Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di...

24
Zumtobel Research Esperimento di laboratorio su come la produttività sia influenzata da una luce dinamica Markus Canazei, Bartenbach GmbH, Aldrans | AT Marzo 2013 ISBN 978-3-902940-45-2

Transcript of Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di...

Page 1: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

Zumtobel Research

Esperimento di laboratorio su come la produttività sia influenzata da una luce dinamica

Markus Canazei, Bartenbach GmbH, Aldrans | ATMarzo 2013

ISBN 978-3-902940-45-2

Page 2: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla
Page 3: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

Prefazione 5

Sintesi 6

1 Problematica 8

2 Stato attuale della scienza 9

3 Ipotesi della ricerca 10

4 Metodi di ricerca 11

5 Risultati 18

6 Discussione e prospettive 21

7 Bibliografia 22

Breve profilo dei partner 23

Zumtobel ResearchEsperimento di laboratorio su come la produttività sia influenzata da una luce dinamica

Page 4: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla
Page 5: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

5

Il presente studio di laboratorio si è posto come obiettivo quello di confrontare due illuminazioni altamente dinamiche con un’illuminazione normale rilevandone gli effetti soggettivi e fisiologici in termini di produttività.

Quasi tutte le ricerche sull’effetto fisiologico degli stimoli di luce indagano i ritmi cir-cadiani, tuttavia sino ad oggi non esistono studi scientifici sugli effetti di una luce con dinamismi al ritmo di minuti o secondi. Per tale motivo l’esperimento condotto tra i mesi di gennaio e marzo 2011, cui hanno partecipato 29 persone, puntava a valutare gli effetti fisiologici sulla produttività procurati da un’illuminazione con dina-mismi relativamente veloci (ritmi: variazione di luminosità da 500 a 680 lx in 10 secondi e variazione di luminosità da 500 a 2 000 lx in 30 minuti).

Nello studio di laboratorio non si sono rilevati cambiamenti significativi della produtti-vità dovuti a un’illuminazione molto dinamica. Ciò nonostante entrambe le illumina-zioni dinamiche hanno procurato effetti più che evidenti: innanzitutto le persone testate hanno sentito di stancarsi di meno con un dinamismo a ritmi di 10 secondi, cosa interessante anche perché questo dinamismo non era percepibile. In secondo luogo si sono potuti quantificare effetti fisiologici che perduravano sino a notte inol-trata. In pratica questa luce ad alta frequenza di variazioni stimolava l’attività di gior-no e il riposo di notte, mentre l’altra illuminazione con cambi a ritmi di 30 minuti riu-sciva più riposante durante il lavoro.

Prefazione

Page 6: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

Zumtobel, Bartenbach GmbH ed altri partner interdisciplinari aveva-no condotto già nel 2010, presso lo stabilimento elettrotecnico Flex-tronics, una ricerca sugli effetti di ordine psicofisico e in termini di produttività legati ai cambiamenti d’illuminazione. Il presente studio di laboratorio è stato voluto proprio per approfondirne i risultati.

Quasi tutte le ricerche sull’effetto fisiologico degli stimoli di luce inda-gano i ritmi circadiani oppure quelli ultradiani (più lunghi). Sino ad oggi però non esistono studi scientifici sugli effetti di una luce con dinamismi al ritmo di minuti o secondi. Per tale motivo l’esperimento condotto tra i mesi di gennaio e marzo 2011, cui hanno partecipato 29 persone, puntava a valutare gli effetti sui ritmi ultradiani procurati da un’illuminazione con dinamismi relativamente veloci (a ritmi di 10 secondi) ma con un dosaggio di luce relativamente contenuto (da 500 a 680 lx). In laboratorio si sono testate quattro persone alla set-timana simulando, in condizioni controllate, processi produttivi sem-plici o complessi che avvenivano in tre diversi scenari di luce: uno sempre costante e due con differenti dinamiche.

