, le

Province e i Comuni, e ne stabilisce

l’autonomia, cioè le funzioni dei vari enti e

quale autonomia di decisione e di

regolamentazione abbiano. In altre parole divide

le competenze tra lo Stato e le Regioni,

soprattutto in termini di tasse. Ad esempio, mi

hanno spiegato che lo Stato ha la responsabilità

di assicurare a tutti i cittadini il diritto alla

salute, definisce dei principi, ma sono le Regioni

che devono organizzare i servizi per la sanità,

valutare la qualità, controllare le spese per il

raggiungimento degli obiettivi di salute del

Paese. Ci sono quindi differenze, talvolta anche

notevoli, tra le diverse Regioni. Il titolo V è

stato riformato nel 2001, riconoscendo a

Comuni, Province e Regioni più autonomia nel

governare un determinato territorio, facendosi

carico dei bisogni della popolazione in quel

territorio. Attualmente, la spesa pubblica è

gestita solo per la metà direttamente dallo Stato.

Sul sito del Ministero leggo che la necessità di

una nuova riforma è legata al fatto che questa

”decentratura” è, in realtà, diventata un

“policentrismo anarchico” (sic!), inefficiente,

costoso e spesso conflittuale. È un sistema

troppo frammentato. La riforma prevedrebbe,

ad esempio, il controllo di nuovo dello Stato

di alcune funzioni, come la produzione di

energia e la realizzazione di grandi opere. Per

quanto riguarda il Parlamento, l’Italia come

altri paesi dell’UE, ha due camere, ma solo in

Italia hanno uguale potere di fare e disfare i

governi. Inoltre è spropositatamente più alto

il numero dei senatori in Italia (315, contro i

69 della Germania e i 100 degli Usa). C’è anche

una differenza di sette anni tra chi può votare

alla Camera e chi può al Senato, creando

risultati spesso “asimmetrici”. Non basta, i voti

sono calcolati diversamente: l’astensione

significa voto contrario al Senato mentre non

influisce alla Camera. Può succedere che un

governo promosso alla Camera possa cadere al

Senato! Per non parlare dei costi. La nascita del

Senato è pure difettosa. La Costituzione dice che

deve essere eletto “a base regionale”. Cosa

significa? Probabilmente s’intendeva dovesse

rappresentare le diverse parti della società

italiana, le “forze vive”, le piccole comunità di

vita. Una specie di garanzia di rappresentare

tutti. Così, in questi giorni di discussione si tenta

di ridisegnare l’altro ramo del Parlamento.

Purtroppo i consigli regionali sono al momento

ad un punto molto basso, sia politico che

morale. Anche noi ragazzi abbiamo di sicuro

intercettato recenti notizie sul governo della

nostra Regione. Da futuro elettore mi auguro

che le riforme siano capaci di dare voce a tutti i

mondi culturali italiani, di superare i conflitti

locali, portando davvero a riconoscere il bene

comune, l’assistenza nel bisogno, appartenendo

tutti ad un’unica comunità nazionale.

Alessandro Sosso Redattore III D

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carpe diem XX 27 gennaio giorno della memoria

Significato del “Giorno della Memoria”

La storia del genere umano ha conosciuto innumerevoli eccidi e stermini. Quello attuato in Europa nel

Novecento contro gli ebrei è differente dagli altri per le sue caratteristiche di radicalità e scientificità. Mai

era accaduto, ad esempio, che persone

abitanti in ogni parte dell’Europa venissero

arrestate per essere deportate in un luogo

(Auschwitz) appositamente destinato ad

assassinarle con modalità tecnologicamente

evolute. Shoah è un vocabolo ebraico che

significa catastrofe, distruzione. Esso è

sempre più utilizzato per definire ciò che

accadde agli ebrei d'Europa dalla metà degli

anni trenta al 1945 e in particolar modo nel

quadriennio finale, caratterizzato

dall'attuazione del progetto di sistematica

uccisione dell'intera popolazione ebraica. Tale

progetto venne deciso e concretizzato dal

Terzo Reich nel corso della seconda guerra

mondiale. Venne interrotto dalla vittoria

militare dell'Alleanza degli Stati antifascisti e

dei movimenti di Resistenza. Ricordarsi di

quelle vittime serve a mantenere memoria

delle loro esistenze e del perché esse vennero

troncate. E la memoria di questo passato

serve ad aiutarci a costruire il futuro. Il Giorno

della Memoria è una ricorrenza

internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni

anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che

a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945

quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono

presso la città polacca di Auschwitz scoprendo il tristemente famoso campo di concentramento e

liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono

compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista. In effetti altri ebrei, d'Italia e

d'Europa, vennero uccisi nelle settimane seguenti. Ma la data della Liberazione di quel campo è stata

giudicata più adatta di altre a simboleggiare la Shoah e la sua fine.

Lodovico Dallago III D

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carpe diem XX 27 gennaio giorno della memoria

IL GIORNO DELLA MEMORIA

Designato il 1º novembre 2005 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite durante la 42ª

riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005,

durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della

liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto. L'Italia ha formalmente

istituito la giornata commemorativa, nel medesimo giorno, alcuni anni prima della corrispondente

risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell'Olocausto e delle leggi razziali e coloro

che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e

politici italiani nella Germania nazista. Inizialmente si era incerti in quale data istituirlo: emersero

in particolare due opzioni alternative. Il deputato Furio Colombo aveva proposto il 16 ottobre, data

del rastrellamento del ghetto di Roma (il 16 ottobre 1943 oltre mille ebrei furono catturati e

deportati dall'Italia ad Auschwitz): questa ricorrenza avrebbe permesso di focalizzare l'attenzione

sulle deportazioni razziali e di sottolineare le responsabilità anche italiane nello sterminio. Dall'altra

parte vi era chi sosteneva (in particolare l'Associazione nazionale ex deportati politici nei campi

nazisti) che la data prescelta dovesse essere il 5 maggio, anniversario della liberazione

di Mauthausen, per sottolineare la centralità della storia dell'antifascismo e delle deportazioni

politiche in Italia. Infine, anche in ragione della portata evocativa che Auschwitz – oramai simbolo

universale delle tragedia ebraica durante la seconda guerra mondiale – da anni rappresenta per tutta

l'Europa, si è optato per adottare il giorno della sua liberazione, avvenuta appunto il 27 gennaio.

Davide Mesturino, redattore III D

IL BAMBINO CON IL

PIGIAMA A RIGHE

Il giorno della memoria è un’ occasione che serve a

ricordare i terribili fatti accaduti agli ebrei durante la

seconda guerra mondiale. Io ho visto il film, tratto dal

libro scritto da John Boyne, “ Il bambino con il pigiama a

righe”. Bruno, un bambino di otto anni figlio di un

ufficiale nazista viene trasferito con la sua famiglia in

campagna in una villa a poca distanza dal campo di

concentramento diretto dal padre. Bruno, costretto a una vita noiosa e prigioniero dentro il giardino

della villa, trova una via di fuga per esplorare il territorio e il contorno del campo che lui crede sia

una grande fattoria. Oltre il bosco e una barriera di filo elettrizzato e spinoso incontra Shmuel, un

bambino ebreo vestito con un curioso “pigiama” a righe. Bruno non sa quali terribili cose accadono

in quel campo e si affeziona al suo nuovo amico ebreo, che va spesso a incontrare al di qua del filo

spinato portandogli del cibo. La mamma di Bruno, notando un fumo scuro, con un odore insolito

che esce dal grosso camino del campo, capisce cosa stava davvero accadendo e decide di portare via

i suoi figli. Prima di partire Bruno va un’ ultima volta a trovare il suo amico Shmuel: la loro storia

si conclude in modo terribile e inaspettato. Celeste Mostert, redattrice 1E

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carpe diem XX 27 gennaio giorno della memoria

“Mi chiamo Vera e ho due storie: mio nonno fu ucciso ad Auschwitz, mia

figlia morì su un volo della morte in Argentina. Per entrambi, non c’è tomba. Sono una militante della memoria” A cura della 2 D

Vera Vigevani Jarach, nata a Milano nel 1928,

emigrata in Argentina perché a causa delle leggi

razziali non poteva più andare a scuola. Giornalista a

Buenos Aires e redattrice fino al 1993 dell’agenzia

italiana A.N.S.A., è stata cofondatrice di “Madres de

Plaza de Mayo”, di “Fundación Memoria Histórica y

Social Argentina” ed è coautrice di diversi saggi. Sua

figlia Franca è scomparsa a diciotto anni, il 26 giugno

1976, portata via con altri 100 ragazzi dal Liceo dove

studiava, durante la dittatura argentina durata fino al

1983. Di lei non si seppe più nulla fino a poco tempo fa, quando una donna che era sopravvissuta al campo di

concentramento dell’ESMA le ha raccontato tutto.

Oggi Vera ha 85 anni e dedica la sua vita a testimoniare e a lottare contro il silenzio e l’indifferenza con

un impegno costante soprattutto verso i giovani e gli adolescenti.

Il 27 gennaio in classe, durante le ore di storia, abbiamo visto su RAI-REPLAY la trasmissione “Che tempo

che fa” del 26 gennaio dove Vera è stata intervistata. Queste le nostre riflessioni scritte subito dopo aver

visto la trasmissione.

“Il filmato mi è piaciuto molto per ciò che voleva trasmettere la signora sul non ripetere gli avvenimenti negativi

accaduti in passato. Poi mi ha colpito il coraggio nel raccontare le tragedie che avevano colpito suo nonno nei campi

di concentramento e sua figlia che era stata, durante la dittatura in Argentina, torturata e buttata in mare da un

aereo.” Riccardo

“Sono rimasta colpita dal coraggio di questa persona. Sono orgogliosa che ci siano persone che, come lei, abbiano la

forza di parlare dei campi di concentramento.” Anna

“Secondo me la signora cerca di mandare un messaggio ai giovani: quando succede una cosa così orribile bisogna

reagire e ribellarsi.” Alessandro B.

