Webinar | La gestione dei comportamenti-problema in contesti educativi: il modello di Glasser

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La gestione dei comportamenti-problema in contesti educativi: il modello di Glasser www.obiettivopsicologi a.it DOTT.SSA ADRIANA SABA

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La gestione dei comportamenti-problema in contesti educativi: il modello

di Glasser

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DOTT.SSA ADRIANA SABA

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PROGRAMMA

- Le strategie di modificazione del comportamento

- Il modello a 8 passi di Glasser applicato ad un caso

- Tipologie di bambini/ragazzi che manifestano comportamenti problematici

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STRATEGIE DI MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO

Le strategie per modificare il comportamento includono metodi per rispondere a deficit metodi per rispondere a deficit comportamentalicomportamentali, metodi di risposta ad metodi di risposta ad eccessi comportamentali, insegnamento di eccessi comportamentali, insegnamento di strategie alternative strategie alternative e interventi in situazioni interventi in situazioni di crisidi crisi

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STRATEGIE DI MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO

1.Metodi per stabilire e mantenere il comportamento 1.Metodi per stabilire e mantenere il comportamento desideratodesideratoSuggerimentiRinforzo•Rinforzo positivo•Rinforzo vicario•Attenuazione del rinforzo•“Shaping”•Distribuzione efficace di rinforzi•Lodare in maniera efficace

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STRATEGIE DI MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO

2.Metodi di risposta ad eccessi 2.Metodi di risposta ad eccessi comportamentalicomportamentali

•Sazietà

•Estinzione

•Rinforzo negativo

•Punizione

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STRATEGIE DI MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO

3.Insegnare strategie alternative3.Insegnare strategie alternative

•Modificazione cognitivo – comportamentale

•Training di abilità sociali

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STRATEGIE DI MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO

4.Interventi in situazioni di crisi4.Interventi in situazioni di crisiModello a 8 passi di Glasser integrato al problem solving1. Coinvolgersi con il ragazzo, manifestare interesse e vicinanza, comunicargli la propria convinzione circa la possibilità di risolvere le difficoltà2. Trattare il comportamento attuale del ragazzo evitando di ricordare le volte in cui ha trasgredito in passato3. Portare il ragazzo a dare un giudizio di valore a ciò che sta facendo

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STRATEGIE DI MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO

4. Aiutare il ragazzo a elaborare un piano per cambiare il suo comportamento inadeguato

5. Ottenere da parte del ragazzo l’impegno a restare fedele al piano prescelto

6. Non accettare scuse, né andare alla ricerca dei perché quando un ragazzo fallisce nel mantenere un piano

7. Non punire e non criticare il ragazzo per piani interrotti, ma non impedire il verificarsi di conseguenze naturali

8. Mai darsi per vinti. Tornare al terzo passo e ricominciare di nuovo

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IL MODELLO DI GLASSER APPLICATO AL CASO DI ROBERTO

Sintesi del caso

Roberto frequenta la seconda media ed è considerato il leader della classe. Una volta al giorno, 10 minuti prima del suono della campanella della ricreazione R. si alza dalla sedia senza il permesso dell’insegnante e gira per la classe, guarda fuori dalla finestra e gioca con il cellulare.

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IL MODELLO DI GLASSER APPLICATO AL CASO DI ROBERTO

1. Coinvolgersi con il ragazzo, manifestare interesse e vicinanza, comunicargli la propria convinzione circa la possibilità di risolvere le difficoltà: R. non viene rimproverato dall’insegnante; l’insegnante non crea competizione per il potere. Gli dedica uno spazio di tempo individuale invitandolo ad esprimere i propri bisogni e gli chiede “cosa ti spinge ad alzarti?”, di “cosa hai bisogno?”. R. dice di essere stanco e stufo di stare seduto e in quel momento preferirebbe fare altro.

2. Trattare il comportamento attuale del ragazzo, evitando di ricordare le volte in cui ha trasgredito in passato: Chiedere esplicitamente a R. di descrivere il suo comportamento “cosa è successo oggi prima della ricreazione?”. R. descrive il suo comportamento.

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IL MODELLO DI GLASSER APPLICATO AL CASO DI ROBERTO

3. Portare il ragazzo a dare un giudizio di valore a ciò che stava facendo: L’insegnante fa valutare a R. il proprio comportamento chiedendogli “ciò che fai ti è d’aiuto, ti torna utile? R. risponde si, dicendo che gli è utile per spezzare la routine. L’insegnante chiede a R. se allora il suo comportamento è utile agli altri. Di fronte a questa seconda domanda R. dice che forse non lo è, in quanto gli altri si distraggono e potrebbero volerlo imitare e si perde tempo.

4. Aiutare il ragazzo a elaborare un piano per cambiare il suo comportamento inadeguato: l’insegnante propone a R. di pensare a modi alternativi di raggiungere ciò che desidera senza interrompere il lavoro di tutti. Insieme stabiliscono che quando R. sente la necessità di alzarsi può avvisare l’insegnante con un cenno e in silenzio per due minuti potrà fare una breve passeggiata. Se poi tornato a posto non riuscisse proprio più a seguire avrà l’autorizzazione di chiudere gli occhi e pensare ad altro.