Lo scenario «luce di controllo» consisteva in un’illuminazione stan-dard a norma EN 12464-1 per luoghi di lavoro industriali, vale a dire 500 lx di illuminamento orizzontale costante e colorazione di 4 000 K. Lo scenario «luce seghettata» proponeva invece un illuminamento iniziale di 500 lx che nel giro di 30 minuti aumentava fino a 2 000 lx (in maniera impercettibile) per poi ritornare ai 500 lx iniziali. Il terzo sce-nario, sperimentato qui per la prima volta, prevedeva una «luce respi-rante» che cambiava a ritmi di 10 secondi (sempre in maniera imper-cettibile) passando da 500 a 680 e di nuovo a 500 Lux. Per quanto riguarda la temperatura di colore o la composizione spettrale della luce, non ci sono mai state variazioni in nessuno dei tre scenari.

Gli esiti dell’analisi sono stati quantificati valutando da un lato i dati sulla produzione e i giudizi soggettivi delle persone, dall’altro le misu-razioni di frequenza cardiaca e del livello di attività dopo la fine del lavoro e di notte.

Nel corso di ogni settimana si sono rilevati effetti evidenti in termini di apprendimento ed esercitazione. Pur tenendo conto delle prestazioni migliorate e scremando meticolosamente l’intervento di ogni variabi-le, ciò nonostante non si sono osservate differenze significative di produttività nelle tre scene di luce. Cionondimeno i due scenari dina-mici hanno provocato reazioni acute durante il lavoro. Da un lato le persone testate si sono sentite meno stanche con il dinamismo «luce respirante», cosa che incuriosisce anche perché questo dinamismo non era percepibile. Dall’altro si sono quantificati effetti fisiologici che perduravano sino a notte inoltrata. Se la luce ad alta frequenza di variazioni («respirante») stimolava l’attività di giorno e un sonno più tranquillo di notte, l’illuminazione con cambi meno frequenti e più intensa («seghettata») riusciva più riposante durante il lavoro.

Sintesi

Page 7: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

7

Fino ad oggi si è visto che un effetto biologico dell’illuminazione è possibile soprattutto aumentando massicciamente l’intensità, cosa che però comporta costi elevati sia d’investimento che di esercizio. Il presente studio dimostra invece che con un sistema di comando dinamico si possono ottenere gli stessi effetti anche se il dosaggio della luce aumenta solo di poco.

Page 8: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

Uno studio condotto nel 2010 da Zumtobel, Bartenbach GmbH ed altri partner interdisciplinari presso lo stabilimento elettrotecnico Flextronics, aveva già dimostrato che la luce dinamica ha effetti posi-tivi sullo stato psicofisico e sulla produttività dei collaboratori. Il pre-sente studio di laboratorio si è posto come scopo quello di approfon-dirne i risultati, verificando in che misura la maggiore efficacia biologica della luce influenzi aspetti quantificabili della produttività.

In primo luogo era necessario escludere ogni fattore di disturbo deri-vante dall’organizzazione lavorativa quotidiana: per esempio, nello stabilimento Flextronics si lavorava in linee di produzione, cosa che rendeva più difficile valutare il risultato individuale. In secondo luogo si voleva analizzare l’effetto visivo, biologico ed emotivo della luce anche a dosaggi ridotti: infatti nel precedente studio, date le attività complesse, l’illuminamento era per definizione di 1 000 Lux. In terzo luogo si volevano prendere in esame dinamiche di luce a ritmi più abbreviati di quelli di Flextronics: questo per osservare più da vicino il legame con i ritmi ultradiani dell’uomo. Pertanto, la domanda cen-trale che si pone la presente ricerca è in che misura i comandi dina-mici della luce possano ripristinare i ritmi biologici che nel corso della giornata si alterano o si modificano.

1 Problematica

Page 9: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

9

La fisiologia umana è fortemente scandita da ritmi circadiani e ultra-diani. I ritmi circadiani sono quelli che ricorrono nelle 24 ore, ad esempio: sonno/veglia, bilancio ormonale, temperatura corporea. I ritmi ultradiani scandiscono invece i cicli del sonno, il battito cardia-co, la respirazione, la pressione sanguigna ed anche gli impulsi ner-vosi. Il periodo dei cicli ultradiani può durare ore, minuti, secondi o anche millisecondi.

