X domenica del tempo ordinario anno c 2013

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INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, acco- gli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA Cel. O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure: Cel. O Dio, consolatore degli afflitti, tu illu- mini il mistero del dolore e della morte con la speranza che splende sul volto del Cristo; fa’ che nelle prove del nostro cammino restiamo intimamente uniti alla passione del tuo Figlio, perché si riveli in noi la potenza della sua risurrezione. Egli è Dio, e vive re- ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Il Signore è mia luce e mia salvezza, di che avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore? Proprio co- loro che mi fanno del male inciampano e cadono. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore Gesù, che fa risuscitare i morti e ha sconfitto il male e il peccato, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Signore è veramen- te nostra luce e salvezza: confessiamo ogni nostra colpa. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen « T T uo figlio vive». Quel Dio che parlò ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe e che i profeti hanno annunciato e che, finalmente, in Gesù Cristo, si è dato un volto umano per sempre, è il Vivente, il Signore della vita, che fa risuscitare i morti e libera dal peccato. Il profeta Elìa, protagonista di questa domenica, quasi segno e anticipo del potere taumaturgico di Gesù, ci fa comprendere chiaramente che il Signore non salva dalla morte, bensì nella morte, cioè nel momento in cui la nostra vita è al limite delle proprie forze, senza risorse o energie. La risurrezione del giovane, figlio di una vedova della città di Nain, rivela la grandezza di Gesù: in lui opera la mano potente del Padre, lo Spirito Santo, e si realizza l’avvento definitivo del regno dei cieli. Nelle parole impetuose del Maestro rivolte al defunto – “Ragazzo, dico a te, àlzati!” – noi troviamo la voce potente dell’Eterno che fa risorgere dai morti e tornare a vita nuova. Questo mira- colo, vero prodigio, è quasi un anticipo o segno della pasqua di Gesù, il Vivente! L’Eucaristia che celebriamo è sacramento della vita che ci unisce per sempre alla storia di Gesù Cristo, il Figlio di Dio che ha vinto la morte e il peccato. 10ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C (verde) 9 GIUGNO 2013

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INNO DI LODECel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pacein terra agli uomini di buona volontà. Noiti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, tiglorifichiamo, ti rendiamo grazie per latua gloria immensa, Signore Dio, Re delcielo, Dio Padre onnipotente. Signore,Figlio unigenito, Gesù Cristo, SignoreDio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tuche togli i peccati del mondo, abbi pietà dinoi; tu che togli i peccati del mondo, acco-gli la nostra supplica; tu che siedi alladestra del Padre, abbi pietà di noi. Perchétu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solol’Altissimo, Gesù Cristo, con lo SpiritoSanto nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTACel. O Dio, sorgente di ogni bene, ispiracipropositi giusti e santi e donaci il tuo aiuto,perché possiamo attuarli nella nostra vita. Peril nostro Signore Gesù Cristo... Ass. AmenOppure:Cel. O Dio, consolatore degli afflitti, tu illu-mini il mistero del dolore e della morte conla speranza che splende sul volto del Cristo;fa’ che nelle prove del nostro camminorestiamo intimamente uniti alla passione deltuo Figlio, perché si riveli in noi la potenzadella sua risurrezione. Egli è Dio, e vive re-

ANTIFONA D’INGRESSO in piediIl Signore è mia luce e mia salvezza, diche avrò paura? Il Signore è difesa dellamia vita, di chi avrò timore? Proprio co-loro che mi fanno del male inciampano ecadono.Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e delloSpirito Santo. Ass. AmenCel. Il Signore Gesù, che fa risuscitare imorti e ha sconfitto il male e il peccato, siacon tutti voi. Ass. E con il tuo spiritoATTO PENITENZIALECel. Fratelli e sorelle, il Signore è veramen-te nostra luce e salvezza: confessiamo ogninostra colpa.(Breve pausa di silenzio)Cel. Pietà di noi, Signore.Ass. Contro di te abbiamo peccatoCel. Mostraci, Signore, la tua misericordia.Ass. E donaci la tua salvezzaCel. Signore, pietà Ass. Signore, pietàCel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietàCel. Signore, pietà Ass. Signore, pietàCel. Dio onnipotente abbia misericordia dinoi, perdoni i nostri peccati e ci conduca allavita eterna. Ass. Amen