“Ci vuole forza e coraggio, ma soprattutto volontà per raccontare, testimoniare e ricordare le parti immagino peggiori

della propria vita. Sono cosciente che in alcune parti del mondo ancora accade e se è l’argomento del Giorno della

Memoria inizio a riflettere “Ma perché?”. Non sono per niente sicura che quelle persone che scrivono, dicono e

affermano oggi queste cose siano ignoranti e non sappiano ciò che dicono.” Caterina

“Spero che in futuro la situazione possa cambiare in modo positivo in tutto il mondo. Credo nell’idea di pensare con la

propria testa e di combattere per le nostre idee e per i nostri diritti. Noi siamo tutti uguali e non dovrebbero esistere

queste “differenze” che alcune persone pongono rispetto ad altre persone. La gente che ha sofferto ingiustamente per

colpa di queste idee sbagliate deve essere ricordata nel tempo, in modo che non si facciano gli stessi errori.” Emma

“Io, mentre guardavamo il video, cercavo di immaginarmi quali potevano essere le sofferenze di queste persone e non

capivo come quella Signora riuscisse a non piangere, a non rattristarsi e continuare a lottare. Secondo me non bisogna

vendicarsi con le persone che hanno provocato tutto ciò ma bisogna comunque provare a convincerli e perdonarli. La

vendetta fa sempre male. Maddalena

“Io, mentre sentivo parlare questa signora, avevo la pelle d' oca e pensavo: e se l'avessero fatto a loro gli sarebbe

piaciuto? Come si sarebbero sentiti? Mi chiedevo anche come potesse riuscire a trattenere tutto il dolore.” Ludovica

“Mi piacerebbe che nel Mondo, adesso e nel futuro, non ci fossero persone razziste o che pensassero in modo

razzista, anche nel modo minimo. Non vorrei neanche che ci fosse anche solo una piccolissima forma di razzismo

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contro gli immigrati, i neri e i diversi. Secondo me le persone che parlano di quello che gli è

capitato hanno molto coraggio, anche perché io, se mi fosse capitato, non ne avrei avuto

coraggio.” Beatrice

“Un mondo che deve cambiare, migliorare ! Dobbiamo combattere per l’uguaglianza senza

dimenticare mai la parola “libertà”. Il motivo principale perché siamo qui! Le parole di Vera

mi hanno riempito di tristezza e di dolore, ma ho capito che con la paura non si conclude niente; infatti la buona

volontà e l’impegno che lei usava per raccontarci un passato orribile ci ha aiutato a capire che noi non dobbiamo

essere indifferenti e non dobbiamo arrenderci!” Benedetta

Io da grande vorrei cambiare il mondo e farlo diventare più bello, in modo che questi avvenimenti non capitino più.

Basta al razzismo, all’esclusione di gente per religione, colore della pelle, terrore verso gli immigrati. Non si deve

essere indifferenti dicendo: “Non ho visto, non ho fatto, non ho parlato, non ho sentito”. Bisogna sempre ricordare in

modo che non accada in futuro; c’è gente adesso, come Vera, che malgrado la sua enorme sofferenza, va in giro per il

mondo a raccontare la sua storia. In fondo siamo tutti “fratelli” e dobbiamo sostenerci a vicenda, crescere insieme e

costruire un mondo meraviglioso! Camilla N.

“Ho provato tristezza, rabbia, paura ed un forte senso di angoscia. Stringendo i denti ho provato ad immaginarmi in

quelle situazioni e mi è riuscito difficile. Oggi è difficile pensare che quello che è accaduto sia successo veramente.

Tanto odio e male che portano all’eliminazione di uomini da parte di altri uomini.” Camilla B.

“Secondo me, dobbiamo ricordarci di questi orribili giorni e pensare positivo per il futuro, cercando di basarsi su

queste storie provando a trasformarle in azioni buone per un mondo migliore”. Jacopo

“Ho provato un po’ di tristezza nei confronti della signora, per quello che le è successo a sua figlia e a suo nonno. Ho

imparato cose nuove, come ad esempio treno sul binario 21 che trasportava ebrei, le cose che succedevano agli alunni

delle scuole, che venivano torturati. E soprattutto mi ha colpito maggiormente il coraggio che ha avuto a raccontare la

sua storia in TV.” Alessandro T

“Quest’avvenimento è senza dubbio ingiusto e tantissime persone hanno provato sulla propria pelle queste ingiustizie.

Spero che tutte le persone che sono sopravvissute abbiano la forza di raccontare e ricordare. Spero che negli anni

futuri non succeda più una cosa tale. Le persone che credono ancora che cose del genere siano positive, oppure

cercano di nascondere questi avvenimenti, spero capiscano che stanno pensando cose sbagliate.” Giorgio

“Io spero che una cosa tipo la Shoa non capiti più nella storia perchè è una cosa orribile e se mai succedesse di nuovo

bisogna subito prendere delle contromisure. E mi dispiace per tutte le persone morte.” Filippo

“Il giorno della memoria, il giorno in cui tutti noi dobbiamo ricordare il genocidio che c'è stato in passato verso tutta

quella povera gente che veniva ritenuta diversa dagli altri, torturata e uccisa solo per soddisfare delle persone che

volevano avere una razza pura. Io spero che in futuro questo mondo vivrà nella pace assoluta: senza guerre, dittature,

genocidi. Sento che questo è un giorno che si dovrà sempre ricordare soprattutto per poter cambiare.” Sofia

“Voglio un mondo nuovo in cui la gente non abbia più follie come la razza e il colore della pelle.” Stefano

“Vorrei ....- Che il mondo cambiasse in modo positivo e che le donne vengano sottomesse e che possano dire la loro

opinione.- Che tutti lottino per un mondo migliore e che uomini e donne siano sullo stesso piano.- Che nel mondo ci sia

così tanta solidarietà da capire gli errori commessi e non farli mai più. - Non vedere mai più le scritte fasciste sui

muri.” Valentina

Trovo che non sia giusto e che questa signora sia veramente una militante della memoria. Perché, come hanno detto

nel programma, avrebbe potuto dimenticare. Ci vuole coraggio per raccontare questa “avventura” a tutti. Rashmi

Io vorrei che Hitler fosse dimenticato o ricordato come un vigliacco. Guglielmo

Si deve lottare contro queste ingiustizie perché non accadano più. Marco

Che sia ricordato il coraggio di tutti gli Ebrei che sono morti invano torturati o buttati in mare. Luigi

Questa trasmissione mi ha dato molta tristezza e mi ha fatto capire cose che non avevo ancora capito come per esempio

si possa continuare a vivere dopo un avvenimento di questo genere ad un proprio familiare. Secondo me è stata una

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trasmissione molto interessante e che mi potrà servire in futuro. Una parola che mi ha colpito molto è stata

l’indifferenza che può causare cose orribili come la morte. Umberto

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carpe diem XX Giorno della Memoria

SIMON WIESENTHAL: IL CACCIATORE DI NAZISTI.

Simon Wiesenthal è uno dei più famosi sopravvissuti della Shoah perché ha dedicato tutta la sua vita a

rintracciare i nazisti fuggiti dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale per portarli davanti a un tribunale e

vederli condannati per i loro crimini. Era nato in Ucraina, a Bucac, il 31 dicembre del 1908 e si era laureato a

Praga in Ingegneria nel 1932. Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale lavorava in Polonia, il padre e il

fratello vennero uccisi, lui fu internato in vari campi di concentramento ma riuscì a sopravvivere. Dopo la

guerra fondò a Linz, in Austria, il Centro di documentazione ebraica per raccogliere informazioni sui

criminali nazisti. Fu essenziale per la cattura di uno degli ideatori della Shoah, Adolf Eichmann, che venne

processato e condannato a morte in Israele nel 1962. Tra gli altri criminali catturati l’ufficiale che arrestò

Anna Frank, Karl Silberbauer, e questo dimostrò anche ai più increduli che la ragazzina autrice del famoso

Diario era davvero esistita. Un altro arresto fu quello diHermineBraunsteiner-Ryan, che era fuggita a New

York dove viveva come casalinga ma nei campi di concentramento aveva ordinato l’uccisione di migliaia di

donne e bambini. Nel 1977 fu creato il Centro Wiesenthal che continua a combattere l’antisemitismo e

controlla i gruppi neonazisti oltre a continuare a cercare i criminali di guerra ancora sopravvissuti. Secondo

lui l’ultimo sopravvissuto sarebbe AloisBrunner, braccio destro di Eichann. Wiesenthal è morto nel sonno a

Vienna il 20 settembre 2005, poco dopo la scomparsa della moglie. E’ sepolto in Israele.

Federico Tiberga, redattore III D

Simon Wiesenthal: “giustizia, non vendetta”

Noi alunni di 3D abbiamo guardato un video che raccontava la storia di un famoso personaggio conosciuto

con il nome di Simon Wiesenthal. Questo filmato parlava della sua vita e dei suoi obbiettivi. Simon

Wiesenthal, un sopravvissuto all’Olocausto che dedicò il resto della sua vita a raccogliere informazioni sui

criminali nazisti e a rintracciarli per poterli sottoporre a processo. Wiesenthal fu liberato dalle forze

statunitensi il 5 maggio 1945 dal campo di concentramento di Mauthausen. Quando i soldati lo trovarono,

pesava meno di 45 chilogrammi ed era senza forze. Appena si rimise iniziò a lavorare per conto dell’esercito

statunitense, raccogliendo informazioni per i processi contro i crimini di guerra nazisti. Nel 1947 lui ed altri

trenta volontari fondarono il “Centro di documentazione ebraica” a Linz, in Austria, per raccogliere

informazioni per futuri processi. Quando Stati Uniti ed Unione Sovietica persero interesse nel perseguire

ulteriori crimini di guerra, il gruppo fu messo da parte. Ciò nonostante Wiesenthal continuò con la raccolta di

informazioni nel suo tempo libero, mentre lavorava a tempo pieno per aiutare le vittime della Seconda guerra

mondiale. Durante questo periodo Wiesenthal fu essenziale per la cattura di uno degli ideatori

dell’Endlösung (Soluzione finale): Adolf Eichmann (il quale divenne l’ organizzatore logistico dell’

Endlösung dopo aver partecipato alla Conferenza di Wannsee in cui prese corpo tale progetto). Dopo

l’esecuzione di Eichmann in Israele nel 1962, Wiesenthal riaprì il “Centro per la documentazione ebraica”,

che cominciò a lavorare su nuovi casi. Tra i suoi successi più clamorosi vi fu la cattura di Karl Silberbauer,

l’ufficiale della Gestapo responsabile dell’arresto di Anna Frank. La confessione di Silberbauer aiutò a

discreditare la voce che Il diario di Anna Frank fosse un falso. In questo periodo Wiesenthal localizzò nove

dei sedici nazisti messi sotto processo nella Germania Ovest per l’uccisione degli ebrei di Leopoli, città dove

visse egli stesso. Tra gli altri criminali catturati, vi furono Franz Stangl, il comandante dei campi di

concentramento di Treblinka e Sobibor, ed Hermine Braunsteiner-Ryan, una casalinga che viveva a Long

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Island, New York, che durante la guerra aveva supervisionato l’uccisione di centinaia di donne e bambini. La

storia di questo uomo e davvero incredibile. Ed è proprio per quello che ha fatto che

oggi e diventato così famoso.