È dalla metà del 20. secolo che vengono studiati i fenomeni della cronobiologia, ossia dell’organizzazione nel tempo di processi fisio-logici di uomini, animali e piante. Tra i padri della cronobiologia mo-derna figura il fisiologo Gunther Hildebrandt, che studiò la frequenza della respirazione e del polso, la pressione sanguigna e la circolazio-ne, scoprendo che queste sì cambiano di notte ma conservano sem-pre le stesse proporzioni reciproche. Un altro ciclo importante che si verifica nel corso della giornata è il cosiddetto Basic Rest Activity Cyle (BRAC), descritto per la prima volta dal ricercatore del sonno Nathaniel Kleitman. Negli anni ’60 lo scienziato scoprì che le fasi del sonno REM o non-REM si estendono fino al giorno, sotto forma di ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti.

Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla luce è cosa nota ormai da tempo: moltissime ricerche hanno dimostrato gli effetti di stimoli luminosi esogeni sui ritmi endogeni dell’uomo. Per esempio gli scienziati hanno scoperto che una luce intermittente nei 10 Hertz (cioè sincrona all’attività alfa del cervello) stimola determina-te cellule retinali dell’occhio con effetti positivi sulla capacità di ap-prendimento. Da studi condotti su persone anziane con moderati problemi cognitivi è emerso che chi studia in questa luce speciale, il giorno successivo si ricorda più cose di chi non aveva questa luce. In un’altra ricerca Charles Czeisler ha dimostrato che anche gli stimoli di luce estremamente brevi possono avere effetti fisiologici. Lo scien-ziato ha sottoposto persone a blitz di luce LED blu brevissimi (2 mil-lisecondi) durante la notte, osservando che questo modifica la produ-zione di melatonina, ossia dell’ormone del sonno.

Quasi tutti gli esperimenti sull’effetto fisiologico degli stimoli di luce hanno preso in esame i ritmi circadiani o quelli ultradiani più lunghi. Viceversa non si sono praticamente mai condotte ricerche scientifi-che sugli effetti delle dinamiche di luce a ritmi di minuti o secondi.

2 Stato attuale della scienza

Page 10: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

Con questo studio si vuole provare che i ritmi fisiologici alterati dallo stress del lavoro quotidiano possono essere stabilizzati e sincroniz-zati da una luce dinamica, inducendo cambiamenti significativi dello stato di benessere generale e della produttività.

La ricerca si concentra soprattutto sull’analisi di dosaggi relativamen-te bassi (500–680 Lux) con dinamismi relativamente veloci (in cicli di 10 secondi) e sugli effetti che questi hanno sui ritmi ultradiani. A tale scopo si sono simulati processi lavorativi, in condizioni di laboratorio controllate, che avvenivano in uno scenario di luce costante oppure in due differenti scenari di luce dinamica. Ci si aspettavano effetti quantificabili della luce dinamica soprattutto in merito a:

– Effetto soggettivo della luce: percezione soggettiva dello stato di benessere e della qualità di

luce

– Effetto della luce sulla produttività: dati quantificabili come ad esempio «tempo di lavorazione per pez-

zo» oppure «percentuale media di errori»

– Effetto biologico della luce: reazioni del sistema neurovegetativo durante la notte (variazioni di

frequenza cardiaca) e nel giorno successivo (actigrafia).

3 Ipotesi della ricerca

Page 11: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

11

Impostazione dell’esperimentoLo studio è stato condotto nel laboratorio Bartenbach GmbH ad Al-drans (Tirolo) e vi hanno partecipato 29 persone (15 uomini e 14 donne). Come periodo si sono scelti i mesi con meno luce naturale, e cioè da gennaio a marzo 2011, in modo da contenerne il più possibi-le l’influenza. Ogni settimana, da lunedì a sabato, partecipavano quattro persone che lavoravano contemporaneamente in una sala dove i singoli posti di lavoro erano separati visivamente da pannelli. La disposizione delle persone era casuale, al pari della sequenza delle scene di luce.

