WILLIAM MORRIS - I.I.S. "C. Marchesi"iismarchesi.gov.it/.../3B-3C-3D/morris.pdfWILLIAM MORRIS...

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WILLIAM MORRIS 1. Nell'ambito del Neomedievalismo idealista romantico inglese, il pensiero di Augustus W.N. Pugin contro il materialismo industriale influenza John Ruskin 2. 1849-1853: Ruskin (a) il lavoro del produttore deve essere fatto con piacere (b) contro la divisione industriale del lavoro, la degradazione dell'operaio a macchina, il lavoro meccanico per la produzione di massa Non è il lavoro ad essere diviso ma l'uomo (c) a favore dell'artigianato tradizionale guidato dal lavoro artistico (d) socialismo radicale 3. 1848-1853: Preraffaelliti (Dante G. Rossetti, William H. Hunt, John E. Millais) (a) pittura romantica capace di esprimere emozioni ed idee profonde (b) simbolismo (c) pittura tratta dalla natura e non dalle convenzioni estetiche classico-rinascimentali 4. 1852: William Morris studia arte a Oxford (a) influsso di Pugin, Ruskin e dei Preraffaelliti 5. 1856: Morris e Philip Webb allievi di George E. Street, architetto neogotico seguace di Ruskin (a) amici di Rossetti (b) Morris abbandona l'architettura neogotica e si dedica al design 6. 1859: per il matrimonio con Jane Burden (modella di Rossetti) Morris arreda la Casa Rossa, nel Kent, progettata dall'amico Webb in stile neogotico vernacolare (a) onestà strutturale (b) rinuncia all'ornamentazione (c) integrazione con cultura e ambiente locale (d) uso di materiali locali (e) rispetto di metodi costruttivi tradizionali 7. Dalla Casa Rossa deriva l'Old English Style (English Free Architecture, English Domestic Revival) 8. 1861: Morris, Webb e alcuni Preraffaelliti fondano la Morris, Marshall, Faulkner & Co. (a) laboratorio artigianale per la progettazione e la produzione cooperativa di oggetti d'arredamento su commissione (tappezzerie, stoffe, vetri colorati, arredi, ricami, lavori in metallo e legno intagliato) (b) artigianato, arte e vita si fondono nell'opera d'arte totale 9. 1865: Morris si dedica a i. design bidimensionale ii. tipografia d'arte iii. letteratura A. poesia B. traduzioni di saghe islandesi C. eliminazione dalla lingua inglese delle parole di origine neolatina

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WILLIAM MORRIS 1. Nell'ambito del Neomedievalismo idealista romantico inglese, il pensiero di

Augustus W.N. Pugin contro il materialismo industriale influenza John Ruskin 2. 1849-1853: Ruskin

(a) il lavoro del produttore deve essere fatto con piacere(b) contro la divisione industriale del lavoro, la degradazione dell'operaio a

macchina, il lavoro meccanico per la produzione di massaNon è il lavoro ad essere diviso ma l'uomo

(c) a favore dell'artigianato tradizionale guidato dal lavoro artistico

(d) socialismo radicale 3. 1848-1853: Preraffaelliti (Dante G. Rossetti, William H.

Hunt, John E. Millais)(a) pittura romantica capace di esprimere emozioni ed

idee profonde(b) simbolismo(c) pittura tratta dalla natura e non dalle convenzioni

estetiche classico-rinascimentali 4. 1852: William Morris studia arte a Oxford

(a) influsso di Pugin, Ruskin e dei Preraffaelliti 5. 1856: Morris e Philip Webb allievi di George E. Street,

architetto neogotico seguace di Ruskin(a) amici di Rossetti(b) Morris abbandona l'architettura neogotica e si

dedica al design 6. 1859: per il matrimonio con Jane Burden (modella di

Rossetti) Morris arreda la Casa Rossa, nel Kent, progettata dall'amico Webb in stile neogotico vernacolare(a) onestà strutturale(b) rinuncia all'ornamentazione(c) integrazione con cultura e ambiente locale(d) uso di materiali locali(e) rispetto di metodi costruttivi tradizionali

7. Dalla Casa Rossa deriva l'Old English Style (English Free Architecture, English Domestic Revival)

8. 1861: Morris, Webb e alcuni Preraffaelliti fondano la Morris, Marshall, Faulkner & Co.(a) laboratorio artigianale per la progettazione e la

produzione cooperativa di oggetti d'arredamento su commissione (tappezzerie, stoffe, vetri colorati, arredi, ricami, lavori in metallo e legno intagliato)

(b) artigianato, arte e vita si fondono nell'opera d'arte totale

9. 1865: Morris si dedica a i. design bidimensionale ii. tipografia d'arte iii. letteratura

