Benedetto XVI ha dedicato lUdienza Generale di mercoled 16
febbraio 2011 nellaula Paolo VI a San Giovanni della Croce
1542-1591
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LA FONTE Cantico dellanima che si rallegra di conoscere Dio per
fede La sorgente ben so che emana e scorre, anche se notte. 1 -
Quella fonte eterna sta nascosta, ma io so ben dove sta riposta,
anche se notte. 2 - Sua origine non so, ch non ne ha, ma ogni
origin so che da essa viene, anche se notte. 3 - So che esister non
pu cosa s bella, e cielo e terra bevono di quella, anche se
notte.
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4 - So che suolo in essa non si trova e che nessuno di
guardarla prova, anche se notte. 5 - La sua chiarezza mai viene
offuscata, ed ogni luce so che da lei venuta, anche se notte. 6 -
Cos abbondanti son le sue correnti, che inferno, cielo irrigano e
le genti, anche se notte. 7 - Il ruscello che nasce dalla fonte so
ben essere capace e onnipotente, anche se notte.
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8 - La vena che da queste due procede so che da nessuna di esse
preceduta, anche se notte. 9 Codesta fonte eterna sta nascosta in
questo vivo pan per darci vita, anche se notte. 10 - Qui se ne sta,
chiamando le creature, che dellacqua si sazian anche se al buio
perch notte. 11 Cotesta viva fonte che io bramo, in questo pane di
vita io la vedo, anche se notte.
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Del luogo dove io vado, conoscete la via. Gli disse Tommaso:
Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la
via?.
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Gli disse Ges: Io sono la via, la verit e la vita. Nessuno
viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me,
conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete
veduto. Giovanni 14, 4-7
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Giovanni della Croce nacque nel 1542 nel piccolo villaggio di
Fontiveros, vicino ad Avila, nella Vecchia Castiglia, da Gonzalo de
Yepes e Catalina Alvarez. La famiglia era poverissima, perch il
padre, di nobile origine toledana, era stato cacciato di casa e
diseredato per aver sposato Catalina, un'umile tessitrice di
seta.
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Orfano di padre in tenera et, Giovanni, a nove anni, si
trasfer, con la madre e il fratello Francisco, a Medina del Campo,
vicino a Valladolid, centro commerciale e culturale. Qui frequent
il Colegio de los Doctrinos, svolgendo anche alcuni umili lavori
per le suore della chiesa-convento della Maddalena.
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Nellestate del 1563 inizi il noviziato presso i Carmelitani
della citt, assumendo il nome religioso di Mattia. Lanno seguente
venne destinato alla prestigiosa Universit di Salamanca, dove studi
per un triennio arti e filosofia. Nel 1567 fu ordinato sacerdote e
ritorn a Medina del Campo per celebrare la sua Prima Messa
circondato dall'affetto dei famigliari. Proprio qui avvenne il
primo incontro tra Giovanni e Teresa di Ges.
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Lincontro fu decisivo per entrambi: Teresa gli espose il suo
piano di riforma del Carmelo anche nel ramo maschile dell'Ordine e
propose a Giovanni di aderirvi "per maggior gloria di Dio"; il
giovane sacerdote fu affascinato dalle idee di Teresa, tanto da
diventare un grande sostenitore del progetto. I due lavorarono
insieme alcuni mesi, condividendo ideali e proposte per inaugurare
al pi presto possibile la prima casa di Carmelitani Scalzi:
lapertura avvenne il 28 dicembre 1568 a Duruelo, luogo solitario
della provincia di Avila.
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Ladesione alla riforma carmelitana non fu facile e cost a
Giovanni anche gravi sofferenze. Lepisodio pi traumatico fu, nel
1577, il suo rapimento e la sua incarcerazione nel convento dei
Carmelitani dell'Antica Osservanza di Toledo, a seguito di una
ingiusta accusa. Il Santo rimase imprigionato per mesi, sottoposto
a privazioni e costrizioni fisiche e morali. Qui compose, insieme
ad altre poesie, il celebre Cantico spirituale. Finalmente, nella
notte tra il 16 e il 17 agosto 1578, riusc a fuggire in modo
avventuroso, riparandosi nel monastero delle Carmelitane Scalze
della citt.
