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17-18 Giugno 2004: Casei di Gerla (Pavia) - Pontecurone (Alessandria)

Foto: Raffaele Vaccari

Il 22 Giugno 2004, quattro giorni dopo il ritrovamento del crop circle (foto sopra), Ilaria Dotta scrive un interessante articolo per “il Giornale del Piemonte” (pag. 9): Gli Ufo atterrano nell’Alessandrino. Non è servito neppure dar corrente all’impianto d’irrigazione. «Ma che cosa pensava, che ci spaventassimo per un po’ d’acqua?». Non hanno certo paura di qualche centimetro di fango, gli appassionati e temerari «ufologi» del Piemonte. D’altronde, l’occasione è davvero troppo ghiotta. Se fino a ieri per scoprire i segni della presenza aliena sulla terra, i nostri «amici di Et» dovevano accontentarsi di accendere il televisore e guardare «Taken» (il nuovo serial di Steven Spielberg), ora hanno finalmente la possibilità di «toccare con mano». È sufficiente unirsi alla folla di curiosi che da sabato affollano i prati vicini a Pontecurone, piccolo paese dell’Alessandrino. Proprio qui, infatti, è avvenuto nei giorni scorsi qualcosa di alquanto strano. E qualcuno grida già al miracolo. Pardon, all’«atterraggio». Di un’astronave, una navicella o qualcosa di simile. Comunque, un «oggetto non identificato» proveniente da qualche mondo lontano.

«Tutto è successo nella notte tra giovedì e venerdì scorso, più precisamente tra la mezzanotte e le cinque del mattino», racconta Alfredo Lissoni del Cun, Centro ufologico nazionale. Soltanto poche ore prima un gruppo di ragazzetti del paese era passato da quelle parti, di ritorno da una serata di baldorie, e non aveva notato nulla di strano. Poi, all’improvviso, i cerchi. Sette in tutto, grandi e perfetti. Disegnati da un’entità «non umana», secondo qualcuno. O dalla mano di un abile «land artist», secondo qualcun altro.

«La formazione è composta da sette cerchi disposti a croce latina per una lunghezza di trentadue metri - ha spiegato Lissoni a poche ore dal sopralluogo -. La fattura del disegno è ottima e le spighe sono dolcemente piegate verso il terreno, inclinate lungo i nodi dello stelo». Non ci sono spighe rovinate, secondo gli esperti del Cun. «E questo porterebbe inevitabilmente a escludere che si sia trattato dell’azione di qualche

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burlone con bastoni, corde o rastrelli». Il primo cerchio, quello più grande, ha un diametro di oltre tredici metri e mezzo e le spighe sono tutte piegate in senso antiorario, a partire da un punto a tre quarti dal centro del cerchio.

«L’aspetto più interessante - ha aggiunto il collega ufologo Valentino Rocchi, investigatore del Cun - è che il disegno si trova in mezzo alle spighe, senza che vi sia alcun passaggio d’entrata». Quelli che si vedono adesso, infatti, sono stati creati dal calpestio dei tanti curiosi che si sono alternati sul posto negli ultimi due giorni. E gli ufologi non hanno timori nel saltare alle «logiche» conclusioni: «L’unico sistema per realizzare una figura di questo genere – ha decretato l’investigatore - è sicuramente quello di farla ”dall’alto”».

Basterebbe soffocare quell’ultimo barlume di raziocinio e amore per la scienza, per arrivare ad affermare che in Piemonte sono sbarcati gli alieni. Non arrivano a tanto, gli illustri studiosi del Cun, che si limitano a precisare: «È la prima volta, in Italia, che si trova un simile disegno in un campo circondato integralmente da spighe intere. Nel corso del 2003 siamo stati chiamati a intervenire in venti posti diversi. Solo dieci giorni fa, ad esempio, eravamo ad Acqui Terme. Ma questo di Pontecurone è senza dubbio il caso più importante che ci sia mai stato segnalato fino ad ora». Un caso tanto importante da aver immediatamente suscitato la curiosità del Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale. Al suo rappresentante Francesco Grassi è bastata una rapida occhiata «in loco» per togliersi ogni dubbio: «Sono stato a Pontecurone domenica e posso senza dubbio affermare che si tratta davvero di una splendida formazione geometrica - spiega lo studioso -, un crop circle che sicuramente non ha un’origine naturale». Si escludano dunque temporali, vento e grandine (quella, semmai, è arrivata soltanto più tardi, a cancellare le ultime tracce dei cerchi).

