Carissimi, approfitto del’invio del CDR interattivo (si istalla automaticamente) con gli Atti del Convegno del settembre 2009, per inviarvi un sussidio per un momento di preghiera in preparazione della festa di Ringraziamento del prossimo novembre. Mi auguro trovi il vostro gradimento. Il fascicolo è estraibile e subito fruibile. Volendolo adattare a situazioni particolari e/o integrarlo e arricchirlo, è possibile scaricare la versione digitale dall’area Consiglieri ecclesiastici del portale www.coldiretti.it. E’ stato preparato dal Consigliere Ecclesiastico di Crotone a cui va il mio e vostro “grazie”. Il senso della Giornata di questo anno ce lo indicano i Vescovi quando scrivono: “Questa giornata è un’occasione importante di riflessione sui problemi che il mondo rurale sta vivendo, acuiti dal protrarsi degli effetti di una crisi economica e finanziaria di portata mondiale. … È sempre più difficile il corretto bilanciamento fra la salvaguardia dell’ambiente e la ne-cessità di assicurare posti di lavoro alle nuove generazioni. E il Card. Ba-gnasco nella sua prolusione al Consiglio Permanente C.E.I. dei giorni scorsi dice: “Deve in particolare stare a cuore a tutti il destino dei giovani: non si procede ignorando le loro legittime aspettative. La nostra agricoltu-ra ha bisogno di alcuni interventi che la rinforzino, facendola tornare un settore che attrae vocazioni, non le espelle: che il territorio sia lavorato, e da esso si ricavino prodotti di qualità, è interesse generale. Qui si situa la domanda di tracciabilità dei prodotti, attraverso filiere limpide e plausibili, possibilmente più corte.” Nella speranza che il tutto vi ritorni utile, vi saluto. Padre Renato
IN QUESTO NUMERO
EDITORIALE INSERTO Veglia di preghiera per la Giornata di Ringraziamento 2010 NEWS Nuovi Consiglieri Ecclesiastici Messaggio per la Giornata di Ringraziamento 2010 ALLEGATO CDR interattivo atti del XXXVI Convegno dei Consiglieri Ecclesiastici “Solidarietà: le ali della speranza/etica ed economia oggi” 9/11 settembre 2009
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EDITORIALE
Allungare lo sguardo in avanti
Lo scorso 27 settembre il Card. Bagnasco, aprendo i lavori del Consiglio
Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha trattato alcuni punti
di notevole rilevanza. Ne evidenzierò alcuni che ritengo possano aiutarci
in questo nostro momento di riflessione, anche perché evocano tanti ragio-
namenti in corso in casa Coldiretti e non solo.
Dopo aver passato in rassegna problemi che riguardano la Società e la
Chiesa nel suo complesso, il Presidente della C.E.I. esprime angustia per
la situazione dell’Italia. “Anche a noi è capitato di vivere, nell’ultimo pe-
riodo, momenti di grande sconcerto e di acuta pena per discordie personali
che, diventando presto pubbliche, sono andate assumendo il contorno di
conflitti apparentemente insanabili; e questi sono diventati a loro volta
pretesto per bloccare i pensieri di un’intera Nazione, quasi non ci fossero
altre preoccupazioni, altri affanni.” Il Cardinale riprende quello concetto
che è alla base delle ultime azioni della Coldiretti: “Siamo angustiati per
l’Italia concreta, fatta di persone e comunità, ricca di risorse umane, av-
vezze a lavorare senza il timore della fatica, capaci di intraprendere e di
creare, di applicarsi senza tregua, con fantasia e dedizione.” Purtroppo
però “si preferisce indugiare con gli occhi tra le macerie, cercare finti tro-
fei, per tornare a riprendere quanto prima la guerriglia, piuttosto che allun-
gare lo sguardo in avanti, disciplinatamente orientato sugli obiettivi comu-
ni, per i quali è richiesta una dedizione persistente e convergente.”
