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    Introduzione alla SemioticaDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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    Prefazione

    La semiotica o semiologia la disciplina che studia i segni . La stessa denominazio-ne della disciplina deriva dal termine greco "semeion" che signica "segno" (questaradice etimologica lega la semiotica alla semeiotica medica, la disciplina che studia larelazione tra i sintomi e le malattie). Considerato che il segno in generale "qualcosache rinvia a qualcos'altro" (per i loso medievali "aliquid stat pro aliquo") possiamodire che la semiotica la disciplina che studia i fenomeni di signicazione e di comu-nicazione . Per signicazione infatti si intende ogni relazione che lega qualcosa di ma-terialmente presente a qualcos'altro di assente (la luce rossa del semaforo signica,o sta per, "stop"). Ogni volta che metto in pratica o uso una relazione di signicazioneallora attivo un processo di comunicazione (il semaforo rosso e quindi arresto l'au-to). Le relazioni di signicazione deniscono il sistema che viene ad essere presup-posto dai concreti processi di comunicazione.

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    Indice

    1 Le origini

    2 Le due visioni

    3 La semiotica interpretativa

    4 La semiotica generativa

    5 La sociosemioti ca

    6 Le aree di ricerca

    7 Bibliograa orientati va

    8 Voci correlate

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    Le originiLe origini della semiotica contemporanea possono essere identicate nelle opere enelle riessioni di due gure fondamentali: il losofo statunitense Charles SandersPeirce (1839-1914) ed il linguista ginevrino Ferdinand de Saussure (1857-1913). Difatto per la disciplina in quanto tale trova una prima denizione istituzionale a partiredagli anni sessanta del XX secolo , in questo senso viene identicata tradizionalmentecome prima opera di riferime nto E lementi di semiol ogia del francese Roland Barthes (1915-1980) pubblicata nel 1964.

    Quindi nella semiotic a convivono n da prin cipio almeno due differenti prospettive;una losoca legata alle teorie di Peirce ed una linguistica derivata da de Sau ssure .Inizialmente co n il termine sem iotica si intendeva la prospettiva losoca (il losofo

    inglese John L ocke aveva per primo usato in questa accezione il termine nel 1690),ment re quella di derivazione linguistica era denita semiologia. Nell'uso successi vo iltermine semiotica venuto solitamente ad identicare le riession i generali teoriche e di metodo riguardo alla disciplina (quella che Umberto Eco denisce la "semioticagenerale"), mentre il termine semiologia stato uti lizzato per identicare le diverseapplicazioni del metodo semiotico a particolari contesti o oggetti di ricerca, come lasemiologia della musica, la semiologia delle arti o la semiologica del cinema (le "se-miotiche applicate" di Eco).

    La linea semiologico-linguistica della disciplina pu essere identicata nelle gure delgi menzionato de Saussure, del linguista danese Louis Trolle Hjelmslev , e di Bart-hes. Da questa linea teorica sono derivate du e delle prosp ettive pi interessanti dellasemiotica contemporanea; la semiotica strutturale e generativa di Algirdas Julien Gre-imas , e la sociosemiotica che pu essere ricollegata ai nomi di Jean Marie Floch (1947-2 001) e Eric Landowski .

    La linea semiotico-losoca derivata da Peirce e dalle teorie dell'altro losofo prag-

    matista statunitense Charles William Morris (1901-1979) stata di riferimento fonda-mentale per la semiotica interpretativa di Umberto Eco e per il lavoro del semiologostatunitente Thomas Albert Sebeok (1920-2001), ma anche per i pi recenti contattitra la semiotica, la semantica e le scienze cognitive , nel lavoro dello stesso Eco ( Kan t e l'ornitorinco , 1997) e di Patrizia Violi (Signicato ed esperienza , 1997).