Ma non si parli neppure di paranormale. «È un disegno realizzato da mani umane - conclude Grassi -, da qualche bravo artista che sa di dover restare anonimo». Un nuovo Michael Heizer che non potrà mai godere della propria fama. In caso contrario, infatti, saprebbe di incappare nell’ira di tanti ufologi delusi. Di tutti, ma di uno in particolare. Ad accorgersi della scoperta è stato Emilio, il proprietario del terreno. E ancora adesso si pente di averne parlato. Se avesse fatto finta di niente, se avesse rasato il campo e fosse tornato a casa - a dormire e a dimenticare - ora sarebbe tutto diverso. Non ci sarebbero le centinaia di curiosi pronti a saltare tra le spighe alla ricerca di un indizio qualunque, un pezzo di astronave o un’impronta di piede alieno.

Pronti a calpestare senza pietà il lavoro di un’intera stagione. In nome della «conoscenza». Non glielo perdonerebbe, Emilio, uno scherzo del genere. E non glielo perdonerebbero - a quell’incosciente di un artista - neppure i suoi compari, accorsi dalle cascine intorno per aiutare l’amico a difendere la sua terra. Con un’improvvisata recinzione di spago e paletti in legno, e con i bocchettoni dell’impianto di irrigazione utilizzati a mo’ di idranti. Un po’ d’acqua, per calmare i bollenti spiriti e allontanare quei bipedi che a volte sanno essere più dannosi di un intero stormo di corvi. «Per fortuna non ci sono stati problemi d’ordine pubblico - assicurano dalla stazione dei Carabinieri di Pontecurone -. Non abbiamo ricevuto chiamate, né siamo stati costretti a intervenire per tenere a bada visitatori un po’ troppo effervescenti».

A dirla tutta, però, una telefonata al 113 sembra essere arrivata. «Mio padre lo aveva detto», continuava a ripetere domenica una ragazza del paese. «Aveva addirittura chiamato i carabinieri, dopo aver visto quelle strane luci in cielo». Inutile dirlo, era la notte tra giovedì e venerdì. «Le forze dell’ordine, però, non sono intervenute. E mio padre è rimasto lì, da solo, a osservare il cielo». Ma forse è meglio così. Forse, se davvero fossero intervenuti i carabinieri, la magia avrebbe rischiato di svanire. Così, almeno, resta una bella storia da raccontare a figli e nipotini. Dei segni tra il grano, d’altronde, non rimane

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che il ricordo. La violenta grandinata di domenica ha infatti terminato il lavoro di «cancellatura» già cominciato dall’esasperato Emilio.

Da quel contadino che oggi ha finalmente potuto tornare al lavoro. Fin dalle cinque di stamattina, sul suo trattore. Con nel cuore - ne siamo certi – una piccola preghiera: che gli Ufo, questa notte, se ne siano stati a casa loro. O che, almeno, siano stati un po’ più «discreti». Il girono prima era già uscito un articolo su “Il Piccolo”, giornale di Alessandria e Provincia. Riportiamo anche questo articolo: Gli studiosi di un centro di Milano sul posto per controlli: "In Italia, mai un caso più interessante"

Sono sette i cerchi nel grano comparsi in un campo, all'alba di venerdì a Pontecurone, sulla strada Cavallerezza che porta a Casei Gerola. Il misterioso episodio è analogo a quello verificatosi, qualche settimana fa, ad Acqui, quando erano stati individuati dei cerchi nella zona degli archi romani. Il fatto ha suscitato la curiosità di parecchie persone che si sono fermate ad osservare e a commentare i segni lasciati nel frumento, piegato tutto nella stessa direzione.

La nostra provincia quindi nel giro di poche settimane è stata interessata più volte da questo insolito fenomeno che ha destato non soltanto la curiosità della gente ma anche di chi studia questi "cerchi". E' di ieri infatti l'intervento del Centro ufologico nazionale. Dalla sede di Milano è infatti giunta in redazione, la dichiarazione di autenticità di questi cerchi apparsi a Pontecurone. A dire che non si tratta di uno scherzo, sono gli esperti di questo istituto, la più antica associazione di studio privata collegata all'aeronautica militare.

I tecnici, giunti sul posto sabato pomeriggio con diversi strumenti di rilevazione, hanno effettuato una ricognizione utilizzando anche un elicottero. Alfredo Lissoni, responsabile per la Lombardia dichiara: "La formazione di Pontecurone è composta da sette cerchi disposti a croce latina e lunga 32 metri; la fattura del disegno è ottima e le spighe sono dolcemente piegate al terreno, inclinate lungo i nodi dello stelo. Non sono minimamente rovinate e questo porta a escludere che si sia trattato del'azione di qualche burlone con bastone, corde o rastrelli". L'aspetto più interessante, secondo Valentino Rocchi, un altro ricercatore del Centro: "é che il disegno era in mezzo alle spighe senza che vi fosse alcun passaggio d'entrata (quelli che si vedono son stati creati dai curiosi). L'unico sistema quindi per aver creato la figura è dall'alto".

