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Page 1: Bud Spencer: i miei 80 anni S di sorrìsi e fedebiamo trasformato lo spaghetti we-stern italiano in western comico». Sedici film che hanno avuto succes-so in tutto il mondo e un titolo

ì spettacoli 2009

II film su Jackson in un solo giornoha già incassato venti milioni di dollari

NEW YORK. Il film «This Is It», sulle ultime prove diMichael Jackson, ha incassato venti milioni di dollari al boxoffice internazionale nel primo giorno di apertura. Lo haannunciato la Columbia Pictures. Nei soli Stati Uniti sonostati venduti biglietti per 7,4 milioni di dollari, mentre inGran Bretagna gli incassi sono stati di 2 milioni di dollari.

Attori scordanobattute a teatroPolemica negli Usa

NEW YORK. Il pubblico diNew York ha protestatodopo essersi accorto chel'attore Matthew Brodericknon si ricordava le suebattute nella commedia«Starry Messenger» edoveva ricorrere incontinuazione alsuggeritore. I produttorihanno dovuto rinviare dialmeno una settimanal'apertura ufficiale dellacommedia. Il problema degliattori che non ricordano lebattute è emerso dopo chel'attore Matt Mulhern èstato licenziato per esserestato sorpreso a sbirciareall'interno di un cappellodove aveva infilato deibigliettini.

Martina Francafesteggia i 90 annidi Paolo Grassi

MILANO. Novanta anni fa(30 ottobre 1919) nascevaa Milano (da una famigliapugliese) Paolo Grassi, unodei protagonisti dellacultura del dopoguerra:fondatore del PiccoloTeatro di Milano insieme aGiorgio Strehler (nel 1947),che diresse fino al 1972,per diventare poisovrintendente della Scala,quindi presidente della Raifino alla morte precoce nel1981. Alla sua figura èdedicata la serata omaggio,che si svolgerà stasera alTeatro Verdi di MartinaFranca, nella natia Pugliacon Franco Graziosi,Giuseppe Pambieri, PamelaVilloresi, Michele Placido.

Mina gioca col rock ma convince a metàQuattro-cinque spunti, il resto è

voce. Ed anche se parliamo di^J pMina, il bilancio non è granché. Ma ilsuo nuovo disco, «Facile», è in lineacon tutti i dischi da lei dedicati, daglianni '80 ad oggi, ad autori sconosciuti.Col risultato che si acuisce una voltadi più lo scarto fra quanto la suaclasse ancora promette e i dischi piùnon mantengono. In «Facile» esconodall'ovvio solo «Con o senza te» delnipote Axel e, di Mingardi, «Ma tu miami ancora?» ed «Eccitanti conflitticonfusi». Più le spiazzanti incursionidella Signora nel rock di oggi per«Adesso è facile» di (e con) ManuelAgnelli degli Afterhours e «Non tivoglio più» di Boosta dei Subsonica. Ilresto non ha filo conduttore, eppurela voce di Mina come sempre incanta.Perché dunque, stante la penuria diinediti, dopo vent'anni di questo tran-

tran discografico Mina non si.assumeonori ed oneri del suo essere laSignora della canzone per dedicarsisolo a progetti organici, come da leiperaltro fatto più volte in dischi suJannacci, Beatles, Sinatra? In fondoavrebbe potuto evitare che "Facile"sembrasse l'ennesima occasionesprecata anche solo osandone glispunti fino in fondo, affidando tutto ilprogetto al giovane rock nostrano

invece di limitarsi a cantarne duecanzoni. Per chi e perché, dunque,l'ennesimo Cd facile... in ogni senso?Lo vuole la gente? Necessitaall'«industria-Mina»? L'abbiamochiesto a Massimiliano Pani, figlio-produttore della Signora. «Le indaginidi mercato dicono che a comprareMina sono venti-trentenni chevogliono musica leggera di oggi nonbanale. Ma non cercano la Mina degliesordi: non la conoscono. E poi Minaha inciso da poco un Cd di arie damelodramma, e nel suo dna c'èsempre stato alternare ricercamusicale a lavori, appunto, facili.Potrebbe fare duetti, o reincidere lesue hit ma fa solo quello in cui crede.EEssere se stessa alternando inediti ericerca è l'unico modo che conosceper rispettare sé e la gente».