Scelta/requisiti dei partecipantiPer essere certi di avere risultati realmente confrontabili si dovevano scegliere persone con caratteristiche corrispondenti: per questo so-no stati accettati solo soggetti sani, senza problemi fisici, con un li-vello di stress nella norma, con un comportamento cronobiologico normale sia dia mattina che di sera.

Per escludere il più possibile fattori alteranti durante l’intera settimana della prova, era richiesto di evitare un’assunzione eccessiva di nico-tina, caffeina, alcool e medicinali, sia durante che dopo il lavoro. Ai partecipanti sono state poi chieste altre regole finalizzate a mantene-re possibilmente unitario il livello di stress durante e dopo il lavoro: per tale motivo le persone dovevano dormire di regola tra le 23:00 e le 6:30, cosa che si verificava attraverso la misurazione dell’attività. Infine si è chiesto di rinunciare alle attività sportive poiché queste hanno un importante effetto biologico sulla qualità del sonno.

4 Metodi di ricerca

I posti di lavoro delle quattro persone nel laboratorio.

Page 12: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

Il compito affidato ai partecipanti era costruire il maggior numero possibile di oggetti con mattoncini di Lego: questi potevano essere semplici e bidimensionali oppure complessi e tridimensionali. Il tutto avveniva per sei giorni, con tre scenari di luce ognuno dei quali dura-va per un giorno. Dopo aver montato un oggetto, cosa che durava circa un paio di minuti, i partecipanti dovevano fotografarlo da due prospettive con una webcam, quindi smontarlo interamente e infine ricostruirlo. Per essere sicuri che gli oggetti fossero davvero smonta-ti completamente, bisognava alternare costruzioni semplici e com-plesse. Le foto scattate con la webcam erano esaminate da un coor-dinatore che registrava esattamente tempi di produzione e margini di errore. Si consideravano errori sia gli oggetti costruiti in modo errato sia gli sforamenti di tempo (peraltro sufficiente).

Materiale per costruzione semplice

Variante 1: istruzioni semplici

Materiale per costruzione complessa

Variante 2: istruzioni complesse

Page 13: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

13

Controllo della qualità: modello e webcam

Prima si appoggiava la costruzione f inita sul rettangolo giallo e la si fotografava con la webcam (scattando dal computer). Poi la si girava nella posizione 2 e si scattava un’altra foto.

L’orario di lavoro era dalle 8:00 alle 16:00. Per mantenere una corri-spondenza con lo studio Flextronics erano previste tre pause, rispet-tivamente di 5, 20 e 5 minuti.

Page 14: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

Illuminotecnica/scenari di luceDi principio il lavoro veniva svolto con un’illuminazione generale dim-merabile, formata da plafoniere schermate, che forniva un illumina-mento a norma di minimo 500 Lux con una colorazione costante di 4 000 K. Le sequenze dinamiche non erano mai riconoscibili come tali: questo per escludere che i partecipanti le percepissero consape-volmente come fattore di stress. Alle persone non veniva data alcuna informazione sulla scena di luce attivata né si è spiegato loro quale fosse il vero scopo di questa ricerca. In nessuno dei tre scenari è mai stata variata la temperatura di colore o la composizione spettrale della luce.

I tre scenari di luce esaminati sono questi:

– Luce di controllo: illuminamento costante di 500 Lux e colorazione di 4 000 K, ossia

illuminazione standard a norma EN 12464-1 per ambienti industria-li.

