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Arte medievale

Vai a: navigazione, cercaL'arte medievale copre un periodo lungo approssimativamente 1.000 anni, in un contesto spaziale estremamente vasto e vario. Per medioevo, periodo storico corrispondente, viene comunque inteso un ambito che ha il mar Mediterraneo come baricentro; la storia dell'arte di quel periodo per definizione riguarda lo sviluppo dell'arte in Europa, nel Medio Oriente e nell'Africa del Nord.

Principali manifestazioni dell'arte medievale

Il viaggio a Betlemme del Maestro di Castelseprio (IX secolo?), nella Chiesa di Santa Maria foris portasLa storia dell'arte medievale include, per grandi linee: gli ultimi lasciti dell'arte romana e la loro trasformazione per i nuovi fini del culto cristiano[1] (dalle terme alla rotonda; dal palazzo patrizio alla basilica); in genere, tutto il patrimonio dell'arte paleocristiana, a partire dall'arte delle catacombe e dei sarcofagi[2]; la complessa dialettica tra i sotterranei precedenti classici ed ellenistici, da un lato, e i nuovi apporti dell'arte barbarica, con la sua tradizione dell'ornato a motivi zoomorfi e intrecci lineari, dall'altro; il formalismo dell'arte bizantina e l'estenuante perfezionamento dei suoi canoni figurativi; le nuove sensibilit anticlassiche ed "espressioniste", condotte in Occidente soprattutto dal monachesimo, in particolare dalle miniature del monachesimo irlandese; la nascita di un "volgare" figurativo in Occidente (fine dell'VIII secolo); le novit espresse dalla scuola romana di mosaicisti che operarono in Santa Maria in Domnica e in Santa Prassede; i mutamenti tecnici delle maestranze lombarde (maestri comacini); i nuovi rapporti architettonici tra massa e luce dell'arte preromanica (come in San Pietro a Tuscania); l'architettura islamica, soprattutto nel suo sviluppo spagnolo e siciliano; il gotico, con le sue evoluzioni nel campo della statica delle strutture.[3]Presupposti storico-dottrinari

Dio raffigurato come un architetto, nel Codex Vindobonensis 2554 (Francia, 1250 ca.): il compasso simbolo dell'atto della CreazioneL'arte medievale normalmente intesa come una propaggine del cristianesimo, come arte di chiesa. Per quanto ci non sia sempre vero, resta che, fin dall'inizio, la committenza e l'artista medievali si sono confrontati con il compito di condurre i metodi e le possibilit dell'arte nel seno di un discorso teologico: se, dapprincipio, ci si limit a trasfigurare il naturalismo classico, in seguito si svilupp una vera e propria pedagogia cattolica, accompagnata dai relativi strumenti di propaganda.[4]Sul piano del rapporto tra raffigurazione e divino, il cristianesimo aveva alle spalle due visioni assolutamente opposte:

Ellenismo: il divino immerso nell'evidenza di forme naturalistiche e antropomorfe (iconismo)

Ebraismo: condanna della rappresentazione figurativa del divino in quanto idolatra (aniconismo)

Sorprendentemente, fu la stessa fede nell'incarnazione di Dio in Cristo a influenzare profondamente la sensibilit artistica dell'Occidente in rapporto alla raffigurabilit del divino. La mediazione cristiana fra l'istanza ebraica e quella greco-latina non si produrr per all'inizio della diffusione della nuova religione: le prime comunit cristiane sono anzi assai poco interessate all'espressione figurativa, tanto che si servono liberamente di figurazioni pagane. Al pi, gli oggetti figurativi vengono allegorizzati, come accade nel caso della vite e del pesce. Ci dipende appunto pi dalla riluttanza a configurare il divino in immagine, secondo quanto prescrive la sensibilit ebraica, che dalla necessit pratica di dissimulare la propria fede.[4] dunque da queste due fondamentali impostazioni che deriva la sensibilit figurativa del cristianesimo, secondo i moduli di una figurazione indiretta a tema escatologico che conduce, da un lato, alla dissoluzione del bello classico (Orfeo-Cristo agli Inferi che libera le anime del limbo) e che si basa, dall'altro, sull'incarnazione del divino come fondamento teorico della possibilit di raffigurare Ges.[4]L'arte e la sua funzione strumentale

