zone di confine

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o e mio fratello abbiamo un posto segreto. Si trova su un monte tra la Baviera e la Turingia. Ecco la mappa del territorio. Lo chiamano “Sguardo del generale” ed era il confine sud tra le due Germanie. Quando eravamo più piccoli ci andavamo spesso in cerca di avventure. Ci siamo quasi, Jana! 3

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“Noi non avevamo la Trabant bensì una vecchia bici pieghevole che una volta è finita sotto una macchina, ma ha poi continuato a funzionare. E visto che i vestiti passavano da madre a figlia, ero spesso fuori moda. Molto fuori moda”

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o e mio fratello abbiamo un posto segreto. Si trova su un monte tra la Baviera e la Turingia. Ecco la mappa del territorio.

Lo chiamano “Sguardo del generale” ed era il confine sud tra le due Germanie. Quando eravamo più piccoli ci andavamo spesso in cerca di avventure.

Ci siamo quasi, Jana!

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Oh! Un’ammonite! Davvero?

Su quel monte abbiamo scoperto molte belle cose, perché tanto tempo prima era un fondale marino.

Ma lo Sguardo del generale si chiama così perché ci facevano la guardia i generali?

O magari anche solo i

soldati!

Qua una volta correva il confine tra le due Germanie.

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sulla quale, fino al 1990 passavano, gli automezzi

che controllavano la frontiera.

La Turingia si trovava nella Repubblica Democratica Tedesca (RDT, in tedesco DDR).

La Baviera, dove viviamo, si trovava nella Repubblica Federale Tedesca (RFT, in tedesco BRD).

Qua una volta correva il confine tra le due Germanie.

Guarda! Là in fondo

si vede ancora la striscia!

Era la strada sterrata,

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Il nostro posto segreto si trova in alto, nascosto in un avvallamento ai bordi del sentiero.

Andiamo nel nostro cantuccio,

giusto?Certo, così

nessuno ci vede accendere il fuoco!

Speriamo

che non ci si

a

nessuno!

Lo scopriamo subito!

È vuoto!

Vuotis-simo!

Sì!

Il cantuccio si vede solo quando ce l’hai davanti.

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Chissà com’è nato il nostro

cantuccio.

Forse in seguito all’esplosione di una mina. Questa un tempo era zona di confine!

Già! Ora invece è perfetto per

riposarsi e fare le grigliate!

Ma te la ricordi ancora

la DDR?

Macché, ho scor-dato quasi tutto. Raccontami un po’ mentre cuociono

le salsicce!

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Bene allora! Che c’è stata la Seconda guerra mondiale quando nonna era ancora giovane lo sai, no? La guerra finì nel 1945 e i quattro Paesi vincitori si suddivisero il territorio tedesco e ne assunsero il controllo. Volevano

che la Germania non provocasse più nuove guerre.

E che n’è stato di Berlino?

Be’, ciascuno di loro ne volle un pezzetto.

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale i Paesi vincitori, Inghil-terra, Francia, USA e URSS (Unio-ne della Repubbliche Socialiste So-vietiche) decisero di rimpicciolire l’ex Reich tedesco. Alcuni territori

andarono alla Polonia, all’URSS e alla Cecoslovac-chia. L’Austria tornò a essere uno Stato indipen-dente. Il resto venne suddiviso in quattro settori

d’occupazione dove confluirono molti profughi tedeschi provenienti dagli ex territori orientali. Il mondo si spaccò in due blocchi: quello occidentale sotto la guida degli americani (compresa l’Europa dell’Ovest e la BRD) e quello orientale sotto la guida dei sovietici (Europa dell’Est e DDR incluse). Tra i due blocchi scoppiò la cosiddetta “Guerra Fredda” per il predominio sul mondo.

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Nella DDR le cose dovevano andare come nell’URSS.

La mamma mi ha raccontato che nonno Robert era un ribelle.

Meier il conta-dino è finito in prigione!

Quindi dovremmo guadagnare di meno e lavorare di più? Che porcata!

Le tasse sono così alte che devo

chiudere.

Zitto, non urlare

così!

Guarda come se la spassa la gente qua!

Dài Anna, trasferiamoci qui!

Sciocchino!

Vediamo cosa danno al cinema?

Ben presto furono fondati due nuovi Stati: prima la BRD, poi la DDR.

vita

doma

ni

dipende

l lavoro

di oggi.

Durante una gita aziendale per visitare la Stalinallee appena costruita, lui e i suoi colleghi rimasero incantati alla vista di Berlino Ovest.

