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ZOTHIQUE: L’ASCESA DI BALTEA SALVATORE CONTE

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ZOTHIQUE:

L’ASCESADI BALTEA

SALVATORE CONTE

Sulla Porta di Dite

ZOTHIQUE:L’ASCESA DI BALTEA

Salvatore Conte

Copyright © 2017

Come se uno partisse per il giro del mondo e dopo mezza lega lo fermasseroper dargli un fiore: «Questo è il più bello che troverai».Chi lo crederebbe?Chissà quanti ne troverò, penserebbe chiunque. Visiterò le regioni più remotedi Zothique, i posti più strani ed esotici.E invece chiunque sbaglia.Ha un senso viaggiare?«Cercherò la donna più bella del mondo!», proclama l’eroe.E dopo mezza lega incontra una contadinotta polposa e quasi beffarda chegli chiede se vuole acquistare i suoi prodotti.Sei bella, sì, ma chissà quante ne incontrerò più belle di te, se il mondo ètanto grande. Il viaggio è appena iniziato.«Mi dispiace, bella, ma non posso fermarmi a comprare i tuoi prodotti».Le sorti, però, si fanno beffe dei mortali.Quell’eroe - dopo aver girato tutto il mondo e visitato i luoghi più esotici -tornerà al suo villaggio senza aver trovato nessuna donna più bella dellacontadinotta che gli offriva i suoi prodotti a mezza lega da casa.Una dea a chilometri zero, si sarebbe detto in un remotissimo tempo.Abituato a evitare i pericoli, aveva inteso troppo poco della Prudentia, la deatanto cara alla vetusta civiltà del sole biondo.

Non dunque, e non soltanto, la cura dei pericoli, unica accezione oggiconosciuta, ma la cura della giusta azione in relazione ai propri obiettivi.Le cose che possono essere dipendono da minimi dettagli che sfuggono aimortali: gli unici alleati sono il tempo e la conoscenza di sé.Un eroe meno giovane non avrebbe congedato la contadinotta.«Acquisterò tutti i tuoi prodotti, se tu acconsentirai ad accompagnarmi nel mioviaggio».L’eroe meno giovane sarebbe tornato senza rimpianti.Cercava ciò che aveva già trovato. Invero gli dei sono fra noi. Non cessano diinsegnarci a vivere, fino alla morte.La contadinotta a Psiom fa la cameriera e si chiama Baltea.

Bella come una dea, elegante, possente e sensuale.«Tu sanguini, vecchio!», esclama, all’indirizzo di un avventore.«Lo so, la vecchia ferita si riapre, in talune occasioni».

«Una coltellata ricucita male?».«In un certo senso…È una vecchia ferita d’amore».«Non ha senso sanguinare per una donna, se è una donna…», ridacchiamaliziosa. «E poi le ferite d’amore non sanguinano… tu mi prendi in giro!», eride ancora, divertita, allegra.«Se mi fai ridere… mi fa più male…Perché sanguinare non avrebbe senso?». «Perché le donne…», sussurra, «sono tutte puttane…».«Tu ne hai fatto sanguinare qualcuno?».«Io? Se intendi un paio di stronzi che mi sbavano addosso…Dai… mi sei simpatico: finisco il giro e poi mi descrivi la puttanella che ti hafatto sanguinare…Tu cosa prendi?».«Quello che c’è: un piatto e da bere».«E per la tua ferita? Un guaritore, un negromante… posso farli chiamare».«Non servono».La cameriera ritorna e si siede un attimo al suo tavolo.«Allora… ti ascolto…», è curiosa, le hanno insegnato che i vecchi spessocustodiscono dei segreti.«Era bella come una dea, solida come una contadinotta, morbida come unaputtana, decisa come una guerriera…».«È morta?».«No, tuttaltro. Gode ottima salute».«E come si chiama?».«Giunona».«Pensi che una donna così potrebbe fare strada?».«Potrebbe governare buona parte di Zothique».«Baltea… vuoi muovere il culo?».«Devo andare, vecchio. Quella Giunona… è tanto meglio di me?».«Per niente».«Perché non torni, domani? Ti parlerò di un certo progetto…».Baltea è affascinata dal potere e le parole del vecchio l’hanno lusingata.Forse le storie che si raccontano sono vere.Fatto sta che si rivedono.È troppo malandato per pretendere qualcosa da lei, è un gioco senza rischi.La bellezza non dura per sempre. Deve osare e raggiungere il potere senzaindugi, a qualunque costo.Non ci vuole molto a convincerla.

Avrà un esercito. E saràreclutato nella necropoli delDelta, tra Psiom e Umbri, acura di Najada, una potentenegromante.L’esercito sarà comandato daBochra, una possenteamazzone.Per non destare sospetti,Baltea continua a servire nellamalfamata locanda di Psiom;ma la sua mente è ormaialtrove.Presto i suoi cadaveriattaccheranno la cittadina, elei ne farà la capitale del suoimpero.

