- 1. 5. Eraclito A cura di Stefano Ulliana
2. Panoramica
- Eraclito: la posizione politica ed ideologica.
- Eraclito: la posizione filosofica generale.
- Eraclito: la concezione cosmologica.
Artemide di Efeso Artemide di Efeso 3. La posizione
politica.
- Nativo di Efeso, vissuto fra il VI ed il V sec. a.C., Eraclito
appartenne alla tendenza politica aristocratica. Compose un'opera
intitolataIntorno alla Natura , ricca di aforismi e brevi sentenze,
di non facile interpretazione. Il distacco e la selezione politica
adottata influenz la propria visione filosofica, improntata ad una
forte divisione fra coloro che utilizzano la superiore facolt
razionale e coloro che invece si perdono nelle illusioni
fantastiche e da sogno dei sensi e delle comuni opinioni, lontani
dalla vera scienza e dalla giusta morale. Il distacco dal mondo dei
pi, il raccoglimento in solitudine ed in meditazione permette
invece al filosofo di elevarsi e di cogliere l'immane grandezza che
si riflette nella propria anima: l'immane grandezza del tutto.
4.
- Ma la grandezza del tutto, dell'Essere, che si riflette
nell'anima del filosofo che pensa, non viene colta episodicamente
e/o superficialmente, bens individuando le dimensioni proprie della
realt, nella sua ampiezza, profondit ed elevatezza. Compare ancora
qui un'immagine di razionalit che tiene insieme la possibilit di
una dialettica verticale ed orizzontale.
- Solo la stabilit conoscitiva in tal modo raggiunta consente al
filosofo di condurre una vita libera, autonoma e giusta,
indipendente e non condizionata dai pregiudizi della comunit di
coloro che vivono in basso, come in un sogno infernale e privo di
felicit.sotto questa luce di perfezione che Eraclito prova a
coordinare le proprie affermazioni teoriche sulla natura del mondo
e dell'uomo.
5. La posizione filosofica.
- Eraclito rimasto famoso nella storia della filosofia per
l'affermazione che il tutto scorre, che l'Essere nella sua aperta,
profonda ed alta totalit pu essere identificato solo comeDivenire ,
eterno ed inarrestabile. Cos questo divenire pu essere considerato
come movimento necessario, spinta ed impulso fatale e determinato.
L'uomo potrebbe immedesimarsi con questo movimento ed in tal modo
conoscerlo attraverso illogos , l'intelligenza, perch esso non
altro che l'immagine ed il riflesso delLogosreale e vero,
dellaPotenzache per prima si esprime e vive razionalmente. Ma esso
perde facilmente il filo del movimento stesso, restando avvinto
nella tela fornita dalle rappresentazioni sensoriali e dai desideri
ad esse connesse.
6.
- Fisicamente questa potenza che si esprime e che vive
razionalmente viene identificata con il principio del fuoco, che
tutto trasforma (distrugge e ricrea). Lo spazio immaginativo e
razionale, che in precedenza era stato indicato e sommariamente
tracciato, secondo una duplice direzionalit (verticale ed
orizzontale), viene ora ribadito da Eraclito, che parla di una via
all'in su e di una via all'in gi. La prima porta la terra a
divenire acqua e poi per estrema rarefazione fuoco, la seconda
compie per condensazione il cammino opposto.
- in questo modo che allora riesce a delinearsi per bene quella
dialettica verticale per la quale si sostiene che Eraclito
affermila legge dell'unit degli opposti .
7.
- Questa legge lo spirito che innerva quel movimento necessario,
che a sua volta esprime la vita di quella potenza vera e reale:
ogni opposto si afferma in relazione e negazione dell'altro. L'uno
non , n pu essere, senza l'altro, in una forma di codeterminazione.
Dunque la lotta continua fra gli opposti a manifestare la vita
della potenza vera e reale, senza alcuna fine od impedimento.
Alchimia La compenetrazione degli opposti - Cfr. L'opposto
concorde e dai discordi bellissima armonia Eraclito. 8. La
concezione cosmologica.
- Se gli esseri nascono, vivono, muoiono, rinascono e ripetono
indefinitamente il ciclo continuo della vita, allora il cosmo
intero, nella sua totalit deve essere abitato dalla medesima
potenza, che si esprime s diversamente, ma che permane identica
nella sua sostanza per l'eternit (Dio). Essa infatti riesce a
modulare la propria manifestazione attraverso cicli di produzione e
spegnimento.
- Deve essere ricordata e sottolineata la funzione della
diversificazione e divaricazione pur nell'unico principio fontale,
per l'affermazione della molteplicit e della relativa variabilit.
Contro questa posizione si schierer la scuola eleate (Parmenide,
Zenone, Melisso).