CESTAS
BILANCIO SOCIALE
2004
“ Non si progredisce migliorando ciò che è stato già fatto, ma proiettandosi verso ciò
che ancora resta da fare” (K. Gibran)
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 INDICE 1. Perché il Bilancio Sociale ....................................................................................................3
2. Presentazione dei principi di redazione e del modello adottato ..................................5
3. A proposito del CESTAS…… ............................................................................................8
3.1 Identità istituzionale: forma giuridica e dati storici..................................................... 8 3.2 I valori guida............................................................................................................. 10 3.3 La mission .............................................................................................................. 11 3.4 Gli stakeholder........................................................................................................... 12 3.5 I settori di attività: Cooperazione allo sviluppo, Educazione allo sviluppo, Alta Formazione ...................................................................................................................... 14
3.5.1 Cooperazione allo sviluppo ............................................................................. 14 3.5.2 Educazione allo sviluppo in Italia ..................................................................... 16 3.5.2 Formazione ...................................................................................................... 17
4. Corporate Governance e Struttura Organizzativa........................................................18
4.1 Struttura organizzativa sede Cestas ........................................................................... 18 4.1.1 Organi Associativi .............................................................................................. 18 4.1.2 Consiglio di amministrazione (CdA).................................................................. 18 4.1.3 Presidente ........................................................................................................... 18 4.1.4 Struttura operativa Cestas................................................................................... 19 4.1.5 Dipartimenti........................................................................................................ 20
4.2 Organigramma........................................................................................................... 21 4.2.1 Strategie e processo gestionale ........................................................................... 22
4.3 I partner locali............................................................................................................ 22 4.4 Le relazioni nazionali ed internazionali..................................................................... 23
5. Relazione sociale 2004 .......................................................................................................27
5.1 Settori di attività: all’estero e in Italia ...................................................................... 27 5.2 I progetti in corso nel 2004........................................................................................ 30
5.2.1 America Latina ................................................................................................... 31 5.2.2 Africa .................................................................................................................. 52 5.2.5 I Progetti di Educazione allo Sviluppo............................................................... 78
5.3 Gli eventi ................................................................................................................... 84 5.4 La comunicazione................................................................................................... 84 5.5 Le risorse umane....................................................................................................... 85
5.5.1 Il personale di sede ............................................................................................. 85 5.5.2 Il personale all’estero.......................................................................................... 86 5.5.3 La formazione..................................................................................................... 87 5.5.4 La comunicazione interna................................................................................... 88
6. Analisi Economica .............................................................................................................90
6.1 Lo Stato Patrimoniale al 31/12/2004......................................................................... 91 6.2 Il Conto Economico al 31/12/2004............................................................................ 96 6.3 Riclassificazione della ricchezza del c/e: produzione e distribuzione della ricchezza metodo del valore aggiunto ........................................................................................... 100 6.5 Obiettivi futuri e miglioramento.............................................................................. 103
7. Le autrici: concludendo ..................................................................................................104
SEDI CESTAS......................................................................................................................105
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
1. Perché il Bilancio Sociale
Negli ultimi anni si va sviluppando un nuovo ed importante orientamento nel management
internazionale, nonché nella politica e nell’ordinamento giuridico dell’Unione Europea:
l’attenzione va infatti spostandosi sui metodi e le modalità che portano al raggiungimento dei
risultati economici, i quali perciò non costituiscono più l’unico criterio di valutazione dell’attività
economica e di legittimazione dell’impresa e/o dell’ente. Questo, naturalmente, rappresenta un
notevole cambiamento rispetto al passato, poiché consente anche di approfondire la conoscenza
delle politiche interne adottate dalle imprese e da ogni altro attore economico o sociale.
Questo nuovo trend risponde sicuramente all’accresciuta esigenza in capo agli interlocutori esterni
di informazione sull’impatto sociale dell’impresa e/o dell’ente, e su come essa si configura
all’interno del sistema economico.
E’ per rispondere a questa maggiore esigenza di trasparenza che il Cestas ha deciso di redigere il
bilancio sociale, in un’ottica di gestione basata su principi e scelte etici e sociali.
Partendo dal bilancio d’esercizio 2004, certificato, il Cestas ha deciso di fornire uno strumento
chiaro e veritiero circa la responsabilità sociale dell’ente, che in qualità di organizzazione non
governativa dedicata alla cooperazione allo sviluppo, è chiamato, a parere di chi scrive, a mostrare
una motivazione ancora maggiore rispetto ad un ente profit, a rendere conto degli aspetti di
sostenibilità relativi alla propria polita gestionale.
Il bilancio sociale è uno strumento di rendicontazione sociale che, insieme agli strumenti
informativi tradizionali, consente all’associazione di realizzare una strategia di comunicazione
diffusa e trasparente, in grado di perseguire il consenso e la legittimazione sociale che sono la
premessa per il raggiungimento di qualunque altro obiettivo, compresi quelli di tipo reddituale e
competitivo; è un documento che affianca quelli già esistenti, che vuole fornire, ai diversi soggetti
interessati, informazioni sugli effetti sociali che derivano dalle scelte dell’ente.
Presupposto della scelta del Cestas è che il flusso di informazioni sulle performance sociali diffuse
all’esterno, se da un lato aumenta le possibilità di scelta da parte degli attori sociali, dall’altro
favorisce il consenso e il coinvolgimento della collettività, rafforzando la propria reputazione.
Nel redigere il bilancio sociale il Cestas si propone di conseguire i seguenti obiettivi:
• fornire a tutti gli stakeholder un quadro complessivo delle performance dell'associazione,
aprendo un processo interattivo di comunicazione sociale;
• fornire informazioni utili sulla qualità dell’attività dell’ente per ampliare e migliorare –
anche sotto il profilo etico-sociale - le conoscenze e le possibilità di valutazione e di scelta
degli stakeholder;
In particolare ciò significa:
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
• dare conto dell'identità e del sistema di valori di riferimento assunti dall’associazione e
della loro declinazione nelle scelte istituzionali, nei comportamenti gestionali nonché nei
loro risultati ed effetti;
• esporre gli obiettivi di miglioramento che l’associazione si impegna a perseguire;
• fornire indicazioni sulle interazioni fra l'associazione e l'ambiente nel quale essa opera;
• rappresentare il valore aggiunto e la sua ripartizione.
I destinatari del bilancio sociale sono, dunque, tutti gli stakeholder e la collettività in generale. Le
informazioni sui risultati sociali, così come quelli sui risultati economici, rivestono, per i differenti
soggetti, importanza diversa in relazione ai contributi apportati e alle conseguenti attese che ne
derivano. In linea generale, tuttavia, il bilancio sociale contribuisce a fornire e diffondere una
reputazione in grado di favorire il dialogo con tutti gli stakeholder.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
2. Presentazione dei principi di redazione e del modello adottato
Il bilancio sociale è, come accennato un istituto “giovane”, sul quale, quindi, l’esperienza e la
dottrina non abbondano.
Da una ricerca comparata tra: lavori svolti da chi prima del Cestas si è affacciato sul mondo del
bilancio sociale, abbiamo ritenuto di dover preferire le seguenti fonti:
- “Principi di redazione del bilancio sociale” elaborati dal Gruppo di studio per il Bilancio Sociale
(GBS1) nel 2001 per il contesto italiano.
- “Sustainability Reporting Guidelines” elaborate dalla Global Reporting Initiative (GRI2) nel
settembre del 2002, che costituiscono lo standard più diffuso a livello internazionale;
I criteri fondamentali a cui il nostro lavoro si ispira sono stati estrapolati dai principi sopra elencati
e consistono in:
• chiarezza nell’esposizione dei contenuti;
• sinteticità nei modi di presentazione,
• completezza dei dati e delle informazioni.
Il documento è stato inoltre redatto secondo i principi di trasparenza, accuratezza, attendibilità e
verificabilità.
In particolare, il bilancio sociale presenta le seguenti caratteristiche:
- la parte descrittiva relativa alla mission, al profilo dell’associazione, alle attività, alla struttura
organizzativa e ai sistemi di gestione segue i criteri indicati dal GRI, opportunamente adattati, così
da recepire le specificità di una ONG;
- la parte relativa agli indicatori economici aggiunge alle misure richieste dal GRI, una serie di
informazioni, anche in questo caso opportunamente adattate, relative alla raccolta fondi e alcuni
indicatori del grado di efficienza;
- agli indicatori di performance ambientali non è dedicata una apposita sezione come richiesta dalla
GRI, in quanto essi trovano esplicitazione nei risultati di alcuni progetti in ambito agricolo e di
1 GBS: il Gruppo di Studio G.B.S. è sorto ufficialmente nel 1998 (la prima riunione si è tenuta a Milano il 15 ottobre1998). Ma è stato concepito un anno prima, a Taormina, in occasione di un seminario internazionale sul tema promosso o organizzato dall’Istituto di Economia Aziendale dell’Università di Messina e dalla Fondazione Bonino – Pulejo. A quell’incontro parteciparono studiosi di diversi Paesi (Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Italia) e numerosi addetti ai lavori. Nel fare il punto sullo stato dell’arte, emerse la necessità di creare un collegamento stabile fra coloro che si interessavano di bilancio sociale e qualcuno propose di costituire il "club del bilancio sociale”. L’idea fu presa sul serio. Roberto Marziantonio (Presidente dell’IBS e membro del Comitato Scientifico del SEAN – Social&Ethical, Auditing & Accounting Network) la portò avanti e si fece promotore, con KPMG(2), SMAER e Strategia d’Immagine, della costituzione di un comitato al quale hanno aderito spontaneamente, e in più riprese, studiosi di varie discipline e operatori che hanno apportato il contributo della loro esperienza. 2 GRI: nel 2001 è stato pubblicato il Libro Verde della Commissione Europea in tema di responsabilità sociale delle imprese e nel 2002 si è avuta la formulazione delle Sustainability Reporting Guidelines da parte del Global Reporting Initiative (centro di collaborazione ufficiale del United Nations Environment Programme).
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 miglioramento degli insediamenti urbani, anche se trattati solo marginalmente dato i contenuti dei
progetti Cestas;
- per quanto riguarda gli indicatori sociali, si segue la logica del GRI con riferimento ai dipendenti.
Per gli indicatori che esprimono l'impatto delle azioni di Cestas sulle persone e sul loro contesto e
quindi consentono di apprezzare il grado di perseguimento della missione di Cestas, si è invece
ritenuto opportuno far riferimento alla logica di costruzione delle misure di performance che
l'OCSE, l'ONU e la Banca Mondiale hanno convenuto di adottare per la valutazione degli interventi
di cooperazione.
Inoltre, come richiesto dal modello del GBS, il processo di formazione del bilancio sociale e le
informazioni in esso contenute si basano sul rispetto dei seguenti principi:
1. Responsabilità: fare in modo che siano identificabili o che possano identificarsi le
categorie di stakeholder ai quali l'azienda deve rendere conto degli effetti della sua attività.
2. Identificazione: fornire la più completa informazione riguardo alla proprietà e al
governo dell'azienda, per dare ai terzi la chiara percezione delle responsabilità connesse.
Evidenziare il paradigma etico di riferimento, esposto come serie di valori, principi, regole
e obiettivi generali (mission).
3. Trasparenza: tutti i destinatari devono essere posti in condizione di comprendere il
procedimento logico di rilevazione, riclassificazione e formazione, nelle sue componenti
procedurali e tecniche e riguardo agli elementi discrezionali adottati.
4. Inclusione: fare in modo di dar voce - direttamente o indirettamente - a tutti gli
stakeholder identificati, esplicitando la metodologia di indagine e di reporting adottata.
5. Coerenza: fornire una descrizione esplicita della conformità delle politiche e delle scelte
del management ai valori dichiarati.
6. Neutralità: il bilancio sociale deve essere imparziale ed indipendente da interessi di parte
o da particolari coalizioni.
7. Competenza di periodo: gli effetti sociali devono essere rilevati nel momento in cui si
manifestano (maturazione e realizzazione dell'impatto sociale) e non in quello della
manifestazione finanziaria delle operazioni da cui hanno origine.
8. Prudenza: gli effetti sociali positivi e negativi devono essere rappresentati in modo tale
da non sopravvalutare il quadro della realtà aziendale e della sua rappresentazione. Quelli
che si riferiscono a valori contabili devono essere indicati in base al costo.
9. Comparabilità: deve essere consentito il confronto fra bilanci differenziati nel tempo
della stessa azienda o con bilanci di altre aziende operanti nel medesimo settore o contesto.
10. Comprensibilità, chiarezza ed intelligibilità: le informazioni contenute nel bilancio
sociale devono essere chiare e comprensibili. Pertanto la struttura espressiva deve trovare
un giusto equilibrio tra forma e sostanza. La struttura e il contenuto del bilancio devono
favorire l'intelligibilità delle scelte aziendali e del procedimento seguito.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
11. Periodicità e ricorrenza: il bilancio sociale, essendo complementare al bilancio di
esercizio, deve corrispondere al periodo amministrativo di quest’ultimo.
12. Omogeneità: tutte le espressioni quantitative monetarie devono essere espresse
nell'unica moneta di conto.
13. Utilità: il complesso di notizie che compongono il bilancio sociale deve contenere solo
dati ed informazioni utili a soddisfare le aspettative del pubblico in termini di attendibilità e
completezza.
14. Significatività e rilevanza: bisogna tenere conto dell'impatto effettivo che gli
accadimenti, economici e non, hanno prodotto nella realtà circostante. Eventuali stime o
valutazioni soggettive devono essere fondate su ipotesi esplicite e congruenti.
15. Verificabilità dell’informazione: deve essere verificabile anche l’informativa
supplementare del bilancio sociale attraverso la ricostruzione del procedimento di raccolta
e rendicontazione dei dati e delle informazioni.
16. Attendibilità e fedele rappresentazione: le informazioni desumibili dal bilancio sociale
devono essere scevre da errori e pregiudizi, in modo da poter essere considerate dagli
utilizzatori come fedele rappresentazione dell'oggetto cui si riferiscono. Per essere
attendibile, l’informazione deve rappresentare in modo completo e veritiero il proprio
oggetto, con prevalenza degli aspetti sostanziali su quelli formali.
17. Autonomia delle terze parti. Ove terze parti fossero incaricate di realizzare specifiche
parti del bilancio sociale ovvero a garantire la qualità del processo o formulare valutazioni
e commenti, a esse deve essere richiesta e garantita la più completa autonomia e
indipendenza di giudizio.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
3. A proposito del CESTAS…… “Tutto ciò che siamo è il risultato di ciò che abbiamo
pensato” (Budda) 3.1 Identità istituzionale: forma giuridica e dati storici
Il CESTAS (Centro di Educazione Sanitaria e Tecnologie Appropriate Sanitarie) nasce il 30
Marzo 1979 a Bologna come Associazione; in ottemperanza agli artt. 14, 36 e 39 del codice civile,
non persegue scopo di lucro, è apartitico, non ammette discriminazioni di etnia, di sesso, di
nazionalità e di religione e si riconosce nelle caratteristiche degli organismi non lucrativi di utilità
sociale (ONLUS), come recita l’art 1 dello statuto.
Il Cestas è un Organismo non Governativo (OnG) ai sensi della Legge 49/87 (e successive
modifiche) con riconoscimento di idoneità del Ministero Affari Esteri con D.M. N°
1987/128/1906/1D del 20/02/1987 e D.M. N° 1988/128/4168/4D del 14/09/1988, è inoltre
autorizzato a gestire progetti di cooperazione internazionale nei Paesi in via di sviluppo, e
riconosciuto idoneo a svolgere attività di formazione di cittadini dei Paesi in via di sviluppo e
attività di Educazione allo Sviluppo.
Il Cestas è abilitato a gestire progetti finanziati dall’Unione Europea ed altre agenzie internazionali
appartenenti alle Nazioni Unite, promuove sul territorio iniziative di Educazione allo Sviluppo e di
sensibilizzazione sui problemi dei Paesi del Sud del Mondo, nonché attività di formazione per lo
sviluppo sostenibile.
Diverse sono oggi le collaborazioni con Enti Locali, Istituti di ricerca, Università ed altre
Associazioni, in particolare con le regioni Emilia-Romagna e Marche, per promuovere ed
organizzare iniziative a carattere locale, individuando tematiche concernenti i problemi dello
sviluppo socio economico.
Intense attività di sensibilizzazione, di informazione e raccolta fondi a livello regionale
accompagnano ognuno dei programmi di Cooperazione allo sviluppo nei paesi in cui quali il
Cestas opera.
Nel 2004 la Regione Marche, con decreto n. 342/FPR del 22/06/2004, ha accreditato la sede
operativa del Cestas situata a Jesi (AN) per l’esercizio di attività di orientamento e formazione
professionale, riconoscendola quale Ong ed ente di formazione.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Come previsto dal Codice Civile italiano, e riportato nell’art.6 dello Statuto, il Cestas è composto
dai seguenti organi istituzionali:
• L’Assemblea dei Soci
• Il Consiglio di Amministrazione
• Il Presidente
• Il Collegio dei Revisori dei Conti
• Il Collegio dei Probiviri
Scopo dell’associazione è di promuovere la conoscenza, lo studio, le iniziative relative alla lotta al
sottosviluppo e alla fame nel mondo, fondando le sue motivazioni sui valori della solidarietà umana
e della difesa dei diritti dell’uomo, come indicato nello statuto all’art. 4.
In coerenza con queste finalità, il Cestas si propone di attivare diverse iniziative, e in particolare:
• progettare, promuovere, realizzare e gestire in favore delle popolazioni dei Paesi in Via di Sviluppo
azioni, progetti e programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo sia autonomamente che in
collaborazione con OnG ed altri enti pubblici e privati nazionali od esteri, nel rispetto degli scopi
statutari, avvalendosi di esperti, cooperanti e volontari;
• progettare, promuovere realizzare e gestire programmi d’informazione, di educazione dell’opinione
pubblica, di servizio civile nazionale o internazionale, sull’interdipendenza, la solidarietà,
l’intercultura, la cooperazione tra i popoli, l’educazione alla pace, l’integrazione culturale e di
educazione allo sviluppo riguardanti gli argomenti oggetto delle finalità istituzionali, mettendo a
disposizione la competenza dell’Associazione su temi specifici anche su richiesta di istituzioni pubbliche
e private nazionali ed internazionali;
• progettare, promuovere, e realizzare iniziative e corsi di formazione professionale e di aggiornamento
in Italia o all'estero in particolare sulle tematiche oggetto dell’attività del CESTAS rivolte ai propri
collaboratori, cooperanti, volontari, sostenitori, studenti di ogni grado, soci, simpatizzanti che ne
facciano richiesta, nonché al mondo della scuola e del lavoro;
• promuovere l’equità nelle relazioni di genere come fondamento dei nuovi paradigmi dello sviluppo che
preveda azioni per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la
religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali. Particolare interesse sarà
rivolto alla difesa dei diritti dei bambini, bambine ed adolescenti (Art. 13 Trattato di Amsterdam);
• ricerca ed elaborazione di materiale di documentazione relativo alla Educazione Sanitaria ed alle
Tecnologie Appropriate Sanitarie, lotta contro le malattie trasmissibili, igiene e risanamento
ambientale, igiene e sicurezza del lavoro, sicurezza alimentare, sviluppo sostenibile, sviluppo umano,
sviluppo rurale, sviluppo economico e culturale;
• stringere e mantenere rapporti a livello nazionale ed internazionale con enti che perseguono scopi
affini pubblici e privati nazionali ed esteri. Collaborare con Organizzazioni similari e con le sezioni di
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
educazione sanitaria, di tecnologie appropriate sanitarie, di comunicazione e di formazione del
personale facenti parte delle Nazioni Unite, della Comunità Europea e altre associazioni internazionali
promuovendo incontri internazionali, nonché ogni altro dibattito connesso con lo sviluppo dei popoli, la
lotta alla fame nel mondo e la difesa dei diritti umani;
• promuovere rapporti di collaborazione e cooperazione con enti locali, università, centri di ricerca,
aziende sanitarie, imprese, fondazioni, agenzie di sviluppo, regioni, ministeri presenti nel territorio
nazionale o all’estero per la realizzazione delle azioni, progetti, programmi associativi;
• dare vita ad un laboratorio di produzione e diffusione di materiale di comunicazione visivo, audiovisivo
ecc. (dépliants, manifesti, diapositive, videocassette, pubblicazioni e filmati vari) inerente gli scopi
istituzionali. Tale materiale sarà utilizzato sia a livello internazionale che nazionale nell’ambito di
iniziative sulle problematiche relative ai Paesi in via di sviluppo, ai flussi migratori ed alla cooperazione
decentrata fra Istituzioni e privati del Nord e del Sud del mondo;
• promuovere e realizzare iniziative di ricerca scientifica, anche in collaborazione con centri di ricerca
universitari, a supporto di tutte le iniziative, progetti, programmi associativi;
• costituire banche dati, siti web, raccolte bibliografiche e mostre con i materiali raccolti e prodotti
direttamente, destinati alla fruizione del mondo della scuola e dell’associazionismo regionale e
nazionale.” (Art. 4 Statuto)
3.2 I valori guida
“Vivere per gli altri non è soltanto la legge del dovere, è anche la legge della felicità” (A. Comte)
Da oltre ventisei anni il Cestas promuove la solidarietà sociale ed è attivo nell’ambito della
cooperazione internazionale, spinto dalla convinzione che lo sviluppo3 e il progresso, su scala
locale e globale, non dipendono soltanto dalla crescita economica ma anche da quella delle capacità
umane delle attuali e future generazioni, cioè nella promozione di una “solidarietà partecipativa”,
che nello sviluppo coinvolga un numero sempre maggiore di attori sociali (società civile e sue
organizzazioni) sul presupposto che solo una relazione tra eguali può innescare cambiamenti
profondi nelle relazioni politiche ed economiche tra il Nord e il Sud del mondo.
Ne deriva che il ruolo del Cestas, nella realizzazione dei programmi di cooperazione
internazionale, non si limita a quello di agente specializzato nella gestione di risorse tecniche e
3 Il concetto di sviluppo umano e di sviluppo sostenibile sono un bagaglio non solo del mondo non governativo ma delle principali istituzioni internazionali: PNUD, Banca Mondiale, UE, ecc…
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 finanziarie, ma si estende a quello di promotore della mobilitazione degli attori sociali nell’ambito
della solidarietà e cooperazione internazionale.
Il suo compito, come “ONG di sviluppo”, è di promuovere l’“intermediazione sociale” per rendere
i diversi attori istituzionali e sociali sempre più sensibili sui problemi dei paesi del Sud del mondo e
sulle implicazioni di tali problemi nei territori della Comunità Europea.
Questo compito non potrebbe essere svolto se non rispettando alcuni imperativi metodologici
nell’esecuzione dei progetti di cooperazione internazionale lungo le varie diverse fasi del ciclo
progettuale.
I tre più importanti sono:
- aumentare la sensibilità della società civile del Nord sui problemi delle società del Sud;
- aumentare la conoscenza diretta dei problemi come miglior forma per coinvolgere nuovi
gruppi sociali nella solidarietà;
- stabilire nuovi vincoli e creare nuovi rapporti tra società del nord e del sud che devono
affrontare problematiche simili.
3.3 La mission
“La ricchezza vera è quella che continua a riprodursi anno dopo anno, come i frutti sulle
piante” (N.C.) Tutte le attività del Cestas sono orientate a promuovere lo sviluppo umano e sostenibile, nel
rispetto dei diritti dell’uomo4, partendo dalla conoscenza diretta e dallo studio delle realtà dei
paesi con i quali interagisce.
Le iniziative di Cooperazione allo Sviluppo, di Educazione allo Sviluppo e di Formazione sono
articolate nei seguenti settori:
• Sanità
• Sociosanitario
• Educazione Sanitaria
• Alta Formazione
4Dichiarazione universale dei diritti umani: Il 10 dicembre del 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Dichiarazione Universale dei diritti umani. “Tutti gli esseri umani nascono uguali in dignità e diritti” - Art 1 Dichiarazione Universale dei diritti umani; “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona” - Art. 3 Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
• Lavoro e Formazione Professionale
• Sicurezza Alimentare
• Risanamento ed Educazione Ambientale
• Educazione alla Mondialità
• Tecnologie Appropriate Sanitarie
• Pari opportunità
3.4 Gli stakeholder Sono stakeholders quei soggetti (intesi nel senso di individui, gruppi, organizzazioni) che hanno con l'organizzazione relazioni significative e i cui interessi sono a vario titolo coinvolti nell'attività dell'associazione per le relazioni di scambio che intrattengono con essa o perché ne sono significativamente influenzati.
Beneficiari dei progetti Cestas in corso fino al 31/12/2004 in Italia e nel mondo:
BENEFICIARI Paese Progetto Diretti Indiretti Totale ITALIA EAS CESTAS 1.460 14.850 16.310 ITALIA MASTER II – III edizione 54 0 54 ITALIA FORMAZIONE/RICERCA 290 0 290 ARGENTINA SANITARIO 29.200 87.600 116.800 ARGENTINA DONNE – Buenos Aires 800 2.400 3.200 ARGENTINA DONNE – San Nicolás 80 240 320 BOLIVIA SANITARIO 45.000 112.500 157.500
CILE
INSERIMENTO MERCATO DEL LAVORO 2.300 9.000 11.300
ECUADOR SANITARIO 45.000 112.500 157.500 GUATEMALA POVERTÀ 200 200.000 200.200 MALAWI LIVESTOCK 2.500 25.017 27.517 MOZAMBICO SANITARIO 789 468.711 469.500 PALESTINA FORMAZIONE 400 1.200 1.600 PERU SANITARIO 45.000 112.500 157.500 SAHARAWI SANITARIO 820 0 820
TOTALI 173.893 1.146.518 1.320.411
12
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Il CESTAS come OnG e la sua concezione organizzativa
Euro
Sviluppo: 18
IL CESTAS in
cifre dal 1979 al
2004
Soci, Volontari,
Cooperanti e Sostenitori in
Italia e nel mondo: 1000
Partners in Italia ed in Europa: 30
Partners nel Mondo: 91
Master Universitari: 3
Ricerche in corso: 7
Progetti di Educazione
allo Sviluppo In Italia in corso: 2
Presenza nei Paesi in
Via di
Progetti in corso: 23
Progetti di Cooperazione allo Sviluppo nei Paesi in
Via di Sviluppo: 57
Totale delle risorse
mobilitate dai progetti in
corso: 9,850,000
Manifestazioni
e Mostre:
60
13
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
3.5 I settori di attività: Cooperazione allo sviluppo, Educazione allo
sviluppo, Alta Formazione
“E se un giorno lo sfruttato diventasse sfruttatore? Noi non dobbiamo solo invertire i ruoli, ma
dobbiamo invece trovare l’equilibrio, la stabilità la vera uguaglianza” (C. William Brown)
I settori nei quali l’Associazione interviene riguardano principalmente la cooperazione
internazionale nei paesi terzi, l’educazione allo sviluppo e la sensibilizzazione sul territorio
italiano.
