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MEIN HERZ Drodesera XXXIII 26 luglio_03 agosto 2013 Centrale Fies, Dro, TN schede artisti Francesca Grilli (IT) Palco installazione site specific da venerdì 26 luglio a sabato 3 agosto | dalle 18.30 alle 24.00 galleria trasformatori performance | durata 20’ | prima nazionale venerdì 26 luglio h 19.00 e 22.30 | sabato 27 luglio h 18.30 e 19.30 | domenica 28 luglio h 19.00 e 20.30 | lunedì 29 luglio h 20.00 e 23.00 | martedì 30 luglio h 20.00 | giovedì 1 agosto h 19.30 e 20.45 | venerdì 2 e sabato 3 agosto h 19.00 e 20.00 galleria trasformatori Palco: una serie di tendaggi teatrali logorati dal tempo si susseguono nella galleria trasformatori di Centrale Fies, occupando uno spazio ibrido, non teatrale. Ognuno di questi sipari si apre sul seguente e lo spettatore è invitato ad attraversarli, camminandovi in mezzo. In Palco, l’installazione di Francesca Grilli per MEIN HERZ, per ogni giornata di rappresentazione il medesimo repertorio è eseguito da un cantante di età differente. Il concetto di tempo è il fulcro dell’opera, nella quale il palco si trasforma nel simbolo della vita, mentre l’azione della performance, con il pubblico che vi assiste, scandisce al contempo metaforicamente lo scorrere del tempo spettante a ognuno sulla terra. Francesca Grilli si è formata all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche ISIA di Urbino e alla Rijksakademie van beeldende kunsten di Amsterdam (2007-2008) e, lungo il suo percorso artistico, ha esplorato l’ambito visivo e quello del suono, nelle loro molteplici implicazioni espressive e percettive. Dal 2007 fa parte del progetto Fies Factory, supportato da Centrale FIES; nel 2013 il suo lavoro è stato presentato al

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MEIN HERZDrodesera XXXIII26 luglio_03 agosto 2013 Centrale Fies, Dro, TN schede artisti

Francesca Grilli (IT)Palco

installazione site specificda venerdì 26 luglio a sabato 3 agosto | dalle 18.30 alle 24.00galleria trasformatori

performance | durata 20’ | prima nazionale venerdì 26 luglio h 19.00 e 22.30 | sabato 27 luglio h 18.30 e 19.30 | domenica 28 luglio h 19.00 e 20.30 | lunedì 29 luglio h 20.00 e 23.00 | martedì 30 luglio h 20.00 | giovedì 1 agosto h 19.30 e 20.45 | venerdì 2 e sabato 3 agosto h 19.00 e 20.00 galleria trasformatori

Palco: una serie di tendaggi teatrali logorati dal tempo si susseguono nella galleria trasformatori di Centrale Fies, occupando uno spazio ibrido, non teatrale. Ognuno di questi sipari si apre sul seguente e lo spettatore è invitato ad attraversarli, camminandovi in mezzo. In Palco, l’installazione di Francesca Grilli per MEIN HERZ, per ogni giornata di rappresentazione il medesimo repertorio è eseguito da un cantante di età differente. Il concetto di tempo è il fulcro dell’opera, nella quale il palco si trasforma nel simbolo della vita, mentre l’azione della performance, con il pubblico che vi assiste, scandisce al contempo metaforicamente lo scorrere del tempo spettante a ognuno sulla terra.

Francesca Grilli si è formata all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche ISIA di Urbino e alla Rijksakademie van beeldende kunsten di Amsterdam (2007-2008) e, lungo il suo percorso artistico, ha esplorato l’ambito visivo e quello del suono, nelle loro molteplici implicazioni espressive e percettive. Dal 2007 fa parte del progetto Fies Factory, supportato da Centrale FIES; nel 2013 il suo lavoro è stato presentato al Padiglione Italia della 55esima Biennale di Venezia, dopo essere stato accolto al MADRE di Napoli, alla Serpentine Gallery di Londra, a Manifesta7 di Bolzano. L’artista ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Nuove Arti indetto dal museo MAMBO di Bologna e dalla Fondazione del Monte, il premio Terna a Roma nel 2010, il Premio Internazionale della performance nel 2006, e il Premio Iceberg – Arti Visive.

