WINE IS FIMMINA - Valle Dell'Acate...2014/10/25  · vedono le steve, ipianeti, un leone: biro ni di...

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THE WOMEN: THE STARS OF THE SICILIAN WINE RENAISSANCE
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LE REGINE DELLA VIGNJ Hanno dimostrato di non aver nulla da imparare da padre, frate ll i e marin e hanno cambiato la storia
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Signore di antica nobilQ terriera. Imprenditrici di prima generazione. Esperte di marketing e di comunicazione. Nla anche w'ine-maker di grande competenza e creativiQ. E non mancano perfino certe eroine radicals del vino naturale. La rivoluzione femminile dell'enologia sicihana E solo all'initio. Preparatevi. di GIUSEPPE CORSENTINO
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inzia, Jose, Gaetana, Anna- maria, Clara, Marilena, Alice, Francesca, Caterina, Arian-
na...Quante donne del vino in Sicilia. Quante stone di successo, quante espe- rienze, quanti progettie quante idee, nate neUa testa delle donne, che hanno cambiato la viticoltura dell'lsola.
y lioni di euro di fatturato, parla cosi. Ha la forza dell'entusiasmo e della temera- rieti con cui ha costruito, lei. il successo dell'azienda la Firriato 6 nate nel '94, vent'anni fa - partendo da un fattore qua- si impensabile in Sicilia, la sua corporeita. Vinzia ha utilizzato il suo corpo, toni- ficato anche daH'attiviti sportiva(anni di lsef come centometrista), la sua bel- lezza, il volto da divinity mediterranea
per lanciare isuoi vid con campagne pubblicitarie massicce, curate dal foto- grafo Gie) Martorana, nello stile - cosi si capisce meglio -- deU'advertising di Dolce&Gabbana. 'E il mio vino & diventato I'icons della
sicilianita, la promessa di un edonismo bacchico che ha incantato iconsumato
ri" ammette Vinzia. "Quando un impor- tatore americano, in una degustazione a New York, mi ha detto che ero "the dre- am of Sicily", ho capita che avevo fatto centro, che I'idea del vino-fimmina aveva
funzionato. Ecco perch6 dico che io sano LA donna del vino sicihano ' Certs, una scelta di marketing cosi sfac- ciata non poteva non suscitare critiche
nel monde del vino, pettegolo e maldi- cente. Qualche anno fa, per esempio, Vinzia, che ha potuto contare non solo nulla sua bellezza mediterranea ma anche e soprattutto - sul patrimonio di famiglia(il marito, Di Gaetano, d stato uno dei maggiori commercianti di pro- dotti peEroliferi del Trapanese, oltre che grande proprietario terriero), s'& tro- vata a polemizzare con WineNews, la newsletter enologica di Alessandro Re- goli, che I'aveva indicate come la "don- na dei sogni" in un sondaggio tra isuoi lettori nel giorno di San Valentino. "lo non avevo la storia imprenditoriale di .Jose Rallo o di Chicca Planets" ricono- sce Vinzia "dovevo giocare su un astro terreno e ho vinto
Da perfette signore del vino Jose e Chic- ca ricambiano la cortesia: Vinzia d una collega bravissima, ma noi abbiamo sEo- rie diverse, e anche noi abbiaino dovuto
faticare nelle aziendc di famigha e impe- gnare inostri talenti. Diversi. Per Jose le competenze gestionali ap- prese alla facolti di economia al S.Anna di Pisa e poi alla Arthur Andersen. Per
".rit campagna ltoa a.6nf(a la stagione dell'appros-
sima3£one. gene lilia gestione p)"Qfessioltale
di idec e progetti" Si. d'accords, ma io non sono una del-
le donne del vino. lo sano 'la ' donna del vino sicihano". Vinzia Novara, da Pace- co, paesotto a pochi chilometri da Tra- pani, amministratore delegaro(insieme col marito Salvatore Di Gaetano) deLIa Firriato, un piccolo colosso da 330 ettari di vignette, 4mihoni di bottiglie e 20mi-
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Marilena Barbera
:l;' ': $&) LA MISSIONE Ha studiato a Poggio Imperiale e voleva seguire la carriera diplomatica . E tornata a casa per produrre il doc Mena
te il processo, ora decentrando ora ver- ticalizzando a seconds delle necessity
E Jose, che da gennaio d amministratore delegate insieme e con gli stessi poteri del fratello Antonio(mentre papa Gia- como sid riservaro la presidenza), e che i state la prima presidente delle Donne siciliane del vino ai tempi di Pia Berluc- chi, presidente nazionale, ha in serbo una sorpresa: "Sa che cosa faccio quan do mi capita di presentare un vino, alla fine della degustazione, mentre imaschi conlinciano a parlare di affari? Prendo il mio violoncello o il nail clarinetto e nli metto a suonare. L'ho facto al Blue Note