Quando la Chiesa assumer un preciso atteggiamento nei confronti dell'arte, il che, come detto, accade alquanto tardivamente, riprender in chiave religiosa il fine civile dell'arte nello Stato romano: l'arte non ha un valore in s ma utile all'educazione morale e religiosa dei fedeli. Il formarsi di un'iconografia cristiana appunto legata alla lunga esperienza del martirio (santi testimoni) e delle controversie dottrinali (Padri e Dottori della Chiesa): questi personaggi popolano l'Olimpo cristiano come figure minori, il racconto delle cui vicende pu avere fine pedagogico. Il processo dell'arte cristiana pu, nel suo insieme, considerarsi un processo dalla rappresentazione simbolica alla rappresentazione storica con fine edificante.[5]Filoni principali

La restauratio di Teodosio e Ambrogio a Milano (fine del IV secolo-V secolo)

L'arazzo di Bayeux, ricamo in lana, fabbricato nei dintorni di Canterbury tra il 1070 e il 1077

In Occidente, la divisione dall'inquieto e dogmaticamente instabile Oriente determina una crisi di idee e di cultura, tanto che il riferimento rimane la grandezza passata di Roma. Il tentativo di restauratio promosso da Teodosio e Ambrogio nella Milano capitale dell'Impero (379-402) ha questo impulso, non gi verso la Roma cristiana, ma verso la Roma imperiale e l'imponenza dei suoi monumenti. Il recupero della tradizione imperiale romana dovuto alla maggiore prossimit della citt alla frontiera, alla pressione delle popolazioni barbariche, sensibili a quel richiamo.[6]Esempio di questa intensa attivit di Ambrogio la Basilica apostolorum (386), con schema a croce, vasto transetto con cappelle ed esedre, ma pi ancora San Lorenzo (V secolo), un vasto quadrato con larghe esedre e colonnati lungo la curvatura di queste ultime: qui la gestione dello spazio torna a ricordare le terme romane, secondo i moduli di uno sviluppo avvolgente. C' poi la cappella di San Vittore in Ciel d'oro (IV secolo), in cui, per la prima volta, le raffigurazioni dei santi giungono ad una personalizzazione tale da permettere l'individuazione di essi come figure storiche.[6]Arte bizantina

L'arte bizantina ha mantenuto forti influssi in Italia almeno fino al periodo pi significativo dell'iconoclastia (730-843). Nel V secolo, Ravenna, che eredita da Milano quel che resta dell'idea imperiale, (soprattutto con i suoi mosaici) uno dei centri pi importanti di diffusione di questa arte, che resta un modello insuperato di raffinatezza e di equilibrio tecnico ed espressivo.[7]Il periodo che va dalla fine del predominio bizantino in Occidente a Carlo Magno un tempo di profonda depressione politico-economica e culturale per l'Italia. Al contrario, un periodo di splendore per l'Oriente, dove fiorisce una cultura essenzialmente religiosa, con forte tensione escatologica. Se nella capitale Costantinopoli vige una rigorosa gerarchia che promana all'esterno nelle forme di una capillare burocrazia, l'Impero d'Oriente percorso da inquiete correnti spirituali: i monaci sparsi nel territorio discutono di filosofia e di fede e i loro sermoni raggiungono il tono drammatico della profezia apocalittica. L'anacoreta finisce per essere percepito come il tipo umano perfetto.[7]In periferia, pi che a corte, vivo il ricordo della tradizione ellenistica. In Siria, si raccolgono le maggiori tendenze figurative orientali (persiane), connesse ad un forte sentimento di riscatto nazionale. Qui pi vivo il sentimento evangelico, mentre a Costantinopoli si guarda di pi al valore dialettico dell'arte. nella periferia dell'Impero che va cercato quel portato "espressionistico" (linee assai intense, colori pi accentuati, presentazione impetuosa delle immagini). Queste correnti giungono in Italia attraverso gli ordini monastici, attraverso la figurazione miniata. A ci si aggiunge la tradizione barbarica dell'ornato (in assenza di una vera cultura figurativa che oltrepassi i motivi zoomorfi delle tradizioni celtiche, iraniche e scitiche).[7]Arte islamica