Pomba Margherita 3D

carpe diem XX Giorno della Memoria

Il negazionismo e l’olocausto

Il genocidio nazista nei confronti degli ebrei,

che ha preso atto durante la seconda guerra

mondiale, è probabilmente la più crudele,

insensata e spietata crudeltà commessa negli

ultimi 100 anni, ad esser gentili. Oltre a morti e

dolori però sono rimaste molte prove concrete

delle pazzie e delle sadismo avvenute all’interno

dei campi di sterminio. Nonostante prove

concrete e testimonianze di chi è sopravvissuto

allo sterminio ci sono ancora ostinati, tra i quali

anche storici con intere teorie e addirittura un

ex-partigiano francese che è stato nei campi di

concentramento, che, per questioni politiche o

personali, sostengono che tutto non sia mai

accaduto, che sia falsa propaganda degli alleati

o dei sionisti, o addirittura che i campi,

controllati dagli ebrei stessi, siano un piano per

conquistare il mondo. Il negazionismo

dell’olocausto si basa soprattutto su otto

“prove”: 1. “la soluzione finale consisteva

nell’emigrazione e non nello sterminio”; 2. “non

ci furono gasazioni; 3. “la maggior parte degli

ebrei scomparsi emigrarono in America e in

Unione Sovietica facendo perdere le loro

tracce”; 4. “i pochi ebrei giustiziati dai nazisti

erano criminali sovversivi”. 5;“la comunità

ebraica mondiale perseguita chiunque voglia

svolgere un lavoro di ricerca storica onesta

attorno alla seconda guerra mondiale per timore

che emerga la verità dei fatti”; 6. “non vi sono

prove del genocidio”; 7. “l’onere della prova sta

dalla parte degli sterminazionisti”; 8. “le

contraddizioni presenti nei calcoli demografici

della storiografia ufficiale dimostrano con

certezza il carattere menzognero della loro tesi”.

Tutte queste tesi sono state dimostrate come

false eppure gli storici negazionisti riescono ad

edificarci tesi sopra; è incredibile come sia

facile manipolare la storia. Questi dati fanno

comprendere quanto sia importante la memoria

degli eventi; basti pensare a come fatti

relativamente recenti come questo vengano

messi in dubbio tanto facilmente. Non bisogna

lasciare che i fatti vengano lasciati nel

dimenticatoio se si vuole sperare in un futuro

migliore.

Colla Emiliano, redattore III D

ITALIA: una legge su misura

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di

Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le

leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la

deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si

sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite i

perseguitati. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati

cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo

particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati

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militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di

un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non

possano mai più accadere.

9 Roberto Picari III D

carpe diem XX parliamo di…diritti

VIOLENZA SULLE DONNE

Secondo una ricerca Istat sono quasi tre milioni

(il 14% del totale) le donne che in Italia hanno

subito violenza fisica o sessuale. Si tratta di

percosse, maltrattamenti, ingiurie, stupri,

induzione alla prostituzione, violenze

psicologiche. Raramente le donne denunciano gli

abusi subiti. Eppure spesso si tratta di violenze

gravi che provocano lesioni sui corpi femminili.

E non meno gravi sono le ferite psicologiche. Le

donne aggredite provano paura, rabbia, insicurezza,

perdita di autostima e di fiducia negli altri. Chi usa

violenza alle donne è nella maggioranza dei casi il marito,

il fidanzato, il convivente, l'ex partner. Il teatro dei soprusi

sono di solito le mura domestiche, tant'è che la violenza

contro le donne è denominata anche "violenza domestica".

Recentemente le ricerche psicologiche hanno dato rilievo

ad una forma di violenza contro le donne molto diffusa, il

cosiddetto stalking, cioè il comportamento,

prevalentemente maschile, caratterizzato da persecuzione

reiterata, molestie asfissianti, appostamenti, intromissione

nella vita privata verso una persona generalmente di sesso

opposto. La violenza sulle donne non è naturalmente

soltanto un problema italiano. E non si può neanche

sostenere che le epoche storiche passate siano state

benevole verso le donne. Al contrario, la violenza faceva

talmente parte del panorama della vita quotidiana che vi si

prestava ben scarsa attenzione. L'Occidente ha

conosciuto, negli ultimi decenni, un cambiamento

repentino e radicale di ruoli e costumi. E'

possibile che il maschio occidentale viva

un momento di disorientamento, di crisi di

identità, in cui sente il proprio secolare

potere vacillare al cospetto di donne

sempre più autonome, emancipate e

talvolta spregiudicate. La frustrazione

genera aggressività. Il primo passo da

compiere, quindi, sarebbe quello di cercare

di modificare le culture dove il maschio ha ancora una

posizione dominante e troppi privilegi da difendere. Nelle

società aperte e democratiche, a mio avviso, qualcosa si

può fare, sul piano della prevenzione, sensibilizzando, in

particolare le nuove generazioni, al problema ed educando

fin da bambini al rispetto della donna. Grande vigilanza

deve poi essere prestata nelle scuole al fenomeno del

bullismo. Alle donne vittime di violenze va assicurata

assistenza e sostegno. Le vittime di violenza vanno

ascoltate, consigliate, vanno loro offerti consulenza

giuridica e un alloggio qualora ne abbiano bisogno, vanno

incoraggiate all'autonomia e a inserirsi nel mondo del

lavoro. Chi si rende colpevole di violenza sulle donne va

punito severamente. E talvolta, in un secondo momento,

va cercata una sua riabilitazione tramite una terapia

psicologica appropriata. A volte, anche con i mostri sono

possibili i miracoli.

Lodovico Dallago III D

A.G.E.D.O

Venerdì 31 gennaio la nostra classe ha avuto un incontro con due persone dell’associazione Agedo, acronimo di

"Associazione Genitori di Omosessuali” . L’A.GE.D.O. è costituita da genitori, parenti e

amici di uomini e donne omosessuali, bisessuali e transessuali che si impegnano per

l’affermazione dei loro diritti civili e per l’affermazione del diritto alla identità personale.

Questa associazione vuole essere di aiuto e sostegno a quei genitori che hanno saputo

dell’omosessualità della propria figlia o figlio e ne soffrono perché per loro è difficile

comprendere e accettare. E’ stato interessante anche perché queste due persone

raccontavamo con esperienza personale, una perché suo figlio è gay e l’altra perché è omossessuale. L’omosessualità

non è né una scelta né una malattia, ma una condizione che può e deve essere serenamente vissuta poiché gli

omosessuali hanno diritto di vivere una vita dignitosa.

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L’ Agedo ha come obiettivi fondamentali:

- aiutare altre famiglie nella stessa condizione ad accettare l'omosessualità del loro congiunto,

-chiedere un'azione di educazione, e di prevenzione del "bullismo", nella scuola, poiché l'età adolescenziale è quella in

cui le persone omosessuali soffrono maggiormente il peso dell'omofobia,

-ottenere l'approvazione anche in Italia di leggi contro le discriminazioni ed i crimini motivati dall'odio.

E’ stata un’esperienza molto interessante con interventi di compagni per avere più informazioni.

Catolla Cecilia 3D

carpe diem XX contro le dipendenze

EFFETTI DELLE DROGHE

Le droghe che deprimono il sistema nervoso

centrale sono sostanze che, se assunte a

piccole dosi, riducono gli stati d’ansia e di

tensione, la capacità di concentrazione e la

memoria inducendo sensazioni di benessere,

di rilassamento, di lieve euforia. Dosi più

elevate, nel caso dell’alcol, diminuiscono le

inibizioni, il senso critico, l’autocontrollo,

aumentano gli stati di irritabilità e i

comportamenti aggressivi, in quello dei

barbiturici incrementano soprattutto gli effetti di

sedazione. L’assunzione ripetuta di dose

elevate di tutte le sostanze comprese in questo

gruppo determina fenomeni di tolleranza. Le

droghe che alterano la funzione percettiva

incrementano e modificano le esperienze

sensoriali con illusioni e allucinazioni,

favoriscono in genere stati di euforia e più

raramente di ansia e panico, alterano il

pensiero. Mentre l’uso dei derivati della

cannabis induce soprattutto rilassamento,

sonnolenza, voglia di parlare e di ridere, l’LSD

favorisce fenomeni allucinatori e il PCP

comportamenti estatici, sedazione o

stimolazione. Con dosi elevate possono

verificarsi episodi di confusione mentale,

disorientamento, agitazione, panico e di

allucinazione accentuata. Le droghe che

riducono il dolore oltre a ridurre gli stati di

angoscia e di ansia determinando sensazioni

di calore e di tranquillità, riducono la sensibilità

e le reazioni emotive al dolore, e interferiscono

in modo limitato con il funzionamento fisico e

mentale. Dosi elevate provocano sedazione,

stupore, sonno, perdita di coscienza. Dosi

ripetute con una certa frequenza inducono

tolleranza e dipendenza fisica. Ad esempio

l’eroina come tutti gli oppiacei, produce

tolleranza soltanto se è assunta regolarmente

ogni giorno per diverse settimane.

Federico Arrichiello III D

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carpe diem XX contro le dipendenze

E TU LO SAPEVI??? Che cosa si intende per dipendenza da

sostanze?

Per dipendenza da sostanze si intende l’impiego di una data

sostanza che implichi tolleranza e astinenza. Per tolleranza

si intende il bisogno di assumere dosi sempre più elevate di

quella data sostanza al fine di ottenere sempre lo stesso

effetto. Per astinenza si intende la comparsa di sintomi

diversi in base al tipo di sostanza assunta, ad

esempio una condizione di ansia molto intensa quando si

cessa o riduce la sostanza di cui si abusa.

Che cosa si intende per abuso di sostanze?

Per abuso si intende la necessità di dover ricorrere ad una o

più sostanze in modo ripetuto nel tempo senza che per definizione si realizzi la tolleranza o

l’astinenza.

Quali sono le sostanze più comuni di cui

i giovani abusano con maggiore facilità?

Le sostanze da abuso più utilizzate dai giovani sono rappresentate dall’alcol, dai cannabinoidi, dalla

cocaina, dalle amfetamine e metamfetamine e da altre nuove molecole sintetiche, dagli allucinogeni

od anche da farmaci prescrivibili. Inoltre, in una discreta percentuale di casi, vi è ancora il ricorso

all’eroina. La distinzione tra droghe pesanti e leggere, che veniva fatta un tempo, al giorno d’oggi

rappresenta un pericoloso “luogo comune”, in quanto vi sono cosiddette droghe leggere come i

cannabinoidi e la marijuana, spesso geneticamente modificate, che presentano altissime

concentrazioni di THC e che per tale motivo determinano effetti psichici del tutto sovrapponibili

alle cosiddette droghe pesanti come la cocaina.

Quali sono i pericoli dati da queste

sostanze?

Indipendentemente dal tipo di sostanza impiegata, il rischio più evidente che accomuna l’impiego

delle sostanze da abuso è quello di trovarsi in situazioni tali da porre a repentaglio la propria vita o

quella altrui.

Molto spesso la persona può incorrere anche in problemi con

la giustizia, legati appunto all’impiego della sostanza stessa.

In linea

generale, si possono avere effetti a breve-medio-lungo

termine sul sistema cardiovascolare, specie con l’impiego di

cocaina. Effetti noti a medio - lungo termine, in particolare

con l’utilizzo di alcol, sono i danni epatici e cerebrali.

Quando l’abuso di una sostanza

diventa dipendenza?

