XVI Congresso Regionale A.R.C.A Lazio · Indice glicemico classificazione basso 70. Indice...

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Sappiamo dare le giuste informazioni dietetiche? Consigli pratici per i nostri pazienti con diabete, ipertensione e iperuricemia Sappiamo dare le giuste informazioni dietetiche? Consigli pratici per i nostri pazienti con diabete, ipertensione e iperuricemia Roma,23-24 settembre 2016 Caserma dei Carabinieri Salvo D’Acquisto Daniela Bracaglia Servizio di Diabetologia- Casa della Salute ASL RM2 XVI Congresso Regionale A.R.C.A Lazio XVI Congresso Regionale A.R.C.A Lazio

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Sappiamo dare le giuste informazioni dietetiche?

Consigli pratici per i nostri pazienti con diabete, ipertensione e

iperuricemia

Sappiamo dare le giuste informazioni dietetiche?

Consigli pratici per i nostri pazienti con diabete, ipertensione e

iperuricemia

Roma,23-24 settembre 2016Caserma dei Carabinieri Salvo D’Acquisto

Daniela BracagliaServizio di Diabetologia- Casa della Salute ASL RM2

XVI Congresso Regionale A.R.C.A Lazio

XVI Congresso Regionale A.R.C.A Lazio

L’uomo mangia troppo e male:

vive utilizzando ¼ di ciò che mangia;gli altri ¾ danno da vivere a noimedici

Medico del faraone, 1500 a.C.

La dieta costituisce il fulcro della terapia del diabete, sia di tipo 1

che di tipo 2, ed ha lo scopo di:

• assicurare un buon controllo glicemico

• raggiungere e mantenere il peso corporeo desiderabile

• incidere sui comuni fattori di rischio per prevenire e/o ritardare le

complicanze micro e macro angiopatiche

• raggiungere e/o mantenere uno stato di benessere non solo fisico

ma anche psichico

Componenti della dieta

Quantità complessiva consigliata

Quantità consigliata dei singoli nutrienti

Consigli pratici

Carboidrati 45‐60% kcal tot (III, B) • Saccarosio e altri zuccheri aggiunti <10% (I, A) • Vegetali, legumi, frutta, cereali preferibilmente integrali, alimenti della dieta mediterranea (III, B)

Fibre >40 g/die (o 20 g/1000 kcal die), soprattutto solubili (I, A)

• 5 porzioni a settimana di vegetali o frutta e 4 porzioni a settimana di legumi (I, A)

Proteine 10‐20% kcal tot (VI, B)

Grassi 35% kcal tot (III, B) • Saturi <10, <8% se LDL elevato (I, A)• MUFA 10‐20% (III, B)• PUFA 5‐10% (III, B)• Evitare a. grassi trans (VI, B)• Colesterolo <300 mg/die, <200 mg/die se 

colesterolo elevato (III, B)

• Tra i grassi da condimento preferire quelli vegetali (tranne olio di palma e di cocco)

Sale <6 g/die (I, A) • Limitare il consumo di sale e di alimenti conservati sotto sale (insaccati, formaggi, scatolame)

AMD-SID - Standard italiani per la cura del diabete mellito 2014

composizione ottimale della dieta per il paziente diabetico

La terapia medica nutrizionalenel diabete

Che cos’è l’indice glicemico ?

E’ un parametro che

permette di classificare

gli alimenti contenenti

carboidrati in base alla

capacità di innalzare il

livello di glucosio ematico

rispetto ad un alimento

di riferimento

Indice glicemico classificazione

basso <55

medio 56-69

alto >70

Indice glicemico degli alimenti

basso <55medio 56-69alto >70

Cibi Indice glicemicoGlucosio 100Miele 91Riso 88Corn flakes 83Pane 72Banana 61Patata 50Succo di frutta 49Pasta 46Gelato 38Mela 36latte 34

www.gliycemicindex.com

Indice glicemico e compenso metabolico

…La scelta di alimenti a basso indice glicemico in luogo di alimenti convenzionali o ad alto indice glicemico ha un piccolo ma clinicamente utile effetto sul controllo glicemico medio termine nei pazienti con diabete..