Kontroll-Licht

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

2000

8:00 8:30 9:00 9:30 10:00 10:30 11:00 11:30 12:00 12:30 13:00 13:30 14:00 14:30 15:00 15:30 16:00Zeit

horizontale

Beleuchtungsstärke (lux)

Luce di controllo

Tempo

Illu

min

am

en

to

ori

zzo

nta

le (

lux)

Page 15: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

15

– Luce di test 1 «seghettata»: l’illuminamento iniziale di 500 Lux aumentava progressivamente e in

modo lineare (non percepibile) fino a raggiungere 2 000 Lux per poi ritornare a 500 Lux in un periodo di 30 minuti. Questo ritmo molto rallentato corrisponde a uno degli scenari dello studio Flextronics.

– Luce di test 2 «respirante»: anche in questo caso le variazioni erano impercettibili ma il tipo di

dinamismo è stato studiato per la prima volta: nel giro di dieci se-condi l’illuminamento aumentava da 500 a 680 lx e poi ritornava a 500 lx.

Testlicht 1 "Sägezahn"

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

2000

8:00 8:30 9:00 9:30 10:00 10:30 11:00 11:30 12:00 12:30 13:00 13:30 14:00 14:30 15:00 15:30 16:00Zeit

horizontale Beleuchtungsstärke

(lux)

Luce di test 1 “seghettata”

Tempo

Illu

min

am

en

to

ori

zzo

nta

le (

lux)

Testlicht 2 "Atemlicht"

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

2000

8:00:008:00:208:00:408:01:008:01:208:01:408:02:008:02:208:02:408:03:008:03:208:03:408:04:008:04:208:04:408:05:008:05:20Zeit (Sekunden)

horizontale Beleuchtungsstärke

(lux)

Luce di test 2 “respirante”

Tempo

Illu

min

am

en

to

ori

zzo

nta

le (

lux)

Page 16: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

Sistemi di misurazioneTutte le 29 persone hanno lavorato in ognuna delle tre scene di luce, che duravano per un giorno intero, svolgendo compiti facili e difficili. Rilevare i dati nei mesi invernali, con poca luce naturale, è stato es-senziale per avere sotto controllo il dosaggio di luce durante tutto il periodo dello studio. Nell’analisi dei dati si è sempre esclusa la prima e l’ultima mezz’ora: questo per togliere effetti di apprendimento ma anche momenti di difficoltà iniziali la mattina o momenti di stanchez-za il pomeriggio.

Tutti i dati di sociografia, produttività, regolazione fisiologica e acti-grafia sono stati prima analizzati descrittivamente e poi sottoposti a un’analisi di inferenza statistica. I ricercatori hanno fissato un livello di significatività del 5 %, mentre come probabilità di errore su differenze tendenziali basta il 10 %.

I metodi di valutazione usati:

– Dati di questionari: MEQ – Morningness-Eveningness Questionnaire (rilevamento dei

cronotipi prima dell’inizio dello studio) PSQI – Pittsburgh Sleep Quality Index (qualità soggettiva del sonno 1 x prima di rilevare i dati) TICS – Inventario di Trier sullo stress cronico (1 x prima di rilevare i

dati) FBL – Elenco di Freiburg sui malesseri fisici (1 x prima di rilevare i

dati) BSKE – Scala dello stato di benessere durante il rilevamento dei

dati (mattina, mezzogiorno, sera) Diario settimanale – qualità del sonno della notte trascorsa,

stato momentaneo (di mattina) Questionario sulla situazione di luce – percezione s oggettiva delle

condizioni di luce (di sera)

– Dati sulla produttività: In questo studio erano prevedibili effetti di apprendimento e memo-

rizzazione nel corso della settimana. Quindi, per avere dati reali sui cambi di produttività legati alle scene di luce, sono stati fatti con-fluire nel calcolo solo i dati raccolti tra le ore 12:30 e le 15:30.

– Analisi della frequenza cardiaca: Per l’intera permanenza dei partecipanti la loro frequenza cardiaca

veniva misurata incessantemente con sistemi di biofeedback Nexus 4 o Nexus 10 (rilevazione 1024 Hz) e con il software ANS-Explorer (http://www.neurocor.de/produkte_ansexplorer_de.html).

