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Transcript of Web viewed è lo stesso rapporto che si può ritrovare in molti elementi della natura,...
RELOVUTION- Condizioni di esistenza della vita -
“Morire non è nulla, non vivere è spaventoso.”
- Victor Hugo -
Matematica = Bellezza
Vita = Bellezza
Antefatto: l’infinito è tutto.
… e vi assicuro che l'infinito non è un orizzonte troppo lontano per essere raggiunto: è
incastonato nei vostri sguardi, incatenato alle vostre anime, cresce con voi, vive nel vostro vivere.
È come una goccia di argento vivo che è iniettata nel vostro sangue sin da prima della nascita.
Sta a voi l'abilità di non far arrugginire mai la vostra anima …
Non c'è nulla di più meraviglioso della vita.
Talvolta capita persino a me di pensare alla vita ed ogni volta giungo alla medesima
conclusione: è il rompicapo più sublime e affascinante in cui gli uomini possano imbattersi.
Ciò che conferisce alla vita questo aroma agrodolce di mistero credo sia proprio quella
maledizione che condanna la razza umana a non riuscire a scoprire tutti i suoi segreti...
Forse, la vita non è adatta a chi cerca di capirla, ma a chi si limita ad amarla, è l’arte dei
semplici, non l’artificio dei complessi e credo inoltre fermamente che fra tutte le forme d’arte sia la
più “superba”: ama fare da sé la cernita dei suoi artisti e rendere un’opportunità offerta a tutti,
quella di poter esistere, il talento di pochi, quello di saper vivere.
Vivere ≠ Esistere
Non c'è un profilo assoluto che appartenga all'ipotetica persona che possa calzare a pennello
i panni di artista perfetto. Ma se ci fosse sono certa che sarebbe molto simile a quello di Margherita:
a lei la vita era stata cucita addosso, sembrava che fosse stata creata apposta per lei.
Potremmo dire molte cose su di lei circa il suo aspetto fisico, i suoi dati anagrafici...
Sapete, dopo tanti anni a stretto contatto con la razza umana ho imparato quanto amiate le
cifre. Basti pensare che quando vi trovate di fronte ad una nuova persona iniziate a tempestarla di
domande del tipo “Quanti anni hai? Quando sei nato? Che voti hai a scuola?”.
Non vi è mai venuto in mente di chiedere “Qual è il tuo colore preferito?” oppure “Ti piace
di più guardare il tramonto o contare le stelle?” o ancora “Sei felice oggi?”.
Ma l’unico numero veramente importante che dovete assolutamente conoscere se volete
comprendere appieno la storia di Margherita è 1,6180339887...
Iniziamo con una semplice equazione: ⇒ Matematica = Vita
Per il resto, vi basti sapere che odiava con tutta se stessa i numeri, le formule, la matematica
e la fisica. Era fermamente convinta che a salvare il mondo sarebbe stata la bellezza e non
quell’accozzaglia di cifre, segni e figure contorte...
La cosa che Margherita amava di più al mondo era l’infinito, perché era l’unico aspetto
dell’universo che riusciva a sfuggire agli artigli della matematica ed alla sua imposizione di limiti.
Ricercava l’infinito in qualsiasi cosa le capitasse sotto gli occhi: aveva preso quella ricerca come la
sua più profonda missione di vita.
Per lei era certo che in un universo così grande – benché suo padre sostenesse che non fosse
illimitato – l’infinito dovesse esistere. Disseminato nei meandri del tempo e dello spazio, impigliato
fra gli attimi monotoni dell'eternità, aggrovigliato nei pensieri degli uomini o racchiuso nei loro
cuori... L’infinito esisteva e lei lo avrebbe trovato.
Una sera, mentre leggeva “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello, accovacciata sulla poltrona
del suo salotto, lesse a voce alta: “Maledetto sia Copernico!” e ripeté più volte quelle parole nella
sua testa finché non si convinse quasi che quella frase l’avesse ideata lei stessa.