    Anche se il concetto teorico portante della s emiotica certamente, come abbiamodetto, quello di segno e della relativa relazione segnica o semiosi , proprio perch l asemiotica studia ogni fenomeno di signicazione e di comunicazione si trovata adaffrontare un oggetto di analisi in realt pi complesso del semplice oggetto teorico"segno", vale a dire il testo . Il concetto di testo (dal latino textum , "tessuto", quindi

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    metaforicamente "trama del discorso") pu essere limitato a identicare una serie dienunciati scritti autonomi e autosufcienti (questo secondo l'accezione della pragma-tica linguistica). Nell'ambito semiotico la nozione di testo viene ampliata per identica-re qualsiasi oggetto semiotico dotato di una particolare struttura e mirato ad ottenere

    una particolare serie di scopi comunicativi. In questa accezione semiotica il testo non pi solo scritto, ma pu essere costituito da diverse sostanze dell'espressione oforme mediali (un testo visivo pu essere un dipinto cos come un qualsiasi prodottoaudiovisivo da un lm no ad un vidoclip).

    De Saussure per primo, come risulta dal Corso di linguistica generale (1916), sembraaver e pensato alla possibilit di "una scienza che studia la vita dei segni nel quadrodella vita sociale". La linguistica sarebbe stata una parte di tale scienza e, a pr opria volta, la sem iologia doveva e ssere parte della pi vasta area della psicologia sociale .

    Come vedremo, la stessa denizione di segno in de Sauss ure le gata infatti da u nlato ad una prospettiva psicologica (segno = immagine acustica + con cetto) e dall' al-tro a quella sociale (convenzionalit del segno e concetto di langue come sistemalinguistico socialmente condiviso).

    Roland Barthes nel 1964 ( Elementi di semiologia ) muove dall'idea di de Saussuredella possibilit di costituire una "scienza generale dei segni" o semiologia . Ma rove-scia il rapporto tra linguistica e semiologia: la seconda a essere parte della linguisti-

    ca e non il contrario. Questo perch, secondo Barthes, solo nel linguaggio possibileconcepire e identicare il signicato delle diverse forme di signicazione che incon-triamo nel contesto sociale e culturale: cinema, pubblicit, moda, televisione. La se-miologia quindi studia le "grandi unit signicanti" del discorso sociale. In questomodo Barthes trova punti di contatto tra le ricerche di discipline quali l' antropologia (inparticolare l'antropologia strutturale di Claude Levi-Strauss ), della psicanalisi (Jac-ques Lacan ), della sociologia , e dell'analisi letteraria o teoria della letteratura (narra-tologia). Nel testo del 1964 Bart hes prende in considerazione alcune coppie di con-

    cetti chiave del pensiero linguistico di de Saussure e ne cerca un'estensione per l'ap-plicazione al settore culturale e sociale (langue/parole; signicante/signicato; siste-ma/processo (sintagma); denotazione/connotazione).

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    Le due visioniTornando alla concezione del segno, Peirce e de Saussure propongono due conce-

    zioni del segno - o meglio del rap porto di signicazione - abbastanza differenti. Que-sto non signica che le due visioni siano mutuamente esclusive e non integrabili. Se-condo de Saussure il segno costituito dal rapporto tra un signicante - inteso comel'immagine acustica del suono che verr poi materialmente prodotto - e un signicato - il concetto di ci a cui si vuole rinviare. Il segno di Saussure quindi diadico , vedein gioco due elementi.

    La denizione di relazione segnica o semiosi di Peirce avviene invece tra tre elemen-

    ti: un Representamen , la parte materiale del segno; un Oggetto , il referente a cui ilsegno fa riferimento; e un Interpretante , ci che deriva o viene generato dal segno. Ilpunto di partenza della semiosi di Peirce nella realt esterna, dove in Saussure ilReferente aveva invece un ruolo solo accessorio nel denire la relazione tra il signi-cante e il signicato. L'Oggetto quale nella realt viene denito da Peirce Oggetto dinamico . A partire dall'oggetto dinamico si denisce quello che Peirce chiama l'Og-getto Immediato che sembra corrispondere al signicato di Saussure. Infatti l'oggettoimmediato nasce dal 'ritagliare' o dal mettere in rilievo alcune delle caratteristiche del-

    l'oggetto dinamico, quindi dell'oggetto reale. Questo vuole dire che l'oggetto immedia-to ci d dell'oggetto dinamico solo una prospettiva tra le tante possibili; nel segnoquindi il representamen (signicante) ritaglia o identica atraverso l'oggetto immedia-to (signicato) un particolare punto di vista sull'oggetto dinamico (referente). L'aspettopi interessante del processo di semiosi come stato pensato da Peirce consiste nelconcetto di interpretante . L'interpretante di Peirce infatti un ulteriore segno che sor-ge dal rapporto tra il representamen e l'oggetto immediato; come dire che un segnogenera un altro segno attraverso un processo di interpretazione. Tale processo di ge-

    nerazione di un interprentante da un segno, e poi di un altro segno-interpretante suc-cessivo e cos via, identica un processo potenzialmente interminabile detto di se- miosi illimitata . Quindi il concetto di segno o della semiosi in Peirce triadico .

