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CARCERI Le regole cambiano da un istituto all’altro, aumentano i boss autorizzati

a brevi (e costosi) rientri a casa e in grado di mantenere i simboli del loro potere

Visite, posta e vasi di miele:il 41 bis non è più così duro

Nel 1973Danilo Dolci fu condannato per diffamazione del padre dell’attuale Presidente

» GIAMPIERO CALAPÀ

E SILVIA D’ONGHIA

C’è un giudice di sor-veglianza a Sassariche consente loscambio di corri-

spondenza tra detenuti di isti-tuti diversi: così quelli di Sas-sari scrivono a quelli di Tol-mezzo. Solo che a Tolmezzoc’è un altro giudice che vieta lacorrispondenza persino tradetenuti e familiari, come in-vece previsto da una nota delDap. Non è una barzelletta, èuna delle tante contraddizionidel 41 bis. Il problema non è lalegge 94 del 2009, ma la ge-stione eterogenea della misu-ra applicata ai più pericolosidetenuti per reati di mafia.732, al momento, contro ineanche 600 uomini delGruppo operativo mobile del-la polizia penitenziaria che sioccupano di loro in 12 istituti.Fino a qualche anno fa erano660, ma – a fronte dell’incre -mento dei detenuti – i poli-ziotti che vanno in pensionenon vengono sostituiti. “Tuttoè affidato ai singoli magistratidi sorveglianza – spiega un a-gente – ed è chiaro che questocrea disparità di trattamento.Se uniamo le incongruenze al-la simbologia mafiosa, capia-mo che i boss riescono a espri-mere ancora il loro potere”.Vediamo come.

P E R M E SS I . Le cose sono due: onel 2016 stanno morendo tan-tissimi familiari, oppure gliavvocati sono diventati più

potenti e i giudici più tolle-ranti. In tutto il 2015, infatti,solo undici boss hanno otte-nuto il permesso di visitareparenti moribondi o familiariinfermi o gravemente disabi-li. Nei primi sei mesi del 2016,siamo già a quota dodici. Sitratta di permessi che vannodall’una alle tre ore, ma que-sto significa che vengono im-piegati una ventina di poli-ziotti, spesso un volo militare,

cioè un costo per la collettivi-tà che va dai dieci ai 20 milaeuro. “Con alcuni paradossi –spiega la nostra fonte – tipoquello di un boss autorizzato atornare nella sua casa tra i vi-coli di Bari vecchia o in unpaesino siciliano con la ‘p r o-ce ssi one ’ per incontrarlo. Oancora, a far visita a un defun-to: solo che quando arriva là enon trova nessun parente sene vuole andare subito. In al-

cuni casi non viene neancheinformata la Dda. Non sareb-be meglio, quando si può, pre-levare il figlio disabile e por-tarlo dal padre?”.

VISITE MEDICHE .Il personaleche cura i detenuti è delle Asl,che gestiscono la sanità incarcere. Durante le visite, lapolizia deve rimanere sullasoglia, guardare ma non a-scoltare. E se il mafioso provaa condizionare il medico? “Inalcune strutture può capitaredi captare con-versazioni so-spette – p ro s e-gue il nostro a-gente – solo cheanche lì, di fron-te a una relazio-ne, ci sono magi-s t r a t i c h e a p-prezzano e altriche biasimano”.Altro segno dipotere è la visitadel medico di fi-ducia: “C ’è undetenuto in un i-stituto del Nord che con ca-denza regolare riceve due o-dontoiatri pugliesi, ovvia-mente pagandoli. Oppureboss che si fanno comprarevasetti di miele da 28 euro l’u-no in farmacia. Tutto diventaun simbolo”.

AVVOC AT I Ci sono avvocatiche fanno la spola tra gli isti-tuti. Alcuni sono addiritturaparenti dei mafiosi. “E alle vol-te scattano love story: c’è unboss che accarezza i capellidella sua avvocata”.

S I M B O LO G I A . In un reparto 41bis, tutto ha un significato.Dalle foto dei detenuti, che do-vrebbero avere la stessa gran-dezza, al cibo: “Di solito il pri-mo che dice ‘Buon appetito’è ilcapo e vorrebbe essere servito

per primo – cispiega l’agente –.Dobbiamo stareattenti a modifi-care il percorsodel carrello”.

“Chi non è maistato dentro, nonpuò capire cosasia il 41 bis – con -clude il poliziotto–. Pensi a una co-sa: quando arrivauna T-shirt bian-ca in un pacco,dobbiamo assi-

curarci che non riporti scrittesotto l’etichetta o sotto l’ascel -la. Tutto va controllato, e noisiamo pochi. Mi chiede se c’èun progetto per smantellarlo?Sicuramente non ce n’è unoper mantenerlo”.

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Il capo dei capi Totò Riina, detenuto al 41 bis, dal 2014 è a Parma Ansa

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Gli agenti

Gli uomini

del Gom addetti

ai detenuti più

pericolosi sono

d i m i nu it i

(da 660 a 600)