8/19/2019 Capitolo 1 - Rivoluzioni Home-made
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1.Cicli e rivoluzioni: i media si spostano verso ilbasso
Quando l' uomo si rende conto che
una tecnologia è a portata di mano,la realizza. Credo che per lui sia un
fatto quasi istintivo...
Motoko Kusanagi
1.Cicli storici della comunicazione
Quanto contano realmente le tecnologie nel processo di autoproduzione di un'opera?
Quanto contano in una produzione di massa?
er comprendere questi aspetti !isogna forse iniziare con dei cenni di storia sulle "tecnologie# dellacomunicazione, partendo dalle origini. Questo si rende necessario perchè ad ogni presentarsi di una
nuova tecnica comunicativa o di un nuovo paradigma tecnologico la societ$ si è modificata,
adattandosi alla nuova situazione e togliendo l'aura sacrale e cultuale alle vecchie tecniche.
%gli al!ori della storia umana, quando le lingue erano ancora semplici a!!ozzi di quello che
sare!!ero diventate, i sacerdoti avevano a loro disposizione sostanzialmente due metodi
comunicativi& il disegno e la parola, per la precisione le formule magicoreligiose.
(ramite il disegno erano in grado di rappresentare la realt$, e il futuro, le aspettative, della comunit$
che si riuniva intorno a loro. )noltre erano gli unici con l'autorit$ necessaria a tracciare segni magici.
*rano i detentori monopolistici dei mezzi di comunicazione.
+tesso discorso vale altres per la parola, di cui gli anziani e i sacerdoti erano i principali custodi,
dal momento che il linguaggio parlato era l'unico modo per trasmettere conoscenze e credenze
tradizionali. ) giovani si radunavano intorno a queste figure autorevoli ad ascoltare i canti e le
epopee che costituivano i primordiali data!ase delle conoscenze, ancora troppo elitari per costituire
una !ase comune ed equamente diffusa delle conoscenze& anche in questo caso, come nel caso dei
disegni, il valori religioso della comunicazione era estremamente alto e le conoscenze pratiche si
confondevano con quelle magiche e mitologiche.
-'introduzione della lingua scritta inizi a cam!iare tutto ci& registrare su un supporto fisso e
sta!ile nel tempo e nello spazio sollev sacerdoti e anziani dall'o!!ligo d memorizzare ogni
conoscenza da passare alle generazioni successive, permettendo da un lato un risparmio di risorse
mentali, da un altro lato l'utilizzo di tali risorse per ela!orare nuove idee e in ultimo eliminando
quell'aura sacra che impediva alla lingua parlata e al disegno di occuparsi di temi di natura pi/
comune o per lo meno non sacrale0per il disegno e la pittura il discorso sare!!e da fare a parte,
poich1 è vero che seppur li!erando in una certa misura il segno dal peso morale della religione non
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lo li!er da qualit$ spirituali e in un certo senso mistiche, aspetti che la pittura ha portato su di s1
fino al postmodernismo2.
% questo punto si presenta per un passo ciclico nello sviluppo di ogni nuova tecnica comunicativa&
i vecchi metodi vengono assor!iti dalla cultura popolare mentre quelli nuovi entrano a far parte di
una parte elitaria e gelosa della cultura. *cco quindi che mentre la parola si li!era, la scritturadiventa il nuovo piedistallo religioso. *ssendo una nuova tecnica deve esser studiata e sono pochi
quelli con i mezzi e il tempo per farlo. 3li intellettuali e i sacerdoti si appropriano quindi di questo
nuovo strumento escludendo chiunque non faccia parte di queste caste privilegiate. -a situazione
rimane sostanzialmente invariata per parecchi secoli, secoli in cui oltre a filosofi e uomini di fede
solo artisti finanziati da no!ili e ricchi hanno accesso a questa tecnica. -a scrittura mantiene quindi
il proprio status elevato in virt/ di un'aura "sacrale# che, secondo 4. 5en6amin, costituisce l'essenza
stessa di un'opera d'arte. 3li equili!ri tornano a cam!iare dopo l'invenzione della stampa, che rendemolto pi/ semplice rispetto alla copia amanuense la distri!uzione di scritti. %nche in questo caso
per una piccola cerchia di persone si appropria della neonata tecnologia, rendendola esclusiva0gli
editori escludono tramite le leggi sul diritto di copia chiunque non faccia parte del gruppo stesso
degli editori2.
