www 9 Les jours après Quante cose Le verbe que nous avons le plus entendu dans cette difficile...

8
Sostieni l'informazione libera garantita da ALPE con l'abbonamento al giornale Energia, rifiuti, trasporti, turismo, edilizia, opere pubbliche. Tutto ha a che fare con l'ambiente Numero 9 - 15 giugno 2013 POSTE ITALIANE SPA-SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% NO/AOSTA/2006 IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP/CPO DI SAINT-CHRISTOPHE PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI Autonomie Liberté Participation Écologie Campagna abbonamenti Beni comuni Rosetta Bertolin e Fabrizio Roscio a pag 7 un anno • 20 euro Puoi effettuare il versamento anche direttamente presso la Redazione di ALPE Via Trottechien, 59 - Aosta - T 0165 060122 IO, MI ABBONO Il 26 maggio si è chiusa una lunga maratona di confronto, scontro e par- tecipazione iniziata con la raccolta firme per il referendum propositivo e che, passando attraverso le elezio- ni politiche 2013, è arrivata fino alle Regionali. ALPE conferma i suoi cinque consiglieri: tre uscenti (Morelli, Bertin e Chatrian) oltre a due new entry: il volto simbolo della battaglia referendaria, Fabrizio Roscio, e il proprio Segretario politico, Chantal Certan. ALPE non cresce. Ma ALPE può ritener- si soddisfatta. Il quadro politico gene- rale è cambiato rispetto a cinque anni fa e questo non permette di confron- tare i dati nudi e crudi. Rappresentano comunque una bella iniezione di fidu- cia gli 8943 voti ottenuti. Questi voti non sono il ringraziamento per favori fatti o promessi e non rappresentano né un’abitudine al voto, né un voto di protesta perché in un certo senso si rappresenta la novità. ALPE non scambia voti, non può contare sullo zoccolo duro come altri, come ad esempio l’UV, e non ha il fa- scino della novità di M5S e UVP. ALPE è stata scelta solo per quello che ha fatto e per il progetto presentato. Cosa c’è più bello che avere elettori così per chi fa politica? Tutto bene, ma non si dorme sugli allori: le cronache giudiziarie, l’attività in Consiglio, i rapporti con i nuovi e vecchi alleati non consentono pause. C’è poi il percorso verso il Congresso, l’elezione del nuovo Segretario politico e l’apertura a chi si è avvicinato con grandi aspettative e voglia di parte- cipazione ad ALPE in questa tornata elettorale. Dell’attività del Movimento sarete aggiornati attraverso le pagine di que- sto giornale, la pagina Facebook e il sito. Per trasparenza pubblicheremo i nostri costi editoriali, le spese di stam- pa e di spedizione delle 10.000 copie di ALPE per le quali vi chiediamo in questo numero un piccolo contributo. La situazione economica generale ci impone un ridimensionamento dei costi dell’informazione tradizionale e un potenziamento della più economica parte on line: continueremo comunque a inviare ALPE a chi preferisce la carta stampata. Une belle sensation d’un souffle d’air pur, d’une myriade d’idées en liberté qui s’échappent de la brume des lieux communs, du tunnel de la pensée unique. Voilà l’image que donnait l’équipe de ALPE durant la campagne électorale. Vraiment, une équipe avec de belles personnalités, valorisant au mieux l’ensemble et éclairant les programmes alternatifs voire substitutifs dans les contenus et dans les méthodes. L’ensemble de la COALITION a été bien perçu par les Valdôtains, mal- gré le peu d’initiatives communes, la voie est tracée pour perfectionner les collaborations, pour améliorer le message et surtout pour garantir un espoir pour le futur de la Vallée d’Aoste. ALPE peut et doit valoriser ces éner- gies afin d’encourager la participa- tion active de toutes ces personnes qui ont montré leur intérêt pour un renouvellement de la pensée politi- que. Une belle connotation d’ÉQUI- PE libérée de la contrainte d’un chef absolu, du frein représenté par des appartenances politi- ques du passé. Oui du passé ! La nouvelle équipe de ALPE a démontré sur le champ que le mouvement est autre chose, qu’il n’a plus de nostalgie, ni aucune intention de proposer des rééditions du passé. Le fer est chaud, il faut le modeler tout de suite, sans qu’il y ait de risques de « re- tours » ou de « regrets », sans qu’on recommence avec les manigances de la vielle politique. Un CONGRÈS ouvert dont la prépa- ration a été marquée par des événe- ments politiques très significatifs : le référendum propositif, les élections politiques, les élections régionales, trois moments de confrontation avec les citoyens, d’élaboration de projets et de programmes. Le rôle de ALPE dans la coalition et dans l’ensemble politique s’est per- fectionné, il s’est progressivement défini au cours de ces trois mo- ments importants. ALPE peut faire le pont, faciliter le DIALOGUE entre les idéaux authentiquement autono- mistes, les valeurs écologistes, les sensibilités pour la légalité, l’équité sociale, la solidarité. Un modèle de société bâtie selon les principes du fédéralisme qui garantit avant tout la liber- té et la dignité de la personne, qui relance les institutions de base pour favoriser la parti- cipation directe des citoyens à la gestion communautaire. FÉDÉRALISME qui garantit encore l’autonomie pour les Régions historiques, qui favo- rise les collaborations entre les Régions voisines et homogènes pour arriver jusqu’à une Europe fédérée. Bonnes réflexions à tous pour le prochain futur de ALPE, de la coa- lition autonomiste-progressiste et surtout pour la Vallée d’Aoste. Carlo Perrin DAns LA coALition Autonomiste-Progressiste ALPe Peut fAire Le Pont entre Les iDÉAux Authentiquement Autonomistes, Les vALeurs ÉcoLogistes et Les sensibiLitÉs Pour LA LÉgALitÉ, L’ÉquitÉ sociALe, LA soLiDAritÉ Les jours après Quante cose di Giuliana Lamastra 9

Transcript of www 9 Les jours après Quante cose Le verbe que nous avons le plus entendu dans cette difficile...

Page 1: www 9 Les jours après Quante cose Le verbe que nous avons le plus entendu dans cette difficile campagne électorale a été « goudronner ». « Vi asfalte-remo » telle était la

Sostieni l'informazione libera garantita da ALPE con l'abbonamento al giornale

Energia, rifiuti, trasporti, turismo, edilizia, opere pubbliche. Tutto ha a che fare con l'ambiente

Numero 9 - 15 giugno 2013

POSTE ITALIANE SPA-SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% NO/AOSTA/2006 IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP/CPO DI SAINT-CHRISTOPHE PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI

Autonomie • Liberté • Participation • Écologie

alpe

vda.

euw

ww

Campagna abbonamenti

Beni comuni

Rosetta Bertolin e Fabrizio Roscio a pag 7

un anno • 20 euro Puoi effettuare il versamento anche direttamente presso la Redazione di ALPE Via Trottechien, 59 - Aosta - T 0165 060122Io, MI abbono

Il 26 maggio si è chiusa una lunga

maratona di confronto, scontro e par-

tecipazione iniziata con la raccolta

firme per il referendum propositivo

e che, passando attraverso le elezio-

ni politiche 2013, è arrivata fino alle

Regionali. ALPE conferma i suoi cinque

consiglieri: tre uscenti (Morelli, Bertin e

Chatrian) oltre a due new entry: il volto

simbolo della battaglia referendaria,

Fabrizio Roscio, e il proprio Segretario

politico, Chantal Certan.

ALPE non cresce. Ma ALPE può ritener-

si soddisfatta. Il quadro politico gene-

rale è cambiato rispetto a cinque anni

fa e questo non permette di confron-

tare i dati nudi e crudi. Rappresentano

comunque una bella iniezione di fidu-

cia gli 8943 voti ottenuti. Questi voti

non sono il ringraziamento per favori

fatti o promessi e non rappresentano

né un’abitudine al voto, né un voto di

protesta perché in un certo senso si

rappresenta la novità.

ALPE non scambia voti, non può

contare sullo zoccolo duro come altri,

come ad esempio l’UV, e non ha il fa-

scino della novità di M5S e UVP. ALPE è

stata scelta solo per quello che ha fatto

e per il progetto presentato. Cosa c’è

più bello che avere elettori così per chi

fa politica?

Tutto bene, ma non si dorme sugli

allori: le cronache giudiziarie, l’attività

in Consiglio, i rapporti con i nuovi e

vecchi alleati non consentono pause.

C’è poi il percorso verso il Congresso,

l’elezione del nuovo Segretario politico

e l’apertura a chi si è avvicinato con

grandi aspettative e voglia di parte-

cipazione ad ALPE in questa tornata

elettorale.

Dell’attività del Movimento sarete

aggiornati attraverso le pagine di que-

sto giornale, la pagina Facebook e il

sito. Per trasparenza pubblicheremo i

nostri costi editoriali, le spese di stam-

pa e di spedizione delle 10.000 copie

di ALPE per le quali vi chiediamo in

questo numero un piccolo contributo.