Il Cestas, da un lustro, si occupa anche di alta formazione, volta a creare dirigenti e figure quadro
nel settore dello Sviluppo Sostenibile, con Master Universitari di 2° livello, attraverso borse di
studio per gli studenti provenienti da paesi terzi, ma aperti anche a studenti comunitari, e Corsi di
Specializzazione.
Dal 2004 il Cestas progetta, promuove e gestisce attività di Servizio Civile nazionale e
internazionale.
Seguono alcuni cenni sui Progetti Cestas attivi nel 2004, suddivisi in tre macro-settori, che verrano
poi ripresi e trattati nel dettaglio nel capitolo 5.2.
3.5.1 Cooperazione allo sviluppo Progetti in America Latina
In Cile, paese dove il Cestas opera da 16 anni in un progetto denominato “Employment
Intermediary Centers for the Low-Income Women Householders Programme in Concepción and
Santiago Provinces” con l’obiettivo di proteggere ed inserire le donne capofamiglia e i disoccupati
nel mercato del lavoro. Il progetto è finanziato dal Governo del Cile e da Cestas.
In Argentina il Cestas promuove un progetto che ha come obiettivo il miglioramento della qualità
dei servizi sanitari in materia di salute materno infantile erogati nella provincia di Buenos Aires e
l’avvio di un processo di aggiornamento scientifico del personale.
Sempre in Argentina, il Cestas gestisce un programma di sostegno alle attività di formazione e di
intermediazione lavorativa della popolazione femminile più emarginata e povera nella ciudad,
conurbano e provincia di Buenos Aires. Nel corso dell’anno è stato attivato il meccanismo di
formazione e di inserimento lavorativo nelle tre località previste dal progetto e realizzato il
programma di intermediazione lavorativa. Inoltre, il progetto ha visto l’attivazione del Fondo de
14
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Autoempleo, una linea specifica che permette alle donne che desiderano intraprendere un’attività in
proprio di ricevere una piccola somma finanziaria. Nel Dicembre del 2004 Cestas ha ottenuto il
cofinanziamento da parte della Regione Marche di un progetto denominato: “Sostegno
all’occupazione femminile a S. Nicolas de los Arrojos”. Le attività previste dal progetto avranno
inizio nel 2005.
Nell’area che include Perù, Bolivia ed Ecuador, il Cestas segue un progetto che si propone
l’obiettivo di incrementare il livello di cooperazione tecnica tra i ministeri della salute di Perù,
Bolivia ed Ecuador e il miglioramento della qualità dei servizi sanitari in materia di salute materno-
perinatale erogati nei paesi interessati.
Inoltre, in Bolivia il Ministero degli Affari Esteri italiano ha nel 2004 approvato il “Progetto di
risanamento Agro-Forestale nel bacino del fiume Salo (Municipalità di Tupiza)”, con l’obiettivo di
contribuire al miglioramento del livello di vita degli abitanti della zona corrispondente al bacino del
fiume Salo, appoggiando lo sviluppo socio-economico delle comunità residenti, migliorando
l’accesso, l’utilizzo e garantendo la rinnovabilità delle risorse del territorio.
In America Centrale il Cestas è presente in Nicaragua e Guatemala. Nel primo, è stato approvato
dal Ministero degli Affari Esteri italiano un progetto che ha per titolo: “Programma di Sviluppo
Integrato nel quartiere di Sutiva (Municipalità di Leon)” e persegue il miglioramento della qualità
dei servizi sanitari erogati alla popolazione attraverso il Centro di Salute di Sutiava e delle
condizioni igienico-sanitarie e ambientali della comunità residente nel bacino del Rio Chiquito,
l’incremento, la produzione e il miglioramento della commercializzazione in campo
agrozootecnico delle comunità beneficiarie.
In Guatemala il Cestas, in partnership con la Fondazione presieduta dalla Premio Nobel Rigoberta
Menchù Tum, ha concluso un progetto facente parte del programma Anti-Poverty Partnership
Initiatives (APPI).
Progetti in Africa
In Malawi è in via di conclusione il progetto dal titolo: “Livestock promotion training activities for
smallholder farmers in dairy sector”. Il progetto basato sul miglioramento dello standard di vita
della popolazione dell’area di Ntchisi.
Sempre in Malawi il Ministero degli Affari Esteri italiano ha approvato nel 2004 il progetto del
Cestas intitolato: “Sana Maternità: Formazione e aggiornamento per operatori sanitari nel
settore della salute materno-infantile”. Si prevede l’avvio di tale progetto entro il primo trimestre
del 2005.
In Mozambico è in corso un progetto dal titolo: “Progetto di Appoggio allo Sviluppo della Rete
Sanitaria di Base nell’Area di Mavalane - Maputo”, che tende a migliorare le condizioni fisiche,
l’efficienza e la qualità dei servizi offerti dai centri sanitari localizzati nell’area di Mavalane.
15
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Inoltre il Cestas ha concluso nel 2004 il progetto, intitolato: “Sostegno alla formazione
professionale, all’informazione preventiva e all’uso di terapie di medicina tradizionale nella lotta
alla diffusione dell’HIV/AIDS nell’area di Benefica e Mocuba (Mozambico)”.
Il Cestas ha dato anche avvio, nel 2004, al progetto: “Sostegno al Centro di Salute I de Majo nella
lotta alla diffusione dell’HIV/AIDS nell’area di Salute di Mavalane – Maputo”. In Namibia il
Ministero degli Affari Esteri italiano ha approvato un progetto intitolato: “Supporto al programma
nazionale integrato di lotta all’HIV/AIDS e TBC nelle regioni di Omusati ed Erongo”, con
l’obiettivo di migliorare lo stato di salute della popolazione namibiana, attraverso la riduzione della
diffusione del virus HIV nella regione di Omusati, e la riduzione ed il controllo della TBC nella
regione di Erongo. Di tale progetto si prevede l’avvio entro il primo trimestre del 2005.
I Progetti nel Mediterraneo
In Palestina è in corso un progetto dal titolo “Training and development of artistic traditional
handcraft at the Ceramic School in Hebron”, volto a creare un centro di formazione per ceramisti e
a potenziare la produzione artigianale nell’area di Hebron.
In Algeria, nel marzo 2004, è stato portato a termine un progetto relativo ai Campi Saharawi
intitolato: “Training of Sahrawi physiotherapists and orthopaedic technicians and improvement of
life conditions of physically disabled in Sahrawi Refugees Camps”, finalizzato al miglioramento
delle condizioni e delle prospettive di vita dei disabili motori nei Campi Profughi Sahraui, alla
promozione di corsi formativi in loco e alla riorganizzazione del Centro sanitario preesistente
nell'Ospedale.
3.5.2 Educazione allo sviluppo in Italia Il Cestas sta rafforzando la sua presenza in Italia anche attraverso progetti di Educazione allo
Sviluppo volti ad accrescere la consapevolezza nelle relazioni tra Nord e Sud del mondo.
Nel 2004 si è concluso il progetto: “Voci di donne dall’Africa e dal Mediterraneo – La
globalizzazione in un’ottica di genere”, una campagna co-finanziata dal Ministero degli Affari
Esteri italiano e promossa da un consorzio diretto da Cestas, con lo scopo di accrescere la
consapevolezza e la conoscenza del ruolo della donna africana nella produzione e nella diffusione
della propria cultura.
Sempre nell’ambito dell’Educazione allo Sviluppo,ha avuto inizio nel 2004, il progetto co-
finanziato dal Ministero degli Affari Esteri, dal titolo “SALUTE GLOBALE – Sistemi sanitari
locali e cooperazione sanitaria decentrata”. L'iniziativa contribuisce alla promozione della
cooperazione sanitaria decentrata nei Paesi in Via di Sviluppo, attraverso una serie di attività di
informazione e formazione in Italia, per la diffusione delle conoscenze specifiche relative al
settore, attraverso la creazione di un database di professionalità disponibili ad essere coinvolte in
iniziative di cooperazione sanitaria e di promozione della salute nei Paesi in Via di Sviluppo.
16
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 3.5.2 Formazione Alla fine del 2004 si registrano oltre cinquanta convenzioni con Università Italiane, Enti di
Formazione, Enti Locali, Enti privati, Agenzie per l’Ambiente e l’Energia, A.S.L., Organizzazioni
Internazionali, altre ONG e Centri di ricerca per realizzare attività formative. Il Cestas ha inoltre
rinnovato la convenzione con l’Università degli Studi di Bologna per accogliere tirocinanti in base
alla nuova normativa, che disciplina i tirocini formativi 5. Il Cestas è diventato per un numero
rilevante di studenti, sede di formazione, nonché un’ottima opportunità di ricerca e tirocinio
lavorativo sia presso la sede sia presso i progetti nei Paesi in Via di Sviluppo.
È datata 2002 l’attivazione, con un finanziamento del Ministero degli Affari Esteri, di un
programma d’alta formazione per dirigenti dei Paesi in Via di Sviluppo ed Europei, che il Cestas
promuove insieme al Dipartimento di Sociologia dell’Università degli Studi di Bologna. Il Master,
nel 2004 giunto alla sua terza edizione e denominato “Master Universitario di II Livello in
Politiche Sociali e Direzione Strategica per lo Sviluppo Sostenibile del Territorio”, ha come
obiettivo la formazione di manager governativi e non, provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo ed
Europei, responsabili per l’elaborazione, esecuzione e valutazione dei programmi di lotta alla
povertà e di promozione dello sviluppo locale sostenibile.
Quest'iniziativa di cooperazione allo sviluppo diversa e qualificante è stata anche articolata assieme
alla neo-nata rete di OnG per la Cooperazione Universitaria CCU, dalla quale il Cestas è socio
fondatore.
Il Cestas è inoltre ente accreditato per la presentazione di progetti di Servizio Civile Nazionale
Volontario, e nel 2004 ha attuato il progetto “Formare un mondo responsabile”.
Il Cestas ha inoltre organizzato varie conferenze e dibattiti e ha prodotto materiale educativo come
pubblicazioni, poster, slide, video e il sito internet: www.cestas.org.
Nel 2004 il Cestas ha promosso la seconda edizione della Scuola di Specializzazione “Ideazione,
Gestione e Valutazione dei Programmi di Cooperazione Internazionale”’, per fornire il metodo di
lavoro e gli strumenti per sviluppare una competenza professionale nella gestione di programmi e
progetti complessi nel campo della cooperazione internazionale. La scuola ha inoltre offerto la
possibilità di svolgere stage formativi all’estero per un numero limitato di partecipanti.
Inoltre con la nascita della nuova sede operativa Cestas Marche, si sono svolte nel territorio
marchigiano, attività di presentazione e sensibilizzazione dell’associazione, partecipando a tavoli
con enti locali e seminari con organismi sociali. Inoltre sono stati svolti i primi corsi di formazione
in materia di sviluppo sostenibile.
5 Legge n. 196/97 art. 18 e DM 25/3/98 n. 142
17
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
4. Corporate Governance e Struttura Organizzativa
4.1 Struttura organizzativa sede Cestas L’assetto organizzativo del Cestas, con le relative responsabilità ed incarichi, è strutturato in forma
gerarchico-funzionale, correlato da meccanismi interni di gestione che consentono una corretta
circolazione delle informazioni, al fine di creare e potenziare la sinergia delle forze e competenze
che compongono l’Organismo.
A tal fine il cestas ha adottato un manuale che individua nel dettaglio responsabilità, competenze e
procedure di lavoro standardizzate.
4.1.1 Organi Associativi Gli Organi politici dell’Associazione sono l’Assemblea dei Soci, la quale elegge il Collegio dei
Revisori dei Conti, il Collegio dei Probiviri ed il Consiglio di Amministrazione (CdA) che a sua
volta elegge il Presidente ed il Vice Presidente.
L’Organismo è diretto dal Presidente
4.1.2 Consiglio di amministrazione (CdA) 1. Il CdA ha la gestione ordinaria e straordinaria dell’Associazione
2. Nomina il Presidente ed il Vice Presidente
3. Si riunisce tutte le volte che il Presidente lo ritenga necessario o che ne venga fatta richiesta
almeno da due suoi componenti
4. Approva i Bilanci
5. Procede alla nomina degli incarichi e dell’eventuale assunzione sugli aspetti economici,
retributivi e finanziari
6. Valuta semestralmente la relazione di attività presentata dal Presidente
7. Definisce ed approva la programmazione d’attività del Cestas, presentata dal Presidente
4.1.3 Presidente Rappresentanza Politica:
1. Rappresenta legalmente la struttura verso i terzi (Enti finanziatori, enti locali, istituzioni
italiane e straniere, soci locali nei paesi terzi, ecc)
2. Rappresenta politicamente l’Associazione
3. Cura l’esecuzione dei deliberati dell’Assemblea e del CdA
18
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 4. Presiede l’assemblea
5. Convoca il CdA
6. In casi di urgenza, può esercitare i poteri del CdA, salvo ratifica successiva alla prima riunione
del CdA stesso
7. Rappresenta l’Associazione presso gli Istituti Finanziari
8. Cura i rapporti con i soci
Poteri gestionali:
1. Dirige la Struttura organizzativa del Cestas
2. Esegue le politiche decise dal CdA
3. Convoca e dirige il coordinamento interdipartimentale
4. Dirige l’Associazione negli aspetti tecnici, operativi, finanziari ed amministrativi
5. Vista ed autorizza i mandati di pagamento
6. Dirige lo staff, eseguendo e gestendo direttamente le politiche sulle risorse umane
deliberate dal CdA
7. Promuove e realizza nuovi programmi di sviluppo associativo
8. Presenta la relazione annuale di attività al MAAEE
9. Elabora e presenta semestralmente al CdA la proposta di programmazione tecnico-
finanaziaria e la valutazione sullo stato di avanzamento delle attività
10. Presenta al CdA annualmente la strategia di intervento del Cestas (politica di
progettazione, gestione e di sviluppo/gestione delle risorse umane) per l’approvazione.
4.1.4 Struttura operativa Cestas La struttura operativa del Cestas sede è suddivisa in cinque Dipartimenti:
1. Dipartimento Programmi di Sviluppo
2. Dipartimento Italia
3. Dipartimento Formazione
4. Dipartimento Progettazione
5. Dipartimento Amministrazione
Ogni Dipartimento può essere coordinato da un Responsabile.
Nel 2004 il Cestas rende ufficialmente operativa una nuova sede nelle Marche, già presente dal
2000, coordinata da un responsabile, accreditata in giugno 2004 come Ente di Formazione
Superiore della Regione Marche ed iscritta presso l’albo regionale degli enti che operano nella
solidarietà internazionale.
La sede Marche, opera in tre settori principali:
- Cooperazione allo sviluppo: ideazione e realizzazione di progetti di cooperazione internazionale
in paesi in via di sviluppo
19
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 - Formazione: ideazione e realizzazione di programmi formativi e corsi sui temi dello sviluppo
locale,cooperazione internazionale, economia sociale etc...
- Educazione allo sviluppo: ideazione e realizzazione di progetti e iniziative di educazione e
sensibilizzazione sul territorio marchigiano
4.1.5 Dipartimenti Il Dipartimento “Programmi di Sviluppo” è suddiviso in tre Aree geografiche:
1. Africa
2. America Latina e America Centrale
3. Area Balcanica e Area Mediterranea.
Ogni Area geografica è gestita da un “Responsabile di area” (Desk Officer).
Il dipartimento si occupa di:
1. promuovere, realizzare e gestire i programmi di sviluppo nelle aree strategiche individuate
annualmente dalla programmazione del Cestas;
2. ricercare e mobilitare le risorse umane, tecniche e finanziarie necessarie per gestire i
progetti;
3. Promuovere la cooperazione decentrata sui temi di competenza dipartimentale;
4. Promuovere e mantenere le relazioni con gli Enti di riferimento.
Il Dipartimento “Italia” si occupa di:
1. realizzazione e gestione di programmi di Educazione allo Sviluppo e di Intercultura;
2. promuovere, realizzare e gestire programmi di Educazione allo Sviluppo e di Intercultura;
3. ricercare i cofinanziamenti per i programmi in gestione;
4. sensibilizzare e promuovere la cooperazione decentrata;
5. promuovere e mantenere le relazioni con gli Enti di riferimento.
Il Dipartimento “Formazione” si occupa di:
1. promuovere, realizzare e gestire di programmi di formazione nelle aree strategiche
individuate annualmente dalla programmazione del Cestas;
2. ricercare i cofinanziamenti dei progetti in gestione;
3. promuovere e gestire i rapporti con gli Enti di riferimento (Università, Centri di ricerca e di
formazione);
4. promuovere la cooperazione decentrata sui temi di competenza dipartimentale.
Il Dipartimento “Progettazione” segue le seguenti tematiche:
1. dirigere ed eseguire il piano annuale di progettazione contenuto nella programmazione del
Cestas;
2. ideare e gestire le banche dati di competenza;
3. valutare le fattibilità dei progetti;
4. programmare e realizzare le missioni di fattibilità;
20
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
5. ricercare linee di finanziamento e enti finanziatori;
6. elaborare e presentare progetti agli Enti Finanziatori;
7. seguire le istruttorie dei progetti;
8. assistere i dipartimenti del Cestas in tema di progettazione;
9. promuovere la cooperazione decentrata sui temi di competenza dipartimentale.
Il Dipartimento “Amministrazione”, in collaborazione col consulente fiscale, si occupa di:
1. contabilità generale Cestas e dei singoli progetti Cestas;
2. controllo di gestione per le spese sede e loco e programmazione finanziaria;
3. certificazione finanziaria dei progetti e monitoraggio;
4. rendicontazione progetti;
5. gestione dei rapporti commerciali, rapporti banche e gestione dei pagamenti;
6. gestione del personale;
7. redazione bilancio;
8. interazione e appoggio altri dipartimenti circa questioni amministrative o commerciali.
4.2 Organigramma
Di seguito viene riportato l’organigramma del Cestas, così come si configura nel 2004.
Si delinea una Struttura gerarchico- funzionale che raggruppa i ruoli per competenze simili, attività
e processi ben definiti. Il controllo gestionale e il potere direttivo restano centralizzati.
ASSEMBLEA DEI SOCI
CDA
COLLEGIO DEI SINDACI PRESIDENTE
SEDE MARCHE PROBIVIRI
DIPARTIMENTO PVS SEGRETERIA
DIPARTIMENTO FORMAZIONE
DIPARTIMENTO EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO
DIPARTIMENTO PROGETTAZIIONE
DIPARTIMENTO AMMINISTRAZIONE
21
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
4.2.1 Strategie e processo gestionale
Il Cestas ha adottato negli ultimi anni strumenti di gestione, standardizzati per tutti i dipartimenti
che si occupano della gestione diretta di progetti (Programmi di Sviluppo, Formazione,
Italia/Europa), che costituiscono le basi del lavoro operativo. A questi si possono aggiungere
metodologie proprie di ciascun dipartimento, sempre che non siano in opposizione con le procedure
proprie della struttura.
Inoltre (come esplicato al successivo punto 5.5.4) relativamente ai metodi di comunicazione
interna, vengono svolte periodicamente riunioni interdipartimentali di programmazione e
valutazioni semestrali che permettono lo scambio di informazioni utili al processo gestionale.
Gli strumenti comuni sono:
• Form di gestione progetti
• Budget generale di spesa
• Programmazione tecnico-operativa
• Controllo di gestione
• Certificazioni trimestrali
• Programmazione generale
• Valutazione generale
4.3 I partner locali Grazie ad una presenza ormai consolidata in alcuni territori, in particolare nei paesi dell’America
Latina e dell’Africa, il Cestas vanta il prezioso sostegno e la proficua collaborazione di partner
locali, nello svolgimento dei progetti di cooperazione.
Questa rete di partner si è consolidata nel corso degli anni, in virtù dei risultati positivi conseguiti
sul territorio, e grazie soprattutto ad una maggiore attenzione e sensibilità degli enti locali circa le
problematiche connesse allo sviluppo. La fiducia che questi sostenitori hanno accordato e
accordano al Cestas, fa sì che i progetti abbiano un forte appoggio locale sia in termini economici
che di esperienze e di capacità operative.
Gli appoggi principali all’associazione sono costituiti principalmente da:
1. Istituzioni Governative (Ministeri, Dipartimenti, Municipalità, Ospedali, Centri sanitari) 2. Enti Locali 3. Istituzioni Universitarie ed educative 4. Organizzazioni non Governative (ONG) 5. Associazioni di base 6. Organizzazioni Internazionali
22
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 E’ di fondamentale importanza per il Cestas collaborare ed interagire il più possibile con gli enti
locali, al fine di offrire un supporto specializzato agli operatori dei vari paesi, senza sostituirsi a
questi ma cercando di sviluppare e approfondire le loro conoscenze, rendendoli così autonomi nella
gestione delle problematiche presenti sul territorio interessato. Uno dei principali mezzi è la
formazione degli omologhi, attraverso corsi di vari livelli che consentono il trasferimento di
conoscenze e metodologie di lavoro opportune e sostenibili.
4.4 Le relazioni nazionali ed internazionali Il Cestas opera in collaborazione e con finanziamenti di:
• Ministero degli Affari Esteri • Commissione Europea • Regioni • Governi locali • Università • Organizzazioni Internazionali • Privati
23
Di seguito si illustra nel dettaglio la rete dei partners Cestas, sia in Italia che nel resto del mondo.
Enti Locali:
Regione Emilia Romagna Regione Marche
Regione Sardegna Regione Veneto
Provincia di Bologna Comune di Bologna
Comune di Jesi Comunità Montana cinque
valli bolognesi
Enti pubblici Ausl bologna
Ufficio nazionale per il Servizio Civile
Arpa Emilia Romagna Arpa Friuli Venezia Giulia
Ministeri:
Ministero degli Affari Esteri
Ministero del LavoroMinistero della Salute
Ricerca Miur
Associazioni: Ass. Rete di energia Casa delle Culture
CCU Consulta per la Pace
Coop Form Ecologia
Efeso Terre des Hommes Carrefour europeo
Banche:
Carisbo Banca di Bologna Banca di Cividale
Banca popolare Etica Banca Pop di Ancona
Rete
Istituzionale Cestas in
Italia Altri: Cersdu Cespi
Commercio alternativo di Ferrara
Fondazione A. Colocci Icea
Ideaitalianoit Med ingegneria srl
Nomisma spa Tenaris Dalmine
Università:
Università degli Studi di Bologna
Univ. di Modena e RE Università di Parma Università di Urbino
Università di Macerata Univ. Pol. delle Marche
Università Bocconi Politecnico di Milano Accademia Belle Arti
Comitati:
Associazione delle OnG italiane
Cocis Cooger
Forum terzo settore Comitato enti locali
presso la provincia di Perugia
GAL
OnG: Aifo
Aispo Cefa
Cospe Rete RC
CRIC
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
Organisation
Rete
Benin: AFAP, Carder Ouémé,
Centro d'azione Regionale
di Sviluppo rurale
Ministero dell'Agricol. e
della pesca del Benin,
Unions sous Préfecturales
de producteurs.
Etiopia Congregazione Missionaria
della Consolata, Ethiopia, Lions
Club di addis Abeba
Ministero della Salute
Ong Health Aid Ethiopia and
Integrated Community
Mozambico Direzione dell'Area di
Mavalane
Direzione Sanitaria della città
di Maputo
Ministero della Salute
UGC(Uniao Geral das
cooperativas)
sostenitori Cestas
all’estero Malawi
Unicef, Area25, Community
Committee St Francis Parish
Kanengo, Dipartimento dei Servizi
veterinari di Lilongwe,
Ministero della Salute e della
popolazione, Ministero
dell'Agricoltura e dell'irrigazione,
S.S.L.P.P., SASO- Salima Hiv/Aids
Support Organization,
Università del Malawi
Namibia Direzione del Programma
Nazionale delle cure domiciliari e
tbc
Direzione generale della Sanità di
Omusati
Direzione Nazionale di Medicina
di base
Direzione Regionale della Sanità
di Erongo
Ministero della Salute e delle
Botswana Bonaso-Botswana Network
of Aids service
24
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
Argentina CEDES, CEIM, CLAP-OPS/OMS,
Consejo Nacional de la Mujer,
FONCAP, Fundación Propuesta,
Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires,
Hospital Alvarez, Hospital Fernandez,
Hospital Fiorito, Hospital Gutierrez,
Hospital Iriarte, Hospital Penna,
Hospital Piñero, Hospital Posadas,
Hospital Santojanni, Hospitales de la
Ciudad Autónoma de Buenos Aires
Nicaragua Centro para la promocion y el
desarrollo local, Ministero della
Salute, Municipio Docente
Asistencial del Silais di Léon,
Unan, Universidad National
Autonoma di Léon.
Perù Dirección Regional Salud Cusco,
Hospital Apoyo Dpt. Cusco,
Hospital de las Mercedes, IEMP,
Ministero della Salute del Perù,
OGCI, MINSA.
Rete sostenitori
Cestas all’estero
Ecuador Htal. Pablo Suarez, Htal. Vicente Corral Moscoso,
MINSA
Guatemala Fondazione Rigoberta Menchù
Tum
Ministero dell'educazione
Bolivia Caja National de Salud, Cepad, Hospital
Gineco-Obstetrico, Hospital Jaime Sánchez
Pórcel, Hospital Materno Infantil caja, Htal.
Mat. Inf. Caja Nac. Salud, Maternidad Percy
Boland
Ministero della Salute della Bolivia, MINSA,
Servicio Departamental de Salud
Cile CIL, Comune di Concepciòn, Comune di
Conchalì, Comune di Hualqui, Comune di San
Pedro, Comune di Talcahuano, Comune di
Tomè, Corporaciòn de Salud y desarrollo
Social, Escuela de La Mujer Prodemu, Fosis,
Ministero del Lavoro, Ministero della Salute,
Ministero dell'Ambiente, SENCE, SSC,
Università Bolivariana, Università di
Concepciòn, Università San Sebastian.