A. poesia B. traduzioni di saghe islandesi C. eliminazione dalla lingua inglese delle parole

di origine neolatina

D. romanzo socialista utopistico News from Nowhere (1891) che descrive una comunità senza città, tecnologia ed energia industriali, Stato, proprietà

privata, denaro crimini e pene basata sulla libera associazione delle famiglie e il libero lavoro

cooperativo iv. impegno politico e conferenze (dal 1877) per

A. qualità dei prodotti B. lotta al degrado urbano e architettonico C. conservazione dei monumenti medievali inglesi D. socialismo utopistico

ritorno al cantiere e alla bottega medievali artigianato contro l'alienazione e la divisione del lavoro industriale,

la produzione industriale meccanizzata, massificata e mercificata E. arte del popolo per il popolo

cooperazione artista-artigiano, arte-arti applicate, unità di idea ed esecuzione

unità delle arti, opera d'arte totale unità arte-vita valore politico dell'arte

Cambiare la società per cambiare l'arte: l'arte vivente è un'utopia nella società industriale fondata sul lavoro meccanico e ripetitivo … Non vivere per produrre e

consumare, ma produrre per vivere 10. Incoerenza tra pensiero ed azione: i prodotti Arts & Crafts Style

(1887)erano prodotti di lusso, consumati dall'aristocrazia e dall'alta borghesia vittoriana

11. Morris antesignano dell'Art Nouveau e del Modernismo

MORRIS E LA CITTA'-GIARDINO 1. Precedenti della città-giardino

(a) Nowhere di Morris, esperimento comunista utopico(b) quartiere-giardino

i. 1877: Bedford Park, West London A. progetto di Richard N. Shaw B. eclettico Queen Anne Style, tra medievale e classico (Brick Style) C. per ceti superiori D. iniziativa privata

(c) città-satellite operaia i. non autonoma,

dipendente per i servizi da una grande città e per l'occupazione da una fabbrica

ii. paternalismo riformatore

iii. servizi sociali A. 1888: Port Sunlight,

Liverpool

fondata dall'industriale William Lever (detergenti) to socialise and Christianise business relations and get back to that close family brotherhood that existed in the good old days of hand labour

città-satellite dotata di servizi sociali per 3500 abitanti (chiesa, ospedale, scuole, piscina all'aperto, teatro, sala concerti, galleria d'arte)

influenza dello stile Arts & Crafts e delle teorie sociali di Morris B. 1893: Bournville, Birmingham, fondata dagli industriali quaccheri

George e Richard Cadbury (cioccolato, dal 1969 Cadbury Schweppes) 2. La città-giardino di

Ebenezer Howard è invece un insediamento(a) per migliorare le

condizioni di vita e di lavoro del proletariato industriale urbano

(b) per promuovere riforme sociali progressiste

(c) influsso di Ruskin e Morris

(d) fondato sui principi del socialismo fabiano i. organizzazioni sindacali dei lavoratori per finanziare l'edilizia residenziale ii. libertà di impresa entro i limiti del controllo sociale iii. proprietà cooperativa del terreno

(e) pianificazione urbanistica i. dispersione urbana nella campagna ii. dimensione limitata della città iii. cintura verde per impedirne l'ulteriore espansione iv. colonizzazione rurale v. governo decentrato

(f) economia autosufficiente i. artigianato

cooperativo ii. industria iii. agricoltura

(g) Letchworth Garden City (1903) e Hampstead (1905), di Unwin e Parker i. pianta pittoresca ii. tipologia delle case

(h) le idee di Howard ispirarono lo sviluppo di i. Siedlungen a Vienna nei primi del '900 ii. Greenbelts negli USA dal 1932 iii. città-satellite in Svezia e URSS iv. New Towns britanniche dal 1946

Morris, William (1834-96)

M., che aveva iniziato studiando teologia) per un breve periodo si volse di­rettamente all'arch., operando nello stu­dio di STREET a Oxford; successivamen­te apprese, senza alcun metodo, la pittu­ra con Rossetti. Arredando il proprio ap­partamento a Londra e ancor più quando, sposatosi, ebbe bisogno di un'abitazione, non riuscì a trovare di suo gusto né l'arch. né gli arredi del suo tempo; e pertanto pre^ò il suo amico P. WEBB di disegnare per lui la «Casa Rossa». Questa casa schietta, in mattoni rossi, fatta a misura dei suoi abitanti, ebbe un'influenza note­vole. In secondo luogo, nella ricerca di ar­redi soddisfacenti, M. creò con alcuni ami­ci, nel 1861, la ditta Morris, Marshall & Faulkner (poi Morris & Co.); partecipan­do a quest'impresa, M. stesso disegnò car­te da parati, le parti ornamentali (e, più raramente, le figure umane) di vetrate, tes­suti stampati ed anche tappeti, tappezze­rie e tessuti per arredo; infine (1890-96) anche libri, grafica e decorazione (Kelm-scott Press).