La situazione economica generale ci

impone un ridimensionamento dei

costi dell’informazione tradizionale e

un potenziamento della più economica

parte on line: continueremo comunque

a inviare ALPE a chi preferisce la carta

stampata.

Une belle sensation d’un souffle d’air pur, d’une myriade d’idées en liberté qui s’échappent de la brume des lieux communs, du tunnel de la pensée unique. Voilà l’image que donnait l’équipe de ALPE durant la campagne électorale. Vraiment, une équipe avec de belles personnalités, valorisant au mieux l’ensemble et éclairant les programmes alternatifs voire substitutifs dans les contenus et dans les méthodes.

L’ensemble de la COALITION a été bien perçu par les Valdôtains, mal-gré le peu d’initiatives communes, la voie est tracée pour perfectionner les collaborations, pour améliorer le message et surtout pour garantir un espoir pour le futur de la Vallée d’Aoste.

ALPE peut et doit valoriser ces éner-gies afin d’encourager la participa-tion active de toutes ces personnes qui ont montré leur intérêt pour un

renouvellement de la pensée politi-que. Une belle connotation d’ÉQUI-PE libérée de la contrainte d’un chef absolu, du frein représenté par des appartenances politi-ques du passé. Oui du passé ! La nouvelle équipe de ALPE a démontré sur le champ que le mouvement est autre chose, qu’il n’a plus de nostalgie, ni aucune intention de proposer des rééditions du passé.

Le fer est chaud, il faut le modeler tout de suite, sans qu’il y ait de risques de « re-tours » ou de « regrets », sans qu’on recommence avec les manigances de la vielle politique.

Un CONGRÈS ouvert dont la prépa-ration a été marquée par des événe-ments politiques très significatifs : le référendum propositif, les élections politiques, les élections régionales, trois moments de confrontation

avec les citoyens, d’élaboration de projets et de programmes.

Le rôle de ALPE dans la coalition et

dans l’ensemble politique s’est per-fectionné, il s’est progressivement défini au cours de ces trois mo-ments importants. ALPE peut faire le pont, faciliter le DIALOGUE entre les idéaux authentiquement autono-mistes, les valeurs écologistes, les

sensibilités pour la légalité, l’équité sociale, la solidarité.

Un modèle de société bâtie selon les principes du fédéralisme qui garantit avant tout la liber-té et la dignité de la personne, qui relance les institutions de base pour favoriser la parti-cipation directe des citoyens à la gestion communautaire. FÉDÉRALISME qui garantit encore l’autonomie pour les Régions historiques, qui favo-rise les collaborations entre les Régions voisines et homogènes pour arriver jusqu’à une Europe fédérée.

Bonnes réflexions à tous pour le prochain futur de ALPE, de la coa-lition autonomiste-progressiste et surtout pour la Vallée d’Aoste.

Carlo Perrin

DAns LA coALition Autonomiste-Progressiste

ALPe Peut fAire Le Pont entre Les iDÉAux Authentiquement

Autonomistes, Les vALeurs ÉcoLogistes et Les sensibiLitÉs

Pour LA LÉgALitÉ, L’ÉquitÉ sociALe, LA soLiDAritÉ

Les jours après Quante cose

di Giuliana Lamastra

9

Page 2: www 9 Les jours après Quante cose Le verbe que nous avons le plus entendu dans cette difficile campagne électorale a été « goudronner ». « Vi asfalte-remo » telle était la

Questa volta, dati gli eQuilibri in aula,

il Consiglio regionale sarà la sede naturale del dibattito politiCo,

del Confronto e dell’eventuale

sCambio di proposte

Geografia politica variabile e maggioranza risicataLa differenza sulle soluzioni da mettere in campo subito

Stella Alpina ne conferma 4 +1

Addio...

L'union vince con i voti di Milanesio

Viva le donne

di Albert Chatrian

Il risultato e l e t to r a l e del 26 mag-gio dimostra ciò che andiamo dicendo da anni: un’epoca di stra-potere costruita intorno ad un uomo solo è giunta al termine e finalmente, anche in Valle d’Aosta, il vento del cambiamento ha iniziato a soffiare.

La maggioranza uscente, pesantemente punita dagli elettori, è riuscita ad evitare il ballottaggio per un pugno di voti.

Come in ogni competizione ci sono i vincitori e i vinti, questa volta però IL RE È SOTTO SCACCO, nonostan-te tutte le manovre poste in essere per evitare l’emorra-gia di consensi: i privilegi concessi a pochi, le racco-mandazioni elargite a piene

mani, i favoritismi ad alcune imprese amiche.

Ad ogni favore concesso però corrisponde in genere un dispetto a qualcun altro: ecco allora che per dimo-strare decisionismo si sono provocati licenziamenti di massa e per finanziare una grande inutile opera si è tagliato l’ossigeno ad interi settori.

Va ancora bene l’uomo solo al comando? O non è forse meglio che non sia lascia-to così solo se le decisioni che prende fanno danni enormi.

Forse è il caso di pensarci per tempo prima che anche la nuova legislatura si avvii sulla medesima strada.

Comunque sia, per noi di ALPE i prossimi cinque anni sono pieni di tante CERTEz-zE. Dico certezze perché, questa volta più di altre in Valle d’Aosta la differenza la faranno i contenuti e le

proposte concrete, e non gli annunci e la propaganda, e nemmeno le promesse di cambiamento e di riforme mai portate a termine.

Non ci sono più risorse da sperperare, ed è in questi

casi che si vede la qualità dell’amministratore.

Questa volta, dati gli equi-libri in aula, il Consiglio re-gionale sarà la sede naturale del dibattito politico, del confronto e dell’eventuale

scambio di proposte. Non sarà più consentito alla Giunta o al suo Presidente di gestire con arroganza la cosa pubblica esautoran-do il Consiglio regionale dalle sue funzioni di pro-

grammazione e di con-trollo. La TRASPARENzA SULL’ATTIVITÀ DELLE PARTECIPATE sarà d’obbli-go; i “TROMBATI” dall’e-lettorato (o da chi riesce ad influenzarne larghe fette…)

non potranno più contare su una comoda ricollocazione a spese del cittadino.

Gli “Yes Men” dovran-no impegnarsi molto di più nel loro lavoro di ogni giorno e cercare con impe-gno soluzioni condivisibili anche dalle opposizio-ni; i RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI LOCALI in-cidere maggiormente nel decidere del loro futuro; i TOP MANAGER dovranno portare a casa risultati tan-gibili e ridimensionarsi lo stipendio.

Pretenderemo che le STRUTTURE REGIONALI siano performanti e che gli uffici garantiscano servizi ef-ficienti a tutti i cittadini, sen-za discriminazioni di sorta.

Sullo scacchiere ci sia-mo anche noi, a testa alta, confortati dal responso dei nostri elettori, che hanno scelto liberamente il nostro progetto e ci hanno dato il

mandato di cambiare la Valle d’Aosta.

Come movimento ALPE e nell’ambito della coalizione ora all’opposizione faremo la nostra parte fino in fondo, proponendo apertamente SOLUzIONI AGLI ENORMI PROBLEMI che affliggono la nostra regione, coinvolgen-do nella loro elaborazione le categorie produttive e i cittadini.

Apriamo questa nuova fase propulsiva, preparandoci a stimolare e pungolare, ma anche a CONTROLLARE L’ATTIVITÀ POLITICO-AMMINISTRATIVA della maggioranza, incalzando-la sui temi forti del nostro programma.

La differenza la dobbiamo fare noi, perché le soluzioni percorribili le abbiano già individuate.

Più di tutto il resto, per noi, conta la Valle d’Aosta!

Grazie ai voti portati dalle due candidate della Lega Nord (Zoso e Spelgatti), Stella Alpina riesce ad ottenere un seggio in più contando i resti (229 voti) che mettono la parola fine alle speranze di ballottaggio

e consentono ad André Lanièce di non finire nel lungo elenco dei

trombati e di entrare come quinto componente del gruppo SA.

Già portaborse di Milanesio, come il suo collega ex collega Giordano, è stato fulminato dall'UV sulla via delle elezioni. Ha portato al Presidente il suo tesoretto di voti, guadagnandone appena un centinaio.

I valdostani hanno scelto di deberlusconalizzare la Valle d'Aosta.Salutiamo con un addio PDL e Féderation Autonomiste. Ciao ciao...

reGIoNALI 2008

1.238 PreFereNZe

reGIoNALI 2013

1.422 PreFereNZe

dei socialisti

è donna solo il

del Consiglio regionaleil 40% degli eletti donna è di ALPE e il 40% degli eletti di ALPE è donna

14,28%

ELEzioni rEGionaLi2 N. 9 - 15 giugno 2013

Page 3: www 9 Les jours après Quante cose Le verbe que nous avons le plus entendu dans cette difficile campagne électorale a été « goudronner ». « Vi asfalte-remo » telle était la

Goudronner ou gouverner?par Chantal Certan

Le verbe que nous avons le plus entendu dans cette difficile campagne électorale a été « goudronner ». « Vi asfalte-remo  » telle était la rengai-ne, sous forme de menace, répétée un peu par tous nos adversaires. ALPE a continué à travailler inlassablement en opposant aux personna-lismes et aux slogans, les ACTIONS et un PROJET pour faire vivre l’avenir de la Vallée d’Aoste.