    La nozione di interpretazione centrale nella prospettiva losoca di Peirce e dellasua concezione del pragmatismo . Peirce ritiene in sintesi che il processo cognitivofondamentale nell'uomo sia il costante passaggio dalla condizione del dubbio a quellodella credenza ; o meglio, Peirce ritiene che il nostro rapporto con il mondo sia dettatodalla continua produzione di ipotesi riguardo al modo in cui possiamo superare unacondizione di incertezza, o di dubbio cognitivo, e quindi riposare la nostra mente nellasicurezza della credenza. La credenza o "abitudine" ( habit in inglese) pu essere as-

    http://it.wikipedia.org/wiki/Pragmatismohttp://it.wikipedia.org/wiki/Pragmatismohttp://it.wikipedia.org/wiki/Pragmatismo
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    similata ad un modello mentale, uno stereotipo o una concezione culturale stabilita,che ci permette di affrontare la realt con un determinato successo. Quindi fonda-mentale per Peirce la nostra capacit di produrre ipotesi o abduzioni riguardo almodo in cui vanno, o si ritiene debbano andare, le cose. Questa centralit delle mo-

    dalit di pensiero per ipotesi deriva a Peirce dalla sua formazione scientica. Infatti la stessa logica del pensiero scientico che prevede un costante e continuo processodi revisione e messa in discussione delle ipotesi di partenza di una teoria (il cosiddet-to falsicazionismo di Karl Popper ).

    http://it.wikipedia.org/wiki/Karl_Popperhttp://it.wikipedia.org/wiki/Karl_Popperhttp://it.wikipedia.org/wiki/Falsificazionismohttp://it.wikipedia.org/wiki/Falsificazionismo
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    La semiotica interpretativaLa prospettiva della semiotica estetologica o interpretativa di Umberto Eco muoveproprio dalla centralit del concetto di interpretazione messo in gioco da Peirce. Il la-voro di Eco muove in due direzioni: ridenizione teori ca ed e pistemologica della se-miotica; analisi della cultura e dei testi con particolare riferimento alla loro ricezione.Eco stato tra i primi critici della prospettiva strutturale 'ortodossa', mettendo in di-scussione il fatto che un testo manifesti strutture signicative di per s, indipenden-temente dalle letture che di esso si possano dare. Attaccher dunque l'idea levi-straussiana di considerare le 'strutture' che danno valore ai testi come entit realmen-te esistenti (strutturalismo ontologico), per attribuire ad esse valore euristico e sem-pre provvisorio. Ha poi concretizzato le sue ricerche nella denizione di un paradigmateorico unicato per la semiotica nel Trattato di semiotica generale (1975). Ha costentato l'innesto nella tradizione strutturalista (antipsicologista, non referenzialista)delle idee peirciane (generalit della nozione di segno, realismo semiotico). Ha insi-stito con l'analisi delle teorie semio-linguistiche giungendo alle fondamenta li asser-zioni sui limiti delle rappresentazioni sem antiche. Oggi indaga le relazioni tra semioti-ca e ricerche cognitive, recuperando molti problemi degli anni '70 e '80 (iconismo,percezione e sign icato) e ponendoli in una luce nuova pi attenta agli sviluppi con-temporanei della psicologia cognitivista.

