“Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze”
ANTONELLO RODRIGUEZ REGIONE LOMBARDIA
DG ISTRUZIONE FORMAZIONE LAVORO
Milano 21 febbraio 2019
SISTEMA DI CERTIFICAZIONE IN REGIONE LOMBARDIA
Il sistema di certificazione delle competenze in ambito formale non formale e informale è stato introdotto successivamente all’approvazione della legge di Regione Lombardia 6 agosto 2007, n. 19 “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia» Consolidato sistema di certificazione delle competenze in ambito formale e riconoscimento dei crediti formativi dal 2008 dopo l’approvazione del Quadro Regionale di Standard Professionali Nel 2012, dopo due sperimentazioni, messa a regime del sistema di certificazione delle competenze in ambito informale e non formale
LA MESSA A REGIME DEL PROCESSO DI CERTIFICAZIONE IN AMBITO NON FORMALE E INFORMALE IN REGIONE LOMBARDIA L’applicazione guidata del modello, partita nel dicembre del 2010, ha coinvolto circa 50 operatori accreditati con il coordinamento del Politecnico di Milano. Con decreto n. 9380 del 22 ottobre 2012, Regione Lombardia ha messo a regime il processo. Da allora per gli Enti Accreditati al Lavoro di Regione Lombardia è possibile certificare e validare le competenze acquisite in contesti non formali e informali, attraverso il Processo di Certificazione delle Competenze acquisite in contesti non formali e informali.
LE FASI DEL PROCESSO DI CERTIFICAZIONE IN AMBITO NON FORMALE E INFORMALE Presentazione della domanda ad un accreditato per i servizi al lavoro
Valutazione della domanda e coerenza con la competenza da certificare
Costruzione del portfolio delle evidenze (ossia le prove che dimostrano
l’effettivo possesso delle competenze)
Valutazione della documentazione e verifica in presenza di un Assessor esterno all’ente (eventuale integrazione della documentazione)
Rilascio della certificazione
IL NUOVO QUADRO NAZIONALE – DISPOSIZIONI NORMATIVE
- La Legge n. 92 del 28 giugno 2012 sul mercato del lavoro - Il D.Lgs n. 13 del 16 gennaio 2013 sulla certificazione delle competenze - il Decreto del MLPS, di concerto con il MIUR, del 30 giugno 2015, concernente la
definizione di un Quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze, nell’ambito del repertorio nazionale
- Il Decreto del MLPS del 8 gennaio 2018 sull’istituzione del Quadro Nazionale delle Qualificazioni rilasciate nell’ambito del sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui al D.lgs n. 13/2013
- Linee guida del Sistema nazionale di certificazione delle competenze per gli enti pubblici titolari di cui all’art. 3, comma 5 del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 ai fini della completa attuazione del decreto medesimo. in fase di approvazione
DECRETO LEGISLATIVO N. 13/2013
Il Decreto legislativo n. 13/2013 si articola in due linee di intervento prioritarie: 1. costruzione del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali 2. definizione degli standard minimi del servizio di certificazione (processo, attestazione e sistema nazionale di certificazione).
ART 8 DEL D.LGS N. 13/2013
«In conformità agli impegni assunti dall'Italia a livello comunitario, allo scopo di garantire la
mobilità della persona e favorire l'incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, la
trasparenza degli apprendimenti e dei fabbisogni nonché l'ampia spendibilità delle certificazioni in
ambito nazionale ed europeo, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, è
istituito il repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali,
di cui all'articolo 4, comma 67, della legge 28 giugno 2012, n . 92»
IL DECRETO INTERMINISTERIALE DEL 30 GIUGNO 2015
- Istituisce il QNQR, ovvero il QUADRO DI RIFERIMENTO NAZIONALE DELLE
QUALIFICAZIONI REGIONALI E DELLE RELATIVE COMPETENZE
- Dà attuazione alla prima linea d’intervento per la costruzione del Repertorio nazionale dei titoli di
istruzione e formazione definendo un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale
delle qualificazioni regionali e delle relative competenze.
- Definisce una cornice di riferimenti comuni per l’operatività dei servizi di individuazione e
validazione e di certificazione delle competenze di titolarità regionale
- Garantisce la spendibilità delle qualificazioni regionali a livello nazionale ed europeo
IL DECRETO INTERMINISTERIALE DEL 30 GIUGNO 2015
Il QNQR è un tassello del Repertorio nazionale, previsto dall’art. 8, d. lgs. 13/2013. E’ una banca dati organizzata in 24 settori economico professionali (SEP), ciascuno declinato in processi produttivi, aree di attività (ADA) e singole attività di lavoro che compongono le ADA. Dal lavoro sul QNQR è nato l’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni, accessibile e consultabile sul sito https://atlantelavoro.inapp.org/ è uno strumento aperto, può essere modificato e aggiornato e che il GCC (Gruppo Certificazione Competenze) sta sempre più affinando e perfezionando. Costituisce il riferimento operativo unitario sia per il riconoscimento delle qualifiche regionali in termini di contenuti professionali presidiati che per i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze. Le qualificazioni regionali correlabili, vagliate e validate dall’apposito Gruppo Certificazione Competenze, sono considerate automaticamente equivalenti
ART 5 D.LGS 13/2013 STANDARD MINIMI DI PROCESSO Con riferimento al processo di individuazione e validazione e alla procedura di certificazione, l'ente pubblico titolare assicura quali standard minimi, articolati nelle seguenti fasi:
1. individuazione: fase finalizzata a individuare e mettere in trasparenza le competenze della persona riconducibili a una o più qualificazioni; in caso di apprendimenti non formali e informali questa fase implica un supporto alla persona nell'analisi e documentazione dell'esperienza di apprendimento e nel correlarne gli esiti a una o più qualificazioni;
2. validazione: fase finalizzata all'accertamento del possesso delle competenze riconducibili a una o più qualificazioni; nel caso di apprendimenti non formali e informali questa fase implica l'adozione di specifiche metodologie valutative e di riscontri e prove idonei a comprovare le competenze effettivamente possedute;
3. certificazione: fase finalizzata al rilascio di documenti di validazione o certificati, standardizzati ai sensi del presente decreto, che documentano le competenze individuate e validate o certificate riconducibili a una o più qualificazioni.
ART. 7 - STANDARD MINIMI DI SISTEMA Con riferimento al sistema nazionale di certificazione delle competenze, l'ente pubblico titolare assicura quali standard minimi:
a. l'adozione di uno o più repertori riferiti a qualificazioni dei rispettivi ambiti di titolarità di cui
all'articolo 2, comma 1,lettera f), nonché di un quadro regolamentare unitario delle condizioni di fruizione e garanzia del servizio e di relativi formate procedure standardizzati in conformità delle norme generali, dei livelli essenziali delle prestazioni e degli standard minimi del D.lgs. 13/2013;
b. l'adozione di misure di informazione sulle opportunità dei servizi di individuazione e validazione e certificazione per individui e organizzazioni;
c. il rispetto, per il personale addetto all'erogazione dei servizi, di requisiti professionali idonei al presidio degli aspetti di contenuto curriculare, professionale e di metodologia valutativa;
ART.7- STANDARD MINIMI DI SISTEMA d) la funzionalità di un sistema informativo interoperativo nell'ambito della dorsale unica informativa, di cui all'articolo 4, comma 51, della legge 28 giugno 2012, n. 92, ai fini del monitoraggio, della valutazione, della tracciabilità e conservazione degli atti rilasciati; e) la conformità delle procedure alle disposizioni in materia di semplificazione, accesso agli atti amministrativi e tutela dei dati personali; f) la previsione di condizioni che assicurino collegialità, oggettività, terzietà e indipendenza nelle fasi del processo di individuazione e validazione e della procedura di certificazione delle competenze e nelle commissioni di valutazione; g) l'adozione di dispositivi che, nel rispetto delle scelte operate da ciascun ente pubblico titolare, disciplinano criteri, soglie e modalità di verifica, monitoraggio e vigilanza riferite agli ambiti soggettivo, strutturale, finanziario e professionale al fine di assicurare gli standard minimi di erogazione dei servizi da parte degli enti titolati, nel rispetto delle disposizioni del presente decreto legislativo e delle linee guida di cui all'articolo 3, comma 5, nonché l'adozione di un elenco pubblicamente accessibile e consultabile per via telematica degli enti titolati.