di New York e di Milano. Jazz, si capisce. Mentre a Rio ho improwisato una Bossy Nova". Perch6 il vino, in Sicilia. non solo a fimmina, d anche lalusica. Ed d anche aristocrazia come dimostra la
storia di Francesca(Chicca) Planeta, figlia di Diego Planeta, barone di Santa Ceci- lia, imparentata per il romo della nonna materna, Giuseppina Benso Ferreri, con i Duchi della Verdura, nobili palernlitani, amatissimie di tradizione liberale. "Lasci
stare [a nobi]ti e i] langue b]u" ribatte con Chicca I'attitudine al marketing e alla co- municazione dei prodotti mass-market sviluppato in anni di lavoro alla Nestle. Quando sano entrata in azielada nel
1990" racconta Jose Rallo "il nostra Anthilia, la prima etichetta inventata da papa (Giacomo Rallo, un impren- ditore storico del vino Marsala: ndr) cresceva del 300% - papa, da vero rabdomante del inercato aveva visio giusto, aveva lntercettato inuovi gusto del pubblico -- ma I'azienda era una specie di calderone ribollente: grande
attivismo, grande laboriosita, grande impegno, ma poca contabilita, poco controllo di gestione, poco efficienza. Oggi Donnafugata d un gioiellino da 360 ettari, 2,5 milioni di bottiglie, 14 mihoni di euro di fatturato e, quel che conta di pin, un Ebitda, una redditiviti del 24% , tra le pitt are del settore ' 'Non siamo al 40% di Antinori, che considero il nostra benchmark di rife- rimento" continua Toad "ma le assicuro che ci la\ oro quotidianamente; a ridurre i conti, gli sprechi, a rendere pin efHcien
"L'impegno i ghetto di raddoppiare i margins pa" eguagZ£al"e ta redditiuitd delle gigli( (ibid de £osc(ilt,e
garbo Chicca dada sua bella casa milanese dove vive colmarito Giampaolo Tagliavia laltro nome blasonato, ma soprattutto country manager di lpg-Media Brands), il name mi& servito solo a impostare una
eHicttce strategia di comunicazione, quan do bono arrivata in azienda, vent'anni fa,
nel 1995 : perch6 d breve, suggestivo, me- morizzabile: Planets. Avrei potuto mette- re lo stemma di famiglia full'etichetta, si vedono le steve, ipianeti, un leone: biro ni di Santa CeciHa, originari di Sambuca, dai tempi di Federico ll che, innovando la consuetudine, concesse alla famiglitt il diritto di trasmettere il titolo anche able
donne, segno che le donne Planets hanno sempre contato. Ma ho preferito puntare sul nome, sul brand, forte della mia espe- rienza di brand manager Orzoro alla Ne- stle e ha funzionato
Gaetana Jason.
SOGNANDO HOLLYWOOD
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IL VOHO PIU NOTO Ha uti lizzato la sua travolgente bellezza come testi moma del marchio Firriato che ha creato col maritz
sione" del vino sicihano come lo cano sciamo oggi. Chicca, invece, ha viaggiat( per outta Europa e che ha il dna da glo betrotter della mamma inglese, Angel: Page, d curiosa e intraprendente, sempr( pronta a esplorare strade nuove (del bu siness), con un'attitudine speciale per if comunicazione e per il marketing. Che cosa vuol dire? Risponde guardan do il suo personale consulente, il marino Taghavia, tra imassimi esperti italiani d web e digitale ("Lavora gratis per me per la Planeta: le pare poco?") e sorride 11 vino d storia, d seduzione, ma ora a
soprattutto web e social network. Stnc gli stessi consumatori che diventano te. stimoniale promoter del prodotto. Ab biamo pill di 45mila follower sully nostra paging Facebook e bono convinta che lora giudizi, iloro post, le loro fotografie saranno pin eHicaci di qualsiasi campo gna pubblicitaria tradizionale". Come 8 dire; arrive I'era del media-u,ine e Plane
ta d pronta Ancora la storia, I'aristocrazia, il vino noblesse oblige ed eccoci davanti aUe sorelle Annamaria e Claret Sala, figlie del marchese Michele Sala, lino a pochi anni fa amlninistratore delegato della casa vi- nicola Pellegrino di Marsala in quanto erede della mamma Doretta TumbareUo jsorella di Caterina Tullbarello, attuale responsabile marketing dell'azienda, zia delle nostre due donne del vino), figlia di Benedetto TumbareUo, awocato d'af. fad ante litteram(fondatore deed Banca Agricole di Marsala) che aveva avuto la fortuna di sposare Agata Pellegrino, unica crede dell'impero vinicolo creato dal fondatore Paolo Pellegrino nel 1880. Tutto questa per dire che I'azienda vini- cola Gorghi condi di Annamaria e Clara Saba d uno "spin off" della Pellegrino, tent'd che lino al 2006 le uve di Gorghi condi veni\ ano conferite e vinificate del- la Pellegrino. Una distrazione rispetto al ben pitt con- sistente Biro d'affari della casa madre, la Pellegrino, che la 7,5 milioni di bottiglie e 23mihoni di euro di fatturato (seppu re con un Ebitda modesto, dell'8%).
