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L'Unit d'Italia e la letteratura: Sia gloria al MachiavelliMachiavelli

La letteratura ha giocato un ruolo determinante nel Risorgimento italiano: nellespandersi del sentimento nazionale in tutti coloro che erano dotati di qualche cultura, nellapprofondirsi della coscienza militante in molti dei protagonisti, nella diffusa azione di propaganda.

Negli eventi che hanno portato allunit sembrata giungere finalmente a compimento la visione dellItalia e della sua lingua come organismi unitari.

A unimmagine unitaria dellItalia aveva mirato Dante nelDe vulgari eloquentia, comprendendo linsieme delle sue diverse lingue/dialetti sotto la formula unitaria dilingua di s: e tutti i patrioti dellOttocento, combattendo per lindipendenza e lunit, sentirono la loro azione come una sorta di compimento, necessario punto darrivo del processo divinato dalla grande letteratura.

del resto proprio lesperienza di un grande scrittore delle generazioni precedenti, come Ugo Foscolo, a costituire punto di riferimento essenziale per gran parte dei politici di area laica e repubblicana, in primo luogo Mazzini e Cattaneo: tutti e due questi grandi personaggi hanno iniziato la loro attivit e hanno approfondito il proprio impegno politico a partire dagli studi letterari; e nella loro saggistica la critica letteraria ha un rilievo e una presenza tuttaltro che marginale. La passione patriottica di Mazzini trov proprio in Foscolo uno dei suoi primi modelli: da giovanissimo egli impar a memoriaLe ultime lettere di Jacopo Ortis, mentre nellesilio londinese si impegn alla ricerca delle carte foscoliane. Cattaneo si occup direttamente di Foscolo con un bellissimo saggio redatto nel 1860 a Napoli (dove si era precipitato allarrivo di Garibaldi): qui, veniva sottolineato il rilievo emblematico, per le successive esperienze risorgimentali, della scelta dellesilio.

Ma nel processo che conduce allunit, dalle prime speranze del triennio giacobino alla presa di Roma, la letteratura dappertutto: se importanza non trascurabile hanno musica e melodramma, vero peraltro che il melodramma tutto intriso di letteratura (non solo italiana). La storia del Risorgimento anche storia della nostra letteratura, non solo e non tanto di quella che si veniva allora facendo, ma della nuova vita che in quel contesto veniva ad assumere la precedente tradizione letteraria.

La figura di Ugo Foscolo esemplare anche da questo punto di vista: egli viene da una borghesia che vive le lacerazioni degli anni rivoluzionari e napoleonici, senza certezze esistenziali e sociali, sradicata ed esposta allinsicurezza (anche economica); e trova proprio nella letteratura, nel rapporto con la sua tradizione, conferma e riconoscimento di s, identificazione di valore e di conoscenza, continuit con il passato.

Ridotto e adattato da Ferroni L'Unit d'Italia e la letteratura:Sia gloria al Machiavelli Messaggero Venerd 30 Settembre 2011,

IL TEMA DELL'ESILIO NEL ROMANTICISMO

L'esilio un tema tipico dellacultura romantica e la sua figura quella del viandante: al tempo stesso pellegrino e ribelle. l'uomo in cima ad una montagna ricoperta di neve del celebre quadro di Caspar David Friedrich, ilViandante sul mare di nebbia(1818). Nella tradizione politica e culturale del Risorgimento italiano molto cont il modello di Dante Alighieri, scacciato da Firenze. In particolare, l'esilio di Foscolo (1815) esercit un grande influsso sull'immaginazione dei giovani di allora e sulle generazioni a venire. Quell'esilio fortemente segnato dalla memoria culturale di Dante. Spesso io scrive Foscolo il 12 marzo 1816 ripensando a' guai di quel grand'uomo, e alle magnanimit con che li convert a invigorirsi il cuore ed esercitare l'ingegno, io mi sollevai dall'abbattimento in cui le disgrazie mie volevano pure prostrarmi: e dunque bene che io imiti il suo sdegno generoso. Il nesso privilegiato che in et romantica si salda tra esilio e letteratura rivela un aspetto ulteriore. L'esilio un'esperienza tipica dell'intellettuale perch ne riflette la trasformazione pi importante che si compiuta in et napoleonica: la nazionalizzazione.

Le imprese napoleoniche hanno mobilitato energie a vantaggio delle cause nazionali che si combattono in Europa nel corso del secolo e hanno incoraggiato gli intellettuali a farsi voce del popolo.

La sconfitta di Napoleone ridisegn la carta geografica d'Europa. Rifiutare la Restaurazione volle dire innanzitutto non riconoscere i nuovi confini disegnati a Vienna, proporsi di trasgredirli. Ogni militante impegnato nelle rivoluzioni nazionali ottocentesche si trov dunque ad essere un candidato naturale all'esilio.

Ridotto e adattato da: http://www.150anni.it/webi/index.php?s=25&wid=47