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Università degli Studi di PaviaCorso di Laurea in
Comunicazione Interculturale e MultimedialeLaboratorio di Comunicazione Sindacale
coordinato daMarco Ferraresi
Introduzione alla Comunicazione
SindacalePavia, 27 novembre 2006
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Attenzione, non perdetevi questi incontri perché…
non ci sono altri corsi o laboratori sulla comunicazione sindacale in tutto il resto d’Italia,
perlomeno a livello universitario
Al più, troverete qualche iniziativa sindacale rivolta ai propri dipendenti…
1) Questo è strano e vedremo perché2) Dunque è una disciplina nuova
sul piano scientifico e didattico
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Altresì non perdetevi questi incontri perché…
non solo non troverete altri corsi…ma non troverete nulla da leggere in
materia!
Questo laboratorio “rischia” di essere l’unica fonte ragionata degli argomenti
in tema di Comunicazione Sindacale
potrebbe benissimo chiamarsi “Istituzioni di Comunicazione Sindacale”
se non avesse questo taglio pratico, di esperienza, di testimonianza
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Coerentemente alla sua natura di
laboratorioquesti incontri mirano infatti:
1) a fornirvi alcune testimonianze di
esperti (sindacalisti, giuristi, ricercatori…e anche artisti!)
2) a farvi “sperimentare” la comunicazione sindacale (ad es. attraverso brevi esercitazioni
di gruppo)
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Siamo al secondo anno di esperienza di questo laboratorio…
al momento in cui sto preparando queste diapositive non so ancora quanti sarete ad
ascoltarci…
…però qualche progresso c’è già stato:
1) da 6 incontri a 102) da un colloquio di idoneità ad un esame
con voto (2,5 cfu)
La frequenza è obbligatoria a TUTTE le lezioni
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ACHTUNG BITTE!!!
UNICO APPELLO ALLA FINE DEL CORSO
senza possibilità di altre date (disposizioni superiori)!
MARTEDI’ 30 GENNAIO ORE 14
Commissione composta dal sottoscritto e dalla dott.ssa Elena Maga
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“Comunicazione” - “Sindacale”
Sulla “comunicazione” sapete molte cose
Sul fenomeno “sindacale” magari qualcosa meno…
per cui occorre presentare e spiegare alcuni concetti
che ci faranno capire perché ha senso ed è importante
una serie di incontri sulla comunicazione sindacale
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Il mio fine è questo:dimostrarvi che il sindacato
per sua naturae per le attività che svolge
vive in gran parte di comunicazione
Dunque ha bisogno di professionisti della comunicazione
In verità attualmente ne ha pochi…ma voglio anche fare una scommessa…
in futuro (futuro spero prossimo) ne cercherà di più!Si può inoltre valutare la possibilità di stages
presso organizzazioni sindacali
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Cos’è un sindacato?E’ una organizzazione di
individui, strutture e strumenti
finalizzata (principalmente) alla tutela dei lavoratori e dei loro interessi
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Quando nascono i sindacati?Le prime forme di “associazioni professionali” sono le
corporazioni medioevali, che erano però cose ben diverse:
1) comprendevano sia i “titolari” delle attività che i loro “dipendenti”
2) disciplinavano in via esclusiva l’accesso alla professione
e le condizioni per la permanenza o per l’espulsione (natura per così dire “pubblica”,
un po’ come gli attuali ordini professionali)
3) dunque l’appartenenza ad esse era “obbligatoria” per poter esercitare una certa “professione”
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I sindacati cui facciamo riferimento oggi sono invece quelli che derivano dai conflitti sociali
seguiti alla Rivoluzione industriale (fine ‘700 in poi)
I primi (“trade unions”) si sviluppano in Inghilterra
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Finalità: 1) coalizzano i lavoratori (subordinati) per
rimediare a livello collettivo alla debolezza socio-economica dei singoli prestatori di lavoro nei
confronti dei “padroni”(funzione di coalizione
e di solidarietà di classe)
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2) cercano di contrattare condizioni di lavoro dignitose per tutti i loro rappresentati, stipulando i cosiddetti
contratti collettivi, che si rivolgono a tutti i datori di lavoro e a tutti i lavoratori di una determinata categoria produttiva
(funzione di “negoziazione collettiva”)
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3) promuovono se del caso azioni di protesta (come lo sciopero, che è
un’astensione dal lavoro per rivendicare un interesse comune)
(funzione di “lotta sindacale”)
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4) si propongono anche di creare forme di solidarietà in caso di malattia, infortunio,
invalidità, vecchiaia(oggi in particolare attraverso i c.d. “enti
bilaterali”)
(funzione previdenziale e assistenziale)
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5) In molti casi, certamente anche in Italia, il sindacato ha svolto, e talvolta svolge,
una funzione “politica”:
a) in un senso buono: funzione di “concertazione” con le pubbliche istituzioni
(governo, pubblica amministrazione, enti locali)
b) in un senso cattivo: commistione di denaro e di personalità a cavallo tra partiti e sindacati, pregiudicando la credibilità di questi ultimi
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Ma oggi non solo il sindacato fa tutte queste cose tradizionali…
ne fa anche molte altre!