25
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
26
Albania Centro Ospedaliero Dr Xh Congoli di
Elbasan
Miinistero della Salute
Municipio di Scutari
Useful to Albanian women, ong.
Palestina Ministero della
cooperazione
Ministero
dell'educazione
Municipio di Hebron
Scuola per la Ceramica
di Hebron
Saharaui Dipartimento di Sanità
Saharaui
Ministero Sarawi e Cooperazione
Rete sostenitori
Cestas all’estero
Altre Istituzioni Ambasciata di Svezia a Tirana, Cancer Research,
Berk (UK), Commissione Europea, London Burough
of Sutton- Civic Offices London, Merton Civic
Service (UK), Pasarp, Albania Schhol for tropical
Medicine and Research in the University of
Liverpool (UK), Solidar, Undp, Unicef, Unido,
Università di Uppsala, Svezia, Università libera di
Bruxelles, Belgio Università del Quindio, Colombia,
Who.
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
5. Relazione sociale 2004 “Spesso grandi imprese nascono da piccole
opportunità” (Demostene) 5.1 Settori di attività: all’estero e in Italia
Le attività del Cestas sono orientate principalmente alla tutela della salute, seguendo un processo
dalla sensibilizzazione, alla formazione, fino allo sviluppo di tecnologia e operatività mirate.
La maggior parte dei progetti Cestas ha come oggetto le problematiche sanitarie, per offrire
conoscenze e strumenti, a seconda delle esigenze dei vari territori, utili a migliorare le condizioni di
vita dei Paesi interessati.
Nell’ambito della tutela della salute, i progetti Cestas in Africa sono principalmente orientati alla
lotta e prevenzione dell’Aids, sia tramite sostegno medico, sia attraverso l’impegno nel campo
della ricerca di nuovi metodi terapeutici, quali ad esempio l’aloe. Nella lotta all’Aids, il supporto
fornito è rivolto alle istituzioni sanitarie locali, in termini di infrastrutture e di formazione del
personale medico e sanitario, ma anche con la creazione di comunità specializzate nella
prevenzione e nella cura, tramite la formazione di educatori e di sensibilizzazione.
Il Cestas supporta gli organismi locali che forniscono ausilio psicologico ai malati, alle famiglie e
agli orfani dell’Aids, secondo i principi della Home-based Care6, trasferendo competenze per la
riproducibilità e autosostenibilità dei progetti. Questi devono collegarsi direttamente allo sviluppo e
promozione di attività generatrici di reddito, poiché le famiglie affette da Aids sono esposte al
rischio di povertà, a causa della diminuzione o perdita delle capacità produttive dei membri
ammalati, in virtù anche del fatto che le spese di cure possono assorbire un terzo del reddito
familiare. Sempre nell’ambito sanitario, altra tematica affrontata è la disabilità. Nel settore della
riabilitazione7, il Cestas ha operato nei campi profughi Saharawi, offrendo assistenza sanitaria,
formazione agli operatori della fisioterapia e costruendo un ospedale per le cure di base. Inoltre si
6
Community home-based care (CHBC): assistenza domiciliare entro la comunità. Può essere definita come la cura e il supporto che le persone affette da Hiv/Aids e altre malattie croniche ricevono nelle loro case, attraverso le loro famiglie e comunità. Questo approccio è rivolto ai bisogni medici, infermieristici, emozionali, spirituali, psicologici, sociali e materiali delle persone che vivono con l’Hiv/Aids (PLWA) e delle loro famiglie. Il principale obiettivo è di migliorare la qualità della vita delle persone malate e di mantenere la loro dignità. Ha anche lo scopo di contribuire alla riduzione dello stigma e della discriminazione verso i malati di Hiv/Aids e della conseguente diffusione del virus, riducendo così l’impatto dell’Hiv/Aids sugli individui, le famiglie e le comunità. 7 Per "Riabilitazione" si intende, facendo riferimento alla definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.), quell' "insieme di interventi che mirano allo sviluppo di una persona al suo più alto potenziale sotto il profilo fisico, psicologico, sociale, occupazionale ed educativo, in relazione al suo deficit fisiologico o anatomico e all'ambiente".
27
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 offrono servizi che permettono ai disabili di vivere più autonomamente e di partecipare più
pienamente alla vita della comunità.
In America Latina, i progetti Cestas si rivolgono alla tematica materno–infantile, che riguarda
l’alta percentuale di mortalità e inabilità derivante dal concepimento e dalle fasi “pre” e “post”
parto. Le cause dell’elevato grado di mortalità materna e infantile sono imputabili alle condizioni
sociali, educative, lavorative e nutritive nelle quali versano le donne dei paesi in via di sviluppo.
L’impegno del Cestas consiste nel creare centri di salute nei quali sono offerti i servizi sanitari di
base8, reti di studio e raccolta di dati utili a prevenire e monitorare problemi e malattie. Vengono
svolti corsi di sensibilizzazione basati sull’informazione, la comunicazione e l’educazione, poiché
ritenuti basilari per la risoluzione di queste problematiche.
Altri settori in cui operano i progetti Cestas riguardano lo sviluppo economico-sostenibile del
territorio attraverso l’appoggio per la realizzazione di attività di micro-imprese quali ad esempio la
creazione di piccole cooperative casearie in Malawi (Africa), o la dotazione di attrezzature basilari
per incentivare lo sviluppo di lavori artigianali come ad esempio in Argentina (America Latina), o
la creazione di un istituto di ceramica in Palestina che prevede lo sviluppo di un intero processo
produttivo, dalla lavorazione alla commercializzazione.
Per quanto riguarda l’operare in Italia, l’obiettivo principale del Cestas è rivolto alla
sensibilizzazione sia dei singoli che delle istituzioni, offrendo seminari e formazione aperti agli
operatori del settore.
Le attività di formazione e di educazione allo sviluppo del Cestas sono orientate, come già detto,
ad accrescere la sensibilità nella società civile del Nord sulla realtà e i problemi dei Paesi del Sud,
ad aumentare la conoscenza diretta dei problemi, a stabilire nuove relazioni e legami tra società del
Nord e del Sud che devono affrontare problematiche simili, nell’ottica della cooperazione
decentrata. Si cerca inoltre di promuovere forme di produzione, consumo e scambio basate sul
rispetto dei diritti dell’uomo e della natura, una reciproca conoscenza delle diverse culture
nell’ottica dell’educazione interculturale, un’informazione giornalistica partecipata e alternativa
rispetto al modello dominante, la collaborazione con attori italiani del sistema formativo.
L’offerta formativa attivata dal Cestas intercetta una crescente domanda nei paesi in via di sviluppo
di riduzione del gap tecnologico, di partecipazione al mondo dell’informazione globale, e integra i
percorsi curricolari di questi paesi soprattutto sul piano della sostenibilità ambientale.
8 Concetto di assistenza sanitaria di base: La prima e propria definizione di assistenza sanitaria di base (ASB) può essere identificata con quella data in occasione della Conferenza Internazionale sull’Assistenza Sanitaria Primaria che ha avuto luogo ad Alma Ata nel 1978: “quelle forme essenziali di assistenza sanitaria che sono basate su tecnologie e metodi pratici, scientificamente validi e socialmente accettabili, rese accessibili a tutti gli individui e alle famiglie nella comunità grazie alla loro piena partecipazione, realizzate a un costo che la comunità e la nazione possono sostenere in ogni fase del proprio sviluppo in uno spirito di autonomia e di autodeterminazione.” L’assistenza sanitaria primaria è una parte integrante sia del sistema sanitario di un paese, del quale rappresenta la funzione centrale e il punto principale, sia del completo sviluppo sociale ed economico della comunità. Essa rappresenta la prima occasione di contatto degli individui, della famiglia e della comunità con il sistema sanitario nazionale, portando l’assistenza sanitaria il più vicino possibile ai luoghi di vita e di lavoro, e costituisce il primo elemento di un processo continuo di assistenza sanitaria”.
28
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Per gli studenti italiani e comunitari il Cestas organizza corsi di formazione e di aggiornamento sui
settori d'intervento, e pubblica periodicamente manuali per operatori della cooperazione sanitaria,
libri e opuscoli di educazione sanitaria, in diverse lingue.
Le attività di formazione del Cestas si sviluppano lungo due filoni:
- formazione para e post-universitaria di base: attraverso percorsi integrativi e
professionalizzanti, per fornire un raccordo tra Università e mondo del lavoro, e al contempo
un’alta formazione post-universitaria;
- formazione post-universitaria specializzante: come perfezionamento e integrazione di carriera
per professionisti che già operano o opereranno nei settori formativi del Cestas.
I percorsi formativi toccano i temi dell’ambiente, della salute, dello sviluppo sostenibile, della
cooperazione internazionale,dell’intercultura, e della pace e diritti dell’uomo. Essi hanno
l’obiettivo di contribuire a formare figure professionali nel campo della cooperazione
internazionale e nella direzione, gestione e valutazione di politiche e programmi di sviluppo
territoriale.
I progetti di educazione allo sviluppo comprendono attività di informazione, sensibilizzazione e
formazione rivolta ai cittadini dei paesi industrializzati, e abbracciano tematiche trasversali, che
spaziano dall’interdipendenza tra Nord e Sud del mondo, ai diritti umani, all’ambiente, alla pace
fino all’intercultura, attraverso l’organizzazione di seminari, spettacoli, mostre, campagne di
informazione, creazione di materiale divulgativo e audiovisivo, nonché azioni didattiche nelle
scuole.
Da semplice divulgazione delle attività svolte nei paesi del Terzo mondo, l’educazione allo
sviluppo è divenuta strumento per la promozione di una cittadinanza dedita a comportamenti di
responsabilità e solidarietà, dall’ambito del consumo a quello del turismo responsabile,
consapevole dei legami biunivoci tra economie del Nord e del Sud del mondo, dei limiti e delle
inefficienze dello sviluppo in termini ambientali e sociali, della complessità dei sistemi culturali
“altri”, delle dinamiche che presiedono alla creazione di povertà a livello planetario ma anche
nazionale, tra le diverse fasce della popolazione. L’attività di sensibilizzazione è volta anche a
creare sinergie, scambio di conoscenze e competenze tra soggetti qualificati del Nord e del Sud del
mondo nei più diversi ambiti.
29
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
5.2 I progetti in corso nel 2004
“Un passo alla volta mi basta” (Gandhi)
Il 2004 ha rappresentato il consolidamento di tutti i progetti avviati nel mondo.
Di seguito sono riportati gli stati d’avanzamento dei Progetti Cestas attivi nel 2004, suddivisi per
Paese.
I progetti Cestas per Aree geografiche di intervento nel 2004
5 4 2 5
0 5 10 15 20
2004
America Latina Africa Mediterraneo Italia
I progetti Cestas per settore di attività nel 2004
11 3 2
0 5 10 15 20
2004
Cooperazione internazionaleAlta FormazioneEducazione allo Sviluppo
30
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 5.2.1 America Latina
Progetto n. 2675/CESTAS/Peru
Titolo: “Creazione di una rete regionale Andina di Centri di Salute Materno-Perinatale”
Paese e località di realizzazione: Perù, Bolivia, Ecuador.
Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri
Data inizio delle attività: 08/07/2002
Data conclusione: 07/11/2005
Partners Locali: Commissioni Nazionali della Rete (CNR) in Perù, Bolivia ed Ecuador;
Commissione Centrale di Coordinamento della Rete Andina dei Centri di Materno Perinatale
(CCNR); Ministeri Nazionali di Salute Pubblica Perù, Bolivia ed Ecuador;
Obiettivi del Progetto
L’intervento Cestas mira alla realizzazione del seguente Obiettivo Generale:
Incremento del livello di cooperazione tecnica tra Perù, Bolivia ed Ecuador, e sensibile
miglioramento della qualità dei servizi sanitari in materia di salute Materno-Perinatale erogati
nei tre paesi interessati.
Più specificatamente il programma si propone di:
• Ridurre i tassi di morbilità e mortalità perinatale e materna in Perù (tra l’1% e il 5%),
Bolivia (tra l’1% e il 3%) ed Ecuador (tra l’1% e il 4%)
• Avviare un processo di aggiornamento scientifico del personale
• Incrementare la quantità e qualità nella rilevazione dei dati sanitari
• Migliorare la programmazione degli interventi e nella qualità dei servizi erogati nelle
strutture di primo e secondo livello
Attività svolte e risultati ottenuti.
Inizialmente inseriti 9 centri nella realizzazione della Rete Andina di Centri di Salute Materno
Perinatale. D’accordo con il Ministero de Salud Pública de Ecuador, è stata considerata strategica
per la realizzazione degli obiettivi del progetto l’integrazione nella Rete di un decimo centro.
31
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Oggi i centri che Compongono la “Rete Regionale Andina di Centri di Salute Materno-Perinatale”
sono i seguenti:
LA “RETE REGIONALE ANDINA DI CENTRI DI SALUTE MATERNO-PERINATALE”
Cuenca
Quito
Sucre
Chiclayo
Lima
PERU: - Lima : Istituto Especialistico Materno Perin
- Cuzco: Hospital de Apoyo Departamental
- Chiclayo: Hospital Regional Docente de
BOLIVIA: - La Paz: Hospital Materno Infantil Caja Nac
- Sucre: Hospital Gíneco – Obstétrico “Jaime
- Santa Cruz: Instituto Maternólogico Munic
ECUADOR: - Quito: Hospital Pablo Arturo Suárez
- Cuenca: Hospital Docente “Vicente Corr
Médicas
- Guayaquil: Hospital Materno Infantil “
Maternidad del Guasmo
Hospital Docente Gíneco – Obstétrico “Enriq
Per ogni Centro Associato alla Rete Andina si allega una
statistici, indici e informazioni in merito alle attività realizzate
NUM
CENTRI ASSOCIATI ALLA RETE 2002 2
PERU' 22.416 24BOLIVIA 20.971 19ECUADOR 37.923 35Totale 81.310 79
32
Cuzco
La Paz
Santa CruzG uayaquil (2)
atal (IEMP)
las Mercedes
ional de Salud
Sánchez Porcel”
ipal “Percy Boland”
al Moscoso” y Facultad de Ciencias
Dra. Matilde Hidalgo de Procel” –
ue Sotomayor”
Scheda Informativa completa di dati
dall’inizio del progetto.
ERO di NASCITE
2004 003 (Primo Semestre) .078 2.708 .656 7.150 .948 20.143 .682 30.001
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Dei dieci centri associati nove sono stati dotati delle risorse tecnologiche e attrezzature necessarie
per la gestione della rete informatica, per permettere l’accumulazione, l’analisi e l’interscambio dei
dati epidemiologici.
La creazione di questo Network ha consentito di promuovere interventi di cooperazione
sanitaria che si potranno realizzare e replicare in altre zone della Regione e dell’America Latina.
La Strategia seguita dal Cestas e dai soci locali nella realizzazione delle attività previste dal
progetto è stata quella di formare le risorse umane presenti nei centri, attraverso la
organizzazione di workshop, seminari, incontri formali ed informali per garantire al personale
medico e paramedico in grado di seguire le attività della rete in modo autonomo ed indipendente.
Così anche i Corsi di formazione sull’utilizzo del SISTEMA INFORMATICO PERINATALE
(SIP9) hanno consentito la preparazione del personale sanitario e paramedico sull’uso di sistemi
informatici che permettono l’interscambio di informazioni fra i vari centri e i vari paesi.
A questo proposito il progetto ha raggiunto un numero di 1.600 sanitari formati nei tre paesi
attraverso l’attivazione di 18 formatori(*).
Le tematiche di formazione sono state:
• Metodologia di ricerca nell’ambito della salute riproduttiva
• Pratiche cliniche basate sull’evidenza
• Utilizzo del Sistema Informatico Perinatale - SIP
• Rilevamento epidemiologico epidemiologia clinica
La formazione è stata replicata per le 4 aree tematiche, raggiungendo il seguente numero di
beneficiari:
Centro Formatori Formati dai formatori nei singoli Centri
Lima 3 650
Cusco 3 150
La Paz 3 550
Cuenca 3 250
Totale Beneficiari 18 (*) 1.600 (*) Grazie al meccanismo di replicazione dei corsi di formazione all’interno di ogni centro il numero iniziale di
formatori è aumentato, ma non quantificato.
9Il SIP è un sistema che permette di raccogliere dati, sistematizzarli e intercambiarli tra i diversi paesi, ed è molto diffuso in tutti i paesi della regione come registro di informazione clinica. Il Sistema Informatico Perinatale (SIP) è stato sviluppato dal CLAP (OPS/OMS) come appoggio per migliorare la salute materno-infantile nelle istituzioni di Assistenza perinatale.
33
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Durante il primo anno d’attività, è stato anche installato il Sistema di raccolta dati epidemiologici
in 6 centri dei 10 presenti nella nostra Rete.
Le mete raggiunte rispetto agli obiettivi fissati dal progetto sono:
• Aumento della conoscenza in ambito epidemiologico della realtà Latinoamericana e dei
Centri appartenenti alla Rete Andina
• Incremento delle pratiche applicate all’assistenza sanitaria basate sull’evidenza
epidemiologica
• Incremento del coinvolgimento della donna nella assistenza sanitaria e sociale
• Aumento dell’autostima e del rispetto della propria persona
• Ricerca, all’interno della regione, di soluzioni comuni ai problemi prioritari
• Incremento del grado di coinvolgimento della comunità in materia di salute materno
perinatale
Le conclusioni dei Seminari hanno portato i Centri ad impegnarsi nella realizzazione dei seguenti
obiettivi:
1. Consolidamento dei centri associati attraverso la formazione dei collaboratori
2. Consolidamento e rafforzamento dei vincoli fra i Centri associati, il Ministero della Salute,
la rappresentanza di OPS, le Università e le Ong internazionali
3. Consolidamento del Centro Associato fra gli altri organismi di salute e educazione e la
comunità dell’area di riferimento
4. Realizzazione di un maggior controllo delle storie cliniche dei pazienti di riferimento
5. Realizzazione di riunioni mensili sui temi della morbilità e mortalità perinatale
6. Attività di lettura e analisi dei dati raccolti ogni tre mesi
L’equipe del Cestas è stata costituita da:
Personale Espatriato
• 1 Cooperante Capo Progetto;
Personale Locale
• 1 Coordinatore regionale del Cestas per il progetto dei tre paesi coinvolti (Perù - Bolivia –
Ecuador);
• 1 coordinatrice del progetto in Ecuador e della realizzazione delle attività comunitarie in
Ecuador e Perù.
• 1 coordinatore del progetto in Perù con funzioni di coordinamento dell’intero progetto a
livello regionale.
• 1 coordinatrice del progetto in Bolivia con funzioni di coordinamento della realizzazione
delle attività comunitarie in Bolivia.
34
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Conclusioni
a) Misure Politiche Di Sostegno
Le misure politiche a sostegno del progetto s’inseriscono nella continua trattazione e confronto che
sta costituendo la base delle relazioni fra lo staff tecnico impiegato dal Cestas e la Controparte. Da
un lato la Controparte detta gli adeguamenti dell’intervento in corso d’opera, affinché questo risulti
compatibile con le esigenze reali nei tre paesi di intervento, dall’altro lo staff tecnico del Cestas, di
fatto il continuo cambiamento dei referenti del progetto al MINSA, ha creato alcune difficoltà
operative di coordinamento, anche se la politica sanitaria nazionale risulta comunque in linea con le
priorità proposte dal progetto.
b) Tecnologie Appropriate
I mezzi e le metodologie scelte sono adeguate al contesto. La dotazione delle attrezzature è stata
ridefinita in base alle esigenze espresse dai beneficiari e in accordo con le controparti. Per quanto
concerne le attività di formazione, il Cestas si avvale della consulenza altamente specializzata del
CLAP, che gode di ottima considerazione nei Ministeri di tutti i paesi coinvolti nell’azione.
c) Aspetti Ambientali
Il progetto non interviene sugli aspetti ambientali, non prevede interventi strutturali, riguarda la
formazione e la costituzione di reti virtuali informatiche per dare la possibilità ai centri di
comunicare e di intercambiare informazioni oltre che avere una comunicazione costante e
aggiornata.
d) Aspetti Giuridico-Sociali-Culturali
Tutte le attività sono state ideate, realizzate e coordinate in collaborazione con le controparti
operative, in quanto l’intervento del Cestas non è altro che un supporto allo sviluppo delle attività
proprie dei partner locali. Il rapporto con le controparti è stato a volte difficile per la burocrazia
interna, ma tutte le attività si sono svolte di concerto con le controparti.
e) Aspetti Istituzionali
Cestas appoggia le strutture locali per lo sviluppo delle programmazioni nazionali. In quest’ottica
l’attività è diretta verso l’impostazione di una collaborazione stretta con i responsabili delle
controparti operative a seconda dei loro bisogni e delle loro richieste.
Ogni operatore ha lavorato con rappresentanti delle controparti nei diversi settori, privilegiando
sempre la formazione dei rappresentanti delle controparti nella convinzione che solo questa sia il
volano per la continuazione delle attività a prescindere dalla permanenza del Cestas sul territorio.
f) Analisi Economico-Finanziaria
La controparte ha sviluppato capacità tecnico-scientifiche di grande rilievo, e sono state finanziate
attività che hanno permesso la formazione del personale medico e paramedico con il fine di dare
continuità alle attività una volta terminato il progetto.
35
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Sono state classificate, alla fine del primo anno di attività, 4 tipologie di barriere:
• Barriere Economiche
Nei seminari è emerso che della popolazione che nel 2000 non aveva potuto accedere al
servizio pubblico il 49% era stato ostacolato problemi economici.
• Barriere Geografiche
Indipendentemente dall’offerta dei servizi non è possibile coprire interamente la domanda. Nel
paese esistono ancora zone disperse con un’effettiva limitazione geografica. Questa situazione
peggiora se si fa riferimento ai centri di Salute e ospedali di maggior capacità risolutiva. E i
problemi di trasporto peggiorano la situazione degli utenti.
• Barriere Culturali
Questo punto è stato preso in considerazione attraverso la realizzazione dei programmi delle
attività comunitarie, soprattutto con l’opposizione alle barriere culturali di approccio ai Centri
per affrontare le malattie e i casi d’urgenza, spesso affrontati attraverso le credenze e le
pratiche popolari.
• Barriere create per la condotta dagli stessi medici e dal personale paramendico
Anche questo punto è stato introdotto nei programmi delle attività comunitarie, soprattutto
considerando che la prestazione è in base a compenso economico. E nonostante questo, dalle
statistiche dell’Istituto di statistica nazionale si è considerato inadeguato.
Il Cestas, nonostante le difficoltà iniziali che hanno portato ad un rallentamento del progetto, è
riuscito a realizzare le attività previste. Gli accordi firmati hanno permesso la costituzione della
Commissione Nazionale di esecuzione del progetto, che formalmente rappresenta il quadro
istituzionale della Rete Andina di Centri Materno Perinatali, ovvero la legittimazione a livello
istituzionale del progetto e delle attività future.
L’attività di informatizzazione svolta ha consentito un avanzamento tecnologico e una maggior
velocità nello scambio delle informazioni, sia per la Rete sia per il Sistema Informatico Perinatale.
Gli incontri periodici annuali di Montevideo (Uruguay), assieme alle missioni di monitoraggio
della sede del Cestas di Bologna, hanno permesso di mantenere le relazioni istituzionali con le
controparti, hanno consentito il monitoraggio delle attività in corso ed una valutazione on going
delle azioni previste nel cronogramma delle attività.
Dall’altro lato, gli incontri nazionali e la riunione regionale che hanno visto la partecipazione di
funzionari dei Ministeri di Salute dei tre paesi e dei Centri aderenti alla Rete Andina, hanno
permesso uno scambio di informazioni ed un conoscenza reciproca, che sono parte della
sostenibilità ricercata nella strategia del Cestas di creare una rete che possa continuare a sussistere
ed autosostenersi anche dopo il termine delle attività di progetto, attraverso i corsi di formazione,
attraverso una tecnologia più avanzata e attraverso il confronto e lo scambio reciproco di
informazioni e dati.
36
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
37
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Progetto n. 7473/CESTAS/ARG
Titolo: “Creazione di una rete argentina di centri di salute materno – perinatale”
Paese e località di realizzazione: Argentina – Città e Provincia di Buenos Aires
Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri
Data inizio delle attività: 14 Maggio 2003
Data conclusione: 31 Maggio 2005
Partners Locali: Ministeri, Università ed Ong Locali; Comisión Local de Ejecución (CLE),
(integrata dal ministero di Salute della Provincia di Buenos Aires, Secretaría de Salud, Gobierno de
la Ciudad Autónoma de Buenos Aires, OPS, OMS Argentina); Comité Científico (Comisión Local
de la Red – C.L.R.) costituito da Cestas, Clap, Pec, Uba, Cedes.
Obiettivi del progetto
L’intervento Cestas mira alla realizzazione del seguente Obiettivo Generale:
Riduzione tendenziale dei tassi di morbilità e mortalità perinatale e materna nell’area di
riferimento (Argentina, provincia di Buenos aires)
Più specificatamente il programma si propone di:
• Migliorare sensibilmente la qualità dei servizi sanitari in materia di salute materno-
perinatale erogati nella provincia di Buenos Aires
• Avviare un processo di aggiornamento scientifico del personale
• Incrementare la quantità e qualità della rilevazione dei dati sanitari.
Attività svolte e risultati ottenuti
Il progetto è parte di una strategia d’interventi sanitari che il Cestas realizza dal 2002 in Perù,
Bolivia, Ecuador ed Argentina per conformare e rafforzare una Rete Regionale di Centri di Salute
Materno-Infantile con l’obiettivo di ridurre la mortalità e la morbilità infantile e perinatale,
attraverso il miglioramento del monitoraggio epidemiologico e della qualità dei servizi sanitari
erogati in materia di salute materno-perinatale.
Oggi la rete è integrata da 10 centri sanitari: cinque situati nella Ciudad Autónoma de Buenos Aires
e cinque nella sua Provincia.
La rete risulta così costituita:
Città di Buenos Aires Provincia di Buenos Aires
Hospital General de Agudos "Dr. T. Alvarez"
Hospital Interzonal Gral. De Agudos "Pedro Fiorito"
Hospital General de Agudos "Dr. J. A. Fernandez"
Hospital Zonal Gral. de Agudos "Dr. Ricardo Gutiérrez"
Hospital General de Agudos "P. Piñero"
Hospital Zonal Gral. de Agudos "Dr. Isidoro Iriarte"
Hospital General de Agudos "Donación F. Santojanni”
Hospital Interz. Gral. de Agudos "Dr. José Penna"
Hospital Materno Infantil "R. Sarda"
Hospital Nacional Prof. Dr. Alejandro Posadas
38
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Il totale dei parti seguiti dai dieci centri che partecipano al progetto è di 29.000 l’anno, mentre il
totale dei beneficiari del progetto supera le 85.000 persone.