Gli ufologi concludono la loro relazione facendo notare che quello di Pontecurone è senza dubbio il "caso più importante mai segnalato in Italia sino ad oggi". Ma il primo giornale a parlarne era stato “La Provincia Pavese”, il 19 giugno.

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Su “Metro” di Milano, qualche giorno dopo, esce un articolo ed anche una foto a colori.

Se per Grassi ed il Cicap il caso è dunque interessante ma “umano”, per il C.U.N. c’è qualcosa di più. Infatti Valerio Rocchi, del Centro Ufologico Nazionale, ha provveduto ad effettuare delle analisi (grazie alla Fondazione Sentinel, di cui riportiamo anche 6 foto sottostanti), i cui risultati sono riportati qui sotto.

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RISULTATI DELLE ANALISI REPERTO A (spighe all'interno del cerchio)

DETERMINAZIONI

Azoto totale (TKN) come N Fosforo estraibile come P Potassio estraibile come K

Vitamina E

U.D.M.

g/100g di parte edibile mg/100g di parte edibile mg/100g di parte edibile

micromg/100g di parte edibile

RISCONTRI ANALITICI

7.9 355 423 1024

Livelli di radioattività: non rilevati sull'intero campione in esame (8g) livelli di radioattività superiore al fondo naturale (0,1 uSv/h). La misura della radioattività è stata eseguita con contatore a tubo geiger LND Inc. Mod.712, dotato di finestra in mica diametro effettivo di 9,14 mm, riempimento gas neon + alogeno. Sensibilità e risposta energetica: livelli di picco a 60 KeV nel funzionamento in piano, entro + - 10% - 20% (finestra) e + 5% (lato superiore) su campo utile da 200 KeV a 1 MeV. Linearità accettabile della risposta del tasso di dosaggio, rapporta a fotoni Y (60Co) su un campo da 1 uSv/h a 10 mSv/h. La misura è indicativa dei valori complessi di radioattività. La determinazione della presenza di singoli radioisotopi in tracce richiede determinazioni mediante spettometria gamma e /o beta.

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REPERTO B (spighe all'esterno del cerchio) N. N.

Inoltre, come mostra ancora Rocchi in alcune foto da lui scattate (e pubblicate da Progetto Herstell - hwh22.it - e da Alfredo Lissoni), si può notare la mancanza di ingressi esterni nel cerchio più esterno, e effetti del "vortice" in uno dei cerchi interni.

Sul posto con Rocchi c’era anche Lissoni, che nel suo sito racconta la sua versione (ringraziamo e citiamo:) La formazione, simile ad un matraccio alchemico, era composta da sette cerchi disposti a croce latina e lunga circa 32 metri (non fu possibile misurare con precisione, perché a metà indagine arrivò il contadino inferocito, che minacciava di spararci; solo con grande fatica l'amico Rocchi riuscì a rabbonirlo e a convincerlo di lasciarci lavorare). La fattura del disegno stavolta era ottima e le spighe dolcemente piegate al terreno, inclinate lungo i nodi dello stelo; non erano minimamente rovinate e questo porta ad escludere che si sia trattato