Brand-Miller J et al, Diabet Care 2003; 26(8):2261-7

La meta‐analisi di 14 studi randomizzati: ‐Le diete a basso indice glicemico riducono l’HbA1c di 0,43 punti percentuali rispetto a d una dieta normale raccomandata (alto GI) ‐ Riduzione comparabile con gli inibitori dell'alfa‐glucosidasi (acarbose): 0.5%

Brand-Miller J et al, Diabet Care 2003; 26(8):2261-7

Altri aspetti nutrizionali

• Adeguata ripartizione dei carboidrati nell’arco della giornata, in

modo che alimenti ad alto contenuto glicidico non vengano assunti

isolatamente ma preferibilmente durante i pasti

• non accentrare l’alimentazione su due sole assunzioni giornaliere con

ripercussioni metaboliche più sfavorevoli

• sconsigliate le comuni bibite, tutte abbondantemente dolcificate, ma

anche succhi e spremute di frutta, preferire a questi frutta fresca

per la presenza di fibra e per il maggior effetto saziante

• nei diabetici normopeso è permesso il consumo di 150-200 ml di vino

ai pasti. La birra contiene circa il 3% di maltosio quindi meglio

assumerla ai pasti e non a digiuno

• la prescrizione della frutta va fatta sempre nei limiti prefissati per

gli zuccheri semplici ma non deve essere ristretta a poche specie

non aumenta la glicemia più degli amidi, non deve quindi essere vietato, ma conteggiato nell’apporto calorico totale

e, se necessario, “neutralizzato” dalla terapia farmacologica

E’ bene che non superi il 5% delle calorie totali.

E’ comunque consigliabile usarlo nell’ambito di

pasti misti

Il saccarosio

non sono dannosi se assunti secondo le dosi

raccomandate giornaliere

La FDA ha dichiarato non dannosi:

•Saccarina

•Aspartame

•Acesulfame K

Il fruttosio è controindicato perché può

aumentare in modo significativo trigliceridi e

ac. urico e stimola la produzione di glucosio da

parte del fegato

I dolcificanti

FALSE CREDENZE SUGLI ZUCCHERI

NON E’ VERO CHE …

… lo zucchero grezzo abbia meno calorie e meno carboidrati dello zucchero bianco

… i succhi di frutta “senza zuccheri aggiunti” siano privi di zuccheri

… i prodotti “light” o “senza zucchero” non faccianoingrassare e quindi possano essere consumati

liberamente

Il trattamento dell’ipertensione si avvale di alcune misure igienico-

dietetiche:

• riduzione del contenuto di sodio della dieta (non superare 2 gr/die)

• mantenimento del peso corporeo entro limiti accettabili

• incremento del consumo di alimenti ricchi in potassio

• riduzione del consumo di grassi saturi

• riduzione del consumo di alcool

• pratica quotidiana di un esercizio fisico moderato

Linee guida INRAN :Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la Nutrizione 2014: consigliano 2 gr di sodio pari a 5 gr di sale (1 cucchiaino da tè)

EFFECTS ON BLOOD PRESSURE OF REDUCED DIETARY

SODIUM AND THE DIETARY APPROACHES TO STOP

HYPERTENSION (DASH) DIET

Sacks FM, NEJM 2001

DASH diet •Fruits ,vegetables,

•Low fat dairy products•Fish,poultry, whole grain

and nuts•Reduced red meats,sugar

Fats•Rich in K, Mg, fiber, Ca

mmol/die 150 100 50

mmol/die 150 100 50

Rischio Cardiovascolare e consumo di sale

La metanalisi mostra come un più elevato consumo di sale sia associato con un

significativo aumento dell’incidenza di ictus e di eventi CV, con un’associazione

dose-dipendenteStrazullo P et al,2009; 339:b4567

Rischio Cardiovascolare e consumo di sale

La metanalisi evidenzia

come un minor

consumo di sale di 5 gr

al giorno può portare

ad una riduzione del

23% del ischio relativo

di ictus e del 17% del

rischio relativo di

malattie cardiovascolariICTUS

Strazullo P et al,2009; 339:b4567

La maggior fonte di sodio della dieta è rappresentata dal cloruro

di sodio (sale da cucina) 1 gr di cloruro di sodio contiene circa 17mmol o mEq di sodio (393 mg di sodio).

Il 5-10% del sodio contenuto nella dieta proviene dagli alimenti,

il 35% corrisponde a quello aggiunto durante la cottura e a

tavola.

