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Accade all’UE n° 247
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C i c l o n e T s í p r a s
L’attualità europea è marcata evidentemente dalle mosse del nuovo Governo greco e
dal fitto calendario d’incontri internazionali intrapreso da Tsipras con l’obiettivo di
incrinare il consenso esistente – anche se non unanimemente condiviso – riguardo alla
governance economica europea.
E questa settimana sarà importante, se non decisiva, per le decisioni che, in ultima
istanza, saranno assunte sulle numerose richieste greche. Sembrerebbero già formati
due campi contrapposti: uno più incline a concedere spazio alle richieste di Atene,
anche per confermare la necessità di una interpretazione più politica e attenta alle
difficoltà del momento delle regole in vigore e l’altra più arroccata a difesa del rispetto
degli impegni assunti, per timore che ciò che sarà concesso alla Grecia domani potrà
essere richiesto da altri Paesi.
Quello che è certo è che non è più in causa il cosiddetto Grexit, e cioè l’uscita della
Grecia dall’Euro o dalla stessa Unione europea, ipotesi respinta dall’80% dei cittadini
secondo un recente sondaggio. E quello che è certo, altresì, è che comunque vada a
finire sarà difficile che sia ancora la Troika europea a decidere delle scelte economiche
del nuovo Governo.
Una soluzione di compromesso accettabile per tutti è necessaria, anche alla luce delle
prossime scadenze elettorali europee che vedranno il rinnovo dei Parlamenti di diversi
Paesi come, ad esempio, la Spagna, dove la formazione più vicina a Syriza, Podemos, è
nei sondaggi il primo partito.
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L a S e t t i m a n a
Sono pochi gli avvenimenti previsti in settimana: il Parlamento europeo sarà
concentrato sulla preparazione della prossima plenaria di Strasburgo, e quindi si
riuniranno i gruppi politici e non le commissioni parlamentari, con l’eccezione della
commissione ECON, dove si terrà un dibattito sull’evasione fiscale (si ricorda che la
fiscalità è competenza esclusiva degli Stati membri).
Per quanto riguarda la Commissione, il collegio si riunirà in una località fuori Bruxelles,
in “conclave” per discutere di strategie e metodi di lavoro: una riunione ritenuta
necessaria date le molte incognite che ancora rimangono irrisolte rispetto alla nuova
struttura gerarchica della Commissione e al suo funzionamento. Inoltre, lunedì avrà
inizio l’ottavo round di negoziati per l’accordo commerciale con gli Stati Uniti (TTIP).
Infine, rispetto al Consiglio, venerdì si terrà a Riga un convegno sul mercato unico
dell’energia.
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1. AC C AD E I N PAR L AM E N TO R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I
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3. BAN DI E F INAN Z I AM EN T I E v e n t i i n f o r m a t i v i
Resoconto della settimana 26 al 30 gennaio 2015
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1. AC C AD E I N PAR L AM E N TO
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P R O B L E M I E C O N O M I C I E M O N E T A R I
Martedì 3 febbraio ci sarà una riunione di una commissione interparlamentare (programma) organizzata dalla commissione per gli Affari economici e finanziari (ECON), nella quale verrà affrontato il tema del coordinamento dell’UE per la lotta alla pianificazione fiscale aggressiva, la frode e l’evasione fiscale. Tra gli altri, interverrà anche il Direttore della DG TAXUD della Commissione europea, Valère Moutarlier.
Per maggiori informazioni: Pietro Mambriani ([email protected])
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2. R I UN IO NI ED E VE N TI
T H E F U T U R E O F A U D I O V I S U A L S E R V I C E S Giovedì 5 febbraio, al CEPS, si terrà un seminario dal titolo: “The future of audiovisual services”. Il workshop sarà organizzato in tre sessioni: 1. Contenuti interattivi e convergenza, 2. Pluralità dei media e diversità e 3. Indipendenza normativa. Tra i relatori, anche Robert Madelin, Direttore Generale della DG Connect.