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IL MODELLO DI GLASSER APPLICATO AL CASO DI ROBERTO

5. Ottenere da parte del ragazzo l’impegno a restare fedele al piano prescelto: una volta presa la decisione l’insegnante esplora ogni timore o riserva prima che R. si assuma un impegno. “Pensi che questo sia fattibile?”, “Hai qualche dubbio?”. R. non ha dubbi e appare contento di questa decisione. L’insegnante stringe la mano di R. per suggellare l’accordo. Per concordare l’inizio della messa in atto del piano l’insegnante chiede a R.: “Quando credi di poter cominciare?” e scelgono un giorno per fare una prima verifica dell’andamento. Inoltre l’insegnante stabilisce con R. cosa potrebbe succedere se il piano non venisse messo in atto: “che ne dici di stabilire una norma rispetto al nostro piano? Se non dovessi prestare fede all’impegno cosa potrebbe accadere?”. R. stesso dice che potrebbe poi non fare la ricreazione e rimanere in classe anziché uscire in cortile.

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6. Non accettare scuse, né andare alla ricerca dei perché quando un ragazzo fallisce nel mantenere un piano: cercare di capire cosa sta accadendo:

se R. non rispettasse il piano concordato l’insegnante potrebbe dirgli: “Sono dispiaciuto ma non scoraggiato in quanto oggi non hai mantenuto il tuo impegno. Come sarà domani? “Cosa puoi fare per stare entro il piano che ti sei prefissato?”

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IL MODELLO DI GLASSER APPLICATO AL CASO DI ROBERTO

7. Non punire e non criticare il ragazzo per piani interrotti, ma non impedire il verificarsi di conseguenze naturali: senza muovere critiche nei confronti di R., l’insegnante gli ricorda la norma stabilita e fa in modo che si metta in atto la conseguenza stabilita.

8. Mai darsi per vinti. Tornare al terzo passo e ricominciare di nuovo.

L’insegnante non si scoraggia ma crede e sostiene R. nella possibilità di cambiare il suo comportamento.

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TIPOLOGIE DI BAMBINI/RAGAZZI CHE MANIFESTANO COMPORTAMENTI

PROBLEMATICI

• Ragazzi con problemi di ostilità

• Ragazzi con problemi di adattamento al ruolo

• Ragazzi con problemi di relazioni sociali

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RAGAZZI CON PROBLEMI DI OSTILITÀRagazzi ostili-aggressiviRagazzi ostili-aggressivi• fanno intimidazioni e minacce• picchiano e spingono• danneggiano le cose degli altri• sono altamente competitivi• si arrabbiano facilmente

Ragazzi passivo-aggressiviRagazzi passivo-aggressivi• manifestano una sottile resistenza e

testardaggine• cercano il controllo• accettano le cose al limite delle regole

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RAGAZZI CON PROBLEMI DI OSTILITÀ

Ragazzi ribelliRagazzi ribelli

• resistono all’autorità portando avanti una lotta di potere sia verbalmente che non verbalmente

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RAGAZZI CON PROBLEMI DI ADATTAMENTO AL RUOLO

Ragazzi iperattiviRagazzi iperattivi• sono facilmente eccitabili• disturbano gli altri• sono vivaci ma scarsamente controllati• si muovono continuamenteRagazzi facili a distrarsiRagazzi facili a distrarsi• si distraggono con facilità• hanno una limitata capacità di attenzione

e concentrazione

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RAGAZZI CON PROBLEMI DI ADATTAMENTO AL RUOLO

Ragazzi «immaturi»Ragazzi «immaturi»:

• spesso dimostrano un comportamento normale per soggetti più piccoli di loro

• possono piangere con facilità

• perdono facilmente le loro cose

• spesso appaiono incapaci, incompetenti e/o dipendenti

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RAGAZZI CON PROBLEMI DI RELAZIONI SOCIALI

Ragazzi rifiutati dai coetaneiRagazzi rifiutati dai coetanei:

• sono costretti a lavorare e a giocare da soli

• mancano di abilità sociali

• spesso sono vessati o presi in giro

Ragazzi timidi/introversiRagazzi timidi/introversi

• sono tranquilli e riservati

• non prendono l’iniziativa

• non richiamano l’attenzione su di sé

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I prossimi webinar di Obiettivo Psicologia:DSA: normative, linee guida e ruolo dello psicologo nella diagnosi e nel trattamento

Giovedì 16 Luglio – Dott. Davide Viola

Le tre prove dell’Esame di Stato29-30 Settembre, 1 Ottobre – Dott.ssa Cristina Dordolo

L’analisi del comportamento alimentare: alcuni strumenti dello psicologoGiovedì 12 Novembre – Dott.ssa Monica Pirola

Stress lavoro-correlato e sicurezza sul lavoro: il ruolo dello psicologoGiovedì 10 Dicembre – Dott.ssa Elisa Corsa

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Alla ricerca del Tempo perduto: tecniche e strumenti di Time Management

Come prendere una decisione. Tecniche e strumenti di decision making

Come scrivere il proprio curriculum, la lettera di motivazione e la lettera di presentazione

Docente: Dott. Edoardo Ercoli

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