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dell'azione di qualche burlone con bastoni, corde o rastrelli. Il primo disegno, quello più grande, aveva un diametro di 13.60 metri ed era un cerchio perfetto. Lì, le spighe erano tutte piegate in senso antiorario, partendo da un punto a 3/4 dal centro del cerchio. "L'aspetto più interessante", ha notato Rocchi, "è che il disegno era in mezzo alle spighe, senza che vi fosse alcun passaggio d'entrata (quelli rilevati in seguito erano stati creati successivamente dai curiosi; è stato il contadino a confermarcelo, in una videointervista). L'unico sistema per avere realizzato la figura, dunque, è dall'alto, da dove peraltro si nota l'effetto riflesso delle spighe schiacciate e non piegate. Quando ho intervistato il contadino (il campo è legalmente a Pontecurone) mi ha detto che se le spighe vengono piegate manualmente (con corde, rastrelli, piedi), non rimangono così e comunque, dopo qualche ora, tendono a risalire naturalmente in posizione eretta. A Pontecurone non era stato così e l'uomo, Alessandro S., mi disse che l'effetto appiattito si rileva anche in fase di mietitura, quando la mietitrebbia raccoglie tutte le spighe erette tranne quelle piegate, che anche dopo molti giorni rimangono appiattite e continuano a crescere piegate. Il contadino era scettico sugli UFO, ma non sapeva spiegarsi chi e come avesse potuto creare quell'immensa figura. La maggior parte delle spighe presentava una piegatura sui nodi dello stelo, segno che erano state pressate dall'alto ed avevano ceduto...". Non solo. Quando siamo arrivati, c'era ancora un cerchio, di 3,40 m. rimasto intatto e completamente circondato da spighe. Non vi era alcun passaggio, creato successivamente da me, una volta penetrato per raccogliere campioni di spighe. Quel cerchio era assolutamente incontaminato e circondato da spighe. Non vi era entrato nessuno. Impossibile ritenere che sia stato fatto da burloni. Era la prima volta, in Italia, che si trovava un simile disegno vergine. E così, nel vicino campo aereo privato di Rivanazzano, abbiamo noleggiato un elicottero ed abbiamo sorvolato il campo scattando una ventina di foto aeree da 30 e 50 metri (curiosità: c'è stato chi ci ha fotografato da terra, convinto che - forse membri di chissà quale servizio segreto - fossimo lì per immortalare lui, anziché il campo!). Nota dolente a margine, il fatto che i soliti noti ultrascettici, sia nell'ambiente ufologico che in quello del paranormale, abbiano sentenziato essersi trattato di una burla, a volte senza nemmeno essersi presi la briga di andare sul posto, perché "i camminamenti d'ingresso erano ben visibili". Cari, dormienti signori: nel crop isolato il passaggio l'ho creato io, nel momento in cui ho dovuto violarlo

per prelevarne campioni (il che peraltro dimostra come sia impossibile non lasciare traccia, nel nostro grano). Ovviamente, professionalmente, a comprova ho realizzato foto e filmati che mostrano il cerchio prima, durante la mia ispezione, e dopo. In questo caso, che appare decisamente autentico, abbiamo raccolto la testimonianza di un signore che la sera prima della formazione del disegno aveva visto un UFO in cielo, mentre transitava in macchina da Salice Terme. Il proprietario del campo ci ha infine dichiarato che la notte di giovedì 17 giugno, a mezzanotte, un gruppo

di ragazzi erano passati accanto al campo e non avevano notato nulla. "La mattina alle cinque sono andato nel campo con il trattore e mi sono accorto che era comparsa questa strana figura, che il grano era tutto coricato". Dunque, chi o cosa ha disegnato il pittogramma ha avuto solo cinque ore di tempo. Delle ulteriori informazioni e note di curiosità provengono dal racconto di Andrea De Marinis, anch’egli recatosi sul posto.

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“Arrivando dal paese di Castelnuovo Scrivia, imboccando una strada di campagna che congiunge tale paese a Pontecurone, dopo qualche chilometro, ci si trova di fronte ad un santuario terminato nel 1641 consacrata alla Madonna delle Grazie. In questo luogo, in un anno tra il 721 e il 725 si fermò il corpo di Sant'Agostino, riscattato dagli infedeli dal re Lituprando per essere poi portato nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia, dove risiede tuttora.

L'attuale chiesa giace sulle spoglie di un antico tempio di epoca romanica consacrato a Cerece, dea della terra e, guardacaso del grano.

Percorrendo per meno di un chilometro la strada prima menzionata, ci imbattemmo nella formazione composta da sette cerchi; o meglio, quello che ne rimaneva dopo il passaggio del contadino a bordo del suo trattore.

Entrati nel cerchio, dopo qualche minuto giunse il proprietario che, dopo essersi calmato per avere scacciato gli ennesimi indesiderati visitatori, risultò abbastanza disponibile. Scoprimmo che il cerchio doveva essersi formato tra le 22.00 e le 6.00 del mattino, dato che quello era l'unico intervallo in cui egli non lavorava nei suoi campi. Inoltre ci fornì l'interessante notizia di una signora residente in cascina Brugna, luogo poco distante da dove ci trovavamo, la quale sosteneva di avere visto delle strane luci nel cielo la notte dell'apparizione del cerchio nel grano.

Dopo qualche indagine riuscimmo a trovare la testimone dell'evento luminoso. Si presentò a noi una signora sui cinquant'anni che lasciò le faccende di casa per rispondere gentilmente a qualche domanda.

Secondo il suo racconto la notte tra il 17 e il 18 giugno, intorno all'una e trenta di notte è stata svegliata dall'insolita agitazione dei suoi cani e del suo cavallo; associò questo atteggiamento a quello osservato poco prima del terremoto che colpì la zona un paio di anni addietro.

Affacciatasi alla finestra della sua stanza da notte vide il cavallo ritto su due zampe e i cani correre da una parte all'altra del cortile; notò inoltre che non solo i suoi animali erano irrequieti ma anche quelli dei suoi vicini manifestavano evidenti sintomi di agitazione.