Les élections régionales 2013 passeront à l’Histoi-re comme les élections du changement. ALPE a con-firmé ses cinq sièges au Conseil régional, malgré les

vieux barbus et les vautours qui hululaient à sa dispa-rition, le PROJET de ALPE a été compris et apprécié, la Coalition autonomiste et progressiste a presque réussi à obtenir les suffra-ges requis pour le 2ème tour. Dommage, seules 229 voix manquaient, mais le résultat final, 18 sièges de majorité contre les 17 de l’opposi-tion, démontre la volonté de changement des Valdôtains. L’Union Valdôtaine a perdu 8 000 voix et elle a fait pa-yer lourdement les accords de convenance et d’op-portunisme au PDL et à la Fédération, une belle, bon-ne et lucide régulation des comptes qui témoigne de la façon scientifique dont la majorité régionale procède en politique. Façon qui n’a rien à voir avec le SERVICE

À LA COMMUNAUTÉ, avec la liberté, avec la participa-tion et la confrontation, mais qui est une pratique habi-tuelle en politique.

ALPE avait un rôle difficile dans ces élections  : il ne se présentait pas comme une nouveauté, cependant le mouvement portait en soi 6 années d’un long travail sur le territoire, souvent méprisé ou non valorisé par-ce que loin des logiques de la politique, attentif toutefois aux nécessités politiques de la communauté.

Ce GRAND TRAVAIL a été la force de ALPE  : apprécié par des valdôtains libres et indépendants, dépourvus de tout besoin de vénéra-tion, qui sont intervenus pour donner leur soutien au Mouvement au moment de la formation de la liste

et apprécié par un électorat attentif et choisi qui aime l’approfondissement et une analyse politique regardant au lendemain et non pas aux intérêts du moment, un électorat avec la Mémoire qui suit régulièrement la Politique sans se faire piéger par des sirènes.

De la même manière, l’a-nalyse en détail des résultats démontre également qu’une autre différence existe entre ALPE et l’Union valdôtaine: ALPE n’est pas un parti pa-tronal, mais un GROUPE formant équipe qui travaille ensemble non pas pour quel-qu’un mais pour le bien de notre Région, non pas pour des affaires privées d’intérêt immédiat dont on doit ren-dre compte à quelqu’un, mais pour la construction de l’avenir de la Vallée d’Aoste.

En effet, les premiers can-didats de ALPE ont obtenus plus ou moins 2000 voix, aucun chef donc à vénérer portant 10 000 préférences reléguant ainsi le reste du monde à un rôle de moindre importance. Et encore, beau-coup de citoyens ont voté le Projet de ALPE sans indiquer de préférences, certains spécialistes y verront un problème mais on peut en faire une lecture plus raffinée

et clairvoyante : le projet est valable et il peut être soute-nu par les citoyens qui ont à cœur l’avenir de nos enfants. Le généreux travail de semis pour le changement fait par ALPE ces dernières années, commence à porter ses fru-its et la récolte ne profite pas qu’à ALPE, mais bien à toute la communauté valdôtaine qui n’a pas envie d’être gou-dronnée et qui veut vivre !

di Pier Giorgio Crétier

Conclusa l’avventura della campagna elettorale, ritengo che siano da fare doverosi ringraziamenti al gruppo del-la comunicazione, agli splen-didi ragazzi di Esprit Jeune (Aline, Marco, Alain, Erik) e al comitato elettorale che ci hanno assistito e accompa-gnato in tutte le situazioni per un lungo ed appassionan-te mese; un sentito ringra-ziamento va anche al nostro Presidente, Carlo, che con determinata fermezza ma con altrettanta eleganza ci ha guidato in questo percorso non privo di difficoltà.Venendo a noi candidati (rigorosamente in ordine

alfabetico) che dire?LUCA (Barbieri) è decisa-mente il n. 1 in tanti aspetti tra cui l’originalità mista a competenza;ALBERTO (Bertin) è deter-minato e sempre concreto, un vero esempio di lucidità politica; ricorderò sempre le grandissime “LUCIA della Becca”, pronta e disponibile in ogni situazione;IRENE, competente, prepa-rata e sempre disponibile e poi SILVANA e la sua grande simpatia;LUCA CARREL si distingue per essere un grande esempio per molti giovani (ma dovre-mo definire quanto prima se è di Pontey, di Valtounenche o di dove);

PIERO CASSIUS perché cor-re sempre, corre molto, in particolare per la squadra!E poi c’è la mitica ChANTAL sempre presa in mezzo per le sue responsabilità; e che dire della dirompente simpatia di ROSANNA? Troppo forteE ancora non dimentichiamo il determinato MIChEL, di cui tutti abbiamo sperato in un meritato risultato;ALBERT, grande trascinato-re, esperto e competente, ma dal volto umano;BRUNO, sindaco di minoran-za ma con grandi obbiettivi che senz’altro raggiungerà quanto prima;ANNIE, la grande sorpresa di questa tornata;PIER-GIORGIO (alias PG) che

vuole dire qualcosa;CARLO (Curtaz), un maestro ma mai ex cathedra, direi un fratello maggiore; LIVIO che sperava di met-tere fine alle nostre pene ferroviarie;hENRI e la sua delicatezza nel trattare i problemi; GABRIELLA che con la sua preparazione ci ha fatto sen-tire… in famiglia; PAOLO FEDI con il suo cuore verde forte, partecipante e palpitante;CORRADO con la sua since-ra bonomia ed ELISEO con la sua bella semplicità e poi PATRIzIA: nostro faro in queste nebbie valdostane;BEPPE che con la sua loquaci-tà ci ha richiamato all’ordine;

EMANUELE che vuole asso-lutamente vivere e far vivere bene questa comunità;e ancora la straordinaria sim-patia di ADELE (a proposito, tot a moddo?);PIERMAURO decisamente troppo avanti con la sua filo-sofia nel trattare i problemi;FABRIzIO che cela sotto una quasi certa timidezza una forza davvero notevole;la sorridente RAFFAELLA per la competenza unita alla bellezza dei suoi bimbi; il serioso LORIS che nasconde un grande cuore e capacità di riflessione incredibili;MARIA PIA, artefice del nostro programma, dal ge-nero che tifa per lei e per la squadra e un nipotino che

scambia i santini elettorali alla scuola materna; il prepa-ratissimo TINO (grande capa-cità di sintesi!);MASSIMO, un vrai valdôtain;PIPPO (Varisella) capaci-tà, simpatia e un fantastico modo di porsi;un grandissimo CARLO (Vettorato) che dopo tanti anni spesi per il bene di que-sta nostra Valle ha ancora molto da dirci e da darci e infine LEO che non si copre di alloro ma che con sempli-ce determinazione ci insegna ancora quanto la strada sia lunga ma percorribile.

Che bella squadra!