Si allega una Scheda informativa completa di dati Statistici, indici e informazioni in merito ai
risultati ottenuti e alle attività realizzate dall’inizio del progetto, per ogni Centro Associato alla
Rete Argentina. I dati contenuti nella seguente tabella sono stati estrapolati dalle schede compilate
dai centri.
NUMERO di NASCITE 2004 CENTRO associato
alla RETE 2002 2003 Primo Semestre
Ciudad Autónoma de Buenos Aires 16.122 16.245 6.764
Provincia deBuenos Aires 11.541 12.389 4.200
Totale 27.663 28.634 10.964
La costituzione della Comisiòn Locale de Ejecución, ampliando la controparte con la presenza
delle istituzioni locali, costituisce un valore aggiunto al progetto e ne ottimizza la gestione. Oltre
ad aver promosso scambi formativi e informativi tra vari e differenti attori, ha favorito il
sostanziale inserimento del progetto nelle strategie nazionali per la prevenzione della mortalità
infantile e perinatale, dando maggior sostenibilità futura alle attività del progetto a prescindere
dalla sua durata.
I dieci Centri associati sono stati dotati delle risorse tecnologiche ritenute necessarie per la gestione
della rete informatica, per permettere la raccolta, l’interscambio e l’analisi dei dati epidemiologici.
Gli obiettivi raggiunti sono i seguenti:
- Supervisione Informatica: rete informatica operativa in tutti i centri
- Installazione della nuova versione del SIP: installazione del software aggiornato in tutti i
centri e formazione degli operatori sull’uso della nuova versione (Taller SIP)
- Dati e Analisi delle Informazioni: supervisione e raccolta delle basi di dati eseguita in tutti
i centri.
- Pubblicazioni: pubblicato il primo Informe di rilevamento epidemiologico “Consenso
sobre uso del Sistema Informático Perinatal (SIP) por los hospitales de la Red: – Primer
Informe Epidemiológico del 2004”
- Gestione delle Connessioni: si stanno analizzando le ipotesi operative che permetteranno ai
centri di essere integrati nelle reti informatiche ufficiali della Secretaría de Salud de la
Ciudad Autónoma de Buenos Aires e de la Provincia de Buenos Aires.
La componente “formazione” costituisce un elemento altamente qualificante e rilevante nel
progetto, non solo in termini di risorse impegnate e di coinvolgimento, ma anche per l’impatto
dell’azione e la sua continuità nel medio–lungo periodo.
39
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
TITOLO TALLER N. ORE DI FORMAZ.
N. ISCRI
TTI Taller Sistema Informatico
Perinatale (SIP) 40 32
Taller de de Práctica Clínica Basada en las Evidencias
(PCBE) 40 28
Taller de Guías Clínicas Basadas en las Evidencias
40 28
Taller de Metodología de Investigación
40 30
Vigilancia epidemiologica Neonatal. La experiencia de la sociedad canadiense de
Pediatría
14 7
TOTALE 174 125
Le attività comunitarie sono state pensate e organizzate in modo da realizzare due macro attività:
1. Informazione e diffusione comunitaria
A) Creazione della pagina web: www.redperinatalamba.org.ar
B) Taller “Nosotras, la Ciencia y la Tecnología workshop di due giorni, in collaborazione
con Dirección General de la Mujer del GCABA e l’Escuela Valenciana de Estudios para la
Salud (EVES), rivolto a gruppi di donne provenienti da differenti organizzazioni.
2. Ricerca sul grado di soddisfazione delle Utenti
La realizzazione della ricerca è stata affidata al Cestas, in collaborazione con un’incaricata
della Secretaría de Salud de Buenos Aires e con il Centro de Estudios de Estrado y
Sociedad (CEDES), e si è basata sull’elaborazione di uno strumento metodologico quali–
quantitativo necessario al rilevamento del grado di soddisfazione delle utenti dei servizi.
Sono state raccolte, tra i 9 centri, n.310 interviste rivolte alle utenti.
Pubblicazioni realizzate e in corso nel 2004:
- Rilevamento Epidemiologico: è stato pubblicato il primo informe intitolato “Consenso
sobre uso del Sistema Informático Perinatal (SIP) por los hospitales de la Red: –
Primer Informe Epidemiológico del 2004
- Teconologia Informatica e Comunicazione: è in fase di pubblicazione l’informe
intitolato: Tecnologías Informáticas empoderamiento de las mujeres a través de una
acción conjunta de la Dirección de la Mujer (Ciudad de Buenos Aires), Escuela
Valenciana de Estudios para la salud (EVES) y la Red de Centros Perinatales del
AMBA y Sur de la Provincia de Buenos Aires
- Vigilanza Epidemiologica Neonatale: in fase di pubblicazione.
40
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
- Guía Clinicas: sono in fase di pubblicazione le tre Guías elaborate durante il Taller de
Guías Clínicas Basadas en las Evidencias svoltosi all’interno delle attività progettuali,
nel Giugno 2004.
L’equipe del Cestas è stata costituita da:
Personale Espatriato
• 1 cooperante capo progetto
Personale Locale
• Coordinatore Generale del Progetto
• Esperto in Monitoraggio Epidemiologico
• Esperta Informatica
• Responsabile Amministrativa
Conclusioni
a) Misure politiche di sostegno e quadro istituzionale
Il contesto politico e istituzionale nell’area di intervento continua ad essere favorevole ed i soggetti
coinvolti (centri) stanno collaborando attivamente e con responsabilità alla realizzazione delle
attività che fino al momento attuale hanno visto la piena partecipazione degli operatori interessati.
Se verranno mantenuti gli impegni presi da entrambe le parti, questo sarà un ulteriore stimolo e
punto di forza per la vita futura del progetto in atto che potrebbe essere oggetto di replica in altre
realtà argentine ed eventualmente regionali. L’eventuale estensione del progetto, coinvolgendo in
totale 30 centri (compresi gli attuali) e ampliando l’area di intervento, moltiplicherebbe il numero
di beneficiari diretti e indiretti con una ricaduta maggiore, in termini di efficacia dell’intervento,
nell’ambito della salute materno perinatale argentina misurabile attraverso il miglioramento degli
indicatori di mortalità e morbilità materno-perinatale.
La recente riconferma delle autorità sanitarie della Città e della Provincia di Buenos Aires
costituisce un punto di forza per il prosieguo degli interventi previsti.
Per quanto concerne la parte economico-finanziaria si stanno già movendo i passi adeguati, insieme
all’equipe di coordinamento ed alle autorità locali, per garantire la sostenibilità futura del progetto.
La situazione politica ed economica argentina, ancora fortemente instabile sebbene ci sia stato un
notevole miglioramento, potrebbe, se dovesse subire bruschi cambiamenti di rotta, costituire invece
un ostacolo in tal senso.
Il raggiungimento della piena sostenibilità del progetto costituisce l’aspetto più rilevante e
qualificante dello stesso.
La controparte (Comisiòn Local de Ejecuciòn) si è impegnata fin dall’inizio per garantire
l’appoggio e la collaborazione continua da parte delle autorità sanitarie locali.
Tutte le iniziative sono integrate con i programmi promossi dalle Autorità Sanitarie Locali.
41
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 b) Tecnologie appropriate e aspetti socio-culturali
Ogni Centro sta creando e migliorando le risorse e la capacità di gestire e sviluppare programmi di
monitoraggio epidemiologico, ricerca e intervento aventi come scopo la riduzione della morbilità e
mortalità materna e perinatale su tutto il territorio di competenza, ed il miglioramento
dell’assistenza sanitaria utilizzando i principi e gli strumenti della medicina basata nell’evidenza.
Inoltre, i programmi di formazione che vengono replicati all’interno dei centri dagli operatori
formati, stanno permettendo ai centri stessi di dotarsi di personale preparato e aggiornato, in grado
di operare su tutto il territorio, con beneficio del servizio sanitario nel suo complesso.
Nella fase di esecuzione delle attività di progetto si è dato ampio spazio all’utilizzo degli strumenti
informatici per la creazione di banche dati, biblioteche e servizi per la ricerca ed il monitoraggio
epidemiologico, al servizio delle attività di formazione dei singoli centri e per la diffusione a livello
regionale dei risultati delle singole ricerche.
L’utilizzo della tecnologia informatica a sostegno di queste attività è in perfetto accordo con
quanto, in ambito scientifico e sanitario, da anni avviene in tutte i paesi.
Ogni Centro del network sta andando nella direzione dell’acquisizione dell’autonomia per quanto
concerne la gestione delle risorse tecniche adottate, in collaborazione e interscambio con la sede
centrale del progetto e le Istituzioni Sanitarie.
c) Aspetti ambientali
Le iniziative promosse da questo progetto non hanno causato interventi lesivi dell’ambiente.
d) Aspetti Giuridico-Sociali-Culturali
Le attività previste dal documento di progetto che sono state eseguite e terminate hanno portato al
raggiungimento di risultati soddisfacenti.
e) Aspetti istituzionali
La firma dell’accordo che ha formalizzato la costituzione della Commissione Locale di Esecuzione
del Progetto ed all’individuazione dei membri che fanno parte del Comitato Scientifico hanno di
fatto portato alla definizione del quadro istituzionale della rete. La Commissione rappresenta
formalmente la legittimazione a livello istituzionale del progetto. Infatti, i firmatari dell’accordo
sono i rappresentanti del Ministero a livello locale, il rappresentanti di OPS Argentina, i direttori
dei Centri ed il rappresentante di Cestas.
f) Analisi Economico-Finanziaria
L’acquisto della attrezzature ha equipaggiato i centri e la sede operativa del progetto del materiale
informatico indispensabile per consentire un avanzamento tecnologico ed assicurare maggiore
velocità e rapidità nello scambio delle informazioni e nella trasmissione dei dati, sia per la Rete che
per il Sistema Informatico perinatale (SIP).
Le attività di formazione e di aggiornamento scientifico costituiscono un elemento altamente
qualificante all’interno del progetto: investire sulla formazione del personale degli ospedali
significa creare le condizioni per il raggiungimento dell’Obiettivo Generale del progetto, poiché la
42
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 formazione rappresenta lo strumento principale che permette ai Centri di migliorare la propria
capacità di monitoraggio epidemiologico e di orientare in maniera efficace e professionale gli
interventi di prevenzione e cura.
I risultati che emergono dalla pubblicazione del Primo Informe di Rilevamento Epidemiologico SIP
rappresentano senza dubbio un primo ed incoraggiante elemento di evidenza degli effetti positivi
che questo intervento sta realizzando.
Le fasi di elaborazione e di esecuzione delle attività progettuali sono sempre state accompagnate
dalla ricerca del consenso e del confronto con la controparte e con le istituzioni locali coinvolte nel
progetto. Questo meccanismo ha permesso uno scambio di informazioni e di conoscenza reciproca
che sono parte della sostenibilità ricercata nelle strategie del Cestas per creare una Rete che sia in
grado di continuare ad esistere e autosostenersi anche dopo la conclusione del progetto.
43
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Progetto n. 7442/CESTAS/ARG
Titolo: “Programma di sostegno alle attività di formazione e di intermediazione per il lavoro
femminile nella Ciudad, Conourbano e Provincia di Buenos Aires”
Paese e località di realizzazione: Argentina – Città e Provincia di Buenos Aires
Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri
Data inizio delle attività: 15 gennaio 2003
Data conclusione: 14 gennaio 2006
Partners Locali: CIL (Centro Intermediazione Lavorativa); Università Bolivariana; Comisión de
Coordinación y Evaluación (CCE); CNM (Consejo Nacional de la Mujer); Fondo de Capital Social
(FONCAP)
Obiettivi del Progetto
L’intervento del Cestas mira al seguente Obiettivo Generale:
Migliorare le condizioni di vita della popolazione femminile più emarginata e povera della
provincia di Buenos Aires.
L’obiettivo generale potrà essere conseguito nella misura in cui:
- Verranno favoriti la Formazione e l'Inserimento nel mercato del lavoro delle donne, così che
potranno acquisire autosufficienza economica e integrazione sociale, attraverso un percorso di
rivalorizzazione delle proprie abilità e delle capacità di apprendimento e progettazione in ambito
lavorativo.
- Verranno colmati vuoti e svantaggi strutturali, fra i quali soprattutto la mancanza di esperienza e
di contatti che costituiscono una barriera permanente all'entrata delle donne nel mercato del lavoro,
con il connesso rischio di marginalizzazione sociale.
Nello specifico il programma mira a:
• migliorare la situazione occupazionale delle donne partecipanti al programma rispetto a
livello di reddito e alle condizioni di contrattazione e di lavoro
• consolidare un programma di intermediazione lavorativa che interagisca con i Programmi
Nazionali di appoggio all’occupazione femminile.
Le Beneficiarie Dirette previste dal presente progetto saranno complessivamente 800, delle quali
500 capo-famiglia ed 300 giovani.
I Beneficiari Indiretti 2.400.
Attività svolte e risultati ottenuti
Nel primo anno di progetto è stato attivato, ed è funzionante in tutte e tre le localitá previste dal
programma, il meccanismo di formazione.
Sono stati creati n. 3 Clubes de Empleo para Mujeres Jóvenas y Jefas de Hogar nelle città di :
• Buenos Aires
• Lomas de Zamora (Conurbano boanerense)
• San Nicolàs (Provincia de Buenos Aires)
44
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Inoltre sono stati realizzati:
- 2 corsi di base per tutti i Clubes:
1. 443 ore di formazione sulle questioni di genere
2. 712 ore di formazione dedicata alle iniziative di micro-impresa
3. 238 donne hanno concluso la loro formazione
- 16 corsi specifici sui seguenti temi:
1. questioni di genere
2. diritti sessuali e riproduttivi
3. collocamento
4. tecniche di negoziazione
5. artigianato
6. vendita e tecniche di commercializzazione
7. creatività
8. qualità del prodotto
9. cliente ed immagine del lavoratore
10. preparazione di long drink e cocktail
11. autoconsapevolezza
12. piano economico
13. strumenti da utilizzare per la ricerca di un lavoro
Il numero totale di beneficiarie inizialmente selezionato è stato di 305 donne. Le donne che hanno
completato i corsi di formazione previsti dal programma sono in totale 224.
Il tasso di abbandono verificatosi è dipeso sostanzialmente da due fattori: la distanza dai centri con
le conseguenti difficoltà negli spostamenti e l’incompatibilità degli orari dei corsi con le esigenze
familiari di alcune delle donne.
Oltre ai risultati legati strettamente alla formazione ricevuta nel medio e lungo termine, grazie alla
partecipazione di gruppo e dall’interazione tra le donne, si manifesta un’accresciuta
consapevolezza delle beneficiarie del proprio ruolo sociale. Grazie ad una maggiore
consapevolezza dei propri diritti, si sono verificati cambiamenti notevoli legati alla sfera personale:
è stata acquisita la pratica di iscrivere i figli all’anagrafe e di denunciare gli abusi e le violenze
familiari, e inoltre sono state avviate procedure di separazione legale (prima solo “di fatto”). Le
risultanze di tali cambiamenti hanno aumentato l’autostima delle donne.
Inoltre il quadro dei beneficiari si allarga se si considera l’estendersi di tale presa di coscienza del
ruolo delle donna ai rispettivi gruppi familiari e/o agli altri contesti sociali in cui esse agiscono.
Nel Club di San Nicolás sono stati inoltre organizzati “Gruppi di Riflessione” al fine di
approfondire i temi trattati durante il percorso formativo in vista di una derivazione.
45
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Nel Club di Lomas sono stati completati i percorsi formativi rivolti alle beneficiarie orientatesi
verso l’acquisizione di capacità nel settore informatico, ai quali hanno partecipato n.53
beneficiarie.
Nel 2004 si è provveduto al finanziamento di una prima tranche di “microemprendimientos”.
Rispetto al numero inizialmente previsto di iniziative da finanziare si è deciso di coprire un più
ampio spettro di beneficiarie, approfittando della congiuntura cambiaria e tenendo conto del
diverso valore monetario assunto dal sussidio inizialmente previsto dal progetto. E’ stato possibile
includere nuove 25 beneficiarie orientatesi alla realizzazione di “microemprendimientos”,
elevando così il numero complessivo da 40 a 65.
“Microemprendientos” finanziati
E’ stato raggiunto un numero complessivo di 65 donne, promotrici di un totale di 28 iniziative di
microimpresa, secondo la seguente distribuzione geografica:
• 21 per il Club di Buenos Aires
• per il Club di San Nicolàs
• 2 per il Club di Lomas de Zamora.
Le Imprese contattate dalla Bolsa de Empleo sono 145. Nel 2004 delle 224 beneficiarie inserite
nella Bolsa de empleo, 38 sono state collocate grazie alla intermediazione realizzata, (7 collocate
in ambito di lavoro formale, 2 apprendistato, le rimanenti lavorano, ma nel settore informale).
E’ stato inoltre realizzato un Osservatorio sull’Occupazione tramite:
1. Realizzazione e pubblicazione di 5 ricerche di cui si forniscono i dettagli qui di seguito:
• Realizzazione di una ricerca intitolata “Analisis del mercado laboral en Argentina desde
una perspectiva de genero”, dedicata all’analisi del mercato del lavoro in Argentina in una
prospettiva di genere
• Realizzazione di 3 studi locali (uno per ogni località d’intervento dei clubes).
Pubblicazione della ricerca intitolata: “La actividad economica en la
Ciudada de Buenos Aires y su impacto en el empleo femenino
Pubblicazione della ricerca intitolata “ La actividad economica en Lomas de
Zamora y su impacto en el empleo femeninoPubblicazione della ricerca
intitolata“La actividad economica en San Nicolas y su impacto en el empleo
femenino”
• Realizzazione di 1 ricerca effettuata dalla rappresentanza di Buenos Aires
dell’Università di Bologna, dedicata ai distretti territoriali coincidenti con le aree di
implementazione del progetto.
Pubblicazione della ricerca intitolata: “Perspectiva del Mercado Laboral. Un
aporte para la inserción de las mujeres”.
46
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
2. Inserimento delle ricerche sui siti Cestas ed ISPM (Sezione Parità tra Uomini e Donne) per
consultazione on-line.
3. Distribuzione delle pubblicazioni ad esponenti del mondo governativo nazionale,
provinciale e municipale, ONG, giornalisti ed imprenditori.
4. N. 2 programmi TV via cavo di informazione/diffusione dei dati delle ricerche, con
un’audience stimata di circa 1.500.000 telespettatori in tutta l’America Latina.
5. Inclusione dei dati prodotti dall’Osservatorio nello Shadow Report presentato dalle ONG
argentine, tra cui la controparte ISPM, innanzi al Comitato delle Nazioni Unite per
l’eliminazione di tutte la forme di discriminazione contro la donna.
6. Organizzazione preliminare del Centro di Informazione/Documentazione in materia di
lavoro ed impiego femminili, con raccolta di circa 500 volumi e documenti e
classificazione degli stessi.
7. Realizzazione di un Cd-rom contenente il manuale “Diseño y Propuesta Metodológica
para ejecución del proyecto denominado:“Programa de apoyo a las actividades de
capacitacion y de intermediación del trabajo femenino en la Ciudad,Cono Urbano, y
Provincia de Buenos Aires código 7442/Cestas/arg”.
È stato organizzato un corso per le equipe di formatori/trici del programma di cinque giorni offerto
dal CNM (formazione di formatori).
Il corso, intitolato “Mujer, Equidad y Trabajo” ha fornito alle equipe dei clubes strumenti didattici
e materiali da utilizzare nel corso della formazione imperniata sulle questioni di genere, che ha
costituito la parte iniziale del percorso formativo nei tre clubes. Sono stai distribuiti un manuale
destinato all’uso dei formatori ed un quaderno di esercizi per le beneficiarie.
Al corso hanno partecipato tutte le equipe dei formatori dei tre clubes, ricevendo un totale di 35 ore
complessive di addestramento.
I temi principali affrontati sono stati:
• Sviluppo ed universalizzazione dei diritti delle donne
• Accesso alla salute per le donne
• Accesso all’educazione per le donne
• Le donne ed il diritto del lavoro
I corsi offerti sono stati i seguenti:
Donna, Uguaglianza e Lavoro, supportato dal manuale fornito dal Consejo Nacional de la
Mujer
Formazione per donne microimprenditrici e/o per la linea auto-empleo
Le istituzioni che hanno integrato la formazione offerta dalle equipe dei singoli club sono le
seguenti: CAM-Centro de Apoyo a la Micro-empresa, appartenente alla “Direcciòn de Micro-
emprendimientos” della “Secretaria de Desarrollo Economico del Gobierno de la Ciudad de
Buenos Aires”; INTI-Instituto Nacional de Tecnología Industrial
47
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 IMPTCE-Instituto Municipal para la Producciòn el Trabajo y el Comercio Exterior; Grupo
Autormplearse-Universidad de Lujan.
In considerazione del cospicuo numero di beneficiarie orientatesi verso i microemprendimientos
l’ammontare della somma media di per singola beneficiaria, salvo aggiustamenti derivanti dalla
natura associativa degli emprendimientos in cui confluisse un numero piú ampio di donne, è stata
fissata a 1.000 pesos argentini.
La scheda di seguito allegata, sintetizza le informazioni necessarie in termini di antecedenti
lavorativi, livello d’istruzione, abilità e conoscenze, età, situazione familiare delle iscritte alla
borsa. Totale delle beneficiarie nelle tre aree: 224 (dati aggregati)
Fino a 30 anni 89
Con più di 30 anni 135
STATO CIVILE
Nubile 97
Sposata 38
Separata 48
Convivente 30
Vedova 9
divorziata 2
NUMERO DI FIGLI
Con 3 figli o meno 155
Con più di 3 figli 54
Senza figli 15
LIVELLO DI STUDI
Primario Incompleto 13
Primario Completo 60
Secondario Completo 48
Secondario Incompleto 61
Super./Univ. Completo 14
Super./Univ. Incompleto 24
Cursando terz/ universitario 2
Terciario Completo 1
Secondario in corso 1
SITUAZIONE LAVORATIVA
Lavora (precario/instabile.) 85
Non lavora 139
48
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Distribuzione per Settori di Attività:
15%
29%
6%17%6%
2%
11%
1%
4%
3%
1%
5%
Tessile
Gastronomico
Estetista/parrucchiere
Commercio
Informatico
Lavoro sociale
Amministrazione
Infermiera
Assistenza ai bambini edanziani
Organizzazione di eventi, fabbricazione di souvenirs
Fotografía
Artigiano (falegname.,elettricista., etc)
Stato civile beneficiarie:
44%
17%
21%
13% 4% 1%NubileSposataSeparataConviventeVedovadivorziata
49
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 L’equipe del Cestas è stata costituita da:
Personale Espatriato
• 1 cooperante capo progetto
Personale Locale
• 1 Coord. Generale
• 1 Coord. Club Lomas de Zamora
• 1 Coord. Club San Nicolás
• 1 Coord. CBA
• 3 Segretarie Amministrative
• 1 Contabile
Conclusioni
a) Misure politiche di sostegno
Alla luce di quanto affermato a proposito dei fattori esterni, sinora gli investimenti del governo
nelle politiche sociali si sono orientati a garantire un reddito minimo alle famiglie per mezzo di
piani come il “Plan Jefes y Jefas” piuttosto che ad una dinamizzazione del mercato del lavoro ai
fini di riassorbire l’enorme massa di disoccupati.
Come accennato, va rimarcato un crescente appoggio alle iniziative di micro-impresa, canalizzato
attraverso il Ministerio de Desarrollo Social e che vedrà il potenziamento del “Plan Manos a la
Obra”.
Si segnala anche il crescente coinvolgimento degli istituti di credito nel finanziamento di
programmi di micro-credito per il sostegno della micro-impresa. Peraltro va fatto notare che il
profilo dei destinatari dei micro-crediti finanziati dalle banche risponde a caratteristiche diverse
rispetto al target costituito dalle beneficiarie dei Clubes.
Nel solco di questa tendenza si inserisce anche il tentativo (come precedentemente segnalato in
riferimento alle problematiche di collocazione delle Bolse de empleo) di colmare le lacune
legislative che riguardano il settore e che sono attualmente allo studio per cercare di ricondurre in
un ambito formale l’enorme massa di lavoratori attualmente operanti nel sommerso. Il problema
del lavoro informale se è rilevante per tutto il Paese, lo è maggiormente per le donne che rientrano
nel target delle beneficiarie del progetto.
Si va delineando sempre piú uno sforzo di razionalizzazione e di miglioramento da parte
governativa degli interventi canalizzati attraverso il Plan Manos a la Obra, per offrire un
sostanziale miglioramento dei pacchetti destinati al finanziamento di iniziative di micro-impresa. Il
Ministerio de Desarrollo Social intende perseguire tale obiettivo attraverso due strumenti chiave:
l’aumento dei capitali messi a disposizione per finanziare i singoli progetti, ed il miglioramento
delle attività di assistenza tecnica alle iniziative, soprattutto in fase di sostegno e di monitoraggio.
50
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 b) Tecnologie appropriate
Alla luce dell’esperienza formativa maturata nel primo anno e dal costante confronto con le
beneficiarie sulla base della valutazione da loro fatta dei corsi offerti, vanno evidenziati alcuni
punti e svolte alcune riflessioni.
La formazione relativa alle questioni di genere non verrà concentrata in un unico periodo bensì
verrà estesa lungo l’arco del periodo formativo. Ciò consentirà alle beneficiarie di entrare più
rapidamente nel vivo dei temi più direttamente legati all’intermediazione ed allo stesso tempo
garantirà una maggiore continuità nell’affrontare le problematiche vissute dalle donne.
Sara`ampliata nelle possibili opzioni ed accorciata nei tempi la formazione relativa all’autoempleo,
rispondendo ad esigenze di maggiore personalizzazione dei percorsi formativi.
c) Aspetti ambientali
Non si segnalano conseguenze degli interventi in termini di protezione ambientale, ma sarà
necessario un coordinamento con le autorità sanitarie nel caso di micro-emprendimientos di tipo
gastronomico, per assicurare la rispondenza dei prodotti ai requisiti igienico-sanitari vigenti nel
paese.
d) Aspetti Giuridico-Sociali-Cuturali
Le beneficiarie hanno partecipato attivamente a tutte le attività, apprezzando particolarmente di
potere vivere uno spazio come protagoniste, con positive conseguenze sull’autostima.