6) Svolge funzioni “amministrative”, aiutando il cittadino a disbrigare pratiche fiscali
(es. dichiarazione dei redditi) o previdenziali (informando e indirizzando agli uffici):
si pensi ai CAF e ai patronati
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…e ancora
7) Svolge attività di “collocamento”, aiutando nella ricerca di un lavoro (specie dopo la fine del regime di monopolio pubblico del collocamento),
dunque mettendo in contatto con le imprese
8) Svolge una funzione formativa a favore dei propri dipendenti e di tutti i lavoratori iscritti al
sindacato, specie sulle tematiche del lavoro (ma non solo)
9) Svolge una funzione “ricreativa”, organizzando eventi e manifestazioni culturali
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10) Svolge una funzione di conciliazione delle controversie che possono nascere all’interno di un rapporto di lavoro
(mediante commissioni di conciliazione, insieme a rappresentanti dei datori di lavoro)
11) Svolge un’attività di sostegno nel patrocinio legale, aiutando il lavoratore a sostenere le
spese per la consulenza-assistenza di un avvocato in sede giurisdizionale, specie nelle
cause di lavoro
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12) Svolge una funzione in alcuni casi “para-legislativa”, nel senso che la legge
demanda la definizione di parti della disciplina giuridica dei rapporti di lavoro alle parti sociali(ad es. giorni di ferie, periodo di preavviso in
caso di licenziamento, ecc.)
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13) Svolge un’attività di promozione della cultura del lavoro, della dignità dei lavoratori e
della responsabilità socio-ambientale delle imprese
14) Svolte una funzione di integrazione dello straniero, per es. aiutando gli immigrati in tutti
gli adempimenti (es. rinnovo permesso di soggiorno) oppure organizzando corsi di lingua,
reperendo abitazioni, ecc.
15) Svolge più in generale un’attività di promozione di valori
(pace, tolleranza, accoglienza dei più deboli, ecc.)
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!Si badi che, sino ad ora, abbiamo fatto riferimento unicamente ai sindacati dei
lavoratori. In realtà, dopo di essi e come forma di reazione, sono nati anche sindacati dei datori di lavoro, che in una certa misura svolgono le
stesse funzioni.
E infine esistono “sindacati” anche di professionisti e lavoratori autonomi
che ne tutelano gli interessi economici e sociali
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Forse comincerà a venirvi il dubbio che “saper comunicare”
è una cosa importante per il sindacato…
…visto il tipo di funzioni che normalmente svolge…
Ma ci accorgeremo ancor più di questa importanza
se guardiamo un poco a come è strutturato
il sindacato (ci riferiamo al sistema italiano)
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La nostra Costituzione, dicendo (art. 39) che “L’organizzazione sindacale è libera”, pone un
principio di libertà sindacale, che comporta alcuni corollari:
- libertà di svolgere attività sindacale (che si sostanzia nelle funzioni già viste)- libertà del sindacato di costituirsi e
strutturarsi come meglio crede- libertà dei singoli individui di iscriversi o
non iscriversi a uno o più sindacati
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Libertà di costituirsi e strutturarsiI sindacati italiani, specie quelli storici (CGIL, CISL, UIL), hanno una struttura
estremamente articolata (che cioè si dispiega su molti livelli):
-livello interconfederale (si sforza di coordinare gli interessi di tutte le categorie)
- la confederazione comprende le singole federazioni, per ogni categoria produttiva
-le federazioni sono organizzate a livello nazionale, regionale, provinciale, zonale e infine di singola azienda
- questi sindacati inoltre aderiscono a sindacati europei o, addirittura, internazionali
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ESEMPIO della CISL
Struttura orizzontalea) CISL è la confederazione, con diverse UST
(unioni sindacali territoriali), per coordinare gli interessi di tutte le categorie, di tutti i lavoratori
Struttura verticaleb) Ci sono le diverse federazioni di categoria
(pure strutturate sul territorio):Cisl-Fim per i metalmeccanici, Cisl-Fit per i trasporti,
Cisl Medici, Cisl Filca per costruttori e affiniA livello aziendale ci sono le RSA
c) la CISL aderisce al CES e all’ICFTUd) altre strutture: INAS-CISL, CAAF-CISL, IAL-CISL
e) strutture “soggettive”: Cisl per i giovani, le donne, gli immigrati, i pensionati, ecc.