Il sodio contenuto nei prodotti trasformati sia artigianali che

industriali e nei cibi consumati fuori casa è pari al 55%.

Una moderata restrizione sodica può essere raggiunta evitandol’uso del sale a tavola e in cucina e riducendo l’uso di cibiconservati.

Il sodio è presente come bicarbonato in alcune acque minerali,

nel lievito chimico e come citrato nei prodotti effervescenti.

Contenuto in sodio degli alimenti più comunemente usatialimenti sodio

(mg/100 g parte edibile)

alimenti sodio(mg/100 g parte

edibile)

dadi per brodo 16982 aringa salata 4096

baccalà secco 3989 alici sotto sale 3604

speck 2752 bresaola 2733

prosciutto crudo magro

2733 salame 2688

prosciutto cotto 1734 wurstel 1400

capperi 1517 formaggi stagionati

945

sale da cucina 39300 latticini 137

tonno in scatola 390

Contenuto in potassio di alcuni alimenti di uso comunealimenti potassio

(mg/100 g parte edibile)

alimenti potassio(mg/100 g parte

edibile)

funghi secchi 2846 bieta 460

fagioli secchi 1287 Kiwi 400

fichi secchi 1010 indivia, cavolo 380

castagne 960 carciofi 376ceci 854 banane 350

arachidi 754 broccoli,piselli fr 340

lenticchie 737 melone (estate) 333

prugne secche 706 fave fresche 323

noci fresche 690 albicocche 320

patate 570 patate novelle 310

spinaci 531 pomodori maturi 310

funghi coltivati 470 uva 285

Grassi alimentari e ipertensione

Gli studi epidemiologici forniscono dati contrastanti ed

insufficienti sui possibili rapporti tra un elevato consumo di

grassi o grassi saturi e ipertensione.

Gli acidi grassi polinsaturi della serie ω-3, ad alte dosi sembrano

realmente dotati di azione ipotensiva, attraverso il meccanismo

delle prostaglandine e la modifica di permeabilità agli ioni delle

membrane cellulari (N Engl J Med 1990)

L’azione sulla pressione arteriosa è stata descritta al dosaggio

almeno di 2 gr/die che corrisponde al consumo giornaliero di 200

gr di maccarello

Alimentazione e iperuricemia

• Non è stato dimostrato un rapporto diretto tra gotta e dieta

iperproteica, a base di proteine di derivazione sia animale che

vegetale, anzi alcune di queste hanno una limitata capacità

protettiva

• è’ stato confermato il ruolo benefico del latte e dei suoi derivati

che contengono una minima quantità di purine e lattoalbumina e

caseina che hanno capacità uricosuriche

• l’aumento dell’uricemia evocabile dalle proteine alimentari: <=

1mg/dl

• massima riduzione inducibile con alimentazione priva di purine:<=1

mg/dl

La terapia dietetica ha lo scopo di:

• raggiungere e mantenere il peso corporeo desiderabile (evitare

digiuno e diete rigorosamente ipocaloriche)

• ridurre il consumo di alimenti con un elevato contenuto in purine

• abolizione fruttosio

• idratare (2-3 litri/die)

• evitare alcoolici

• alcalinizzazione delle urine (pH >6,4-7,0)

Contenuto in purine dei principali alimentiAlimenti ad elevato contenuto in purine (da 150 a 800 mg/100g):

Acciughe, aringhe, crostacei, sardine, animelle, fegato, rognone, cervello, oca, selvaggina,

cuore, estratto di carne.

Tali alimenti devono essere esclusi dall’alimentazione del paziente con gotta.

Alimenti a contenuto intermedio in purine (da 50 a 150 mg/100g):Carni, pollame, pesce, salumi ed insaccati in genere, piselli, fagioli, lenticchie, asparagi,

spinaci, cavolfiori, funghi.

Di tali alimenti si concede una sola somministrazione di 100 g/die.

Alimenti a basso contenuto in purine (da 0-15mg/100g):

Latte, formaggi, uova, verdure, ortaggi (eccetto quelli sopraelencati), frutta, pasta, riso ed

altri cereali con l’esclusione del germe di grano e della farina integrale.

Questi alimenti possono essere consumati senza alcuna limitazione.

Lascia che il cibo sia la tua medicinae

che la tua medicina sia il cibo

Ippocrate, III sec a. C.