Tutti i suoi progetti presentavano una qualità bidimensionale stilizzata che con­trastava col naturalismo e lo sfrenato uso, della terza dimensione allora prevalenti; ma possedevano pure un sentimento pro­fondo della natura che era a sua volta agli antipodi dell'opera decorativa di alcuni riformatori ingl. appena-precedenti (pu-O^', 0. Jones). Quéste qualità esercita­rono un'impressione profonda sui giova­ni architetti dello studio e della scuola di N'. SHAW, tanto che alcuni di essi si vol­erò essi stessi al disegno. Non avrebbero, 'Ottavia, potuto raggiungere i risultati cui P^n.'ennero se M. non avesse influenzato S'i arch. ad un terzo livello: le sue confe-^^nze, che cominciò a tenere nel 1877 pro-^guendo fino alla morte. Erano appelli appassionati che perseguivano non soltan-|p un design migliore e più sensato, ma ' abolizione delle brutture delle città e de-y edifici, e degli oggetti realizzati per 'crnpire quegli edifici; nonché la riforma

di quegli edifici e di quegli oggetti. M. era socialista, e fu tra i fondatori del so­cialismo organizzato in Inghilterra. Che fosse anche poeta non avrebbe rilievo in questa sede, se non per il fatto che i suoi versi e i suoi romanzi nascevano da un confessato medievalismo e si svilupparono nella direzione di una impegnata respon­sabilità sociale nei problemi del presente. Nel contempo il medievalismo, manifesta­to ad es. nell'uso forzato di un linguaggio antiquato, ci rinvia al medievalismo - con­sapevolmente adattato e persino trasfigu­rato - di tutti i suoi disegni. E medievali­smo si può cogliere in verità persino nel­l'atteggiamento teorico di M.; poiché il suo socialismo concepisce un lavoro ma­nuale che torni ad essere artigianato gioio­so. E sebbene M. credesse con fervore, nel rifarsi al Medio Evo, che ogni arte doves­se essere fatta «dal popolo per il popolo», non riuscì mai a risolvere il problema del costo della produzione manuale, assai su­periore a quella meccanizzata. Gli stessi prodotti della sua ditta infatti, per questa' e per altre ragioni, erano necessariamente costosi, e niente affatto utilizzabili «per il popolo».

Occorrevano un'ulteriore riforma e la revisione di questa concezione, essenziale per M., per giungere alla situazione del xx s, in cui arch. ed artisti disegnano per la produzione industriale ponendosi cosi al servizio dell'uomo comune e non soltanto del conoscitore. Ma fu M. a dare inizio a questo movimento (INDUSTRI.AL DESIGN),

e si dovette a lui se artisti come VAN DE VELDE o BEHRENS divennero designers, e che Io stesso facessero arch. come VOYSEY.

A lui-si dovette pure che i criteri del di-" segno bidimensionale divenissero principi non più ottocenteschi, ma tipici di questo secolo. Il contributo dato da Webb a M. ebbe poi i medesimi effetti sul disegno di mobili.

dell 3 società responsabile di quelle città.

(( -T- utti coloro che dichiarano di rite-... I nere che il problema dell'arte e

della cultura abbia la precedenza sul pro­blema del coltello e della forchetta... non capiscono che cosa significhi arte...'dobbia­mo ricordare che la civiltà ha ridotto il lavo­ratore a un'esistenza così miserabile e pie­tosa che difficilmente egli riesce a concepire il desiderio di una vita molto diversa da quella che ora sopporta per necessità. É compito dell'arte esporgli il vero ideale di una vita piena e razionale, una vita nella quale il sentimiento e la creazione della bel­lezza, il godimento del vero piacere cioè, saranno sentite come necessarie all'uomo quanto il pane quotidiano...". Come divenni soc/o/isto è il titolo dell'opera di V\/iliiam Morris (1834-96) da cui è tratto questo brano nel quale lo scrittore, con pragmiati-smo tipicamente inglese, indica il rapporto arte-società come cardine della sua dottrina politica ed estetica. Negli anni cinquanta Morris è vicino al gruppo dei preraffaelliti, che lo incoraggiano a seguire la sua natura­