La storia conferma. Vent'anni fa c'erano
solo ivigneti di Sambuca, una quaranti- ne di ettari; oggi le aziende col marchio Planets song sei(a Vittoria, a Note, sull'Etna e da ultimo anche a Milazzo dove d stato riscoperto il Mamertino, I'antico vino dei romani, e dove si sta costruendo la sesta cantina), le bottiglie soho 2,3 milioni con un fatturato di 14 tnihoni di euro e un Ebitda - indicatore
tra ipia importanti- del 18%, segno di ottima redditiviti considerando la naedia
(piuttosto bassa) del settore.
Merits di Chicca che negli anni ha co struito una rete commerciale fedelissinla ed eHiciente, lavorando fiance a fiance con icugini Alessio e Sandi(gigli deco zio Gigi, fratello di papa Diego), fosse i migliorie iph attrezzati(dal punta di vista culturale) winemaker sicihani. Lolo
hanno ereditato i] talento enologico di di zio Diego, i] patron della cooperative Settesoli di Mena, la pin grande d'Eu- ropa (settemila sod produttori), I'uomo che negli anni '80, ai tempi delle navi 'vinaccere" cariche di sfuso, ebbs la "vi-
4 li I'iP ) Llllqq iTTiTTI HA SCEllO IL BIO Ha cominciato died anni fa a 22 anni con un po ' di fendi europei, I'aiuto di mamma e papa e I'esperienza de I lo zio
6'A frettf atttti iZ barons Ptatteta ebbs la histone
dell'imbottigtiamento tiberattdosi dana schiavitd,
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Soprattutto se si pensa che i120 ettari di Gorghi condi sano in una delle zone umide pitt ricche e interessanti del Me diterraneo, lungo la costa tra Mazara del Velo e Selinunte, tra dune interrotte da
laghetti naturali(i gorghi condi) dove ni- di6cano aironie falchi di palude. Ne[ 1998 i] Wwf d riuscito a ritag]iarsi una riserva naturale e nel 2006 Anna- maria, laurea in economic e marketing a Urbino, e Clara, master aHa European School of Economics di Roma, hanno capito(e spiegato a papa Michele) che le vigne dei Gorghi condi erano una risor- sa unica per produrre vino di quality.
LA DINASTIA
ha creato un'azienda
Slag!
BRANDI CUO Cents ricette: dalla cucina it di casa Plane a quella urbar della tradizior nobiliare a qu contadina
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E cosid stato, infatti. "Abbiamo co- minciato a lavorare sul Grille" racconta Annamaria, 33 anni. che lavora bianco a
fiance con I'enologo storico di casa Pel- legrino, Tonino Guzzo "e sano venuti fuori bianchi strepitosi". Risultato: un milione di bottiglie, 4milioni di euro di fatturato, quasi tutto all'esters. "E sareb bero anche di pitt" confessa Annamaria se il Wwf ci collsentisse di mettere il suo
logo sure bottiglie: ne abbiamo parlato dante vo]te, anche con i] presidente Fulco Pratesi, ma non si6 mai arrivati ad un ac gordo" . Ma le donne, sica, sano testarde. E Annamaria e Clara, eredi fortunate(lo ammettono 1) di un patrimonio vinicolo impareggiabile, alla fine ci riusciranno. qnche Gaetana Jacono, proprietaria insieme con i] socio-amici di fanaiglia,
Francesco Ferreri, presidents di Asso- ini Sicilia) dell'azienda vinicola Valle
dell'Acute, ha ereditato da papa Giusep- pe, proprietario temero, un centinaio di ettari di grandi vigne tra Victoria e Ragusa (i] fratello Antonio, farmacista, duecento di aranceto). Solo che, prima del suo arrivo (da Mila- [ao dove ha studiato, sognando di diven are attrice, e dove ha sposato I'architetto \ndrea Gold, edilizia diquahta), la Valle bell'Acate vivacchiava con 30mila bot :iglie e un fatturato insignificance. Poi, :on ]ei, in pochi anni, la rivoluzione. Grazie aD'idea di nobiLtare il Frappa-
to e i] Cerasuolo di Vittoria, due vitigni locali, e di farli diventare "glam", vid dla moda nelle enoteche di New York. Boston, Tokio. Nel 1999, in occasione
del Vinitaly, il settimanale "il Monde" le dedica la storia di copertina ed Ezio Viz- zari, direttore della Guide dell'Espresso la definisce una "vera promessa del vino italiano ' 11 segreto di Gaetana? "Lavorare sui viti- gni tradizionali, vedere fin dove possono arrivare le loro performance enologiche se trattati con competenza e con le tec-
nologie pin avanzate" . Quest'anna, per esempio, ha chiamato in azienda Carlo Casavecchia, enologo di grande espe- rienza e di gran fame soprattutto in Si- cilia (anche se & originario delle Langhe, di Diano d'Alba) perch6 ha diretto per anni due aziende-milo dell'enologia iso- lana, la Corvo e la Florio, prima del lolo passaggio allTlva di Saronno. E con Casavecchia sid messa in testa di "lavorare" sul Cerasuolo, I'unica Docg siciliana, con I'obiettivo di au mentarne il tasso di invecchiamento,
LA TRADIZIONE
insieme al fratello Antonio.
