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a scuola di prevenzione
come affrontarliterremoti:
V E R O N A
LORETTA BERTI psicologo psicoterapeuta
Psicologi per i Popoli del Veneto
Verona, 3 marzo 2016
ASPETTI EMOZIONALI E GESTIONE DEL PANICO
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OBIETTIVI
ü ASPETTI EMOZIONALI
ü GESTIONE DEL PANICO
IN EMERGENZA
PER FACILITARE LA RISPOSTA ALL’EMERGENZA: L’ADATTAMENTO
EMOZIONI1
ü Reazioni SOGGETTIVE ad una situazione
ü Sono tanto più INTENSE quanto più la situazione è NUOVA
ü Sono tanto più NEGATIVE quanto più la situazione è percepita come PERICOLOSA
ü Hanno uno scopo di ADATTAMENTO all’ambienteMA se eccedono determinano DIS-ADATTAMENTO
DEFINIZIONE reazione affettiva complessa molto intensa indotta da uno stimolo esterno che provoca dei cambiamenti fisici e psicologici (dal latino “muovere”)
OGNI PROCESSO EMOTIVO COMPORTA
Ø UN EVENTO ELICITANTE
Ø UN CAMBIAMENTO FISIOLOGICO
Ø UNA SERIE DI OPERAZIONI DI VALUTAZIONE COGNITIVA
Ø UN COMPORTAMENTO MANIFESTO.
2
INTE
NSI
TA' D
ELLE
EM
OZI
ON
I
DEBOLE
ALTA
MEDIA
INFURIATOFUORI DI MERABBIOSO
ENTUSIASTAESALTATOESTATICO
ANGOSCIATODEVASTATO TERRORIZZATOSPAVENTATOTORMENTATO
SCHIACCIATODISPERATOSCONVOLTO
RABBIACONTENTEZZA GIOIA
ANSIA PAURA
TRISTEZZA DEPRESSIONE
RISENTITO ARRABBIATO
IRRITATOINFASTIDITOINNERVOSITO
FELICEECCITATOSODDISFATTO
COMPIACIUTOCONTENTOALLEGRO
PREOCCUPATOANSIOSOTURBATO
INCERTOA DISAGIOAPPRENSIVO
AFFLITTORABBUIATOABBATTUTO
TRISTEGiù DI CORDAMELANCONICO
2QUALI EMOZIONI CONOSCO?
E’ importante NON FARSENE TRAVOLGERE (anche se a volte è estremamente difficile)
MA al contempo
NON NEGARE con automatismi rigidi questa fondamentale dimensione operativa
È scenario in cui si condensano
ü EMOZIONI VIOLENTE E CONFUSE
ü RICERCA DISPERATA DI RASSICURAZIONI
ü MODELLI MENTALI CONTRADDITORI
EMERGENZA
oggetti indefiniti, spesso sconosciuti
ANSIA
ANTICIPAZIONE APPRENSIVA DI UN PERICOLO O DI UN EVENTO NEGATIVO
ACCOMPAGNATA DA
SENTIMENTI DI DISFORIA O DA SINTOMI FISICI DI TENSIONE
1
È ATTIVAZIONE GENERALE DELL’ORGANISMO CHE SI PREPARA AD AFFRONTARE UN COMPITO
È un bilancio tra livello di pericolosità stimato, le probabilità che si realizzi e la fiducia nel fronteggiarlo
DISPONIBILITÀ DI AIUTO ESTERNO PERCEPITA
ANSIA =PROBABILITÀ PERCEPITA
CAPACITÀ DI FRONTEGGIARLO PERCEPITA
GRAVITÀ PERCEPITAX
+
Quanto più una minaccia è indefinita tanto più sarà alto il grado di incertezza sul da farsi
2
FUNZIONALE o DISFUNZIONALE?
ha per oggetto danni specifici e concreti
PAURA
EMOZIONE ALLA BASE DI UNA RISPOSTA ISTINTIVA ANCESTRALERISORSA PREZIOSA PER SOPRAVVIVERE NEL MONDO FISICO E SOCIALE
FUNZIONALE o DISFUNZIONALE?
1
QUALI POSSIBILI RISPOSTE COMPORTAMENTALI?
PAURA
FIGHT or FLIGHT REACTION FREEZINGATTACCA o FUGGI CONGELAMENTO
Approccio DIRETTO
Approccio di EVITAMENTO
FUNZIONALE o DISFUNZIONALE?
2
COME SI ATTIVA LA RISPOSTA COMPORTAMENTALEIN EMERGENZA?