L’accresciuta consapevolezza dei propri diritti e la valorizzazione delle proprie conoscenze ed
abilità hanno ulteriormente rafforzato la volontà delle donne di uscire dalla dimensione di passività
che la disoccupazione e la povertà comportano.
e) Aspetti istituzionali
La partecipazione dal progetto della controparte locale ISPM e delle due ONG locali associatesi
all’iniziativa, Fundaciòn Propuesta e CEIM, ha costituito un’occasione di crescita e di
rafforzamento istituzionale per il Cestas.
Mentre ISPM vantava già precedenti esperienze di partnership nella cooperazione internazionale, si
tratta della prima esperienza per le altre due ONG locali. Il progetto Clubes comporta una notevole
responsabilizzazione di tutte e tre le istituzioni ed un costante processo di apprendimento che le
arricchisce, aumentandone la credibilità ed il prestigio nei rispettivi territori.
51
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 5.2.2 Africa Progetto: MOZ./RER/2004 Titolo: “Sostegno alla formazione professionale, all’informazione preventiva e all’uso di terapie di medicina tradizionale nella lotta alla diffusione dell’Aids nell’area di Benefica e Mocuba - Mozambico”. Ente finanziatore: Regione Emilia Romagna
Inizio delle attività: 13 Gennaio 2003.
Data fine progetto: 2004
Partners Locali: centro Padre Usera di Macuba, Comunità di Sant’Egidio
Obiettivi del Progetto
Il progetto Cestas mira al seguente obiettivo:
Ridurre il contagio e i decessi per HIV/SIDA nelle zone di Benfica e Mocuba, Mozambico.
In particolare il Cestas si propone di:
• Incrementare le capacità dei servizi sanitari e di assistenza di base.
• Aumentare le conoscenze e la sensibilizzazione della popolazione sul tema
Contagio/Prevenzione dell’HIV/SIDA, migliorando anche le possibilità di accesso alle
strutture.
• Rafforzare e diffondere forme terapeutiche tradizionali.
• Strutture sanitarie più efficienti;
• Personale medico e paramedico più preparato;
• Maggior consapevolezza della popolazione in tema di contagio e prevenzione
HIV/AIDS;
• Maggior facilità di accesso della popolazione alle strutture sanitarie di base;
• Diffusione e incremento della produzione di Aloe per la terapia tradizionale.
• Incremento del numero dei malati sottoposti a terapia.
Attraverso:
• L’allargamento del centro di salute di Benefica, attraverso la riabilitazione di un’ala del
centro con 1 nuovo ambulatorio;
• L’acquisto di 500 test per la tubercolosi;
• Il potenziamento dell’assistenza di base erogata attraverso l’acquisizione di nuovi mezzi,
medicine attrezzature.
• La realizzazione di un corso di formazione per il personale paramedico (15 gg. x 4
persone); un corso di formazione per educatori comunitari (15 gg. x 6 persone);
• Attività di sensibilizzazione e informazione nelle comunità sulla trasmissione del virus e
sulle possibilità di accesso alle strutture sanitarie; e organizzazione di giornate “a tema”,
sul contagio HIV/AIDS, con distribuzione di materiale informativo
52
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
• L’ampliamento di 1 ettaro della coltivazione dell’aloe già esistente nella cittadina di
Boame;
• La costruzione di un impianto di irrigazione;
• Un corso di formazione a Macuba sulla terapia dell’aloe a 3 infermieri;
• Sottoporre un numero maggiore di persone sieropositiva alla terapia con aloe a Benfica
presso il centro già esistente.
Attività svolte e risultati ottenuti
Sono stati acquistati tutte le attrezzature e materiale medico. E’ stata realizzata una ricerca dal
titolo “L’uso dell’aloe nelle cure tradizionali e nella terapia Hiv/Aids in Mozambico”. La ricerca
ha avuto una prima fase di analisi e sistematizzazione della documentazione prodotta sul tema ed
una seconda di esplicitazione di un case study rappresentato dal centro Padre Usera di Mocuba. La
ricerca ha permesso di esplicitare che circa un migliaio di soggetti si sono rivolti al centro a partire
dal 1997-8 e che agli inizi della politerapia si registravano decessi dell’ordine del 50-60% dei
pazienti, e in seguito agli adattamenti fatti, che spesso hanno portato ad un forte aumento delle
dosi iniziali dei composti ed una loro miglior modulazione alle condizioni dei pazienti,la
percentuale dei decessi è scesa al 10%. Si considera pertanto che questo trattamento naturale sia in
grado di migliorare e prolungare la vita dei malati di Hiv/Aids, particolarmente se applicato negli
stadi iniziali della malattia. Inoltre grazie alla formula ed agli ingredienti che possono essere
prodotti o reperiti domesticamente, l’intera popolazione mozambicana può avere libero accesso alla
terapia a prescindere dalle condizioni socio-economiche.
Gli effetti positivi sopra descritti stanno ora producendo come risultato la diffusione del metodo di
cura presso le famiglie, con un inizio di coltivazione familiare dell’aloe.
In questo contesto si inquadra il contributo economico, fornito al Centro di Benfica, per l’avvio di
un programma di utilizzo dell’aloe nel quadro della terapia anti-aids. Il centro è incluso nel
programma DREAM promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Pertanto si potranno sperimentare
approcci che combinano il potenziale terapeutico degli anti-retrovirali con le capacità nutritive
dell’aloe.
Questo progetto ha subito ben due modifiche tecniche e finanziarie. Le ragioni di tali modifiche
poggiano essenzialmente sull’evolversi delle strategie di lotta all’AIDS nel Paese. L’attenzione
crescente nei confronti del tema, il moltiplicarsi di macro-programmi di lotta alla diffusione
dell’HIV/AIDS hanno mutato, almeno nelle aspettative di fondo, il contesto dell’intervento.
L’equipe del Cestas è stata costituita da:
Personale Espatriato
• 1 cooperante capo progetto
Personale Locale
• 1 Logista
53
Mozambico – Centro Benfica.
Coltivazione di Aloe a supporto della
terapia anti Aids
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
Progetto n. 7204/Cestas/Moz
Titolo: “Progetto di Appoggio allo Sviluppo della Rete Sanitaria di Base nell’Area di Mavalane –
Maputo”.
Paese: Mozambico – Area di Mavalane/Maputo
Data inizio delle attività: 21 Febbraio 2003
Data conclusione: agosto 2005
Partners Locali: Monaco, Ministero della Sanità ed il Ministero del Piano e Finanza del
Mozambico.
Obiettivi del Progetto
L’intervento proposto dal progetto Cestas mira al seguente Obiettivo Generale:
Migliorare le condizioni di vita e di salute della popolazione residente nell’area di mavalane
Più specificamente il programma proposto ha come obiettivo:
• migliorare le condizioni fisiche, l’efficienza e la qualità dei servizi forniti da tutti i centri e
posti di salute (unita sanitarie di base).
Beneficiari : utenti dei Cds e Pds e gli operatori, comunità di riferimento, Direzione Sanitaria.
Benefici Duraturi: strutture sanitarie di base efficienti e funzionali, servizi sanitari
accessibili,efficienti e in grado di coprire la domanda sanitaria del territorio, gestione del sistema
sanitario di base efficiente, razionale e rispondente alle esigenze sanitarie della comunità, sistema
sanitario che risponde alle esigenze espresse in maniera partecipativa dalla comunità.
IOV10: numero di interventi di recupero fisico e funzionale, miglioramento significativo degli
indicatori di accessibilità, utilizzo, produttività, efficienza identificati con il rilevamento per la
compilazione del profilo di distretto; aumento significativo delle capacità di gestione misurato con
indicatori indiretti (aumento indici di produttività, copertura, esecuzione obiettivi programmatori e
mete stabilite; numero iniziative comunitarie attivate.
Attività svolte e risultati ottenuti
A seguito di sopralluoghi realizzati tra la fine del 2003 e l’inizio del 2004 si è deciso di concentrare
tutti i fondi a disposizione per le opere civili sulla ristrutturazione di parte del centro di
Malanghalene. E’ stato effettuato un capillare lavoro di censimento dell’equipaggiamento esistente
all’interno delle 14 strutture sanitarie dell’area di Mavalane coperte dal progetto, al fine di
disegnare il quadro delle esigenze in termini di attrezzature da fornire, per la definizione del piano
d’acquisto.
10IOV: Indicatori Obiettivamente Verificabili, contenuti in maniera sistematizzata nel Quadro Logico e nel documento di analisi realizzato per ogni singola Unità Sanitaria con la metodologia sviluppata dalla Cooperazione Italiana nella Provincia di Sofala.
55
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Dopo numerose visite sul campo, si è verificato lo stato del tetto del centro di salute di
Malhangalene e dietro specifica richiesta si è deciso di concentrare tutti i fondi previsti per le
riabilitazione in un intervento strutturale su tale unità sanitaria.
L’intervento di ristrutturazione consiste in:
Descrizione Lavori unità quantità
Revisione generale del sistema fognario
Revisione generale dell'impianto elettrico
Revisione dell'impianto di erogazione dell'acqua con inclusa e impermealizzazione del deposito dell'acqua
Tinteggiatura esterna dell'edificio a tinta plastica, a tre mani mq 1354,55
Tinteggiatura degli elementi metallici e in legno a tre mani mq 309,24
Fornitura e istallazione di controsoffitto mq 755
Fornitura ed installazione di lamiera del tipo IBR e rimozione del tetto esistente mq 816
Rimozione di tutto il materiale di scarto
Rimozione, fornitura e montaggio di rete metallica mq
Rimozione, fornitura e montaggio di vetri lisci, spessore 3 mm. mq 60
Rifacimento di parte dell'impianto elettrico (in quota parte rispetto al preventivo complessivo)
E’ stata eseguita e aggiudicata la gara d’appalto che ha consentito di iniziare i lavori suddetti.
Si è promosso un seminario di formazione e sensibilizzazione sul tema della lotta all’Aids, in
compartecipazione con Monaso, coordinamento delle Ong locali di settore.
La prima attività portata avanti dal Cestas è consistita nella promozione di tre sessioni seminariali,
due destinate ai medici ed una ai tecnici, dal titolo “Ipertensione Arteriosa: diagnosi e terapia” in
collaborazione con i docenti dell’università Edoardo Mondlane di Maputo.
La necessità di aggiornare i medici e i tecnici di medicina su questa patologia che rappresenta la
prima causa di mortalità al di fuori delle patologie trasmissibili, nasce dal crescente numero di
pazienti che si rivolgono alle U.S. con problemi di ipertensione.
Si tratta di tre cicli di lezione indirizzati ai medici e ai tecnici di medicina delle U.S. dell’area di
Mavalane.
Le aree tematiche interessate dai seminari possono essere così riassunte:
1) l’analisi e l’interpretazione dei dati epidemiologici esistenti;
2) le caratteristiche e le implicazioni della patologia;
3) le modalità e tecniche di diagnosi;
4) le possibilità terapeutiche;
5) la discussione di alcuni casi clinici.
In particolare, al fine di migliorare le prestazioni nel campo del trattamento dell’ipertensione, sono
state analizzate le modalità di creazione di un registro di pazienti ipertesi per poterne facilitare il
monitoraggio nel tempo.
Tali attività sono orientate alla creazione di un sistema di riferimento tra i servizi dell’ospedale di
Mavalane e le Unità Sanitarie periferiche.
56
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Complessivamente sono stati raggiunti 59 beneficiari (34 medici e 25 tecnici)
Di concerto con la controparte è stata rivitalizzata la commissione per la formazione continua
dell’area di Mavalane, incaricata poi della definizione e della gestione di tutto il pacchetto
formativo che mira a:
potenziare le competenze del personale impiegato presso le strutture sanitarie dell’area
di Mavalane in merito alle tecniche medico-chirurgiche;
valorizzare il ruolo del personale sanitario, in riferimento alla riduzione degli indici di
morbilità e mortalità, attraverso l’applicazione di tecniche adeguate di prevenzione,
promozione e salvaguardia della salute degli utenti;
Promuovere una attenzione ottimale nei confronti dell’utenza all’interno dell’area di
Mavalane attraverso l’uniformazione ed il perfezionamento dei criteri e delle regole di
condotta;
Uniformare e migliorare le regole di buona gestione e di controllo dei farmaci
all’interno dell’area, attraverso il perfezionamento del personale addetto;
Accrescere le competenze e l’attenzione del personale addetto nei confronti della
corretta e puntuale manutenzione degli impianti e delle strutture sanitarie;
Specializzare il personale sanitario nelle attività di gestione e pianificazione dei servizi
per potenziare il funzionamento delle unità sanitarie presenti nell’area;
Garantire l’accoglienza adeguata dei pazienti all’interno delle diverse unità sanitarie
dell’area attraverso il miglioramento della comunicazione fra operatori e utenza;
Promuovere l’etica professionale nel servizio e migliorare l’ambiente di lavoro.
La commissione, composta da quattro membri fra cui il coordinatore Cestas, ha condotto
all’elaborazione di un piano di lavoro articolato in tre cicli di seminari.
Il primo ciclo ha coinvolto complessivamente 47 fra medici e tecnici.
Il secondo ciclo di seminari ha coinvolto complessivamente 79 infermieri.
Il terzo ciclo invece ha coinvolto complessivamente 41 inservienti.
Riepilogando quindi la rivitalizzazione della Commissione di formazione di Mavalane e la
concertazione con la controparte ha condotto all’elaborazione di un pacchetto formativo che nel
corso del 2004 si è così articolato:
ATTIVITA’ DI FORMAZIONE BENEFICIARI
Seminario su diagnosi e cura dell’ipertensione 59
Training on the Job per Laboratoristi 13
Formazione Continua per medici e tecnici 47
Formazione Continua per infermieri 79
Formazione Continua per inservienti 41
Educazione Comunitaria 10
TOTALE BENIFICIARI 2004 249
57
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Questo tipo di formazione è da considerare sicuramente positiva in quanto ha raggiunto strutture
sanitarie isolate ed è stata di appoggio a personale operante in situazioni di notevole difficoltà, la
sua efficacia è stata in alcuni casi limitata dalla grave carenza di materiale ed attrezzature che ha
impedito l’effettuazione di esami e test.
Nel corso del 2004 un’epidemia di colera che, ha iniziato a colpire la città di Maputo in dicembre
2003, ha reso necessarie da parte delle autorità sanitarie l’adozione di una serie di misure per
affrontare l’emergenza.
Per rafforzare le misure igienico sanitarie di prevenzione si sono mobilizzati una serie di attivisti
comunitari, coordinati dalla croce rossa mozambicana CVM, che si sono dislocati nelle aree di
residenza da cui provenivano i casi di colera.
Su richiesta della DSCM il Cestas ha sostenuto questa attività sull’isola di Inhaca.
L’equipe del Cestas è stata costituita da:
Personale Espatriato
• 2 cooperante capo progetto
• 2 cooperante logista
Personale Locale
• 1 logista locale
• 1 segratario locale
• 14 Equipe medico personale Mahotes
• equipes di 10 attivisti centri sanitari
• 3 guardiani
Conclusioni
a) Misure politiche di sostegno
Il governo del Mozambico (in particolare il Ministero della Sanità ed il Ministero del Piano e
Finanza), sta dimostrando impegno nel confermare le macro tendenze già esplicitate in sede di
presentazione del progetto:
• sono state definite nuove politiche e procedure di gestione delle risorse (umane, farmaci,
attrezzature, finanze) che sono tutte rivolte ad un effettivo miglioramento della situazione,
• sono state definite nuove procedure e parametri per la remunerazione del personale
sanitario, migliorando le condizioni salariali di quest’ultimo,
• è stato accettata dal MiSau l’idea di introdurre uno schema di recupero dei costi
b) Tecnologie appropriate
Per la realizzazione del progetto e per il completamento degli arredi e attrezzature della US è stato
utilizzato il manuale adottato dal MISAU (disponibili presso Gabinete de Coordenacao dos Projectos
58
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 de Investimento "GACOPI") e nell’effettuazione dell’acquisto verranno privilegiate quelle attrezzature
semplici, robuste e che richiedono poca manutenzione.
Anche per quanto riguarda la attività di riabilitazione sarà utilizzata la progettazione e la tipologia
del GACOPI, garantendo il pieno rispetto degli standard progettuali e qualitativi richiesti dal
MiSau. Per gli acquisti sono stati richiesti preventivi sia in Italia che in loco nel tentativo di
ottimizzare il rapporto qualità prezzo nel rispetto del mercato locale.
c) Aspetti ambientali
Il Progetto non prevede nessuna attività potenzialmente nociva per l'ambiente.
d) Aspetti Giuridico-Sociali-Cuturali
Questo progetto è stato interamente elaborato tenendo conto dei parametri giuridici e socioculturali
del paese di intervento, contando sull'appoggio fondamentale della comunità e delle istituzioni
pubbliche preposte alla gestione della sanità.
Si valuta che al termine del programma tutti i centri avranno le risorse e le capacità di gestire e
sviluppare programmi di monitoraggio epidemiologico, ricerca e intervento per ridurre la morbilità
e la mortalità sul tutto il territorio di competenza.
Inoltre i programmi di formazione interni permetteranno ai centri di dotarsi di personale preparato e
aggiornato che potrà operare su tutto il territorio, con beneficio del servizio sanitario nel suo
complesso.
e) Aspetti istituzionali
Le strutture della amministrazione sanitaria a livello della DSCM sono ampiamente coinvolte nella
gestione del progetto, cosa che garantisce la piena sostenibilità dell’azione.
Il progetto dopo le difficoltà iniziali ha avuto un andamento abbastanza fluido ed è stato
contrassegnato da grande collaborazione con le controparti locali e notevole apertura rispetto ai
segnali dal loco.
Centro di salute Mozambico
59
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Progetto: Malawi Livestock
Titolo: “Livestock promotion and training activities pilot project for smallholder
Farmers in diary sector in Ntchisi R.D.P.”
Ente Finanziatore: Unione Europea
Delibera: n.S12.49083.B1999/14
Data inizio progetto:01/12/1999
Obiettivi del Progetto
L’obiettivo del progetto è il potenziamento della produzione casearia della regione e il
miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali, attraverso l’incentivazione del
settore privato e la creazione di una cooperativa nel distretto di Kasungu.
I beneficiari principale a cui è rivolto l’intervento sono i seguenti:
• i piccoli agricoltori coinvolti nel Dairy Programme a Mwera
• la popolazione di Ntchisi (163.938 persone)
• il personale governativo locale nel Kalira E.P.A
Nello specifico il progetto mira a:
• Creare di una cooperativa lattiero-casearia nel distretto di Kasungu
• Aumentare lo standard di vita e dell’alimentazione delle popolazioni locali
• Incentivare lo sviluppo del settore privato
Attività svolte e risultati ottenuti
Insieme con le autorità locali e lo staff di Kasungu, si è proceduto alla pianificazione partecipata
del progetto con allevatori, autorità locali. Questo progetto ha visto innanzitutto la formazione dello
staff degli allevatori, la costruzione di 30 stalle con un tradizionale sistema di khola. È stato messo
in atto un impianto di raffreddamento per il formaggio ed è stato creato un piccolo caseficio con
annesso negozio per la vendita di latte pastorizzato.
E’ stata installata un’unità produttiva casearia con relativo equipaggiamento. Lo stabilimento è
stato orientato alla produzione di yogurt e kiefer.
Sono state assegnate 87 mucche ed è stata effettuata l’assistenza tecnica agli allevatori dell’area di
Ntchisi. Ogni mucca produce in media 14 litri di latte al giorno.
Inoltre sono stati sviluppati reti commerciali locali per la vendita di latte e interattività con altre
organizzazioni che interagiscono in tali settori.
La costituzione di piccole cooperative casearie ha visto quali protagonisti gli allevatori locali, i
quali sono diventati titolari stessi delle cooperative, la cui attività principale è legata alla
produzione del formaggio, e annessa a questa grazie al sistema di refrigeramento e pastorizzazione
del latte, la produzione di yogurt e derivati.
Gli allevatori finali selezionati sono stati 30 su 120, facenti parte di 12 villaggi.
60
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Sono stati impartiti corsi di formazione sull’allevamento del bestiame, sulle tecniche di produzione
del latte e derivati, al fine di ottimizzare la produzione, di vendita sui mercati interni ed esterni, ed
infine sulla gestione stessa della cooperativa.
Il progetto Malawi livestock è un progetto concretamente chiuso, di cui si attendono solo la
formalizzazione dei rapporti finali, e le relative chiusure delle scritture contabili presenti
nell’esercizio 2004.
61
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 5.2.3 Mediterraneo Progetto N.2493/Cestas/Algeria
Titolo del Progetto: Formazione di Fisioterapisti e Tecnici di Ortopedia Ausiliari Sahraui e
miglioramento delle condizioni di vita dei Disabili motori nei Campi Profughi Sahraui".
Paese e località di realizzazione: Algeria, Campi Profughi Sahraui, regione di Tindouf.
Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri
Data inizio delle attività: 24/03/2001
Data conclusione: 24/03/2004
Partner Locali: Mezza Luna Rossa Algerina, Mezza Luna Rossa Sahraui (MLRS), Organismo
Umanitario del Popolo Sahraui, Dipartimento di Sanità Sahraui
In collaborazione con: Associazione Italiana Terapisti della Riabilitazione (AITR), Associazione di
Solidarietà con il Popolo Sahraui di Bologna, “Lavoro e Riabilitazione” Associazione promossa da
FIM - FIOM - UILM Territoriale di Bologna.
Obiettivi del Progetto
L’intervento Cestas mira alla realizzazione del seguente Obiettivo Generale:
• Migliorare la situazione socio - sanitaria dei Disabili Sahraui nei Campi di
Tindouf.
Beneficiari del progetto Campi Profughi Sahraui: 500 Disabili motori così suddivisi:
• 100 ex-militari feriti di guerra dell’Ospedale-Scuola Chraid Cherif
• 100 scolari handicappati fisici della Scuola “9 Giugno”
• 300 Handicappati fisici collocati nei vari Campi Profughi
Attività svolte e risultati ottenuti.
• Ristrutturazione dell’Ospedale
• Corsi di formazione rivolti a fisioterapisti e a 2 donne per daira, per un totale di 8 donne per
ogni villaggio che seguiranno le problematiche dei minori in accordo con le metodologie
della C.B.R.
• Sensibilizzazione degli operatori socio-sanitari, le autorità civili, sanitarie e politiche al
tema dell’handicap.
• Miglioramento dell’autonomia motoria dei disabili, loro accesso ai servizi riabilitativi e
partecipazione attiva alla vita comunitaria
• Migliorata organizzazione sanitaria Sahraui in riferimento alla riabilitazione
• Migliorata conoscenza dell’handicap delle madri con bambini disabili nelle Wilaya
• Miglioramento delle sensibilità ed attenzione delle Autorità politiche e sanitarie al
problema dell’handicap, delle barriere architettoniche e sull’importanza della riabilitazione
per i disabili Sahraui
62
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
• Miglioramento delle condizioni di vita quotidiane del bambino portatore di handicap
(rimasto in famiglia nelle tende) grazie all’aiuto portato dalle madri più preparate e dalla
fisioterapia.
Il programma formativo avrà prevedibilmente un effetto durevole sul livello di professionalità degli
operatori del territorio, in particolare grazie all’introduzione della figura femminile che si occuperà
dell’individuazione e cura delle disabilità dei minori.
Le attività di educazione sanitaria si sono realizzate con interesse e partecipazione e data la
modalità di esecuzione, sono facilmente replicabili e si ritiene che lo saranno anche in futuro. I
partecipanti ai momenti formativi hanno assicurato la disponibilità a proseguire in tale azione, e la
loro preparazione tecnica e professionale in materia è sensibilmente aumentata. Anche tale
circostanza contribuisce ad una positiva valutazione di impatto.
Nei mesi conclusivi del progetto le attività di ristrutturazione presso l’ospedale scuola di Chraid
Cherif, hanno visto una forte partecipazione sia dei tecnici italiani mobilitati dalle risorse
progettuali sia della popolazione locale ed insieme sono riusciti nell’intento di rendere fruibili le
seguenti aree della struttura:
• lungo degenza
• formazione e riabilitazione
• uffici amministrativi e aree comuni (cucina e refettorio)
• alloggi per la didattica
• adduzione acqua e impianto di smaltimento acque nere
La consegna delle attrezzature sanitarie e riabilitative acquistate dal progetto ha completato
l’intervento e reso più tangibile l’obiettivo del miglioramento delle condizioni igieniche e di
abitabilità dei disabili presenti nella struttura ospedaliera.
L’inaugurazione ed il passaggio di consegne con donazione dei ben alle autorità locali si è svolta il
giorno 22 Marzo 2004 con la presenza sia del Ministro della Cooperazione sia del Direttore
generale della salute presso l’ospedale Chraid Cherif.