Quando ci si accorge che per raggiungere l’effetto desiderato

non basta lo stesso quantitativo di sostanza, ma occorre un dosaggio superiore. Inoltre, anche

quando in assenza della sostanza compaiono sintomi di astinenza, che variano a seconda della

sostanza impiegata.

Letizia Bertinetti 3D

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carpe diem XX a proposito di… HIV

AIDS LA PESTE del 2000

AIDS: Acquired Immuno-Deficiency Syndrome. Una malattia infettiva, di cui è responsabile l’ Human

Immunodeficiency Virus, cioè “virus dell'immunodeficienza umana”, che deprime il sistema immunitario,

quel complesso di cellule (principalmente i linfociti e gli istiociti) che difendono l'organismo umano dalle

infezioni. I primi casi di AIDS furono diagnosticati nelle metropoli degli Stati Uniti nel 1980, in soggetti

maschi omosessuali e bisessuali oltre che in tossicodipendenti e in persone che avevano ricevuto più volte

trasfusioni di sangue. Altri casi furono individuati negli anni seguenti in Europa, in Africa e in Asia. Ma gli

studi hanno stabilito che fosse più antico di quanto comunemente si riteneva. Il fatto che la malattia colpisse

persone con una vita sessuale libera scandalizzò l'opinione pubblica e scatenò negli USA la cosiddetta “Aids

hysteria”. Oggi si è accertato che il periodo di incubazione del virus dell'AIDS va da 7 a 10 anni dal

momento del contagio e, visto che un apposito test del sangue può evidenziarne la presenza già a 3-6 mesi

dal contagio, ci sono buone speranze di poter intervenire con medicine adatte, almeno per ritardare la

progressione della malattia. Nonostante l'AIDS si sia diffuso rapidamente in tutte le parti del mondo,

attualmente non fa più paura come un tempo grazie alle numerose ricerche, oggi abbastanza avanzate, ed a

periodiche, efficaci campagne d'informazione alla popolazione, realizzate anche a scuola. Per evitarlo

occorre conoscerlo ed è quindi necessario sapere che non si trasmette attraverso l'aria (goccioline di saliva,

colpi di tosse), gli alimenti, i normali contatti sociali in famiglia, a scuola, negli ambienti di lavoro, nei locali

pubblici, sui mezzi di trasporto, né attraverso servizi igienici, lacrime, piscine, spogliatoi, sudore, saliva,

lacrime, urine e feci. Non è stata accertata la diffusione a causa di punture di zanzare o altri insetti. Nessun

caso di infezione è stato registrato in una comunità scolastica a seguito della presenza di un sieropositivo.

Non vi è alcun rischio nel donare sangue perché gli aghi e l'altro materiale usati per il prelievo devono essere

sterili e monouso. Non si corrono rischi dal dentista perché la legge impone la sterilizzazione degli strumenti

e le associazioni professionali devono vigilare perché ciò avvenga. Per quanto riguarda le cure, si sono avuti

molti progressi; attualmente esistono medicine in grado di rallentare il decorso della malattia. Gli scienziati

stanno anche effettuando ricerche avanzate per mettere a punto un vaccino per l'AIDS e l'Italia è molto attiva

in questo settore. Nel mondo oltre il 90% delle persone infettate dall'AIDS si concentra soprattutto in Africa

e nei Paesi più poveri perché non ha accesso alle cure, tuttora troppo costose, mentre la morte per AIDS si è

notevolmente ridotta nei Paesi più ricchi. Mentre si fanno sempre più insistenti le richieste di governi e di

organizzazioni internazionali di Sanità affinché i farmaci anti-HIV attualmente presenti sul mercato siano

resi disponibili per tutti, costi minimi, prosegue senza sosta la ricerca per la messa a punto di cure sempre

più efficaci. Le sperimentazioni iniziate nel 1999 negli Stati Uniti per l'approntamento di farmaci in grado di

impedire l'ingresso del virus HIV nelle cellule umano hanno dato risultati molto incoraggianti e proseguono

ancora. Sono in fase avanzata anche le ricerche per la formulazione di un vaccino anti-AIDS. Inoltre una

madre sieropositiva può trasmettere il virus al figlio già durante la gravidanza ed i bambini contagiati hanno

un'enorme probabilità di ammalarsi di AIDS, degli studi riguardano la protezione dalla trasmissione del virus

HIV per i neonati allattati al seno da madri ammalate; infatti gli attuali progressi in materia di profilassi

materno-infantile sono annullati proprio dall'allattamento al seno. Infine alcuni farmaci, pur non guarendo

totalmente il malato di AIDS, rallentano in ogni caso il decorso del morbo donando tempo prezioso ai

ricercatori impegnati a ritmo serrato in tutto il mondo. Le strutture sanitarie possono offrire quindi un aiuto

concreto per contrastare efficacemente il male, anche in base alle disposizioni vigenti. La legge 135 del

1990, per esempio, prevede non solo cure mediche ma anche la preparazione del personale medico e

paramedico, per evitare la rapida diffusione della malattia. Le conoscenze sul virus HIV sono molto

avanzate, ma al contrario si conosce ancora molto poco il sistema immunitario. Per riuscire a sconfiggere il

virus si dovrà conoscere perfettamente il sistema immunitario e i suoi modi di reazione al virus.

Alessandro Severico 3° D

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carpe diem XX a proposito di… HIV

HIV: se lo conosci lo eviti

l'HIV è il virus dell'immunodeficienza acquisita. Bisogna innanzitutto distinguere tra HIV e AIDS, l'HIV è

il virus che si trasmette... l'AIDS è la fase della malattia avanzata che se non curata porta a conseguenze che

noi tutti conosciamo. Per definizione scientifica, un virus è un parassita obbligato, il che significa che a

differenza dei batteri che sono vere e proprie cellule autosufficienti, i virus per sopravvivere hanno bisogno

di infettare altre cellule ed utilizzare il loro DNA ed i loro mitocondri per la replicazione della propria

specie. Quando l'HIV entra nel circolo sanguigno, esso si aggrappa a dei recettori presenti sui linfociti CD4,

cellule responsabili del sistema immunitario;quando infettano la cellula, essa esplode liberando decine di

copie di virus che a loro volta infetteranno altrettante cellule. Quando il numero di CD4 (nelle persone sane

varia dai 400 ai 1000) scende sotto i 250 elementi, è consigliabile cominciare la terapia. Un altro dato

importante per un paziente affetto da HIV è la carica virale. Essa è la quantità di virus presente nel sangue...

un individuo con carica virale di 1000 ha una carica bassa, uno con carica virale a 100mila l'ha molto alta. La

carica virale non è pericolosa per il paziente, ma prevalentemente per chi viene a contatto con uno dei suoi

fluidi in grado di trasmettere il virus... se entri in contatto con una goccia di sangue che ha carica virale di

1000 hai meno rischio di contagiarti rispetto a una goccia di 100mila. Le terapie attuali, oltre a mantenere il

livello di CD4 sopra la soglia del pericolo, hanno anche la mira (e ci riescono entro 3-6 mesi quasi sempre)

di ridurre la carica virale a livelli non rilevabili (i test attuali cercano fino a 20 copie).

Gli individui con carica virale non rilevabile sono POTENZIALMENTE non contagiosi.

Il virus dell'HIV si trasmette:

- attraverso rapporti anali o vaginali non protetti

- facendo sesso orale non protetto (solo per chi ci mette la bocca)

- attraverso la puntura con aghi o siringhe infette

- da madre sieropositiva a figlio

Per evitare il contagio è sufficiente usare il condom nei rapporti sessuali, evitare di scambiare siringhe con

amici ed usarne sempre di sterili, e far assumere alla madre determinate terapie che permettano al figlio di

nascere sano (al giorno d'oggi questa incidenza è piuttosto sicura) . Una volta entrati in contatto col virus, i

sintomi che si hanno sono para influenzali: raffreddore, rash maculopapulare, febbre, astenia, sudorazioni

notturne, linfoadenopatia... ma si presentano solo nel 50% delle sieroconversioni (tra le 3 e le 7 settimane

dopo il contagio). Non è consigliato affidarsi alla sintomatologia poichè è molto aspecifica e si rischia di

intimorirsi per un banale raffreddore: questi sintomi non riportano direttamente all'HIV, ma ad altre mille

infezioni tra cui una banalissima influenza stagionale. Il solo modo per conoscere il proprio stato sierologico

è eseguire il test HIV (ad almeno 30 giorni dal rapporto considerato a rischio). Al giorno d'oggi, anche se

non siamo ancora giunti ad una eradicazione totale del virus, siamo arrivati ad avere dei farmaci che

consentono ai sieropositivi di avere un'aspettativa di vita identica a quella di un sieronegativo. Purtroppo il

virus HIV è estremamente mutevole per cui è necessario che chi assume la terapia HAART (antiretrovirale),

sia aderente e quindi la assuma alle condizioni prestabilite (orari, prima o dopo i pasti ecc). Attualmente non

è più come una volta, che si prendevano 50 pasticche al giorno... in alcuni casi sono 5 le pasticche,

mediamente 2 o 3.. alcune persone ne assumono solo una. Ovviamente non è scelto a caso, è un medico che

ti prescrive un certo principio attivo (in una classe di circa 30 farmaci dedicati alla lotta contro l'HIV).

Matilde Torrero 3D

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carpe diem XX in ricordo…

RICKY, ADESSO IL CIELO HA UN ANGELO IN PIU'

Venerdì 27 dicembre Riccardo Capitanio (15 anni) e Luca

Motta (25 anni) sono andati a sciare a Claviere. Era una

giornata splendida e il rischio di valanghe era di livello 3,

abbastanza marcato. Riccardo e Luca sono andati fuori pista,

Luca stava davanti girandosi ad ogni curva per controllare

Riccardo, che stava più indietro. Luca dice di averlo visto

cadere una volta, per poi alzarsi e continuare. Ad un certo

punto Luca vede una valanga che si stacca, immensa,almeno

70 m. Non vede piu' Riccardo, e' sparito. Luca si ritrova le

gambe completamente immerse nella neve e da l'allarme al

118. Il 118 arriva e trova Luca completamente indenne, sotto

choc, non è in grado di riferirgli dove si trova Riccardo. I

soccorsi iniziano a scavare senza fermasi e ad un tratto lo

trovano, lo tirano fuori dalla neve, ma è privo di sensi e non

respira. E' morto. I due erano andati a sciare insieme, con

loro non c’ erano nè la sorella, rimasta nella casa a Monginevro e nemmeno i genitori in vacanza in

Giordania, tornati appena appresa la notizia. Riccardo viene portato all'obitorio a Susa dove il primo

gennaio la famiglia si è recata per una breve visita durata solo 20 minuti e accompagnata dai

carabinieri di Susa. Una visita silenziosa,discreta, ancora sotto choc. Intanto la notizia ha iniziato a

spargersi con i telegiornali, tramite social network e amici e ricevere un sms con scritto"Riccardo

non c'è più" ha scioccato tutti. Il 3\1 è stato il giorno del funerale, la chiesa era colma di parenti,

insegnanti e amici di Riccardo tutti li per lui, per dimostragli quanto era fantastico e quanto

tenevamo a lui.Il parroco durante la messa,tra i singhiozzi della gente, ha letto delle lettere scritte

dai suoi amici ,"ci rivedremo" dicevano perche la morte, è l'unica certezza della vita. I suoi amici e

parenti lo ricordano come un ragazzo sempre sorridente e con la battuta pronta, bello, simpatico,

educato, intelligente e molto sportivo. Il parroco durante la messa ha detto una frase molto

significativa che ha colpito tutti, perche tutti erano arrabbiati e scioccati perchè se lo sono presi

troppo presto "Non ti chiediamo perchè ce lo hai tolto, ma ti ringraziamo perchè ce lo hai dato".