– Actigrafia: Dalla fine del lavoro e fino all’inizio del giorno successivo i parteci-

panti portavano un daqtometro (http://daqtix.com/products/daqto-meter) sul polso della mano non dominante. Questo registrava il li-vello di attività. Dai dati sul movimento si è poi ricavato un valore medio su cinque minuti di attività.

Page 17: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

17

Screenshot del monitor dei partecipanti – verde: produzione entro i tempi previsti; giallo: «attenzione, f inire»; rosso: foto eseguita fuori tempo – valutato come errore

Daqtometro per misurare l’attività corpo-rea

Nexus 10 con Biotrace-Software-Screenshot (http://www.mindmedia.nl/CMS/de.html)

Page 18: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

Dati dei questionari La valutazione dei questionari e dei dati sociografici conferma che allo studio hanno partecipato 29 persone comprese tra i 20 e i 64 anni (età media 30 anni), in generale sane, senza malesseri fisici rile-vanti, con un livello di stress normale e un sonno sano. I cronotipi erano così ripartiti: 62 % normali, 21 % moderatamente serali, 17 % moderatamente mattutini.

I questionari sulla situazione di luce, che chiedevano di valutarla sog-gettivamente con l’ausilio di un differenziale semantico di 9 coppie di proprietà, rivelano tra le altre cose che l’illuminazione «respirante» è stata vissuta come la tendenzialmente meno faticosa, più interessan-te e più stimolante.

Per quanto riguarda lo stato fisico non si sono rilevate differenze si-gnificative fra i tre scenari. La stanchezza tendeva ad aumentare verso il pomeriggio e con i lavori più complessi, a prescindere dalle condizioni di luce. Un aspetto interessante è invece che le scene di luce non sono state descritte come più luminose o più scure, a di-spetto dei differenti livelli d’illuminazione.

5 Risultati

gradevole

stimolante

scura

avvolgente

fredda

noiosa

monotona

motivante

non abbagliante

1 2 3 4 5 6

sgradevole

affaticante *1

chiara

sgarbata

calda

interessante *2

stimolante *3

demotivante

abbagliante

Valutazione Respirante

Normale

Seghettata

Page 19: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

19

Dati sulla produttività Nel corso della settimana si rilevavano effetti evidenti di apprendi-mento e allenamento. Pur considerando questa maggiore prestazio-ne, il controllo accurato delle eventuali variabili e la variazione siste-matica degli scenari di luce, non si sono identificate differenze significative di produttività fra le tre scene e i due gradi di difficoltà: questo sia in merito ai margini d’errore che al tempo relativo di lavo-razione.

Analisi della frequenza cardiaca Per quanto riguarda le variazioni di frequenza cardiaca, nelle due scene di luce dinamica si sono comprovati effetti fisiologici evidenti. Si è visto infatti che, rispetto alla luce costante, la dinamica più lenta («seghettata») contribuisce ad attivare il parasimpatico, ossia quella parte del sistema neurovegetativo che fa rigenerare il fisico. La luce «respirante», invece, stimola il nervo simpatico, cioè quello che incre-menta le prestazioni dell’organismo.

ActigrafiaEsaminando i dati sul movimento si sono viste chiare differenze di attività serale e notturna a seconda delle tre condizioni di luce. Con l’illuminazione «respirante» l’attività pomeridiana e serale era signifi-cativamente maggiore che non con gli altri due tipi di luce. Per contro si è visto un effetto opposto nell’intervallo del sonno: qui il livello di attività era significativamente più basso con l’illuminazione «respiran-te» che non con gli altri due tipi di luce.

Page 20: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

Riassunto Nessuno dei due scenari dinamici è risultato avere un’influenza signi-ficativa sulla produttività dei partecipanti. Cionondimeno entrambi hanno provocato reazioni acute durante il lavoro. Da un lato le perso-ne testate si sono sentite meno stanche con il dinamismo «luce respi-rante», cosa che incuriosisce anche perché questo dinamismo non era percepibile. Dall’altro si sono quantificati effetti fisiologici che perduravano sino a notte inoltrata. Se la luce ad alta frequenza di variazioni («respirante») stimolava l’attività di giorno e un sonno più tranquillo di notte, l’illuminazione con cambi meno frequenti e più in-tensa («seghettata») riusciva più riposante durante il lavoro.