UTILIZZO SCHEMI COMPORTAMENTALI
NBDISPONIBILITÀACCESSIBILITÀ
REAZIONI PSICOFISIOLOGICHE
SE una risposta appropriata è GIÀ stata preparata e immagazzinata c’è massima VELOCITÀ di risposta
SE NON esiste una risposta appropriata PREPARATA e immagazzinata e c’è incapacità a generare una risposta nuova c’è alto RISCHIO di risposte INAPPROPRIATE
IN EMERGENZA?
UTILIZZO SCHEMI COMPORTAMENTALI
NBDISPONIBILITÀACCESSIBILITÀ
Es. FREEZING
REAZIONI PSICOFISIOLOGICHE
Ø SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
SIMPATICO PARASIMPATICO
Prepara il corpo e la mente ad AFFRONTARE UN PERICOLO percepito (attività logorante o dispendiosa)ü Dilatazione pupillaü Aumenta sudorazioneü Accelerazione battito cardiacoü Vie aeree si espandonoü Rallentamento digestione
È responsabile delle attività tipiche del RILASSAMENTO(aumento delle riserve di energia)ü Rallenta battito cardiacoü Sistema digerente in piena
attivitàü Vie respiratorie si restringono
Prepara il corpo e la mente ad AFFRONTARE UN PERICOLO percepito (attività logorante o dispendiosa)
5 CONDIZIONI DI AROUSAL sulla base della frequenza cardiaca
Grossman e Christensen, 2004
5 risposte irrazionali (FC= oltre 175 b/m)
4 iniziano a deteriorarsi i processi cognitivi, massima vasocostrizione periferica, possibile perdita di visione periferica, esclusione auditiva, scarse capacità motorie complesse (coordinamento) (FC= 145/175 b/m)
3 Prestazioni elevate, tempi di reazione agli stimoli visivi buoni, massimizzate le abilità motorie (FC= 115/145 b/m)
2 allerta aumentato e prontezza al pericolo (FC= 80/115 b/m)
1 normalità (FC= 60/80 b/m)
REAZIONI PSICOFISIOLOGICHE
neuroendocrine
Ø ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-SURRENE
Sistema di controllo e regolazione che mette in collegamento il SNC con il sistema ormonaleSi attiva successivamente rispetto al Sistema Nervoso Autonomo
AMIGDALA e SISTEMA LIMBICO
IPOTALAMO
IPOFISI
PRODUZIONE DI CORTISOLO Ormone dello stress
Aumenta il rilascio di zuccheriInnalza la soglia del doloreContrasta le infiammazioni
Prepara l’organismo all’attività in risposta al pericolo
Es. visione tunnelSolomon e Bassoe, 2000
Aumenta la capacità di processare le informazioni (immagazzinate o acquisite all’istante)
per prendere decisioni sulle azioni da svolgere
Parallelamente all’attivazione fisiologica e neuroendocrina, sono mobilitate risorse mentali
L’ORGANISMO NON SI È
PREPARATO
PANICO
Disturbo da panico
REAZIONE ACUTA E IMPROVVISA CAUSATA O NON CAUSATA DALL’ESPOSIZIONE AD UNA SITUAZIONE MINACCIOSA DOVUTA AD UNA SITUAZIONE PERICOLOSAMENTE INASPETTATA
LA MENTE NON SI È
PREPARATA
CRISI DI ANSIA ACUTAFA SENTIRE IL SOGGETTO IMPOTENTE
INTE
NSI
TA' D
ELLE
EM
OZI
ON
I
DEBOLE
ALTA
MEDIA
INFURIATOFUORI DI MERABBIOSO
ENTUSIASTAESALTATOESTATICO
SCHIACCIATODISPERATOSCONVOLTO
RABBIACONTENTEZZA GIOIA
ANSIA PAURA
TRISTEZZA DEPRESSIONE
RISENTITO ARRABBIATO
IRRITATOINFASTIDITOINNERVOSITO
FELICEECCITATOSODDISFATTO
COMPIACIUTOCONTENTOALLEGRO
PREOCCUPATOANSIOSOTURBATO
ANGOSCIATODEVASTATO TERRORIZZATOSPAVENTATOTORMENTATO
INCERTOA DISAGIOAPPRENSIVO
AFFLITTORABBUIATOABBATTUTO
TRISTEGiù DI CORDAMELANCONICO
3
“REAZIONI NORMALI AD EVENTI ANORMALI”
La NORMALIZZAZIONE è il perno centrale degli interventi in psicologia dell’emergenza
permette alle persone di autopercepirsi nuovamente come normali invece che come patologiche (POTERE vs IMPOTENZA)
e focalizza l’attenzione sull’ADATTAMENTO all’evento
REAZIONE ADATTIVA DELL’ORGANISMO DI FRONTE A NUOVE ED IMPEGNATIVE SOLLECITAZIONI AMBIENTALI
STR E SS“REAZIONE aspecifica dell'organismo a