Mons. Bagnasco non si limita solo alla diagnosi dei mali, propone una
terapia: “Volendo tuttavia indicare con un concetto sintetico ciò che è es-
senziale ad ogni «città», dobbiamo per forza evocare il bene comune, ful-
cro dinamico di questa visione, fondamentale baricentro di una comunità
che voglia essere equilibrata.” E richiama un suo precedente intervento, su
cui abbiamo avuto modo di riflettere anche noi nel punto del 01/02/2010:
ho un“ «sogno», … che possa sorgere una generazione nuova di italiani e
di cattolici che sentono la cosa pubblica come fatto importante e decisivo,
che credono fermamente nella politica come forma di carità autentica per-
ché volta a segnare il destino di tutti.” Richiamando la Caritas in Veritate
al numero 7 continua “L’Italia, nel suo complesso, ha bisogno di riscopri-
re la bellezza del bene comune perseguito nell’azione politica come nella
vita quotidiana dei cittadini. Ha bisogno di una leva di italiani, e di cattoli-
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ci, che senza presunzioni aderiscono al discrimine del bene comune, dan-
no lucentezza alla sua plausibilità, così che aiuti ad individuare le soluzio-
ni che meritano di essere perseguite. … Si profila così la figura di un pro-
tagonismo costruttivo per quanti credenti, ma anche non-credenti, inten-
dono fare la propria parte nella vita nazionale.”
Scendendo ancora nei problemi concreti, chiamati per nome, come per
esempio il senso di fragilità derivante dalla crisi economica, il numero
sempre crescente di famiglie a rischio povertà; la difficoltà per l’accesso
al credito; la gestione egli ammortizzatori sociali; la disoccupazione che al
sud, come ricordano le ultime rilevazioni ISTAT, raggiunge il 27%; e tutti
gli altri problemi dalla sanità, alle relazioni sindacali etc.
Un pensiero articolato dedica all’agricoltura che non può non farci piacere
dal momento che riprende in toto le idee portanti dell’azione della Coldi-
retti.
Dice infatti Bagnasco: “La nostra agricoltura ha bisogno di alcuni inter-
venti che la rinforzino, facendola tornare un settore che attrae vocazioni,
non le espelle: che il territorio sia lavorato, e da esso si ricavino prodotti
di qualità, è interesse generale. Qui si situa la domanda di tracciabilità dei
prodotti, attraverso filiere limpide e plausibili, possibilmente più corte.”
La conclusione della “prolusione” del Presidente della C.E.I. non poteva
non prestare la dovuta considerazione ai problemi tragici del mondo:
“Venerati Confratelli, termino sapendo che, oltre le cose dette, il nostro
sguardo è costantemente aperto sul mondo, le sue ferite, le sue emergenze.
La planimetria della fame starebbe, secondo alcuni, un po’ regredendo,
ma questo paradossalmente ci ricorda che la tragedia è estirpabile. Non a
caso, il dimezzamento entro il 2015 delle vittime per fame figura tra gli
obiettivi che il mondo progredito si è dato, e ora bisogna saper mantenere,
anche da parte del nostro Paese, evitando che si aggiungano ulteriori squi-
libri e ritardi. Ci sono poi gli esiti di disastri naturali, come le recenti allu-
vioni in Pakistan che, pur non suscitando particolare commozione
nell’opinione pubblica, attendono non di meno la solidarietà
dell’Occidente, come delle Chiese. In questo ambito, peraltro, non si può
non convergere con chi auspica il sorgere di un centro mondiale di allerta
per le catastrofi naturali, che possa aiutare i popoli a contenere i rischi di
catastrofe.”
Vi consiglio di leggere nel suo insieme l’intervento del Card. Bagnasco che potete scari-
care da: http://www.chiesacattolica.it/cci_new_v3/allegati/15326/Prolusione%20con%
20embargo.doc
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Ufficio del Consigliere Ecclesiastico Nazionale
della Coldiretti
Veglia di Preghiera
Tu apri la tua mano e sazi il desiderio
di ogni vivente
(Sal 144,16)
GIORNATA NAZIONALE DEL RINGRAZIAMENTO 2010
I
PRESENTAZIONE DELLA CELEBRAZIONE
GUIDA
L’incontro di preghiera, che ci prepara alla Giornata nazionale del
Ringraziamento 2010, prende spunto dal Messaggio che i Vescovi italiani,
anche quest’anno ci hanno proposto come spunto di riflessione sui
problemi che il mondo rurale vive ai nostri giorni all’interno della
complessa realtà del nostro Paese.
Questa veglia di preghiera, nei suoi due momenti - una Liturgia della
Parola e un tempo di Adorazione Eucaristica - avrà come filo conduttore
il tema contenuto nel messaggio di quest’anno: «Tu apri la tua mano e
sazi la fame di ogni vivente».
Si tratta in definitiva di una pista di preghiera che ogni comunità potrà
adattare alle proprie esigenze particolari, con l’augurio che, proprio a
partire dal primato dell’azione divina nella nostra vita di cristiani, il
nostro impegno nella realtà del mondo rurale diventi sempre più coerente
e concreto.
Canto iniziale
SALUTO DEL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA
SAC.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
ASS.: Amen.