L’equipe del Cestas è stata costituita da:
Personale Espatriato
• 1 Cooperante Capo Progetto;
• 2 Fisioterapisti
• 2 Responsabili Tecnici della manutenzione
Personale Locale
• 22 attivisti
Conclusioni a) Misure Politiche Di Sostegno
63
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Le misure politiche a sostegno del progetto si inseriscono nella continua trattazione e confronto che
ha costituito la base delle relazioni fra lo staff tecnico impiegato da Cestas presso i campi Sahraui
e le controparti. Da un lato le controparti hanno dettato gli adeguamenti dell’intervento in corso
d’opera, affinché questo risultasse più compatibile con le esigenze reali della realtà Sahraui,
dall’altro lo staff tecnico di Cestas ha sottoposto idee e progetti in grado di stabilizzare e
organizzare il settore della riabilitazione nei campi profughi. Di certo però, il continuo
riadattamento dei piani nazionali relativi alla Sanità non ha aiutato una pianificazione precisa e
puntuale delle attività, che si sono viste il più delle volte ridefinite dal sopraggiungere di nuove
priorità. La missione programmata e realizzata dal coordinatore di Reability per conto di Cestas a
Vitoria, si inserisce nel contesto del sostegno alla pianificazione delle misure politiche a sostegno
dell’intervento. In questa circostanza, Cestas ha sottolineato i risultati ottenuti dal programma
chiedendo un impegno forte nell’acquisizione della responsabilità sanitaria lasciata dal progetto da
parte delle autorità sanitarie locali. In particolare si sono discussi e concordati i piani sanitari di
intervento nel campo della disabilità con il Ministero della sanità Sahraui che si è impegnato a fare
propria la strutturazione di monitoraggio ed intervento divenuta operativa nello svolgimento del
progetto. Le figure professionali formate ed inserite nel contesto sanitario nazionale da parte di
Cestas, rimarranno in carica e sarà valorizzato il contesto del loro intervento. Cestas ha dato
disponibilità al Ministero della Sanità Sahraui ad essere referente per le pianificazioni nazionali
future in tema di disabilità.
b) Tecnologie Appropriate
si ritiene che i mezzi e le metodologie scelte siano adeguati al contesto, alle necessità e alle
capacità dei beneficiari. Per quanto concerne le attività di formazione il materiale formativo scelto
è moderno e qualificato. Per le attività di educazione sanitaria si sono identificati, di volta in volta
le metodologie d’approccio adeguate alla tipologia di beneficiario così come per l’apporto di ausili
motori per i disabili.
c) Aspetti Ambientali
Riteniamo validi gli eventi realizzati dal progetto. Nel corso delle supervisioni sul territorio e degli
incontri con la popolazione si sono affrontate problematiche connesse a problemi di igiene
ambientale e domestica.
d) Aspetti Giuridico-Sociali-Culturali
Tutte le nostre attività sono state ideate, realizzate e coordinate in collaborazione con le controparti
operative, in quanto l’intervento del Cestas non è altro che un supporto allo sviluppo delle attività
proprie dei partner locali. Il rapporto con le controparti è stato altalenante, nonostante la perenne
difficoltà ad ottenere collaborazione professionale, tutte le attività si sono svolte di concerto. Va
evidenziato il grande interesse proveniente dalla popolazione alle attività realizzate, la
partecipazione è sempre stata attiva, pur in situazioni in cui l’affluenza è normalmente ridotta.
64
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 e) Aspetti istituzionali
L’atteggiamento del Cestas è stato di appoggio alle strutture locali per lo sviluppo delle
programmazioni nazionali. In questa ottica l’attività è diretta verso l’impostazione di una
collaborazione stretta con i responsabili delle controparti operative a seconda dei loro bisogni e
delle loro richieste.
Ogni cooperante ha lavorato con rappresentanti delle controparti nei diversi settori.
Si è sempre privilegiata la formazione dei rappresentanti delle controparti nella convinzione che
solo questa sia il volano per la continuazione delle attività a prescindere dalla nostra presenza sul
territorio.
Si sono ricevute richieste da parte di gruppi di donne, associazioni e dirigenti e soldati del campo
militare per l’approfondimento di alcune tematiche.
f) Analisi economico-finanziaria
L’esperienza acquisita fa affermare che la controparte ha le capacità di gestire la presa in carico
della continuazione delle attività. In particolare modo, per quanto concerne le attività di educazione
sanitaria, si cercherà di impostare campagne sanitarie ripetibili in quanto, trasmessa una
metodologia di lavoro e di comunicazione, le azioni impostate possono essere contenute a livello di
costi.
65
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Progetto n. 2603/Cestas/Palestina
Titolo: “Formazione e sviluppo di artigianato artistico tradizionale presso la scuola di ceramica
di Hebron (Palestina)”
Paese e località di realizzazione: Palestina.
Ente Finanziatore: Ministero degli Affari Esteri
Data inizio attività: 10-09-2002
Data conclusione prevista: 09- 11- 2005
Obiettivi del Progetto
L’intervento Cestas mira alla realizzazione del seguente Obiettivo Generale:
• Potenziare e migliorare l’offerta formativa nel settore artistico e artigianale nella zona di
Hebron, supportando, in particolare, la scuola ceramica della città.
• Aumentare le opportunità occupazionali nel settore dell’artigianato nella zona di Hebron,
incrementare la possibilità di occupazione nel settore delle donne.
Attività svolte e risultati ottenuti.
N° 1 progetto di ricostruzione dell’edificio
N° 1 attualizzazione accordo con partner istituzionale ed allargamento partnership
N° 1 preparazione di gara di appalto
N° 3 formatori preparati a borsa di studio in Italia attraverso corso propedeutico
N° 1 borsa di studio effettuata in Italia per 3 formatori
N° 1 documento con linee guida per programma formativo del Centro (formulato su base di 216 ore/studente)
Il progetto di ristrutturazione dell’edificio è stato modificato con l’assistenza di un esperto locale. Il
nuovo progetto ha recepito le istanze provenienti dalla Municipalità e dalla direzione dell’attuale
scuola per ceramisti. Nello specifico si è provveduto a separare l’area precedentemente destinata al
workshop in tre spazi distinti (2 sale per workshops e 1 sala per dipingere), ed inoltre è stato creato
uno spazio per il posizionamento di una scala, in prospettiva di un innalzamento dell’edificio con
l’aggiunta di un piano con ulteriori aule. Dopo le verifiche necessarie sulle condizioni dell’area dal
punto di vista urbanistico, delle dotazioni di servizi, nonché delle caratteristiche geo-tecniche ed
infrastrutturali, si è dato il via alla redazione del progetto nella sua interezza (architettura, strutture,
computo metrico, impiantistica) e, successivamente, alle procedure di gara.
In vista dell’acquisto delle attrezzature, sono stati raccolti preventivi presso aziende italiane del
nord e Italia centrale, per confrontare le diverse offerte e poter procedere con l’attività non appena
si sia certi dell’avviamento della costruzione del nuovo edificio.
E’ stato organizzato un breve corso propedeutico di 3 giorni destinato ai beneficiari della prima
delle due borse di studio previste nel progetto, ovvero il Direttore del Centro ed i due docenti.
66
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Tra marzo e maggio 2004 è stata organizzata la borsa studio in Italia, diretta specificatamente ai tre
formatori, ed infine è stato messo a punto un documento contenente le linee guida per la
formulazione del programma di formazione del centro.
L’equipe del Cestas è stata costituita da:
Personale Espatriato
• 2 Cooperante Capo Progetto;
• 1 Logista-Amministratore.
Personale Locale
• 3 (direttore scuola, 2 coordinatori lavori ristrutturazione)
• 1 consulente locale (architetto)
Conclusioni
a) Misure Politiche Di Sostegno
Il progetto prevede il sostegno da parte del Ministero dell’Educazione sia nell’elaborazione dei
programmi di studio per gli studenti, sia per un sostegno con l’Autorità Nazionale Palestinese di
Ramallah, soprattutto per quel che riguarda la possibile esenzione dal pagamento dei dazi doganali,
al momento attuale obbligatori. La pratica per l’importazione delle attrezzature con lista annessa è
tuttora in fase di studio presso l’ANP, la quale si prefigge di imporre gli accordi di Oslo in base ai
quali I materiali importati attraverso i porti israeliani e destinati ai Territori Occupati non debbono
essere soggetti a tassazione da parte della dogana israeliana.
b) Tecnologie Appropriate
L’acquisto delle attrezzature verrà effettuato basandosi su strumenti idonei a formare i ragazzi ad
un’attività artigianale semi-industriale, senza per questo escludere le basi della lavorazione della
terracotta. La lista delle attrezzature è stata più volte riadattata in comune accordo con la
controparte, con la quale si è deciso di impegnare la gran parte del budget in acquisti tecnici quali
torni professionali, forni, miscelatori per le polveri, impastatori, presse, barometri, più il mobilio e
con la parte rimanente le attrezzature di base per la scuola e gli uffici (sedie, banchi,
videoproiettore, pc ecc...). Questo per il semplice motivo che mentre il mobilio è facilmente
reperibile in loco, le tecnologie semi-industriali sono sempre e comunque da importare dalle
aziende produttrici europee.
c) Aspetti ambientali La costruzione rispetterà i canoni europei di sicurezza ed i criteri costruttivi internazionali
finalizzati allo smaltimento delle acque impure, grazie al collegamento con la rete fognaria
cittadina. La dispersione nell’aria dei gas nocivi prodotti dalla lavorazione della ceramica avverrà
tramite camino posto sul tetto dell’edificio dunque distante da ogni abitazione circostante. Lo
smaltimento dei gas dalla sala dei forni avverrà tramite aspiratore e conduttura collegata al camino
principale.
67
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 d) Aspetti giuridico-socioculturali
Il Programma mira a ripristinare e a dare un nuovo impulso al tradizionale patrimonio Palestinese
rappresentato da prodotti artigianali del passato e del presente, sviluppando le capacità artistiche e
di produzione, assicurando più rappresentativi supporti di genere allo sviluppo locale e una rete
stabile d’esempi e riferimenti, per le comunità di tutto il territorio interessato. In particolare,
l’azione si rivolge ai giovani ed alle donne, che saranno formati per un loro futuro inserimento
quali operatori della produzione artistica della ceramica. Il settore della produzione ceramica
artistica tradizionale è senza dubbio una dimensione in cui può essere offerto dalla cooperazione un
cambiamento ed il relativo impatto positivo dovrebbe migliorare le condizioni e la posizione della
donna in vista anche di una maggiore equità sociale. Il progetto si porrà pertanto come volano per
l’inserimento della donna in ambiti produttivi e nello sviluppo d’attività produttive in settori
alternativi. Nello specifico, si vuole cercare di introdurre la figura femminile come soggetto attivo
nel settore, nell’area di Hebron, tramite il suo inserimento nei corsi, cercando di raggiungere un
livello medio di partecipazione del 30%.
e) Aspetti Istituzionali
La Municipalità di Hebron si è dimostrata fin da subito interessata al mantenimento di un rapporto
molto cordiale con il rappresentante Cestas in loco, tanto che dalla collaborazione con l’istituzione
palestinese ne è scaturito il progetto del nuovo edificio scolastico, con accordo economico sulla
copertura delle spese e massiccia partecipazione cash da parte del Municipio.
Tutte le parti chiamate in causa dai lavori alla costruzione attendono ora l’inizio dei lavori per
portare a frutto il lavoro di pubbliche relazioni svolto finora.
68
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 5.2.4 I Progetti di formazione Progetto: Corso Post-Lauream in "Direzione Strategica per lo Sviluppo Sostenibile ed
economico del territorio" - in seguito: Master Universitario di I livello in “Politiche Sociali
per lo Sviluppo del Territorio”
Durata del progetto: Dal 13/12/2002 al 16/06/2004
Ente finanziatore: Ministero Affari Esteri
Promotori: Cestas in collaborazione scientifica e didattica con il Dipartimento di Sociologia
dell’Università degli Studi di Bologna.
Il programma è stato sviluppato in 4 trimestri accademici (750 ore complessive):
I primi 3 trimestri sono stati dedicati agli insegnamenti delle seguenti aree tematiche:
• I Sistemi ed i Programmi di Promozione dello Sviluppo Sostenibile
• Pianificazione Territoriale ed Economica
• Direzione Strategica e Gestionale nelle Istituzioni ed Aziende che promuovono lo
Sviluppo Territoriale
• Metodi e Tecniche per l’Ideazione, Realizzazione, Monitoraggio e Valutazione dei
programmi di promozione dello Sviluppo Territoriale Sostenibile e della Piccola e Media
Impresa (PMI).
Il quarto trimestre è stato dedicato allo svolgimento di uno Stage formativo presso Enti ed Aziende
che si occupano di Sviluppo del Territorio e di Cooperazione allo Sviluppo.
Obiettivi del progetto:
Il Corso ha come obbiettivo la formazione specifica dei manager governativi e non dei Paesi in Via
di Sviluppo che ricoprono responsabilità nell’elaborazione, esecuzione o valutazione dei
programmi di Sviluppo territoriale e di promozione della piccola e media impresa (PMI).
Trattasi Corso di formazione manageriale per l’alta dirigenza delle strutture pubbliche locali o
dirigenziali in ONG locali, nonché negli Istituti di Ricerca universitaria operanti nei territori
nazionali.
Il Corso è stato un percorso di specializzazione post-laurea di durata annuale, il cui risultato atteso
era quello di preparare i corsisti ad affrontare il processo decisionale, proprio della loro
collocazione istituzionale, attraverso diversi metodi, tra gli altri quello dell’ottimizzazione delle
decisione.
Il Corso ha cercato di soddisfare, almeno in parte, la crescente domanda di alta formazione
richiesta dai partner istituzionali dei Paesi in Via di Sviluppo e si proponeva come strumento già
sperimentato di cooperazione internazionale innovativo, di qualità e di alto impatto sociale.
Il Corso, strumento operativo per il miglioramento della distribuzione delle conoscenze e delle
specializzazioni, ha voluto contribuire a livellare la distribuzione delle opportunità di Sviluppo sul
piano internazionale appoggiando i processi autogeni di “buon Governo”.
69
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Attività svolte e risultati ottenuti
I partecipanti e beneficiari provenienti da paesi terzi, selezionati attraverso opportune procedure, in
collaborazione con il MAE, sono stati così composti:
0
0,5
1
1,52
2,5
33,5
4 ALBANIA ARGENTINA CILE ECUADOR ETIOPIA GUATEMALA KOSOVO MACEDONIA MALAWI SERBIA
Aree di provenienza
02468
10
Balcani Africa Centro- Sud America
Il corpo docente selezionato ed impegnato nelle attività di preparazione, realizzazione e valutazione
didattica, nel complesso delle aree tematiche, è stato costituto da circa venticinque esperti nelle loro
aree di specializzazione Alcuni svolgono le loro attività presso università o centri di ricerca italiani,
altri presso istituti universitari stranieri. Infine hanno partecipato esperti provenienti dal mondo
delle istituzioni internazionali e non governative che si occupano di cooperazione allo sviluppo.
I beneficiari della borsa di studio hanno goduto di: partecipazione gratuita al Corso (costo ed
iscrizione); alloggio, vitto e borsellino mensile. Inoltre per tutti gli studenti sono attivate polizze
assicurative.
Il Cestas ha fornito ulteriori servizi quali l’accesso alle biblioteche universitarie di varie facoltà
dell’Università di Bologna, l’Università John’s Hopkins ed altre biblioteche cittadine. Gli studenti
hanno inoltre ricevuto tutta l’assistenza necessaria per l’espletamento delle formalità relative allo
status di studenti e residenti temporanei.
Inoltre ha provveduto ad inviare agli studenti un biglietto di Andata e Ritorno prepagato dalla
capitale del Paese di provenienza alla città di Bologna e dalla città di Bologna alla capitale del
Paese di provenienza.
Dei 20 studenti iscritti al Corso Post-Lauream, due studenti sono stati sospesi dalla borsa di studio.
70
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 All’interno della struttura tematica e didattica del Corso, si erano previste le seguenti 6 aree tematiche:
1. Lingua Italiana 2. I Sistemi ed i Programmi di Promozione dello Sviluppo Sostenibile 3. Pianificazione Territoriale ed Economica 4. Direzione Strategica e Gestionale nelle Istituzioni ed Aziende che promuovono lo
Sviluppo Territoriale 5. Metodi e Tecniche per l’Ideazione, Realizzazione, Monitoraggio e Valutazione dei
programmi di promozione dello Sviluppo Territoriale Sostenibile e della Piccola e Media Impresa (PMI).
6. Stage formativo La distribuzione dei moduli per ogni esame risulta invece la seguente:
• Modulo 1 - Le teorie dello sviluppo • Modulo 2 - Lo sviluppo locale sostenibile: motore del cambiamento • Modulo 3 – Teorie emergenti nella sociologia, la problematica della
globalizzazione • Modulo 4 - Le istituzioni ed i programmi di cooperazione allo sviluppo. La
cooperazione italiana • Modulo 5 - Le istituzioni internazionali ed i programmi di cooperazione allo
sviluppo • Modulo 6 - Società multiculturale e processi di sviluppo locale: decentralizza-zione
e partecipazione • Modulo 7 - Metodi e tecniche della ricerca sociale ed elementi di demografia
applicate • Modulo 8 - Campus di sperimentazione e conoscenza del territorio • Modulo 9 - Pianificazione strategica del territorio • Modulo 10 – Piani strategici di sviluppo locale • Modulo 11 – Dirigere processi e organizzazioni complesse. L'ottimizzazione della
decisione • Modulo 12 - L'organizzazione del lavoro nelle società complesse • Modulo 13 – La direzione assertiva e la gestione strategica delle risorse umane • Modulo 14 – Strumenti economici dello sviluppo territoriale • Modulo 15 – Organizzazione e gestione strategica delle piccole e medie imprese • Modulo 16 – Metodi e strumenti del monitoraggio • Modulo 17 – Metodi e tecniche per l'ideazione dei progetti e gli strumenti per una
valutazione di sostenibilità • Modulo 18 – Strumenti operativi per la direzione ed esecuzione dei programmi di
promozione dello sviluppo territoriale • Stage
La tipologia delle Istituzioni che hanno accolto gli studenti per lo svolgimento dei loro Stage nel periodo Febbraio - Giugno 2004 è così composta:
Enti ospitanti tirocinio formativo Agenzie ambiente
Università
OnG
Aziende private
Enti locali
ASL
71
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 La qualità e diversità settoriale, geografica ed istituzionale degli enti che hanno accolto gli studenti
è uno degli indicatori di qualità del precorso formativo promosso dal Cestas in collaborazione con
il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna.
Il Cestas, dopo aver valutato i risultati finali degli Stage e gli elaborati presentati dagli studenti, ha
voluto premiare gli studenti con un bando finalizzato all’elaborazione di n° 3 progetti di
cooperazione allo sviluppo nelle aree geografiche e nei settori di intervento di seguito elencati:
Aree geografiche prioritarie:
1) Balcani (Albania, Bosnia, Serbia, Macedonia)
2) America Latina (Guatemala, Ecuador, Perù, Cile, Argentina)
3) Africa (Mozambico)
Settori di intervento:
1) Sanità
2) Formazione
3) Sviluppo sostenibile del territorio (economico e sociale)
4) Pari opportunità
I progetti premiati sono stati:
• Ecuador –“Miglioramento delle condizioni igienico sanitarie e di salute nelle zone rurali dell’Ecuador attraverso il rafforzamento degli elementi di medicina tradizionale o naturale presenti nella zona”.
• Macedonia – “Promozione integrata dell’imprenditoria giovanile e femminile e suo sviluppo sostenibile a livello locale - area d’intervento: distretto di Ohrid”
• Macedonia – “Azioni mirate in tema di Prostituzione “trafficking” transnazionale nell’area balcanica in particolare in Macedonia”.
Il giorno 5 Maggio 2004 e il 16 giugno 2004, rispettivamente presso il Giardino d’Inverno e la Sala
Poeti di Palazzo Ercolani, sede della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, si
sono svolte le cerimonie finali di assegnazione dei diplomi
L’attivazione ed esecuzione di tale percorso formativo complesso ha permesso ai 18 studenti che vi
hanno partecipato di ottenere:
• una migliore capacità nell’identificazione degli attori sociali partecipanti ai processi di
sviluppo sostenibile locale,
• nuovi criteri tecnici e normativi per analizzare e definire i problemi che si devono
risolvere,
• nuovi strumenti di misurazione quantitativa e qualitativa dei problemi riscontrati
localmente,
• nuovi metodi d’analisi per la definizione degli obiettivi dell’azione,
• nuove tecniche di diagnosi e valutazione dei processi di sviluppo locale,
• migliori capacità di disegno di scenari esterni che restringono gli spazi decisionali e
d’azione,
72
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
• nuove tecniche per il disegno dei programmi di sviluppo locale e sostenibile,
• nuovi metodi e tecniche per l’esecuzione e il monitoraggio dei programmi di promozione
dello sviluppo locale,
• migliori capacità di comunicare in modo efficace i bisogni di specifici programmi
settoriali,
• migliori capacità d’instaurare e mantenere relazioni inter-culturali e di rapportarsi con la
comunità locale e quella globale,
• migliori capacita gestionali sia nella formulazioni di bilanci preventivi,
• migliori capacità gestionale ed amministrativa nel controllo delle spese e nel monitoraggio
della produzione
• sostanziale aumento delle capacità nella gestione dei conflitti all’interno di
un’organizzazione complessa.
Nel 2004 inoltre ha avuto inizio la terza edizione del master, riconosciuto quale master
universitario di II livello.
Titolo: Master in Politiche Sociali e Direzione Strategica per lo Sviluppo Sostenibile del
Territorio
Livello: post universitario di II Livello
Ente finanziatore: Coofinanziato Ministero degli Affari Esteri
Promotori: Cestas - Dipartimento di Sociologia (Università degli Studi di Bologna)
Durata: 12 mesi
Sede: Aula CESTAS – Sede Formazione – Via Ranzani 13/5/A – 40127 Bologna.
Aree disciplinari: • Studi aziendali ed economici • Studi ambientali e del territorio • Studi medici e psicologici • Studi umanistici • Studi giuridici • Studi internazionali • Studi ingegneristici • Studi delle nuove tecnologie • Studi politici e sociali; Studi ambientali e del territorio • Studi internazionali • Studi politici e sociali
Il Master è strutturato quale programma professionalizzante diretto alla formazione specifica dei
manager governativi e non dei Paesi in Via di Sviluppo ed Europei che ricoprono o ricopriranno
ruoli di responsabilità nell’elaborazione, esecuzione e valutazione dei programmi di sviluppo
territoriale. Si tratta di un corso di formazione manageriale per l’alta dirigenza delle strutture
73
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 pubbliche o dirigenziali, in ONG, nonché negli istituti di ricerca universitaria operanti nei vari
territori nazionali.
Numero iscritti: 19 studenti stranieri provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo, beneficiari di borse
di studio cofinanziate da Cestas e Ministero Affari Esteri - D.G.C.S.
e n. 11 iscritti paganti provenienti dalla comunità europea.
Lauree di accesso: Diploma di laurea superiore in tutte le discipline equivalente a: laurea italiana
quadriennale/quinquennale del vecchio ordinamento, oppure laurea italiana specialistica del nuovo
ordinamento.
Criteri di selezione: Titoli
La struttura del Master prevede i seguenti esami:
• Esame 1: Sociologia dello sviluppo; dalle teorie allo sviluppo locale come motore del
cambiamento
• Esame 2: Teorie emergenti nella sociologia: la globalizzazione, le istituzioni ed i programmi di
cooperazione allo sviluppo
• Esame 3: Società multiculturale e processi di sviluppo locale: decentralizzazione e
partecipazione
• Esame 4: Metodi e tecniche della ricerca sociale ed elementi di demografia applicata
• Esame 5: Campus di sperimentazione e conoscenza del territorio
• Esame 6: Pianificazione strategica del territorio: i piani di sviluppo locale
• Esame 7: Dirigere processi e organizzazioni complesse. L'ottimizzazione della decisione
• Esame 8: L'organizzazione del lavoro nelle società complesse. La direzione assertiva e la
gestione strategica delle risorse umane
• Esame 9: Strumenti economici dello sviluppo territoriale
• Esame 10: Organizzazione e gestione strategica delle piccole e medie imprese: metodi e
strumenti del monitoraggio gestionale
• Esame 11: Metodi e tecniche per l'ideazione, direzione, esecuzione dei programmi di
promozione dello sviluppo territoriale e gli strumenti per una valutazione di sostenibilità
• Tirocinio formativo - Il Tirocinio formativo finale costituisce un approfondimento sul campo
delle tematiche e delle tecniche apprese all'interno dei singoli insegnamenti. La possibilità di
confrontarsi e comparare metodi e approcci presenti nelle strutture ospitanti offrirà al corsista
l'occasione per valutare la pertinenza dell'informazione ricevuta all'interno del percorso
formativo precedente. L'applicazione a strutture complesse dei concetti teorizzati in aula resta
l'obiettivo primo dell’esperienza di stage.
• Prova finale e assegnazione diploma.
74
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Altri Corsi di formazione Cestas
La tabella seguente presenta i Corsi di Formazione e i Seminari organizzati dal Cestas a partire dal
2002 e il numero dei partecipanti, che è stato di oltre 200 persone:
TITOLO Partecipanti
“ La cooperazione non governativa allo sviluppo” (2002) 31
“Stage formativo sul ciclo progettuale” - ideazione – realizzazione – valutazione
(2002) 28
“ La cooperazione non governativa allo sviluppo” (2003) 15
“Stage formativo sul ciclo progettuale” - ideazione – realizzazione – valutazione
(2003) 21
“Scuola di Specializzazione. Ideazione, Gestione e Valutazione dei Programmi di
Cooperazione Internazionale (2003)
22
“Operare nel No-Profit – Problematiche giuridiche e fiscali di maggiore attualità”
(2003) 28
“Metodi e strumenti del monitoraggio. Controllo di gestione e modelli di gestione
del no-profit” (2003) 31
“Pianificazione strategica del territorio” (2003) 28
“Strumenti operativi per la direzione ed esecuzione dei programmi di promozione
dello sviluppo territoriale” (2004) 26
“Le istituzioni internazionali e i programmi di cooperazione allo sviluppo” (2004) 15
“Società multiculturale e processi di sviluppo locale: decentralizzazione e
partecipazione” (2004) 8
“Sociologia dello sviluppo, dalle teorie allo sviluppo locale come motore del
cambiamento” (2004) 7
Scuola di Specializzazione - Ideazione, Gestione e Valutazione dei Programmi di
Cooperazione Internazionale (2004) 30
Totale partecipanti 290
La scuola di specializzazione Cestas per l’anno 2004 dal Titolo: “Ideazione, Gestione e Valutazione dei Programmi di Cooperazione Internazionale” Giunta nel 2004 alla sua seconda edizione l’offerta formativa Cestas ha trovato un riscontro e
assenso molto forte da parte del pubblico.
Numerose sono state le adesioni. Questo corso è parte integrante del programma di alta formazione
offerto dal Cestas ed è così composto:
• 1° Modulo "Gli attori della cooperazione allo sviluppo" • 2° Modulo: "Ideazione dei progetti di cooperazione internazionale"
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 • 3° Modulo: "Gestione e monitoraggio dei progetti di sviluppo come processo di
ottimizzazione della decisione in organizzazioni complesse" • 4° Modulo: "Valutazione degli interventi di sviluppo" Stage Formativo Lo stage formativo, della durata di due mesi,costituisce un approfondimento sul campo delle
tematiche e delle tecniche apprese all'interno dei singoli moduli. La possibilità di confrontarsi e
comparare metodi e approcci presenti nelle strutture ospitanti offrirà al corsista l'istanza più
adeguata per valutare la pertinenza dell'informazione ricevuta all'interno del percorso formativo
precedente.