Conquistare Psiom e la vicina Umbri non è difficile.Il difficile viene quando dalla capitale di Ustaim, Aramoam, giunge unapotente armata a reprimere lasecessione.La battaglia è cruenta.«Muori, cagna!».SZOCKNajada viene sorpresa ecolpita a morte dallo spadonedi un ufficiale nemico, cheperò esita - davanti alla bellanegromante - dopo averestratto la lama dal ventre,lorda di sangue e brandellid’interiora.Sa di averla uccisa e decidedi non infierire, ormai svuotatodel suo furore.«Maledetto… non mi lasciscampo…», la strega hapaura, la spada si è infissaprofonda, ha bevuto il suosangue come una bestiaferoce.

Mentre si abbranca la pancia,Najada perde il bastone delcomando: le corna ricurve diThasaidon si conficcano nelterreno fetido.I cadaveri sbandano, sentonola fine della loro padrona.La maga muove alcuni passibarcollanti, sotto gli occhisbigottiti dell’ufficiale che l’ha

uccisa; non credeva di riuscire ad ammazzarla, né che si trascinasse in girosventrata in quel modo.Najada si dirige - orrendamente aggrappata alla vita - verso uno dei tanticanali del Delta, mentre le budella le scoppiano dalla pancia.L’ufficiale di Ustaim non fa nulla per fermarla.SPLASHNonostante la massiccia presenza di alligatori, la negromante si fa cadere inacqua e si lascia trasportare dalla debole corrente: braccia e gambe larghe,trafitta a morte, non ne ha per molto.Affanna disperata, con poca aria nei polmoni, ma continua a lottare: prima dicrepare, vuole raggiungere Baltea.Attirati dal sangue, numerosi coccodrilli convergono sulla preda, ma nessunol’azzanna.Ad un tratto, la negromante cerca di avvicinare la sponda.C’è riuscita.Si rovescia pancia a terra e prende a strisciare come una serpe di paludeverso l’interno.«Padrona avere problemi…».L’hanno vista.«Ne ho per poco… è entrata profonda… portatemi da Baltea…», mormora,fra le braccia dei cadaveri; è indebolita, deve aiutarsi con le parole.Nonostante tutto, la battaglia è vinta: le truppe di Ustaim si ritirano.Il Delta mefitico ha protetto Psiom.Si racconterà di molti soldati dilaniati dai coccodrilli.Il prezzo pagato, però, è alto: la caduta di Najada è la prima grave perditadall’inizio della guerra.La notizia della sua fine corre in un attimo.Morente, è vegliata a vista da una multiforme folla: adepti, soldati, cadaveri; enaturalmente dall’Imperatrice.Il suo assassino è stato catturato.Vagava intontito fra i canali.«Questo ufficiale dice di averti colpito con la sua spada: lo riconosci?».È Bochra a chiederlo.«È stato lui… ma… non uccidetelo…».

«Perché no?».«Non l’ha fatto… con cattiveria…Avrebbe… potuto… finirmi…È pentito…».«Tu! Sei pentito?».«Io… io… non volevo…», sembra sincero, oltre che intontito.«Portatelo via… e che sia controllato a vista.Gli altri prigionieri nei canali!».«No… fagli vedere… la mia morte…Voglio parlargli…».«Come vuoi».«Mi hai ucciso… e io… ti ho maledetto…Ma puoi salvarti… combattendo… per Baltea…Come ti chiami…».«Olmek».«Quando… sarà il momento… sarai tu… a finirmi… avrai… un pugnale…».«No. Io basta».Najada allarga le mani insanguinate, esponendo le budella schizzate fuoridalla pancia.«È finita… Olmek… hai colpito bene… Anche una strega… come me… ha paura…Devi finirmi… con un colpo al collo… da una parte… all’altra…Morirò… quasi… all’istante…», con occhi trasognati.«No. Io mi rifiuto».«Lo farò da sola… allora…».Baltea chiede al vecchio chi potrà sostituire la maga.«Salkon! Najada è finita.A chi consegnerà i suoi cadaveri?».«A nessuno, potente Imperatrice».«Che vuoi dire? Li controllerai tu?».«No».Le palpeggia il seno con le mani ossute, e se ne va.Baltea rimane a fissarlo.E torna a consolare Najada.

F I N E

AVVERTENZAI fatti narrati in questo racconto sono di pura fantasia, frutto dell’immaginazione edella libera espressione artistica degli autori. Ogni riferimento a eventi realmenteaccaduti, a persone realmente esistite o esistenti e a luoghi reali è puramentecasuale. Eventuali somiglianze o impliciti riferimenti con fatti o avvenimenti reali ocon persone, associazioni, organizzazioni, movimenti o partiti realmente esistentisono puramente casuali e non intenzionali, o, se intenzionali, da intendersisolamente quale fonte di suggestione e ispirazione per un’opera di fantasia,dovendosi escludere, perentoriamente, ogni eventuale identificazione oggettiva esoggettiva, come da presente espressa statuizione, e men che meno qualsiasiintento offensivo, denigratorio o sovversivo nei confronti dei singoli individui, gruppio associazioni di persone o della società in generale. In ogni caso, anche rispettoai personaggi di fantasia, in specie quelli femminili, i racconti della presenteCollana rappresentano un tributo alla loro bellezza, carisma, personalità; glieventuali aspetti negativi sono introdotti per mere esigenze di ordine drammatico,narrativo, teleologico; la devozione ai personaggi femminili in questione, da partedegli autori, è implicita e assoluta.