SAC.: Dio onnipotente,
che ha creato il cielo e la terra,
ed è mirabile in ogni sua opera,
sia con tutti voi.
ASS.: E con il tuo spirito.
ORAZIONE
SAC.: O Padre, che nell’uomo, creato a tua immagine, hai impresso il
segno della tua gloria, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché in
Cristo, uomo nuovo, diventiamo artefici di giustizia e di pace. Egli è Dio e
vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
III
GUIDA Questo brano della prima lettera di San Pietro apostolo ci
ricorda che tutti i battezzati nella Chiesa partecipiamo al sacerdozio di
Cristo. Siamo costruiti su di Lui come pietre vive, siamo il “popolo di
Dio” nel mondo e per la salvezza del mondo. Tutte le nostre opere: le
preghiere, la vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero, se sono
compiute nello Spirito, diventano sacrifici graditi a Dio.
Offriamo umilmente e concretamente al Signore la nostra preghiera e la
nostra disponibilità, affinchè la nostra vita contribuisca alla crescita
umana e spirituale di chi vive e opera nel mondo rurale.
Dalla prima lettera di san Pietro Apostolo (2, 2-5.15-16)
Carissimi, come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per
crescere con esso verso la salvezza: se davvero avete già gustato come è
buono il Signore.
Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa
davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la
costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire
sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.
Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo
che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi
ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce; voi, che un tempo
eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo
esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia.
Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la
bocca all'ignoranza degli stolti. Comportatevi come uomini liberi, non
servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come
servitori di Dio.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.
IV
Dal Salmo 99
R. Acclamate al Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia.
Presentatevi a lui con esultanza.
Riconoscete che il Signore è Dio;
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo. R.
Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome. R.
Poiché buono è il Signore,
eterna la sua misericordia,
la sua fedeltà per ogni generazione. R.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.
Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.
GUIDA Gesù, in questo brano del vangelo di Matteo, non ci insegna una
fiducia passiva nella provvidenza di Dio e neppure il disprezzo delle
esigenze materiali. Anche noi che viviamo e operiamo all’interno del
mondo rurale sentiamoci interpellati da Gesù a puntare nella vita su ciò
che è essenziale e a non perdere di vista lo scopo di una vita dedicata
alla ricerca del regno di Dio e della sua giustizia.
DAL VANGELO SECONDO MATTEO (6, 24-34)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due
padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà
all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che
mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la
vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
V
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono
nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di
loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la
propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli
del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche
Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio
veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non
farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa
berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i
pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste
cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di
se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».
Parola del Signore. Lode a Te o Cristo.
Per riflettere insieme
“[L’uomo] pensa di poter disporre arbitrariamente della terra,
assoggettandola senza riserve alla sua volontà, come se essa non avesse
una propria forma e una destinazione anteriore datale da Dio, che l’uomo
può sviluppare, ma non tradire. Invece di svolgere il suo ruolo di
collaboratore di Dio nell’opera della creazione, l’uomo si sostituisce a Dio
e così finisce per provocare la ribellione della natura, piuttosto
tiranneggiata che governata da lui. Si avverte in ciò, prima di tutto, una
povertà o meschinità dello sguardo dell’uomo, animato dal desiderio di
possedere le cose anziché di riferirle alla verità, e privo di
quell’atteggiamento disinteressato, gratuito, estetico che nasce dallo
stupore per l’essere e per la bellezza, il quale fa leggere nelle cose visibili
il messaggio del Dio invisibile” (Centesimus Annus 37).
VI
Canto Questa giornata è anche un’occasione importante di riflessione sui
problemi che il mondo rurale sta vivendo, acuiti dal protrarsi degli effetti
di una crisi economica e finanziaria di portata mondiale. Tutti abbiamo
toccato con mano i pericoli in una finanza disgiunta da un’economia di
produzione reale. Siamo anche consapevoli della fragilità di un sistema
economico che, per sostenersi, ha bisogno di accrescere a dismisura i
consumi di massa. È sempre più difficile il corretto bilanciamento fra la
salvaguardia dell’ambiente e la necessità di assicurare posti di lavoro alle
nuove generazioni.
È fondamentale che anche il lavoro agricolo e rurale si caratterizzi per una
rinnovata e chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide sempre più
complesse del tempo presente … (Dal Messaggio per la Giornata del
Ringraziamento 2010).
Canto
Preghiera corale di tutta l’assemblea
(a due cori)
Dio nostro Padre,
insegnaci a governare
nel rispetto dell'uomo e del creato
gli strumenti della scienza e della tecnica
e a condividere i frutti della terra e del lavoro
con i piccoli e i poveri.