Lo studente è inserito in Progetti di Sviluppo promossi dal Cestas o presso Enti Locali che
collaborano con l’associazione, affiancato da un tutor, sulla base di un tema di interesse dello
stagista e dell'ente, sviluppato direttamente sul campo. Al termine dello stage lo studente presenterà
all’ente promotore una relazione sull’attività svolta.
Enti ospitanti: Sedi territoriali Cestas all’estero, Enti Locali
Paesi: Cile, Argentina, Perù
Cile: 1) “Centro di Intermediazione Lavorativa per il Programma Donne Capofamiglia con scarse
possibilità economiche delle Province di Concepción e Santiago”; 2) Università Bolivariana “Campi di formazione per studenti universitari presso le comunità
Mapuche o in appoggio alle strutture sanitarie della provincia di Bio Bio” - Los Angeles; 3) Municipio di Conchalì “Dipartimento dello sviluppo sociale, Esecuzione di programmi
sociali di lotta alla povertà” – Santiago. Argentina:
1) Instituto Social y Politico de la Mujer “Programma di sostegno alle attività di formazione e di intermediazione per il lavoro femminile nella ciudad, conurbano e Provincia di Buenos Aires” - Buenos Aires
Perù: 1) "Creazione di una rete regionale andina di centri di salute materno-infantile" – Lima.
Riportiamo di seguito un articolo pubblicato sulla Gazzetta Regione Sicilia, in cui una studentessa, della 4 edizione della scuola di specializzazione Cestas, racconta la sua l’esperienza di stage in Cile:
“Scoprire posti nuovi, intraprendere viaggi verso mete sconosciute e conoscere nuove culture è qualcosa che mi accompagna da sempre.
Questa innata sete di conoscenza e di ricerca negli ultimi anni ha preso il sopravvento e ha in un certo senso canalizzato i miei studi e i miei interessi tanto da portarmi lontano dalla mia stupenda Sicilia.
Nonostante io abbia solo 25 anni posso esser orgogliosa delle mie esperienze di vita e fiera degli sforzi fino ad oggi fatti per realizzare i miei sogni.
Sto per laurearmi in Scienze Internazionali e diplomatiche con indirizzo Politiche dello Sviluppo all´università di Forlì, ho conseguito il diploma in Emergenze ed Interventi Umanitari all´ISPI di Milano,
ho vissuto in Spagna per un anno seguendo i corsi all´Università di Salamanca all´interno del Progetto P.E.I. e ho da poco terminato la Scuola di Specializzazione sulla Valutazione e Gestione dei progetti di cooperazione allo sviluppo al Cestas di Bologna, una ONG che mi ha dato la possibilità di effettuare uno Stage all´estero, precisamente a Hualqui: una piccola comunità rurale nella Regione del Bio Bio in Cile.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
Sono qui dal 3 di Marzo e credo che sia l´esperienza più forte e più bella della mia giovane vita. Mi trovo qui per realizzare uno studio- censimento delle organizzazioni sociali e funzionali della comunità
attraverso colloqui con i dirigenti delle organizzazioni in modo da poter avere n quadro chiaro e il più dettagliato possibile delle qualità, della quantità e delle funzioni- opportunità di ciascuna di esse,
affiancata dal Dottor Sepulveda, un medico e consigliere municipale che ama tanto la sua gente e che lavora incessantemente per cambiare lo stato delle cose qui.
Hualqui è una comunità di 18.000 abitanti con un centro urbano circondato da una zona rurale molto vasta e difficile da raggiungere a causa della scarsa presenza e manutenzione delle strade e in cui sono
registrate 280 organizzazioni di varia natura e genere. M aspettavo di trovare una sorta di paesino rurale con tutto quello che può significare paesino rurale, ma mi sono scontrata con una realtà molto
diversa. Il posto è incantevole, molto tranquillo e attraversato da un fiume, il Bio Bio, che è il più grande di tutta la Regione e che da un tocco molto speciale a questo angolo del Cile. Dal punto di vista
naturalistico è sicuramente degno di esser scoperto e amato ma merita attenzione soprattutto per la molteplicità di problemi che un luogo così vicino ad un grande centro urbano come Concepciòn (che dista 25 KM) vive. Il grado di povertà di molti hualquini è impressionante: case fatiscenti, condizioni di vita che non possono essere tollerate nel 2005 soprattutto in un luogo che non è certamente classificabile come appartenente al Terzo mondo, in più il degrado sociale, i maltrattamenti e gli abusi all´interno di molte famiglie lasciano senza fiato. Per una persona come me, che vuole occuparsi di cooperazione allo sviluppo, è una esperienza indelebile che apre gli occhi sulle realtà tanto distinte da quelle dei paesi
industrializzati in cui molte carenze sono state superate già da un sacco di tempo. Qui ci sono bambini che conoscono il loro primo paio di scarpe nell´età dell´adolescenza; le persone anziane percepiscono una pensione assistenziale tale che ammalarsi è un lusso che non possono permettersi; molte famiglie
sono composte da una madre con dei bambini da accudire e che non ha un lavoro; il grado di disoccupazione è alto soprattutto in alcuni settori e le necessità sono tante, troppe per esser risolte con
facilità. Nonostante questa gente abbia tutti i motivi per sentirsi abbandonata, rassegnata a vivere in condizioni misere, la cosa sorprendente è la loro grande serenità d´animo: i loro sorrisi, la loro gentilezza
e la grande disponibilità ad aiutare e aiutarsi reciprocamente mi sta dando tanta gioia e soprattutto tanta forza per non lasciarmi scoraggiare ma per cercare di aiutarli affinché le cose cambino. Sto
imparando ad amare ogni piccolo gesto, ogni sorriso, ogni parola di questa gente e non credevo di avere la pazienza di stare ad ascoltare per ore ed ore i problemi degli altri.Mi piacerebbe davvero che ognuno di noi facesse un´esperienza come quella che sto vivendo io, sarebbe unica e indimenticabile...Penso spesso
alla vita che conduciamo noi europei e giuro che guardare le cose da una prospettiva diversa aiuta a capire quanto sia ridicolo l´affanno che poniamo nella nostra agiata vita da occidentali....Dovrei dire che
mi manca il mio mondo di sempre ma non è così, non mi manca niente qui, anzi credo di aver trovato proprio qui quello che mi mancava, quella serenità interiore, quello spirito di pace e fratellanza che a casa
troppo presa dalle mie cose non avevo e non cercavo.Qui la gente mi ringrazia perché sono convinti che sia io quella che sta dando tanto a loro, ma posso affermare che è il contrario: io posso trasmettergli la
mia voglia di vivere e di fare, la mia innata sete di conoscenza ma loro mi stanno insegnando la vera essenza delle cose, l´amore immenso e disinteressato, la gratitudine per ogni istante del giorno e della notte, la sincerità e l´umiltà....Spero che questo piccolo squarcio di vita hualquina che vi ho raccontato
arrivi al cuore di ciascuno di voi e che possa far prendere coscienza a tutta la gente di quanto sia fortunata e di quanto sia necessario non chiudere gli occhi ma assumersi le proprie responsabilità morali e mettersi in azione per aiutare chi è molto meno fortunato, dal punto di vista economico, di tutti noi”.
(di Maria Concetta Mondino).
i
Corsi realizzati nel territorio dalla sede Iesi:
1. "Gli attori della Cooperazione allo Sviluppo"
2. "Ideazione dei progetti di Cooperazione Internazionale"
3. "Gestione e monitoraggio dei progetti di sviluppo come processo di ottimizzazione della decisione in organizzazioni complesse"
4. "Valutazione degli interventi di sviluppo"
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 5.2.5 I Progetti di Educazione allo Sviluppo
Le aree in cui il dipartimento Cestas di educazione allo sviluppo ha lavorato sono:
• consumo equo e solidale
• problemi legati all’urbanizzazione in Africa
• globalizzazione e sviluppo locale
• condizione e ruolo della donna in Africa e nel Mediterraneo nell’economia, nella
produzione artistica e cinematografica e nel sistema sanitario
• parità tra i generi
• ambiente e sviluppo sostenibile nel Mediterraneo
• diritti umani, diritti dei rifugiati, dei profughi e richiedenti asilo
• cooperazione decentrata in ambito sanitario
• informazione sugli obiettivi del millennio promossi dalle Nazioni Unite per un modello
sostenibile di sviluppo
È svolta inoltre attività di documentazione.
Progetto: Cestas/Voci di donne
Titolo: "La globalizzazione in un'ottica di genere - Voci di donne dall'Africa e dal
Mediterraneo"
Ente finanziatore: Ministero Affari Esteri
Data di Inizio: 08/01/02003
Data di conclusione: 09/02/2004
Obiettivi
Gli obiettivi che il progetto Cestas si propone sono:
• Aumentare la conoscenza presso la cittadinanza italiana del ruolo della donna africana
nella produzione e diffusione della propria cultura;
• Offrire alla popolazione l’occasione di vivere momenti di formazione, analisi, riflessione e
confronto sugli aspetti della salute, dell’arte e dell’economia in Africa e nell’area del
Mediterraneo in un’ottica di genere;
• Promuovere uno scambio con i paesi del Sud e una maggior conoscenza delle culture
africane, verso il superamento della visione eurocentrica;
• Sensibilizzare l’opinione pubblica sulle diverse concezioni e percezioni delle attività
economiche, della difesa della salute, delle attività artistiche delle donne in alcuni paesi
africani e del Mediterraneo;
• Coinvolgere le comunità e le realtà associative ed istituzionali locali dei cittadini extra
europei;
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
• Avvalersi del contributo di esperti per le diverse tematiche e di rappresentanti dei paesi in
via di sviluppo con i quali il Cestas e le altre Ong partecipanti stanno compiendo un
cammino di cooperazione internazionale;
• Favorire la confluenza e la socializzazione di apporti, di espressioni culturali e artistiche
per una loro più ampia diffusione.
Nello specifico il Cestas mira a:
• Formare e sensibilizzare i gruppi bersaglio sulle tematiche affrontate;
• Valorizzazione il lavoro svolto in Africa e nell’area del Mediterraneo dalle organizzazioni
partner;
• Organizzare momenti di incontro e dibattito formativo sul tema dell’economia, della salute
e dell’arte in un’ottica di genere in Africa e nell’area del Mediterraneo;
• Sensibilizzare e formare attraverso il percorso formativo anche attraverso la diffusione di
materiale video relativo alle tematiche affrontate;
• Produrre materiale formativo e di sensibilizzazione (materiale formativo di riflessione per
i seminari tematici, dossier tematici, sito internet).
I Destinatari Diretti dell’iniziativa sono così composti:
• Studenti di Scienze politiche, di Economia e Commercio, di Medicina, studenti del Master
in Relazioni internazionali dell’Università di Bologna, studenti del Master in Diritti Umani
e Intervento Umanitario, studenti della School of Development Innovation and Change.
• Enti Locali: Comune, Provincia, Regione dei territori di riferimento.
• Associazioni culturali, associazioni di donne, associazioni di immigrati.
• Quantificazione Medici, operatori sanitari, funzionari delle Asl territoriali, operatori dei
Consultori.
• Quantificazione Operatori del mondo della cultura, studenti delle scuole d’arte, studenti
dell’accademia delle Belle Arti, studenti del Dams dell’Università di Bologna.
Inoltre il Cestas mira a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso il sito internet, i seminari
tematici aperti, trasmissioni radiofoniche, la diffusione di un bollettino informativo, utilizzo di
media locali, pubblicazioni di quartiere e degli enti locali regionali.
Attità svolte e risultati ottenuti
Questa campagna di Educazione allo Sviluppo si proponeva di valorizzare il patrimonio di
relazioni instaurate con i partner del Sud del mondo tramite un’azione partecipata di grande
innovazione per il panorama italiano. Per questo all’interno del percorso formativo tramite i
seminari tematici sono state illustrate e valorizzate le esperienze di donne africane e del
Mediterraneo.
Sono state coinvolte categorie specifiche come medici, paramedici e operatori sanitari così come
gli operatori del mondo della cultura, che raramente hanno la possibilità di entrare in contatto con
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 la realtà dei paesi del Sud del mondo. Tramite seminari sul tema specifico, trasmissioni
radiofoniche, la diffusione di materiale formativo e dei dossier tematici, i destinatari delle iniziative
all’interno della campagna hanno avuto la possibilità di iniziare un percorso di formazione,
confronto e di conoscenza interculturale.
Un sito internet dedicato alle donne africane ha presentato le tappe della campagna, informazioni
sui seminari tematici, sulle iniziative in corso e i risultati ottenuti.
Le attività descritte sono state realizzate previa effettuazione di una ricerca ad hoc che ha avuto il
compito di valutare il materiale esistente sul tema ed i renderlo fruibile per le diverse iniziative.
Per quanto riguarda il percorso formativo sono stati realizzati Seminari Tematici su tutto il
territorio di riferimento, articolati in sei seminari sui temi affrontati dal progetto con l’utilizzo di
materiale in/formativo specifico e con la partecipazione di esperti del settore, cooperanti e volontari
collaboratori delle Ong del consorzio e partner del sud attraverso la presentazione di situazioni che
hanno mostrato esempi positivi di sviluppo che vedono come protagoniste donne dell’Africa e
dell’area del Mediterraneo.
Le iniziative seminariali sono state realizzate sempre in stretta collaborazione con gli enti locali, il
che ha permesso di garantire un impatto presso i gruppi target.
Tra i materiali è stato utilizzato in tutti i seminari materiale video sulle attività artigianali delle
donne in Egitto. Il video mostra l’esperienza di alcune donne egiziane che fanno dell’artigianato la
loro fonte di reddito. Il reportage racconta, attraverso le testimonianze dirette di queste donne,
come alcune organizzazioni locali e di cooperazione internazionale stiano operando per fornire
sostegno commerciale ed istituzionale alle associazioni di artigiani, con l’intento di rafforzarne le
capacità commerciali ed organizzative e creare un mercato per i loro prodotti.
Il progetto prevedeva una serie di trasmissioni radiofoniche diffuse dai media locali sui temi
affrontati dal progetto e all’interno del percorso formativo. Le radio locali sono state coinvolte
tramite trasmissioni tematiche che hanno toccato li argomenti affrontati dal progetto, dando
maggiore diffusione alle riflessioni scaturite dai seminari tematici. E’ stato utilizzato l’apporto di
esperti del settore valorizzando le esperienze delle associazioni di donne locali e dei cooperanti e
volontari delle Ong del consorzio.
Prima dell’inizio dell’attività di produzione di materiale formativi per i seminari è stata realizzata
una ricerca per: individuare, raccogliere, sistematizzare il materiale prodotto dalle Ong promotrici e
da enti specializzati, individuare e contattare i partner delle ong del Sud al fine di raccogliere
contributi per la realizzazione dei materiali e l’organizzazione dei seminari. La ricerca ha
contribuito all’impostazione e realizzazione unitaria e coerente del sito, dei dossier, dei materiali
informativi. Infatti l’attività di ricerca è stata inizialmente finalizzata alla raccolta di materiali per i
seminari. L’indagine sulla stessa base documentale è stata successivamente approfondita, utilizzata
e rielaborata per produrre il sito ed i dossier che rappresentano il prodotto finale di questa attività,
ma anche del progetto nel suo complesso.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 E’ stato realizzato il sito di “La globalizzazione in un’ottica di genere- Voci di donne dall’Africa e
dal Mediterraneo” all’indirizzo: http://www.cestas.org/vocididonne/.
La pagina che si inserisce nel sito Cestas comprende diverse sezioni che ospitano sia materiale di
informazione e documentazione, sia materiale audio (interviste radiofoniche) e fotografico.
Il sito ha svolto due funzioni fondamentali: quella di strumento di circolazione delle informazioni
interno ai partner e quella di promozione all'esterno delle iniziative e dei contenuti del progetto.
Il sito contiene, infatti, informazioni relative a tutte le attività realizzate nell’ambito della
campagna: i seminari a tema, la produzione e raccolta di documentazione sul tema, le riflessioni, le
esperienze delle ong partner ecc. Si compone di 6 sezioni: documenti, donne e cooperazione,
attività, multimedia, bibliografia, links, newsletter.
Segnaliamo in particolare la sezione multimedia che ospita numerose interviste radiofoniche ai
partecipanti del seminari del progetto inserita e linkata anche al sito di radio kentrale
(http://www.radiokcentrale.it/voci.htm) che ospita una sezione ad hoc sul progetto Voci di donne e
che ha contribuito notevolmente a far conoscere le iniziative.
Numerose sono state quindi le “voci di donne”: senegalesi, egiziane, somale, burkinabè, namibiane
etc. che attraverso le interviste radiofoniche hanno portato la propria testimonianza.
Il sito si è rivelato un ottimo strumento di comunicazione e di scambio di informazioni sia tra i
partner di progetto sia con i target group coinvolti direttamente e non dalle attività di progetto.
La sostenibilità del sito è garantita dalla Ong promotrici del progetto, in particolare dal capofila,
infatti, essendo inserito nel portale del Cestas potrà essere aggiornato sistematicamente.
Il progetto, grazie all’attività di ricerca citata, oltre ai materiali fomativi, ha prodotto 4 dossier, uno
di sfondo a carattere generale e 3 sui filoni tematici principali individuati dal progetto: salute, arte,
economia:
• La condizione femminile in Africa fra mercato globale ed emancipazione, L’Harmattan
Italia, Torino 2003
• Voci di donne nel cinema dell'Africa e del Mediterraneo", numero speciale 2004 di afriche
e orienti, Aiep Editore, Repubblica di San Marino, 2004
• Voci di donne dall'Africa e dal Mediterraneo: il ruolo della donna nell’economia
• “Salute e cooperazione sanitaria in Africa - Il ruolo della donna”
Si cita inoltre la collaborazione al Catalogo Human rights nights International film festival- 2003
che ospita oltre al programma del seminario sulle donne e il cinema un inserto di 4 pagine sul
progetto voci di donne.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Progetto Cestas n. 7855
Titolo: SALUTE GLOBALE – Sistemi sanitari locali e cooperazione sanitaria decentrata
Ente Finanziatore: Ministero Affari Esteri
Data Inizio progetto: 01/09/2004
Durata: 12 mesi.
Questo progetto vuole essere un’azione di sensibilizzazione verso target mirati per garantire
informazione, formazione e aggiornamento su alcuni temi fondamentali e sulle relazioni esistenti
tra questi: cooperazione in ambito sanitario e della promozione della salute, Sviluppo locale, e
Cooperazione decentrata.
Obiettivi
L’iniziativa si propone di stimolare lo sviluppo di una rete attiva e partecipata di realtà locali nel
nord del mondo in grado di interagire con il sud del mondo nell’attuazione di iniziative di
promozione della salute e di cooperazione sanitaria decentrata.
In particolare, il progetto si pone i seguenti obiettivi generali:
• Favorire la partecipazione e il coinvolgimento delle realtà locali del nord nei processi di
sviluppo in ambito sanitario e nelle azioni di promozione della salute nel sud del mondo;
• Promuovere presso l’opinione pubblica e la società civile organizzata, oltreché presso le
istituzioni locali, la conoscenza delle possibilità di interazione diretta e costruttiva con
realtà locali, esistenti nell’ambito della cooperazione sanitaria decentrata.
L'iniziativa contribuisce alla promozione della cooperazione sanitaria decentrata nei paesi in via di
sviluppo attraverso una serie di attività di informazione e di formazione nel nord d’Italia mirate alla
diffusione delle conoscenze specifiche relative al settore e attraverso la creazione di un database di
professionalità disponibili ad essere coinvolte in iniziative di cooperazione sanitaria e di
promozione della salute nei paesi in via di sviluppo.
Attività svolte e risultati ottenuti:
• Su tutto il territorio di riferimento, Bologna, Jesi e Milano è stato organizzato un ciclo di
seminari sui seguenti temi:
Introduzione alla salute pubblica. Salute e Sviluppo Sistemi sanitari e salute pubblica Disuguaglianze in Salute e problematiche relative all’accesso ai servizi. Da Alma Ata
alla Carta della salute dei popoli- in collaborazione con Aifo e il Coonger Salute e sistemi sanitari, dai bisogni all’organizzazione dei servizi: Il caso Cileno Salute e sistemi sanitari, dai bisogni all’organizzazione dei servizi: Nord e Sud a
confronto La salute materno-infantile: il caso della Rete Argentina di centri di salute materno
perinatale Salute e migranti
• Attivazione di un albo delle professionalità del sistema regionale sanitario disponibili ad
esperienze all’estero realizzato in convenzione con la Asl di Bologna, ma in via di
estensione a livello regionale.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
• Ciclo di 4 trasmissioni radio sui temi dei seminari.
• Attivazione sito-web sui temi del progetto.
Destinatari diretti e loro quantificazione:
• Dirigenti e personale delle aziende sanitarie: 120
• Dirigenti e personale degli Assessorati alla Sanità: 120
• Studenti e docenti della Facoltà di Medicina e Farmacia: 150
• Studenti e docenti della Facoltà di infermieristica: 150
• Ascoltatori trasmissioni radio: 2000
• Navigatori internet: 5000
• Lettori Dossier: 1000
Destinatari indiretti:
• Opinione pubblica in generale.
Conclusioni
L’Africa oggi, compresa l’area del Mediterraneo, in questo contesto di mondializzazione e di
globalizzazione dell’economia risulta marginalizzata e il ruolo della donna nella società africana
può apparire distorto da stereotipi negativi. In realtà la donna in Africa esprime una forza
importante, in particolare nelle attività economico-produttive e nella difesa della salute. La donna
africana lotta e ha successo quando produce, quando trasforma, quando commercializza, quando si
occupa della famiglia, quando si occupa della salute individuale e collettiva ed essa stessa si batte
ogni giorno per cambiare la propria condizione. Questo ruolo non è conosciuto dal Nord, e tanto
meno compreso nella sua complessità.
In particolare, nel progetto si è riflettuto sulle attività della donna in Africa e nel Mediterraneo nei
settori che determinano la sopravvivenza quotidiana: le attività economico-produttive e la difesa
della salute individuale e collettiva. E’ stata inoltre presa in considerazione la capacità di
autopromozione delle donne africane nel settore della creatività artistica.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
5.3 Gli eventi Il Cestas opera attraverso una rete di sostegno. Grazie all’appoggio di volontari e operatori, che
hanno fatto proprio l’impegno a sostenere i progetti di Cestas, sono state organizzate diverse
attività sulle tematiche dello sviluppo, volte a diffondere i valori della condivisione, della
solidarietà e del bene comune.
Il Cestas grazie ai sostenitori ha stretto partnership con realtà locali, istituzioni pubbliche e private
al fine di realizzare eventi quali seminari, campagne, raccolta fondi per iniziative di sviluppo. Sono
stati realizzati nel 2004:
• Seminari con ospiti internazionali, provenienti dai Paesi in cui il Cestas opera.
• Prosa Poesia e Musica da tre Continenti - festa interculturale
• Eyes Wide Open- ad Occhi Aperti - La storia di Catherine Phiri in occasione della
giornata mondiale per la lotta all’Aids
• Seminario a Jesi “La guerra moderna come malattia della civiltà”
• Serate a tema: Ecuador – Mondi da scoprire
• Mercatini dell’artigianato equo-sostenibile.
5.4 La comunicazione Uno degli strumenti basilari di comunicazione, utilizzati da Cestas, è il sito web, un sito
autogestito, costantemente aggiornato e ricco di qualsiasi informazione relativa al Cestas. Tutte le
attività svolte vengono pubblicizzate attraverso questo strumento, che oltre a fungere da agenda è
ricco di links, documenti e altri materiali scaricabili relativi al mondo della cooperazione
internazionale. Il sito web: www.cestas.org è inteso come uno strumento interattivo, e vuole essere
per gli interessati un valido canale che avvicini gli utenti al mondo della solidarietà.
Inoltre nel 2004, con i nomi e gli indirizzi delle persone fisiche e giuridiche che hanno collaborato
e partecipato alle attività del Cestas, è stata creata una corposa banca dati, in vista del lancio della
Newsletter Cestas, strumento che, dal 2005 in poi, servirà ad arricchire l’attività dell’ente.
Altra forma di comunicazione per la prima volta sperimentata dal Cestas, nel 2004 è stata la
creazione di un’agenda solidale Cestas. Tale pubblicazione mirava a diffondere e comunicare le
attività svolte in questi anni da Cestas, e raccogliere adesioni e sostegno per i progetti in corso.
Strumento ritenuto molto valido, tanto che è già in programmazione la seconda edizione.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
5.5 Le risorse umane
“Fai ciò che puoi, con ciò che hai, dove sei” (F.D. Roosevelt)
L’impegno professionale della struttura operativa in Italia e all’estero è il cardine su cui si sviluppa
l’attività dell’Associazione nella realizzazione della sua missione. Tutte le risorse umane per il
Cestas sono fondamentali e di assoluta importanza. Il numero elevato di attività svolte, dei progetti
attivati richiede un forte investimento in risorse umane, sia i dipendenti che collaboratori o
volontari sono considerati punto focale della gestione del Cestas, date le disponibilità Cestas cerca
di offrire stabilità e sicurezza nel pieno rispetto dei diritti della persona.
5.5.1 Il personale di sede Nel corso del 2004 il personale sede è stato così composto:
SEDE Dipendenti Collaboratori Consulenti Tirocinanti Servizio Civile
Volontari Tot.
Bologna 5 9 3 3 3 0 23 Iesi 0 0 1 1 0 1 3 Totale 5 9 4 4 3 1 26
Il personale Cestas in Italia presenta un’età media bassa. Inoltre, per rispondere efficacemente alla
complessità dei bisogni espressi, deve contare su di un patrimonio professionale e culturale oltre
che motivato, particolarmente qualificato, come evidenziato dall’alta percentuale di dipendenti in
possesso di laurea (75%) o diploma (25%).
Profilo dei collaboratori Cestas in Italia
Dipendenti Collaboratori Consulenti Tirocinanti Servizio Civile Volontari Tot.
Età < 30 1 3 4 3 1 12
31-50 4 4 3 11 >50 2 1 3
Totale 5 9 4 4 3 1 26 Sesso
M 4 2 6 F 5 5 2 4 3 1 20
Totale 5 9 4 4 3 1 26 Titolo di studio
Dipl. sc. media inf. 0
Dipl. sc. media
superiore 1 2 1 4
Laurea 4 7 3 4 3 1 22 Totale 5 9 4 4 3 1 26
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Il contratto di lavoro applicato fa riferimento al CCLN commercio settore terziario; circa il 36% del personale risulta avere un contratto di dipendenza, mentre il 64% ha un contratto di collaborazione professionale.