di presidents
E qui, tra le sue vigne, bella sua cantina. Natural Women" I'ha definita Mario
Desiati, geniale scrittore e editor di Fan- dango: d un'altrzt pasionaria del vino na- turale, Arianna Occhipinti di Victoria, che ha scritto romanzo suva sua storia e la sua formazione(di wine-n)aker e di donna del vino) pubblicato I'anna scor- so, per il decennale deU'azienda, proprio con questo titolo. Chi I'ha vista in "Senza trucco", il film di Giulia Graglia sul vino naturale(insie- me con Nicoletta Bocca, Dora Forsoni e Ehsabetta Foradori) sid matta un'idea del dpo: tostissima, radicale nelle scelte eno- logiche (e di vita). ;Vivo in un palmento: la zona di Victoria e di Ragusa d piena di queste structure di pietra antiche come il tempo, dove una volta si pigiava il vino. . . " Cosi comincia il 'romanzo di fomazione" che lancia Alanna, la ragazzina che a 19 anni cor- re a Xlilano per studiare enologia con un gigante come il professor Attilio Scienza; che scrhe una mana Veronelli per dire che il vino d anche musica e antonia, ci tandy le note di Nick Cave, cantautore austrliliano, un po ' rock, un po ' punk e un po ' nm ' goth)ic, e Veronelli la pubbli- ca su Ex \rims e poi la incontra. Di fatto Arianna di\ enta la nuovo icons del lalovi
inento per il vino naturale, che poi non d arno d)e la contestazione radicale a tutto
quello d)e s'& fargo nelly wine industry «d «hm +o '«u. ,\nana sanbra un'eroina di Natural Re-
isunce dd regina brasihano Jonathan \osha tlo sg€sso di MondoVino) che racconta appunto la 'resistenza" contro I'inx-agate dell'industria chimica e far. maceuiica nd monde del vino. Certo, il x-ino female & solo una nicchia rispetto alla produzione totale siciliana di oltre 6 milimi di enolitri- Per6 "peso" in termini cultumlie di cmlunicazione e, partico- lare non secoixkk). aKasdna tante don-
ne. dante vriinnaker pronte a lanciarsi ilella produdan come Maria Genove- se di \ ue enari di vigna stl Bohn d nindaii.(4)pure ad accentuare
-!.redo. a come stanno facendo Alice 3(xw:uom di Vd Cerasa, a Randazzo, suH'Eau o Francesca Curta, 30 ettari a lspica e anm di esperienza in Francia nd Ihmaines di Saint Emilion e Chateau VHanourine, e dante autre. L'innovazione i donna anche in vigna e in cantina.