Per maggiori informazioni: Cinzia Guido ([email protected])
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3. BAN DI E F INAN Z I AM EN T I
E V E N T I I N F O R M A T I V I Segnaliamo che il 27 gennaio 2015 la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti (BEI) hanno lanciato due nuovi strumenti finanziari nell’ambito del programma europeo per l’ambiente e l’azione per il clima LIFE: lo Strumento di Finanziamento Privato per l’Efficienza Energetica (P4EE) e lo Strumento di Finanziamento del Capitale Naturale (NCFF). Il primo finanzierà progetti incentrati sull’efficienza energetica che hanno accesso limitato al credito. Le risorse stanziate per il periodo 2014-2017 ammontano a 80 milioni di euro. I beneficiari finali dello strumento potranno essere PMI, privati, piccoli comuni o altri soggetti del settore pubblico e potranno ricevere un finanziamento compreso tra i 40.000 e i 5 milioni di euro, in casi eccezionali questo potrà essere d’importo superiore. Il secondo finanzierà, invece, progetti per la tutela del capitale naturale, compreso l’adattamento al cambiamento climatico. Il budget stanziato per il periodo 2014-2017 è pari a 100-125 milioni di euro. La Commissione europea mette a disposizione fino a 50 milioni di euro come garanzia sugli investimenti e 10 milioni di euro per finanziare l’implementazione dei progetti. Potranno accedere allo strumento soggetti pubblici o privati, autorità pubbliche, proprietari terrieri e imprese. Lo strumento finanzierà progetti con importo compreso tra i 5 e i 15 milioni di euro. Per maggiori dettagli si rimanda alla pagina dedicata nell’area riservata del sito web della Delegazione di Confindustria.
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Segnaliamo inoltre che questa settimana si terranno a Bruxelles i seguenti eventi di interesse per le imprese:
EVENTO DATA E LUOGO TEMATICA
Smart, Green and Integrated Transport
Information Day 2015
2 febbraio, Charlemagne
building
Infoday organizzato dalla Direzione generale Trasporti della DG R&I sulla seconda tornata di bandi afferenti
all'azione Smart, green and integrated transport del
programma Horizon2020.
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Topics of WP 15
2 febbraio, Avenue de
Beaulieu 25, 1160 Brussels
Infoday organizzato dalla Commissione europea per
presentare gli elementi essenziali delle proposte
progettuali nell’ambito dei settori RRI e SSH legati all’ICT,
per i quali ci sono bandi in scadenza nel 2015.
Net Futures Information Day on
H2020 ICT-2015
6 febbraio, Conference
Centre Albert Borschette
Infoday organizzato dalla Commissione europea per
presentare le opportunità di finanziamento della seconda call afferente all'area "Future
Internet" del programma Horizon2020.
Per maggiori informazioni: Leonardo Pinna ([email protected]) e Ilaria Giannico ([email protected])
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Resoconto della settimana
dal 26 al 30 gennaio
1. AC C AD E I N PAR L AM E N TO R I U N I O N I D E L L E C O M M I S S I O N I P A R L A M E N T A R I
A m b i e n t e C u l t u r a e I s t r u z i o n e
2. AC C AD E I N CO N SI GL IO C o n s i g l i o E C O F I N R i u n i o n e i n f o r m a l e d e i m i n i s t r i U E p e r l a G i u s t i z i a e g l i
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A M B I E N T E Il 26 e 27 gennaio il Vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefčovič ha illustrato ai deputati delle commissioni Industria (ITRE) e Ambiente (ENVI) le linee-guida su cui si baserà la Comunicazione sull’Unione Energetica , che verrà presentata ufficialmente il prossimo 25 febbraio. Il Vicepresidente ha presentato ai deputati i 5 pilastri sui quali si baserà il testo della Comunicazione, sottolineando che il livello attuale di integrazione delle politiche energetiche è di gran lunga insufficiente a raggiungere gli ambiziosi obiettivi che l’UE si è posta in ambito climatico ed energetico. Le 5 macroaree di intervento sono:
Sicurezza degli approvvigionamenti
Completamento del mercato interno dell’energia
Riduzione della domanda/efficienza energetica
Decarbonizzazione
Ricerca ed innovazione
Tra le maggiori sfide che caratterizzano in maniera orizzontale la costituzione dell’Unione Energetica, si segnalano in particolare la dipendenza dal gas russo (6 Stati Membri dell’UE sono infatti dipendenti al 100% dalle importazioni da Mosca) e la sostenibilità economica dei prezzi dell’energia. Rispetto a quest’ultimo punto, il Vicepresidente ha sottolineato come il costo dell’energia in Europa sia tra i più alti a livello globale a causa delle molteplici imposizioni fiscali che gravano sul prezzo finale, a fronte di un costo di produzione perfettamente paragonabile a quello dei principali competitor globali, quali gli USA. Diversi deputati hanno sottolineato la necessità di porre maggior accento sulla questione della competitività dell’industria europea, in particolare dei settori energivori, che incontrano sempre maggiori difficoltà a competere su scala globale a causa dell’elevato prezzo dell’energia.