Alzando gli occhi al cielo vide, nella direzione nella qualle la mattina seguente venne rinvenuta la formazione, due coni di luce provenienti dal cielo la cui origine era poco definibile.

Le luci cangiavano dal giallo dorato al blu, similmente ad una fiamma ossidrica in funzione.

Tutto a un tratto i due fasci luminosi si sono come riassorbiti in se stessi e schizzati via ad una velocità impressionante; lasciò passare qualche istante, poi incredula tornò a dormire.

Ancora una volta all'apparire di un cerchio nel grano è correlata la testimonianza di strana luci nel cielo.

Coincidenze?” Ma né il Cicap né Grassi, per così “poco”, possono cambiare opione. Grassi rilascia una intervista a “La Stampa” (edizione del 23 Giugno 2004, articolo di Mauro Facciolo) in cui conferma la sua posizione:

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«Nessun alieno, è soltanto arte» Il Cicap: gli autori di quei segni sono sicuramente uomini Intervista a Grassi Che cosa pensa dei cerchi di Pontecurone?

«Ho visitato minuziosamente la formazione dall'interno e ho notato che quello che veniva detto era assolutamente errato. La formazione non è composta da cerchi perfetti, i bordi presentano numerosissime sbavature e tutta l’area è costellata di tantissimi steli rotti e spezzati che ho fotografato e prelevato. La sezione spezzata inoltre è completamente ingiallita, praticamente secca al contrario dello stelo verde, e questo è un segno evidente del tempo trascorso a partire dal trauma subito dallo stelo». Quali conclusioni si possono trarre, allora? «Non posso che ribadire quello che ho sempre detto: anche in questo caso degli uomini sono sicuramente gli autori della formazione. L'appiattimento non è stato causato da intemperie, vento, pioggia o grandine, e la formazione mostra una evidente geometria». E le tracce di accesso che mancano?

«Per smettere di fare queste affermazioni perentorie e rendersi conto davvero di quante inesattezze vengano dette sui cerchi, l'unica soluzione è ‘’fare i cerchi’’. Solo se si fanno i cerchi ci si può rendere conto delle sciocchezze che vengono attribuite alle formazioni di cui si è assolutamente certi della paternità». Diversamente dall’ingegnere la pensa anche il contadino : "sono quasi 60 anni che faccio agricoltura e so riconoscere i segni e le tracce di qualcuno che passa nel grano: se si prova ad andare dentro nel campo uno può stare attento quanto vuole ma non può non lasciare tracce, è obbligato a lasciarle…perché il grano è bello e si vedrebbe subito." (fonte www.merlino.org; di cui anche le foto qui sotto)

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Carlo Sabadin ha intervistato il proprietario della coltivazione, sig. Armando Spinola: CS - Come valutate, Lei e la sua famiglia, questa vicenda nel suo complesso? AS - In modo estremamente negativo. Non immaginavamo che un "disegno" del genere attirasse così tanta gente.. La maleducazione delle persone va, spesso, al di là di ogni aspettativa... CS - Lei si trovava sul terreno, dove poi è stato scoperto il crop, fino a tardo pomeriggio.. AS - Ho lasciato il terreno, pere tornare a casa, verso le 21 di giovedì e sono ritornato alle 5 di venerdì mattina quando ho scoperto la formazione. Abito a poche centinaia di metri dal terreno e non ho visto o sentito niente di particolare durante la notte. Inoltre preciso che la strada adiacente al campo è molto frequentate per la presenza (nelle vicinanze) di noti locali notturni e motel. CS - Com'era la formazione quando è arrivato alle 5 di mattina? AS - Esattamente come Lei ha ricostruito sulla base del disegno preliminare. Cioè non vi erano passaggi verso i tre cerchi più piccoli "esterni" (vedi: http://www.hwh22.it/xit/S04_misteri/cropgerola.html ) e non esisteva possibilità di entrata. Peraltro, con questo livello di maturazione, è sostanzialmente inpossibile "entrare" senza segnare immediatamente il grano. CS - Infatti, io stesso, ho ripetutamente provato, da più punti... lasciando sempre una traccia evidente. Quindi ritiene abbastanza strano il modo con cui è stata realizzata la formazione? AS - In vita mia non ho mai visto niente del genere. Mai. CS - C'è qualche episodio collaterale o... effetti fisici che Lei (o la sua famiglia) avete notato in questi giorni? AS - Mia moglie ha avuto dei forti mal di testa ma.... forse è tutto dovuto allo stress accumulato. CS - Nello specifico il campo in oggetto è coltivato a grano... AS - Esattamente. Vi sono poi altri tipi di coltivazione, nei terreni vicini, come orzo. Ma la formazione è stata realizzata nel terreno coltivato a grano. Inoltre sottolineo come non abbia copertura assicurativa per... danni evidenti come questo (senza contare i tanti curiosi che lo hanno ulteriormente danneggiato). CS - Che tipo di persone ha potuto osservare durante i giorni del rinvenimento del crop? AS - Accanto a seri ricercatori, che si presentavano sempre con il proprio nome, cognome, associazione e biglietto da visita e facevano domande coerenti e logiche (ma questi gruppi sono stati davvero delle eccezioni Dottor Sabadin!), si sono, purtroppo, presentati molti personaggi alquanto discutibili.... Affermando di essere "ufologi" non dicevano neppure il proprio nome e con estrema maleducazione pretendevano di poter fare quello che volevano... Ho visto, quindi, molto dilettantismo e presunzione... CS - Fortunatamente vari e (aggiungo io) "seri" gruppi (Fondazione Sentinel, Hwh22, Cun, Gruppo Camelot) hanno potuto raccogliere, in modo meticoloso e "professionale", fin dall'inizio, preziose informazioni e "campioni" che si tenterà di analizzare. Lei ci terrà informato sugli ulteriori sviluppi della vicenda? AS - Certamente... In particolare, presterò grande attenzione a quel terreno e vi informerò subito se ci saranno novità. Sinceramente, però, spero di non rivivere più una tale esperienza... CS - La ringrazio molto per la disponibilità.

