- 1. Galileo Galilei A cura di Stefano Ulliana
2. Panoramica
3. 2. La critica del principio di autorit. 4. 3. Le scoperte
fisiche ed astronomiche. 5. 4. Il metodo della nuova scienza. 6. 5.
Scienza e filosofia. 7. 6. Il processo. 8. 1. Vita ed opere.
- Galileo Galilei(1564 1642 d.C.) trascura ben presto gli studi
di medicina, per dedicarsi sotto la guida di Ostilio Ricci alla
matematica. Nello stesso tempo apprende la fisica aristotelica.
Scopre l'isocronismo delle oscillazioni del pendolo. A Firenze
studia meccanica ed idraulica (analizza il peso specifico dei corpi
e il centro di gravit dei solidi). Comincia ad insegnare matematica
allo studio di Pisa (1589 1592 d.C.). Qui comincia ad occuparsi dei
problemi del movimento (teoria dell' impetus ). Comincia ad
insegnare matematica e meccanica a Padova (1592 1610 d.C.). Verso
la fine del periodo padovano Galilei perfeziona lo strumento ottico
del cannocchiale, con il quale si dedica all'osservazione della
Luna, di Giove e del Sole. Descrive le sue scoperte nelSidereus
Nuncius(1610). Acquisita in tale modo una grande fama, ottiene la
cattedra di matematica di Pisa (1610 d.C.). La Chiesa ed i Gesuiti
cominciano ad interessarsi alle sue scoperte.
9.
- Galilei osserva le fasi di Venere e di Mercurio, che considera
come la prova decisiva della validit e verit della teoria
copernicana, che difende nelle sue lettere contro l'interpretazione
realistica di alcuni passi della Bibbia, sostenendo che questi
erano stati pensati per elementi illetterati e privi di qualsiasi
capacit superiore di comprensione e perci stesso scritti con un
contenuto adeguato al senso comune ed a ci che potesse essere
immediatamente comprensibile. Nel 1616 d.C. per il copernicanesimo
viene messo all'indice dalla Chiesa, come elemento di rottura della
verit assoluta delle Sacre Scritture. Galilei viene quindi ammonito
a non proseguire lungo il cammino delle sue ricerche con il
medesimo criterio interpretativo, dopo la condanna delle
affermazioni circa il moto della Terra intorno al Sole. Galilei per
interviene nella polemica seguita al passaggio delle tre comete nel
1618, in difesa del sistema copernicano, contro l'utilizzazione da
parte gesuitica della disposizione planetaria di Tycho Brahe.
10.
- Nel 1622 Galilei scriveIl Saggiatore , dove rispondendo ad un
testo precedente dell'astronomo gesuita Orazio Grassi il matematico
pisano espone una teoria delle comete, che le considera
erroneamente come oggetti nati dalla riverberazione della luce del
sole su efflussi vaporosi provenienti dalla Terra. Nella stessa
opera galileiana collocata la celebre identificazione della Natura
con il gran libro matematico e geometrico dell'universo, che vale
la pena citare per esteso:L a filosofia scritta in questo
grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli
occhi (io dico l'universo), ma non si pu intendere se prima non
s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali
scritto. Egli scritto in lingua matematica, e i caratteri son
triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi
impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi un
aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.
11.
- NellaLettera a Francesco Ingoli(1624 d.C.), segretario della
Congregazione di Propaganda Fide, Galilei definisce insieme alla
possibilit di una molteplicit dei mondi il principio dellarelativit
dei movimenti , creando un'analogia fra la caduta dei gravi sulla
superficie terrestre ed il movimento di una nave: il moto
universale della nave, essendo comunicato all'aria ed a tutte
quelle cose che in essa vengono contenute, e non essendo contrario
alla naturale inclinazione di quelle, in loro indelebilmente si
conserva. Nello stesso anno Galilei comincia la stesura delDialogo
sopra i due massimi sistemi del mondo, il tolemaico e il
copernicano(1632 d.C.). Qui Simplicio aristotelico e Salviati
copernicano discutono della validit dei due massimi sistemi
cosmologici esistenti; Sagredo, invece, media fra i due e conduce
lo sviluppo del discorso e dell'argomentazione (pur simpatizzando
per il sistema copernicano). Essa per prima porta a criticare
l'apparato tolemaico, perch privo delle necessarie conferme
empiriche e delle opportune relazioni di tipo
matematico-geometrico. Quindi il discorso si appunta sulla
confutazione delle obiezioni al moto di rotazione e rivoluzione
terrestre. Infine giunge alla determinazione delle cause del
movimento delle maree terrestri.