TRAPANI DOC
di Trapani. Arriva da qui anche
piD della meta dei doc siciliani
la longevity, e di realizzare quindi una linea Riserva. Tanta aura, tanta passions enologica hanna portaEO Valle deU'Aca te a 400mila botdglie e pin di 2milioni di euro di fatturato, il 60% sui mercati esteri battuti palmo a palma da Gae- [ana, che si dedica al marketing con la stessa testardaggine con cui hzt rivoltato I'azienda. Lo scrive con orgoglio in una mail inviata all'autore di questo artico- lo: "AI contrario di Vinzia Firriato o di Jose io il vino lo faccio e non mi bmi to alla promozione e vendita. Le scelte enologiche sano le mie e di nessun altro,
rossi di Mena che ha frequentato il liceo classico all'Educandato SS. Annunziata
al Poggio Imperiale, Firenze, una scuola per signorine di buena famiglia; che ha studiato scienze politiche perch6 \ ole- va fare I'ambasciatore; che ha press un master di diritto tributario a Verona e che ora d qui, nella sua cantina a Beli- cello. tra le dune dla face del Belice. a
fare 75mila bottighe di Doc Xlenfi(fora ['unica produttrice deH']so]a),]avorando con tenacia, in campo e in cantina, sul Perricone e su altai vitigni autoctoni del- la Sicilia Occidentale. Se poi si chiede alla "rossa ' Xlarileru Barbera perch6 ha lasciato tutto quito. saudi giuridicie la prospettiva di una carriers brillante, lei risponde, serena, che "fare agricoltura, oggi, d una scelu rivoluzionaria" e che "il vero peter k) avri sempre di pitt chi produrra cibo ' e che "il vino non d una bevanda, ma ciba". A Marilena importa poco parla- re del mercado siciliano che "per me d come un mercado esters, straniero e per giunta poco sensibile e ricettivo". "Per- ch6 nellTsola del vino che conquista il mondo" spiega "i siciliani santo poco e dente di vino e nelle cane dei ristoranti locali& ph fable trovare un Chianti o un Vermentino che un grade. mobile vim locale cl)e p(x:hi saplebbao apprezza- m'. Ca)dude -l dcilhi ixn IH::n nessm ]qa=e uinrsm coc I pap: n= e q«i«f -.!b p'-= 'd quail. imxce. q)Ffezzco e a:v:+-:ao Z 7}% (Idk Ftiiia;oie (UCaxin Br bera. Ouaiho bastano e Xlarileni ikkr !.:i) an::.b
6'Z,a cadttta dei coltsumi in(ei"ni impose
ai prodtlttori di cercare sempi"e nuo'ut spasm
a/ ZiveZZo intel.nasionaZe"
I'inserimento di Carlo Casavecchia, eno-
logo di rama, d state una mia scelta per un nuovo progetto sul Cerasuolo Docg e sui rossi di lunge invecchiamento. ll mio impegno & egualnlente diviso tra la vigna e il mondo, che desidero apprezzi e conosca inostri vid. Sogo io il motore di Vale dell'Acate. Come ha delta lei, "c'i chi il vino lo fa e c'd chi lo x.ence
io faccio entrambe le cose e ci tango nelly stesso modo. Saluti, Gaetana '. E' la stessa determinazione, la stessa for- za, la stessa volonti di ferro che si sense Delle parole di una donna con icapellib
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branch of the Donne del Vino IWomen of Wine) association, has been telling me about her- self, her job in her family's bu siness, Fazio Wines in Trapani, of the enthusiasm and passion she ta kes with her on her sales tours, an adjective she hates because wine is not sold in this way, just as you wouldn't sell a landscape or a sunset on Mount Ence, where her vines grow. To- day Lilly has an appointment with a Roman distributor with who she had a good working relationship in the past but to whom she will have to explain that, in times of crisis, you can- not delay payment beyond 300 days, "and it's better that I do it, instead of my husband, who do- esn't have the right character she confesses.
or an hour now Lilly Ferro Fazio, presi- dent of the Sicilian
In sales negotiations, in international tastings, in business strategies. But also in the vineyard and winery. N'lore and mor( women are becoming stars of the Sicilian wine renaissance
by GIUSEPPE CORSENTINO
WINERIES OF VENUS
" The classmate Women
renaissance in the last
o#.AngeZfn. .AZHano that invented the Muller Thurgau in .EI.fce"
Why do some say that women involved in wine are just ladies from good families... Go and say that to women like Marilena Barbera who, on her company's 15 hectares in Ben cello, on the sand af the Belice river, invented a rosa called La Bambina, which was unimagi- nable in Sicily. Go and say that to women like Arianna Occhipin ti who makes organic wine and has won international awa rds.
friend Dario(Cartabellotta), who was the first to believe in the value of women in Sicilian wine companies, says - we were the real stars of the island's wine re- naissance in the 80s and 90s.
revolutionised alone, with ( resources and the intuition tl Friuli white grapes could grown on Mount Ence.
Is this why women are needed in wine companies in Sicily? To negotiate with clients? There are women of wine, or bet- ter, ladies of wine, that are ca- pable of being traders, that know how to make a deal, negotiate, win over clients. That's what I've been doing for almost 15 years. And there are women, on the other hand, who are in the com- pany, the countryside, the winery, who not only know the secrets of wine making, perhaps because they studied at the school of wine greats, but they have that touch of creativity and imagina- tion, that artistic touch, that is able to transform a Grillo into a unbelievable white or a Cerasuo- to into an unforgettable red.
So you stopped sending bi wine to Verona and start with Muller Thurgau. Truthfully, at the time, we h thought about creating a li called "Mezzogiorno" with t Pasqua group. The success our Muller Thurgau at Vinitaly 1999 changed the landscaf Indeed, a Muller Thurgau, ma and bottled in Fulgatore, h never been done before.