«TTuo figlio vive». Quel Dio che parlò ad Abramo, a Isaccoe a Giacobbe e che i profeti hanno annunciato e che,finalmente, in Gesù Cristo, si è dato un volto umano per

sempre, è il Vivente, il Signore della vita, che fa risuscitare i mortie libera dal peccato. Il profeta Elìa, protagonista di questadomenica, quasi segno e anticipo del potere taumaturgico diGesù, ci fa comprendere chiaramente che il Signore non salvadalla morte, bensì nella morte, cioè nel momento in cui la nostravita è al limite delle proprie forze, senza risorse o energie. Larisurrezione del giovane, figlio di una vedova della città di Nain,rivela la grandezza di Gesù: in lui opera la mano potente delPadre, lo Spirito Santo, e si realizza l’avvento definitivo del regnodei cieli. Nelle parole impetuose del Maestro rivolte al defunto – “Ragazzo, dico a te, àlzati!” – noitroviamo la voce potente dell’Eterno che fa risorgere dai morti e tornare a vita nuova. Questo mira-colo, vero prodigio, è quasi un anticipo o segno della pasqua di Gesù, il Vivente!L’Eucaristia che celebriamo è sacramento della vita che ci unisce per sempre alla storia di GesùCristo, il Figlio di Dio che ha vinto la morte e il peccato.

10ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C (verde) 9 GIUGNO 2013

che tu sei uomo di Dio e che la parola del Si-gnore nella tua bocca è verità».Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a DioSALMO RESPONSORIALE (Sal 31)Rit. Ti esalterò, Signore,

perché mi hai risollevato

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risolleva-to, non hai permesso ai miei nemici di gioi-re su di me. Signore, hai fatto risalire la miavita dagli inferi, mi hai fatto rivivere perchénon scendessi nella fossa. Rit.Cantate inni al Signore, o suo fedeli, dellasua santità celebrate il ricordo, perché la suacollera dura un istante, la sua bontà per tuttala vita. Alla sera ospite è il pianto e al matti-no la gioia Rit.Ascolta, Signore, abbi pietà di me, Signore,vieni in mio aiuto! Hai mutato il mio lamen-to in danza, Signore, mio Dio, ti renderògrazie per sempre. Rit.SECONDA LETTURADalla lettera di san Paolo apostoloai Gàlati (1,11-19)11Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da meannunciato non segue un modello umano;12infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparatoda uomini, ma per rivelazione di Geaù Cristo.13Voi avete certamente sentito parlare dellamia condotta di un tempo nel giudaismo:perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio ela devastavo, 14superando nel giudaismo lamaggior parte dei miei coetanei e connazio-nali, accanito com’ero nel sostenere le tradi-zioni dei padri.15Ma quando Dio, che mi scelse fin dal senodi mia madre e mi chiamò con la sua grazia,si compiacque 16di rivelare in me il Figliosuo perché lo annunciassi in mezzo alle gen-ti, subito, senza chiedere consiglio a nessu-no, 17senza andare a Gerusalemme da coloroche erano apostoli prima di me, mi recai inArabia e poi ritornai a Damasco.18In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusa-lemme per andare a conoscere Cefa e rima-si presso di lui quindici giorni; 19degli apo-stoli non vidi nessun altro, se non Giacomo,il fratello del Signore. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

gna con te, nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen

La prima lettura ci presenta il profeta, l’uomo diDio, Elìa, che richiama alla vita il figlio dellavedova di Sarèpta. Attraverso questo grandeprodigio, riceve conferma la missione del profe-ta che si fa portavoce di un messaggio autenticodi salvezza.La seconda lettura afferma che Paolo annunzianon un Vangelo di sua invenzione o che ha fon-damento in un insegnamento umano, bensì neldono di grazia, cioè che ha come fondamentoGesù Cristo stesso. Se fosse dipeso da lui, Paolosarebbe rimasto rigidamente ancorato alla tradi-zione dei padri. Cristo, invece, che è morto perlui, gli ha cambiato la vita. Da qui il bisogno, pernoi, di accettare il Vangelo unicamente perché èParola di Dio e rivelazione di Gesù Cristo.Il Vangelo narra di un miracolo molto importan-te: il ritorno in vita di un giovane figlio di unavedova della città di Nain. Gesù opera con auto-rità ed è mosso da profonda compassione. Sirinnova il miracolo di Elìa e si compie la profeziache annunziava il tempo messianico della risur-rezione dei morti. Da qui il commento dellagente: “Dio ha visitato il suo popolo”. Vi è unostretto legame tra questo miracolo e la risurre-zione di Gesù.