Ricky, continua a sorridere, sempre.

Anna Blangino 3A e Vittoria Di Gioia 3G

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PRESEPI: UN BAGNO NELLA CULTURA

Siete interessati ai presepi Napoletani? Andate in via Accademia Albertini 8, troverete una

grande mostra di bellissimi paesaggi con presepi napoletani, del Seicento e Settecento

accompagnati da quadri e illustrazioni. Una sala invece è dedicata al modernismo, per esempio

c’è un presepe che rappresenta la FIAT di Torino, in un altro c’è Gesù bambino in una

crociera!... Io mi sono molto divertita a vederli, purtroppo la mostra durava solo fino al

6/01/2014, ma potrete andarci l’anno prossimo!!!!!!!

Chiara Crivelli 1B

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carpe diem XX in ricordo…

RICKY, PER SEMPRE CON NOI

Riccardo Capitanio, un ex alunno della Nievo, che frequentava la

quinta ginnasio al liceo D’Azeglio. Era andato con un amico più grande

a sciare vicino a Claviere (Val di Susa) e ha ignorato i cartelli con

segnalato il pericolo di valanghe. Volevano arrivare alla “nera”

tagliando per un tratto di neve non battuta. Ad un certo punto si è

staccata una slavina 80 metri sopra i due ragazzi. Riccardo è stato

travolto ed è morto subito, annegando. Infatti non tutti sanno che , se

vieni sotterrato sotto la neve, non muori soffocato ma annegato,

perché la neve ti entra nei polmoni congelandoteli. Luca, il ragazzo

25enne che lo precedeva, è stato travolto solo in parte e si è salvato.

La famiglia è rimasta shoccata quando l’ha saputo. Erano andati in

vacanza e sono tornati subito. Il 3 gennaio si è svolto il funerale. La

grande chiesa in via S Massimo era gremita di gente: c’erano parenti

amici e addirittura la sua squadra di calcio, che intorno al 18 marzo

(compleanno di Ricky) faranno una partita in suo onore. Ora è sepolto in un paesino vicino a Viù, dove avevano

una casa. “Riccardo - dicono gli amici - era un ragazzo speciale. Oltre che essere simpatico eaffidabile, era

gentile e premuroso con tutti.”

Abbiamo fatto ai suoi ex insegnanti la stessa domanda:

SI RICORDA DI RICCARDO? PUO’ PARLARCENE UN PO’ ?

Gli insegnanti Macchioni (matematica) e Pantaleoni (educazione fisica) hanno detto che era un bravo

studente, che si impegnava e seguiva le regole. La professoressa Arena (religione, anche se Riccardo faceva

alternativa), lo ricorda come un ragazzo solare, simpatico e amico di tutti. Era vivace ma non faceva caos.

Era sempre sorridente e aveva una risata ironica. La professoressa De Vita (italiano) ha detto: “Era proprio

un bel ragazzo, brillante. Seguiva le lezioni, era bravo a scuola ma non se la tirava. Era anche sempre

disponibile e molto simpatico. Mi è dispiaciuto un sacco quando ho saputo cosa gli era successo, anche

perché non è giusto morire a quest’età, quando si ha ancora tutta una vita davanti.” Anche la

professoressa Crescenzi (inglese) ci parla di lui come un ragazzo disponibile, molto solare e sempre

sorridente. “era bravo a scuola ma aveva un semplice modo di fare”. Ci ha parlato inoltre delle due sorelle

più grandi, che erano molto affezionate a lui e sono rimaste shoccate da questa storia. Una sua amica ha

parlato moltissimo di lui, piangendo. “Era perfetto. Non posso dire altro. Era il meglio del meglio. Tutti,

amici, parenti e addirittura i professori gli volevano molto bene. E adesso Riccardo è lassù, è diventato un

angelo, anche se lo era già in vita.” Aveva tutto, era un ragazzo perfetto. Era bello, bravo a scuola, pieno di

amici e con una famiglia che lo adorava. Così perde la vita un ragazzo fantastico, nel fiore degli anni. Ha

voluto scavalcare un ostacolo troppo alto e non ce l’ha fatta, ma resterà per sempre nei nostri cuori.

Silvia Masoero e Alessia Zacchè 3 A

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carpe diem XX protagonisti

CLIO MAKE UP

Clio è una ragazza che ha passato i suoi primi 16 anni con l’idea di essere una nullità, lo racconta in

“Draw my life”, un video disegnato che racconta ogni particolare della sua vita. Avete capito di chi

stiamo parlando? Ma di Clio Zammatteo! La famosissima truccatrice professionista è una ragazza

simpaticissima che ha avuto un successone grazie al trucco! Con il video “Intro Clio Make Up

Tutorial” ha iniziato, senza saperlo, la sua carriera, infatti in quel video ha spiegato chi era e che

avrebbe voluto iniziare a fare dei tutorial di trucco. Diventata famosa ha deciso di andare ad una

scuola di trucco e di pubblicare un video ogni volta che avesse imparato qualcosa e così fece.

Ancora ora crea video sempre più belli sul trucco e con l’aiuto di suo marito, Claudio, crea delle

bellissime riprese. Adesso sposata, con la felicità e la sicurezza che ai primi tempi non aveva, è una

truccatrice professionista e conduce anche un programma su Real Time (sempre sul trucco). Questa

ragazza ha affrontato periodi bruttissimi, ma ha saputo tirararsi su. Ora, a 29 anni, è una ragazza

splendida, con la testa al suo posto che ride spesso e che si prende in giro da sola, ha creato 533

video con milioni di visualizzazioni! Non solo è dolce e tenera, ma con il trucco ci sa fare, quindi se

voi ragazze volete potete guardare i suoi video su Youtube, o su Real Time le sue puntate e potrete

trovare consigli fantastici e provare i suoi metodi per truccare, nascondere imperfezioni… oppure

(come me) potreste anche solo divertirvi a guardarla e ridere con lei senza dover per forza truccarvi

o comprare i prodotti adatti!

Chiara Crivelli 1B

Anna, un talento in classe: “Amo i colori che danno allegria”

(Segue dalla prima pagina)

Ama la vita, l’arte e dipinge, stringendo un pennello fra i denti, con tratti precisi e definiti da pittore maturo e

un’intensità d’animo che lascia incantati di fronte ai suoi paesaggi mai scuri. Grandi orizzonti, molto cielo,

mare, prati, luce ovunque. Sorride Anna, sorride moltissimo e si racconta con ironia: «Il mio respiratore

funziona bene, altrimenti sarebbero guai... Posso diventare una vera chiacchierona, ma non aspettatevi che

parli ad alta voce o urli, e vi garantisco che il mio udito è perfetto: quando mi parlate non è necessario che

alziate la voce». Parla, sente perfettamente, ma soprattutto disegna magnificamente. «Mi piace lavorare con

immaginazione e creatività - racconta -. Da piccola mi ero cimentata con la scrittura di racconti di fantasia,

ma poi sono stata attratta dalla pittura». Ha cominciato con un computer dal puntatore speciale, ma ben

presto ha deciso di utilizzare pennelli veri al posto degli strumenti della tecnologia che pur conosce e

utilizza: «Ho bisogno di collaboratori che seguano alla lettera le mie indicazioni, pasticciando e mescolando

per me i colori, intingendo i pennelli, tenendomi o fissando al leggio i cartoncini su cui dipingo». Il risultato

di questa passione sarà esposto domani e sabato alla Galleria Microma di via Santa Chiara 32 (orario 15-18,

ingresso gratuito). La sua prima mostra di pittura. I soggetti che Anna Magliano predilige sono quelli della

natura. Immagini accese: «Amo dipingere i paesaggi - spiega perché questo mi permette di giocare con

combinazioni di tonalità diverse, e poi perché adoro gli spazi aperti e caldi, con gli animali, il sole e i colori

vivi». Il primo grande sogno di Anna è realizzato, l’altro è poter frequentare, dopo la terza media, il liceo

artistico. La sua insegnante di sostegno, Claudia Rossello, sta facendo in modo che anche questo desiderio

sia concretizzato, cercando la scuola migliore per Anna. Ma il rischio - assurdo e ingiusto - è che aspirazioni

e talento di una ragazzina straordinaria debbano fare i conti con le barriere architettoniche.

Tratto da “La Stampa” del 23 gennaio 2014

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carpe diem XX speciale Terra

LE FORESTE, UN BENE DA SALVARE

Alla fine dell’Era Glaciale il nostro pianeta era in larga parte ricoperto da boschi e foreste. Oggi

purtroppo le foreste coprono solo il 20% del territorio Italiano, concentrate soprattutto in

Trentino-Alto Adige e sugli Appennini. In questo momento le foreste occupano solo l’8% delle

terre emerse. Particolarmente in pericolo sono le foreste pluviali. Le foreste sono importanti per

diversi motivi:

contribuiscono a produrre l’ossigeno che respiriamo,

ci proteggono dai venti,

forniscono cibo, materie prime e principi attivi per i medicinali.

Il 70% del disboscamento avviene in:

Brasile, Colombia, Messico, Congo, Nigeria, Cina, India, Indonesia, Malesia e Thailandia.

Spesso il disboscamento avviene con il metodo del taglia e brucia: dopo aver tagliato il legname, si

procede all’eliminazione del sottobosco appiccando il fuoco. La cenere prodotta fertilizza per

qualche mese ma distrugge l’habitat e la fauna.

Battaglia Francesca 1^F

LUOGHI STRANI DELLA TERRA

Uno dei luoghi più particolari della Terra è il Mar Morto. Si

chiama Mare ma in realtà è un lago e si trova tra Israele ,

Cisgiordania e Giordania. Il Mar Morto è collocato nel posto

più profondo sulla superficie terrestre a ben 427 m sotto il

livello del mare. La sua caratteristica è che è molto salato,così

tanto che se fai il bagno galleggi,se hai dei tagli non puoi fare il

bagno,perché ti bruciano tantissimo,non puoi nettere la testa

sott’acqua e soprattutto non puoi berla perché sarebbe

pericolosissimo. Nel Mar Morto non c’è alcuna forma di vita. Ma è comunque un posto molto bello

e anche divertente

Tommaso Polleschi 1 B

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carpe diem XX speciale Terra

Niijima, la nuova isola giapponese figlia di un vulcano sottomarino

In natura non

spuntano solo funghi

ma anche isole.