-a stessa situazione si ripete per ogni medium che a!!ia fatto capolino nel flusso della storia
umana& ogni medium nasce con enormi potenziali nel campo dell'autoproduzione0 o se si preferisce
della produzione "indipendente#2 per essere poi limitata, censurata e preclusa a chi non a!!ia
risorse economiche o tecniche sufficienti da piccoli ristretti gruppi di persone. Ci è avvenuto per la
scrittura, per la radio, per la fotografia, per il cinema, per la televisione, per la grafica, per i
computer.
2.Crisi del sistema elitario della comunicazione
%d ogni ciclico mediatico per il controllo dei sacerdoti della comunicazione si andava
inde!olendo, ad ogni passo la comunicazione perdeva un po' di quella sacralit$ che era stata una sua
caratteristica fin dal principio finchè anche l'arte non ha perso, nel 77 secolo, il suo status mistico
spirituale, quasi religioso. )l dadaismo e la popart portano a compimento questa trasformazione e
soprattutto introducono un nuovo modo di pensare l'arte& il postmodernismo. )l primo propone per
la prima volta che l'arte non stia tanto nella realizzazione pratica ma nell'idea, nel concetto che c'è
dietro. -a seconda introduce in un contesto culturalmente elevato elementi della cultura !assa,
popolare, facilmente riconosci!ili da tutti e per questo pi/ facilmente realizza!ili da ognuno.
2.1 Il Postmodernismo
Questo aspetto del postmodernismo è stato !en osservato da +. +ontag nella sua analisi del Camp, in
cui afferma che
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-e esperienze di Camp si !asano sulla scoperta che la sensi!ilit$ dell'alta cultura
non ha il monopolio della raffinatezza. Camp afferma che il !uon gusto non è
soltanto !uon gusto, che esiste anzi un !uon gusto del cattivo gusto 8...9 -a scoperta
del cattivo gusto pu essere molto li!eratoria
)l postmoderno li!era quindi la strada a tutti coloro che desiderano esprimere le proprie ideeartisticamente anche se lontane da ci che viene definito normalmente "arte# o "alta cultura#.
:egli anni ';< del 77 secolo tutto il mondo viene in ultimo messo in discussione. :on solo
artisticamente, ma anche socialmente e politicamente. -e rivolte studentesche del ';=, il movimento
hipp>, il situazionismo sono l'espressione di una critica che le allora nuove generazioni muovevano
alla tradizione, ferma e chiusa in schemi precisi e spesso anacronistici. Quei movimenti volevano
riappropriarsi di spazi mentali che si dimostravano aperti a tutti e non solo agli intellettuali o ai
politici e ai ricchi, li!erati sia da nuove prospettive culturali pi/ popolari sia dall'a!!assamento deicosti di produzione di manoscritti e altre opere intellettuali, che diventavano alla portata di tutti0ad
esempio grazie ai ciclostili2.
2.2 Il Situazionismo
) situazionisti furono tra i primi a reagire, in questo clima di protesta, specialmente contro la
televisione, un media relativamente recente che aveva per gi$ influenzato in maniera virale la
societ$ e che gi$ si era arresa a essere uno strumento commerciale. )noltre erano gi$ !en chiari ai
situazionisti i modelli e canoni comunicativi televisivi. -a televisione, o pi/ in generale la Società
dello spettacolo, come 3. e!ord la definisce, si configura come !ersaglio ideale della protesta
artisticosociopolitica del situazionismo. e!ord e gli altri mem!ri dell')nternationalle +ituationiste
invitavano la gente ad analizzare personalmente i messaggi che la societ$ dello spettacolo
trasmetteva loro, per poi riela!orarli
attraverso il rovesciamento delle relazioni sta!ilite fra i concetti e con il détournement di tutte le
acquisizioni della precedente critica.