PRIMA LETTURA SedutiDal primo libro dei Re (17, 17-24)In quei giorni, il figlio della padrona di casa[la vedova di Sarepta di Sidòne] 17si amma-lò. La sua malattia si aggravò tanto che eglicessò di respirare. 18Allora lei disse a Elìa:«Che cosa c’è fra me e te, o uomo di Dio?Sei venuto da me per rinnovare il ricordodella mia colpa e per far morire miofiglio?».19Elìa le disse: «Dammi tuo figlio». Glieloprese dal seno, lo portò nella stanza superio-re, dove abitava, e lo stese sul letto. 20Quindiinvocò il Signore: «Signore, mio Dio, vuoifare del male anche a questa vedova che miospita, tanto da farle morire il figlio?». 21Sidistese tre volte sul bambino e invocò ilSignore: «Signore, mio Dio, la vita di que-sto bambino torni nel suo corpo».22Il Signore ascoltò la voce di Elìa; la vita delbambino tornò nel suo corpo e quegli ripre-se a vivere. 23Elìa prese il bambino, lo portògiù nella casa dalla stanza superiore e loconsegnò alla madre. Elìa disse: «Guarda!Tuo figlio vive». 24La donna disse a Elìa: Ora so veramente

CANTO AL VANGELO in piediAlleluia, alleluia.Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio havisitato il suo popolo. Alleluia.VANGELO

Dal Vangelo secondo Luca(7,11-17)

Ass. Gloria a te, o SignoreIn quel tempo, 11Gesù si recò in una cittàchiamata Nain, e con lui camminavano isuoi discepoli e una grande folla.12Quando fu vicino alla porta della città, ec-co, veniva portato alla tomba un morto, uni-co figlio di una madre rimasta vedova; emolta gente della città era con lei. 13Veden-dola, il Signore fu preso da grande compas-sione per lei e le disse: «non piange!». 14Siavvicinò e toccò la bara, mentre i portatori sifermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te,àlzati!» 15Il morto si mise seduto e cominciòa parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.16Tutti furono presi di timore e glorificavanoDio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tranoi», e: «Dio ha visitato il suo popolo».17Questa fama di lui si diffuse per tutta quan-ta la Giudea e in tutta la regione circostante.Parola del Signore. Ass. Lode a te, o CristoPROFESSIONE DI FEDE in piediCredo in un solo Dio, Padre onnipotente,creatore del cielo e della terra, di tutte lecose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,unigenito Figlio di Dio, nato dal Padreprima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce daLuce, Dio vero da Dio vero, generato, noncreato, della stessa sostanza del Padre; permezzo di Lui tutte le cose sono state create.Per noi uomini e per la nostra salvezzadiscese dal cielo, (si china il capo) e peropera dello Spirito Santo si è incarnato nelseno della Vergine Maria e si è fatto uomo.Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscita-to, secondo le Scritture, è salito al cielo,siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà,nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, eil suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore edà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio.Con il Padre e il Figlio è adorato e glorifica-to, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apo-stolica. Professo un solo battesimo per il per-dono dei peccati. Aspetto la risurrezione deimorti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELICel. Fratelli e sorelle, in Cristo Gesù, mortoe risorto, Dio ha veramente visitato il suopopolo.Lettore Acclamiamo con gioia e fiducia:Ass. CRISTO, FIGLIO DI DIO,

ASCOLTACI!1. Perché la Chiesa annunci a tutti gli uomi-ni e le donne di buona volontà la Pasqua diGesù Cristo, morto e risorto per la nostrasalvezza. Preghiamo.2. Perché la pace, frutto della giustizia edono dello Spirito Santo, sia ricercata daogni popolo e nazione. Preghiamo.3. Perché i giovani riscoprano la bellezza delVangelo e la forza della fede che ci fa incon-trare Gesù Cristo. Preghiamo.4. Perché sappiamo prenderci cura degliorfani, delle vedove, degli anziani e di ognipersona emarginata. Preghiamo.5. Perché celebrando l’Eucaristia possiamosperimentare la potente azione del SignoreGesù che ci libera dalla morte e dal peccato.Preghiamo.Intenzioni della comunità localeCel. O Padre, fonte della vita e della veragioia, liberaci da ogni male e fa’ che ascol-tiamo sempre, con cuore sincero, la Paroladi salvezza che viene dal tuo Figlio GesùCristo. Egli è Dio e vive e regna con te nel-l’unità dello Spirito Santo per tutti i secolidei secoli. Ass. Amen