EVOLUZIONE IN LOMBARDIA DEL QRSP E DEL SISTEMA DI CERTIFICAZIONE
A seguito dei lavori dei tavoli interregionali, del Decreto legislativo 13/2013, del Decreto
interministeriale 30 giugno 2015, dal Decreto 8 gennaio 2018 e delle Linee Guida di
prossima emanazione, Regione Lombardia sta valutando come aggiornare il QRSP e una
parte della procedura di certificazione in ambito non formale e informale per rendere il
sistema di certificazione lombardo il più possibile omogeneo a quanto stabilito a livello
nazionale.
AGGIORNAMENTO DEL QUADRO REGIONALE DI STANDARD PROFESSIONALI Si procederà con i lavori della Sottocommissione QRSP ad aggiornare il nostro Repertorio e in particolare nell’ottica della standardizzazione dei Repertori andremo a implementare alcuni nostri profili professionali che non coprono tutto lo standard nazionale in termini di processi e risultati attesi e quindi non hanno al momento una correlazione totale con i profili di altre Regioni. L’attività di correlazione dei nostri profili alle Aree di attività dell’Atlante del lavoro e delle qualificazioni in taluni casi ha evidenziato l’opportunità di integrare i profili professionali e le competenze del QRSP con l’obiettivo di:
- completare gli standard del QRSP al fine di garantire un presidio completo delle Aree di attività dell’Atlante del lavoro e delle qualificazioni;
- migliorare la piena correlazione degli standard professionali di Regione Lombardia con quelli delle altre Regioni
Tale attività ha fatto emergere pertanto l’opportunità di intervenire sul QRSP integrando gli elementi costitutivi (competenze, conoscenze, abilità) di alcuni standard professionali.
Esempio il Responsabile della gestione di cantieri edili (Area Edilizia) già integrato a dicembre 2018.
AGGIORNAMENTO DEL SISTEMA DI CERTIFICAZIONE IN AMBITO NON FORMALE E INFORMALE Abbiamo cominciato a confrontare il sistema lombardo con quello nazionale per evidenziare alcune differenze e stiamo valutando come e dove intervenire. • Superare alcune criticità del sistema regionale che già sono emerse in questi anni: definire meglio il ruolo
delle professionalità che partecipano al processo
• Come garantire autorevolezza al processo di certificazione in ambito non formale e informale
• Garantire il rispetto del principio di assicurare collegialità, oggettività, terzietà e indipendenza nelle fasi del processo di certificazione delle competenze e nelle commissioni di valutazione
• Valutare se introdurre documento di trasparenza e il documento di validazione previsti dal sistema nazionale
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
AFOL MB Le trasformazioni del Mercato del Lavoro e la crescente rilevanza di competenze trasversali: cognitive, creative, metodologiche e sociali
A cura di: Silvia Gabbioneta Responsabile CPI Monza e Vimercate
Casa de Comuni 21 febbraio 2019
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AFOL MONZA BRIANZA
L’Agenzia per la Formazione, l’Orientamento e il Lavoro di Monza Brianza è un'azienda speciale partecipata della Provincia di Monza e Brianza. Dal 2009 è impegnata a rinnovare e potenziare l’offerta dei propri servizi integrati nella filiera della formazione, orientamento e lavoro, prestando massima attenzione alla specializzazione e alla riqualificazione dei settori più strategici della Brianza.
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CENTRI PER L’IMPIEGO - SERVIZI AL LAVORO
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IL SERVIZIO IDO Il Centro per l’Impiego si propone di favorire l’occupazione mediante un
efficace incontro tra le disponibilità del lavoratore e le esigenze delle aziende, così da facilitare l’inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro di persone in cerca di occupazione, siano essi fruitori o non di politiche attive al lavoro. Il servizio prevede: • raccolta del fabbisogno azienda (job description); • definizione del profilo del candidato mediante colloquio; • supporto nella stesura del curriculum vitae; • individuazione delle opportunità di lavoro • raccolta autocandidature dei lavoratori; • formulazione di proposte ai candidati individuati; • segnalazione dei candidati alle aziende • verifica degli esiti della selezione
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Il progetto “P.A. Opportunity” intende promuovere esperienze di lavoro, favorendo l’utilizzo di tirocini extracurriculari presso l’ente Provincia di Monza e della Brianza, quale strumento finalizzato a consentire ai soggetti coinvolti di conoscere e di sperimentare in modo concreto la realtà lavorativa attraverso un’esperienza pratica di natura professionale direttamente sul luogo di lavoro. L’obiettivo del progetto è quello di sostenere un intervento volto ad evitare il cronicizzarsi di situazioni di inattività delle persone prive di impiego e favorendo l’acquisizione di nuove competenze e la mobilitazione delle risorse dell’individuo.
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IL PROGETTO PA OPPORTUNITY
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IL PROGETTO NEW HOPE BRIDGE
(FONDAZIONE PARDIS) Le finalità che si intendono raggiungere, tramite il progetto, sono le seguenti: • favorire l’inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro di persone disoccupate o inoccupate di età superiore ai 40 anni; • supportare le aziende nella selezione, inserimento e monitoraggio dei candidati; • facilitare l’incontro tra persone in un target d’età di non immediata e semplice ricollocazione e aziende in cerca di personale, favorendo la reciproca conoscenza finalizzata all’avvio di un tirocinio con l’obiettivo di un successivo inserimento lavorativo.
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001 IMPIEGATO COMMERCIALE Azienda sita a Barlassina che si occupa di produzione e commercio di articoli tecnici industriali, ricerca un impiegato/a commerciale da inserire all’interno dell’ufficio commerciale. La figura individuata dovrà occuparsi delle seguenti attività: - Accrescimento portafoglio clienti; - Mantenimento e sviluppo dei rapporti con i clienti consolidati; - Visite presso i clienti; - Compilazione e aggiornamento reportistica. Il luogo di lavoro è raggiungibile con i mezzi pubblici
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% 001 IMPIEGATO COMMERCIALE Si richiede: - Esperienza pregressa in ruolo commerciale preferibilmente nel settore meccanico, anche breve; - Disponibilità a frequenti trasferte in Lombardia e Piemonte - Ottime doti relazionali e di lavoro in team. La conoscenza della lingua inglese costituisce un requisito preferenziale. Si offre un contratto di assunzione a tempo determinato di 6 mesi con possibilità di inserimento.
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004 CONSULENTE SISTEMI GESTIONALI SENIOR Azienda specializzata nella realizzazione di soluzioni informatiche per la gestione dei processi aziendali e di controllo del business attraverso le nuove tecnologie digitali, ricerca un Consulente Senior da inserire all’interno del proprio team di lavoro. La figura individuata dovrà occuparsi delle seguenti attività: ● Visite presso i clienti; ● Analisi delle richieste del cliente; ● Proporre al cliente la soluzione conforme alle sue esigenze; ● Formazione sul software fornito; ● Elaborazione della reportistica; ● programmazione o configurazione dei software ● Coordinamento e supervisione delle figure junior.
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% 004 CONSULENTE SISTEMI GESTIONALI SENIOR Si richiede: ● Esperienza in ambito programmazione (Oracle - SQL) o esperienza in ambito amministrativo (capo contabili, controllo di gestione, utilizzo SAP e/o AS400). ● Buona conoscenza della lingua inglese ● Capacità di lavoro in team ● Ottime doti organizzative e relazionali ● Predisposizione alla formazione di giovani figure ● Disponibilità a trasferte (sporadicamente anche di lungo periodo) Si offre un contratto di assunzione a tempo determinato di 6 mesi con possibilità di inserimento.
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006 MANUTENTORE ELETTROMECCANICO Azienda sita a Lissone che si occupa di progettazione, costruzione, installazione, e manutenzione di ascensori dedicati al trasporto di persone e merci e cancelli automatizzati ricerca una figura da inserire all’interno del proprio team con il ruolo di Manutentore Elettromeccanico. La figura individuata dovrà occuparsi delle seguenti attività: - Manutenzione elettromeccanica di ascensori e cancelli automatici; - Modifiche meccaniche di parti guaste - Sostituzione di vecchi impianti e installazione di nuovi; - Compilazione reportistica relativa agli interventi.
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% 006 MANUTENTORE ELETTROMECCANICO Si richiede: - Consolidata esperienza nel settore; - Capacità di lettura di schemi elettrici; - Conoscenza dei principi fondamentali di elettromeccanica; - Conoscenza e utilizzo dei principali strumenti di lavoro (pinze, forbici, elettrodo ecc.); - Buona conoscenza lingua inglese a livello tecnico per comprensione manuali specialistici; - Disponibilità al lavoro nel fine settimana e reperibilità h24; - Capacità di lavoro in team; - Ottime doti relazionali; - Discrezione; - Automunito
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Corrado Cosenza – USR per la Lombardia - 21 febbraio 2019
Il ruolo della REte Territoriale per l’Apprendimento Permanente nella valorizzazione delle competenze. Il riconoscimento dei crediti e la certificazione delle competenze, comunque acquisite, nel sistema di istruzione degli adulti per la valorizzazione del patrimonio culturale e professionale della persona.