« Giusto... Maledetto sia Copernico! Maledetto per aver depauperato gli uomini della loro
irrazionalità, della loro follia, della loro speranza, dei loro sogni. Maledetto per aver banalizzato
l'esistenza degli uomini riducendoli solo ad un granello di pulviscolo atmosferico che orbita in un
universo troppo grande persino per essere immaginato. Maledetto per averli illusi che una verità
sia più importante di una convinzione propria; per quella sua inaccettabile pretesa che la ragione
sia ineluttabile; per quella sua scienza così “perfetta” che è inammissibile per la mente umana,
assurda, inconcepibile... Inconcepibile! »
Dopo quelle parole, suo padre – affermato medico e appassionato di matematica e fisica – la
fissò negli occhi e le disse: « Sai, Margherita, cosa mi sorprende di te? Il fatto che tu ami la
matematica, la fisica, i numeri e le formule più di quanto possa immaginare. L’ho sempre pensato
ed ora ne sono più che certo. Secondo te, perché gli uomini sono così attratti dalle cifre? »
Margherita non sapeva rispondere a quella domanda. Era un’attrazione a lei del tutto
estranea o, almeno, lo era stata fino a quel momento.
« La scienza e la matematica – riprese suo padre – non rendono gli uomini schiavi della
razionalità, tutt’altro: li rendono liberi. Quello che voglio dirti è che non sono i numeri a limare i
confini della nostra mente o a porre orizzonti al pensiero umano: la scienza è un ausilio per non
fermarsi a scrutare quell’orizzonte, ma cercare di raggiungerlo e, perché no, magari di superarlo e
mirare all’infinito. Porsi dei dubbi, delle domande sulla propria esistenza, è il fulcro del progresso
umano, il pilastro della storia del mondo. Quante persone avranno visto una mela cadere da un
albero? Eppure solo Isaac Newton si chiese “perché?”. Ebbene, il nostro oggi è il frutto delle
domande a cui i nostri nonni hanno dato una risposta ieri ed il seme di quelle a cui, forse, i nostri
figli troveranno una spiegazione domani. Questo è il segreto del tempo, della vita, dell’infinito,
della bellezza... ». Margherita farfugliò: « La matematica è tutto fuorché bellezza... »
Suo padre le sorrise, le prese la mano e la appoggiò sul suo cuore dicendole: « Se ti dico
bellezza, cosa ti viene in mente? A me viene in mente la vita. Sai, credo che non ci sia nulla di più
meraviglioso della vita. Senti la mia vita pulsare all’unisono del mio cuore? Quando il nostro cuore
batte, se ascolti attentamente, puoi distinguere due fasi cardiache: quella diastolica e quella sistolica.
Sai qual è il rapporto fra queste due fasi? Circa 1,6180339887… È il cosiddetto numero aureo ed è
lo stesso rapporto che si può ritrovare in molti elementi della natura, dai fiori alle conchiglie, o
ancora in molte opere d’arte o all’interno del corpo umano. Vedi? La bellezza deve essere una
grande appassionata di matematica per rispettare questa proporzione ovunque si insinui... Anche in
una piccola Margherita! – si fermò qualche attimo e poi riprese – Un’ultima cosa, abbi il coraggio
di chiederti sempre “perché”, anche quando accettare le verità degli altri sembra la scelta più
comoda. Ricordati sempre che spesso la società è bruta e vorrebbe castrare la mente dell'uomo. Solo
la conoscenza ci aiuta a vincere la battaglia contro l’omologazione. Marcia controcorrente e se
qualcuno ti chiama “pecora nera” tu sorridi e rispondi che sei semplicemente una “divergente”…»
Divergenza. In matematica ed in fisica indica la somma delle derivate parziali di ciascuna
componente di un campo vettoriale rispetto alla corrispondente e nella vita rappresenta la qualità
migliore che si possa avere. È divergente chi difende le proprie idee, chi decide di restare sé stesso,
chi contribuisce a rivoluzionare il mondo con un sorriso, chi comprende di essere speciale, unico,
“diverso” ed è fiero di esserlo, perché è nella diversità che si cela la capacità di fare la differenza.
Quando suo padre pronunciò quella parola le sembrò che nel suo cuore si fosse schiuso un
mondo nuovo a cui solo lei poteva avere accesso: era quello il suo infinito, una sua quarta
dimensione, divergente dalle altre dimensioni contingenti, che apparteneva solo a lei e che ora
avrebbe dato un senso a tutto il suo mondo.
Talvolta, in un universo così grande, non si riesce a trovare il proprio spazio finché non ci
si accorge che esiste un universo ancora più immenso che alberga nella propria anima.