Put like that, it's an exaggeration Not entirely. I'll tell you my story, the story of a woman, daughter of a doctor from Agrigento, who was very good at school. I got top grades in Italian, like my classmate Angelina Alfano. Yes that one, the Minister of the In- terior. I graduated in law, plan ned a judicial career, then met my husband, Mimmo Fazio, of the Fazios that have been ma king wine for 5 generations. Ifell in love with wine and everything about it, wine makers, produ- cers, agriculturalcouncillors...
But they are not part of the Donne del Vino Association.. . What does it matter? The value of women involved with wine goes beyond an association that, however, has proved be a real professional network.As my
What happened at Vinital Where you there? Of course. I was pregnant w my second child, Costan; who is 15 now and studyi Japanese (we're getting rea for the Far East markets), w le my first, Giulia, is attendi Luiss University in Rome a my youngest, Alessandra, is middle school and wants to a dancer.
i6 The association And you represent them all - all Sicilian women making wine with a feminine slant. Because wine is #mmfr?a, femini- ne, in the words of Pietrangelo Buttafuoco. Wine is history, cul- ture, earth, blood, seduction.
cl.effed a network Speaking of agricultural coun- cillors, did the regional admin- istration support this so-called "renaissance" in some way?
don't think so. Even we at Fa- zio Wines, who sold bulk wine to Pasqua wines in Verona previously, who had (and have) one of the best officers of the Agricultural council, Giacomo Ansaldi, as a partner, even we
and alto\os
e
At Vinitaly to accompany yc husband, CEO of Fazio Win and your brother-in-law, Vincen Fazio, Fazio Wines president..8 to cfrcttZate
COVER STORY
\leather my husband nor my brother-in-law know langua- ges. I speak French, English, German and I'm studying Chi- nese. That Vinitaly was the first international showcase 'or Fazio Wines, the first ope nine to world trade. We nee ded an interpreter. That is how :he Lilly Fazio that you are se- :ing now was born, president of Donne del Vino.
And Fazio Wines was also born, with 28 labels, 800,000 bot- tles, two thirds in Italy, 3 mil- lion euro turnover, a new win- ery in Fulgatore and a plan for a new vineyard in Pantelleria. It's not a plan but my dream because I love that island. Yet as you know, women's d reams often come true. Also because now we have a rea company head.
lsn't that your husband? My husband has the politics bug - mayor of Trapani for 9 ye- ars and now regional minister. A few years ago we met Bruno Alvisini, a wine manager who had worked for Marine Cinza- no, Gancia, the lllva Saronno and we hired him immediately. Recently Bruno stated that he wanted to triple our turnover. I work with him.
Seducing clients, because sales - he said- is seduction. Women in wine have refine( some business customs but it doesn't mean tha we're just window dressing doing tastings and phot( ops at wine events. I go t( China 3 times a year and can assure you that negotia ting with Chinese importer: is arduous.
ellie('Ap IA9 ARIAL\nfA & the others
Lctdies of ancien,t land nobility. First Benn'alton ena"ep)'CHaIrs. parke({ng expert. But also Defy talettted and ereatiue wine tnc(hers. The/entinine re'ooltttion of Sicit att wine }ttaking is just at tile beginnittg. Get pl"spared
di GIUSEPPE CORSENTINO
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Inzia, Jose, Gaetana, Annamc fia, Clara, Marilena, Alice, Fur cesca. Catering. Arianna... S(
wine world. A few years ago, for example, Vinzia, who was able
THE MISSION She studied at Poggio Imperiale and wanted a diplomatic career. She returned home to produce the Mena doc
DREAMING OF HOLLYWOOD She wanted to be an actress. Now she produces Cerasuolo and wants to produce a Reserve
to notjust count on her Mediterranean be- auty but especially- the wealth of her fa- mily (her husband, Di Gaetano, was one of the biggest traders of petroleum products in Trapani, as wellas a big landowner), she found herself arguing with WineNews, the wine newsletter of Alessandro Regoli, who had refereed to her as the 'dream woman in a survey of his readers on Valentine's Day. "ldidn't have an entrepreneurialback- ground like Jose Rallo or Chicca Planeta Vinzia says, " I had to play on a different field and I won Like perfect ladies, Jose and Chicca return the courtesy. Vinzia is an excellent peer, but we have different backgrounds, and we too had to struggle in family businesses and use our talent. For Jose business skills were learnt at the Economy faculty at S. Anna in Pisa and then at Arthur Andersen. For Chicca her aptitude for marketing mass market pro- ducts was honed at Nestle. When I came to the company in 1990"
tells Jose Rally, "our Anthilia, the first la- bel created by my dad, grew by 300%. My dad intercepted the new public tastes - but the company was a kind of bubbling caldron: much activity, much hard work, much dedication, but little management, little efficiency. Today Donnafugata is a gem of 360 hectares, 2.5 million bottles, 14 million euro turnover and EBITDA, pro- fitability of 24%, among the highest in the sector ' We are at 40% of Antinori, which is our