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Come avrete notato, sono strutture molto complesse, tutte integrate in
un’unica “Confederazione” : questo implica un impegno di coordinamento, di capacità di
comunicazione interna, non indifferente…
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Accanto ai sindacati storici (i più antichi e numerosi per numero di iscritti), esistono anche altre organizzazioni
sindacali che per distinguersi prendono il nome di
“sindacati autonomi” (si pensi ai COBAS o alla CONFSAL)
Ma anche questi sono spesso organizzati per territorio e per categorie e assumono una struttura confederale,
che abbraccia tutte le categorie di lavoratori(a differenza del sistema anglosassone che privilegia
inveceil “sindacalismo di mestiere”)
Poi ci sono i sindacati storici dei datori di lavoro
(es. Confindustria, Confcommercio…)
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Dicevamo anche un’altra cosa importante…la libertà dei lavoratori
di aderire o non aderire ad un sindacato.
Questo comporta una conseguenza pratica: il sindacato, se vuole essere davvero rappresentativo,
ha bisogno di reclutare iscritti…
Più è rappresentativo, più è forte, più diventa un interlocutore necessario in ogni vertenza sindacale
Ma, banalmente, per ottenere iscritti occorrono campagne di tesseramenti,
ove è fondamentale saper comunicare
Si consideri inoltre che le “tessere” sono tra le più importanti fonti di finanziamento del
sindacato
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I sindacati storici hanno centinaia di migliaia di iscritti
Come è facile intuireanche il rapporto con i propri iscritti
è importante
Comunicare con così tante personerichiede un dispiegamento di professionalità e di mezzi
non irrilevante
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In questo incontro introduttivo allora è bene focalizzare alcune cose:1) Il sindacato deve saper comunicare al proprio interno, tra le varie strutture2) Il sindacato deve saper comunicare con i propri iscritti3) Il sindacato deve saper comunicare con chi non è (ancora) iscritto4) Il sindacato deve saper comunicare con i datori di lavoro5) Il sindacato deve saper comunicare con gli altri sindacati6) Il sindacato deve saper comunicare con l’opinione pubblica7) Il sindacato deve saper comunicare con le istituzioni politiche8) Il sindacato deve saper comunicare con la P.A.9) Il sindacato deve saper comunicare con le associazioni in genere10) Il sindacato deve saper comunicare con persone di diversa cultura ed estrazione sociale11) Il sindacato deve saper comunicare concetti e contenuti di alto valore morale
…può bastare???
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E’ un ambito di comunicazione assai più complesso ad es. di un partito politico o di
un’associazione culturale
La Comunicazione Sindacale richiede allora studi specifici e approfonditi
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Tanto spiegato su “cosa dire” e su “a chi dirlo”,
si pone il problema del “come dirlo”, che è il problema specifico degli strumenti, dei mezzi
della comunicazione sindacale
E’ la questione cioè delle “tecniche di comunicazione
sindacale”
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In questo laboratorio si concentrerà l’attenzione particolarmente
sulle “tecniche di comunicazione sindacale”, ma, attraverso queste, i
relatori di volta in volta lasceranno trasparire
anche “cosa” concretamente dice il sindacato e “a chi lo dice”
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Compreso il sottoscritto indegno,
in questi dieci incontri si succederanno 9 (nove) relatori
(il che è un’altra peculiarità di questo laboratorio,
la varietà cioè delle testimonianze)
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Eccoci dunque alla presentazione degli incontri
Lunedì 4 dicembre (ore 13 aula VIII di Lettere)Gli strumenti tradizionali di comunicazione
sindacale
Relatore:Elena Maga, sindacalista CISL-Scuola
e cultrice della materia
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Giovedì 7 dicembre (ore 11 aula L di Economia) La stampa sindacale e internet
RelatoreElena Maga, sindacalista CISL-Scuola e cultrice della
materia
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Lunedì 11 dicembre (ore 13 Aula VIII di Lettere)Comunicazione sindacale nel trasporto aereo
RelatoreGiovanni Angelicchio, Presidente GPAS, sindacato di
piloti aerei
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Giovedì 14 dicembre (ore 11 aula L di Economia) L’ “effetto-annuncio” come mezzo di lotta sindacale
RelatoreMaria Luisa De Margheriti, consulente della
Commissione di Garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali
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Lunedì 18 dicembre (ore 13 aula VIII di Lettere)Comunicazione sindacale e fenomeno migratorio
RelatoreBarbara Gattone, laureata CIM in comunicazione
sindacale
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Giovedì 21 dicembre?La canzone come forma di comunicazione sindacale
RelatorePaolo Jachia, docente CIM ed esperto della canzone
d’autore
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Lunedì 8 gennaio (ore 13 aula VIII di Lettere) Comunicazione sindacale a fumetti
RelatoreMarco Cattaneo, fumettista e sindacalista SILT-CGIL
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Giovedì 11 gennaio (ore 11 aula L di Economia) Lo “sciopero virtuale” ultima frontiera
della comunicazione sindacale Relatore
Fabrizia Santini, docente di diritto sindacale nell’Università del Piemonte orientale
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Lunedì 15 gennaio (ore 13 aula VIII di Lettere)La fotografia sindacale
Fondazione culturale Vera – Nocentini
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