-a critica e il d1tournement erano gli strumenti necessari per recuperare una soggettivit$ che si
andava perdendo, sacrificata in nome dell'apparenza spettacolare.
3.L'indipendenza dell'attivismo
-a lezione situazionista è in !uona parte stata alla !ase di un certo attivismo nato negli anni '=< con
le prime contestazioni popolari contro le multinazionali, un attivismo che ha segnato tutti gli anni
'@< e che oggi è ancora !en presente, soprattutto in Canada e negli A.+.%..
Ano degli esempi pi/ famosi di questo tipo di attivismo è sicuramente %d!usters. -a rivista
Adbusters nasce nel B@=@ a ancouver grazie a Kalle -asn e si definisce "il giornale dell'am!iente
mentale#, facendo intendere che il nostro mindscape è pesantemente inquinato da valori falsati e
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che c'è !isogno di una "ecologia# per salvarci, un'ecologia che per Kalle -asn parte in prima istanza
dalla critica alla pu!!licit$0 Adbusters significa letteralmente Advertising busters, cioè i distruttori
della pu!!licit$2.
ietro ad %d!uster nn c'è per solo Kalle -asn, c'è un vasto gruppo di persone che si definiscono
culture jammers, sa!otatori culturali che tramite le tecniche insegnate dai situazionisti, qualistraniamento e d1tournement, decostruiscono immagini e messaggi del mediscape per parodiarli e
inserirli in contesti completamente differenti da quelli per cui i messaggi erano stato pensati, dando
quindi loro un significato completamente diverso, spesso opposto.
-'autoproduzione è un aspetto importante delle pratiche di mediattivismo principalmente per una
ragione molto semplice& non ci sono aziende disposte a pagare per far parlare male di s1. Dltre a
questo aspetto, sicuramente importante, c'è per dell'altro& i culture 6ammers sono convinti che la
gente comune a!!ia nelle proprie mani tutte le armi necessarie per la rivoluzione e quindi chiunqueriesca a intuire un cam!iamento di prospettiva sulla societ$ è un potenziale culture 6ammer. +e
chiunque è, almeno in potenza, un culture 6ammer, è facile capire come per costoro la possi!ilit$, o
meglio l'opportunit$, di essere completamente indipendenti e autosufficienti nell'espressione delle
proprie idee e convinzioni sia di estrema importanza. * se i situazionisti avevano a propria
disposizioni solo ciclostili e collage, oggi i culture 6ammers possono contare su computer, stampe a
!asso costo, registratori portatili e camcorders, strumenti economici e di facile reperi!ilit$ che
hanno reso facile la riela!orazione dei contesti sociali, anche a chi possiede poche risorse
economiche o tecniche.
engono dunque portate avanti da persone con !ackground culturali, sociali, economici diversi tra
loro progetti comuni !asati semplicemente sul volontariato e sulla copartecipazione, con l'o!iettivo
di riappropriarsi del controllo del proprio medias>stem, televisivo o grafico che sia non importa.
-o stesso -asn realizza dei !revi spot di E< secondi, rigettati dalle televisioni sia pu!!liche che
private per ragioni economiche mentre studenti universitari cancellavano con delle !om!olette di
vernice nera ogni logo dalle pu!!licit$ appese per strada e la pu!!licit$ "%!solut vodka# veniva
sa!otata e trasformata in "%!solut impotence#.
3.1 Protesta interna
Questa necessit$ di indipendenza dalle ma6or e dalle corporation non viene percepita per solo da
persone qualunque decise a li!erarsi dal giogo di produzioni imposte in modo coatto, anche addetti
ai lavori come importanti graphic designer o anche imprenditori e insegnanti universitari si rendono
conto che nello scenario mediatico attuale qualcosa è andato storto ed è sfuggito al controllo di chi
ne usufruisce. :ascono quindi altri movimenti e manifesti di "gente del mestiere#, come ad esempio
il First Thing First di (i!or Kalman, il cui succo è che gli sforzi creativi devono avere delle priorit$
che sono socialmente utili e non devono esaurirsi per vendere ci!o per gatti. D per dirla con le
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parole di Kalman
8...9 oggi ci sono cose che richiedere!!ero la nostra creativit$. Crisi disastrose
dell'am!iente, violenza nei rapporti tra gli esseri umani, miseria sociale e
psicopatia. -o scopo del nostro lavoro sta diventando meschino. F ora di riscoprire
la !ellezza e l'utilit$.