• Alcuni dati statistici Internazionali e nazionali • Principali riferimenti normativi relativi a: RETAP, certificazione delle
competenze e istruzione degli adulti. • I più recenti interventi in materia con particolari riferimenti alla
Lombardia. • Il processo di certificazione delle competenze • La valorizzazione delle competenze nei diversi contesti • Perché, per chi, cosa, come e quando?
In premessa RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 22 maggio 2018relativa alle
competenze chiave per l'apprendimento permanente
In risposta ai cambiamenti intervenuti nella società e nell'economia, sulla base delle discussioni sul futuro del lavoro e in seguito alla consultazione pubblica sulla revisione della raccomandazione del 2006 relativa a competenze chiave, è necessario rivedere e aggiornare sia la raccomandazione relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente, sia il pertinente quadro di riferimento europeo. …. Si è posta particolare attenzione al miglioramento delle abilità di base, all'investimento nell'apprendimento delle lingue, al miglioramento delle competenze digitali e imprenditoriali, all'importanza dei valori comuni per il funzionamento delle nostre società e alla necessità di motivare un maggior numero di giovani a intraprendere carriere in ambiti scientifici.
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 22 maggio 2018
relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente
• Competenze chiave Ai fini della presente raccomandazione le competenze sono definite come una combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti, in cui: • la conoscenza si compone di fatti e cifre, concetti, idee e teorie che sono già
stabiliti e che forniscono le basi per comprendere un certo settore o argomento; • per abilità si intende sapere ed essere capaci di eseguire processi ed applicare le
conoscenze esistenti al fine di ottenere risultati; • gli atteggiamenti descrivono la disposizione e la mentalità per agire o reagire a
idee, persone o situazioni.
Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, l'occupabilità, l'inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita fruttuosa in società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute e la cittadinanza attiva. Esse si sviluppano in una prospettiva di apprendimento permanente, dalla prima infanzia a tutta la vita adulta, mediante l'apprendimento formale, non formale e informale in tutti i contesti, compresi la famiglia, la scuola, il luogo di lavoro, il vicinato e altre comunità.
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 22 maggio 2018
relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente
Alcune competenze sono difficili da riconoscere, far emergere, misurare e certificare. Anche gli strumenti che ci daremo saranno suscettibili di continui cambiamenti e non saranno infallibili
Ad esempio: La competenza alfabetica funzionale indica la capacità di individuare, comprendere, esprimere, creare e interpretare concetti, sentimenti, fatti e opinioni, in forma sia orale sia scritta, utilizzando materiali visivi, sonori e digitali attingendo a varie discipline e contesti. Essa implica l'abilità di comunicare e relazionarsi efficacemente con gli altri in modo opportuno e creativo. Il suo sviluppo costituisce la base per l'apprendimento successivo e l'ulteriore interazione linguistica.
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente
Le competenze chiave sono considerate tutte di pari importanza; ognuna di esse contribuisce a una vita fruttuosa nella società. Le competenze possono essere applicate in molti contesti differenti e in combinazioni diverse. Esse si sovrappongono e sono interconnesse; gli aspetti essenziali per un determinato ambito favoriscono le competenze in un altro. Elementi quali il pensiero critico, la risoluzione di problemi, il lavoro di squadra, le abilità comunicative e negoziali, le abilità analitiche, la creatività e le abilità interculturali sottendono a tutte le competenze chiave. La competenza alfabetica funzionale indica la capacità di individuare, comprendere, esprimere, creare e interpretare concetti, sentimenti, fatti e opinioni, in forma sia orale sia scritta, utilizzando materiali visivi, sonori e digitali attingendo a varie discipline e contesti. Essa implica l'abilità di comunicare e relazionarsi efficacemente con gli altri in modo opportuno e creativo. Il suo sviluppo costituisce la base per l'apprendimento successivo e l'ulteriore interazione linguistica.
Alcuni dati…
• Nella Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018, relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente, si richiamano le indagini internazionali PISA e PIAAC dell'OCSE che indicano che una quota costantemente elevata di adolescenti e adulti nei paesi OCSE dispone di competenze di base insufficienti.
• Nel 2015 uno studente su cinque aveva gravi difficoltà nello
sviluppo di competenze sufficienti in lettura, matematica e scienze.
• In alcuni paesi fino a un terzo degli adulti possiedono competenze alfabetiche e aritmetico-matematiche solo ai livelli più bassi.
• Il 44 % della popolazione dell'Unione possiede competenze digitali scarse, e il 19 % nulle.
Alcuni dati…
• Sempre l’indagine OCSE-PIAAC rileva un’elevata percentuale di analfabeti funzionali in Italia.
• Ha basse competenze più di un italiano su
quattro e l'Italia ricopre una tra le posizioni peggiori nell'indagine Piaac , penultima in Europa per livello di competenze e quartultima su scala mondiale rispetto ai 33 paesi analizzati dall'Ocse.
Alcuni dati…
• Secondo il Rapporto dell'Ocse "Strategia per le competenze"
• in Italia "più di 13 milioni di adulti hanno competenze di basso livello.
• Gli adulti che hanno competenze di basso livello in Italia sono, in gran parte, lavoratori più anziani e immigrati e sono concentrati nelle imprese più piccole, in settori meno progrediti e nelle regioni meno sviluppate.
• Il 39% di chi ha un'età compresa tra 25-65 anni possiede un livello basso di
competenze, sia di lettura sia matematiche, • ma solo il 14% partecipa alla formazione per gli adulti; il terzultimo
risultato registrato nella Survey PIAAC".
Alcuni dati…
• “La maggioranza degli adulti con basse competenze ha dichiarato di non aver partecipato, né aver desiderato partecipare, a percorsi di istruzione o formazione,
• il che suggerisce che le esigenze dei datori di lavoro in termini
di competenze, specialmente in certe regioni italiane e settori produttivi, siano così basse da non motivare i low-skilled a sviluppare le loro competenze.”
Alcuni dati…
• “Attualmente l’Italia è intrappolata in un low-skills equilibrium, un basso livello di competenze generalizzato: una situazione in cui la scarsa offerta di competenze è accompagnata da una debole domanda da parte delle imprese.
• “Tale dinamica è in parte spiegata dal modo in cui il lavoro viene progettato e
concepito, e dal modo in cui le imprese sono gestite. In Italia, le imprese a gestione familiare rappresentano più dell’85% del totale, e circa il 70% dell’occupazione del paese.”
• Il 52° Rapporto CENSIS rileva, tra il 2014 e il 2017, che i laureati italiani di 30-34 anni sono passati dal 23,9% al 26,9%, ma nello stesso periodo la media Ue è salita dal 37,9% al 39,9%: ben 13 punti percentuali in più. Gli abbandoni precoci dei percorsi di istruzione nel 2017 riguardano il 14% dei giovani 18-24enni, contro una media Ue del 10,6%
• Dai dati Eurostat del 2017 il tasso di occupazione in Italia fra gli under 35 che avevano terminato l'educazione terziaria era pari al 58% a fronte dell'82,7% nell'Ue.
Alcuni dati…
52° Rapporto CENSIS Rapporti con i social network e internet • La metà della popolazione (il 49,5%) è convinta che oggi chiunque
possa diventare famoso (il dato sale al 53,3% tra i giovani di 18-34 anni). Un terzo (il 30,2%) ritiene che la popolarità sui social network sia un ingrediente «fondamentale» per poter essere una celebrità, come se si trattasse di talento o di competenze acquisite con lo studio (il dato sale al 41,6% tra i giovani).
• Oggi il 78,4% degli italiani utilizza internet, il 73,8% gli smartphone
con connessioni mobili e il 72,5% i social network. • In più, il 41,8% crede di poter trovare su internet le risposte a tutte
le domande (il 52,3% tra i giovani).
Alcuni dati…
• …. Educazione degli adulti: per molti, ma non per tutti. • Nel 2016 il 41,5% degli italiani tra i 25 e i 64 anni aveva partecipato ad attività formative formali
e non formali, con un aumento rispetto al 2011 di 5,9 punti percentuali.