benchmark". continues Jose, "but I assu- re you that I am working on it daily - re- ducing costs, excess, making the process more efficient, at times decentralising, at others verticalising, depending on require ments. And Jose, who has been CEO since
THE BEST KNOWN MCE She used her
stunning beauty as the face
of the Firriato brand, owned
by her husband
January, together with her brother Anto- nio, has a surprise up her sleeve. "Do you know what I do when I present a wine, at the end of the tasting, while the men talk business? I take my cello or clarinet and I start to play". Because wine, in Sicily, is not only ff mmfna, it is musical. It is also aristocratic, as demonstrated by Francesca (Chicca) Planeta. "Leave the no- bility and blue bloods be" she gracefully replies from her Milan home. "My name helped only to put an effective communi- cation strategy in place when I joined the company, in 1995 because it's short, sug- gestive, memorable. I would have liked to have put the family crest on the label, with the stars, planets, a lion. Barons of Santa Cecilia, by innovating tradition, allowed the family to pass the title to women too, a sign that the Planeta women have always mattered. Yet I preferred to concentrate on the name, the brand, strengthened by my experience as brand manager at Nestle and it worked" History confirms it. 20 years ago there were only vineyards in Sambuca. Today 6 companies carry the Planets brand, 2.3 million bottles are made with 14 million euro in turnover and 18% EBITDA, one of the most important factors and a sign of excellent profitability considered the indu stry average, which is rather low. It is to Chicca's merit that she has built a very faithful sales network throughout the ye- ars, working along side her cousins Ales- sio and Santi, perhaps the best and most equipped Sicilian wine makers. They inhe- rited their wine talent from their uncle Die- go, the owner of the Settesoli cooperative in Mena, the biggest in Europe. Chicca, on the other hand, has travelled allover Euro pe and has globetrotting in her DNA thanks to her English mother and is curious and
ii The se(is(
atta el.ror k no( over He need
prQfess£om manageme of id.«.. and pl"deal
SHE CHOSE ORGANIC She started 10 years ago at 22 with some European funding, parental help and her uncle's experience
Arianna Occhipinti
COVER STORY
esourceful, always at the ready to explore -ew paths(in business), with a specialgift ;or communications and marketing. What does that mean? She responds lo- cking at her personal consultant, her hu- sband, one of the greatest Italian web and digital experts ("He works for free for me. for Planeta: does it seem reasonable?") :nd smiles: "Wine is history, seduction, aut today it is especially the web and so- cial networking. They are the consumers hat become product testimonials and promoters. We have more than 45,000
lowers on our Facebook and I am con winced that their reviews, their posts and Meir photos are more effective than any
aditional PR campaign". When the era of wine media arrives, Planeta will be ready. Once again history, aristocracy, noblesse :blige wine and we find ourselves in front :' sisters Annamaria and Clara Sala, dau- ;liters of Marchioness Michele Sala, who a=s the CEO of the Pellegrino wine hou- se in Marsala, having inherited it from her
Doretta Tumbarello, daughter of Be- -edetto Tumbarello who was lucky enough :] marry Agate Pellegrino, the sole heir to tt)e wine empire created in 1880. All this -cans that the GorghiTondiwine company s a spin-off of Pellegrino. So much so that ,ntil 2006 the Gorghi Tondi grapes were sent to and vinified at Pellegrino. ! mere distraction compared to the much --ore robust revenue of its parent company :?llegrino. that makes 7.5 million bottles :nd 23 million euro in turnover(albeit with : modest EBITDA of 8%). :specially if you think that the 120 hecta- ss of Gorghi condi are in one of richest
: interesting wet lands in the Me- : 'terra nean . ki 1998 WWF was able to carve out a na- :.'al reserve and in 2006 Annamaria, with
F h
GREAT COOKS
rural food recipes
an economy and marketing degree, and Clara, with a master from the European School of Economics in Rome, understo od that the Gorghi Tondi vineyards were a unique resource for producing high quality wine. In fact, this is how it went. "We started wor- king with Grillo", says Annamaria, 33 ye- ars old, who works along side established wine maker Tonino Guzzo, "and fantastic whites came from it". Outcome: I million bottles, 4 million euro in turnover, almost all abroad. "It would be even more", says Annamaria, " if the WWF would allow us to put their logo on the bottles. We have discussed it many times, but have never reached an agreement". But women, as we all know, are stubborn. And Annamaria and Clara, lucky heirs of an unrivalled wine heritage, will get there in the end. Gaetana Jacono, owner of the Valle dell'A- cate wine company, has also inherited around 100 hectares of vineyards from her father, a land owner, spread between Vittoria and Ragusa. Just that before she arrived(she studied in Milan, dreaming of becoming an actress, and where she married), the Valle dell'A- cute scraped by with 30,000 bottles and minor turnover. Then. with her, a revolution occurred in just a few years. Thanks to the idea of exalting the Frappato and the Ce- rasuolo, two local grape varieties, and to make them glamorous, fashionable wines for wine bars in New York, Boston, Tokyo. In 1999, for Vinitaly, the weekly "iIMondo dedicated a front cover story to her and Ezio Vizzari, director of L ' Espresso, defined her as the "real promise of Italian wine Gaetana's secret? "Working with traditio- nalvine varieties, seeing where their wine capabilities can reach if you treat them with skilland the most advanced technolo-
