Alcuni studi geografici sugli effetti acuti e cronici della
qualit dellaria a Ferrara Dr Paolo Pasetti Unit di Epidemiologia
Dipartimento di Sanit Pubblica AUSL Ferrara
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2 Qualit dellaria: effetti acuti Il primo effetto acuto di una
eventuale cattiva qualit dellaria il disturbo soggettivo che da
essa pu essere provocato; Ci risente, ovviamente, di forti
distorsioni: - la prima: il fatto che la scala soggettiva del
disturbo arbitraria; - la seconda: il fatto che il disturbo pu
essere dovuto a cattivi odori, che non sempre implicano la presenza
nellaria di sostanze dannose per la salute.
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3 Qualit dellaria: effetti acuti Comunque sia, tenendo ben
presenti le cautele che vanno osservate nel leggere questi dati,
abbiamo contato quante persone, nel Comune di Ferrara, sono
fortemente disturbate dallaria che circonda la loro abitazione;
FONTE: studio ISAYA (Italian Study on Asthma in Young Adults),
effettuato nel 1999.
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4 STUDIO ISAYA (1999) Studio sullasma nei giovani adulti (20-45
anni); residenti Comune di Ferrara Campione: 2106 persone
intervistate; Ha dichiarato: disturbo nullo o quasi nullo il 33,3%
del campione; Hanno dichiarato un disturbo fortissimo 230 persone,
pari al 10,9% del campione;
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5 Distribuzione del disturbo
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6 Come sono distribuite sul territorio queste 230 persone?
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7 Si notano distintamente: Un cluster a Pontelagoscuro
(probabilmente spiegabile col fatto che nel 1999 erano ancora
presenti i miasmi dello zuccherificio SFIR); Un cluster lungo lasse
Viale Cavour-Via Modena; Un cluster nella zona Via XX Settembre-Via
Porta Romana-San Giorgio; Un cluster pi ampio che comprende tutta
la zona Sud della citt (Via Bologna). In sintesi: il fastidio
soggettivo si concentra soprattutto sugli assi stradali pi
trafficati.
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8 Confronto con la mappa degli incidenti stradali, 2004
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9 Metodi per disegnare le mappe Georeferenziazione: ESRI ArcMap
9.0 Clusters: metodo k-medie; ricavati con CrimeStat 3.0, National
Institute of Justice, Washington DC, USA; I clusters rappresentano
concentrazioni di punti dello spazio; la procedura individua dei
centroidi (i punti medi dei clusters) tali che i grappoli siano
fortemente diversificati luno dallaltro; Un limite: il numero di
cluster arbitrario, deve essere scelto dal ricercatore; La tecnica
visualizzazione che utilizza le ellissi si chiama hot spot;
ciascuna ellisse non visualizza tutto il grappolo, ma solo una
parte (circa il 50% dei punti) attorno al centroide; Unavvertenza:
queste tecniche di clustering e visualizzazione non sono
scientificamente probanti; possono per mostrare elementi non
visibili a occhio nudo, ed essere utili in sede di hypothesis
generation, cio di formulazione di nuove ipotesi di ricerca.
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10 Studio epidemiologico La salute del bambino e lambiente
Studio multicentrico (province di Ferrara e di Rovigo: tre Aziende
USL) Obiettivi: 1. stimare la prevalenza di asma nei bambini,
rispettivamente, di 7,8 e 14 anni di et, (nati nel 1997, 1996 e
1990), attraverso due strumenti di indagine: - Indagine diretta
(questionario); - Valutazione del consumo di farmaci antiasmatici;
2. studiare leventuale relazione esistente fra asma e inquinamento
atmosferico, in tutta la provincia ed eventualmente in contesti
locali (se sono disponibili i dati ambientali) 3. verificare la
possibilit di creare un sistema di sorveglianza degli effetti sulla
salute dellinquinamento atmosferico basato sullosservazione dei
bambini asmatici
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11 Studio epidemiologico La salute del bambino e lambiente
Tappe previste analisi del consumo di farmaci antiasmatici analisi
delle risposte ai questionari (6223 questionari compilati) sviluppo
di un modello di diffusione degli inquinanti su scala provinciale
analisi dellassociazione fra frequenza di asma e inquinamento
atmosferico in diverse aree delle due province studio di coorte sui
bambini asmatici, con misurazione della capacit respiratoria (in
corso attualmente) verifica della possibilit del sistema di
sorveglianza
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12 La salute del bambino e lambiente: alcuni risultati
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13 La salute del bambino e lambiente: mappa dei sintomi
asmatiformi (dati riferiti ai comuni)
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14 La salute del bambino e lambiente: mappa dei sintomi
asmatiformi (dati individuali, limitatamente al Comune di
Ferrara)
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15 Effetti cronici: mortalit per malattie dellapparato
respiratorio Malattie dellapparato respiratorio: 460 519 della
classificazione ICD9 Dal 1998 al 2003, nel Comune di Ferrara: 549
persone decedute Come si distribuiscono sul territorio
comunale?