12. 13.
- L'Inquisizione romana chiede per subito a Galilei di comparire
di fronte al S.Uffizio, per discolparsi dall'accusa di avere
conservato e difeso per se stesso e nei confronti degli altri e di
avere persino insegnato la dottrina copernicana, considerata
contraria agli insegnamenti di S.Madre Chiesa (si veda il precetto
del cardinale Roberto Bellarmino, del 1616 d.C.). Qui Galilei si
sottomette alla volont degli accusatori e rigetta lontano da s la
convinzione e l'opinione copernicana, facendo completa abiura (22
giugno 1633 d.C.). Viene cos confinato a vita nella sua villa di
Arcetri, dove ha per modo di scrivere iDiscorsi e dimostrazioni
matematiche circa due nuove scienze(1638 d.C.). Qui i medesimi
protagonisti delDialogodiscutono prima della resistenza dei corpi
ad essere spezzati, piegando verso ipotesi corpuscolari; poi della
statica e delle leggi della dinamica (moto uniforme, naturalmente o
uniformemente accelerato).
14.
- Verso la conclusione della propria vita Galilei diede infine
impulso alle ricerche matematico-geometriche del proprio allievo,
Bonaventura Cavalieri, suggerendogli l'approfondimento del metodo
degli indivisibili, per il calcolo di aree e volumi.
15. 16. 2. La critica del principio di autorit.
- La battaglia intrapresa da Galilei per l'autonomia della nuova
scienza venne combattuta su un duplice fronte: da un lato egli
dovette contrastare le fortissime limitazioni e censure che la
Chiesa ufficiale gett prima contro alla tradizione copernicana nel
suo complesso, poi contro le sue difese e divulgazioni di essa;
dall'altro egli dovette misurarsi costantemente a livello culturale
contro gli attacchi della tradizione aristotelica, dominante nelle
universit di Padova, Bologna, Pisa e Roma.
17. La Controriforma aveva stabilito che ogni sapere dovesse
essere in armonia con le Sacre Scritture, nella precisa
interpretazione che ne dava la Chiesa cattolica. Questa
subordinazione dei saperi alla teologia ed ai dogmi di fede della
religione cattolica impediva qualsiasi sviluppo argomentativo, che
non fosse la prosecuzione e la ripetizione delle riflessioni
aristotelico-tomiste e scolastiche medievali. 18.
- L'ispirazione sacra dei testi religiosi non poteva essere
intaccata dall'invalidazione di alcuna parte di essi, ma questo
avrebbe comportato per Galilei il discredito della Chiesa stessa,
attardata alla difesa d'autorit di affermazioni oramai considerate
superate dal progresso scientifico. Cos lo scienziato pisano
propose nelle sueLettere copernicane(aBenedettoCastelli, a
monsignor Dini e a Cristina di Lorena) di considerare e valutare
due specie e tipi di espressioni e di linguaggi, che non potevano
essere in contraddizione fra loro: uno, quello religioso e morale,
dellaBibbia , voluto da Dio per l'edificazione e la salvezza delle
coscienze e delle anime; l'altro, sempre voluto da Dio, espresso
nella Natura ed approssimabile grazie ai caratteri ed alle parole
matematiche e geometriche. Cos, da un lato mentre le Sacre
Scritture avevano utilizzato un linguaggio antropomorfico e
relativo alle conoscenze volgari (per finalit morali), la nuova
scienza avrebbe dovuto badare unicamente a quelle leggi
invariabili, che lo stessoSpiritoaveva incardinato nella
Natura.
19.