1Luca Barbieri

43 anni, aosta

Insegnante - Coordinatore Lo Pan Nër

2Alberto Bertin

46 anni, aosta

Dipendente Fondation Chanoux Consigliere regionale uscente

3Lucia Bich

46 anni, valtournenche

Insegnante - Consigliere comunale

4Irene Bosonin

61 anni, donnas

Dirigente scolastica in pensione Consigliere comunale Pont-Saint-Martin

5Silvana Bruno

34 anni, aosta

Operatore musicale nelle scuole dell’infanzia e primarie

6LucaCarrel

28 anni, pontey

Educatore - Musicista Tecnico faunistico

7PieroCassius

42 anni, issogne

Insegnante - Consigliere comunale

8ChantalCertan

42 anni, saint-christophe

Insegnante - Vice Sindaco 2010/2013 Segretario politico di ALPE

9RosannaChabod

52 anni, saint-pierre

Responsabile azienda di vendita diretta Volontaria di Intercultura

10MichelChasseur

23 anni, ayas

Maestro di sci alpino Laureando in architettura

11AlbertChatrian

37 anni, torgnon

Architetto - Maestro di sci alpino Vice Presidente Consiglio regionale uscente

12BrunoChaussod

48 anni, quart

Funzionario RAVA - Consigliere comunale

13AnnieCometto

41 anni, aosta

Medico oculista - Agopuntrice

14PiergiorgioCrétier

56 anni, saint-vincent

Pensionato - Capogruppo di minoranza in Consiglio comunale

15CarloCurtaz

55 anni, gressan

Avvocato - Capogruppo di ALPE al Comune di Aosta

16LivioDezzutto

36 anni, saint-christophe

Ferroviere

17HenriDondeynaz

37 anni, aosta

Insegnante di Diritto ed Economia

18GabriellaFarcoz

50 anni, gignod

Insegnante - Assessore comunale

19GianpaoloFedi

49 anni, aosta

Insegnante - Consigliere comunale Dirigente nazionale Legambiente

20CorradoJacquemod

61 anni, la thuile

Maestro di sci - Membro del direttivo dello Sci club e della Scuola di sci

21EliseoLumignon

49 anni, la salle

Imprenditore artigiano Animatore culturale - Volontario 118

22PatriziaMorelli

52 anni, arvier

Bibliotecaria - Albergatrice Consigliere regionale uscente

23GiuseppeMoro

62 anni, châtillon

Geometra - Consigliere comunale

24EmanueleMuraro

42 anni, aosta

Medico Radiologo - Libero professionista

25AdeleMùrino

52 anni, aosta

Avvocato - Impegnata nel sociale e nelle problematiche familiari

26PiermauroReboulaz

46 anni, nus

Restauratore - Scrittore

27FabrizioRoscio

42 anni, quart

Insegnante - Promotore referendum 18 novembre 2012

28RaffaellaRoveyaz

39 anni, courmayeur

Coordinatrice servizio prima infanzia Consigliere comunale

29LorisSartore

52 anni, aosta

Funzionario RAVA - Consigliere comunale Guida escursionistica naturalistica

30Maria PiaSimonetti

63 anni, aosta

Consulente letteraria Direttivo Legambiente

31CostantinoSoudaz

62 anni, perloz

Ingegnere - Insegnante

32MassimoTamone

44 anni, étroubles

Fotocompositore - Sindaco

33PietroVarisella

58 anni, aosta

Geometra - Libero professionista

34CarloVettorato

62 anni, aosta

Medico anestesista - Libero professionista

35LeoVidi

59 anni, cogne

Maestro e allenatore di sci

“Il problema dei movimenti padronali è che l’identificazione degli elettori scatta soltanto nei confronti del capo. Il resto è truppa, selezionata sulla base della fedeltà anziché del carattere. Là dove comanda uno, al massimo due, i talenti sono soffocati in ruoli gregari e i mediocri impazzano, credendosi fenomeni”.

Massimo Gramellini - 30/05/2013

ELEzioni rEGionaLi15 giugno 2013 - N. 9 3

Page 4: www 9 Les jours après Quante cose Le verbe que nous avons le plus entendu dans cette difficile campagne électorale a été « goudronner ». « Vi asfalte-remo » telle était la

CoMUni

di Manuela Naudin

In Consiglio r e g i o n a l e ALPE ha se-guito con interesse ma anche con un po’ di preoccupazione le scelte intraprese in campo turistico dalla maggioranza uscente e nella prossima le-gislatura intende continuare ad impegnarsi in un settore molto spesso politicamente trascurato che invece dovreb-be essere il motore trainante dell’economia valdostana.

Mi auguro che il nuovo (o il vecchio!) Assessore al turismo definisca fin da subito la programmazio-ne degli INVESTIMENTI PUBBLICITARI perché la Valle d’Aosta continua ad essere sconosciuta a molti. Non è prioritario pubbli-cizzarsi su mercati lontani come la Cina ed il Giappone ma piuttosto rinforzare gli investimenti sui mercati di prossimità. Basta con gli in-vestimenti scellerati per “ac-cordi’’ milionari!

É fondamentale creare un maggior COORDINAMENTO TRA I VARI ASSESSORATI che si occupano di turismo, agricoltura e cultura, in pri-mis per poter condividere la promozione e la commer-cializzazione dei prodotti di

tutta la filiera produttiva e poi anche per vendere un bi-glietto d’ingresso unico che permetta la visita di tutti i siti culturali regionali.

C’è ancora molto da fare per le piccole e medie stazioni o per i paesi delle Vallate scolle-gati dal resto del territorio.

Purtroppo in questi anni si è investito per promuove-re principalmente le grandi stazioni già conosciute per il turismo dello sci e più pre-parate a fare turismo, men-tre le LOCALITÀ MINORI DI FONDOVALLE sono state un po’ abbandonate.

ALPE crede che bisognereb-be decidere di fare investi-menti affinché cresca la cul-tura turistica dei valdostani a prescindere dalla propria esperienza o occupazione, magari partendo già dal-la formazione nelle scuole dell’obbligo.

La RIORGANIzzAzIONE DEL SISTEMA TURISTICO purtroppo non ha dato gran-di risultati perché gli investi-menti finanziari e le risorse non sono diminuite ed in più sono stati chiusi alcuni uffici del turismo che hanno creato dei problemi aumentando il solito divario tra le stazioni di punta ed i paesi minori.

A questo punto secondo me per concludere il percorso di riforma avviato nella scor-sa legislatura è necessario

creare una società a carat-tere misto pubblico-privato, che svolga le funzioni di accoglienza ed informazio-ne nonché di promozione e commercializzazione turisti-ca coinvolgendo il più possi-bile gli Operatori Turistici.

In conclusione andrebbero ridefiniti alcuni aspetti della TASSA DI SOGGIORNO e so-prattutto penso che la desti-nazione degli introiti debba essere concordata tra le am-ministrazioni e gli operatori. Se vogliamo che il turismo riparta e faccia crescere l’in-tera Valle d’Aosta, da una parte noi operatori dobbia-mo metterci al lavoro ed abbandonare i soliti campa-nilismi che non ci portano risultati, ma dall’altra la re-gione deve prendere in mano e risolvere definitivamente il problema dei trasporti ri-ammodernando la ferrovia, contenendo i costi dell’au-tostrada, istituendo servizi transfert da e per i principali aeroporti ed infine rivedendo il sistema dei trasporti locali. Non ci resta che sperare che la “nuova’’ Amministrazione dia finalmente gambe alle promesse fatte che nei pros-simi cinque anni si lavori sodo per ridare gas al mo-tore arrugginito del turismo valdostano.

Tanto abbiamo tuonato che… forse…In gara gli incarichi di progettazione per le Piazze Roncas e della Cattedrale

Quali priorità per il turismo?

di Mario Vietti

Nel settem-bre del 2010 il nostro gruppo consiliare presentò una mozione relativa alla trasformazione di alcune piazze del centro cittadino in LUOGhI DI INCONTRO e di socializzazione per abi-tanti e turisti, mantenendo ciascuna la sua fisionomia e le proprie caratteristiche, prevedendo, però, un dise-gno unitario di abbellimen-to e di ricupero del tessuto urbano.

Ricevute ampie rassicura-zioni da parte di Sindaco ed Assessore sulla necessità urgente di dare corso a quan-to auspicato nella mozione, verificato il totale immobi-lismo che fece seguito alle affermazioni di principio, nel settembre dell’anno suc-cessivo presentammo una seconda iniziativa, limitata alla sole piazze Roncas, della Cattedrale e di Sant’Orso, per provvedere almeno a liberar-le dalla PRESENzA SELVAG-GIA DI AUTO posteggiate in tutti gli angoli. L’unico risultato di questa seconda iniziativa fu una parvenza di regolamentazione degli spazi

di sosta: chiedevamo di libe-rare le piazze dalla auto, ci risposero con le strisce gialle che tutti conosciamo e che moltissimi si guardano bene dall’osservare.

Seguì il tentativo disgra-ziato di ricerca di SPON-SORIzzAzIONE del pro-getto di sistemazione delle Piazze pagato dagli sponsor (in cambio di cartelloni di-stribuiti qui e là, come poi, sciaguratamente, fu fatto per molti altri luoghi importanti della nostra Città a seguito di un’altra decisione che fa prevalere pochi spiccioli nel portafoglio invece del recu-pero e della valorizzazione);

tentativo cassato dal TAR a seguito di un ricorso degli architetti e degli ingegneri valdostani.

A settembre 2012 ci distra-emmo e non presentammo iniziative; la mancata pres-sione sulla Giunta comunale ottenne lo stesso risultato dei precedenti appelli: nulla si mosse neppure in questo caso.

Nel maggio di quest’anno, siamo tornati alla carica con l’ennesimo richiamo alla Giunta, invitata da principio a prendere un impegno forma-le, accompagnato da date cer-te, per L’INIzIO DELLA PRO-GETTAzIONE del rifacimento delle Piazze Roncas, Giovanni XXIII e Sant’Orso e seconda-riamente a provvedere in tempi brevi all’attivazione di

un tavolo di lavoro, costituito da amministratori e da rap-presentanti delle forze econo-miche e produttive cittadine, per avviare – finalmente – il progetto di valorizzazione turistica della Città.

Ora forse, dopo una pres-sione durata quasi tre anni, qualcosa si muove: gli inca-richi di progettazione pre-liminare della sistemazione delle PIAzzE RONCAS E GIOVANNI XXIII (della Cattedrale) sono stati messi in gara; una delle richieste ai progettisti prevede che si facciano carico anche di pro-porre soluzioni alternative al parcheggio. Teniamo le dita incrociate e speriamo che l’i-ter proceda spedito come da programma dell’Assessore, in modo da avere due piazze

sistemate prima delle elezio-ni comunali del 2015.

Confidando che l’elettore non si faccia annebbiare dai lavori dell’ultimo anno ma che consideri anche tutto il tempo perso in inutili e snervanti attese e altrettanto fastidiosi rinvii.