Infine lo studio è riuscito a provare che una luce biologicamente effi-cace riduce lo sforzo psicofisico legato al lavoro. Per contro si dimo-stra che le persone cui è richiesto meno impegno non sono necessa-riamente più produttive, almeno non nel periodo di test relativamente breve di sei giorni.

Page 21: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

21

Fino ad oggi si otteneva un effetto biologico dell’illuminazione soprat-tutto aumentando massicciamente l’intensità, cosa che però com-porta costi elevati sia d’investimento che di esercizio. Il presente studio dimostra invece che con un sistema di comando dinamico si possono ottenere gli stessi effetti anche se il dosaggio della luce aumenta solo di poco.

Oltre al dinamismo con frequenze di dieci secondi, qui esaminato per la prima volta, ne esistono altri che stimolano i ritmi ultradiani e che potrebbero essere analizzati in ricerche future. Ulteriori risultati li possono fornire la medicina del sonno, studi limitati a un unico tipo di lavoro, oppure esperimenti di durata più lunga. Esiste anche la pos-sibilità che a procurare effetti biologici della luce siano i cambi di colorazione, oppure i dinamismi ad altre frequenze. A prescindere da queste ipotesi, il presente studio contribuisce già oggi a far sì che gli standard futuri siano sviluppati pensando anche agli effetti non visivi della luce sull’uomo.

6 Discussione e prospettive

Page 22: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

G. Hildebrandt, M. Moser & M. Lehofer: Chronobiologie & Chronomedizin. Hippokrates Verlag 1998

Studio su Industria e tecnica/produttività Flextronics

7 Bibliografia

Page 23: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

23Breve profilo dei partner

Markus Canazei dirige dal 2004 il reparto di psicologia della perce-zione della società Bartenbach GmbH. Il presente studio è stato guidato principalmente da lui su incarico di Zumtobel. Canazei è an-che docente di «percezione visiva» nella Lichtakademie.

Canazei ha studiato all’università di Klagenfurt laureandosi in mate-matica e in psicologia. In seguito ha studiato scienze della psicotera-pia all’università danubiana di Krems e completato il tirocinio diven-tando psicoterapeuta.

Page 24: Zumtobel Research · ritmi definiti come fasi di prestazione o di rigenerazione della durata di circa 90 minuti. Il fatto che il nostro «orologio interno» venga sincronizzato dalla

zumtobel.it/industry

ItaliaZG Lighting s.r.l. socio unico

Sede legale e amministrativaVia Isarco, 1/B39040 Varna (BZ)T +39/0472/27 33 00F +39/0472/83 75 [email protected]

Light Centre MilanoVia G.B. Pirelli, 2620124 MilanoT +39/02/66 74 5-1F +39/02/66 74 [email protected]

Light Centre RomaViale Somalia, 3300199 RomaT +39/06/86 58 03 61F +39/06/86 39 19 [email protected]

SvizzeraZumtobel Licht AGThurgauerstrasse 398050 ZurigoT +41/(0)44/305 35 35F +41/(0)44/305 35 [email protected]

Zumtobel Lumière SACh. des Fayards 2 Z.I. Ouest B1032 Romanel-sur-LausanneT +41/(0)21/648 13 31F +41/(0)21/647 90 [email protected]

Zumtobel Illuminazione SAVia Besso 11, C.P. 7456903 LuganoT +41/(0)91/942 61 51F +41/(0)91/942 25 [email protected]

HeadquartersZumtobel Lighting GmbH Schweizer Strasse 30Postfach 726851 Dornbirn, AUSTRIAT +43/(0)5572/[email protected]

zumtobel.com