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Santa Teresa e i compagni riformati celebrarono con immensa
gioia la sua liberazione e, dopo un breve tempo di recupero delle
forze, Giovanni fu destinato in Andalusia, dove trascorse dieci
anni in vari conventi, specialmente a Granada. Assunse incarichi
sempre pi importanti nell'Ordine, fino a diventare Vicario
Provinciale, e complet la stesura dei suoi trattati spirituali.
Torn poi nella sua terra natale, come membro del governo generale
della famiglia religiosa teresiana, che godeva ormai di piena
autonomia giuridica. Abit nel Carmelo di Segovia, svolgendo
l'ufficio di superiore di quella comunit.
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Giovanni considerato uno dei pi importanti poeti lirici della
letteratura spagnola. Le opere maggiori sono quattro: Ascesa al
Monte Carmelo, Notte oscura, Cantico spirituale e Fiamma d'amor
viva. Nel Cantico spirituale, san Giovanni presenta il cammino di
purificazione dellanima, e cio il progressivo possesso gioioso di
Dio, finch lanima perviene a sentire che ama Dio con lo stesso
amore con cui amata da Lui.
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La Fiamma d'amor viva prosegue in questa prospettiva,
descrivendo pi in dettaglio lo stato di unione trasformante con
Dio. Il paragone utilizzato da Giovanni sempre quello del fuoco:
come il fuoco quanto pi arde e consuma il legno, tanto pi si fa
incandescente fino a diventare fiamma, cos lo Spirito Santo, che
durante la notte oscura purifica e "pulisce" l'anima, col tempo la
illumina e la scalda come se fosse una fiamma. La vita dell'anima
una continua festa dello Spirito Santo, che lascia intravedere la
gloria dell'unione con Dio nell'eternit.
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LAscesa al Monte Carmelo presenta l'itinerario spirituale dal
punto di vista della purificazione progressiva dell'anima,
necessaria per scalare la vetta della perfezione cristiana,
simboleggiata dalla cima del Monte Carmelo. Tale purificazione
proposta come un cammino che luomo intraprende, collaborando con
l'azione divina, per liberare l'anima da ogni attaccamento o
affetto contrario alla volont di Dio.
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La Notte oscura descrive l'aspetto "passivo", ossia
l'intervento di Dio in questo processo di "purificazione"
dell'anima. Lo sforzo umano, infatti, incapace da solo di arrivare
fino alle radici profonde delle inclinazioni e delle abitudini
cattive della persona: le pu solo frenare, ma non sradicarle
completamente. Per farlo, necessaria lazione speciale di Dio che
purifica radicalmente lo spirito e lo dispone all'unione d'amore
con Lui.
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San Giovanni definisce "passiva" tale purificazione, proprio
perch, pur accettata dall'anima, realizzata dallazione misteriosa
dello Spirito Santo che, come fiamma di fuoco, consuma ogni
impurit. In questo stato, lanima sottoposta ad ogni genere di
prove, come se si trovasse in una notte oscura.
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Secondo Giovanni della Croce, tutto quello che esiste, creato
da Dio, buono. Attraverso le creature, noi possiamo pervenire alla
scoperta di Colui che in esse ha lasciato una traccia di s. La
fede, comunque, lunica fonte donata all'uomo per conoscere Dio cos
come Egli in se stesso, come Dio Uno e Trino. Tutto quello che Dio
voleva comunicare all'uomo, lo ha detto in Ges Cristo, la sua
Parola fatta carne. Ges Cristo lunica e definitiva via al Padre
(cfr Gv 14,6).
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Qualsiasi cosa creata nulla in confronto a Dio e nulla vale al
di fuori di Lui: di conseguenza, per giungere all'amore perfetto di
Dio, ogni altro amore deve conformarsi in Cristo allamore divino.
Da qui deriva l'insistenza di san Giovanni della Croce sulla
necessit della purificazione e dello svuotamento interiore per
trasformarsi in Dio, che la meta unica della perfezione. Questa
"purificazione" non consiste nella semplice mancanza fisica delle
cose o del loro uso; quello che rende l'anima pura e libera,
invece, eliminare ogni dipendenza disordinata dalle cose.