• Il valore è più basso della media europea (45,1%) e lontano da Paesi Bassi (64,1%), Svezia (63,8%), Regno Unito (52,1%), Germania (52%) e Francia (51,3%)… La partecipazione degrada con l'età, più lentamente fino alla fascia d'età 45-54 anni (41,8%), più bruscamente tra gli over 54 (33%).
• Si contrappone uno zoccolo duro di 25-64enni (43,3%) che non ha partecipato ad attività formative formali e non vuole parteciparvi in futuro, cui si aggiunge il 16,2% di chi, pur avendo partecipato, ritiene conclusa la propria esperienza formativa. Gli adulti italiani sono meno pro-attivi degli europei nel ricercare occasioni di apprendimento. Lo ha fatto il 14,3% dei 25-64enni, a fronte di una media europea del 21,9%.
• E a proposito di competenze sociali di cittadinanza leggiamo sempre nel 52° rapporto CENSIS: “La
delusione per lo sfiorire della ripresa e per l'atteso cambiamento miracoloso ha incattivito gli italiani. … È una reazione pre-politica con profonde radici sociali, che alimentano una sorta di sovranismo psichico, prima ancora che politico. …
Alcuni dati… della Lombardia
Il contesto lombardo è certamente favorevole: • dalla XII edizione di “Il Lavoro a Milano” 2018, rapporto annuale realizzato da
Assolombarda, CGIL, CISL e UIL Milano, emerge un miglioramento del quadro economico rispetto al 2008. Il mercato del lavoro lombardo si è rafforzato. …
• processi formativi legati alla certificazione regionale delle competenze hanno assecondato efficacemente il processo di diffusione di Industria 4.0 …
• Il supporto formativo è stato concentrato in particolare a rafforzare le competenze trasversali, …
• I Il tasso di occupazione in Lombardia del 2° trim è stato pari al 67,1% contro il 59,1% nazionale. (dati ISTAT 2018)
• Le imprese "attive" iscritte al Registro delle Imprese in Lombardia sono 815.956 costituendo il 15,8% del dato nazionale. (dati ISTAT 2018)
• In Lombardia l’80% dei laureati trova lavoro entro il primo anno e l’84,7% entro i primi tre anni contro una media UE dell’82,7% e italiana del 58%.
Principali riferimenti normativi…
Legge 28 giugno 2012, n. 92 Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. Vedi in particolare l’Art. 4, commi 51-56 Apprendimento permanente DPR 263/2102 e relative Linee guida adottate con DI 15 marzo 2015 riguardanti l’Istruzione degli Adulti DECRETO LEGISLATIVO 16 gennaio 2013, n. 13 Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell'articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92 CONFERENZA UNIFICATA del 10 luglio 2014 Accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali sul documento recante: “Linee strategiche di intervento in ordine ai servizi per l'apprendimento permanente e all’organizzazione delle reti territoriali. DM 30 giugno 2015: Definizione di un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze, nell'ambito del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 61 Revisione dei percorsi dell'istruzione professionale nel rispetto dell'articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell'istruzione e formazione professionale, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera d), della legge 13 luglio 2015, n. 107. DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 62 Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107. (17G00070) DECRETO-LEGGE 28 gennaio 2019, n. 4 Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni. Art. 1 Reddito di cittadinanza É istituito, a decorrere dal mese di aprile 2019, il Reddito di cittadinanza, di seguito denominato «Rdc», quale misura fondamentale di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale, nonché diretta a favorire il diritto all'informazione, all'istruzione, alla formazione e alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all'inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro. … Vedi anche Art. 4 (completamento degli studi) e Art. 8 (2. Gli enti di formazione accreditati possono stipulare presso centri per l'impiego e presso i soggetti accreditati …., un Patto di formazione con il quale garantiscono al beneficiario un percorso formativo o di riqualificazione professionale, anche mediante il coinvolgimento di Universita' ed enti pubblici di ricerca
LEGGE 28 giugno 2012 , n. 92 e
Reti Territoriali per l’Apprendimento Permanente
LEGGE 28 giugno 2012 , n. 92
Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita.
Art. 4 Ulteriori disposizioni in materia di mercato del lavoro
LEGGE 28 giugno 2012 , n. 92 Art. 4 Ulteriori disposizioni in materia di mercato del lavoro
APPRENDIMENTO PERMANENTE
c. 51. In linea con le indicazioni dell'Unione europea, per apprendimento permanente si intende qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale. … c. 55. ….. sono definiti, …, indirizzi per l'individuazione di criteri generali e priorità per la promozione e il sostegno alla realizzazione di reti territoriali che comprendono l'insieme dei servizi di istruzione, formazione e lavoro collegati organicamente alle strategie per la crescita economica, l'accesso al lavoro dei giovani, la riforma del welfare, l'invecchiamento attivo, l'esercizio della cittadinanza attiva, anche da parte degli immigrati.
LEGGE 28 giugno 2012 , n. 92 Art. 4 Ulteriori disposizioni in materia di mercato del
lavoro c. 55 In tali contesti, sono considerate prioritarie le azioni riguardanti:
– il sostegno alla costruzione, da parte delle persone, dei propri percorsi di apprendimento formale, non formale ed informale di cui ai commi da 51 a 54, ivi compresi quelli di lavoro, facendo emergere ed individuando i fabbisogni di competenza delle persone in correlazione con le necessita' dei sistemi produttivi e dei territori di riferimento, con particolare attenzione alle competenze linguistiche e digitali;
– il riconoscimento di crediti formativi e la certificazione degli apprendimenti comunque acquisiti;
– la fruizione di servizi di orientamento lungo tutto il corso della vita.
CONFERENZA UNIFICATA del 10 luglio 2014
CONFERENZA UNIFICATA del 10 luglio 2014 “Linee strategiche di intervento in ordine ai servizi per l'apprendimento permanente e all’organizzazione delle reti territoriali.” PREMESSA • L’Intesa approvata in Conferenza Unificata il 20.12.12 riguardante “le politiche per
1’ apprendimento permanente e gli indirizzi per l'individuazione di criteri generali e priorità per la promozione e il sostegno alla realizzazione di reti territoriali”, definita ai sensi dei commi 51 e 55 dell’art. 4 della Legge n. 92/2012, prefigura le politiche e le linee di azione necessarie per la promozione e lo sviluppo del Sistema nazionale di apprendimento permanente
PARTE PRIMA 1.1. L’apprendimento permanente alla luce delle indicazioni europee e della normativa italiana • Nei documenti della Commissione europea l’apprendimento permanente viene
definito come «Qualsiasi attività di apprendimento avviata in qualsiasi momento della vita, volta a migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze in una prospettiva personale, civica, sociale e/o occupazionale»).
CONFERENZA UNIFICATA del 10 luglio 2014
1.2. L’apprendimento permanente come “diritto della persona” La prospettiva dell’apprendimento permanente implica un vero cambiamento di paradigma, che si incentra su quattro elementi: • il primo è la centratura sul soggetto in apprendimento, • il secondo riguarda l’assunzione della prospettiva
dell’apprendimento lungo l’arco della vita (lifelong learning), • il terzo riguarda l’estensione delle sedi e delle modalità
dell’apprendimento da quelle formali a quelle non formali e informali (lifewide learning),
• il quarto si riferisce alla trasparenza e comparabilità degli apprendimenti a livello europeo, …
Linee guida adottate con DI del 25 marzo 2015 PFI e riconoscimento dei crediti
• Il Patto viene definito ad esito del percorso di riconoscimento dei crediti - articolato nelle tre fasi di identificazione, valutazione, attestazione
• Identificazione: fase finalizzata all’individuazione e messa in trasparenza delle competenze degli adulti comunque acquisite nell’apprendimento formale, non formale ed informale
• Valutazione: fase finalizzata all’accertamento del possesso delle competenze degli adulti… comunque acquisite nell’apprendimento formale, non formale ed informale … – In questa fase, la Commissione, acquisita la domanda di iscrizione, supporta l’adulto
“nell’analisi e documentazione dell’esperienza di apprendimento” anche mediante l’utilizzo di dispositivi di documentazione della storia personale e professionale. Al riguardo, appare opportuno la predisposizione da parte della Commissione di adeguati dispostivi di documentazione coerenti con gli strumenti di trasparenza già adottati in sede europea, quali quelli definiti nell’ambito della decisione Europass. In tale contesto, assume particolare significato la predisposizione per ciascun adulto di un libretto personale (dossier personale per l’IDA) che consenta, tra l’altro, la raccolta di titoli di studio, attestati, certificazioni, dichiarazioni e ogni altra “evidenza utile”. A tal fine, risulta necessario l’utilizzo di strumenti di esplorazione tra i quali l’intervista impostata secondo un approccio biografico.