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In questo contesto, è stato sottolineato da più parti il ruolo fondamentale di una riforma equilibrata del sistema di Emissions Trading, che andrà ad incidere in maniera decisiva sul prezzo delle quote di CO2 e quindi sul prezzo dell’energia. A tal proposito, alcuni deputati hanno richiamato all’attenzione del Vicepresidente la questione della distorsione del mercato interno, causato dall’attuale sistema di compensazione dei costi indiretti della CO2 basato su aiuti di stato.
Per maggiori informazioni: Barbara Mariani ([email protected]) Marco Mannocchi ([email protected])
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C U L T U R A E I S T R U Z I O N E
S C A M B I O D I O P I N I O N I C O N G Ü N T H E R O E T T I N G E R
Il 27 gennaio, la commissione parlamentare Cultura e Istruzione (CULT) ha ospitato il commissario UE per l’Economia e società digitali Günther Oettinger per uno scambio di opinioni sulle priorità della Commissione europea in campo digitale. Oettinger ha assicurato che vi sarà la massima collaborazione tra la Commissione europea e il Parlamento, che si concretizzerà in un costante confronto e in un pratico scambio di documenti. Tra le priorità della Commissione, vi è sicuramente il completamento del Mercato unico digitale affinché l'UE possa competere con altri paesi come Stati Uniti e Cina, che Oettinger “guarda con preoccupazione” perché dotati di un maggiore vantaggio tecnologico. Il commissario ha quindi elencato i temi che saranno al centro dell'Agenda europea per i prossimi due anni:
Data protection: Oettinger si è mostrato ottimista circa il raggiungimento di un accordo tra Consiglio e PE entro la fine del 2015;
Il Telecom Single Market (TSM): il commissario, dopo aver incontrato i ministri
UE delle Tlc, ritiene sia possibile assistere all'avvio dei triloghi tra Consiglio e Parlamento prima di Pasqua. I temi più cruciali del pacchetto rimangono il roaming, la Net neutrality e l’assegnazione delle frequenze. A suo avviso, i “competenti ministri lettoni troveranno la giusta definizione di net neutrality che garantisca standard di qualità ed equo trattamento del traffico online”. La Commissione sarà rigida, però, sulla definizione di “servizi specializzati”;
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La direttiva NIS, che dovrebbe essere adottata entro l’estate 2015.
Il copyright. Qui si concentrano i maggiori problemi, soprattutto perché al momento l'Europa si confronta con una normativa che nasce nell’era dell’analogico e che pertanto risulta obsoleta. È necessario, secondo Oettinger, dotarsi di una normativa europea armonizzata sul copyright che sia tradotta nell’epoca digitale. A fine gennaio, in Commissione europea, si è tenuta una tavola rotonda composta da esperti del settore per discutere i dettagli di una futura proposta. Tale proposta sarà chiusa entro la fine dell’anno e presentata, al più tardi, a inizio 2016. In questo campo, sarà importante trovare il giusto equilibrio tra la difesa del diritto di autore e la necessità di far circolare i dati e le informazioni sulla rete internet, bisognerà andare incontro alle esigenze dei “creativi, dei fornitori di servizi, degli editori e degli utenti”.
Oettinger ha quindi accennato all'importanza di digitalizzare il patrimonio culturale europeo, di destinare i fondi del piano Juncker in modo da garantire progressi sul versante delle infrastrutture digitali e fibra ottica, di formare esperti informatici competenti nell'UE. Inoltre ha informato gli eurodeputati degli studi in corso in Commissione per una possibile “Google Tax”. Il dibattito con la commissione CULT si è incentrato soprattutto sull'inclusione del settore media e audiovisivo nel TTIP. Sul tema, Oettinger ha assicurato che il digitale finora non rappresenta una delle priorità del TTIP, che il settore media e audiovisivo è anzitutto un bene culturale ancor prima di rappresentare un settore commerciale. Saranno oggetto di dibattito invece, nell’ambito TTIP, la tutela dei dati e l’accordo Safe Harbour con gli Stati Uniti.