Andrea Pedrinelli

DA SPORTIVOAD ATTORE

(Ho girato 120 film mail nuoto mi ha dato tantoSapete perché ho sceltoquesto nome d'arte?»

Bud Spencer:i miei 80 annidi sorrìsi e fede«Per me credere è un bisogno vitaleSpero di lavorare ancora con HillDITIZIANALUPI

on sono vecchio, sonoantico» dice BudSpencer commentan-

do con un sorriso l'imminente com-pleanno. Domani, infatti, il «gigantebuono» compie 80 anni. Un eventoper il quale non sono previsti festeg-giamenti particolari ma solo «una bel-la cena» con la sua numerosa fami-glia, formata dalla moglie Maria («Trapochi mesi saranno 50 anni di matri-monio») , dai tre figli e dai cinque («perora») nipoti. Un pranzo che suggellaanche la fine delle riprese de I delittidel cuoco, la serie tv che lo vede pro-tagonista e che Canale 5 trasmetterànella prossima primavera. «Interpre-to un cuoco, diventato tale dopo es-sere stato un commissario di polizia»racconta, puntualizzando che «que-sto personaggio non ha niente a chefare né con Maigret né con Nero Wol-fe. Abbiamo voluto fare una comme-dia giallo-comica perché pensiamoche, in questo periodo, la gente abbiavoglia di ridere. È un po' quello che èaccaduto, tanti anni fa, nel cinemaquando Terence (Hill, ndr) ed io ab-biamo trasformato lo spaghetti we-stern italiano in western comico».Sedici film che hanno avuto succes-so in tutto il mondo e un titolo pertutti: «Lo chiamavano Trinità»: quel-lo con Terence Hill è stato davvero unsodalizio importante. È vero che a-vete intenzione di tornare a fare qual-cosa insieme?

Quel connubio non è più ripetibile,anche fisicamente alla nostra età nonavrebbe più senso. Piuttosto, po-

»

tremino fare qualcosa di diverso. Unpaio di progetti li ho anche già scrit-ti: Don Chisciotte e Sancho Panza e Dr.Jekyll e Mr. Hyde, naturalmente en-trambi rivisti alla nostra maniera. Neabbiamo parlato ma quello che ab-biamo fatto insieme nel cinema mon-diale è stato talmente importante chepensare di tornare insieme oggi none facile.Che cosa ha significato il successonella sua vita?Io distinguo due tipi di successo: quel-lo che ho avuto nello sport (è statocampione di nuoto, ndr) e quello nelcinema. Il primo è mio e non me lo le-va nessuno. Il secondo è quello che ilpubblico ha deciso di darmi e che miha permesso di fare 120 film (ha reci-tato anche in Cantando dietro ai pa-raventi di Ermannq Olmi, ndr), qua-si tutti da protagonista.Dopo quarantadue anni di carriera,non ha voglia di riposarsi un po'?Per carità, guai a riposarsi. Se ti fermi,sei fregato! Da un po' di tempo stoscrivendo la mia autobiografia, si in-titola Lasciatemi passare, un titolo chela dice lunga sul mio modo di affron-tare la vita e sull'ottimismo che, pergrazia di Dio, mi ha sempre accom-pagnato.Ha citato Dio. Lei è credente?Io credo perché ho bisogno di crede-re in Dio e nel «dopo» che c'è oltre lavita. La fede, per me, è un dogma. Unvalore assoluto. Che fa parte della vi-ta di chiunque, anche di quelli che di-cono di non credere.Prima di avere successo nel cinema,lei ha fatto diversi lavori.Sì, ho fatto l'operaio, il bibliotecario e