Livello contrattuale 1° livello 0 2° livello 2 3° livello 0 4° livello 0 5° livello 0 6° livello 3
CFL 0 Co.co.pro 9 TOTALE 14
Nel 2004 l’Associazione ha registrato in termini di turnover del personale dipendente 2 entrate e 5 uscite: il personale è quindi passato da 17 unità a 14 (-17,65%). Si è registrato nel 2004 un lieve turnover. La diminuzione del personale verificatasi non è stata determinata da una scelta del Cestas, ma a scelte personali dei collaboratori che hanno intrapreso percorsi professionali diversi; in seguito a questi accadimenti, il Cestas ha riallocato le risorse umane presenti, reintegrando lo staff con sole due nuove collaborazioni, date le esigenze gestionali dei progetti in corso.
Turn over collaboratori Collaboratori al 31/12/2003 17Entrati nel 2004 2 Usciti nel 2004 5 Collaboratori al 31/12/2004 14
5.5.2 Il personale all’estero Il personale impiegato all’estero è responsabile, insieme al quello locole, della realizzazione dei progetti del Cestas. La riuscita dei vari interventi è legata alla capacità degli espatriati di rendere operativa la metodologia di lavoro e di condividerla con i collaboratori in loco. Nel 2004 sono stati 16 gli espatriati e ben 72 i collaboratori in loco a conferma della centralità che l’associazione attribuisce ai locali come veri protagonisti del loro sviluppo dall’identificazione del bisogno alla realizzazione del progetto e alla sostenibilità dello stesso.
Personale impegnato nel corso del 2004
PAESE Personale Espatriato Personale locale Totale Argentina 2 12 14
Bolivia 0 1 1 Cile 0 4 4
Ecuador 0 1 1 Guatemala 0 1 1 Malawi* 0 0 0
Mozambico 5 30 35 Palestina 3 4 7
Perù 1 2 3 Sarawi 5 22 27
TOTALE 16 77 93 (*) il progetto presente nel 2004 in Malawi non vede personale espatriato poiché trattasi di un progetto terminato di cui si attende solo la formalizzazione della chiusura, pertanto non si hanno dati disponibili circa il personale impegnato in loco.
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BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
Distribuzione territoriale del personale all’estero nel 2004
0
5
10
15
20
25
30
35ArgentinaBoliviaCileEcuadorGuatemalaMalawiMozambicoPalestinaPerùSarawi
La maggior parte del personale all’estero è impiegato nei progetti realizzati in Africa.
Profilo del personale espatriato 2004
ETA < 30 2 2
31-50 12 12 >50 2 2
Totale 16 16 SESSO
M 11 11 F 5 5
Totale 16 16 TITOLO DI STUDIO
Dipl. di scuola media inferiore Dipl. di scuola media superiore 2 2
Laurea 14 14 Totale 16 16
E’ interessante notare che il personale espatriato possiede un alta formazione, questa è conseguenza
diretta delle esigenze imposte dai progetti, e dai contenuti specifici quali sanità o formazione, che
richiede dunque, un buon livello di professionalità. La qualità e il valore degli interventi è
assicurato da persone preparate e con una forte motivazione personale. Dei 16 espatriati, 13 hanno
un contratto registrato dal Ministero degli Affari Esteri, e 3 un contratto privato stipulato con
Cestas.
5.5.3 La formazione I collaboratori Cestas, sono proprio per il tipo di lavoro svolto, richiede una serie di conoscenze di
base diversificate che spaziano dal campo giuridico, a quello gestionale e amministrativo e
continue esigenze di aggiornamento e formazione. Gli strumenti utilizzati dall’associazione al
proprio interno sono legati alle attività di formazione promosse dall’associazione, e vi è la più
assoluta libertà e un forte sprono a cercare anche all’esterno i corsi e opportunità varie di crescita
professionale.
87
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Spesso si ha la possibilità di partecipare ad incontri fatti su misura per gli operatori delle organismi
non governativi, che vanno ad interessare sia le regole per una buona gestione dei progetti, sia i
modelli richiesti dai vari enti finanziatori per la rendicontazione e la gestione finanziaria. Inoltre
altro tema frequentemente trattato riguarda la proggettualità, che interessa in particolar modo i
deskofficer per la possibilità di individuare nuovi interventi nei territori dove si è già presenti.
Per quanto riguarda la formazione al proprio interno, il Cestas, offre la possibilità di seguire i
moduli dei vari corsi di formazione ai propri collaboratori, lì dove ovviamente risulta utile ai fini
delle attività svolte e del ruolo ricoperto.
Altra fonte sono i seminari di conoscenza, sia organizzati dal Cestas stesso che da Enti con i quali
si collabora.
Molta importanza è attribuita anche alla formazione del personale espatriato in particolare dei
capiprogetto. Periodicamente sono svolte sessioni formative di un paio di giorni, a seconda delle
esigenze, dedicate all’approfondimento di tematiche di interesse comune quali l’applicazione del
principio di sussidiarietà, la valorizzazione del capitale umano, la presentazione di esperienze di
successo dei progetti Cestas, e formazione di tipo pratica, rivolta all’acquisizione di metodi di
lavoro e utilizzo di sussidi operativi di gestione in loco. Per tale formazione interagiscono vari
dipartimenti, dall’amministrazione, al dipartimento di Pvs, alla presidenza. Inoltre sono frequenti
alla fine di ogni missione i momenti di confronto e di valutazione con il personale espatriato, al fine
di captare eventuali problemi e migliorare le procedure di lavoro.
5.5.4 La comunicazione interna Al fine di favorire la comunicazione e l’interazione tra i diversi dipartimenti e operatori Cestas, si
sono stabiliti alcuni strumenti “vincolati” che permettono il confronto e la collaborazione.
Gli strumenti comuni di lavoro sono:
• Riunioni dipartimentali
• Riunioni interdipartimentali
• Riunioni semestrali di programmazione
• Riunioni semestrali di valutazione
Riunioni dipartimentali: incontri del personale coinvolto in un singolo dipartimento per discutere su
tematiche proprie, verificare lo stato di avanzamento delle attività rispetto alle programmazioni, i
carichi di lavoro, le metodologie interne di lavoro e per confrontarsi sulle problematiche affrontate
e da affrontare.
I risultati delle riunioni sono portate all’esterno: dal Responsabile dipartimento in occasione delle
riunioni interdipartimentali in occasione delle riunioni staff.
Riunioni interdipartimentali: incontri fra i responsabili di tutti i dipartimenti del Cestas. Tali
incontri hanno lo scopo di creare sinergia fra i dipartimenti, di condividere le informazioni generali,
di migliorare la struttura sia in termini di organizzazione che di operatività.
88
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Le riunioni interdipartimentali sono convocate dalla Presidenza.
I singoli Responsabili di dipartimento possono convocare riunioni fra due o più dipartimenti
coinvolti nella realizzazione e coordinamento di una attività comune. Tali incontri possono
coinvolgere operatori interni o esterni espressamente invitati.
Gli esiti di tali riunioni saranno socializzati in occasione della prima riunione interdipartimentale
plenaria utile.
Riunioni semestrali di programmazione: trattasi di riunioni che coinvolgono tutto lo staff, hanno
cadenza semestrale e lo scopo di dare alla struttura una programmazione vincolante per il semestre
successivo, suddividendo le mansioni e le responsabilità ed i fondi per attività.
Riunioni di valutazione: trattasi di riunioni semestrali cui partecipa tutto lo staff con lo scopo di
verificare lo stato di avanzamento delle attività rispetto alle programmazioni del semestre
precedente. E’ il più importante momento di socializzazione collettivo in quanto è la sede ideale
per confronti fra tutti gli operatori Cestas in merito alle attività ed al funzionamento della struttura.
Altri strumenti relativi alla comunicazione interna sono l’utilizzo di posta elettronica, ogni
operatore dispone di un proprio account Cestas.
Inoltre nell’anno 2004, sia per economizzare le spese telefoniche sia per favorire uno scambio
immediato e una comunicazione più veloce tra i vari operatori in Italia e all’estero, è stato adottato
un sistema di comunicazione on line (via internet), ed anche in questo caso gli operatori hanno un
account personale, con cui è possibile scambiarsi brevi messaggi di testo, inviare in diretta file ed
effettuare telefonate a zero costi tra gli utenti dello stesso servizio. Questo strumento oltre che a
beneficiare di una notevole riduzione dei costi telefonici, è risultato particolarmente utile al fine di
facilitare e velocizzare la comunicazione tra gli operatori sede con il personale espatriato.
89
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
6. Analisi Economica Il Cestas gestisce fondi di dotazione che insieme al valore creato dall’ente stesso, diventano ricchezza distribuita a favore dei beneficiari dei progetti e dei Paesi in cui esso opera. Nell’individuazione di tale distribuzione vengono considerati alcuni indici, calcolati sull’anno 2004e confrontati con i risultati del bilancio d’esercizio 2003. Si registra un notevole incremento nell’anno 2004 della capacità di Cestas di apportare valore aggiunto e ridistribuirlo nelle attività istituzionali. Indici di valutazione Il primo indice esprime l’economicità degli investimenti, nel caso Cestas rappresenta il “livello ottimale distributivo”:
= VAGN (Valore aggiunto globale netto) TA (Totale Attivo)
anno 2004 = 28.632,00 = 0,32% 8.974.390
anno 2003 = -14.185,00 = -0,26% 5.409.875
Il secondo indice ROI indica la fruttuosità del capitale investito nell’attività istituzionale. L’indice ROI detto opportunamente nel caso di enti no profit “tasso di fruttuosità sociale” è dato da:
ROI: risultato di esercizio-ricavi straordinari+costi di servizi Investimenti istituzionale
anno 2004 = 21.434 = 0,23% 8.974.390
anno 2003 = - 22.157 = -0,40% 5.409.875
Il terzo indice analizzato è il ROE, che nel caso di associazione no-profit determina la “fruttuosità sul patrimonio netto”:
ROE: risultato d’esercizio – ricavi straordinari Fondo di dotazione (fondi propri)
anno 2004 = -21.711 = n.d. % N.d. anno 2003 = -37.422 = n.d. % N.d. Tale indice non è misurabile in quanto non è attualmente quantificabile la voce “Fondo di dotazione” del Cestas.
90
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
6.1 Lo Stato Patrimoniale al 31/12/2004
31/12/2004 31/12/2003 ATTIVO:
A) CREDITI V/SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI
I) Versamenti non ancora richiamati 0 0
II) Versamenti già’richiamati 0 0
Totale crediti v/soci per versamenti ancora dovuti (A) 0 0
B) IMMOBILIZZAZIONI:
I Immobilizzazioni immateriali:
1) Costi di impianto e di ampliamento 0 0
2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità 0 0
3) Diritti di brevetto industriale e diritti di 0 0
utilizzazione delle opere dell'ingegno
4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 0 0
5) Avviamento 0 0
6) Immobilizzazioni in corso e acconti 0 0
7) Altre 0 0
Totale 0 0
II Immobilizzazioni materiali:
1) Terreni e fabbricati 0 0
2) Impianti e macchinario 0 0
3) Attrezzature industriali e commerciali 0 0
4) Altri beni 55.920 64.667
5) Immobilizzazioni in corso e acconti 0 0
Totale 55.920 64.667
III Immobilizzazioni finanziarie:
1) Partecipazioni in:
a) Imprese controllate 0 0
b) Imprese collegate 0 0
c) Imprese controllanti 0 0
d) Altre imprese 0 0
2) Crediti:
a) Verso imprese controllate
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
91
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 b) Verso imprese collegate
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
c) Verso controllanti:
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
d) Verso altri:
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
3) Altri titoli: 0 0
4) Azioni proprie (valore nominale complessivo....): 0 0
Totale 0 0
Totale immobilizzazioni (B) 55.920 64.667
C) ATTIVO CIRCOLANTE:
I Rimanenze:
1) Materie prime, sussidiarie e di consumo 0 0
2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 0 0
3) Lavori in corso su ordinazione 0 0
4) Prodotti finiti e merci 0 0
5) Acconti 0 0
Totale 0 0
II Crediti:
1) Verso clienti:
esigibili entro l'esercizio successivo 1.679 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
2) Verso imprese controllate:
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
3) Verso imprese collegate:
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
4) Verso controllanti:
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
5) Verso altri:
esigibili entro l'esercizio successivo 539.833 12.287
esigibili oltre l'esercizio successivo 7.497.884 5.048.983
Totale 8.039.396 5.061.270
92
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni:
1) Partecipazioni in imprese controllate 0 0
2) Partecipazioni in imprese collegate 0 0
3) Partecipazioni in imprese controllanti 0 0
4) Altre partecipazioni 0 0
5) Azioni proprie 0 0
6) Altri titoli 0 0
Totale 0 0
IV Disponibilità liquide
1) Depositi bancari e postali 848.211 214.468
2) Assegni 0 0
3) Denaro e valori in cassa 30.863 69.470
Totale 879.074 283.938
Totale attivo circolante (C) 8.974.390 5.409.875
D) RATEI E RISCONTI
I) Ratei e risconti 0 0
II) Disaggio su prestiti 0 0
Totale ratei e risconti (D) 0 0
Totale attivo (A+B+C+D) 8.974.390 5.409.875
PASSIVO:
A) PATRIMONIO NETTO:
I Capitale 0 0
II Riserva da soprapprezzo delle azioni 0 0
III Riserve di rivalutazione 0 0
IV Riserva legale 0 0
V Riserva per azioni proprie in portafoglio 0 0
VI Riserve statutarie 0 0
VII Altre riserve 0 0
VIII Utili (perdite) portati a nuovo -471.117 -443.613
IX Utile (perdita) dell'esercizio 6.347 -27.504
Totale patrimonio netto (A) -464.770 -471.117
B) FONDI PER RISCHI ED ONERI:
1) Per trattamento di quiescenza ed obblighi simili 0 0
2) Per imposte 0 0
3) Altri 0 0
93
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Totale fondi per rischi ed oneri (B) 0 0
C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO
SUBORDINATO:
Fondo trattamento di fine rapporto 30.847 22.415
D) DEBITI:
1) Obbligazioni:
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
2) Obbligazioni convertibili:
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
3) Debiti verso banche:
esigibili entro l'esercizio successivo 211.205 160.906
esigibili oltre l'esercizio successivo 9.604 156.382
4) Debiti verso altri finanziatori:
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
5) Acconti:
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
6) Debiti verso fornitori:
esigibili entro l'esercizio successivo 139.057 63.273
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
7) Debiti rappresentati da titoli di credito:
esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
8) Debiti verso imprese controllate:
Esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
Esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
9) Debiti verso imprese collegate:
Esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
Esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
10) Debiti verso controllanti:
Esigibili entro l'esercizio successivo 0 0
Esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
11) Debiti tributari:
Esigibili entro l'esercizio successivo 16.294 16.222
Esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
12) Debiti verso istituti di prev. e di sic. sociale:
Esigibili entro l'esercizio successivo 5.366 5.177
94
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 Esigibili oltre l'esercizio successivo 0 0
13) Altri debiti:
Esigibili entro l'esercizio successivo 1.133.380 20.546
Esigibili oltre l'esercizio successivo 7.893.407 5.436.071
Totale debiti (D) 9.408.313 5.858.577
E) RATEI E RISCONTI
Ratei e risconti 0 0
Aggi su prestiti 0 0
Totale ratei e risconti (E) 0 0
Totale passivo (A+B+C+D+E) 8.974.390 5.409.875
95
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
6.2 Il Conto Economico al 31/12/2004
31/12/2004 31/12/2003 A) VALORE DELLA PRODUZIONE:
1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 131.118 76.878
2) Variazioni delle rimanenze di prodotti
in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 0 0
3) Variazioni delle rimanenze dei lavori in corso
su ordinazione 0 0
4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 0 0
5) Altri ricavi e proventi:
5.1) Altri ricavi e proventi 28.058 9.918
5.2) Contributi in conto esercizio 0 0
Totale valore della produzione (A) 159.176 86.796
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 24.662 72.871
7) Per servizi 43.145 15.265
8) Per godimento di beni di terzi 14.090 2.510
9) Per il personale:
a) Salari e stipendi 6.148 1.608
b) Oneri sociali 0 0
c) Trattamento di fine rapporto 7.286 3.463
d) Trattamento di quiescenza e simili 0 0
e) Altri costi 731 0
10) Ammortamenti e svalutazioni:
a) Ammortamento delle immob. Immateriali 0 0
b) Ammortamento delle immob. Materiali 8.747 6.468
c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni 0 0
d) Svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo
circolante e delle disponibilità liquide 0 0
11) Variazioni delle rimanenze di materie prime,
sussidiarie, di consumo e merci 0 0
12) Accantonamenti per rischi 0 0
13) Altri accantonamenti 0 0
14) Oneri diversi di gestione 0 250
Totale costi della produzione (B) 104.809 102.435
96
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
Differenza tra valore e costi della prod. (A-B) 54.367 -15.639
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
15) Proventi da partecipazioni:
15.1) In imprese controllate 0 0
15.2) In imprese collegate 0 0
15.3) In altre imprese 0 0
16) Altri proventi finanziari:
a) Da crediti iscritti nelle immobilizzazioni:
a.1) Da imprese controllate 0 0
a.2) Da imprese collegate 0 0
a.3) Da imprese controllanti 0 0
a.4) Da altri 0 0
b) Da titoli iscritti nelle immobilizzazioni
che non costituiscono partecipazioni 0 0
c) Da titoli iscritti nell' attivo circolante
che non costituiscono partecipazioni 0 0
d) Proventi diversi dai precedenti:
d.1) Da imprese controllate 0 0
d.2) Da imprese collegate 0 0
d.3) Da controllanti 0 0
d.4) Da altri 918 2.336
17) Interessi ed altri oneri finanziari:
17.1) Verso imprese controllate 0 0
17.2) Verso imprese collegate 0 0
17.3) Verso imprese controllanti 0 0
17.4) Verso altri 26.001 8.071
Totale proventi ed oneri finanziari (15+16-17) -25.083 -21.374
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE
18) Rivaluazioni:
a) Di partecipazioni 0 0
b) Di immobilizzazioni finanziarie
che non costituiscono partecipazioni 0 0
c) Di titoli iscritti all' attivo circolante
che non costituiscono partecipazioni 0 0
19) Svalutazioni:
a) Di partecipazioni 0 0
97
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004 b) Di immobilizzazioni finanziarie
che non costituiscono partecipazioni 0 0
c) Di titoli iscritti all' attivo circolante
che non costituiscono partecipazioni 0 0
Totale delle rettifiche (18-19) 0 0
E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI
20) Proventi:
20.1) Plusvalenze da alienazioni 0 0
20.2) Altri proventi 18.782 10.978
21) Oneri:
21.1) Minusvalenze da alienazioni 0 0
21.2) Imposte relative ad esercizi precedenti 0 0
21.3) Altri oneri 33.599 8.860
Totale delle partite straordinarie (20-21) -14.817 2.118
Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D+/-E) 14.467 -19.256
22) Imposte sul reddito dell'esercizio 8.120 8.248
26) Utile (perdita) d' esercizio 6.347 -27.504
CONTI D'ORDINE
(esposti come da ultimo comma nuovo articolo 2424 C.C.)
31/12/2004 31/12/2003 1) BENI DI TERZI PRESSO LA SOCIETA'
Beni di terzi in godimento 0 0
Beni di terzi in cauzione/garanzia 0 0
Beni di terzi in c/deposito 0 0
Beni di terzi in c/lavorazione 0 0
Totale 0 0
2) NOSTRI BENI PRESSO TERZI
Nostri beni presso terzi in godimento 0 0
Nostri beni presso terzi in cauzione/garanzia 0 0
Nostri beni presso terzi in c/deposito 0 0
Nostri beni presso terzi in c/lavorazione 0 0
Totale 0 0
98
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
3) GARANZIE PRESTATE
Fidejussioni prestate 0 0
Avalli prestati 0 0
Altre garanzie personali prestate 0 0
Garanzie reali prestate 0 0
Totale 0 0
4) GARANZIE RICEVUTE
Fideiussioni ricevute 0 0
Avalli ricevuti 0 0
Altre garanzie personali ricevute 0 0
Garanzie reali ricevute 0 0
Totale 0 0
5) RISCHI ASSUNTI
Rischi di regresso su crediti ed effetti 0 0
Totale 0 0
6) RISCHI TRASFERITI
Rischi trasferiti a terzi 0 0
Totale 0 0
7) IMPEGNI DI TERZI
Beni e servizi da ricevere e anticipi su tfr 916.799 1.888.344
Totale 916.799 1.888.344
8) IMPEGNI VERSO TERZI
Beni da consegnare 1.888.344 87.748
Totale 1.888.344 87.748
99
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
6.3 Riclassificazione della ricchezza del c/e: produzione e distribuzione della ricchezza metodo del valore aggiunto
Il parametro del valore aggiunto misura la ricchezza prodotta dall'associazione nell'esercizio 2004,
rapportato all’anno 2003, con riferimento agli interlocutori (stakeholder) che partecipano alla sua
distribuzione.
Il processo di calcolo riclassifica i dati del conto economico in modo da evidenziare la produzione
e la successiva distribuzione del valore aggiunto agli stakeholder di riferimento.
Nel processo di distribuzione si tiene conto anche dell'effettiva attribuzione del risultato di
esercizio. Si noti che trattandosi di un’Organizzazione Non Governativa, quindi ente senza scopo di
lucro, l’utile conseguito non viene ripartito, e resta in capo all’associazione e pertanto reinvestito in
attività istituzionali.
Il valore aggiunto viene rappresentato in due distinti prospetti:.
• il prospetto di determinazione del Valore Aggiunto, individuato dalla contrapposizione
dei ricavi e dei costi intermedi;
• il prospetto di riparto del Valore Aggiunto, ricomposto quale sommatoria delle
remunerazioni percepite dagli interlocutori interni all’organizzazione e delle liberalità
esterne.
I due prospetti sono bilancianti.
La configurazione prescelta è quella del Valore Aggiunto Globale.
Prospetto analitico valore aggiunto 2004 2003 Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni 131.118,00 76.878,00 Altri ricavi 28.058,00 9.918,00 Totale produzione lorda 159.176,00 86.796,00 Costi intermedi della produzione Consumi materie prime/sussid. - 24.662,00 - 72.871,00Costi x servizi - 43.145,00 - 15.265,00Costi x godimento beni di terzi - 14.090,00 - 2.510,00Oneri diversi di gestione - - 250,00Totale consumi - 81.897,00 - 90.896,00
VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO LORDO 77.279,00 - 4.100,00Componenti accessori e straordinari Saldo gestione accessoria - 25.083,00 - 5.735,00Saldo componenti straordinari - 14.817,00 2.118,00 VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO 37.379,00 - 7.717,00Ammortamenti - 8.747,00 - 6.468,00VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO 28.632,00 - 14.185,00Risorse umane - 14.165,00 - 5.071,00Imposte sul reddito d'esercizio - 8.120,00 - 8.248,00RISULTATO D'ESERCIZIO 6.347,00 - 27.504,00
100
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
Prospetto riparto valore aggiunto 2004 2003 VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO 37.379,00 - 7.717,00 Utile d'esercizio 6.347,00 17% - 27.504,00 n.d Risorse umane 14.165,00 38% 5.071,00 n.d Imposte sul reddito d'esercizio 8.120,00 22% 8.248,00 n.d Ammortamenti 8.747,00 23% 6.468,00 n.d Totale 37.379,00 100% - 7.717,00
PROSPETTO RIPARTO VALORE AGGIUNTO 2004
17%
38%
22%
23%Utile d'esercizio
Risorse umane
Imposte sul redditod'esercizioAmmortamenti
101
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
6.4 Relazione di certificazione
102
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
6.5 Obiettivi futuri e miglioramento In considerazione dei dati emersi dai singoli progetti e attività svolte dal Cestas, si noti che tutti gli
obiettivi specifici presenti in questi, sono stati raggiunti, unico dato da evidenziare tra le linee
comuni è il ritardo nei tempi di realizzazione, sul quale si propongono miglioramenti, nella
consapevolezza che tali ritardi e rallentamenti sono dovuti solitamente a cause esterne legate ai
paesi in cui si opera.
Per quanto riguarda la gestione Cestas, dopo un anno di difficoltà finanziarie, risoltesi solo verso la
fine del 2004, si è riusciti a fare fronte con poche risorse umane disponibili alle necessità oggettive
emerse.
Per il futuro sottolineiamo per il Cestas tra vari obiettivi quello di aver maggior cura e riguardo
nell’utilizzo di materiali ecosostenibili, specialmente per ciò che riguarda la gestione in sede.
L’impatto ambientale non è stato considerato nel 2004, dati i contenuti dei progetti svolti, per cui
questo dato verrà preso in considerazione nella prossima edizione del Bilancio Sociale 2005, in
quanto si prevede l’approvazione di progetti il cui contenuto tratta anche il tema ambientale.
Inoltre si segnalano tra quelli che dovranno essere gli obiettivi futuri, una maggiore organizzazione
di eventi, ed il potenziamento della comunicazione e della visibilità.
In riferimento alle risorse umane, si segnala la necessità di creare uno staff più solido, riducendo il
turn over, e l’esigenza di allargare la base dei volontari e/o sostenitori del Cestas.
103
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
7. Le autrici: concludendo Siamo arrivati alla conclusione di questo lavoro di “sperimentazione” del 1° Bilancio Sociale
Cestas.
Abbiamo svolto questo incarico, seguendo i principi richiesti dal Gbs e da dottrine varie, cui
abbiamo fatto riferimento, nell’intento di presentare un quadro che rispecchiasse in pieno la realtà
dell’associazione.
Questa prima edizione vuole gettare la base per la redazione di Bilanci Sociali futuri sempre più
completi e utili al fine di diffondere e far meglio conoscere l’operare del Cestas, e rappresenta solo
l’inizio di una nuova strada intrapresa dalla nostra Ong.
Abbiamo voluto introdurre uno nuovo strumento rivolto ad un pubblico sia interno che esterno,
utile a nostro parere, in un settore come il nostro dove “raccontarsi” è sempre più doveroso……
Questo lavoro è dedicato a tutti coloro che collaborano con il Cestas e ne condividono le finalità e
gli obiettivi……..sperando di aver fatto cosa gradita a tutti i futuri lettori…..
Le autrici
Anna Maria Martino
Annamaria Monari
104
BILANCIO SOCIALE CESTAS 2004
SEDI CESTAS In Italia
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