Per maggiori informazioni: Cinzia Guido ([email protected]) [Torna su]
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2. AC C AD E I N CO N SI GL IO
C O N S I G L I O E C O F I N Lo scorso 27 gennaio si è riunito a Bruxelles il Consiglio ECOFIN, presieduto dal ministro delle Finanze lettone Janis Reirs. I ministri delle Finanze europei, dopo aver affrontato il tema della Grecia a seguito degli esiti delle elezioni politiche, si sono concentrati sulla proposta di regolamento relativo alla creazione di un Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), attualmente in discussione a livello di Consiglio e di Parlamento europeo. La presidenza lettone ha confermato l'intenzione di raggiungere un accordo politico già il prossimo marzo in modo da poter arrivare al più presto ad un accordo con il Parlamento europeo, così da poter attivare i nuovi investimenti verso la metà del 2015. Si tratta di una deadline ambiziosa, ma la Presidenza si è detta fiduciosa che verrà rispettata. Sul funzionamento del Fondo, però, sono stati avanzati dei dubbi. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, si è dichiarato contrario a contributi supplementari nazionali nel Fondo, oltre ai 21 miliardi messi sul piatto da Bei ed Ue. C’è, infatti, il rischio di creare “problemi decisionali”. Schaeuble ritiene che gli Stati non debbano contribuire al Fondo oltre ai 21 miliardi messi sul piatto da Bei ed Ue, al contrario del collega polacco Mateusz Szczurek che continua a premere per un piano di investimenti da 700 miliardi di euro, con la partecipazione prevalente dei governi. La Germania, invece, preferisce investire non direttamente con capitali pubblici ma attraverso la KfW, la sua banca nazionale di promozione degli investimenti. Il ministro tedesco ha attaccato soprattutto l’organizzazione del board che deciderà i progetti da finanziare, in cui gli Stati membri avranno un diritto di voto proporzionale al contributo versato nel Fondo. Secondo il ministro Schaeuble gli Stati membri “dovrebbero evitare di essere rappresentanti in quella sede”, dal momento che sono già rappresentati indirettamente tramite la Bei. Particolarmente critico il ministro delle Finanze spagnolo, Luis De Guindos, secondo cui la proposta di di Regolamento sul FEIS “è ambigua su temi chiave”, come quello della governance, “che vengono rimandati a un accordo futuro”. Non convince, inoltre, l'interazione con la Bei e i termini con cui gli Stati membri possono contribuire a singoli progetti.
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Il tema sollevato da più parti è che le strutture direttive del Fondo sembrano una duplicazione della BEI, che dovrebbe essere invece più coinvolta proprio in virtù della sua terzietà. A tale proposito il ministro delle Finanze olandese e presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha affermato si dovrebbe evitare il rischio di un’ingerenza politica da parte degli Stati, che potrebbe compromettere la capacità del FEIS di attrarre investimenti privati. Inoltre Dijsselbloem ha espresso preoccupazione sull’influenza che potrebbero avere i fondi sovrani nel FEIS. Il Vicepresidente della Commissione, Jyrki Katainen, ha rassicurato gli Stati membri dicendo che non ci saranno interferenze politiche nella scelta dei progetti e che varrà una “golden rule”, per cui né i fondi sovrani né gli investitori privati prevarranno nel processo decisionale del FEIS. Infatti, come stabilito all’articolo 3.3 della proposta di Regolamento, nessuna decisione può essere presa se la Commissione o la Bei sono contrarie. Infine altri paesi come Italia, Danimarca, Francia e Polonia hanno messo in guardia dall’eventualità di reimpiegare fondi già allocati per progetti simili, come il caso di Connecting Europe Facility (CEF). Oltre che del Piano di investimenti, i ministri delle Finanze hanno anche discusso una proposta per la garanzia di un sostegno macro-finanziario da massimi 1,8 miliardi di euro in favore dell'Ucraina, su cui la Presidenza vuole raggiungere una decisione rapidamente. Sarebbero in particolare previsti per l'Ucraina finanziamenti a medio termine in tre tranche per coprire parte del fabbisogno finanziario esterno dell'Ucraina tra il 2015 e il 2016. Infine i ministri delle finanze degli Stati membri hanno approvato definitivamente l’introduzione di una clausola anti-abuso nella direttiva 2011/96, concernente il regime fiscale comune applicabile alle società madri e figlie di Stati Membri diversi (direttiva madre-figlia). La clausola, sulla quale i negoziati erano stati chiusi lo scorso 9 dicembre, prevede che i benefici della Direttiva madre-figlia non vengano concessi a chi pone in essere accordi “non genuini” con il solo scopo di ottenere un vantaggio fiscale, andando contro la finalità della direttiva. Per la clausola gli accordi vengono considerati non genuini “nella misura in cui questi non sono stati posti in essere per una valida ragione commerciale che riflette la realtà economica (economic reality)”. La Direttiva madre-figlia, già modificata a giugno del 2014, è stata approvata nel 2011 e ha la finalità principale di esentare dalle ritenute alla fonte i dividendi e altre distribuzioni di utili pagati dalle società figlie alle proprie società madri e di eliminare la doppia imposizione su tali redditi a livello di società madre.