- Meno traumatico, ma non meno difficile, fu il contrasto di
Galilei con la tradizione culturale aristotelica, fedele alleata
ideologica della Chiesa cattolica. Galilei sub diverse polemiche da
parte degli aristotelici del tempo, infedeli prosecutori
dell'interesse reale e concreto per la natura del proprio
capostipite, Aristotele. Galilei si sentiva, infatti, come un vero
seguace dell'interesse naturalistico e razionale dello
Stagirita.
Da .Galileo e il problema della tecnica.Di Fabio MInazzi. 20. 3.
Le scoperte fisiche e astronomiche.
- Il contributo pi importante di Galilei allo sviluppo della
nuova scienza sin dall'inizio orientato allo studio del moto e
delle forze che paiono regolarlo (meccanica e dinamica). La prima
apparente acquisizione della dinamica galileiana l'affermazione del
principio di inerzia, per i movimenti che si sviluppano lungo una
traiettoria perfettamente circolare, quale quella degli asti
celesti. Era una specie di conservazione divina ci che garantiva
l'equilibrio fra la forza positiva, centripeta, e quella negativa,
centrifuga. I corpi poi potevano cadere in modo naturale con una
variazione di velocit, che non era dichiarata semplicemente
proporzionale al loro peso (come volevano gli aristotelici), ma
invece era per tutti identica, tolta la resistenza dell'aria (cfr.
Newton, accelerazione di gravit: 9,8 m/s ).
21.
- In questo modo Galilei prima distingueva fra velocit e sua
variazione (accelerazione), poi attribuiva la causa di quest'ultima
ad una forza speciale (secondo principio della dinamica; cfr.
Newton). In ultimo lo scienziato pisano definiva la massa del corpo
in movimento considerato come il risultato del rapporto di
proporzionalit fra la forza che agisce su di esso e l'accelerazione
che questa gli garantisce (F/a = M).
22. Con il nuovo impianto strutturale, che tali leggi gli
assicuravano, Galilei procede quindi alla distruzione della
cosmologia aristotelico-tolemaica. Per prima cosa afferma l'identit
delle nature, terrestri e celesti. Poi, grazie a questa, approva il
copernicanesimo, come prova dei movimenti generali, della Terra e
dei pianeti, attorno al Sole. Sar ilSidereus Nuncius , con la serie
delle sue scoperte astronomiche, a dare il colpo definitivo alla
vecchia struttura del mondo. 23.
- All'osservazione del cannocchiale galileiano la Luna mostrava
pianure, valli e montagne analoghe a quelle terrestri. Nello stesso
tempo analizzando i movimenti di Giove, Galilei si accorge della
presenza di quattro piccole faci, apparentemente in movimento
regolare attorno al pianeta (i satelliti medicei). Giove e la
Terra, accompagnati dai propri satelliti, potrebbero dunque ruotare
attorno al Sole, che lo scienziato pisano scopre deturpato da
macchie in rapida trasformazione.
24.
- Infine il cannocchiale galileiano offr la prova regina del
possibile movimento dei pianeti attorno al Sole, con la scoperta
delle diverse fasi luminose del pianeta Venere. Il cannocchiale poi
permise a Galilei di osservare la profondit del cielo stellato e di
analizzare la Via Lattea.
Le fasi della Luna 25.
- NelDialogo sopra i due massimi sistemi del mondo(1632 d.C.)
Galilei espone argomenti decisivi a favore del copernicanesimo. In
quest'opera lo scienziato pisano prima dissolve la distinzione fra
mondo sopra-lunare e mondo terrestre, utilizzando le scoperte
precedentemente presentate nelSidereus Nuncius ; poi confuta gli
argomenti contro il moto della Terra, utilizzando il principio di
relativit dei movimenti (necessit di un osservatore esterno per la
decisione sui moti). Quindi viene dimostrato il moto della Terra e
alla fine le cause probabili del moto delle maree. Senza
cannocchiale, dunque, Galilei non sarebbe riuscito a portare
esperienze valide e comunemente riconoscibili, tali da convalidare
le argomentazioni poi proposte a favore del movimento della Terra e
dell'immobilit del Sole. Altri strumenti vennero escogitati dallo
scienziato pisano, per produrre e riprodurread libitumle necessarie
sensate esperienze, base delle argomentazioni e della loro
successiva verifica sperimentale. In questo modo lo strumento
scientifico diventava il mezzo necessario, non solo per la raccolta
delle osservazioni, ma anche per la costruzione e la verifica degli
schemi argomentativi presentati.