L'arte islamica si espressa nel medioevo soprattutto in campo architettonico (le altre arti patirono le limitazioni che l'Islam impone alla rappresentazione figurativa, a partire da Allah). Il rapporto con l'arte medievale europea e la reciproca influenza sono garantiti durante tutto il millennio: dai manoscritti illustrati alla ceramica, al metallo e al vetro, l'arte islamica penetra in Europa attraverso la penisola iberica (arte mozarabica), la Sicilia, il Medio Oriente e l'Africa del Nord.

Arte romanica

Pianta della cattedrale di Saint-tienne a Sens, considerata il primo esempio di architettura goticaTutte queste manifestazioni d'arte, insieme ai conflitti e ai problemi teorici che portano con s (fondamentalmente riguardanti la raffigurazione di Cristo e del divino), assumono i connotati di quella che stata successivamente definita arte romanica, in coincidenza dell'et feudale e di quella comunale, quando ormai pienamente consumato il distacco tra le due parti dell'Impero romano. Intorno all'anno 1000 si assiste ad un rinascere della citt e ad una rivalutazione del lavoro, con l'affermarsi di un ceto borghese che orbita intorno alla chiesa.

Arte gotica

L'arte gotica rappresenta l'estremizzazione dei traguardi tecnologici (soprattutto in campo architettonico) del romanico[8]. La parola "gotico" di origine rinascimentale: con essa si intend principalmente "barbaro" (alludendo ai Goti), che in arte innanzitutto il distruttore della tradizione classica. Questa definizione, che giunta fino a noi, non ha propriamente un valore storico e, anzi, denota la volont rinascimentale di identificarsi con il risorgere dell'augusta perfezione classica e del suo equilibrio.

Sul piano storico, l'arte gotica corrisponde alla nascita di arti "nazionali" e di monarchie nazionali: il dissolversi del Sacro Romano Impero port al costituirsi di organismi statali burocraticamente pi solidi dell'istituto di vassallaggio. Le vecchie nobilt vennero estromesse dal potere, in favore della borghesia cittadina.

Sul piano stilistico, l'arte gotica si fonda, in architettura, sull'uso sistematico dell'arco a sesto acuto. Gli avanzamenti delle conoscenze nell'ambito della statica comportarono un alleggerimento delle mura, con il conseguente esplodere della tradizione delle vetrate.

poi intima la connessione tra la nuova architettura e il rinnovato contesto urbano, che ha visto articolarsi in modo pi complesso la meccanica del commercio e il movimento di forestieri nei diversi paesi[8].

L'artista medievale

Il Redentore, icona di Andrej Rublv (1410 ca.) (Galleria Tret'jakov di Mosca)

L'artista medievale caratteristicamente inteso come artista anonimo, vicino alla condizione dell'artigiano e con il relativo prestigio sociale, soprattutto considerando l'impostazione corporativa delle arti. Questa associazione tra artista medievale e anonimato non va esasperata, sia perch esistono svariati tentativi di lasciare traccia del proprio contributo personale, sia perch esistettero diversi artisti di spessore internazionale che, pur approfittando del lavoro di bottega, riversarono fin dall'inizio la propria coscienza storica e intellettuale nel proprio lavoro (Wiligelmo, Benedetto Antelami). Fu soprattutto a partire dal XV secolo che l'artista si impose come "coltivatore delle belle arti", oltre che come esecutore materiale: ne consegu un aumento nella considerazione sociale e della stessa preparazione intellettuale e culturale degli addetti ai lavori.

"Per noi [contemporanei] si tratta di opere d'arte e ce ne attendiamo un vivo piacere estetico [...]. Invece per i contemporanei [medievali] quei monumenti, quegli oggetti, quelle immagini erano in primo luogo funzionali: erano utili"[9]. E l'utilit consisteva innanzitutto nel sacrificio ("rendere sacro"), cio nell'accumulazione di tutto ci che era pi prezioso nei luoghi di culto.