Per maggiori informazioni: Viviana Padelli ([email protected]) e Pietro Mambriani ([email protected])
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R I U N I O N E I N F O R M A L E D E I M I N I S T R I U E P E R L A G I U S T I Z I A
E G L I A F F A R I I N T E R N I Il 29 e 30 gennaio si è tenuta una riunione informale del Consiglio Giustizia e Affari interni (GAI) In particolare, il 30 gennaio si è assistito al primo dibattito a livello ministeriale, sotto Presidenza lettone, sul pacchetto legislativo sulla protezione dei dati personali.
Il commissario UE per la Giustizia, la protezione dei consumatori e l’uguaglianza di genere Věra Jourova, nel corso della conferenza stampa, ha riferito della comune volontà delle Istituzioni UE di raggiungere un accordo e chiudere il pacchetto entro il 2015. Il timing è dettato anche dalla prossima presentazione (maggio 20015), da parte della Commissione europea, di una strategia per la creazione del mercato unico digitale. In questo contesto, si rende necessario chiudere i negoziati in corso sul pacchetto Data Protection, dal momento che la frammentazione normativa è uno dei principali ostacoli alla creazione di un mercato unico digitale. Secondo i ministri, la riforma della normativa sulla protezione dei dati personali dovrà garantire maggiore sicurezza ai consumatori e consentire alle imprese di operare in un contesto di level playing field. Si è discusso anche della necessità di chiarire dove viene applicato il Regolamento e dove entra in campo la Direttiva sul trattamento dei dati. La discussione si è poi incentrata soprattutto sul campo di applicazione della proposta di Direttiva, che prevede norme speciali applicabili alle autorità di polizia e di giustizia penale. I ministri sono stati invitati ad indicare la loro preferenza tra:
1) il campo d’applicazione proposto dalla Commissione, cioè limitato alla prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali, o
2) l’estensione del campo di applicazione per coprire “il mantenimento
dell’ordine e la salvaguardia della pubblica sicurezza ».
Per maggiori informazioni: Cinzia Guido ([email protected]) [Torna su]
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R I N N O V O D E L L E C A R I C H E A L C O M I T A T O D E L L E R E G I O N I Il 26 gennaio scorso, il Consiglio dell’UE ha ratificato i nomini dei nuovi membri del Comitato delle Regioni (CdR) per il periodo che va dal 26 gennaio 2015 al 25 gennaio 2020. La Delegazione italiana (composta da 24 membri titolari e 24 supplenti) farà parte della nuova assemblea di 350 responsabili politici eletti a livello locale e regionale. Questi avranno il compito di coinvolgere nel processo decisionale dell'UE gli enti regionali e locali e le comunità che rappresentano. Nella plenaria dell'11 e 12 febbraio, verranno poi nominati il nuovo Presidente e il Vice Presidente del Comitato. La durata del mandato dei singoli membri é adeguata alla durata della legislatura del CdR. La procedura di nomina dei membri del CdR ha peculiarità diverse a seconda del Paese di provenienza e del suo specifico assetto costituzionale. Tra i membri titolari italiani:
i governatori di regione Luciano D’Alfonso (Abruzzo), Nicola Zingaretti (Lazio), Paolo di Laura Frattura (Molise), Francesco Pigliaru (Sardegna), Rosario Crocetta (Sicilia), Enrico Rossi (Toscana), Catiuscia Marini (Umbria), Augusto Rollandin (Valle d'Aosta), Luca Zaia (Veneto), e il presidente della provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher;
i consiglieri regionali Simonetta Saliera (Emilia-Romagna), Franco Iacop (Friuli Venezia Giulia), Giovanni Ardizzone (Sicilia), Raffaele Cattaneo (Lombaria);
i presidenti di provincia Alessandro Pastacci (Mantova), Domenico Gambacorta (Bari), Matteo Besozzi (Novara) e i sindaci Ignazio Marino (Roma Capitale), Salvatore De Meo (Fondi, provincia di Latina), Michela Fanelli (Riccia, provincia di Campobasso), Pietro Fassino (Torino), Luigi Bianchi (Morazzone, provincia di Varese), Vincenzo Bianco (Catania).
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