3.2 Tecniche di Guerriglia mentale
-e tecniche che i 6ammers propongono per contestare lo status quo sono molte e non si limitano al
d1tournement o all'ironia insita in esso, anche se tutte queste tecniche vengono comunque prese a
prestito dai modelli messi in discussione. )n )talia un importante esempio di mediattivisti è il gruppo
3uerrillamarketing, che gi$ a partire dal nome rendono chiaro che i canoni del marketing possono
essere usati per s!attere al tappeto la pu!!licit$ stessa, come se la comunicazione fosse un'arte
marziale e i 6ammers dei 6udoka che usano la forza dell'avversario per farlo crollare sotto il peso deisuoi stessi colpi.
)l Marketing di 3uerriglia è l'arte di ottenere il massimo risultato con il minimo
degli investimenti, e come nella guerriglia non si hanno tante regole da rispettare
perch1 l'o!iettivo e l'azione vengono prima di tutto. )l Marketing di 3uerriglia sa di
non potersi permettere di chiedere il permesso prima di iniziare a parlare con un
possi!ile cliente 0 permission marketing 2 perch1 i carri armati degli eserciti regolari
sono dietro l'angolo e, se perdi troppo tempo nei preliminari, quelli iniziano a fare
fuoco a cannonate. )l Marketing di 3uerriglia conosce i meccanismi memetici didiffusione delle informazioni 0viral marketing 2 e ne tiene conto nella costruzione
delle notizie, ma conosce anche il ruolo centrale che in questo processo ancora
giocano i mezzi di comunicazione tradizionali.
+ul loro sito 0 http&GGHHH.guerrillamarketing.it 2 i 3uerrillamarketing propongono una serie di
tecnica di 6amming che chiunque pu adottare e mettere in pratica. +i va dallo stickering , la tecnica
di appiccicare adesivi in giro per le citt$, ai graffiti a finti siti internet che imitano i siti delle aziende
da colpire ma che forniscono dati diversi da quelli ufficiali0si parla in questo caso di squattering 2 per arrivare al media hoax, cioè la realizzazione di eventi e performance pu!!liche appositamente
studiati per superare il filtro dei media di massa.
.!ltre la gra"ica# i media indipendenti
-a grafica per non è certo l'unico campo di attivit$ delle produzioni indipendenti& dalle radio pirata
alle televisioni, dal cinema indipendente alla musica indie ogni medium ha visto svilupparsi presto
o tardi gruppi figli delle culture underground degli anni'I
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)n )talia ad esempio si è assistito prima alla nascita di Jadio %lice e altre emittenti radiofoniche nate
dopo la li!eralizzazione dell'etere nel B@I;. -a fama di Jadio %lice è dovuta, oltre a vicende
giudiziali, alle novit$ portate nel concetto di radio& la radio, fondata da una parte del movimento
studentesco giovanile !olognese, era aperta a chiunque. *ra infatti priva di redazione e palinsesto e
chiunque avre!!e potuto realizzare una propria trasmissione per parlare di qualunque cosa, fosse di politica, li!ri, >oga, ricette o musica. )noltre divenne uno strumento di produzione culturale
attraverso l'organizzazione di concerti e di raduni giovanili. -a storia di Jadio %lice purtroppo ha
avuto una fine infelice, poich1 venne chiusa dai cara!inieri a seguito dei sospetti coinvolgimenti dei
fondatori negli scontri tra studenti e polizia a seguito dell'omicidio di uno studente.