– … Nel caso di competenze acquisite nell’apprendimento non formale ed informale questa fase implica l’adozione di specifiche metodologie valutative e di riscontri e prove idonei a comprovare le competenze effettivamente possedute coerenti anche con quelle predisposte dall’INVALSI nell’ambito dei progetti RICREARE e SAPA
• Attestazione: fase finalizzata al rilascio del certificato di riconoscimento dei crediti per la personalizzazione del percorso, standardizzato …
CONFERENZA UNIFICATA del 10 luglio 2014
• In coerenza a tutto ciò, la portata più significativa introdotta dalle recenti disposizioni normative è la configurazione di un diritto della persona all’apprendimento
• … La Legge n. 92/2012 capovolge conseguentemente la prospettiva …
• ... l'apprendimento permanente è prospettato nei termini, nuovi, di “diritto” di ogni persona, in ogni fase della vita e nell’ambito di un sistema condiviso e territorialmente integrato dei servizi di istruzione, formazione e lavoro che permette l’individuazione, validazione e riconoscimento del patrimonio culturale e professionale accumulato nella propria storia personale, formativa e professionale.
CONFERENZA UNIFICATA del 10 luglio 2014
1.4 “Le istituzioni scolastiche e formative nella rete dell’apprendimento permanente • … svolgono un ruolo strategico per la costruzione del sistema integrato per
l’apprendimento permanente: • — CPIA, in quanto Rete Territoriale di Servizio del sistema di istruzione, deputata
alla realizzazione sia delle attività di istruzione destinate alla popolazione adulta che delle attività di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo in materia di istruzione degli adulti, sono soggetti pubblici di riferimento per la costituzione delle reti territoriali per l’apprendimento permanente.
• In particolare, il CPIA può rappresentare un punto di riferimento istituzionale stabile, strutturato e diffuso per il coordinamento e la realizzazione - per quanto di competenza - di azioni di accoglienza, orientamento (fino al 10% del percorso formativo) e accompagnamento rivolte alla popolazione adulta, con particolare riferimento ai gruppi svantaggiati, finalizzate, tra l’altro, a fornire un sostegno alla costruzione di propri percorsi di apprendimento, a sostenere il riconoscimento dei crediti formativi e la certificazione degli apprendimenti comunque acquisiti e a favorire la fruizione di servizi di orientamento lungo tutto il corso della vita.
DPR del 29 ottobre 2012 , n. 263
Il DPR del 29 ottobre 2012 , n. 263 e le successive Linee Guida adottate con DI del 15 marzo 2015 hanno ridisegnato l’offerta statale di Istruzione degli Adulti in Italia con l’istituzione dei Centri Provinciali di Istruzione degli Adulti. DPR 263/12 Art. 1 1. Il presente regolamento detta le norme generali per la graduale ridefinizione ai sensi dell'articolo 11, a partire dall'anno scolastico 2013-2014, dell'assetto organizzativo e didattico dei Centri provinciali per l'istruzione degli adulti ivi compresi i corsi serali ... 2. .. compresi i corsi della scuola dell'obbligo e di istruzione secondaria superiore negli istituti di prevenzione e pena.
DPR del 29 ottobre 2012 , n. 263
Art. 1 3. Per effetto della ridefinizione di cui al comma 1, i percorsi di istruzione degli adulti sono riorganizzati nei percorsi” … di: a) istruzione di primo livello realizzati dai Centri …finalizzati: al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione e della certificazione attestante l'acquisizione delle competenze di base connesse all'obbligo di istruzione realizzati dai Centri; c) percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana… finalizzati al conseguimento di un titolo attestante il raggiungimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 b) percorsi di istruzione di secondo livello, realizzati dalle istituzioni scolastiche … presso le quali funzionano i percorsi di istruzione tecnica, professionale e artistica, rimanendo in esse incardinati e sono finalizzati al conseguimento del diploma di istruzione tecnica, professionale e artistica;
DPR del 29 ottobre 2012 , n. 263
Art. 2 c. 5 • I Centri possono ampliare l'offerta formativa nel rispetto
delle competenze delle regioni e degli enti locali in materia e nel quadro di accordi con gli enti locali ed altri soggetti pubblici e privati, con particolare riferimento alle strutture formative accreditate dalle regioni.
DI del 15 marzo 2015
DI 15 marzo 2015 3.1.2 Attività della Rete Territoriale di Servizio Il CPIA, in quanto Rete Territoriale di Servizio, svolge non solo le attività di istruzione di cui al punto precedente, ma anche attività di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo (RS&S) in materia di istruzione degli adulti. …. L’utilizzo delle nuove tecnologie, inoltre, è strumento strategico per la costituzione, la gestione e l’implementazione del CPIA in quanto Rete Territoriale di Servizio nonché soggetto pubblico di riferimento per la costituzione delle reti territoriali per l’apprendimento permanente, di cui all’art. 4 della Legge 28 giugno 2012, n. 92 (vedi punto 3.1.3).
DI del 15 marzo 2015
DI 15 marzo 2015 3.1.2 Attività della Rete Territoriale di Servizio … il CPIA può rappresentare un punto di riferimento istituzionale stabile, strutturato e diffuso per il coordinamento e la realizzazione - per quanto di competenza - di azioni di accoglienza, orientamento e accompagnamento rivolte alla popolazione adulta, con particolare riferimento ai gruppi svantaggiati, finalizzate, tra l’altro, a fornire un “sostegno alla costruzione, …dei propri percorsi di apprendimento” [art. 4, comma 55, lett. a), L.92/2012], a sostenere il “riconoscimento dei crediti formativi e la certificazione degli apprendimenti comunque acquisiti”[art. 4, comma 55, lett. b), L.92/2012] e a favorire “la fruizione di servizi di orientamento lungo tutto il corso della vita” [art. 4, comma 55, lett. c), L.92/2012].
I CRRS&S della Lombardia e il “Piano di garanzia delle competenze”
I CPIA della Lombardia, in quanto Reti Territoriali di Servizio, hanno costituito un Centro Regionale di Ricerca Sperimentazione e Sviluppo (che fra l’altro coordina i Centri Regionali Ricerca Sperimentazione e Sviluppo del Nord Italia). Nel CTS del CRRS&S sono presenti anche rappresentanti di: Regione Lombardia, USR, Università Cattolica, l’INAPP, ANCI, AUSER, Confartigianato. Fra le iniziative di rilievo messe in atto dal Centro Regionale di Ricerca si segnalano le azioni per la realizzazione dei cinque punti del “Piano di garanzia delle competenze” presentati dal MIUR in occasione del Convegno nazionale sull'apprendimento permanente tenutosi presso il Miur il 24 gennaio 2018: 1. Favorire e sostenere la partecipazione dei CPIA alla costruzione e al funzionamento delle reti
territoriali per l'apprendimento permanente: – costituzione di un gruppo di lavoro specifico del CRRS&S per definirne modelli e standard; – creazione di numerosi reti e accordi con enti locali ed altri soggetti pubblici e privati;
2. Favorire e sostenere … l'attivazione di "Percorsi di Garanzia delle Competenze" destinati alla popolazione adulta in età lavorativa finalizzati all'acquisizione delle competenze di base … trasversali …):
– Attivazione di centinaia di percorsi ordinamentali ed in ampliamento dell’offerta formativa sulle competenze di base e trasversali
– Partecipazione al Progetto nazionale “EDUFINCPIA”
I CRRS&S della Lombardia e il “Piano di garanzia delle competenze”
3. Potenziare e consolidare i Centri di ricerca, sperimentazione e sviluppo in materia di istruzione degli adulti, già attivati.
– Il CRRS&S ha realizzato il Portale WEB “Saperi in rete” (che sta tuttora implementando) sull’offerta formativa per gli adulti in Lombardia
– la sperimentazione di modelli per l’analisi dei fabbisogni formativi del territorio;
4. Favorire e sostenere la piena applicazione ai percorsi di istruzione degli adulti di strumenti di flessibilità e in particolare della "fruizione a distanza".
– Progettazione di percorsi in FAD anche in Istituzioni penitenziarie
5. Favorire e sostenere l'attivazione di "Percorsi di Istruzione Integrati" finalizzati a far conseguire, anche in apprendistato, una qualifica e/o un diploma professionale… :
– Realizzazione del Protocollo di Intesa CPIA-IeFP che ha lo scopo e di favorire il conseguimento di una qualifica professionale attraverso il raccordo tra i percorsi di primo livello erogati dai CPIA e dall'istruzione e la formazione professionale regionale.