qualsiasi stimolo interno o esterno capace per entità e durata di stimolare meccanismi di adattamento o di riadattamento, finalizzati al ripristino dell’omeostasi” (Selye, 1936)
•Fase di reazione •Fase di resistenza •Fase di esaurimento
ALLARME RESISTENZA ESAURIMENTO
Iniziano a comparire ALTERAZIONI FISIOLOGICHEanche di forte
intensità, seguite da una
RIPRESA FISICA e dal passaggio alla
seconda fase
LE DIFESE generali verso gli stressors
TORNANO DEBOLI
Se non si recupera e lo stressor continua la sua azione, o se ne aggiungono altri, possono insorgere delle patologie
Le DIFESE CORPOREE SALGONO
La durata di questa fase dipende dall’intensità dello stressor a cui si è sottoposti La resistenza (= adattabilità) agli stressors presenta dei limiti, oltre i quali l’uomo interviene indipendentemente dalla sua volontà (es. collasso)
PRES
TAZI
ON
E
A lla rm e e p re p a ra zio n e d e lla ris p o sta
R is p o sta e ff ica ce e p e rce zio n e d i
e ffica cia d a p a rte d e l s o gge tto
D U R ATA E IN TE N SITA ’ D E LLO STR E SS
0
D im in u zio n e d e lle e n e rgie e n e ce s s ità d i d e - co m p re s s io n e
EUSTRESS
DISTRESS
Cosa ci succede quando siamo chiamati a rispondere ad un’emergenza?
R ISP O STA SO G G E T TIVA a ll ’e v e n t o s t r e s s a n t e
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QUALI STRATEGIE PER FACILITARE LA RISPOSTA ALL’EMERGENZA
(ADATTAMENTO)
TRE ASSI DI INTERVENTO
L’operatore che interviene può e deve diventare, nei limiti del possibile, una FONTE DI STABILITA' EMOTIVA per il contesto: vittime, congiunti della vittima, testimoni, etc
STABILIZZARE IL CONTESTO
STABILIZZARE LA VITTIMALa priorità negli interventi è ovviamente la messa in sicurezza dello scenario e lo svolgimento dei compiti specifici (evacuazione, rilievi…)ma ad essa è utile affiancare, dove possibile, la STABILIZZAZIONE EMOTIVA; un primo soccorso psicologico, che integra e completa l’azione di pubblica sicurezza.
1
2
3 STABILIZZARE SE STESSIMETTERE IN SICUREZZA LE EMOZIONI DELL’ALTRO COME?
FOCALIZZATE SULLE EMOZIONIRidurre le sensazioni e le emozioni negative dovute alla situazione stressante
FOCALIZZATE SULLA SITUAZIONEConsiderare e riconcettualizzare il problema
STRATEGIE DI COPING DURANTE L’EVENTO
FOCALIZZATE SULLA SITUAZIONE
• SCELTA DELLO STILE COMUNICATIVO• UTILIZZO/ACCURATEZZA NELLE PROCEDURE• RICHIESTA DI COLLABORAZIONE• SPAZIO DI PENSIERO (osservo, informazioni,
risorse, coordinamento, coerenza…)
Quando L’EMERGENZA è in corso i processi comunicativi
ü devono essere RAPIDI
ed è necessario avere
ü COMPETENZE specialistiche per gestirli
üReperire ed organizzare le INFORMAZIONIüDistribuire informazioni ai TARGET OPPORTUNIüINDIVIDUARE E SELEZIONARE DATI per chi deve decidereüFacilitare il COORDINAMENTO tra le azioni e le forze già al
lavoroüFacilitare la PERCEZIONE DEL MANTENIMENTO DI
CONTROLLO üSaper ASCOLTARE l’altroüScegliere i contenuti e linguaggio ADEGUATI alla capacità di
comprensione dell’interlocutore (modulare i contenuti)üSaper comprendere SENTIMENTI ED EMOZIONI dell’altro e
saper esprimere i propri
COMUNICAZIONE EFFICACE = PERSUASIVA
FONTE
MESSAGGIO
RICEVENTE
DETERMINANO IL GRADO DI ACCETTAZIONE DEL MESSAGGIO E DI CAMBIAMENTO DEGLI ATTEGGIAMENTI
ü Credibilitàü Familiaritàü Carisma
WHATWHO WHERE WHEN WHYCOSACHI DOVE QUANDO PERCHÈü 5 W
ü coerenza dell’informazione di più messaggi
ü Emozioniü Pensieriü Gruppo sociale
COSTRUIRE LA RELAZIONE IN EMERGENZA
COMPORTARSI PROFESSIONALMENTE SIGNIFICA CREARE TRANQUILLITA’ INTORNO A NOI
RISPETTO ATTENZIONE empatica PROFESSIONALITA' nei confronti di tutte le
vittime/cittadini/colleghi
Quelli di più “difficile gestione” sono paradossalmente proprio quelli che ne hanno più bisogno…