    Fondamentale in Eco quindi il problema dell'interpretazione (il che lega le sue ri-essioni alla prospettiva pi generale dell' ermeneutica ). Eco muove dall'idea chel'analisi delle strutture del testo coincida con la ricerca delle sue potenziali strategie interpretative. Eco denisce il testo "una macchina pigra" in quanto ritiene che il sen-so di un testo sia determinato solo in parte dalle strutture o dai percorsi di senso po-tenziali costruiti dall'emittente, ma che un ruolo fondamentale venga svolto dal fruito-re del testo senza il cui intervento il senso resterebbe lettera muta. Quindi la costru-zione del senso di un testo si gioca nel processo dialettico che si attiva tra le struttureretorico-testuali e le strategie di interpretazione del lettore (principio della cooperazio-ne interpretativa nei testi narrativi, v. Lector in fabula ). Legata alla questione dell'in-terpretazione testuale - u na d elle questioni centrali del lavoro di Eco - quella dellaindividuazione dei limiti dell'interpretazione medesima. Fin dal 1962 - in una fase pre-semiotica della sua ricerca - Eco si era occupato della questione della interpretazionedei testi; in Opera aperta veniva infatti elaborata una estetica della ricezione testuale,in cui il ruolo del lettore era fortemente attivo e creativo nei confronti della denizionedel senso del testo. In seguito Eco ha notevolmente ristretto la libert del lettore ofruitore del testo, prima con la teoria gi citata della cooperazione interpretativa tratesto e lettore, poi con una vera e propria denizione dei limiti dell'interpretazione. In

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    sostanza, secondo Eco, si pu denire propriamente interpretazione di un testo soloquella lettura che sia giusticata e comprovata dalle strutture testuali medesime; ognilettura del testo che vada oltre tale giusticazione testuale dovr essere denita unuso del testo medesimo e non avr l'obbligo di essere coerente con il testo da cui de-

    riva.Altra questione centrale nella ricerca di Eco il problema del signicato. In sostanzaEco ha proposto un modello semantico a istruzioni in formato di enciclopedia . La me-tafora dell'enciclopedia serve ad Eco per evidenziare la differente struttura interna delmodello di sapere da lui utilizzata che si denisce come una rete di unit culturali traloro interconnesse. Il modello ad enciclopedia viene contrapposto a pi rigidi modellisemantici a dizionario in cui ogni signicato semplicemente denito da una serie diunit minime tra loro interdenite e autosufcienti (semantica strutturale). Ma il fun-

    zionamento del processo cognitivo che porta all'identicazione del signicato moltopi aperta ed legata all'attivazione di porzioni del sapere culturale complessivo inragione delle esigenze contestuali. Il signicato infatti determinato dall'uso di con-cetti legati alla nostra generale esperienza o conoscenza del mondo, a stereotipi estrutture culturalmente predenite che abbiamo appreso nel tempo e/o da altri testi(competenza intertestuale). La nozione di enciclopedia quindi un postulato semioti-co o ipotesi regolativa che non pu essere descritta nella sua totalit, ma che purendere ragione dei meccanismi di costruzione e negoziazione del senso nei diversicontesti comunicativi. Su questa concezione si basa anche la pi recente produzionedi Eco. In Kant e l'ornitorinco Eco cerca di individuare i processi cognitivi che stannoalle spalle della negoziazione culturale del senso. Secondo Eco posti di fronte ad unnuovo fenomeno, attraverso un meccanismo di inferenza percettiva, noi ci costruiamodei tipi cognitivi - "privati" o individuali -, mentre sul piano dell'accordo comunicativo,quindi sul versante intersoggettivo e culturale, ci troviamo di fronte alla elaborazionedi quello che Eco chiama contenuto nucleare, costituito dall'insieme delle diverse in-terpretazioni e concezioni dell'oggetto in uso. A queste competenze si pu poi ag-giungere una conoscenza pi specica e "professionale" propria solo di alcuni sog-getti che Eco chiama contenuto molare.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Enciclopediahttp://it.wikipedia.org/wiki/Enciclopedia
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    La semiotica generativaPartendo da diversi presupposti la semiotica strutturale e generativa assume ancheuna diversa prospettiva riguardo al modo in cui si deve intendere la stessa analisisemiotica. Algirdas Julien Greimas ha denito un modello di analisi semiotica estre-mamente coerente e adattabile a diversi ogget ti di ricerca. Prima di tutto secondoGreimas la narrativit deve essere ritenuta il modello generale di organizzazione diogni testo. Questo signica che ogni testo contiene al proprio interno una strutturabasata su di uno sviluppo narrativo anche solo potenziale. In questa prospettiva alcentro dell'attenzione dell'analisi non pi quindi il processo di interpretazione e isuoi meccanismi, ma la narrativit e le sue strutture all'interno del testo.