il segretario di ambasciata. Sono sta-to campione di nuoto e persino autoredi canzoni per artisti come OmeliaVanoni e Nico Fidenco.Si ritiene soddisfatto di ciò che ha a-vuto nei suoi primi ottant'anni?Io non sono mai soddisfatto, guardosempre avanti. Però posso dire che,tornando indietro, rifarei esattamen-te tutto quello che ho fatto. Tranne,forse, fumare perché il fumo ha limi-tato il mio successo nello sport.Perché Carlo Pedersoli è diventatoBud Spencer?Se vuole sapere perché ho fatto l'at-tore, devo dirle che tutto è iniziato as-solutamente per caso, grazie al mioaspetto fisico. Se, invece, vuole sape-re perché ho scelto questo nome, è fa-cile: Spencer perche adoravo SpencerTracy e Bud perché bevevo la birraBudweiser.

Gli auguri di Terence:«Amico, ti voglio bene»

*> I diciotto film chehanno girato insieme,sono ancor oggiamatissimi dalpubblico.Anche se Terence Hillnel frattempo haconquistato nuovi fangrazie alle avventure di«Don Matteo» e BudSpencer sta per

debuttare su canale 5 con «I delitti delcuoco». Per questo Terence Hill non ha volutomancare gli auguri all'amico. Eccoli: «Al miocompagno della vita professionale, tanti tantiauguri con profondo affetto.Ti voglio bene,Terence Hill».

il debutto a Roma«Cats» all'italianavola grazie a Ezralow

Sarà il lascito di Garinei e Giovanninicon le loro indimenticatecommedie musicali, sarà il bisogno

di un teatro leggero di alta qualità, macerto negli ultimi mesi ha avuto ottimeaccoglienze l'arrivo di grandi musical ,targati Usa, o addirittura indiani.Un importazione di lusso. Nel travasoperò ha preso corpo un piccolo miracolo:gli spettacoli vengono serviti in vesteitaliana, senza sostanzialmente perderedello spirito originale. Come per certi beidoppiaggi cinematografici. Ed è il casodell ultimo arrivato al Sistina di Roma,

Cats, ennesimasplendida creazionedì un asso delmusical, AndrewLloyd Webber. Pernulla intimorito, ilnostro maggiorspecialista^commediemusicali, SaverioMarconi, hamobilitato la suaCompagnia dellaRancia. Ed ha

associato all'impresa, ciliegina sullatorta, un coreografo di punta comeDaniel Ezralow. Per chi ancora non losapesse dopo tanto battage, Cafthaun ascendenza culturale importante,deriva dai versi che Eliot nel 1939 dedicò,per i suoi nipoti, ai gatti, ai loro motiumani" ma anche alla separatezza e al

mistero. Webber oltre vent'anni fa nellasua fantasia li immaginò come una tribùdi gatti Jellicle, riuniti per partecipare allafesta in cui il leader Deuteronomiosceglie chi è degno fra loro di trapassarein una nuova vita, il «dolce Aldilà».Nell'incontro conosciamo fisionomievarie che rivelano un microcosmo di 'bene e male, fino allo scioglimento, inpura marca webberiana, sentimentale e

.festoso, con una apoteosi cheaccompagna la prescelta, Grisabella,malandata e triste nella sua solitudine.Ammirevoli costumi e maschere diEnrico Coveri e Zaira De Vincentiis nelricreare una umanità gattescafortemente caratterizzata. Ma è lamusica la componente che domina, e damodo al nutrito stuolo dei cantanti-attori-ballerini di esibire ottima classenei virtuosismi corali dettati dallacoreografia di Ezralow. Dal Sistina, doveresterà fino al 27 novembre, lo spettacolodecollerà per una lunga tournée fra sud enord della penisola. A Milano il 27gennaio.