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A questo punto non possiamo non citare gli interessanti studi realizzati da Progetto Herstell (www. Hwh22.it ) su questa formazione. Ringraziandoli per la disponibilità., attingiamo direttamente dal loro materiale on-line.

Quelli che seguono sono rilevamenti effettuati dal nostro gruppo sabato 19 nel pomeriggio attorno alle ore 16 circa. Questfoto indicano la localizzazione geografica dell'area interessata.

Dai primi rilevamenti effettuati, è stato ricavato il disegno seguente, che mostra 7 formazioni circolari collegate con passaggi o camminamenti. Nella parte sinistra è mostrato l'insieme dei cerchi al momento in cui abbiamo effettuato la ricognizione (sabato 19); ma successivamente abbiamo avuto informazioni dal nostro collaboratore Carlo Sabadin (che a sua volta ha svolto indagini i giorni seguenti), che da alcune testimonianze, specie dal padrone del campo, sig. Armando Spinola, pare che originariamente gli unici collegamenti o passaggi erano quelli che collegavano il cerchio 'B', con i cerchi 'A', 'F' e 'C', così come mostrato nella parte destra del disegno.

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Questa è una serie di foto scattate sul posto. Chi volesse le foto originali in alta risoluzione è pregato di contattare il webmaster

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Altre foto del C.U.N.

Tutte le spighe di grano all'interno dei cerchi risultavano essere piegate a spirale in direzione antioraria; mentre quelle relative ai sentieri e camminamenti erano piegate tutte verso l'esterno della figura complessiva dei cerchi.

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Questa foto è stata scattata da Franco Bertelegni domenica 20 giugno, sera con una fotocamera digitale, dalla strada e puntando l'obiettivo verso i cerchi. Quello che è risultato sull'immagine, è l'area interamente cosparsa di una moltitudine di puntini luminosi azzurri che sembrano essere causa di una sorta di energizzazione. Questo discorso viene ad essere rafforzato anche dalle immagini seguenti, in cui la fotocamera riprende il centro di un cerchio, ma si nota una sfocatura dell'immagine proprio nell'area centrale, causata molto probabilmente da fenomeni energetici.

Originale Filtrata

Qua si nota il centro dei crops, dove l'obiettivo della fotocamera non è riuscito a mettere a fuoco l'intera zona. Il centro vero e proprio, risulta molto fuori fuoco rispetto alla scena stessa.

Altre foto notturne di Bertelegni, in originale (a sinistra) e con alcuni filtraggi (a destra).

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Queste sono alcune fotografie scattate sabato sera 26 giugno, sempre nel campo del crop, dal nostro amico Luigi 'Drago' della Fondazione Sentinel. Come si nota, dopo una settimana, l'area è ancora fortemente energizzata. Nelle foto sono visibili orbs e 'flying snakes'

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In concomitanza alle foto scattate da Luigi, questi che seguono sono frames tratti dai videoclip realizzati da Tiziano Vidali durante la stessa serata, e come si nota le forme energetiche, parrebbero verosimilmente molto presenti.