Mentre alcune isole del

Pacifico rischiano di

scomparire sott’acqua, ce

n’è una che ormai da un

mese sta emergendo –

come una divinità greca –

dalle acque ribollenti del

medesimo oceano, al

largo di Tokyo, appena

mille chilometri più a sud.

La figlia di un vulcano

sottomarino, ormai

solidificata in superficie, è

stata già battezzata:

Niijima. Il suo parto è

avvenuto in diretta, e la si

può anche vedere nelle

foto pubblicate dalla

NASA scattate l’8

dicembre 2013.

Spesso isole come questa hanno una vita molto breve, perché sono fatte di cenere e frammenti di

roccia più grandi, che alla fine però vengono erosi dal moto ondoso, ma in questo caso, l’isolotto

starebbe ancora crescendo, e potrebbe farcela. La guardia costiera giapponese le aveva inizialmente

negato il suo posto sulla mappa, ma l’agenzia meteo giapponese ha dichiarato che, resterà in

superficie, almeno per un po’, l’eruzione vulcanica sta continuando e quindi non scomparirà in

pochi giorni o settimane, e probabilmente la sua vita durerà parecchi anni… almeno fino a quando

un’altra eruzione non la spazzerà via. Si vedono ancora fumo e cenere provenire dall’isola, e ogni

tanto un getto di lava, per cui alla fine potrebbe diventare ancora più grande. L’isolotto si estende

per ora su meno di sei ettari (è cresciuta più di tre volte in un mese), con un’altezza dai 18 ai 24

metri sopra il livello del mare. E il colore verdognolo dell’acqua è dovuto ai minerali e ai gas

vulcanici che si mischiano coi sedimenti del suolo sottomarino. Le nuvolette di fumo sono cenere e

vapore, determinate dall’eruzione. Cioè dal parto. L’isola, affacciandosi sopra il livello del mare, si

è trovata vicino una sorella maggiore, Nishino-Shima, entrando a far parte del sistema Izu-Bonin-

Mariana, cioè una fila di vulcani nel Pacifico occidentale.

Lodovico Dallago III D

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carpe diem XX internet e dintorni

LA F.O.M.O e I SOCIAL NETWORK

Gente che vorrebbe essere da un'altra parte: in

ogni momento, in ogni luogo. Gente che teme di

essere tagliata fuori: che proprio perché sempre

aggiornata sull'ultima nuova in fatto di

condivisioni, non se ne perderebbe una per nulla

al mondo. Gente che ha il terrore di scollegarsi,

di restare anche solo per un secondo fuori

campo. Questi galleriofobici... Gente che affoga

nel vivere quotidiano, troppo occupata a postare

e commentare le foto di una festa per divertirsi e

viversela, quella festa. Questi commentofili...

Gente che vedo, girando per le strade della mia

città natale, proprio nel momento in cui mi

accorgo, con fierezza dei tempi moderni ma

inquietudine per il futuro, che sono rimasto

l'unico (della mia generazione e di quelle a

venire) a sollevare la testa dallo schermo e

guardare la gente in faccia. Si chiama F.O.M.O.,

letteralmente l'acronimo inglese di “Fear Of

Missing Out”, paura di essere tagliati fuori:

come dicevo prima, di non condividere la foto

giusta al momento giusto, di perdersi anche solo

l'ultimo commento. E la FOMO, riconosciuta da

un famoso istituto americano, è la cosiddetta

“malattia dei social network”. Oggigiorno un

ragazzo si sente più o meno di buonumore in

base a quanti “Like” riceve una sua frase, a

quante persone lo appoggiano, ma senza

rendersi conto che una pacca sulla spalla

varrebbe molto di più. A volte ci (e in questo

plurale c'è anche il mio piccolo “mi”) sfugge la

verità di base, ovvero il fatto che i social

network sono stati creati per comunicare con chi

non è al momento disponibile in carne ed ossa.

Tutto il mondo social è nato per supplire ad una

lontananza: metrica, temporale, di obblighi,

divieti o disponibilità. Ciò che perdiamo di vista

è il mondo vero, in 3D: è proprio da quello che

ci stiamo allontanando. Ma ora, la domandona

finale: quanto dureranno ancora i social

network? Io non posso certo rispondere a questo

quesito, ma con le misere conoscenze del

passato di cui dispongo, potrei ugualmente

tentare delle predizioni. Innanzitutto, in Italia i

social network hanno preso piede con l'avvento

di Facebook, anno 2008. Se, quando un uomo

sente il vocabolo “chat”, pensa ad un computer

pieno di scritte, è totalmente fuori strada. Ormai

è tutto accessibile dal telefono, e per questo

motivo fruibili più facilmente. Come recita la

pubblicità, “C'è un'applicazione per tutto”.

Adesso l'uomo avrà in testa un telefono pieno di

scritte: sbaglia. Ancora più recentemente è nata

l'usanza di mandarsi a vicenda messaggi vocali,

poiché veloci e comodi. Ma credo che anche

l'idea di telefono sia da rivedere: da non molto

la tecnologia è diventata indossabile, dagli

orologi SmartWatch agli occhiali Google Glass,

anche quel concetto si sta rapidamente

trasformando. Dunque in questo momento

l'uomo in questione o è scappato, altrimenti sta

pensando ad un tredicenne che si tiene in

comunicazione con il resto del mondo parlando

agli orologi. Al termine di questa disquisizione

mi domando: “non sarebbe più pratico parlare

direttamente con il destinatario dei propri

messaggi vocali? E se in neanche cinque anni si

sono sviluppati tutti questi step tecnologi così

diversi fra loro, chi può dire che cosa accadrà

in cinquanta?” è vero, sembrano

incredibilmente lontani ma io li vivrò. E tutti noi

li vivremo. Io non ho idea di quanto resisteranno

ancora i social network, ma di tutto ciò una cosa

è certa: questo è solo l'inizio. Concludo: I like

non fanno la felicità, questo è vero, ma se

cliccate “mi piace” al fondo di questo articolo,

allora mi sentirò oltremodo realizzato.

Redattore Giulio Frangioni, 3^F

(con lo speciale supporto di Fabio Smeraldi, 1^D)

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carpe diem XX a proposito di…

Dietro le quinte dei brand più famosi

La ricetta segreta della Coca-Cola.

La Coca-Cola è il marchio più conosciuto del mondo e ha una storia molto particolare. Nasce il

28/6/1887 ad Atlanta in Georgia, inventata dal farmacista 56enne John Pemberton,e viene

inizialmente utilizzata come rimedio per il mal di testa e la stanchezza. Il suo nome deriva dalla

pianta di coca (da cui si estrae la cocaina) e dalla noce di Cola, ricca di caffeina. In passato questi

ingredienti venivano usati nella miscela, ora non più. Pemberton in seguito vendette la “Coca-Cola

company” ad AsaCandler, un uomo d’affari, per soli 2300 dollari. E’ molto bevuta perché è

rinfrescante e contiene molta caffeina, ma anche perché la miscela di aromi è sempre stata segreta.

Tuttavia, ora si conoscono questi ingredienti, detti 7X, che sono: ESSENZA DI LIMONE,

ARANCIA, NOCE MOSCATA, CANNELLA, NEROLI e CORIANDOLO.Tra gli altri

ingredienti contenuti (zucchero, un colorante marrone chiamato “caramello”, etc., etc.) è presente

un acido per cui la Coca-Cola è stata molto contestata: si tratta dell’acido fosforico, che è presente

anche nell’antiruggine. Negli anni ’50 –’60, infatti, i motociclisti pulivano l’acciaio cromato delle

loro moto con la Coca-Cola, che rendeva più lucido il materiale. Si è scoperto però poi che

quell’acido non fa alcun male, anzi, è indispensabile per la nostra sopravvivenza. Nonostante si

conoscano tutti gli ingredienti del 7X, si dice che la cosa che rende speciale la Coca-Cola è il modo

in cui vengono miscelati, e si dice che solo i due più alti dirigenti dell’azienda lo sappiano, fatto sta

che è la bevanda più amata al mondo, soprattutto da parte dei giovani.

Guglielmo Ferroni, I B

Martina Stoessel

Martina Stoessel è una ragazza di 16 anni, nata nel 21 Marzo

del 1997 a Buenos Aires. Partecipò a diverse serie televisive

tra cui il MONDO DI PATTY dove fece due ruoli: Martina

e Anna. Nel 2011cantò TU RESPLANDOR . Nel 2012 fu la

protagonista della serie tv: VIOLETTA .

Questa storia parla di musica, canto, ballo e amore, Violetta

a appassionato, molte bambine, ragazze e anche i ragazzi. La

serie tv va avanti da due anni. Nella prima stagione Violetta

non rappresenta

molto il suo carattere, ma è molto più timida. Invece

nella seconda stagione Violetta dimostra molto di più il

carattere di Martina, sia nel modo di vestire che nel

carattere. Martina Stoessel nel 2013 ha dato la voce a

CARRIE nel cartone animato MOSTERS

UNIVERSITY. Sempre nel 2013 ha cantato nel cartone

animato FROZEN la canzone ALL' ALBA

SORGERO', sia in italiano che in spagnolo. Gaia Leone, redattrice I C

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carpe diem XX sport

STELLE CHE ARRIVANO E STELLE CHE PARTONO

Il campionato di serie A di calcio italiano ha

acquisito, nel corso della scorsa stagione

calcistica 2012-2013, molti giocatori importanti

grazie alle compravendite del “calciomercato”.

Sono giunti da Nazioni diverse molti giocatori

tra cui: Ricardo Kakà, arrivato dal Real Madrid

al Milan, Carlitos Tevez, arrivato dal

Manchester City alla Juventus, Giuseppe Rossi

arrivato dal Villareal alla Fiorentina, Mario

Gomez arrivato dal Bayern Monaco alla

Fiorentina e infine Gonzalo Higuaìn arrivato dal

Real Madrid al Napoli. Sono invece partiti per

altre destinazioni: Edinson Cavani dal Napoli al

PSG, Ciro Immobile dal Genoa al Torino, Kevin

Prince Boateng dal Milan allo Shalke04,

Rolando Bianchi dal Torino al Bologna,

Ezequiel Lavezzi dal Napoli al PSG e infine

Marco Verratti dal Pescara al PSG. L’Italia in

sostanza ha fatto “affari” con molte squadre forti

a livello internazionale; di fatti molti bomber

sono arrivati in Italia per dimostrare il loro

carattere. Sono invece partiti altri bomber per far

sì che le società calcistiche potessero

guadagnare di più per comprarsi giocatori forti.