Veglia sul nostro mondo,
perché non si ripetano per colpa nostra
le catastrofi della natura e della storia.
Concedi a noi, tuoi figli,
di godere della tua continua protezione
e fa' che la società del nostro tempo
si apra verso orizzonti di vera civiltà
in Cristo uomo nuovo.
A te il regno, la potenza e la gloria,
nell’unità dello Spirito Santo
per Cristo nostro Signore,
oggi e nei secoli dei secoli. Amen.
VII
Canto di esposizione
Sac.: In silenzio, adoriamo ora l’Eucarestia, pregando per la Chiesa
intera e in particolare per chi, come noi, vive a contatto e inserito nel
mondo rurale. La presenza reale di Cristo, nell’Eucarestia, sia la nostra
forza e la sorgente del nostro coraggio nel testimoniare al mondo il
Vangelo, attraverso gesti concreti di solidarietà e condivisione.
Silenzio di adorazione
Dal Salmo 144
R.: Tu apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente.
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre. R.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
la sua grandezza non si può misurare.
Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all'ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R.
VIII
Il tuo regno è regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo. R.
Silenzio di adorazione
Preghiera dei fedeli
Sac.: Fratelli e sorelle, come il creato, così anche la Chiesa si prepara a
una nuova fioritura di fede e di carità. Preghiamo Dio Padre, perché
rafforzi il nostro impegno di rinnovamento umano e cristiano nell’ascolto
della Parola e nell’attenzione ai segni dei tempi.
L - Preghiamo insieme e diciamo: Resta con noi, Signore!
- Perché la parola di Dio seminata nel campo della Chiesa ispiri in tutti
noi propositi di rinnovamento e maturi in opere di giustizia e di pace,
preghiamo. R.
- Perché il seme che il lavoratore dei campi ha affidato alla terra
fruttifichi e produca un raccolto abbondante e non manchi a nessuno il
pane quotidiano, preghiamo. R.
- Perché le famiglie si rinsaldino nella fedeltà e nell’amore, le categorie
sociali sappiano superare le sterili contrapposizioni, le generazioni si
incontrino in un dialogo aperto e fiducioso, preghiamo. R.
- Perché in ogni parte della terra si operi efficacemente per eliminare lo
scandalo della denutrizione e della fame, e le risorse create per tutti
siano condivise fra tutti, preghiamo. R.
Padre Nostro (Cantato)
Sac.: O Dio, che nella compassione del tuo Figlio verso i poveri e i
sofferenti manifesti la tua bontà paterna, fa' che il pane moltiplicato dalla
tua provvidenza sia spezzato nella carità, e la comunione ai tuoi santi
misteri ci apra al dialogo e al servizio verso tutti gli uomini. Per Cristo
nostro Signore. Amen.
IX
Canto eucaristico
Benedizione Eucaristica
Sac.: Preghiamo.
O Dio, che nel mistero eucaristico
ci hai dato il pane vero disceso dal cielo,
fa' che viviamo sempre in te
con la forza di questo cibo spirituale
e nell'ultimo giorno risorgiamo gloriosi alla vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Canto finale
X
NUOVI CONSIGLIERI ECCLESIASTICI
COSSU DON ANTONIO MARIA
Consigliere Ecclesiastico Provinciale Nuoro
Parrocchia N.S. del Rosario
Piazza N. Signora del Rosario
08100 Nuoro
5
Messaggio per la Giornata del Ringraziamento
14 novembre 2010
“Tu apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni vivente”
(Sal 144,16)
Anche quest’anno celebriamo la giornata del Ringraziamento per i frutti
della terra e del lavoro dell’uomo: è un’occasione sempre preziosa per e-
sprimere riconoscenza a quanti operano nel mondo rurale e ci procurano il
nutrimento quotidiano mediante un lavoro impegnativo e spesso faticoso.
Dio li benedica.
L’Anno Sacerdotale da poco concluso ci ha lasciato il profumo del pane,
consacrato dalle mani del sacerdote, ma prima ancora dono della terra e
del lavoro umano. Non c’è Eucaristia senza la dedizione del mondo rurale,
che con noi condivide il pane. L’intero anno pastorale 2010-2011 sarà o-
rientato verso il Congresso Eucaristico nazionale, che celebreremo nel
settembre prossimo ad Ancona.