    Greimas parte da un "modello straticato" del testo e delle sue strutture che deve

    rendere ragione ad ogni livello dei suoi meccanismi di senso. Da questa concezionederiva la denizione di semiotica strutturale e generativa; infatti la struttura del testoviene intesa come costruita secondo piani tra loro collegati da un meccanismo di"espansione" da un livello inferiore pi analitico e astratto verso livelli sempre piconcreti e articolati. Da sottolineare il fatto che la generativit di tale percorso di strut-turazione del testo non va assolutamente intesa in senso genetico - non si vuole direche esistevano prima, nella mente del supposto autore, delle strutture astratte esemplici del senso, quasi un nucleo primario del testo, e che da queste si sia genera-

    to per espansione il testo di supercie -, ma semplicemente che dal punto di vista del-l'analisi le strutture di base o "profonde" devono essere la giusticazione della coe-renza e della coesione delle strutture di supercie.

    L'ipotesi quindi che il senso si generi a partire da opposizioni semplici, astratte eprofonde , e che queste possano essere ritenute il fondamento delle strutture di su- percie del testo da noi di fatto fruibile. Il modello di Greimas prevede quindi l'ipotesidi un modello generativo costituito da due fondamentali dimensioni di base, una sin-tattica e l'altra semantica, la prima che regola gli aspetti di costruzione formale delsenso del testo e l'altra i suoi aspetti di contenuto. La vera e propria straticazione inlivelli invece poi basata sulla presenza di strutture profonde dette semio-narrative edi strutture pi superciali dette discorsive .

    Importante nella costruzione del modello greimasiano stato il riferimento all'operadell'etnografo russo Vladimir Jakovlevic Propp Morfologia della aba pubblicato nel1928. Propp, analizzando un corpus limitato di abe di magia russe aveva individuatouna strutttura ricorrente di trentuno funzioni narrative presenti in tutte le abe con va-

    rianti relative. Aveva inoltre individuato il ricorrere di sette sfere d'azione che caratte-rizzavano i ruoli di alcuni personaggi nelle abe in analisi. Dalle sfere d'azione Grei-

    http://it.wikipedia.org/wiki/Vladimir_Propphttp://it.wikipedia.org/wiki/Vladimir_Propphttp://it.wikipedia.org/wiki/Vladimir_Propp
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    mas elabora un modello pi astratto delle funzioni svolte dai personaggi potenzial-mente adattabile ad ogni forma di narrazione. Chiama queste funzioni attanti e leidentica in tre coppie essenziali: soggetto/oggetto; destinante/destinatario; aiutante/ opponente.

    In ogni testo quindi possibile individuare la gura di un Soggetto che intende con-seguire un Oggetto di valore. Evidentemente nel racconto pu presentarsi la gura diun Anti-soggetto che svolge un programma narrativo uguale ma contrario rispetto aquello del Soggetto per conseguire il medesimo Oggetto di valore. La valorizzazionedell'oggetto avviene attraverso l'intervento di una ulteriore gura attanziale che quella del Destinante che propone la motivazione all'azione del Soggetto; il Destina-tario sar poi la gura attanziale che sancisce il successo o l'insuccesso dell'azionedell'eroe-Soggetto. In questo meccanismo astratto si inserisc ono le due gure attan-

    ziali dell'Aiutante che appoggia il Soggetto nel ra ggiunge re il proprio obiettivo e del-l'Opponente che cerca di inibire l'azione del Soggetto.

    Questa ver a e propria sintassi narrativa completata dalla suddivisione del raccontoin quattro momenti fondamentali: lo Schema narrativo canonico diviso in quattromomenti essenziali: la manipolazione , in cui il Destinante investe il Soggetto di uncompito; la competenza in cui il Soggetto assorbe le informazioni fondamentali perconseguire lo scopo; la performanza in cui il Soggetto di fatto agisce per conseguire il

    proprio Oggetto; e la sanzione in cui il Destinatario riconosce il successo o l'insuc-cesso del Soggetto.