La Repubblica Federale Tedesca (BRD) nacque il 23 maggio 1949, la Repubblica Democratica Tedesca (DDR) il 7 ot-

tobre dello stesso anno. La politica della DDR era dettata dalla SED, il Partito socialista unitario nato nel 1946 dalla fusione forzata del Partito comunista tedesco (KPD) e da quello socialdemocratico (SPD). La SED doveva diventare un “partito di nuovo tipo” come il PCUS sovietico. Nella DDR si optò quindi

per la “costruzione del socialismo” e per l’acutizza-zione della “lotta di classe” fuori e dentro lo Stato. Si cancellarono le sovvenzioni private e si alzarono i prezzi, le aziende furono nazionalizzate e le campa-gne furono riorganizzate in cooperative a partire dal-la metà degli anni ’50. Chi si opponeva, era costretto ad adeguarsi. Alcuni contadini diedero fuoco all’aia e fuggirono in Germania Ovest.

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Alla fine sempre più persone si trasferirono in Germania Ovest, così il governo della DDR decise di rafforzare i confini. Chi abitava lungo la linea di confine dovette traslocare. Era la cosiddetta “Operazione Antiscarafaggi”. che brutto nome! Di sicuro saprai che a Berlino tirarono su un muro che divise in due la città e separò famiglie, amici e vicini in un sol colpo!

La SED, guidata e controllata dall’U-nione Sovietica, prese a regolare via via ogni aspetto della vita quotidiana.

Mentre alcuni si adattarono alle nuove circostan-ze o diventarono sostenitori convinti del regime, c’era chi si ribellava e chi lasciava il Paese. Tra il 1949 e il 1961 quasi 3 milioni e mezzo di cittadini della DDR scapparono all’Ovest. Il fenomeno di-venne un bel problema, perché in tal modo se ne

andavano talenti e forza lavoro. Per questo moti-vo già nel 1952 il governo rinserrò i confini, e la notte del 13 agosto 1961 fece erigere il muro di Berlino, che isolò la parte ovest della città dal re-sto della DDR. Il nome ufficiale del muro era “ba-stione antifascista”. Il muro di Berlino è il simbolo della Guerra Fredda tra l’Est e l’Ovest, conclusasi nel 1990.

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Passare il confine di nascosto divenne molto rischioso.

Lungo l’ampia striscia di confine tra la DDR e la BRD i soldati di guardia tesero il filo spinato e interrarono delle mine. Fino al 1990 sono morte tra le 750 e le

1.300 persone nel tentativo di passare la frontiera. L’ultima vittima del muro è stata Chris Gueffroy nel 1989: pensava che l’ordine di sparare a vista fos-se stato sospeso. Anche col muro esistevano delle tratte di transito verso Berlino Ovest e la BRD, ma

i controlli erano ovunque. I viaggiatori provenienti dall’Ovest non avevano il permesso di uscire dal-le tratte designate e solo pochissimi cittadini del-la DDR potevano viaggiare all’Ovest, per esempio politici, atleti, artisti… o pensionati, poco inclini a fughe rocambolesche. Dal 1975 anche i cittadini più giovani ebbero il permesso di andare all’Ovest in caso di “improrogabili necessità famigliari”. Nella DDR non esisteva il diritto di viaggiare liberamente.

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Come mai la gente ha

accettato tutto questo?

Mamma dice che chi alzava la voce finiva

in prigione!

Negli anni Sessanta qualcosa cambiò.Embe’? Ora abbiamo la corren-

te tutto il giorno!Si sta meglio!

Mmm caffè appena fatto!

Forse volevano tranquillizzare le persone.Quattro arance per favore!

Il nostro Paese fa dei passi avanti!

Non tutti accettarono lo status quo. Su indicazione dell’URSS, la DDR ammise alcuni passi falsi, ma l’insod-

disfazione dei cittadini crebbe ed esplose con i moti operai del 17 giugno 1953. I sovietici repres-sero la rivolta con i carri armati e spararono sulla folla, uccidendo almeno 50 persone e condannan-done a morte altre 20. Mediante un incremento dell’offerta di beni alimentari e un netto migliora-

mento della qualità della vita, negli anni Sessanta gli abitanti della DDR si tranquillizzarono un po’, e dopo la costruzione del muro, emigrare all’Ovest divenne pressoché impossibile. L’appartenenza forzata alle emanazioni del partito e alle associa-zioni vicine al regime era il prezzo che molti pa-gavano pur di vivere in pace. Le opinioni politiche difformi dalla linea ufficiale trovavano spazio solo in ambiti clandestini.

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