Decreto 98 del 7 febbraio 2019 di cui all’art. 4, comma 3 del D.M. 721/2018
• L’art. 1 Definisce specifiche tecniche e riparto delle somme destinate ai CPIA per la realizzazione di attività finalizzate ad innalzare i livelli di istruzione della popolazione adulta e a potenziare le competenze, nonché a contribuire a ridurre la dispersione scolastica
• Ha destinato, fra l’altro, all’art. 2 commi 3 e 4, risorse all’attività di
ricerca con particolare riferimento all’elaborazione di contributi e approfondimenti utili alla definizione degli standard delle RETAP finalizzate in particolare alla definizione di un modello organizzativo della RETAP.
• Le risorse sono anche finalizzate al Potenziamento dei CRR&S (c. 1) • Le precedenti attività sono realizzate in coerenza con il PIANO
TRIENNALE NAZIONALE DELLA RICERCA della Rete Nazionale CPIA – Centri Regionali di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo 2018 – 2021
L’offerta formativa dell’IdA in Lombardia In Lombardia il DPR 263/12 ha trovato piena e concreta applicazione portando ad un incremento quantitativo e qualitativo dell’offerta formativa: • sono stati istituiti 19 CPIA (I livello e Alfabetizzazione) che hanno stipulato accordi di rete con 70
istituzioni scolastiche di II livello – ex serali- (secondo grado - IT; IP e LA). Ad oggi i CPIA hanno un’ampia e capillare diffusione territoriale regionale con 286 punti di erogazione di I livello e 81 di II livello, di cui 19 presenti in tutte le istituzioni penitenziarie
• Nell’a.s. 2018/2019 sono stati stipulati circa 40.000 patti formativi (Dati non consolidati USR Lombardia ).
• I patti formativi sottoscritti nelle Istituzioni penitenziarie nell’a.s. 2017/18 erano 3.325 su 8.500 detenuti (dati PRAP Lombardia )
• Nell’a.s. 2017/18 gli iscritti ai corsi FAMI erano 4.660 e ad altri percorsi in ampliamento dell’offerta formativa 4.300 (dati CPIA Lombardia)
• I CPIA, per ampliare l’offerta formativa hanno stipulato accordi con gli enti locali ed altri soggetti
pubblici e privati, con particolare riferimento alle strutture formative accreditate dalle Regioni. • Sia le Istituzioni di I livello sia quelle di II livello hanno rapporti costanti con imprese e associazioni
del territorio per meglio corrispondere alle esigenze degli utenti ed ai fabbisogni formativi delle aziende pubbliche e private del territorio.
Il sistema dell’istruzione degli adulti Lombarda ha dimostrato: di sapersi dotare di “lenti progressive” in grado di rispondere ai bisogni individuali e sociali del territorio attuali ma anche di guardare lontano, attraverso l’attività costante e capillare di ricerca, sperimentazione e sviluppo; Di fare rete con tutti i principali soggetti pubblici e privati del territorio per favorire lo sviluppo di competenze lavorative e di vita finalizzate all’esercizio della cittadinanza attiva e consapevole.
Grazie a tutto il personale dell’IdA
DOSSIER PERSONALE PER L’IDA (LIBRETTO PERSONALE)
DEL CANDIDATO
Dati anagrafici
Cognome:
Nome:
Genere □ M □ F Data di nascita:
Cittadinanza Paese: nascita:
Città di nascita:
in Italia da: Residente in via: Città:
Domicilio (se differente da residenza)
Telefono personale Altro recapito telefonico e-mail
Codice fiscale
INTESTAZIONE CPIA
Crediti formali (allegare eventuale documentazione)
Livello di scolarità raggiunto
Italia
Estero
Informazioni
Anno di consegui
mento
Durata
Docum
Nessuno O O Si O N
Scuola Primaria O O Si O N
Scuola Secondaria di I Grado
O O Si O N
Formazione professionale/IEFP
O O Si O N
Scuola secondaria di II Grado
O O Si O N
Università O O Si O N
Altro
Certificazioni
Certificazione di conoscenza della lingua italiana
Conseguita c/o
Livello
Docum
PLIDA
O
Si O
No
CELI O Si O No
CILS O Si O No
IT O Si O No
CPIA Provincia O A1
O A2
Si O
No
Crediti non formali (allegare eventuale documentazione)
Corsi presso enti e organismi che NON rientrano nel sistema dell’istruzione e della formazione
Ente
Tipo di attestazione (qualifica, certificato di competenze)
Durata Documen.
Si O No O
Si O No O
Si O No O
Corsi di formazione
Italia Estero Livello/ Contenuti durata Docume
Informatica (ECDL)
O
O
Si O No
Italiano L2
O
O
Si O No
Lingua straniera
…………………………
O
O
Si O No
Lingua straniera
…………………………
O
O
Si O No
Altro ……………………………
O O
Si O No
Crediti informali (allegare eventuale documentazione)
Attività lavorativa attuale
Tipo di attività/settore
Lavoro/mansione/posizione ricoperta
c/o
Data di inizio dell’attività
Documentazione Si O No O
Attività lavorative precedenti Tipo di attività/settore
Lavoro/mansione/posizione ricoperta
c/o
Durata
Documentazione Si O No O
Tipo di attività/settore
Lavoro/mansione/posizione ricoperta
c/o
Durata
Documentazione Si O No O
Altre attività lavorative: Allegare eventuale documentazione
Interessi personali coerenti con il percorso
Esperienze personali O Ambito sportivo O Ambito artistico
O Associazionismo O Volontariato
Area informatica Applicativi
Programmazione
word excel web CAD altro
Altro
Per ciò che concerne il trattamento dei dati personali ci si atterrà alle disposizioni previste dal decreto Legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e smi. Dichiarazione rilasciata ai sensi dell’art. 2 della Legge 4 gennaio 1968 come modificato dall’art. 3 comma 10 legge 15 maggio 1997 n° 127.
Luogo e data / /
Per la Commissione
Firma dello studente
Reg. N. / Luogo e data
CERTIFICATO DI RICONOSCIMENTO DEI CREDITI PER LA PERSONALIZZAZIONE DEL PERCORSO
La Commissione per la definizione del Patto Formativo Individuale
Visto il DPR 263/2012
Visto il D.lgs 13/2013
Visto il DI del 12 marzo 2015 - Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti
Vista la domanda di iscrizione al:
o Percorso di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana o Percorso di I Livello ...... periodo didattico o Percorso di II Livello ...... periodo didattico
TECNICO PROFESSIONALE LICEO ARTISTICO
Indirizzo:
……………………………………………………………………………………………….……
…..
Opzione:
.…………………..…………………………………………………………………………………
…
INTESTAZIONE DEL CPIA
RILASCIA Il presente Certificato a:
(Cognome) (Nome)
Nato/a a Prov. Il Codice Fiscale Residente in via Città Prov. CAP
CREDITI RICONOSCIUTI IN RELAZIONE ALLE COMPETENZE ATTESE
IN ESITO AL PERIODO DIDATTICO DEL PERCORSO RICHIESTO
PRIMO LIVELLO PRIMO PERIODO
COMPETENZE RICONOSCIUTE COME CREDITI 1 ORE MODALITA’ DI
2 ACCERTAMENTO
Asse dei linguaggi - Competenze chiave n. 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8. - h. 202
1. Interagire oralmente in maniera efficace e collaborativa con un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni comunicative.
2. Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di variotipo. 3. Produrre testi di vario tipo adeguati ai diversi contesti. 4. Riconoscere e descrivere i beni del patrimonio artistico e culturale anche ai fini della tutela e conservazione. 5. Utilizzare le tecnologie dell'informazione per ricercare e analizzare dati e informazioni 6. Comprendere gli aspetti culturali e comunicativi dei linguaggi non verbali 7. Utilizzare la lingua inglese per i principali scopi comunicativi riferiti ad aspetti del proprio vissuto e del proprio
ambiente 8. Comprendere e utilizzare una seconda lingua comunitaria in scambi di informazioni semplici e diretti su
argomenti familiari e abituali
Asse storico – sociale - Competenze chiave n. 4, 5, 6, 7, 8. - h. 66
1. Orientarsi nella complessità del presente utilizzando la comprensione dei fatti storici, geografici e sociali del passato, anche al fine di confrontarsi con opinioni e culture diverse.