.3 Televisione
-a +toria dei media indipendenti in )talia per non si conclude cos. :el B@@@ a roma nasce
Candida(, un'esperienza televisiva comunitaria in grado di entrare nelle case di tutti nate dalfondersi di varie esperienze, che andavano dal cinema underground al teatro di strada fino alla
telematica sovversiva. -a filosofia di Candida( è ispirata all'etica acker& la televisione pu
essere fatta da tutti, ognuno pu metterci le mani sopra. +econdo le parole di Macchina, uno dei
suoi fondatori
Candida è la prima televisione elettrodomestica perchè il suo scopo è superare la
separazione tra produttore e consumatore 8...9 per du!itare dell'autorit$ e
promuovere il decentramento dell'informazione. -a realt$ dello schermo deve
essere occupata, Candida vuole essere trasmessa nei canali ufficiali perchè questi
sono ancora il flusso principale dell'inconscio collettivo.
An'esperienza simile è quella di Drfeo (, nata nel L
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economiche e di facile reperi!ilit$. %nche la fase di postproduzione è ora molto pi/ economica,
grazie al significativo aumento delle prestazioni dei personal computer, all'introduzione dei vd e al
contemporaneo sviluppo di softHare semiprofessionali sempre pi/ sofisticati 0utilizzati per il
montaggio, la correzione del colore, i titoli di testa etc.2.
-e caratteristiche principali di questi film, detti comunemente "indie#, sono essenzialmente due& il !asso !udget e la completa li!ert$ espressiva lasciata al regista, cosa questa che solitamente
spaventa i grandi studi, che preferiscono evitare i film sperimentali per concentrarsi su progetti pi/
sicuri e remunerativi. )noltre, difficilmente uno studio affida un film del costo di svariati milioni di
dollari ad un regista esordiente, specie se ha intenzione di utilizzare attori sconosciuti.
%nche la cultura mainstream s'è accorta delle potenzialit$ di questi film e sono nate non solo decine
di festival del cinema indipendente, ma vere e proprie filiali indie delle ma6or, che hanno
ovviamente scorto in questa estetica indie un po' casalinga un nuovo mercato da sfruttare.
%. Indipendente & emocratico(
:el B@@I il +u!comandante Marcos asseriva che
:oi a!!iamo una scelta. ossiamo avere una attitudine cinica nei confronti dei
media, dire che nulla pu essere fatto. D possiamo semplicemente rimanere
increduli. Ma esiste una terza opzione che non è n1 il conformismo n1 l'incredulit$&
quella di costruire una via diversa N mostrare al mondo ci che realmente sta
accadendo N avere una visione critica del mondo.
%vere una visione critica del mondo è in fondo la !ase dell'ecologia mentale di -asn ed è la vera
scelta politica che chi sceglie d seguire una strada indipendente dal mainstream ha deciso di
compiere. +i potre!!e anche dire che è la !ase per una visione democratica dei media, che tenga
presente le idee e le convinzioni di chi consuma oltre che gli interessi di chi produce.
Ana fruizione democratica e sana dei media è possi!ile per solo a due condizioni& la prima è che
chi consuma i media li analizzi, scelga cosa secondo lui è giusto e cosa è s!agliato, serve insomma
che influenzi i contenuti esprimendo le proprie opinioni con coscienza e cognizione di causaO la
seconda è che chi produce contenuti mediatici faccia un passo verso il !asso, verso i destinatari,
serve che produttore e utente a!!iano una comunicazione !ilaterale di parit$ e non un canale
unilaterale coatto dal produttore all'utente. Queste due condizioni sono strettamente legate e non
possono esistere l'una senza l'altra. -e produzioni indipendenti sono quindi l'esempio pi/ lampante
di media democratici, poich1 sono realizzati spesso dai primi che ne fanno uso, non sono legati a
contratti commerciali che o!!ligano a trasmettere certi contenuti e in ultimo, specialmente nel caso
degli attivisti, portano l'utente a riflettere sia sui contenuti del messaggio che pi/ in generale sul
medium stesso, creando quella visione critica che è la !ase fondamentale di un consumo
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responsa!ile e indipendente dei massmedia.
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