Mi piace assistere alle vicende di voi umani, osservare come la Vita giochi a dadi con i vostri
destini, come il Tempo si diverta a stravolgere le vostre esistenze, come la Bellezza sia effimera ma
nonostante ciò riesca a stregarvi, ad ammaliarvi, a regalarvi quel fugace senso di onnipotenza nei
confronti della Vita stessa...e persino della Morte...
Non passò troppo tempo da quel discorso prima che il padre di Margherita si ammalasse:
leucemia. La leucemia era uno dei mali più maledetti che potesse colpire un uomo. Le cellule del
padre di Margherita sembravano impazzite: una miriade di staminali si diffondeva sempre più
incontrollatamente nel suo sangue, in cui continuava a crescere vertiginosamente il numero di
globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
La sera del 13 agosto (13:8 = 1,625) io ero lì. Margherita abbracciava suo padre, steso
agonizzante sul suo letto. Poteva ancora sentire il suo cuore, che non batteva più in modo scandito e
regolare. Ora le sue fasi cardiache non rispettavano più il rapporto della bellezza: l’unica cosa che il
numero aureo aveva in comune con quella malattia era l’essere irrazionale.
Presi coraggio e mi avvicinai a quell’uomo. Così, esattamente alle 21.34 (34:21 = 1,6190…)
il cuore del padre di Margherita smise di battere e, ovviamente, lei fu la prima a rendersene conto.
Prima del funerale, la ragazza pose sul petto del padre una rosa meravigliosa: sapeva che
nella corolla di quel fiore gli angoli che definiscono le posizioni dei petali sono multipli del numero
aureo e, in questo modo, l’infinito avrebbe continuato ad essere vicino a suo padre per l’eternità.
Vi confesserò che ad assistere alle vicende di voi umani, talvolta finisco con l'illudermi che
la vostra forza sconfinata possa davvero riuscire a vincermi. Vi chiederete come può la Morte essere
sconfitta... Ebbene, posso assicurarvi che Margherita c'era riuscita, perché aveva compreso che non
c'è nulla di più meraviglioso della vita e che questa bellezza non appassisce neanche con la Morte.
Margherita continuò a dare prova di aver compreso appieno cosa significasse vivere proprio
dopo la morte di suo padre. Ho sempre pensato che ogni fine è un nuovo inizio ed il dolore per una
perdita non poteva che donarle ancora di più la consapevolezza di quanto la vita non potesse
trascorrere passivamente: l’uomo è stato creato per vivere, non per esistere e probabilmente il mio
ruolo nella vostra vita è proprio insegnarvi a cogliere l’attimo.
Così Margherita ha deciso di diventare un medico e, ad oggi, è riuscita a strappare dalle mie
mani un gran numero di vite, che grazie a lei continuano ad esistere e grazie a me hanno iniziato
nuovamente a vivere. Voi umani siete così strani, a volte avete bisogno di avere paura della Morte
per iniziare ad avere realmente coraggio nell’affrontare la vita...
Ora credo che la Vita non giochi mai a dadi: anche quando sembra che vi stia sottraendo
qualcuno o qualcosa a voi caro, vi dà sempre l’opportunità di restituirvi ciò che vi ha tolto, magari
proprio facendo donare a voi quel “qualcosa” agli altri. Un po’ come il principio di azione e
reazione della dinamica... Margherita, ad esempio, ora riesce a ridonare la vita agli altri e mi piace
pensare che, ovunque sia ora, suo padre riviva nei battiti di quelle persone e nei loro sorrisi.
…Ogni sorriso vince una rivoluzione, quella che contribuisce alla vittoria del bene sul male,
della pace sulla guerra, della gioia sul dolore, della Vita sulla Morte. Ogni persona, nell’intimo
della sua quarta dimensione, affronta ogni giorno questa battaglia: diffondete i sorrisi come un
DNA non genetico che rigenera l’uomo e dona nuova Umanità alla vostra umanità...
Ps. Nonostante tutto, io tifo per la vita. Dopotutto... non c’è nulla di più meraviglioso della vita...
Dati personali autrice: Mariachiara Longo
Classe II A, Liceo Scientifico “Virgilio – Redi”, Squinzano (LE)
Indirizzo: Via Maria Montessori n°15, Squinzano
Recapito telefonico: 3479096367