Confidando anche che le so-luzioni proposte per queste due piazze non ottengano lo stesso disdicevole risultato dell’allargamento di Piazza San Francesco dove, con l’ab-battimento dei magazzini, l’unico vero risultato di valo-rizzazione ottenuto è stato di ampliare il parcheggio; cer-to, si tratta di una soluzione provvisoria che, come la sto-ria insegna, rischia di restare provvisoria per i prossimi vent’anni.

di Paolo Ciambi

Con il bilancio regionale sempre più ridotto e con quelli comunali costretti a tagliare anche sui servizi, ci si aspetterebbe maggiore cautela in ogni investimento. Invece, accade che si impe-gnino 600 MILA EURO per ampliare una pista di sci che si estende fra i 1600 e i 1950 metri. È quella di COL DE JOUX, la stazione sciistica di Saint-Vincent. La quota del-la pista si pone in una zona “borderline”, dove sarebbe opportuno inserire fra le va-lutazioni anche la variabile del riscaldamento globale. La sostenibilità economica dell’investimento, infatti, potrebbe essere influenzata negativamente dalle conse-guenze dell’aumento delle temperature nell’arco alpino. Numerosi sono gli studi che hanno affrontato il proble-ma. Fra questi, il dossier sul CLIMATE ChANGE del CAI (http://goo.gl/6CSmx), nel quale, fra l’altro, si analizza il turismo invernale alpino. Si prevede che la Linea di Affidabilità della Neve (l’alti-tudine media oltre la quale le precipitazioni nevose e la temperatura garantiscono al-meno 100 giorni all’anno con 30 cm di neve) possa oltrepas-sare quota 1.800 metri con soli due gradi di AUMENTO DELLE TEMPERATURE me-die, con una contrazione del fatturato nel 2030 rispetto al 2006 di circa 700.000 euro.

Nel dossier si afferma che esi-ste “un problema legato alla REDDITIVITÀ ECONOMICA REALE DEGLI IMPIANTI DA SCI. Oltre ai costi di rea-lizzazione di nuovi impianti di risalita e di nuove piste, vanno aggiunti i costi specifici legati agli impianti per l’innevamen-to artificiale”.

Secondo la Società Meteorologica Subalpina, che ha realizzato la pubbli-cazione “CAMBIAMENTI CLIMATICI IN VALLE D’A-OSTA” (http://goo.gl/1zn8o), è consigliabile un eventuale mantenimento degli impianti di innevamento program-mato “soltanto ove questo sia sostenibile economicamente e consenta con investimenti ragionevolmente contenuti di attenuare/risolvere le prin-cipali crisi di innevamento. Questa situazione potrebbe realizzarsi soltanto oltre i 1.800÷2.000 metri circa, mentre a quote inferiori l’au-mento delle temperature po-trebbe spesso compromettere la funzionalita degli impianti anche in pieno inverno. Si ten-ga tuttavia presente che tale soluzione comporta elevati di-spendi energetici con ulteriore incremento delle emissioni climalteranti, pertanto la sua espansione deve essere atten-tamente valutata anche in ter-mini di esternalita negative”.

Tale concetto è ribadito an-che all’interno degli “Atti pre-paratori” della Conferenza sul Clima di Roma del 2007, dove viene indicata una QUOTA

LIMITE PARI A 2.000 ME-TRI, AL DI SOTTO DELLA QUALE È SCONSIGLIATA LA REALIzzAzIONE DI NUOVI IMPIANTI.

Per queste ragioni, il CAI, nell’«Aggiornamento nazio-nale CAI-TAM 2010 Montagna, neve e sviluppo sostenibile: quali prospettive» (http://goo.gl/JrXHW), quali obiet-tivi possibili da perseguire in un’ottica di tutela dell’am-biente montano comprende “la richiesta di moratoria di nuovi impianti e ampliamenti all’interno delle aree protette e dei siti Natura 2000 (salvo migliorie) e, in ogni caso, al di sotto dei 2.000 metri”.

Nel dossier “Climate Change” si afferma anche che “la strategia che potra garantire risultati piu soddi-sfacenti sotto il profilo della sostenibilita ambientale ed economica sembra essere quella “multifunzionale”. Essa consiste, da una parte, nel DIVERSIFICARE L’OFFERTA TURISTICA NEL PERIODO INVERNALE, dall’altra, nel potenziare l’offerta al di fuori della stagione invernale (in considerazione di un PRO-LUNGAMENTO DELLA STA-GIONE ESTIVA)”.

Non mancano dunque studi approfonditi che potrebbero orientare meglio le scelte po-litiche. Nella pratica, invece, troppo spesso prevalgono logiche che non sembrano indirizzare correttamente gli investimenti nel turismo in montagna.

il riscaldamento globale minaccia le stazioni sciistiche

4 N. 9 - 15 giugno 2013

Page 5: www 9 Les jours après Quante cose Le verbe que nous avons le plus entendu dans cette difficile campagne électorale a été « goudronner ». « Vi asfalte-remo » telle était la

LEs éLUs aU ConsEiLAlberto Bertin

1629 voti. Quali gli aspetti più positivi e più negativi delle Regionali?

È stato un risultato sopra le aspet-tative, un apprezzamento da parte degli elettori del lavoro svolto nella legislatura uscente. Sul piano per-sonale è una grande soddisfazione che mi carica di una maggiore re-sponsabilità per il prossimo man-dato. Tra le positività, l’aver fatto parte di una bella squadra: una lista che ha funzionato, con vol-ti nuovi per la politica che hanno dimostrato la convinta volontà di cambiare la Valle d’Aosta. Mi augu-ro che candidati così ricchi di com-petenze e energie portino nuova linfa alla politica locale. Rimane il rammarico del mancato secondo turno per un soffio.

Continuerai sugli stessi filoni di grande impatto della scorsa legislatura?

Proseguirò con le battaglie che hanno caratterizzato la mia attivi-tà in Consiglio perché purtroppo i problemi non sono stati risolti... Per quello che riguarda i costi del-la politica si può fare di meglio di quanto fatto sino ad ora uscente, per le infiltrazioni mafiose biso-gnerà istituire un osservatorio per-manente sul fenomeno, e per i rifiu-ti, oltre a difendere il risultato del referendum, c’è da mettere in piedi il sistema alternativo al trattamen-to a caldo. A questi argomenti se ne aggiungeranno di nuovi, magari meno popolari ma non per questo meno importanti.

La riforma elettorale e quella delle istituzioni sono al centro dell’attenzione della politica nazionale. E in Valle d’Aosta?

L’annunciata riforma dello Stato sarà l’occasione per rivedere i rap-porti con il potere centrale e ripen-sare la nostra autonomia. Bisognerà anche affrontare la questione della legge elettorale regionale (anche alla luce della prevista riduzione del numero di consiglieri) che ha non pochi limiti, in primis permet-te il controllo del voto, ed è ec-cessivamente complicata. Un altro argomento al centro dell’agenda politica riguarderà l’autonomia dei comuni.

In passato hai spesso prestato attenzione critica alla gestione dell’Assessorato alla Cultura guidato da Laurent Viérin, oggi con ALPE all’opposizione. Che effetto fa?

Innanzitutto a cambiare schiera-mento non sono stato io. L’ex as-sessore all’opposizione? Sono stato sorpreso del cambiamento repenti-no e in extremis, ma come si sa la politica è in continuo movimento... Per fortuna.

Chantal Certan

Entri in Consiglio regionale con 1308 preferenze. Come valuti il risultato?

Sono dispiaciuta perché il Movimento meritava almeno sette eletti... Ma va bene così. I candida-ti di ALPE erano davvero di valore ed ero pronta ad essere la prima esclusa; alla fine però il lavoro svol-to in questi anni è stato premiato dagli elettori che hanno scelto una donna e una persona nuova, elet-ta per la prima volta in Consiglio regionale.

Gli avversari dicevano che ALPE non avrebbe raggiunto il quorum, ma si è riconfermata...

Ripetere che ALPE sarebbe scom-parsa è stata una strategia politica di molti unionisti vecchi e nuovi. Altroché scomparire, ALPE merita-va più eletti per il lavoro svolto i cui benefici sono andati anche ad altri movimenti della coalizione che di certo non hanno seminato con noi nella scorsa legislatura... In uno scenario politico diverso rispetto al 2008, ALPE è l’unico movimento che, senza imbarcare altre forze politiche, si è confermato. Vorrei che gli aderenti al Movimento si rendessero conto che il percorso tracciato è giusto. Il nostro eletto-rato è preparato e ha scelto consa-pevolmente il nostro progetto.

Per Statuto c’è incompatibilità tra i ruoli di Segretario e Consigliere regionale. Come vedi come tuo erede?