Mali Weil (IT)Animal Spirits – a night of huntconcept store

venerdì 26 luglio | dalle 19.00 alle 23.00sabato 27 luglio | dalle 19.00 alle 23.00domenica 28 luglio | dalle 19.00 alle 23.00forgia

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In occasione di MEIN HERZ, Mali Weil apre a Centrale Fies il temporary concept store Animal Spirits, interamente dedicato al mindstyle animal spirit. Ispirandosi a uno spazio al limitare tra il territorio animale e il territorio umano, è un mondo ferino che richiama apertamente lo stile military e l’esperienza notturna della caccia. La sfida è proporre una linea di prodotti iniziatici, creati per valorizzare il lato istintivo che muove l’essere umano all’azione, fondendo suggestioni primordiali e immaginario pop. I prodotti in vendita sono realizzati da una crew di giovani designer ai quali Mali Weil ha chiesto di interpretare il mindstyle animal spirit: Luca Bertoldi con i suoi space toys e i tools for the revolution firmati da Liviana Osti, insieme alle narrazioni limited edition di Mali Weil. Un’eccezionale attenzione ai materiali e ai dettagli insieme a un’estetica unica scateneranno la potenza guerriera del nostro animal. L’ingresso al concept store sarà possibile ogni 10 minuti, per 3 persone alla volta – che potranno restare all’interno per un massimo di 35 minuti.

Dal 2008 Mali Weil è l'identità collettiva di Elisa Di Liberato, Lorenzo Facchinelli e Mara Ferrieri, con base tra Trento, Milano e Berlino. Nei suoi progetti Mali Weil conduce un’esplorazione del contemporaneo dal punto di vista sociale, politico, economico, urbano. I suoi ultimi lavori incrociano performance multimediale, arte relazionale e installazione site specific. L’attenzione di Mali Weil è focalizzata sulla condizione dell’uomo contemporaneo, sui suoi modi di affrontare le sfide del nostro tempo e sulle sue possibili evoluzioni. Il suo linguaggio si sposta agilmente dalla performance alla visual art, in cui la riflessione sul luogo e sullo spazio nel quale l’opera viene realizzata hanno un’importanza vitale. La creazione artistica in Mali Weil ha un approccio itinerante ed eclettico, che coinvolge di volta in volta artisti provenienti dai più svariati settori, visitatori e abitanti del luogo, all’insegna di una totale permeabilità tra luoghi, professionalità ed esperienze.

Teatro Sotterraneo (IT)BE LEGEND! Hamlet + Jeanne d’Arc[Daimon Project 2013]

venerdì 26 luglio | h 20.00 | durata 40’mezzelune

Cosa vuoi fare da grande? BE LEGEND! è una performance che s’interroga sulla figura di alcuni personaggi storici che sono divenuti leggenda. Il lavoro di Teatro Sotterraneo attraversa i generi della biografia, del documentario e insieme della fiction televisiva: ogni ‘puntata’ della performance è dedicata ad una personalità della storia o appartenente all’immaginario condiviso, immaginata durante la sua infanzia. È un bambino diverso che ogni volta incarna e rappresenta l’identikit infantile del suo personaggio: Amleto e Giovanna d’Arco saranno gli oggetti di studio della performance di MEIN HERZ. Con un’intelligenza sottile e con lo stile irriverente che contraddistingue la compagnia di Fies Factory, Teatro Sotterraneo inventa degli straordinari ritratti, costruendo sulla scena una sorta di profezia alla rovescia.