Le Nazioni che hanno contribuito con l’Italia a

questi affari sono le seguenti: Spagna,

Inghilterra, Germania e Francia. Nel corso

dell’estate 2013, invece, un giocatore ha fatto la

sua comparsa nei più costosi affari europei: si

tratta di Gareth Bale, nuova stella del calcio

inglese, arrivato per 100 milioni di euro dal

Tottenham al Real Madrid, un affare che ha

completamente arricchito la squadra inglese.

Per il mercato invernale, che si è appena aperto,

è arrivato al Milan dal Cska Mosca Keisuke

Honda, il talentuoso giocatore della nazionale

del Giappone. Il Milan aveva già previsto nella

scorsa estate l’arrivo del giocatore nel mese di

gennaio del 2014, e così è stato.

Lorenzo Bilancini, redattore I B.

Principali acquisti di calciomercato 2014

Fiorentina,acquisti: Diakitè(Sunderland), Matri(Milan),Anderson(Manchester United),Rosati(Sassulo).

Inter,acquisti: Hernanes(Lazio),D'Ambrosio(Torino),Botta(Tigre),Polo(Deportivo San Martin).

Juventus,acquisti: Osvaldo(Southampton).

Milan,acquisti: Taarabt

(Fulham),Essien(Chelsea),Honda(CSKAMosca),Rami(Valencia),Petagna(Sampdoria

Napoli,acquisti: Ghoulam(Saint Etienne),Henrique(Palmeiras),Andujar(Catania),Jorginho(Verona).

Torino,acquisti: Kurtic(Sassuolo),Tachtsidis(Catania),Colombi(Inter),Vesovic(Stella Rossa).

Lorenzo Bilancini e Ettore Pappadà Blanco Classe:1 B

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carpe diem XX sport

Coppa Europa a Sestriere

Il 27 gennaio 2014 nella località sciistica di

Sestriere, in Italia, si è disputata una gara di sci

di Coppa Europa. Gli organizzatori hanno

lavorato interrottamente per due giorni: il 25

gennaio hanno messo le reti ai lati della pista e

montato la casetta per la partenza. Il giorno

dopo, hanno barrato la pista, cioè hanno

distribuito dell’acqua sulla stessa, l’hanno fatto

per evitare che si buchi quando scendono gli

atleti. Il pomeriggio del 26 gennaio hanno

tracciato, mettendo le porte, per la gara.

Il 27 gennaio è così partita la Coppa Europa che

si disputerà per tre giorni di seguito, due gare di

gigante ed una di speciale.

Gli appassionati piemontesi lo attendevano da

un po’ di tempo e, finalmente, è venuto il giorno

della prima vittoria di Marta Bassino in Coppa

Europa. E’ accaduto sulla pista olimpica

“Giovanni Alberto Agnelli” di Sestriere, che la

portacolori del Centro Sportivo Esercito

conosce molto bene, per averci gareggiato e

vinto più volte nelle categorie Children e per

avere vinto l’anno scorso il Gigante FIS Police

Ski. Quella della non ancora diciottenne

(raggiungerà la maggiore età tra un mese)

sciatrice di Borgo San Dalmazzo è anche la

prima vittoria dell’Italia nella Coppa Europa

2013-2014. Ed è una vittoria che vale oro,

perché nel pomeriggio è stata ufficializzata la

convocazione di Marta per il Gigante di Coppa

del Mondo, sabato 1° febbraio a Kranjska Gora:

un esordio senz’altro emozionante per lei, su di

una pista che ha fatto la storia del Circo

Bianco. Ma torniamo alla gara nella quale

Marta ha fatto segnare il tempo totale di

2’,04”,24/100. Al secondo posto la francese

Marion Bertrand, un atleta che normalmente

gareggia in Coppa del Mondo e che Marta ha

lasciato a 12/100. Terza a 14/100 l'austriaca

Carmen Thalmann. Al quarto posto un’altra

vecchia conoscenza della Coppa del Mondo, la

svizzera Michelle Gisin, che ha fatto segnare il

secondo miglior tempo nella seconda manche,

ma ha dovuto inchinarsi alla Bassino,

recuperando solo 43 degli 83/100 che rendeva

alla cuneese nella prima manche. Il miglior

tempo della seconda manche lo ha fatto segnare

Michela Azzola (Fiamme Gialle), che alla fine è

stata la seconda delle azzurre, classificandosi

ottava, seguita a ruota dalla più giovane delle

sorelle Fanchini, Sabrina. Ma torniamo a Marta,

che si era messa in evidenza nel 2012, vincendo

Discesa, Super-G e Gigante dei Campionati

Italiani Aspiranti a Bardonecchia. L'anno scorso

aveva ottenuto i primi piazzamenti in Coppa

Europa ed il sesto posto in Discesa nei Mondiali

Juniores di Le Massif, in Canada. Nella stagione

2013-2014 l’ex atleta della squadra del

Comitato FISI Alpi Occidentali era già risultata

più volte la migliore Aspirante classe 1996 in

Coppa Europa, conquistando tre quinti posti

assoluti in Gigante: due volte a Levi (in

Finalndia) ed una volta ad Andalo della

Paganella (in Trentino). “Sono contentissima, -

ha raccontato Marta a fine gara - è il primo

podio che ottengo in Coppa Europa e farlo

salendo sul gradino più alto è fantastico. Ho

disputato due manches senza grandi errori, sono

riuscita a rimanere calma”.

Andrea Ternavasio

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carpe diem XX sport praticato

L’EQUITAZIONE

L’equitazione è quasi una delle più antiche discipline. Il primo manuale

fu scritto da Kikkul: nel 1350 a.C.Invece il più antico manuale sul cui

noi ci basiamo è quello di Senofonte. Nell’ antichità si sapeva andare a

cavallo acquistando un “ valore aggiunto” nelle società. Da quella volta,

cavaliere voleva dire nobile però nei secoli successivi i nobili furono

costretti a impegnare l’arte di “equitare” per partecipare a la vita

politica e militare. Esistono tanti tipi di monta:

Da lavoro, per il bestiame, Western dei cowboy americani, Vaquera dei gaucho argentini e degli

spagnoli, Maremmana dei butteri maremmani.

Sportiva o Inglese o Italiana: tutti i tipi di monta che hanno a che fare con lo sport agonistico ed in

particolare con le discipline olimpiche. Concorso Completo, Salto ostacoli DressageCross

CountryEndurance Equitazione Classica: arte equestre che si rifà all'equitazione praticata secondo i

testi dei Vecchi Maestri (De La Guérinière, Baucher, Steinbrecht, L'Hotte, ecc.) fra i quali è

annoverato anche il Maestro contemporaneo Nuno Oliveira.

Nell’ equitazione ci sono tre tipi di andatura:

IL PASSO= è l’andatura più lenta del cavallo questa andatura viene definita “simmetrica” perché l’

appoggio delle zampe anteriori avviene secondo intervalli di tempi regolari.

ILTROTTO= è composto da due tempi in un o si mette la zampa posteriore destra e anteriore

sinistra evice versa a questa andatura il cavallo raggiunge la velocità di 10 ai 50 chilometri orari .

IL GALOPPO= è l’andatura più veloce del cavallo.

Lucia Guerrera, redattrice 1 G

FARE CALCIO ALLA NIEVO…

Tra le tante attività proposte dalla nostra scuola, c’è l’attività di calcetto: uno sport che piace tanto a noi ragazzi.

Nella squadra di cui faccio parte , infatti, ci sono tanti iscritti, siamo circa 30 ragazzi di età compresa tra gli 11 e i

13 anni. L’attività di calcetto si svolge il lunedì in due fasce orarie: dalle 14,35 alle 15,30 e dalle 15,30 alle 16,25.

Anche il secondo turno è frequentato da un numeroso gruppo di ragazzi, circa una ventina, per un totale di 50

ragazzi. Durante questa attività ci divertiamo molto e impariamo a fare gioco di squadra. Di solito tutti riescono a

fare gol. Vengono organizzati anche dei piccoli tornei dove chi vince passa il turno e chi perde deve cercare di

rimanere in gara. Quando si pareggia si và ai rigori. Quando l’attività finisce, si và negli spogliatoi per ritornare a

casa e, mentre il secondo gruppo arriva, noi cominciamo ad aspettare il lunedì seguente per i prossimi giochi!

Ettore Pappadà Blanco classe 1°B

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carpe diem XX creatività

La biscia e il pulcino

Un giorno molto lontano una biscia molto magra

incontrò un pulcino tutto solo che stava mangiando.

La biscia pensò che era una buona occasione per un

pranzo a base di pulcino con contorno di chicchi di

grano. Così lo convinse ad entrare nel suo corpo per

perlustrarlo e fare una nuova avventura. Una volta

entrato se lo mangiò tutto d’un pezzo. Nel frattempo

i genitori, preoccupati del ritardo del piccolo,

andarono a cercarlo. Arrivati in quel punto trovarono

la biscia ingrassata e con un aria molto sospetta. I

coniugi le chiesero se avesse visto il pulcino. La

biscia ruttando rispose di no, ma sentendo “mamma”

seguito dal secondo rutto sonoro il gallo e la gallina

insospettiti capirono tutto. Così la gallina ed il

consorte presero con il becco la biscia e le fecero

vomitare il pulcino. MORALE: i nodi vengono

sempre al pettine.

Giulia

Marangoni, redattrice 3 A

IL PRINCIPE ALESSANDRO

C'era una volta un principe, biondo, magrolino e

occhi azzurro cielo. Questo giovane, di nome

Alessandro, fin dalla nascita, aveva il potere di

ipnotizzare le persone, inducendole ad uccidersi.

Alessandro usava il suo potere per scopi malvagi

perché gliel'ho aveva dato una strega cattiva e solo

lei poteva liberarlo. Un giorno, mentre stava per

ipnotizzare una bambina, vide una bellissima

principessa di nome Cecilia che era l'erede al trono

del regno di Bumcibà e se ne innamorò.

Cecilia aveva un cuore nobile, generoso ed era

rinomata in tutto il regno per la sua simpatia..

Alessandro si avvicinò a Cecilia per parlarle, ma non

poté resistere dal desiderio di ipnotizzarla

inducendola ad uccidersi, però se ne accorse e

scappò via. Il principe era innamorato di Cecilia ma

non poteva nemmeno guardarla senza ipnotizzarla,

così andò in giro per il mondo andando a cercare la

strega che gli aveva fatto l'incantesimo, in modo che

potesse scioglierglielo, ma scoprì che era morta.

Afflitto si inginocchiò sulle rive di un lago e vide

uscire dall'acqua una ninfa che ascoltando il suo

dolore decise di rimuovergli il maleficio.

FINALE A SCELTA: -Felice: Alessandro tornò e racconto a Cecilia tutto

quello che aveva passato per poter stare con lei, così

ella lo perdonò per le sue cattiverie e si innamorò di

lui.

Morale: per amore si può fare di tutto.

-Triste: Alessandro andò nel regno di Cecilia per

chiederle di sposarlo, m lei si era già sposata con il

cavaliere Riccardo. Il principe dalla tristezza si butto

giù da un ponte e morì.