SULLE OFFERTE in piedi Cel. Quest’offerta del nostro servizio sa-cerdotale sia bene accettata al tuo nome,Signore, e accresca il nostro amore per te.Per Cristo nostro Signore. Ass. AmenPREGHIERA DELLE DOMENICHE VIIl pegno della Pasqua eternaÈ veramente cosa buona e giusta rendertigrazie e innalzare a te l’inno di benedizionee di lode, Dio onnipotente ed eterno, dalquale tutto l’universo riceve esistenza, ener-gia e vita. Ogni giorno del nostro pellegri-naggio sulla terra è un dono sempre nuovodel tuo amore per noi, e un pegno della vitaimmortale, poiché possediamo fin da ora leprimizie del tuo Spirito, nel quale hai risu-scitato Gesù Cristo dai morti, e viviamo nel-l’attesa che si compia la beata speranza nella

Attualizzare la ParolaL’apostolo Paolo ha fatto di Cristo, il Croci-fisso-Risorto, la sua esperienza di vita. Egli siè sentito amato, perdonato, riconciliato, nel-la Pasqua di Gesù. Per questo, egli non puòammettere altre vie di salvezza. Tutto vienedalla morte di Cristo. Il Figlio di Dio è la vitadi Paolo. Al centro del suo cuore e della sua

AIUTIAMO LA BUONA STAMPA ✠CCP n.11298809 E. Scognamiglio

Convento S. Lorenzo Maggiore - Napoli

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - ViaTribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: [email protected] - CCP 11298809. Autorizzazione delTribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.

Pasqua eterna del tuo regno. Per questo mi-stero di salvezza, insieme agli angeli e aisanti, cantiamo a una sola voce l’inno dellatua gloria.PREGHIERA DEL SIGNORECel. Gesù è il Messia: diciamo con speranza.Tutti: Padre nostro...SCAMBIO DELLA PACECel. Gesù è nostro fratello: nelsuo amore, scambiatevi un segno di pace.CANONE CANTATOVi lascio la pace, vi dò la mia pace: nonvi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la miapace: abbiate fede in me.FRAZIONE DEL PANECel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti inquesto calice, siano per noi cibo di vita eterna.ANTIFONA ALLA COMUNIONEIl Signore è mia roccia e mia fortezza: èlui, il mio Dio, che mi libera e mi aiuta.(Sal 17, 3)Oppure:«Io dico a te, àlzati!» disse il Signore. Ilmorto si levò ed egli lo diede alla madre.(Lc 7,14-15)DOPO LA COMUNIONE in piediCel. Signore, la forza risanatrice del tuoSpirito, operante in questo sacramento, ciguarisca dal male che ci separa da te e ciguidi sulla via del bene. Per Cristo nostroSignore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi.Ass. E con il tuo spiritoCel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre eFiglio ✠ e Spirito Santo. Ass. AmenCel. Abbiamo riconosciuto Gesù come ilMessia: annunziatelo a tutti gli uomini,andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio

Sant’Antonio di Padova 13 GiugnoDio onnipotente ed eterno, che in Sant’An-tonio di Padova, hai dato al tuo popolo un’in-signe predicatore e un patrono dei poveri e deisofferenti, fa’ che per sua intercessione seguia-mo gli insegnamenti del Vangelo e sperimen-tiamo nella prova il soccorso della tua miseri-cordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

L’amore che salvaAl n. 6 della Lettera apostolica Porta fidei,Benedetto XVI afferma che «nel misterodella sua morte e risurre-zione, Dio ha rivelato inpienezza l’Amore chesalva e chiama gli uominialla conversione di vitamediante la remissionedei peccati (cf. At 5,31).Per l’apostolo Paolo, que-sto Amore introduce l’uomo a una nuovavita: “Per mezzo del battesimo siamo statisepolti insieme a lui nella morte, perché co-me Cristo fu risuscitato dai morti per mezzodella gloria del Padre, così anche noi possia-mo camminare in una nuova vita” (Rm 6,4).Grazie alla fede, questa vita nuova plasmatutta l’esistenza umana sulla radicale novitàdella risurrezione. Nella misura della sua li-bera disponibilità, i pensieri e gli affetti, lamentalità e il comportamento dell’uomovengono lentamente purificati e trasformati,in un cammino mai compiutamente termi-nato in questa vita. La “fede che si rende ope-rosa per mezzo della carità” (Gal 5,6) diventaun nuovo criterio di intelligenza e di azioneche cambia tutta la vita dell’uomo (cf. Rm12,2; Col 3,9-10; Ef 4,20-29; 2Cor 5,17)».

ANNO DELLA FEDE

vita vi è la Parola della Croce, l’Evan-gelo. Egli ha sperimentato la graziadel Vangelo, la giustificazione. Si èsentito amato da Cristo. E noi?Sperimentiamo la dolcezza del perdo-

no di Cristo? Gli siamo riconoscenti? Sappia-mo comunicare agli altri questo perdono?