2. Analizzare sistemi territoriali vicini e lontani nello spazio e nel tempo per valutare gli effetti dell'azione dell'uomo.
3. Leggere e interpretare le trasformazioni del mondo dellavoro. 4. Esercitare la cittadinanza attiva come espressione dei principi di legalità, solidarietà e partecipazione
democratica.
Asse matematico - Competenze chiave n. 3, 4, 5, 7. - h. 66
1. Operare con i numeri interi e razionali padroneggiandone scrittura e proprietà formali. 2. Riconoscere e confrontare figure geometriche del piano e dello spazio individuando invarianti e relazioni. 3. Registrare, ordinare, correlare dati e rappresentarli anche valutando la probabilità di un evento. 4. Affrontare situazioni problematiche traducendole in termini matematici, sviluppando correttamente il
procedimento risolutivo e verificando l’attendibilità deirisultati.
Asse scientifico- tecnologico - Competenze chiave n. 3, 4, 5, 7. - h. 66
1. Osservare, analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale. 2. Analizzare la rete di relazioni tra esseri viventi e tra viventi e ambiente, individuando anche le interazioni ai
vari livelli e negli specifici contesti ambientali dell’organizzazione biologica. 3. Considerare come i diversi ecosistemi possono essere modificati dai processi naturali e dall’azione dell’uomo
e adottare modi di vita ecologicamente responsabili. 4. Progettare e realizzare semplici prodotti anche di tipo digitale utilizzando risorse materiali, informative,
organizzative e oggetti, strumenti e macchine di usocomune. 5. Orientarsi sui benefici e sui problemi economici ed ecologici legati alle varie modalità di produzione
dell’energia e alle scelte di tipo tecnologico. 6. Riconoscere le proprietà e le caratteristiche dei diversi mezzi di comunicazione per un loro uso efficace e
responsabile rispetto alle proprie necessità di studio, di socializzazione e di lavoro.
N. TOTALE ORE DI CREDITO Il totale delle ore di crediti non può superare la misura massima precedentemente definita dalla Commissione
Note: 1 (inserire le quote orario per ciascuna competenza cosi come definite all’atto della progettazione per UDA 2 (inserire la modalità di accertamento tra quelle adottate in fase di valutazione – colloquio, prova pratica, riscontro documentale ecc.)
Allegare foglio firme della Commissione
Il Dirigente Scolastico del CPIA
CREDITI RICONOSCIUTI IN RELAZIONE ALLE COMPETENZE ATTESE
IN ESITO AL PERIODO DIDATTICO DEL PERCORSO RICHIESTO
PRIMO LIVELLO SECONDO PERIODO
COMPETENZE RICONOSCIUTE COME CREDITI 1 ORE MODALITA’ DI
2 ACCERTAMENTO
Asse dei linguaggi - Competenze chiave n. 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8. - h. 330 1. Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione
comunicativa verbale in vari contesti. 2. Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo. 3. Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi. 4. Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e
letterario. 5. Utilizzare la lingua inglese per i principali scopi comunicativi ed operativi. 6. Produrre testi di vario tipo in lingua inglese in relazione ai differenti scopi comunicativi.
Asse storico – sociale - economico - Competenze chiave n. 4, 5, 6, 7, 8.- h.165
1. Comprendere il cambiamento e le diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali.
2. Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente.
3. Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio.
Asse matematico - Competenze chiave n. 3, 4, 5, 7. - h. 198
□ Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico rappresentandole anche sotto forma grafica.
□ Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni. □ Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi. □ Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con
l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico.
Asse scientifico- tecnologico - Competenze chiave n. 3, 4, 5, 7. - h. 99
1. Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità.
2. Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza.
3. Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate.
N. TOTALE ORE Il totale delle ore di crediti non può superare la misura massima precedentemente definita dalla Commissione
Note: 1 (inserire le quote orario per ciascuna competenza cosi come definite all’atto della progettazione per UDA 2 (inserire la modalità di accertamento tra quelle adottate in fase di valutazione – colloquio, prova pratica, riscontro
documentale ecc.)
Competenze chiave
1. Comunicazione nella madre lingua o nella lingua d’istruzione
2. Comunicazione nelle lingue straniere. 3. Competenza matematica e competenze di base in
scienza e tecnologia.
5. Imparare ad imparare 6. Competenze sociali e civiche. 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità 8. Consapevolezza ed espressione culturale
Presupposti e condizioni della messa in valore e della riconoscibilità degli apprendimenti non formali e informali
Roberto Vicini
il «valore» degli apprendimenti non formali e informali
VALORE
in che cosa risiede
come esplicitarlo / renderlo
fruibile
rappresentazione
formalizzazione
certificazione parte II
certificazione parte III
la competenza come oggetto linguistico
povertà lessicale = povertà dell’essere =
povertà della consapevolezza di sé
e della comunicazione-
relazione
competenza = modo di raccontare,
esprimere ciò che le persone hanno acquisito ed è
diventato parte costitutiva del proprio essere
importanza di una buona «intelaiatura» linguistica,
capace di portare ad espressione ciò che
altrimenti non potrebbe emergere (e quindi
risulterebbe inesistente, per sé e per gli altri)
«io non sono (solo) il mio lavoro»
nelle esperienze (di vita, di lavoro, sportive o di impegno sociale e civile = acquisizioni del non formale e dell’informale) c’è sempre molto di più di quello che possiamo immaginare:
— il lavoro e l’esperienza sono occasione / fonte di apprendimento e “giacimento culturale”
— noi non siamo il nostro ruolo esercitato / ciò che facciamo (siamo sempre di più)
— osservandoci in situazione emergono aspetti che altrimenti non potrebbero emergere (se abbiamo la capacità, lo strumento per vedere…)
competenze «personali» o «soft skills»
competenza = agire e giocare le proprie risorse in situazione
decisività del «rendersi conto» / orientarsi nel contesto e
della dimensione relazionale
valore aggiunto nell’esercizio della stessa competenza
tecnica
condizioni
1
1.si può far emergere (individuazione, riconoscimento e validazione) solo se si dispone di un buon «paio di occhiali» = parametro linguistico-descrittivo, che permette di “dare parola” all’implicito (poi anche di una metodologia specifica, ma il linguaggio è la prima condizione)
2
intelaiatura linguistica univoca, perché riconosciuta dai diversi attori, capace di svolgere una funzione di interfaccia → processo di definizione dello standard, che arriva alla codifica definendo, fissando ciò che emerge e si consolida nelle esperienze e nei di i i t i
3
1.contestuale necessità che i sentieri non divergano, che non si creino sistemi e codici linguistici autoreferenziali 2.→ sistema aperto, non solo definito ex lege 3.→ dialettica autorità / autorevolezza
ricchezza, non dispersione
ci sono «n» modi (tutti legittimi) di descrivere, codificare e classificare, ma è opportuno: - avere un comune «ancoraggio» - non moltiplicare gli oggetti rispetto ai contesti di acquisizione - attenersi a elementi minimi comuni e garantire le condizioni formali
anche di attestazione/certificazione pensiamo ad es. a: - sistema scolastico (codifica e certificati di competenza) - sistema degli open badge (opportunità e rischi dei sistemi aperti) - diversità di rappresentazione delle soft skills
a proposito di classificazione… “Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in
a) appartenenti all'Imperatore b) imbalsamati c) ammaestrati d) lattonzoli e) sirene f) favolosi g) cani randagi h) inclusi in questa classificazione i) che s'agitano come pazzi j) innumerevoli k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello l) eccetera m) che hanno rotto il vaso n) che da lontano sembrano mosche”
Jorge Luis Borges, L'idioma analitico di John Wilkins, in Altre inquisizioni, in Tutte le opere, vol. I, Milano, Einaudi, 1994, pp. 1004-5 roberto vicini
un utile (e imprescindibile) strumento
Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni: - due livelli linguistici interconnessi (attività e
competenze/risorse umane) - correlazione e interrelazione delle diverse «qualificazioni»
una piattaforma che permette più operazioni, in un’ottica intersistemica: - identificazione e messa in valore
- ancoraggio ai processi di lavoro
soft skills: la nuova frontiera
una sfida per rinnovare anche i sistemi formali di apprendimento
problemi aperti:
codifica → schema classificatorio che permette una riconoscibilità intersistemica (impianto delle competenze chiave europee?)
livelli → determinazione in rapporto a EQF/QNQ descrizione – caratterizzazione
— distinzione da tratti attitudinali/caratteriali — non psicologica, bensì riferita alla dimensione del lavoro — elementi di formabilità
condizioni della valutazione e della certificabilità → indicatori di risultato e «situazioni tipo»?
metodo: valorizzazione e lettura delle pratiche
UN MODELLO PER LA DEFINIZIONE DEL “CATALOGO DELLE COMPETENZE” DEGLI OPERATORI DELL’UFFICIO TRIBUTI/ENTRATE DEI COMUNI.