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Tutto va collocato in Dio come centro e fine della vita. Il
lungo e faticoso processo di purificazione esige certo lo sforzo
personale, ma il vero protagonista Dio: tutto quello che l'uomo pu
fare "disporsi", essere aperto all'azione divina e non porle
ostacoli. Vivendo le virt teologali, luomo si eleva e d valore al
proprio impegno. Il ritmo di crescita della fede, della speranza e
della carit va di pari passo con lopera di purificazione e con la
progressiva unione con Dio fino a trasformarsi in Lui.
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Quando si giunge a questa meta, l'anima si immerge nella stessa
vita trinitaria, cos che san Giovanni afferma che essa giunge ad
amare Dio con il medesimo amore con cui Egli la ama, perch la ama
nello Spirito Santo.
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Cari fratelli e sorelle, alla fine rimane la questione: questo
santo con la sua alta mistica, con questo arduo cammino verso la
cima della perfezione ha da dire qualcosa anche a noi, al cristiano
normale che vive nelle circostanze di questa vita di oggi, o un
esempio, un modello solo per poche anime elette che possono
realmente intraprendere questa via della purificazione, dell'ascesa
mistica?
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stata una vita dura, ma proprio nei mesi passati in carcere
egli ha scritto una delle sue opere pi belle. E cos possiamo capire
che il cammino con Cristo, l'andare con Cristo, "la Via", non un
peso aggiunto al gi sufficientemente duro fardello della nostra
vita, non qualcosa che renderebbe ancora pi pesante questo
fardello, ma una cosa del tutto diversa, una luce, una forza, che
ci aiuta a portare questo fardello.
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Se un uomo reca in s un grande amore, questo amore gli d quasi
ali, e sopporta pi facilmente tutte le molestie della vita, perch
porta in s questa grande luce; questa la fede: essere amato da Dio
e lasciarsi amare da Dio in Cristo Ges. Questo lasciarsi amare la
luce che ci aiuta a portare il fardello di ogni giorno.
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E la santit non un'opera nostra, molto difficile, ma proprio
questa "apertura": aprire le finestre della nostra anima perch la
luce di Dio possa entrare, non dimenticare Dio perch proprio
nell'apertura alla sua luce si trova forza, si trova la gioia dei
redenti. Preghiamo il Signore perch ci aiuti a trovare questa
santit, lasciarsi amare da Dio, che la vocazione di noi tutti e la
vera redenzione.
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LA SALITA DEL MONTE CARMELO Per giungere a gustare il tutto non
cercare il gusto in niente; per giungere alla conoscenza del tutto
non cercare di sapere qualche cosa in niente; per giungere al
possesso del tutto, non voler possedere niente; per giungere ad
essere tutto, non voler essere niente.
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LA NOTTE OSCURA In una notte oscura ma con ansie di amore tutta
infiammata, o felice ventura, uscii, n fui notata, stando la mia
casa addormentata: Notte che mi hai guidato, notte pi compiacente
dell'aurora, o notte che hai legato all'Amato l'amata, l'amata
nell'Amato trasformata!
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IL CANTICO SPIRITUALE Dove mai ti celasti qui lasciando il mio
cuore tramortito? Via qual cervo balzasti dopo averlo ferito: ti
rincorsi gridando, eri sparito. Pastori, se all'altura salendo per
gli stazzi assai lontano, scopriste per ventura chi pi di tutti io
bramo ditegli voi che muoio perch l'amo. In cerca del mio amore
andr per le montagne e le riviere, n coglier pi fiore, n temer le
fiere oltrepassando i forti e le frontiere.
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LA FIAMMA DI AMOR VIVA La fiamma dello Spirito Santo investe
l'anima e l'assimila sempre pi intimamente a Dio. O fiamma di amor
viva che l'anima ferisci con mitezza nel suo pi fondo centro, ora
che non sei schiva, l'opera tua finisci: rompi, se vuoi, la tela al
dolce incontro. O bruciante ferita, carezzevole piaga, o mano
blanda, o tocco delicato che sa di eterna vita e ogni debito paga:
morte in vita, uccidendo, hai trasformato.
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O lampade di fuoco, nel cui santo splendore gli abissi del mio
senso ritemprato - prima sommerso e cieco con ignoto vigore offrono
ardore e lume al loro Amato. Quanto lieve e amoroso ti schiudi nel
mio seno dove solo e segreto gi dimori: e spirando gustoso, di bene
e gloria pieno, come teneramente m'innamori!