26. 4. Il metodo della nuova scienza.
- L'attivit conoscitiva e di ricerca inaugurato da Galilei si
avvale dunque di una ben precisa trasformazione del metodo
investigativo, che pone natura e ragione in un rapporto nuovo,
artificiale. Prima di tutto il problema che deve essere affrontato
viene opportunamente predisposto e costruito con l'aiuto degli
strumenti adeguati allo scopo: in questo modo esso viene analizzato
ed organizzato nelle sua rete e rapporti di tipo quantitativo
(grandezze e rapporti geometrici). In secondo luogo viene formulata
un'ipotesi, che possa costituire il nerbo unitario dello scorrere
dei fenomeni, che possa valere come giustificazione del loro
reciproco presentarsi. Alla fine l'ipotesi stessa viene verificata
o falsificata dall'esperimento progettato e viene cos assunta come
legge necessaria dei fenomeni considerati (della loro relazione),
oppure sostituita da un'altra ipotesi, perch venga essa stessa
sottoposta alle medesime procedure di verificazione.
27.
- Secondo l'itinerario speculativo galileiano, allora, le
esperienze che i sensi possono apportare con l'ausilio fondamentale
ed essenziale della strumentazione tecnica adeguata sia in sede di
raccolta ed elaborazione osservativa, sia in sede di verifica
sperimentale, devono combinarsi ed intrecciarsi con le necessarie
dimostrazioni, di tipo logico-matematico. Le sensate esperienze
devono intrecciarsi con le necessarie dimostrazioni, per presentare
lo spaccato apparente di una realt costituita da fenomeni
correlativi, posti in relazione necessaria da un'ipotesi
trasformata in legge, naturale e razionale. Il nuovo metodo
scientifico cos unisce un momento induttivo di raccolta ed analisi
delle informazioni desunte dai sensi ad un successivo momento
ipotetico-deduttivo dove la disposizione razionale
(matematico-geometrica) delle relazioni interviene a dare forma al
precedente contenuto materiale (fisico).
28.
- Il circolo interpretativo inaugurato da Galilei i fatti della
sensibilit vengono spiegati dalle strutture di ragionamento e di
comunicazione della logica geometrico-aritmetica, che sono a loro
volta coperti e giustificati (verificati) dal corretto rapporto di
previsione sperimentale apre la relazione ed il rapporto fra
immaginazione attuale ed immaginazione futura (argomentazioneex
suppositione ), fra selezione ed organizzazione del materiale
oggetto della sensibilit umana (esperienza) e disposizione di un
atto futuro, reso necessario astrattamente dalla rete dei rapporti
geometrico-aritmetici e attualmente dalla verifica sperimentale o
dei sensi (correttamente o adeguatamente utilizzati). In questo
modo la semplificazione e l'astrazione, la costruzione di una realt
immaginata, a costituirsi come elemento e principio primo del nuovo
metodo scientifico. Molti accidenti giudicati ininfluenti, perch
impertinenti o incongruenti vengono tranciati via ed
abbandonati.
29.
- Una serie precostituita di fattori viene fatta entrare e viene
organizzata secondo particolari e speciali disposizioni di
carattere eminentemente quantitativo geometrico ed aritmetico
mentre altri fattori di carattere eminentemente soggettivo e
qualitativo vengono espunti, perch giudicati previamente
ininfluenti. Per questo motivo le sensate esperienze galileiane
sono in effetti degli esperimenti mentali, dove la capacit
selettiva dello scienziato si accompagna alla propria virt
produttiva e riproduttiva. In questo modo la Natura si trasforma in
un possibile ordinamento oggettivo, con una struttura di relazioni
di tipo causale, spiegate da leggi di carattere
matematico-sperimentale, riconosciute universalmente.
30. 5. Scienza e filosofia.