Per comprendere ancor di pi il ruolo dell'artista, va considerato quello della committenza: personaggi come Bernoardo di Hildesheim (ritratto in una Vita firmata da Tangmaro) o Sugerio di Saint-Denis (con i suoi scritti autobiografici ha evocato numerose opere da lui ispirate o direttamente commissionate) suggeriscono un'insolita mescolanza tra i gusti del committente (che si configura come coordinatore intellettualmente impegnato dei lavori e mediatore rispetto alla committenza signorile) e quelli dell'esecutore materiale.

L'arte medievale

Nel Medioevo, invece, tutta la relt segno della presenza di Dio. Gli scultori, ad esempio, collocavano dei 'mostri' in particolari spazi della parte esterna delle chiese non per terrorizzare, ma perch si pensava che commettere peccati portasse alla perdita della propria umanit, diventando appunto come mostri.

Le chiese medievali venivano costruite sempre con la pianta a croce (a indicare che il suo sostegno era il sacrificio di Ges), orientate verso Est (Ges come il sole che sorge per illuminare tutti gli uomini); erano divise in tre parti (navate) per richiamare il mistero della Trinit. Non c' mai, quindi, la casualit ma sempre il significato simbolico.

Tuttavia i critici di alcune epoche, osservando certi 'mostri' o la mancanza (voluta) del rispetto delle regole e delle proporzioni, hanno sostenuto che nel Medioevo non sapevano dipingere, scolpire o progettare.Simboli

Il pesce ( simbolo di Cristo )Simbolo di Cristo perch il rispettivo

termine greco ( Ichthus ) significa:

I ( Ges ), Ch ( Cristo ), Th ( di Dio ), U ( Figlio ) e S ( Salvatore )

Monogramma di Cristo ( simbolo di Cristo )E' formato dalle lettere greche:

X ( chi ) e P ( rho ) cio le iniziali di Cristo che,

sovrapposte, formano una

sola ( mono ) parola ( gramma )

Per l' alfabeto latino le lettere del

monogramma indicano la parola pace ( pax )

e quindi Cristo il " principe della pace" ( Ef. 2,14 )

Alfa e omega ( simbolo di Cristo )Sono la prima e l' ultima lettera

dell' alfabeto greco e

indicano che Cristo

il Principio e la Fine di ogni cosa ( Ap. 22, 13 )

Buon Pastore ( simbolo di Cristo )L' immagine di Cristo

pi frequentemente usata dai primi cristiani.

Cristo Buon Pastore il simbolo che ricorda

la parabola del buon pastore ( Gv. 10, 1-30 )

Agnello pasquale ( simbolo di Cristo )L' agnello, per il candore della sua lana

e la mansuetudine del suo comportamento

il simbolo dell' innocenza e della mitezza.

L' immagine dell' agnello si ricollega

inoltre con l' idea di sacrificio,

in quanto era una

vittima eccellente offerta sull' altare degli olocausti.

I cristiani lo identificano con il Cristo,

agnello mansueto condotto al macello,

Egli il "giusto per eccellenza"( Is. 53, 7ss ), senza che osi ribellarsi.

Ges Cristo per la prima comunit cristiana

" l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo".

Cesto di pani e pesce( simbolo dell' Eucarestia :corpo di Cristo )Ricorda il miracolo della moltiplicazione

dei pani e dei pesci ( Mt. 14, 16-21 )

per sfamare la folla accorsa

ad ascoltare la Parola di Ges.

Il pesce rappresenta Ges raffortato

dal monogramma di Cristo.

Il pane il nutrimento quotidiano

Cristo, per i cristiani, il nutrimento spirituale: Eucarestia.