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Continuano a pervenirci fotografie notturne scattate nella stessa zona, sempre a sostegno dell'energia rilevata. Questo anche a distanza di giorni. Le foto seguenti ce le ha mandate Stefano ([email protected]) residente a Sale (AL).

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La testimonianza di Stefano:

Salve a tutti, sono un ragazzo della provincia di alessandria (Sale) super appassionato di tutto ciò che non ha risposta nel campo del razionale, il fenomeno crop circles che ultimamente sta colpendo anche qui vicino a me risulta una delle mie più grandi passioni, mi sono recato in questo mese sia nelle formazioni di Rho, Acqui e pure quella di Casei che secondo me è stata quella più interessante. Lunedi 21 giugno mi sono recato con la mia macchina fotografica Kodak nel campo nei pressi di Casei. Erano circa le 19 ma nonostante l'orario c'era moltissima gente compresi i CARABINIERI. Dopo aver fatto qualche foto (da fuori) e aver trattato con i proprietari del campo per entrare in quest'ultimo, ho capito che non c'era niente da fare, e cosi sono rimasto a parlare con la gente...Ho aspettato la bellezza di quasi 4 ore perchè i proprietari se ne andassero e quand'erano circa le 11 finalmente il silenzio e la tranquillità regnavano incontrastate (come del resto anche il buio), così ne ho approfittato per entrare nel campo e finalmente sono riuscito a scattare qualche foto decente.... Niente di particolare, fino a quando ho scaricato le foto nel mio computer ed ho notato in 2 o 3 foto delle "bolle" di luce sfuocate che a primo impatto sembravano delle lucciole che nn erano state messe a fuoco dalla fotocamera o addirittura l'obbiettivo sporco visto che mi rotolavo nel grano come un verme, ma invece dopo aver rivisto le foto più volte ho capito che non era niente di tutto questo.... Vi invio un paio di queste foto in allegato cosicchè voi possiate analizzarle, sarei lieto di avere qualche informazione in più sia sulle foto che anche sul fenomeno in generale.... Tornando al campo di Casei, che ci fosse qualcosa di strano l'avevo percepito anche io... Quando sono entrato all'interno del pittogramma, nonostante fossero state più o meno le 11 di sera, mi sentivo carico e nello stesso tempo avevo come la convinzione che stessi scoprendo qualcosa di sensazionale....non sò dirvi se tutto questo era dovuto alla strana energia del campo o erano solo delle emozioni che non avevo mai provato prima. Non mi è mai capitato nulla di simile. Nel campo eravamo presenti solo io e la mia ragazza e pure lei come me era agitatissima. Nè io nè lei però avevamo orologi o cellulari e sfortuna vuole che quel giorno avevo pure lasciato a casa la bussola che di solito viaggia con me !!! La macchina fotografica non mi ha dato nessun problema, anzi ha funzionato a meraviglia per tutta la sera.

In una foto scattata da Ivan di HWH 22 in prossimità del crop, si vede, in direzione sud-sud-ovest, ad un'altezza tra i 20° e 30 ° circa, un piccolo oggetto non identificato, che è stato possibile analizzare grazie ai filtri di Photoshop e con S-spline 2.0. L'oggetto non assomiglia a nessun tipo di aereo o velivolo simile; anzi, la sua forma è quella tipica di un disco volante, più schiacciata, e a giudicare dalle eleborazioni ha la forma di un chicco di grano. In base a ciò non non escludiamo che le molte anomalie rilevate nella zona ed accadute in quel momento (disturbi dei cellulari, problemi alle macchine fotografiche con "bagliori" nelle foto sviluppate, ecc…) possano essere collegate alla presenza dello strano ordigno volante nel cielo.

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Questa è la foto originale scattata da Ivan

Questa è la zoomata sull'oggetto

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Qua è stata evidenziata la posizione relativa alla data e ora della ripresa nel contesto astronomico

Queste che seguono sono alcune elaborazioni ai filtri per evidenziarne forma e struttura

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Molto probabilmente quell'oggetto potrebbe essere una componente che ha innescato tutta la serie di fenomeni accaduti in quella zona dall'inizio della scoperta dell'agroglifo. Non dimentichiamo infatti la testimonianza di alcune persone che dissero di avere avvistato forme di luce precedentemente alla comparsa del crop. _____________________________________________________________________________________

Ottobre 2004 Dopo quasi 4 mesi dalla sua apparizione, si torna a parlare del crop di Casei Gerola. Sulle basi di successive analisi grafiche e dopo il riscontro del BOL in movimento, sono state osservate altre sfere di luce che stazionavano sul campo; sfere riscontrate dalla foto aerea scattata dagli investigatori del CUN. Queste che seguono sono i filtraggi e gli ingrandimenti dei particolari notati. I filtraggi sono stati eseguiti con piu' combinazioni di filtri, e i particolari sono marcati con "A", "B", "C".