THE DYNASTY
together with her cousins, Alessio and Santa, she created a compo ny that exports globally with 24% profit
TRADITION "Oul. aim She took control of Donnafugata together with her brother. Father Giacomo kept his position as president
b to double our margin to reach the
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Jo.el gRallo
companies
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foreigners", who appreciate buy 73% of Cantine Barbera 's duction. 400,000 euro of turn( is enough and Marilena is ( happy when she is here, betw her vineyards, in her winery. Mario Desiati. the brilliant ea and writer of Fandango, has fined her as a "natural wom( Another woman passionate al: natural wine is Arianna Occhip who wrote a book about her sn and her formation (as wine m€ and woman of wine), which was blushed last year. Those who have seen her in "f za trucco" (No Tricks), the filrr Giulio Graglia on naturalwine, h some idea of how she is: very gh, radicalin her wine choices. I live in an old winery. The Vitti
and Ragusa areas are full of th ancient stone buildings, where t used to squash the wine..." Thi how the "formation book" sta the one that launched Arianna. 19 year old girl that ran to M to study wine making. The girl t wrote an email to Luigi Veronell say that wine was like music i harmony and he published it Ex Vids and then met her. Indo Arianna has become the new i for the natural wine movem( which is nothing less than the dical challenge to everything t has been done in the wine indu: for the last 40 years. Arianna seems like a heroine the Natural Resistance of Brazi director Jonathan Nossiter, v tells the story of the "resistan against the invasion of the che cal and pharmaceutical indu: in the wine world. Certainly, nz ral wine is only a niche compo to the total Sicilian production more than 6 million hectolitr Yet, "it pulls its weight ' in curt and communication terms and scinates many women, many w makers ready to launch them ves into production, just like Mf Genovese from Vigna Nica, wit hectares of vines on the Tin( gulf, or to emphasise the green f organic sides of traditional c( panies, as Alice Bonaccorsi fr Val Cerasa or Francesca Curto doing. Innovation is a woman, e- in the vineya rd and winery.
TRAPANI DOC gy". This year, for example, she cal- led upon Carlo Casavecchia, a wine maker with a lot of experience, as well as being famous in Sicily for running 2 legendary Sicilian wine companies - Corvo and Florio. With Casavecchia she came up with the idea of "working" on Ce- rasuolo, the only Sicilian DOCG, ai- ming to increase the rate of ageing, longevity and to create a Reserve line. Much care, much wine pas- sion have lead Valle dell'Acute to 400,000 bottles and more than 2 million euro turnover. 60% in forei- gn markets that Gaetana has fou-
ciate and know our wines. lam Val- le dell'Acate's engine. As she said, :there are those who make wine and those who sell it, I do both and they are equally important. Re- gards, Gaetana It is the same determination, the same strength, the same iron wil that you hear in the words of a woman with red hair from Mena. One that studied political scien- ces because she wanted to be an ambassador, and completed a master in tax law and is now here, in her winery in Belicello to make 75,000 bottles of Mena Doc, wor- king tenaciously, in the vineyards and in the winery, with Perricone or other grapes that are native to West Sicily. If you asked the red head Mari- lena Barbera why she left it al behind, she says, calmly, that "to be involved in agriculture, today, is a revolutionary choice" and that 'true power will always lie with those that produce food" and that wine is not a drink, but food". For
Marilena it's not important to talk about the Sicilian market that " for me is like a foreign market, which, moreover lacks sensibility and is not very receptive. Because in the Sicily of wine that wins over the world", she explains," Sicilians know next to nothing about wine and in local restaurants it is easier to find a Chianti or a Vermentino than a great, noble local wine that few would know how to apprecia te". She concludes with: "Sicilians have no emotionaltie to our wines and so it is better to think about
The highest amount of production occurs
in Trapani. More than half
of Sicilian doc wines come from here
"The/atl in domestic consumption mealts that producers have
to searchlor new spaces internet anally"