Colomba con ramoscellod' ulivo ( simbolo di pace )Segno di riconciliazione con Dio,

riferito al brano biblico

dell' Antico Testamento

conosciuto come l'arca di No

( Gn. 8, 8-12 )

Dio si riconcilia con l' uomo ritirando le acque del diluvio universale:

comincia la pace annunciata da una colomba che ritorna all'arca

con un ramoscello d' ulivo

( si era potuta posare su un albero il diluvio stava finendo )

Colomba ( simbolo dello Spirito Santo )La colomba bianca con le ali

aperte simbolo di candore e di purezza.

E' simbolo dello Spirito Santo

con riferimento al racconto

evangelico

del battesimo di Ges ( Mt. 3,16 ; Gv. 1,32 )

Nave ( simbolo della Chiesa comunit )La Chiesa una nave

che naviga con sicurezza tra

le tempeste pi pericolose

perch guidata

e protetta da Cristo

( rappresentato nella vela

con il monogramma di Cristo )

Nave-rete-pesci-pescatori ( simbolo della Chiesa Comunit )nave : Chiesa

pescatori: apostoli

( da pescatori di pesci a pescatori di uomini Mc. 1, 17 )

rete: l'opera della Chiesa ( Mt. 13, 47 )

pesci: coloro che entrano nella Chiesa

Vigna ( simbolo della Chiesa Comunit )L' immagine della vigna ebbe ampia risonanza nelle prime

comunit cristiane

che non tardarono

a darle il significato di Chiesa Comunit;

la stessa Chiesa,

per la quale morto Cristo,

la vera vigna di Dio che non

sar pi distrutta o abbandonata.

Vigna amata e poi distrutta

viene ripresa da Ges ( Mt. 21 )

Vera vite della quale

i discepoli son i tralci ( Gv. 15 )

La fenice ( simbolo della Resurrezione )E' un animale sacro

agli egizi inventato dalla fantasia popolare,

descritto come bellissimo

e unico, di cui si raccontava che

rinascesse ogni mille anni dalle sue ceneri.

Per i cristiani il simbolo

della risurrezione che sconfigge la morte.

Il pavone ( simbolo della Resurrezione )E' simbolo dell' immortalit dell' anima

La palma ( simbolo della vita eterna )Immagine simbolica della vita eterna e della resurrezione

e distintivo del martire

( testimone eroico della fede cristiana,

professata anche davanti alla morte )

Orante: colui che prega( simbolo della beatitudine data dalla preghiera )E' un personaggio con le braccia alzate verso il cielo

in atteggiamento di preghiera

simboleggia l'anima del fedele che ha raggiunto

la beatitudine di Dio attraverso la preghiera

La lampada accesa ( simbolo della fede )La luce accesa della lampada

ricorda la vigilanza spirituale e

la disponibilit nell' attendere

( la parabola delle vergini sagge e

delle vergini stolte Mt. 25 )

E ' simbolo della fede che illumina il dubbio

e le tenebre portando serenit e chiarezza.

Spighe di grano egrappoli d' uva ( simbolo dell' Eucarestia )spighe di grano - pane - Corpo di Cristo

grappoli d' uva - vino - Sangue di Cristo

L' ancorarappresenta la fede con la quale

si rimane saldi anche nella situazioni difficili

Angelo - aquila - leone - bue( simbolo degli Evangelisti:Matteo - Giovanni - Marco - Luca )Questi simboli

che rappresentano

i quattro evangelisti

derivano dalla

interpretazione

dei primi versetti

dei rispettivi vangeli.

Sono le iniziali di tre parole latine

che manifestano la fede dei cristiani:

G: GesH: degli uominiS: Salvatoresono incise sulla grande ostia

che il sacerdote usa

alla consacrazione durante la S. Messa.

Sono le iniziali di tre parole latine:

DEO OPTIMO MAXIMOindicano che la chiesa

o il tempio dove

sono incise dedicato a Dio

ALCUNE DELLE DIVERSE FORME DI CROCI:La croce il simbolo cristiano per eccellenza, in memoria

della morte di cristo e dellasalvezza che scatur da quella sofferenza.

Nella croce sono sintetizzate le dimensioni della vita umana:

l' asse orizzontale rappresenta la vita terrena e

i rapporti con gli altri uomini,

l' asse verticale rappresenta la vita eterna e il rapporto con Dio.