le inclinazione per la pittura. Ben presto egli abbandona però i pennelli per fondare, nel 1861, un'impresa di 'operai d'arte", la "Morris, Marshall, Faulkner and Co.", della quale sono soci anche Rossetti, Burne-Jones e Madox Brovv'n. Da questo m.omento Mor­ris indirizza le proprie energie al sostegno delle Aris ond Crafis, corporazione di arti e mestieri che si proponeva di tenere in vita e incentivare il lavoro manuale applicato alle arti decorative e che avrebbe ben presto ri­conosciuto in Ruskin e in Morris i propri pa­dri ideali. Nel 1862 vengono prodotte dal­l'azienda di Morris le prime carte da parati con motivi floreali desunti dalla natura e dall'arte miniatoria medievale, esposte alla London International Exibition of Art and Industry. Negli anni settanta la società

si specializza nei tessuti lavorati a telaio e stampati, cui si aggiungono poi tappeti, tap­pezzerie ' e mobili.i

"'. La premessa ideologica delia critica che Morris rivolge alla cultura vitto­riana è il socialismo utopistico di Ruskin. Anche Morris, infatti, nel riconoscere la scadente qualità estetica dei prodotti indu­striali, rifiuta la meccanizzazione e afferma che il declino dell'arte e il cattivo gusto del pubblico sono sintomi di una crisi culturale e sociale di vasta portata. Dichiarata la pro­pria adesione al socialismo, Morris fornisce un appoggio concreto alle Ans and Crafis non solo con la creazione di un'impresa produttrice di oggetti artigianali di altissima qualità estetica, ma anche attraverso nume­rose conferenze pubbliche sul socialismo, la

costituzione nel 1884 della Art Workers' Guild - una sorta di sindacato dei 'lavora­tori d'arte".- e, nel 1887, della Aris and Crafts Exibition Society, che si assume l'im­portante compito di pubblicizzare il lavoro artigianale con esposizioni temporanee. In Architettura e Storia, del 1884, Morris scrive: "... la tendenza della società "com­merciale o competitiva... è stata verso la di­struzione del piacere della vita..." che potrà essere recuperato solo creando condizioni sociali più umane. Ogni tentativo di sanare l'arte e il gusto senza intervenire sulle con­dizioni generali di vita del popolo appare dunque insensato. Morris sottolinea l'im-porianza di una 'società ricostituita" anche in occasione della battaglia condotta per il rispetto dei monumenti antichi. Nel 1884

egli scrive con accento utopistico: "... quan­do la società sarà ricostituita in modo tale che tutti i cittadini avranno la possibilità di condurre una vita fatta di conveniente agio e ragionevole lavoro, allora tutta la socie­tà... si rivolgerà a proteggere le antiche co­struzioni da ogni danno...". Già nel 1887, con la fondazione della "Società per la Pro­tezione degli Antichi Edifici', Morris aveva promosso un'interessante campagna per il restauro. Di nuovo, sorprende come l'atto costitutivo di tale società anticipi le metodo­logie di restauro elaborate nel XX secolo. Morris considera, infatti, opportuno: '...sostituire la tutela al restauro, evitare il degrado con cure gionaliere. puntellare un muro pericolante o rappezzare un tetto ca­dente con quei mezzi che si usano per so­

stenere e coprire resistendo a tutti i tentati­vi di manomettere la costruzione nella sua struttura e nei suoi ornamenti..." Nel 1890 Morris fonda una casa editrice, la "Kelmscott Press" che pubblicherà, tra l'al­tro, l'opera completa di Geoffrey Chaucer. poeta del XIV secolo, indiscusso maestro della letteratura medievale inglese. Anche l'attività editoriale é volta al recupero del­l'artigianato artistico, come testimoniano l'impaginazione di gusto gotico e le immagi­ni che accompagnano il testo, incise e in­corniciate da elementi decorativi prevalen­temente fitomorfi».

Dal punto di vista forn-iòle, dùnque, il riferi­mento ideale di Morris rimane il Medioevo; per lui, come per Ruskin e per i preraffaelli­ti, la natura costituisce il repertorio di for­

me cui deve ispirarsi il riscatto del patrimo­nio figurativo dalla pesantezza dell'Ecletti­smo vittoriano. L'attività di Morris non sfugge peraltro alla contraddizione tra l'in­tento di diffondere l'arte a livello popolare e l'alto costo degli oggetti artigianali, acces­sibili perciò solo a un pubblico d'elite. Se il suo progetto um.anitario socialista falli­sce, non si può negare a Morris il grande merito di aver saputo intervenire efficace- . miente sulla realtà culturale del tempo. In particolare la visione dei rinnovato rappor­to tra arte e artigianato, condivisa con Ru­skin, che gli ispira la definizione dell'artista come 'operaio d'arte in pittura, scultura, arredamento e vetrate", prefigura il nuovo rapporto con l'industria e .lo sviluppo del design nel Novecento.