- Ma di fronte all'impostazione del nuovo metodo galileiano quali
potevano essere le premesse filosofiche, che ne giustificavano
l'applicazione? Galilei in primo luogo riteneva che l'intero
universo fosse la creazione perfetta di un Creatore perfetto: nulla
di naturale doveva essere considerato inutile o dannoso. La
sovraimposizione di scopi umani di controllo e di dominio alle
finalit naturali e lo studio delle stesse dovevano essere
un'attivit soggetta ad una attenta valutazione di tipo etico:
entrambe per non erano patrimonio dello scienziato, che doveva
badare esclusivamente alla presenza di determinate cause
efficienti, non ad eventuali cause finali, che rimanevano in mano
in primo luogo alla regolazione divina, in secondo luogo a
legislazioni di tipo canonico o civile. Lo scienziato si occupa
solamente delle leggi scientifiche, che esprimono le costanti di
comportamento attraverso le quali la natura stessa agisce.
31.
- Un mondo in cui tutto pare essere soggetto al potere della
legislazione un mondo indubitabilmente abitato ed agito dal
pensiero della necessit. In questo Galilei si rivolgeva sia alla
tradizione platonica, che a quella averroista: se la prima pensava
alla preesistenza di un Dio artefice benigno, la seconda ne
dimostrava l'intervento nel mondo attraverso un piano
provvidenziale necessario. Le finalit e le cause prime degli enti
creati naturali erano in mano a Dio, che conoscendole
immediatamente e totalmente con un atto intuitivo, le produceva e
le faceva arrivare alla presenza ed alla conoscenza dell'uomo. Il
quale per difettava nella propria potenza limitata ed era pertanto
costretto ad utilizzare una forma di conoscenza astratta ed
immaginativa, con la quale cercava di supplire alle proprie
deficienze ontologiche.
32.
- Il rapporto fra il divino e l'umano e naturale restava, dunque,
vincolato per Galilei ad una sorta di necessitarismo reale, ad un
pensiero di determinazione che accosta la volont, la potenza e
l'amore divini all'apertura di un essere creato, che viene come
sezionato nelle sue partizioni istituzionali: vi la parte dedicata
all'intervento ecclesiastico la morale dei fini e la religione nel
suo aspetto dottrinario e la parte dedicata all'investigazione
scientifica. Come la prima, anche la seconda opera per una sorta di
rispecchiamento: soggettivo la prima, oggettivo la seconda. Cos
l'artificio ideale galileiano si inserisce portando con s
l'influenza pitagorica di un mondo a struttura
geometrico-matematica, l'ambientazione atomistico-democritea (che
distingue fra elementi conoscitivi intrinseci
quantitativo-relazionali e relazioni estrinseche di tipo
organolettico) e una strutturazione necessitarista di tipo
platonico-averroista (di un mondo uniforme nel suo ordinamento,
causale e finale).
33. 6. Il processo.
- Mentre i gesuiti, dopo la pubblicazione delSidereus Nuncius ,
rimasero in prudente attesa degli sviluppi delle argomentazioni
galileiane, i domenicani attaccarono subito lo scienziato pisano
(Niccol Lorini, Tommaso Caccini). I teologi del S.Uffizio
pronunciarono quindi nel febbraio del 1616 il proprio atto di
condanna del copernicanesimo.
Galilei di fronte al S.Uffizio 34.
- Secondo il giudizio dogmatico da loro esposto la tesi
eliocentrica copernicana era: (1) assurda e falsa in filosofia,
formalmente eretica, (2) la conseguente mobilit della Terra assurda
e falsa in filosofia, per lo meno erronea nella fede. Le opere di
Copernico venivano quindi poste nell' Indice dei Libri proibiti
.
35. Nello stesso anno Galilei viene convocato dal cardinal
Bellarmino e formalmente ammonito a non tenere, difendere ed
insegnare la dottrina copernicana. 36. Dopo la pubblicazione nel
1632 delDialogo sopra i due massimi sistemila questione del
copernicanesimo riesplode in tutta la sua virulenza: nello stesso
anno Galilei viene convocato a Roma, presso il S.Uffizio. Egli
viene quindi condannato e costretto all'abiura (1633 d.C.). Alla
fine viene confinato a vita nella sua villa di Arcetri. 37. La
condanna di Galilei (1633) L'abiura di Galilei (1633)