ASCOLTO ATTIVO NORMALIZZAZIONE LINGUAGGIO VERBALE LINGUAGGIO NON VERBALE COMUNICAZIONE CON I BAMBINI
COMUNICARE IN EMERGENZA
ASCOLTO ATTIVO
Lasciare che parlino con le parole, i gesti, la rabbia, il silenzio con la modalità che persona preferisce
Non giudicare e credere a ciò che esprime, rispettare ed accettare i loro sentimenti
Tecnicheü guardare negli occhiüessere interessatiüripetere e riassumere i discorsi
NORMALIZZAZIONE delle reazioni
Se la comunicazione è affettivamente vicina, le persone si sentiranno incoraggiate ad esprimere le emozioni anche quelle negative
Tutte le emozioni sono reali e non dobbiamo sottovalutarle
Aiutare a capire che il loro modo di reagire è comune a molti altri, che è normale reagire così che è l'evento ad essere anormale
Linguaggio VERBALE
Le parole devono essere capite
Le informazioni devono essere semplici, non tecniche (anche se rassicurano noi) ma nemmeno banali
NB: le persone si preoccupano se non capiscono cosa sta succedendo e si sentono abbandonati e confusi. importante informare e rassicurare...
Comunicazione NON VERBALE
Alcuni persone (bambini, stranieri) possono avere difficoltà ad esprimersi a parole
La comunicazione non verbale (postura, gesti, voce ecc) ci possono far capire le emozioni che stanno vivendo
La comunicazione con i BAMBINI
I bambini sono i meno preparati ad eventi improvvisi e gravi
E' importante in questa situazione di precarietà dare ai bambini dei riferimenti sicuri che diano ordine e senso sicurezza in una situazione che tutto è tranne che ordinata e sicura
TRE ASSI DI INTERVENTO
STABILIZZARE IL CONTESTO
STABILIZZARE LA VITTIMA
1
2
3 STABILIZZARE SE STESSIRiconoscere l’esistenza e “prendersi cura” delle proprie dimensioni emotive, e di quelle dei colleghi, durante ed in seguito ad un intervento particolarmente difficile.
A U T O P R O T E Z IO N E
AUTOPROTEZIONE, ASSERTIVITÀ E RESILIENZA: COSTRUTTI ALLA BASE DELLE STRATEGIE DI COPING
A U T O P R O T E Z IO N E
A S S E R T IV ITÀ
R E S IL IE N Z A
C O P IN G
Comportamenti ostili, aggressività verbale, assenza di interesse per scopi e bisogni altrui, tendenza ad imporsi,competitività.
Capacità di sostenere e valorizzare le proprie idee nel confronto e nel rispetto di quelle altrui, scegliendo sempre attivamente di rinunciare o sostenere un obiettivo a seconda dalla situazione e dell’utilità e valore che esso riveste.
Comportamenti passivi, tendenza ad evitare il conflitto, frustrazione, rancore, senso di soprafazione, aggress. passiva
4IMPORRE IL PROPRIO OBIETTIVO SU QUELLO
DELL’ALTRO
COMPROMESSO TRA I MIEI E ALTRUI
OBIETTIVI
INCAPACITÀ DI PRESERVARE E SOSTENERE IL PROPRIO
OBIETTIVO
Quando la vita rovescia la nostra barca, alcuni affogano, altri lottano strenuamente per risalirvi sopra. Gli antichi connotavano il gesto di tentare di risalire sulle imbarcazioni rovesciate con il verbo «resalio».
Forse il nome della qualità di chi non perde mai la speranza e continua a lottare contro le avversità, la resilienza, deriva da qui.
«Le difficoltà rafforzano la mente, cosìcome il lavoro irrobustisce il corpo»
Seneca
Il concetto di resilienza, mutuato dalla fisica dei metalli, in psicologia si intende come
POSSIBILITÀ DI RIPRENDERE IL PROPRIO PERCORSO DI VITA DOPO FORTI PRESSIONI E NONOSTANTE LA PRESENZA DI CONDIZIONI AVVERSE
E S S E R E R E S IL IE N T I
MANTENERE E POTENZIARE LE PROPRIE RISORSE EMOTIVE nella propria vita personale e lavorativa è alla base di questo concetto, ed è di fondamentale importanza per chi lavora in emergenza
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