A fine mese lascerò l’incarico con la consapevolezza di aver portato aria nuova nel panorama politico valdostano. Il prossimo Segretario dovrà conoscere il territorio poi-ché le prossime sfide saranno le Comunali e il radicamento in tut-ta la regione. Auguro buon lavoro a chi mi sostituirà: lavorare in un movimento come ALPE è stimolan-te, ma difficile e faticoso. La demo-crazia ha un prezzo alto, ma ne vale la pena

Il tuo modo semplice e spontaneo di porti piace agli elettori. Rappresenti un nuovo tipo politico rispetto a quelli che tu definisci “dinosauri”?

La politica manca di umanità, coerenza, chiarezza e semplicità, proprio quello di cui i cittadini hanno bisogno e che rende cre-dibile una persona o un progetto. Io non ho accettato compromessi con chi predicava rinnovamento, spirito di servizio, pari opportu-nità e poi praticava il contrario, favorendo una politica fatta di accordi nelle segrete stanze, di “arrière-pensées”, di insinuazioni. Probabilmente sono stata scomoda soprattutto per gli “uomini di parti-to”, preferendo ascoltare i giovani e i cittadini che hanno meno senso politico, ma conoscono la realtà in cui vivono!

Albert Chatrian

Albert Chatrian, la nascita di un nuovo partito autonomista ha influito sul risultato tuo (in leggera flessione rispetto al 2008) e di ALPE?

Sono soddisfatto del risultato di ALPE, ma dal punto di vista per-sonale mi aspettavo un piccolo in-cremento rispetto a cinque anni fa. Mi avrebbe confortato un maggior riconoscimento del lavoro svolto con impegno, combattendo le stor-ture del sistema... Ho svolto le mie funzioni di consigliere di opposi-zione senza sconti, dedicandomi all’approfondimento dei dossier, delle finanziarie, dei disegni di leg-ge. Ho lavorato all’elaborazione di centinaia di iniziative in difesa dei diritti e della dignità dei valdostani, delle comunità locali, delle piccole imprese, dei professionisti spesso discriminati o vessati da un appara-to burocratico pesante e inefficien-te. Purtroppo, parte del consenso personale mi è stato sottratto dalla novità politica dell’ultima ora, che ha contribuito ad oscurare il lavo-ro compiuto faticosamente negli anni.

Parcheggio dell’ospedale e trasparenza nella società partecipate. Due battaglie di ALPE condivise dal Movimento Cinque stelle.

Più che di battaglie condivise si potrebbero definire temi usurpati, poiché sia sull’acquisto a costi spro-positati e con procedure oscure del parcheggio dell’ospedale sia sulla necessità di rendere trasparente il sistema di gestione delle società partecipate, il M5S è intervenuto solo nella fase terminale della le-gislatura, mentre ALPE ha indivi-duato i punti critici fin dall’inizio. É comunque auspicabile instaurare con tutta l’opposizione una buona collaborazione, specialmente sui temi più importanti.

Sei alla tua seconda e ultima esperienza in Consiglio. Ti spiace lasciare ancora politicamente giovane?

Beh, si tratta comunque anco-ra di cinque anni di lavoro! Sono contrario alla trasformazione in professione dell’attività politica: il ruolo di amministratore pubblico dovrebbe essere limitato per legge ad un periodo al termine del quale si torna alla propria professione. Sono architetto, maestro di sci al-pino e con i miei fratelli ho diverse attività autonome e progetti in can-tiere; alla fine del mandato non avrò che l’imbarazzo della scelta...

 Peccato non mettere a frutto

l’esperienza acquisita governan-do. Possibilità di rovesciare la situazione?

Non nascondo che governerei vo-lentieri se mi si presentasse la pos-sibilità. Credo che sarei in grado di portare freschezza e competenza in un esecutivo ispirato dalla volontà di fare il bene della Valle. Non faccio previsioni ma non metto neanche limiti alla provvidenza: potremmo avere delle sorprese, piacevoli per qualcuno e spiacevoli per altri, pri-ma del termine della legislatura.

Patrizia Morelli

Con 2295 preferenze in tutta la Valle sei stata la più votata di ALPE. Come commenti?

 Valuto positivamente il mio ri-

sultato che riconosce l’impegno personale ma anche la bontà del lavoro fatto dal nostro gruppo con-siliare nella posizione non sempre premiante di forza di opposizione. Indubbiamente il risultato è stato favorito anche dalla mia candida-tura alle scorse Politiche, che mi ha permesso di essere più conosciuta. Mi sembra corretto rimarcare che la ripartizione dei voti nella nostra lista è stata equilibrata e tale da non far registrare grandi distac-chi tra gli eletti. Penso che sia un buon viatico per l’equilibrio interno del nuovo gruppo e per creare un clima di fiducia reciproca, di colla-borazione e di collegialità. Ho poca simpatia per il leaderismo spinto, credo piuttosto in un buon lavoro di squadra.

In queste elezioni sei stata la seconda donna più votata. Siete solo cinque donne in Consiglio regionale...

Sono soddisfatta del risultato fat-to registrare da ALPE riguardo alla rappresentanza femminile, che nel nostro gruppo è del 40% (due don-ne su cinque consiglieri!). Lo sono molto meno per il dato complessi-vo che vede soltanto cinque donne su 35 eletti in Consiglio regionale. Spiace che nemmeno liste che si di-chiarano innovative abbiano sapu-to valorizzare la loro componente femminile. Ritengo che sia sempre più urgente adottare norme per ripianare un evidente deficit di democrazia che priva le nostre isti-tuzioni di un maggiore contributo femminile, quale potrebbe essere la doppia preferenza di genere, già adottata in alcune regioni italiane.

A metà della scorsa legislatura hai raccolto l’eredità di capogruppo da Roberto Louvin. Alla luce del risultato ottenuto, oggi sei tu il punto di riferimento del Movimento. A fare politica si può imparare?

Ho raccolto non senza preoccupa-zione l’eredità da Louvin, conscia dei miei limiti e del fatto che non è semplice succedere ad un politico di grande esperienza. Ritengo però che sia giusto mettersi in gioco fino in fondo, impegnandosi e metten-do le proprie competenze e il pro-prio tempo al servizio della causa in cui si crede. Certamente a fare politica si può imparare, facendo esperienza e seguendo esempi che si ritengono degni, ma cercando al contempo di dare un contributo originale e adottando un proprio stile. Solo così si favorisce la cre-scita e l’evoluzione di cui anche la politica ha bisogno.

Fabrizio Roscio

1956 preferenze previste?

Non avevo aspettative precise. Per me è stata una grande soddisfazio-ne, ma speravo di più per la coa-lizione autonomista progressista. Nel mettermi in gioco ho pensato: “Provo a presentarmi per realizza-re quello che da alcuni anni pro-pongo e per cui ho lavorato molto”. Ho ricevuto tanta fiducia e lavorerò al meglio, seppure in minoranza.

Per il momento dell’impegno politico hai scelto ALPE. Perché?

La scelta di ALPE deriva da un percorso iniziato anni fa: nel 2008, quando facevo parte del Comitato Rifiuti Zero VdA, avevamo chiesto a tutte le forze politiche in Consiglio un confronto sul tema dello smalti-mento dei rifiuti. ALPE è stata tra le poche che ci ha risposto e da allora è iniziata una collaborazione che ha portato al sostegno di ALPE alla campagna referendaria promossa da Valle Virtuosa: ALPE ci ha so-stenuto senza volersi appropriare della questione rifiuti. Quando mi sono convinto che la strada per ri-solvere i problemi è politica, ALPE è stata la logica conseguenza.

Ti spiace essere considerato “il signore dei rifiuti”?

Ormai anche gli amici mi chia-mano “Er Monnezza”. “Il signore dei rifiuti” non mi spiace se questo significa attribuirmi competenze specifiche in materia. Tuttavia la definizione è riduttiva in quan-to non mi limiterò solo a queste questioni.

La tua presenza in lista è stata trascinante per ALPE?

Senza di me il risultato non sareb-be stato molto diverso, forse però avremmo avuto un consigliere in meno. Se nei prossimi anni ALPE saprà consolidarsi sul territorio e fare sintesi tra le anime che la compongono, allora potrà arrivare al governo. La scommessa è di pro-spettiva: non bisogna lavorare per le prossime elezioni, ma per trac-ciare una strada su cui condurre la Valle nei prossimi decenni.

In Consiglio alla prima candidatura. Quale la ricetta?

In campagna elettorale ho parte-cipato a diversi comizi e mi è sem-brato di ripetere quello che avevo fatto per il referendum. La mia idea è stata: ho delle idee da proporre, sono anni che le racconto in giro per la Valle, la gente saprà decidere se devo andare in Consiglio o no. Hanno deciso che dovevo andare. Non ci sono telefonate, promesse, santini (mi vergognavo ad andare da chi non conoscevo...), ma un percorso partito dal mondo delle associazioni e da un metodo di la-voro basato sulla necessità di docu-mentarsi sui problemi, cercare un confronto con l’amministrazione prima dello scontro e proporre del-le alternative.