Teatro Sotterraneo è un collettivo di ricerca teatrale fondato a Firenze nel 2004, attualmente composto da Sara Bonaventura, Claudio Cirri e Daniele Villa. Con lo spettacolo 11/10 in apnea, la compagnia entra a far parte della Generazione Premio Scenario 2005. Con i lavori degli anni successivi – Post-it (2007), La Cosa 1 (2008), il Dittico sulla specie (2009-2010), La Repubblica dei bambini (produzione per l'infanzia, 2011) e Homo ridens (2011) – arrivano ad affermarsi come una delle realtà più apprezzate della scena italiana.Dal 2008 Teatro Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory curato da Centrale Fies. Tra il 2009 e il 2011 le performance di Teatro Sotterraneo ottengono riconoscimenti internazionali ricevendo il Premio Lo Straniero, il Premio Ubu Speciale, il premio Hystrio-Castel dei Mondi, il Silver Laurel Wreath Award al Mess Festival di Sarajevo (Dies irae), l’Eolo Award (La Repubblica dei bambini), il BE FESTIVAL 1st Prize al Be Festival di Birmingham (Homo ridens). Nel 2012 Teatro Sotterraneo cura la regia de Il Signor Bruschino di Gioacchino Rossini per il Rossini Opera Festival e nel 2013 intraprende il progetto di ricerca Daimon Project, di cui fa parte la serie BE LEGEND!

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Stabilemobile Compagnia Antonio Latella (IT)A.H.

venerdì 26 luglio | ore 21.00 | durata 90’ | prima nazionaleturbina 2

Esiste il male? Come sconfiggerlo? Ma soprattutto: perché nasce? Questi gli interrogativi da cui parte il lavoro della compagnia stabilemobile diretta da Antonio Latella che vuole porsi una domanda sul male e sulle sue radici. Prendendo a riferimento la mosca sotto il naso come metafora della propagazione del male e della follia di massa del nazismo in Europa, che come un cancro ha piagato, infettato e cambiato per sempre il volto del continente, la compagnia stabilemobile porta avanti il suo percorso artistico dedicato alla menzogna, attraverso una modalità di lavoro slegata dai tempi di produzione, fatta di discussioni continue e di confronti, nella quale la scrittura scenica ha preso gradualmente forma e profondità.

Il nome della compagnia stabilemobile, la nuova compagnia teatrale di Antonio Latella, riflette il desiderio di trovare una sintesi tra necessità di stabilità e tensione alla mobilità. Figura di spicco nel panorama teatrale nazionale, Antonio Latella si è formato tra la scuola del Teatro Stabile di Torino e la Bottega Teatrale di Firenze. Come attore è stato diretto tra gli altri da Luca Ronconi, Massimo Castri, Elio De Capitani, Vittorio Gassman. Da regista si è misurato con i classici, da Shakespeare (Otello, 1999, e Romeo e Giulietta, 2000) a Marlowe (Edoardo II, 2004), a Melville (Moby Dick, 2007), come con i maestri del Novecento come Pasolini (Porcile, 2003, e Bestia da stile, 2004) e Beckett (Aspettando Godot, 2007), ma anche con drammaturgie originali, coniugando una poetica del grottesco contraddistinta da una vena di ironia corrosiva, con una profonda dedizione alla cura e alla qualità. La formazione stabilemobile è composta da storici collaboratori di Latella e da nuove figure provenienti dalla Direzione Artistica del Teatro Nuovo di Napoli. Essa nasce nel biennio 2010/2011, nel corso di un’esperienza svoltasi al Teatro Nuovo con l’obiettivo di sperimentare una nuova forma di produzione teatrale in Italia. stabilemobile si propone di sviluppare le riflessioni maturate in quel biennio, nel tentativo di apportare nuova linfa al sistema teatrale italiano.