Morale: A volte per amore rischi troppo.

Giulia Marangoni 3 A

FILASTROCCA AL CONTRARIO

Mentre Biancaneve preparava la torta

sentì bussare la porta,

era una vecchia col cappello

e aveva una mela nel cestello.

Con un sorriso le offrì una mela

dicendole quanto ci teneva.

Biancaneve accettò

E con un the ricambiò, il the era stregato

ma purtroppo la strega l’aveva già ingurgitato.

La vecchia cadde a terra

E Biancaneve se ne andò tutta contenta.

Maria Teresa Marangoni I B

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carpe diem XX interno nievo

PRIMI GIORNI ALLE MEDIE.

Mi chiamo Chiara e frequento la 1^B presso la scuola Nievo Matteotti. Quando è finita l'estate ero

un pò malinconica e molto preoccupata perchè a breve avrei incominciato le medie presso la scuola

Nievo. Come succede a molti bambini della quinta elementare aspettavo con ansia di arrivare in

prima media che consideravo la classe dei "GRANDI". Quando il fatidico giorno arrivò il mio

cuore batteva all'impazzata, la mia paura più grande era quella di non finire nella stessa classe della

mia migliore amica Margherita. Ricordo perfettamente quando la Preside in cortile pronunciò il

mio nome, tremavo e speravo che a breve avrebbe pronunciato anche il cognome della mia amica,

ma purtroppo non fu così, Margherita è stata inserita nella 1^E. Mi sono sentita crollare il mondo

addosso, ero molto arrabbiata e delusa, tra me pensavo che senza Margherita non ce l'avrei mai

fatta. Tra i bambini e le bambine della mia classe conoscevo solo Gioele, compagno e amico sin

dalla nascita, ma Margherita mi mancava troppo in classe, sopratutto durante gli intervalli, non

parlavo quasi con nessuno, mi sentivo una marziana intimorita. Ben presto, però, ho fatto amicizia

con tutti i bambini e tutto è cambiato nell'arco di poche settimane. Adesso frequentare la scuola è

una gioia: le mie compagne sono tutte carine e gentili e i miei compagni sono molto simpatici. E'

molto utile cambiare compagno di banco ogni mese perchè impari a conoscere meglio ogni singolo

alunno. Sono trascorsi tre mesi dall'inizio della scuola e tutte le mie paure sono passate. Margherita

continua ad essere la mia migliore amica e sono molto felice di aver fatto nuove amicizie.

Chiara Cardace 1^B

UNA SCELTA DIFFICILE: LE SUPERIORI

Aiuto! Il prossimo anno si va alle superiori! I professori saranno buoni? I compagni saranno simpatici? La

mensa sarà buona o cattiva? Ci daranno tanti compiti? Ho mille domande in mente, quindi se stessi qui a

scriverle tutte non mi basterebbero dieci pagine!

Sono molto felice di andare al liceo, ma allo stesso tempo ho molta paura, soprattutto per l’esame di fine

terza che mi aspetta prima di approdare all’Alfieri. Ebbene si! Dopo tante indecisioni la mia scelta è caduta

proprio sul liceo classico Alfieri. All’inizio ero indecisa, ma ora sono iscritta.

Tutti quelli che mi chiedono “Che liceo farai il prossimo anno?” ed io gli rispondo il classico mi guarda con

occhi sgranati dicendo:” ma sei matta?!” o “ ti vuoi suicidare?! Sai che studierai tantissimo?!” tutte queste

cose le so però non mi interessa. Ormai ho deciso e mi sono iscritta.

La paura c’è per l’esame, per cui devo ancora capire molte cose per l’orale e per l’inizio del liceo.

Ci sono giorni in cui mi dico: “Ok! L’anno prossimo riuscirò bene e l’esame riuscirò a passarlo!” e altri in

cui mi dico: “ Aiuto! L’esame non lo passerò! E al liceo… mi bocceranno al primo anno!” Spero che il

primo pensiero sia quello giusto.

L’altro pensiero che mi viene riguarda gli sport (il nuoto e lo sci) che io adoro fare, ma che mi richiedono

anche del tempo non so se il prossimo anno riuscirò continuare a farli! Però almeno lo sci riuscirò a farlo,

dato che il sabato dovrei averlo libero!!!! Per fortuna!

Insomma speriamo di fare un bell’esame e andare bene al liceo. Speriamo che io me la cavo!

Caterina Gardino redattrice 3D

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carpe diem XX interno nievo

Cari prof, vi scrivo…

Vi vorrei spiegare solo una cosa: la vita di un ragazzo delle medie non è poi così semplice. C'è chi si

sveglia alle 6:30 per venire a scuola, c'è chi si sveglia alle 7:00 e c'è chi si sveglia alle 7:30, ma questa cosa

è abbastanza normale anche per voi. C'è chi viene con l'autobus, c'è chi viene a piedi, c'è chi viene con

l'auto, c'è chi va un po' in auto e un po' a piedi o chi va un po' a piedi e un po' in autobus. C'è un po' di tutto.

Ma, come ben sapete, i tempi sono cambiati e la scuola non è più un "Casa – scuola – studio" ma ora è un

po' un "Casa – scuola – giro con gli amici – andiamo a mangiare i kebab – altro giro con amici – non c'ho

voglia di fare i compiti – televisione – dovrei studiare domani ho una verifica di mate... copierò". La vita a

scuola è diventata anche molto difficile. Le ragazze, che fanno le prime "Prove trucco", non vengono troppo

bene. I maschi si dividono in 4 grandi caste: I truzzi, i simpatici ma brutti, i secchioni e i playboy. Le ragazze

è un po' più complicato, si dividono in: Amiche dell'angolo della strada, leggins lovers, simpatiche ma

brutte, simpatiche e carine, le immancabili secchione, le secchione ma simpatiche, le brutte che si credono le

sosia di Angelina Jolie, le belle che si credono brutte e così via... Credo che vi siate fatti un'idea più o meno

ma mica è finita qui! Uno dei problemi più grossi è il/la fidanzato/a . Alcuni stanno insieme due giorni, chi

due mesi, chi addirittura due anni (ma è un caso su un milione) e poi ci sono le persone che stanno insieme

due minuti. Poi c'è il problema dei compiti, ci sono giorni in cui non hai niente e giorni che ti sembra che tu

ti debba preparare per la maturità, ci sono giorni in cui sei pieno ma devi andare a giocare a calcio o

pallavolo o basket o qualsiasi altro sport e non hai tempo, ci sono giorni in cui dovresti "studiare" con i tuoi

amici ma poi finisci sempre con il giocare a Fifa 14 o a fare gossip, ci sono i giorni in cui scopri che il tuo

fratellino ha invitato gli amichetti a casa e devi chiuderti a chiave per evitare un assalto e così via. La vita

delle medie non è così facile! Per non parlare delle prime "siga" o delle prime esperienze.... beh avete capito

no? Cari prof, voi non vi immaginate minimamente di quanto sia difficile e complicata la vita di un

adolescente. Tutte le frasi da poeta su Facebook o Tumblr, le prese in giro della scuola su Twitter, i

sondaggi per chi volesse lanciare una bomba su Instagram... beh per farvi un'idea. Per non parlare della

miriade di cuori spezzati che si trovano in ogni classe. Ma a scuola, bisogna ammetterlo, nascono anche le

più belle amicizie. Voi prof non sapete che sensazione di libertà ti da saltare la scuola per andare a

comprare un sacchetto di caramelle e finirle tutte con la tua migliore amica (magari completamente bagnate

sotto la neve) per poi entrare alla seconda ora senza giustifica e vedere sulla vostra faccia le espressioni più

strane e arrabbiate per aver interrotto la lezione. Però bisogna ammettere che anche voi prof avete delle

"Caste", ci sono: quelli simpatici che fanno ridere, quelli di poche parole ma che spiegano bene, quelli

rompiscatole a cui tutti augurerebbero un'influenza che duri nove mesi, quelli pallosi, quelli deprimenti,

quelli strani e così via... ogni prof ha anche un soprannome, ma non credo che ad alcuni faccia piacere

saperlo, sappiamo essere molto crudeli. Bene cari prof, spero che questo mio articolo vi sia stato d'aiuto per

capirci un po' di più.

G.B.

DUE CHIACCHIERE TRA FRATELLI

L’anno prossimo dovrò scegliere le scuole superiori e così ho fatto due chiacchiere con mia sorella Marta,

che sta facendo la seconda liceo scientifico al Gobetti-Segrè ed è un’ ex allieva della Nievo. A proposito

dello studio mi ha detto che il lavoro a casa è molto più impegnativo rispetto alle medie e che bisogna darsi

da fare. Le materie più difficili sono per leilatino e fisica. La sua sede, ilSegrè ha dei laboratori molto belli,

ma purtroppo ad eccezione di quello di lingua nel quale vanno una volta alla settimana, negli altri per il

momento è andata poco. Marta studia il tedesco e non è pentita della sua scelta anche seè una lingua

difficile, che ha le declinazioni un po’ come il latino ed è poco orecchiabile. E’ contenta della sua scelta e la

rifarebbe: ha dei bravi professori e dei compagni simpatici con i quali si trova spesso per studiare insieme al

pomeriggio. Lei è stata fortunata e spero di esserlo anch’io l’anno prossimo. Per il momento Buona Scelta ai

ragazzi ed alle ragazze di III !!! Matteo Prati, redattore II B

Page 28: CARPE DIEM XX - Istituto Nievo-Matteotti Torino · Sul sito del Ministero leggo che la necessità di ... La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 ... Queste le nostre riflessioni

carpe diem XX

POSTIT a cura di Fabio Smeraldi, redattore I D

Coriandoli

Papà perché non mi

compri più i coriandoli?

Perché l’anno scorso li hai

buttati tutti !

Tra mamme

Una mamma racconta all’altra:

– mio figlio si trova in ospedale.

– oh davvero cos’ha ?

-È medico.-

E il berretto????

Un tipo molto avaro si

rivolge ad un signore che

ha salvato suo figlio che

stava annegando:

-Scusi, è lei che ha

salvato mio figlio quando

è caduto in mare ?

- Si …..

- Il berretto ????

Poesia per S. Valentino Redattrice: Francesca Basso 1^E

Se potessi…

Se potessi prenderei un arcobaleno

lo farei proprio per te……..

e condividerei con te la sua bellezza

nei giorni in cui tu fossi malinconica.

Se potessi costruirei una montagna,

potresti considerarla di tua proprietà,

un posto dove trovare serenità

nei giorni bui

un posto dove stare soli

nei momenti più belli

Se potessi prendere i tuoi problemi

li lancerei nel mare…….

Tutte queste cose

sono impossibili a me:

non posso costruire una montagna,

prendere una arcobaleno luminoso

o scacciare tutti i tuoi problemi

Ma lasciami essere cosa sono di più:

il tuo amore sempre presente.