Questa giornata è anche un’occasione importante di riflessione sui proble-
mi che il mondo rurale sta vivendo, acuiti dal protrarsi degli effetti di una
crisi economica e finanziaria di portata mondiale. Tutti abbiamo toccato
con mano i pericoli in una finanza disgiunta da un’economia di produzio-
ne reale. Siamo anche consapevoli della fragilità di un sistema economico
che, per sostenersi, ha bisogno di accrescere a dismisura i consumi di
massa. È sempre più difficile il corretto bilanciamento fra la salvaguardia
dell’ambiente e la necessità di assicurare posti di lavoro alle nuove gene-
razioni.
A partire da questi semplici spunti, ci è chiesto di riflettere su come
l’agricoltura italiana, nelle differenti situazioni che la caratterizzano, pos-
sa raccogliere e affrontare la sfida imposta dalla globalizzazione. Puntan-
do sulla multifunzionalità, cioè sulla sua capacità come settore primario di
dare luogo a produzioni congiunte, la nostra agricoltura dovrà essere in
grado di creare un nuovo modello di sviluppo, capace di rispondere ade-
guatamente alle attese del Paese.
6
Un ulteriore segno di speranza è rappresentato dalle cooperative agricole.
Sono un dono grande per la costruzione di un modello economico ispirato
ai principi etici. Il pluralismo delle forme d’impresa costituisce, infatti, un
elemento imprescindibile per uno sviluppo equilibrato. Al suo interno, la
forma cooperativistica, per la sua struttura a rete, sa reggere meglio di al-
tre gli effetti di una crisi anche prolungata. Spetta a noi rilanciare in alto
tali motivazioni, puntando alla formazione dei giovani, dentro il solco del-
la scelta educativa, che la Chiesa in Italia ha coraggiosamente deciso di
fare propria in questo decennio.
Lo sguardo al Pane del cielo dia fecondità al nostro impegno per il pane
della terra: senza cielo non si può vivere, mentre con il cielo le nostre terre
diventeranno un giardino.
Ci assista la Vergine Maria, perché questi propositi siano da noi tutti tra-
dotti in percorsi concreti di impegno solidale.
Roma, 15 agosto 2010
Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria
La Commissione Episcopale
per i problemi sociali e il lavoro,
la giustizia e la pace
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È fondamentale che anche il lavoro agricolo e rurale si caratterizzi per una
rinnovata e chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide sempre più
complesse del tempo presente. In questa linea, sarà importante impegnarsi
nell’educazione dei consumatori. Questo legame relazionale, da basare
sulla fiducia reciproca, costituisce una grande risorsa: sempre più il consu-
matore è chiamato a interagire con il produttore, perché la qualità diventi
prevalente rispetto alla quantità. Si tratta di diffondere comportamenti eti-
ci che facciano emergere la dimensione sociale dell’agricoltura, fondata
su valori perenni, da sempre fecondi, quali “la ricerca della qualità del ci-
bo, l’accoglienza, la solidarietà, la condivisione della fatica nel lavo-
ro” (Nota pastorale Frutto della terra e del lavoro dell’uomo, n. 14).
Troveranno così spazio di dignità tutti coloro che lavorano nel mondo ru-
rale, in particolare i braccianti, soprattutto se provengono dall’estero,
spesso ancora vittime dello sfruttamento e dell’emarginazione. Ognuno
deve sentirsi accolto, rispettato e valorizzato. In tal modo il mondo agrico-
lo sarà palestra di integrazione sociale e leva preziosa di crescita economi-
ca, quale premessa e condizione del progresso sociale.
In questo tempo di crisi, un segnale positivo è rappresentato dal ritorno
all’impresa agricola di giovani laureati, che sentono questo lavoro come
una “vocazione”, che dona loro dignità e piena valorizzazione. A noi la
gioia di saperli accogliere, sostenendoli con motivazioni etiche, in grado
di sostenerli nel tempo.
Essenziale sarà, in questa linea, l’azione delle aggregazioni laicali e delle
organizzazioni di settore di ispirazione cristiana, senza le quali il fermento
del Vangelo difficilmente raggiunge in maniera efficace gli snodi della
vita quotidiana e penetra gli ambienti più fortemente segnati dal processo
di secolarizzazione. Riemerge, così, l’importanza di una pastorale
d’ambiente, attenta al mutare delle situazioni, che si affianca all’azione
delle parrocchie per coinvolgere la Chiesa nelle problematiche vitali delle
persone, nelle diverse questioni culturali, sociali ed economiche. Gli am-
bienti di vita sono l’orizzonte della missione ecclesiale, perché ogni esi-
stenza sia resa migliore dalla forza radiosa del Vangelo di Gesù Cristo,
che “ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con mente d’uomo, ha agi-
to con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo” (Gaudium et spes, n.
22).
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