    Un ulteriore aspetto fondamentale del modello greimasiano deriva dagli studi da luicompiuti di semantica strutturale. Il tentativo di individuare un modello astratto dellacostruzione del signicato di singoli lessemi attraverso la loro scomposizione in trattielementari e primitivi (come era riuscita a fare la fonetica per il piano dell'espressio-ne) ha portato Greimas a individuare anche all'interno di ogni testo un nucleo seman-tico fondamentale scomponibile in elementi in opposizione. Il concetto stesso di cate-

    goria semantica di Greimas fondato sull'idea che si tratti sempre di una categoriaoppositiva: il bianco senza il nero non in s dotato di senso. Ogni categoria seman-tica per essere esplorata e analizzata nei singoli contesti deve quindi essere pensatacome una categoria oppositiva: ad esempio il maschile si oppone al femminile (con-trari), allo stesso tempo si trova in relazione di contraddittoriet con il non-maschile(contraddittori), e di complementarit con il non-femminile (complementari).

    http://it.wikipedia.org/wiki/Testohttp://it.wikipedia.org/wiki/Foneticahttp://it.wikipedia.org/wiki/Semanticahttp://it.wikipedia.org/wiki/Testohttp://it.wikipedia.org/wiki/Testohttp://it.wikipedia.org/wiki/Foneticahttp://it.wikipedia.org/wiki/Foneticahttp://it.wikipedia.org/wiki/Semanticahttp://it.wikipedia.org/wiki/Semantica
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    La sociosemioticaLa cosiddetta sociosemiotica negli ultimi anni ha reso sempre pi rilevante l'attenzio-ne della disciplina nei confronti delle signicazioni sociali. La sociosemiotica si inte-ressa alla dimensione sociale della discorsivit, vale a dire che intende partire dai te-sti e dalle loro strutture interne per individuarne le implicazioni sociali. Precursore inquesta direzione stato il semiologo francese Roland Barthes che per primo si erainteressato ai discorsi sociali che venivano veicolati dai media di massa . L'idea che lasociet si rietta nei testi, quasi osservandosi allo specchio, uno dei concetti fon-damentali di tale prospettiva ( Eric Landowski ). Cos come il fatto che gli stessi testi odiscorsi mediali siano spesso una sorta di terreno di incontro e/o di scontro al cui in-terno diversi soggetti sociali costruiscono i propri simulacri o avatar testuali. Possia-mo quindi ritenere che esista una sorta di sistema dei discorsi sociali che permette lacircolazione dei testi e dei discorsi nell'universo semiotico in cui viviamo (la semiosfe- ra di Juri Lotman 1922-1993). Quindi negli ultimi anni la semiotica si sempre pi oc-cupata di analizzare diverse tipologie di discorso sociale e mediale (giornalistico,scientico, pubblicitario, religioso, economico, ecc.). In tale contesto va ricordato illavoro fondamentale del francese Jean Marie Floch in particolare nel settore dell'ana-lisi del discorso pubblicitario, del marketing, e della semiotica degli spazi e del design.

    http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Jean_Marie_Floch&action=edithttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Jean_Marie_Floch&action=edithttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Juri_Lotman&action=edithttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Juri_Lotman&action=edithttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Eric_Landowski&action=edithttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Eric_Landowski&action=edithttp://it.wikipedia.org/wiki/Mass_mediahttp://it.wikipedia.org/wiki/Mass_mediahttp://it.wikipedia.org/wiki/Roland_Bartheshttp://it.wikipedia.org/wiki/Roland_Barthes
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    Le aree di ricercaA seguire viene fornito un elenco, sotto forma di una mappatura in eri (quindi maiesaustiva e solo indicativa) di alcune aree di ricerca e sviluppo della riessione se-miotica collegate ai nomi di studiosi il cui contributo possa essere ritenuto rilevanteper comprendere la disciplina:

    Semiotica cognitiva ed interpretativa

    Charles Sanders Peirce

    Charles William Morris

    Thomas Albert Sebeok

    Umberto Eco Semiotica strutturale e generativa

    Ferdinand de S aussure

    Louis Trolle Hjelms lev

    Algirdas Jul ien Greimas

    Jacques Fontan ille

    Sociosemiotica, semiotica della cultura

    Roland BarthesJuri Lotman

    Jean Marie Floch

    Eric Landowski

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