15 giugno 2013 - N. 9 5

Page 6: www 9 Les jours après Quante cose Le verbe que nous avons le plus entendu dans cette difficile campagne électorale a été « goudronner ». « Vi asfalte-remo » telle était la

CULTUra

l’assoCiazione dora

ha denunCiato

la sCarsità di

investimenti

previsti dalla legge

regionale approvata

di reCente, speCie

Quelli destinati

alla prevenzione

in Quattro inContri

le solide basi delle proposte

di alpe

Una campagna elettorale di contenutiCon la partecipazione di autorevoli esperti

Femminicidio: parlano i numeriPiù prevenzione con più donne nelle istituzionidi Maria Pia Simonetti

Il 5 giugno scorso è stata presentata a Ginevra da Rashida Manjoo, relatrice speciale ONU contro la violenza maschile, la relazione annuale sulla violenza di genere nel mondo. Ecco i dati relativi all’Italia.

15.201 le donne vitti-me di violenze dentro e fuori le mura domesti-che. Nel 92,14% dei casi, autori di tali violenze sono mariti, ex partner o familiari.

In Italia una donna su tre tra i 16 e 70 anni, è stata vittima nella sua vita di maltrattamenti maschili. Tra le donne che hanno chiesto aiuto ai centri antiviolenza:• il 64% ha subito

violenza fisica (calci, pugni, schiaffi, uso di armi, tentati omicidi).

• il 74% almeno un tipo di violenza psicologica (minacce, insulti, umiliazioni, isolamento).

• il 16,59% almeno un tipo di violenza ses-suale (stupri, rapporti sessuali imposti).

• il 13,62% ha vissuto episodi di stalking.Molte donne non hanno il coraggio di par-

lare e denunciare perché nel nostro Paese la denuncia spesso incontra ostacoli, poco ascolto da parte delle istituzioni e minima protezione. E infatti sette vittime di fem-minicidio su dieci avevano inutilmente de-nunciato l’uomo che le avrebbe ammazzate oppure ferite gravemente per le botte subite. Solo il 18,2% delle donne considera la violenza

subita in famiglia un reato. ll 44% lo giudica semplicemente qualcosa di sbagliato,  il 36% solo qualcosa che è accaduto.

Il governo italiano ha ratificato con voto unanime la “ Convenzione di Istanbul”, pro-mossa dal Consiglio d’Europa per contrastare la violenza sulle donne e favorire la parità di

genere. Sarà operativa solo se dieci paesi la sottoscriveranno.

Attualmente i centri di assistenza sono in-sufficienti. Mancano i fondi necessari. L’associazione Dora, donne in Valle d’Aosta, ha denunciato la scar-sità di investimenti previsti dalla legge regionale approva-ta di recente, specie quelli destinati alla prevenzione.

La prevenzione si fa introducendo in tutte le scuole l’insegna-

mento dei diritti umani, con particolare atten-zione alla violenza di genere e all’omofobia La prevenzione si fa promuovendo la presenza delle donne nelle istituzioni con una riforma della legge elettorale che preveda, così come scritto nel programma elettorale di ALPE, la doppia preferenza di genere: chi vuole dare più di una preferenza (il massimo è due) deve votare una donna e un uomo.

La prevenzione si fa sul piano culturale prendendo coscienza che in Italia il 53% delle donne che appaiono in televisione non apre bocca e che il 46% è associata al sesso oppure a prodotti di bellezza.

di Paolo Ciambi

Le proposte che ALPE ha illustrato nella campagna elettorale si fondano su idee e basi solide, illustrate nei comizi elettorali e in quattro incontri tematici, ai quali hanno partecipato qualificati esperti.

A Quart si è parlato di AGRICOLTURA E TURISMO con il parlamentare euro-peo FRANçOIS ALFONSI, membro della Commissione per lo sviluppo regionale, il quale, nell’osservare la particolare importanza del parlare di Europa in campagna elet-torale, ha affermato che sono necessarie capacità e volontà di lavorare su progetti transfrontalieri. È in-tervenuta, fra gli al-tri, anche PATRIzIA MORELLI, che ha sottolineato l’esigen-za di promuovere un’immagine della Valle così come essa è, senza forzature.

Protagonista della serata di NUS dedicata al tema zERO RIFIUTI non poteva essere che il neoconsigliere Fabrizio Roscio, il quale, nel suo duplice ruolo di membro dell’Osservatorio regionale e della Commissione “rifiuti”, ha osservato come il proble-ma maggiore riscontrato dia-logando con la maggioranza sia stato quello di visioni del mondo completamente diverse. Eppure, ha ricor-dato Roscio dati alla mano, la soluzione proposta da Valle Virtuosa e condivisa da ALPE è quella che consente di aumentare le possibilità

di lavoro, di ridurre i costi e di abbassare le tariffe per gli utenti.

L’incontro con la maggiore partecipazione di pubblico è stato certamente quel-lo di SARRE, dove, per la terza volta in dodici mesi, SALVATORE VELLA, magi-strato ANTIMAFIA sostituto procuratore di Agrigento, è stato ospite di ALPE per par-lare di AUTONOMIA E MA-FIA. “La ‘ndrangheta oggi ha montagne di soldi da ripulire e reinvestire, per esempio acquistando aziende in con-tanti”, ha affermato Vella,

che si è poi soffermato sugli appalti con importi oltre i sei zeri. “Il politico disonesto, se ha la facolta di affidare di-rettamente appalti, sceglie le opere che costano un sacco di soldi, perché una parte di essi arriveranno nelle sue tasche”. Con questi sistemi la demo-crazia diventa un business e le zone dove sino a ieri la criminalità riciclava solo de-naro dopo un po’ diventano terra di mafia: “Coniugare autonomia con criminalita è come dare chiavi di casa a la-dri e lasciare che sul citofono rimanga il nostro nome”, ha concluso Vella.

Ultimo incontro temati-co è stato quello svoltosi

a PONT-SAINT-MARTIN per discutere di LAVORO E PARTECIPATE. Una sede non casuale quella del co-mune al confine piemontese, perché la zona, negli ultimi anni, è divenuta un cimitero di croci, di licenziamenti, di famiglie intere costrette ad accettare la cassa integra-zione, a ricorrere ai sussidi di disoccupazione. La ricetta di ALPE è stata illustrata da ALBERT ChATRIAN: “Con una Finaosta rinnovata si devono individuare aziende e imprenditori capaci, valutar-ne i progetti di insediamento

di lungo periodo e sostenerli. Inoltre, si deve mettere mano al sistema formativo rilanciando la scuola e soprattutto la ex sede Brambilla, dove adesso gli studenti vedono i professori del Politecnico solo su uno schermo”. Ma con quali risor-se? “Invece di uti-

lizzare gli utili di CVA per costruire alberghi di lusso a Saint-Vincent”, ha conti-nuato Chatrian, “una parte di questi proventi il Governo regionale deve dirottarli per sostenere l’avviamento di in-dustrie sane, che dovranno assumere lavoratori capaci, meritevoli, bisognosi senza guardare se saranno parenti e amici dei potenti di turno”. Così hanno fatto in Trentino, a Trieste e in tutti i distretti industriali che funzionano anche con la crisi.

6 N. 9 - 15 giugno 2013

Page 7: www 9 Les jours après Quante cose Le verbe que nous avons le plus entendu dans cette difficile campagne électorale a été « goudronner ». « Vi asfalte-remo » telle était la

energia, rifiuti, trasporti, edilizia, opere pubbliChe.

tutto ha a Che fare Con l’ambiente.

aMBiEnTECentralina a Courtlys di GressoneyOvvero quanto è dura difendere i propri diritti in Valle d’Aosta

CronaCa di Un aTTEnTaTo aLL’aMBiEnTE

assessorato all'ambiente sì o no?Un coordinamento per la tutela di un bene superiore

di Rosetta Bertolin

Forse non tutti hanno pre-so coscienza a fondo del fatto che le imprese che co-struiscono centrali possono espropriare chiunque e do-vunque, laddove decidano di costruire una centrale su un corso d’acqua qualsiasi.

Si tratta di una espropria-zione automatica, dovuta per legge nel momento in cui la Regione conceda l’Au-torizzazione Unica (Decreto Legislativo n.387 del 2003), autorizzazione che costitu-isce titolo a costruire l’im-pianto, le opere connesse e le infrastrutture indispensa-bili e costituisce anche di-chiarazione di pubblica uti-lità, indifferibilità e urgenza delle opere.

La Regione potrebbe legi-ferare in merito (e non l’ha fatto) e potrebbe applicare le norme in modo equo, avendo a cuore gli interessi delle imprese, dei proprieta-ri, ma soprattutto del bene comune dei valdostani rap-presentato dai suoi torrenti. Abbiamo constatato che, in genere, la Regione tende invece a favorire sempre le imprese a danno dei privati e dell’ambiente.

Come sta succedendo a Gressoney La Trinité, dove Antonio Beck Peccoz, con sua moglie, da anni si oppone con i mezzi legali all’espro-prio dei suoi terreni in nome del pregio ambientale della

località. E che la loro richie-sta sia motivata è dimostrato dal fatto che il TAR ha dato loro ragione.