Motus (IT)Nella tempesta

venerdì 26 luglio | h 23.00 | durata 90’sabato 27 luglio | h 21.00 | durata 90’turbina 1

La Tempesta di Shakespeare, dramma che, per le sue inquietudini e per le sue metafore, si colloca tra i miti del mondo moderno, è il punto di partenza dello spettacolo dei Motus per MEIN HERZ. La compagnia affronta il testo con irriverenza, lasciandosi stupire dalla sua forza, ed esplora a fondo il desiderio di libertà, l’impulso vitale nascosto nell’indole di tutti i personaggi della commedia. Nella riflessione è coinvolto anche il pubblico: in Nella tempesta, i Motus portano avanti il discorso politico che storicamente ispira la loro azione teatrale, giocando con l’analogia tra il classico shakespeariano e la tempesta attuale: quella ‘dei mercati’. Gli spettatori sono concepiti come parte attiva, come instant community, come gruppo di persone che, nel tempo e nello spazio dell’incontro con gli altri spettatori e con lo spettacolo, possano riscoprirsi in quanto comunità.

Dal 1991 Motus è una delle realtà di riferimento della scena italiana e internazionale, fondata da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Da sempre interessata alla contaminazione dei linguaggi, la compagnia congiunge arte, politica e impegno civile. La vocazione a infrangere i limiti di genere ha condotto i Motus a coinvolgere di volta in volta musicisti, disegnatori e scultori, dall’altro a misurarsi con drammaturgie originali così come con i classici, i moderni e i contemporanei: dalla mitologia al teatro greco, a Shakespeare, Beckett, Genet, Cocteau, Fassbinder. Nel 1999 alla compagnia è stato riconosciuto il Premio Giovani Talenti della rivista «Lo straniero» e il Premio Ubu Speciale, di cui la formazione è stata destinataria anche nel 2000 e nel 2002. Nel 2010 Enrico Casagrande è

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stato direttore artistico della 40a edizione del festival Sant’Arcangelo dei Teatri. Nel 2011, Motus intraprende un nuovo percorso di ricerca intitolato Making the plot 2011>2068: questo percorso, artistico e politico allo stesso tempo, passa attraverso la collaborazione eclatante con Judith Malina (Living Theatre). Attraverso gli Atti pubblici, il progetto si propone di cogliere visioni del futuro sulla scena, ricercando suggestioni ed impulsi rivoluzionari nella letteratura, nella filosofia, nell’arte e nella cultura.

Socìetas Raffaello Sanzio/Romeo Castellucci (IT)Attore, il tuo nome non è esatto

sabato 27 luglio | h 19.00, 20.00, 01.00 | durata 25’domenica 28 luglio | h 18.30, 22.15, 00.15 | durata 25’sala comando

Il significato letterale della parola ‘attore’ è legato all’azione: l’attore è colui che agisce, di conseguenza l’azione è prodotto dell’attore. In Attore, il tuo nome non è esatto, la Socìetas Raffaello Sanzio mette in discussione questa relazione apparentemente scontata, ribaltando i due termini: «Non vedo nessun atto nell’attore, né volontà o scopo – spiega il regista Romeo Castellucci. Sono le Potenze che occupano il suo corpo e lo fanno agire. Sono altri corpi, perlopiù del passato, che lo invadono e lo cavalcano». La suggestione alla base della performance è la possessione: una forza, non necessariamente diabolica, ma comunque esterna, s’impadronisce del corpo dell’attore e ne determina l’azione. In quest’ottica, la tecnica del performer consiste nella ricerca di una fondamentale passività, nella capacità d’interpretare delle forze che governano il suo corpo. Lo spettacolo è stato presentato alla Biennale Teatro 2011.