Toni Colotta

«WASHINGTON POST»

«NEL FILM DI MOOREUN OMAGGIO ALLASOLIDARIETÀ CATTOLICA»«Michael Moore dovrebbe esserenominato cattolico dell'anno». Losostiene il «Washington Post».Secondo il quotidiano americano,infatti, l'ultimo film di Moore sulcapitalismo, «contiene un omaggio almondo e alla cultura cattolica». Eancora: «In un momento.in cui tantiusano qualsiasi pretesto per criticarela Chiesa, Moore da voce ad unaserie di preti e vescovi molto lontanidagli stereotipi generati in questianni dai media americani». ContinuaStevens-Aroyo. «Moore nel suo film,anche quando usa l'ironia, da sempreun volto umano alla sofferenzacausata, senza rimpianti comunistima sottolineando il valore dellasolidarietà cattolica».

Tra Moore e Haneke spunta la fiaba di Jonze

La star di «Fahrenheit 9/11» oraindaga la crisi del capitalismo UsaII regista austriaco firma un durofilm sulla nascita del nazismo, mala sorpresa potrebbe essere «Nelpaese delle creature selvagge»

DI ALESSANDRA DE LUCA

I on ha vinto l'ultimofestival di Venezia,

I come qualcuno pro-nosticava, ma di certo al li-do ha lasciato il segno: Capi-talism: A Love Story di Mi-chael Moore esplora le ra-gioni dell'attuale crisi eco-nomica mondiale che hamesso in ginocchio milionidi persone togliendo loro ca-sa, lavoro e risparmi. Mesco-lando umorismo e indigna-zione, una miscela che ha re-so celebri i suoi documenta-li, Moore mette sotto accusagoverni e banche auspican-do un ritorno non tanto all'i-dea di una più equa distri-

buzione della ricchezza distampo "comunista", ma -udite, udite - «a quei valoricristiani di giustizia e ugua-glianza radicati nel mondooccidente». Ha invece trion-fato all'ultimo Festival diCannes II nastro bianco del-l'austriaco Michael Haneke,rigorosissimo film in biancoe nero ambientato negli an-ni 1913 e 1914 in un villaggioprotestante a nord della Ger-mania dove una serie di mi-steriosi incidenti si susse-guono sotto lo sguardo at-tento del bambini del villag-gio. Haneke sa come co-struire tensione e inquietu-dine riflettendo su una so-cietà che coltiva i semi del

nazismo e sui comporta-menti umani che sono allabase di qualunque intolle-ranza.La solita, sperimentata for-muletta costruita a tavolinosta poi alla base di Amore 14di Federico Moccia, storiadella giovanissima Caro edelle sua amiche già disin-voltamente alle prese con laloro «prima volta». Ma i per-sonaggi parlano con le frasidei cioccolatini e si muovo-no come privi di vita propria,burattini nella mani di chipensa di avere in mano lechiavi per comprendere unagenerazione.Più che ai bambini è rivoltoagli adulti che non hanno di-

menticato le inquietudinidella propria infanzia l'ulti-mo film di Spike Jonze, Nelpaese delle creature selvag-ge, tratto dal libro illustrato diMaurice Sendak. Il protago-nista è Max, un ragazzino ri-belle che una sera fugge dicasa e intraprende un viaggiodiretto su un'isola immagi-naria popolata da strani e gi-ganteschi animali alla ricer-ca di un re. Max diventerà illoro sovrano, ma scopriràpresto che i rappo.ru' tra lepersone sono molto piùcomplicati del previsto e cheregnare non è un gioco da ra-gazzi. Per i piccoli c'è inveceil cartoon finlandese Niko -Una renna per amico di Karl

Juusonen e Michael Hegnersu un cucciolo desideroso diritrovare il padre che non hamai conosciuto, membrodelle leggendarie Forze Vo-lanti che tirano la slitta diBabbo Natale. Con il padreadottivo Julius, uno scoiatto-lo volante, e inseguito da unferoce branco di lupi, il pic-colo parte alla ricerca del ge-nitore, scoprendo di se stes-so ciò che non sapeva. Ma seil film esalta il valore degli af-fetti familiari, suggerisce an-che che i genitori biologicinon sono necessariamente imigliori possibili, lasciandoaperta la porta a formazionifamiliari diverse da quellepiù tradizionali. ,