Ma la Giunta regionale, nonostante una petizione in proposito sia giunta in Consiglio regionale, non desiste, resiste in giudizio e continua a deliberare in me-rito. Altre due impugnazioni sono in sospeso davanti al tri-bunale superiore delle acque pubbliche. Ciononostante gli uffici regionali decidono di continuare il procedimen-to amministrativo, anche a costo di concedere una Autorizzazione Unica che potrebbe risultare illegitti-ma, anche a costo di pagare dei legali, delle spese proces-suali, dei danni alle parti in caso di soccombenza.

Tanto tutte le spese dell’Am-ministrazione le paghiamo noi, cittadini valdostani, mentre i privati le spese se le pagano di tasca loro.

É troppo facile fare la voce grossa in difesa dei poten-ti per umiliare i semplici cittadini.

Questa prova di forza dell’Amministrazione re-gionale non fa onore alla Regione e pesa, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista del rispetto dei diritti dei valdostani. E pesa ancora di più quando, come in questo caso, è in gio-co la difesa del patrimonio paesaggistico e naturalistico di noi tutti.

2004 - La Società The Power Company presenta domanda di sub concessione per la captazione di acque dal torrente Lys. La procedura non viene pubblicizzata e i proprietari ne restano all’oscuro.

MARzO 2009 - Nel corso del procedimento per la sub concessione, la Giunta vieta la costruzione di piste di cantiere per la realizzazione del progetto e prescrive di ridurre al minimo il taglio delle piante.

LUGLIO 2009 - La sub concessione è rilasciata per una centrale di potenza 174,21 kW, senza che sia necessario sottoporre l’impianto a VIA. Qualche giorno dopo entra in vigore la Legge 26/5/2009 n.12 che assoggetta a VIA centrali di potenza di gran lunga inferiore a quella di Courtlys. Il proprietario dei terreni, Antonio Beck Peccoz, ne viene informato a termini scaduti.

Poco dopo l’impresa presenta una variante al progetto che prevede un potenziamento della centrale. Tale domanda è tuttora in sospeso in attesa che venga risolta la concorrenza tra due progetti di centrale presentati per il tratto di torrente immedia-tamente a valle.

MARzO 2010 - In contravvenzione al divieto della Giunta, la società concessionaria presenta alla Regione domanda e ot-tiete le autorizzazioni per realizzare una pista di cantiere nei boschi di Beck Peccoz per la costruzione della centralina. Il proprietario le impugna al TAR che le annulla (ottobre 2011). Ciononostante nel febbraio e nell’agosto 2012 la The Power Company ripresenta la domanda di autorizzazione della pista, con l’istanza che ha messo in moto l’attuale procedimento di Autorizzazione Unica.Nel frattempo la The Power Company ha presentato e ottenuto due volte richiesta di proroga per i termini stabiliti dalla con-cessione per l’inizio dei lavori e per le procedure espropriative. Gli atti di proroga sono stati impugnati di fronte al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche da Beck Peccoz. L’udienza è fissata per il 26 giugno 2013.

5 OTTOBRE 2012 - A seguito dell’avvio del procedimento di Autorizzazione Unica, si tiene la prima riunione della Conferenza dei Servizi, durante la quale si prende atto che la pratica è incompleta e non approfondita su molti aspetti (fra cui il rischio idrogeologico). Contestualmente il Comune di Gressoney La Trinité, che nel procedimento per la sub concessione aveva sot-tovalutato il progetto e la devastazione che ne sarebbe derivata, chiede di sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale l’impianto e la pista di cantiere. Stessa domanda viene presentata da Beck Peccoz.

PRIMAVERA 2013 - Gli uffici regionali competenti dichiarano assoggettabile a VIA la pista di cantiere ma non l’impianto e Beck Peccoz ricorre al TAR per ribadire la richiesta di assoggettarlo a VIA.

9 MAGGIO 2013 - La The Power Company decide che la pista non è più necessaria, lo comunica agli uffici preposti al rila-scio della Autorizzazione Unica e il procedimento riparte, nonostante tutte le impugnative pendenti e l’iter pregresso. Tutti rincorrono le mutevoli decisioni dell’impresa, con l’obbligo di rispettare tempi stretti che impediscono la partecipazione al procedimento dei contro interessati e degli enti rappresentativi di interessi diffusi e rendono difficile per le amministrazioni l’adeguata valutazione dei profili di novità del progetto. Mentre la ripetuta richiesta del proprietario di effettuare il sopral-luogo, opportuno per il pregio ambientale e scientifico dell’area dell’intervento non è stata mai presa in considerazione, la Società concessionaria sembra godere di immediato e attento ascolto.

a cura di Legambiente della Valle d’Aosta

di Fabrizio Roscio

Ci sono alcune questioni senza colore, cioè che non sono da attribuire a un par-ticolare partito politico: sono le questioni che rientrano nel cosiddetto “bene comune”. Fanno parte del bene comune l’ambiente, il territorio, la sa-lute, i trasporti, il lavoro. Su questi problemi le forze poli-tiche dovrebbero cercare so-luzioni condivise, più che im-porre interessi di scuderia.

Un tema d’attualità è la que-stione dell’annunciata sop-pressione dell’assessorato al territorio e all’ambiente. È di tutta evidenza che l’am-biente rappresenti un PA-TRIMONIO DI TUTTI e che la sua tutela e il suo utilizzo debbano essere improntati

alla sostenibilità e non allo sfruttamento selvaggio e incontrollato. L’uomo con le sue attività interviene neces-sariamente sull’ambiente, ma deve farlo in maniera consa-pevole, con in testa il prin-cipio che il mondo è anche delle generazioni future cui deve essere lasciato in eredi-tà se possibile migliorato, ma almeno non impoverito.

Con ogni probabilità il futu-ro imporrà CAMBIAMENTI nell’approccio allo sfrutta-mento delle risorse naturali, non solo in un’ottica di sal-vaguardia di un bene, ma soprattutto in una nuova vi-sione di sviluppo economico differente e durevole.

La tutela dell’ambiente con-siste non solo nella corretta gestione dei rifiuti, intesa

come riduzione di spreco di risorse, ma anche nella promozione di sistemi di tra-sporto efficienti che mirino a ridurre e a razionalizzare

il traffico privato a favore di quello pubblico, garantendo tempi di percorrenza brevi e costi contenuti, nella pro-mozione dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, che

non comportino consumo e deterioramento del territo-rio, nel miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e nel recupero del pa-

trimonio già esistente, nella prevenzione dei dissesti idrogeologici, nella lotta alle conseguenze dei cambiamen-ti climatici e in molto altro ancora.

Queste attività necessitano di un COORDINAMENTO INDIPENDENTE che operi esclusivamente nella consa-pevolezza di tutelare un bene superiore, che controlli e mo-nitori le iniziative e che sia in grado di correggerle in corso d’opera se si discostano trop-po dai risultati attesi. Non è detto che tutto questo passi obbligatoriamente attraverso gli uffici di un assessorato, soprattutto in un periodo di ristrettezze economiche come quello attuale, resta però la necessità di garantire i servizi e il coordinamento indispensabili all’attuazione di una seria TUTELA AM-BIENTALE nel senso più am-pio del termine, consapevoli che l’ambiente rappresenta una risorsa per lo sviluppo

e non un freno o qualcosa da sfruttare finché ce n’è.

Sarà compito dell’attua-le maggioranza regionale chiarire come intenderà or-ganizzare i servizi che fino alla passata legislatura erano propri dell’assessorato al ter-ritorio e all’ambiente e che andrebbero arricchiti di nuo-ve FUNzIONI, anziché esse-re frammentati in maniera casuale o peggio assoggettati ad assessorati che per loro natura sono in contrasto con la tutela ambientale.

Sulle questioni ambientali si devono cercare soluzioni condivise piuttosto che colpi di mano. Quando c’è un pro-blema uscirne da soli è egoi-smo, uscirne tutti insieme è politica. 

15 giugno 2013 - N. 9 7

Page 8: www 9 Les jours après Quante cose Le verbe que nous avons le plus entendu dans cette difficile campagne électorale a été « goudronner ». « Vi asfalte-remo » telle était la

Comitato di redazione: M. Armand, R. Avetrani, A. Boccaleri, C. Certan, M. Chenuil, P. Ciambi, G. Girod, I. Morandi, P. Morelli, W. Pivato, G. Prisant, L. Roulet, M. P. Simonetti, L. Tamone, M. Vietti, C. YeuillazE-mail: [email protected] Direttore responsabile: Giuliana Lamastra Stampa: Tipografia La Vallée – via Vittime col du Mont, 54H - Aosta

aLPE - Reg. Trib. Aosta nr.1/06 del 12/1/06Editore: Movimento ALPE – via Trottechien n.59 - Aosta – tel.0165 060122

Bimensuel de ALPE et du groupe de ALPE au Conseil régional.

Per sapere cosa c'è dietro....

un annosolo 20€

Je m'abonne. Sostieni l'informazione libera con ALPE abbonandoti al giornale.