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16 In questo modo:
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17 Effetti cronici: mortalit per malattie dellapparato
respiratorio possibile ravvisare: Un grande cluster che coincide pi
o meno con la citt Un cluster che comprende Barco, Pontelagoscuro,
Francolino Un cluster a Porotto Un piccolo cluster che comprende
Ravalle e Porporana
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18 Effetti cronici: mortalit per linfomi non-Hodgkin Pochi
casi: dal 1998 al 2003, 105 decessi per linfomi non-Hodgkin; Esiste
unassociazione tra esposizione alla diossina e sviluppo di linfoma
non- Hodgkin; La diossina, soprattutto se le tecnologie sono
vecchie, viene emessa dagli impianti di incenerimento dei
rifiuti
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19 Dallosservazione della mappa non sembrano emergere
concentrazioni di decessi legate alle fonti inquinanti
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20 Effetti cronici: mortalit per tumore del polmone Va premesso
che: Secondo recenti indicazioni di letteratura, la causa della
malattia si pu individuare nel 90% dei casi nellabitudine al fumo
di tabacco, e solo nel rimanente 10% dei casi a cause ambientali
(inquinamento atmosferico) e genetiche (familiarit); In ogni caso,
vale la pena investigare se quel 10% pu essere in qualche modo
associato allinquinamento dellaria.
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21 Studio: La salute dei ferraresi e lambiente Lo studio si
articola in due fasi: uno studio geografico, che mira a studiare la
distribuzione geografica individuale di alcune patologie, in
relazione ad alcune fonti inquinanti (fase gi conclusa). Patologie
studiate: Tumore del polmone Linfomi non-Hodgkin Malattie
app.respiratorio Asma Fonti inquinanti studiate: emissioni del polo
chimico inceneritore di via Conchetta inceneritore di via C.Diana
inceneritore allinterno del polo chimico traffico veicolare
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22 Studio: La salute dei ferraresi e lambiente La seconda fase
dello studio, che si sta svolgendo attualmente, consiste in uno
studio caso-controllo sulle persone decedute per tumore del polmone
tra il 1998 e il 2003; Lo studio si svolge con interviste ai
parenti delle persone decedute, allo scopo di valutare nelle
persone tutti i fattori confondenti (status socio-economico,
abitudine al fumo, storia lavorativa, stile di vita, ecc.) diversi
dalla storia residenziale. Questo allo scopo di fornire una
valutazione precisa del ruolo dellinquinamento ambientale sullo
sviluppo della neoplasia polmonare.
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23 Tumore del polmone: studio geografico Dal 1998 al 2003, si
sono registrati nel Comune di Ferrara 672 decessi per tumore del
polmone; Il presente studio geografico (che la fase preliminare di
uno studio caso-controllo, attualmente in fase di svolgimento) ha
due obiettivi: 1. Fornire una descrizione puntiforme, al livello
del numero civico, dei decessi sul territorio comunale; 2. Fornire
una valutazione, basata sulla mortalit differenziale, del rischio
relativo di morire di tumore del polmone in funzione della distanza
(rispetto allultima residenza) dal polo chimico
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24 Limiti: Non si tiene conto di tutti i fattori confondenti,
diversi dalla residenza (prima fra tutti, labitudine al fumo); I
confondenti verranno esclusi nella seconda fase dello studio, con
lo studio caso-controllo; Si tiene conto soltanto dellultima
residenza, quella in cui la persona viveva al momento del decesso,
e non delle residenze precedenti.
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25 La mortalit differenziale Lindicatore di rischio che abbiamo
ricavato questo: Rischio relativo = (Probabilit di morire per
tumore del polmone) / (Probabilit di morire per tutte le altre
cause)* Abbiamo valutato come cambia questo rischio relativo in
funzione della distanza dal polo chimico; A tale fine, sono state
individuate nove corone circolari attorno allarea del polo chimico:
le prime 5 di raggio pari a 1 km, 3 di raggio pari a 2 km, e
lultima che copre la rimanente parte del territorio comunale. *sono
state escluse alcune cause di morte associate allinquinamento
atmosferico
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27 Cosa risulta? CORO- NA RAGGIO FINO A: DEC. T.P. ALTRI DEC.
TOTALERRLim.inf.Lim.sup. 11800636336961,31410,90741,9029
22800102139114930,96820,69441,3499
33800127191820450,87430,63491,2038
44800147182719741,06230,77651,4535 55800648078711,04710,72531,5117
67800476927390,89680,60311,3333 79800323884201,08890,69631,7030
811800313343651,22550,77881,9282 9CONFINI COMUNE 597798381
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28 Cosa risulta? Come si pu notare, il rischio relativo pari a
1,31 nella corona che circonda il polo chimico Ma molto alto
(1,23), anche nella ottava corona (ansa del Volano), molto distante
dal polo chimico: difficile trovare una spiegazione convincente; In
nessun caso, in termini statistici, significativamente diverso da
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29 In termini grafici: POLO CHIMIC O
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32 Cosa risulta? Come si pu vedere, anche facendo lanalisi
geografica utilizzando i clusters (soluzione a 7 clusters), il
risultato sostanzialmente analogo: Oltre al solito cluster della
citt, si pu facilmente ravvisare un cluster in corrispondenza di
Barco- Via Modena; Un altro cluster corrisponde allansa del Volano,
di cui abbiamo gi detto; Interessante, poi, la presenza di un
cluster nella zona San Bartolomeo-ansa del Po di Primaro; Una
soluzione a 8 cluster, qui non riportata, ha evidenziato anche un
cluster a Porotto.