SVILUPPO DI COMPETENZE TECNICHE E SOFT SKILL PER GARANTIRE UNA MAGGIORE EFFICIENZA ED EFFICACIA DELL’AZIONE
AMMINISTRATIVA.
1. Il rapporto fra formazione ed organizzazione
2. Design dell’esperienza formativa
3. Definizione dei profili di ruolo
4. Analisi dei fabbisogni formativi
5. Coprogettazione della formazione: il ruolo delle Anci regionali
6. L’esperienza di Torino
Indice
Sviluppo delle competenze nell’organizzazione
Fig. 2 Modello generale delle acquisizione di competenze nell’organizzazione*
Gli attori del processo
Amministrazione
Soggetto formatore
Discenti
Processo formativo
Perché il discente sia motivato è necessario che l’esigenza formativa sia coerente con le esigenze e gli obiettivi di performance dell’ufficio
Ne consegue la necessità di attivare strumenti qualificati di ascolto dell’amministrazione e di accompagnamento alla definizione dei suoi fabbisogni formativi
Costruire la motivazione
Assessment competenze e Gap Differenziale di competenze
Profilo di ruolo Repertorio delle competenze
Formazione Formazione sulle competenze condivisa
Verifica Valutazione sui risultati attesi e premiazione
Processo di creazione del valore Profilo di
ruolo Analisi dei fabbisogni formativi
Obiettivi in termine di partecipazione ai risultati
Definizione obiettivi formativi
Analisi del target dei partecipanti
Coprogettazione dell’esperienza
formativa
Erogazione della formazione
Valutazione della soddisfazione
Valutazione dell’impatto
Feedback all’organizzazione
Definizione obiettivi formativi Definizione profilo di
ruolo
• È importante definire il profilo di ruolo che esprime quali competenze sono necessarie per poter rispondere in maniera adeguata al ruolo.
• Si tratta di analizzare quali sono le competenze che portano a quei comportamenti organizzativi utili a raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione
Analisi dei fabbisogni formativi
•Sulla base dei profili di ruolo attraverso somministrazione di un questionario si individuano i gap formativi e si scelgono le competenze su cui investire in relazione agli obiettivi che l’amministrazione vuole raggiungere.
Obiettivi - risultato
• Il partecipante al percorso formativo definirà di concerto con il suo dirigente degli obiettivi in termini di risultato dell’ufficio collegati allo sviluppo di una o più competenze.
Definizione obiettivi formativi
• Insieme al dirigente e all’ufficio referente della formazione si individuano e definiscono gli obiettivi formativi da raggiungere
Co-progettazione ed erogazione della formazione
Target partecipanti
• In questa fase si raccolgono tutte le informazioni utili a ricostruire il profilo dei partecipanti al fine di poter disegnare un’esperienza formativa personalizzata. In questo modo si garantiscono i migliori risultati in termini di apprendimento
Co-progettazione formazione
• Tenendo in considerazione gli obiettivi formativi da raggiungere e le caratteristiche dei partecipanti, si progetta insieme all’amministrazione l’esperienza formativa più efficace, scegliendo il mix adeguato di strumenti formativi, di coaching e counceling per i partecipanti.
Erogazione – formazione
• In questa fase si procede all’erogazione della formazione in collaborazione con la rete delle Anci regionali.
Valutazione e riprogettazione
Soddisfazione
• In questa fase si valuta la soddisfazione del partecipante rispetto ai contenuti e alle modalità di erogazione della formazione.
• Il feedback son o utili a selezionare gli strumenti formativi più efficaci.
Valutazione impatto
•A distanza di qualche mese attraverso un questionario si chiede ai partecipanti se il corso ha migliorato
• il loro lavoro • il processo di erogazione
del servizio • il lavoro dell’ufficio • il clima organizzativo
Feedback all’organizzazione
• I risultati della valutazione d’impatto vengono condivisi con l’organizzazione al fine di tenerne conto nella valutazione degli obiettivi individuali e come stimolo alla riprogettazione del prossimo intervento formativo.
Il processo di definizione dei profili target
Interviste con la dirigenza (4 interviste alla
dirigenza)
Incontri titolari dei Ruoli (4 focus Group Milano,
Torino, Firenze, Bari)
Ottica strategica
Profili di competenza
Ottica operativa
Cosa si intende per « Competenza»
Una caratteristica individuale ✓che è causalmente collegata ✓ad una performance efficace o superiore
✓in una mansione o in una situazione ✓misurata sulla base di un criterio prestabilito.
Spencer e Spencer, 1995.
11
Elementi della competenza
12
Comprende conoscenze specialistiche, capacità ed esperienze legate al ruolo. “Cassetta degli attrezzi” per lo svolgimento del ruolo . Essenziale ma non sufficiente per il raggiungimento dei risultati.
È legato al modo di agire individuale. Garantisce l’applicazione efficace della conoscenza specialistica e permette il raggiungimento di risultati superiori.
Comportamento
Saper fare
Cosa abbiamo inteso per ruolo
SPAZIO DI
RESPONSABILITA’
AFFIDATO AD UNA DETERMINATA POSIZIONE
ALL’ INTERNO DEL SISTEMA ORGANIZZATIVO,
DELIMITATO DA UN SISTEMA
DI NORME E ASPETTATIVE
mariateresa provenzano
Cosa abbiamo inteso per Profilo target di competenze Individua:
• le competenze (*) necessarie ad agire in maniera eccellente il ruolo;
• il livello al quale ogni competenza deve essere agita per raggiungere risultati eccellenti.
(*) Il repertorio delle competenze si limita ai soli comportamenti ma non bisogna dimenticare che senza i saper fare sottostanti i comportamenti non assicurano risultati.
14
Il repertorio delle competenze
15
Soluzione problemi
liv. 1
liv. 2
liv. 3
liv. 4
liv. 5
• .............................. • ..............................
• .............................. • ..............................
• .............................. • ..............................
• .............................. • ..............................
• .............................. • ..............................
Nome della competenza
Livelli di comportamento:
Definizione: cosa significa la competenza
Descrizione del comportamento rappresentativo della competenza ai diversi livelli
liv. 6 • .............................. • ..............................
mariateresa provenzano
Esempio di profilo di competenze
Competenze per il Ruolo xy ▪ Competenza a livello 2 ▪ Competenza b livello 3 ▪ Competenza c livello 3 ▪ … ▪ Competenza n livello 2
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mariateresa provenzano
Il profilo di competenze
▪ Chiarirà le attese di competenze per raggiungere risultati sfidanti
▪ Creerà un linguaggio comune: tutti potranno osservare e rilevare le competenze e daranno ad esse lo stesso nome
▪ Ognuno potrà riflettere sui propri punti di forza e sulle aree di miglioramento e disporrà così di un riferimento per continuare ad “apprendere”.
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0 2 3 5 6
Problem solving
Orientamento al Servizio
Ricerca informazioni
Applicazione procedure e norme …
Attenzione alla qualità
Strategie di influenza
Reazione all'isuccesso
Profilo Back office
0 2 3 5 6
problem soving
orientamento al Servizio
attenzione alle procedure e norme …
attenzione alla qualità
gestione conflitti
autocontrollo
Profilo Front office
0 2 3 5 6
Problem solving
Orientamento al Servizio
Org. Lavoro e gestione tempo
Efficaia realizzativa
Leadership
Attenzione alla relazione
Strategie di influenza
Reazione all'insuccesso
Competenze responsabile
Comuni Anci Regionali Dipendenti IFEL
Comuni Dipendenti IFEL
Modelli di erogazione della formazione
Formazione in presenza Formazione a distanza
Formazione in presenza Formazione a distanza
Strumenti del processo formativo
Webinar Videolezioni
Podcast
Laboratori
Ebook
Team Building Comunità di apprendimento
formazione in presenza
Assessment delle competenze
Coaching; counseling
Tutti gli strumenti sono utilizzati per la creazione di un’esperienza formativa unica
Percorso formativo Torino
I anno
II anno
III anno Integrazione fra i diversi uffici
Design dei servizi
Analisi esigenze utenti Progettazione servizio
Imparare ad accrescere il valore per: Gli utenti l’amministrazione Le risorse umane coinvolte
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