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Filtraggi relativi al particolare "A"

Filtraggi relativi al particolare "B"

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Filtraggi relativi al particolare "C"

Per concludere questo lungo report, mostriamo ancora alcune fotografie di “Galileo” (http://freeweb.supereva.com/circle/)

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Ad operare insieme a “Galileo” è il biologo del CUN Giorgio Pattera, il quale rilascia li seguente comunicato (scheda/relazione tecnica): Le analisi sui reperti (spighe e porzione di steli) prelevati nel “crop” di Pontecurone non possono essere considerate sufficientemente approfondite (e quindi attendibili) per il motivo che sono stati raccolti limitatamente alla spiga ed all’ultimo tratto dello stelo, terminante con la stessa. Questo impedisce la valutazione della piegatura nodale o meno, della misurazione dell’eventuale angolatura e dell’osservazione dell’ispessimento e/o allungamento dei nodi. Inoltre l’assenza di campioni di terreno, anche se non determinante, risulta fattore limitante le indagini. Ciononostante si possono esprimere alcune valutazioni, anche se solo di carattere obiettivo: 1 – Su tutte le spighe (sia quelle interessate dalla figura che quelle esterne) si è depositata un’insolita copertura di micro-granuli nerastri, come “polvere di carbone”. Quest’ultima non si è potuta analizzare perché tenacemente adesa alle cariossidi, alle glumelle ed alle

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reste delle spighe; in ogni caso la quantità che se ne sarebbe ricavata non avrebbe consentito indagini significative. E’ da escludere, in ogni caso, che la “polvere” in oggetto sia in qualche modo riconducibile al “carbone dei cereali”, micro-parassitosi vegetale ben conosciuta dagli agricoltori. (1) 2 – Le spighe raccolte lontano dal pittogramma contengono nettamente più acqua ( = sono più umide) rispetto a quelle interessate dalla figura, il che ha determinato la fioritura di muffe o lieviti d’un bel colore rosato (Rhodotorula rubra o Sporobolomyces salmonicolor, vedi foto). Non risulta facile giustificare una tale differenza di contenuto d’acqua in porzioni di coltivazione insistenti sullo stesso campo e relativamente vicine l’una all’altra (circa 10/15 metri), se non ipotizzando un irraggiamento, ”circoscritto” alla zona ospitante il pittogramma, da parte d’una fonte energetica a componente termica (microonde?), che abbia “estratto” buona parte dell’acqua contenuta nelle cellule dei tessuti vegetali degli esemplari di piantine facenti parte dell’agroglifo. 3 – Le spighe raccolte all’interno dell’agroglifo si presentano più grosse in confronto a quelle distanti dalla figura. 4 – Non è stata condotta alcuna indagine circa il possibile contenuto radioattivo del materiale vegetale, in quanto è trascorso un lasso di tempo eccessivamente consistente (oltre 5 gg.) dal momento della raccolta al momento delle indagini di laboratorio, dato che il rilevatore sul campo non era dotato di contatore Geiger-Müller. Come sappiamo, infatti, i radionuclidi eventualmente presenti hanno un tempo di decadimento assai veloce, dell’ordine di 24/48 h. max. (cfr. lo studio compiuto nel 1991 da Marshall Dudley e Michael Chorost sul terreno d’un “crop” inglese , in cui vennero isolati 13 differenti radionuclidi “short-live”, la cui emivita oscilla tra alcuni minuti e due giorni circa: http://execonn.com/cropcircles/isotopes.html). 5) – Non sono state rilevate emissioni o induzioni di variazione del campo magnetico da parte delle spighe, ma, come già esposto nel punto precedente, il fenomeno (osservato in altre occasioni) è transitorio e scompare in breve tempo. Note per l’utente: tutte le immagini, fotografie, disegni, articoli o citazioni, sono di proprietà esclusiva dell’autore o del sito citato. L’utilizzo di tale materiale è dunque subordinato all’esplicito consenso del medesimo, in mancanza del quale è fatto divieto di diffondere il suddetto materiale. Note per gli autori: ho cercato di contattare direttamente tutte le fonti dalla quali ho reperito foto, immagini, disegni, citazioni ecc riportati in questo articolo. Tuttavia per ragioni non dipendenti dalla mia volontà, in alcuni (rari) casi non è stato possibile rintracciare i legittimi proprietari. Qualora dunque nella presente pubblicazione fossero presenti immagini o altro di vostra proprietà e vogliate che siano immediatamente rimossi, sarà sufficiente comunicarlo via e-mail e provvederò immediatamente