Romeo Castellucci, co-fondatore della Socìetas Raffaello Sanzio, è tra i registi italiani più apprezzati al mondo, autore di un teatro fondato su una sinergia di arti e svincolato dalla sudditanza al testo drammatico e al mezzo linguistico. La compagnia si forma all’inizio degli anni Ottanta e, nel corso di oltre tre decenni di attività si conferma come una delle realtà esemplari delle performing arts in Italia e all’estero. Iconografia e iconoclastia (da Santa Sofia. Teatro Khmer, 1985 a Sul concetto di volto nel figlio di Dio, 2010), il mito e i classici della letteratura (Gilgamesh, 1990; Amleto. La veemente esteriorità della morte di un mollusco e Favole di Esopo, 1992; Orestea (Una commedia organica?), 1995; il ciclo dedicato alla Divina Commedia, 2008), i temi del sacrificio e della violenza, insieme ad una fisicità talvolta estrema sono alcuni dei campi di ricerca e degli spettacoli della Socìetas. Già insignito di numerosi Premi Ubu e nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura della Repubblica Francese nel 2002, nel 2013 Castellucci è stato insignito del Leone d’oro della Biennale di Venezia, «per aver creato mondi in cui si arriva all'eccellenza della rappresentazione di stati onirici […]. Per aver fatto una rappresentazione scenica di una cosa impossibile da rappresentare come l'incubo. […] Per aver unito strettamente il suo nome alla parola Arte. Per aver fatto dell'Italia un riferimento internazionale attraverso la creazione e la rappresentazione delle sue opere».

Codice Ivan (IT)MUORI. Liberamente ispirato al Requiem di Mozart

sabato 27 luglio | h 23.00 | durata 60’ | prima nazionaledomenica 28 luglio | ore 23.00 | durata 60’turbina 2

È la presenza incombente della morte a riempire la vita. La vicenda della composizione del Requiem da parte di Mozart malato terminale esemplifica con forza quest’idea. Alla ricerca della felicità, fonte di ispirazione del progetto GMGS_What the Hell is Happiness? (2012) si affiancano, nelle riflessioni della compagnia della Factory i temi della morte e della vita, esplorati con intelligenza e ironia in MUORI, performance di Codice Ivan per MEIN HERZ. Il decadere di ciò che forma l’identità individuale, studiato attraverso lo sfinimento fisico, che mette a nudo questo

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processo, è raccontato da tre performer e attraverso tre linguaggi – parola, corpo, immagine – che convivono e si confrontano in scena. MUORI porta in scena non un invito a morire ma piuttosto uno stimolo alla vita.

Codice Ivan nasce nel 2008 dall'incontro di Anna Destefanis, Leonardo Mazzi e Benno Steinegger. Da subito il lavoro del gruppo si orienta verso le arti performative, conducendo un percorso di ricerca parallelo rivolto all'utilizzo di forme di espressione diverse. Nel 2009 Pink, Me & The Roses, opera prima del gruppo, si aggiudica il Premio Scenario. Nello stesso anno la compagnia entra a far parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies. Nel 2012 viene presentato in forma definitiva a Caracatastrofe_ Drodesera XXXI lo spettacolo GMGS_What the Hell is Happiness? e viene realizzato il progetto Tank Talk – progetto per un’azione urbana collettiva: un intervento pubblico intorno alle tematiche della rivolta partendo dall’immagine del giovane di piazza Tienanmen. Nel 2013 la compagnia inizia un progetto video in bilico tra docu-film e video-arte, Petrolio, ispirato al testo di P.P. Pasolini Petrolio. Il progetto sarà completato nel 2014.

Teatro Sotterraneo (IT)BE NORMAL![Daimon Project 2013]

studio sabato 27 luglio | h 24.00 | durata 50’ | prima nazionaledomenica 28 luglio | h 19.30 | durata 50’mezzelune

«Cosa fai per vivere? Certo, teatro – ma di lavoro?»: un interrogativo che, insieme a «Quanto ti pagano?» e «Ne vale la pena?» completerebbe il refrain assillante di un’intera generazione di lavoratori del teatro e forse non solo. BE NORMAL! è l’interessante e paradossale complemento di BE LEGEND!, performance a puntate dedicata a figure fuori dall’ordinario. Teatro Sotterraneo presenta entrambi a MEIN HERZ. In BE NORMAL!, la compagnia toscana compone un satira brillante e dissacratoria di coloro che vivono nel mondo del teatro, raccontandola tramite due personaggi-attori. Più o meno trentenni, un maschio e una femmina, italiani, persone comuni, i due si affannano sulla scena, nel tentativo di rappresentare chissà cosa e chissà per quale ragione, così come si affannano nella vita, suscitando il riso, l’amarezza – magari la compassione – degli spettatori. Una vita in cui il teatro conta poco e paga ancora meno.

Teatro Sotterraneo è un collettivo di ricerca teatrale fondato a Firenze nel 2004, attualmente composto da Sara Bonaventura, Claudio Cirri e Daniele Villa. Con lo spettacolo 11/10 in apnea, la compagnia entra a far parte della Generazione Premio Scenario 2005. Con i lavori degli anni successivi – Post-it (2007), La Cosa 1 (2008), il Dittico sulla specie (2009-2010), La Repubblica dei bambini (produzione per l'infanzia, 2011) e Homo ridens (2011) – arrivano ad affermarsi come una delle realtà più apprezzate della scena italiana.Dal 2008 Teatro Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory curato da Centrale Fies. Tra il 2009 e il 2011 le performance di Teatro Sotterraneo ottengono riconoscimenti internazionali ricevendo il Premio Lo Straniero, il Premio Ubu Speciale, il premio Hystrio-Castel dei Mondi, il Silver Laurel Wreath Award al Mess Festival di Sarajevo (Dies irae), l’Eolo Award (La Repubblica dei bambini), il BE FESTIVAL 1st Prize al Be Festival di Birmingham (Homo ridens). Nel 2012 Teatro Sotterraneo cura la regia de Il Signor Bruschino di Gioacchino Rossini per il Rossini Opera Festival e nel 2013 intraprende il progetto di ricerca Daimon Project, di cui fa parte la serie BE LEGEND!

Alessandro Sciarroni (IT)UNTITLED_I will be there when you die

domenica 28 luglio | h 21.00 | durata 50’turbina 1

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UNTITLED_I will be there when you die è una pratica performativa e coreografica sul passare del tempo che nasce da una riflessione sull'arte della giocoleria. Questo lavoro rappresenta il secondo capitolo di un progetto più ampio intitolato Will you still love me tomorrow?, una ricerca sui concetti di sforzo, costanza e resistenza. In questo nuovo lavoro il toss juggling (lancio di oggetti) evoca la fragilità dell'esistenza umana. Se Folk-s è una performance senz'occhi composta ad orecchio, seguendo il ritmo, I will be there when you die si presenta come un lavoro scritto con la vista. L’idea è spogliare quest’arte circense dagli stereotipi cui viene comunemente associata nell’immaginario collettivo ed esplorarla in quanto linguaggio. Pratica, regola, disciplina, impegno, concentrazione, sono gli elementi costitutivi di questo lavoro che costringono gli interpreti a stare nel tempo presente, senza possibilità di tornare indietro, ancora e ancora e ancora.

Alessandro Sciarroni è un performer, coreografo, regista, con alle spalle una formazione nell'ambito delle arti visive e diversi anni di pratica teatrale. I suoi lavori sono stati rappresentati in 17 paesi europei, all'interno di festival europei di danza e teatro contemporaneo. Dal 2009 Alessandro Sciarroni fa parte del corpo docente della Scuola di Teatro del Teatro Stabile delle Marche di Ancona. Nel 2011 è uno dei due artisti italiani selezionati all'interno del progetto Choreoroam Europe. Nel giugno 2012 la rivista Danza&Danza gli conferisce il premio ‘migliore artista emergente’. Nel 2103, la sua creazione Folk-s apre i Rencontres chorégraphiques internationales de Seinte-Saint-Denis.

CODALUNGA

lunedì 29 luglio | h 21.00 | durata 120’turbina 1

Il progetto concepito da Codalunga, l’innovativo centro artistico fondato da Nico Vascellari, per il cuore di MEIN HERZ prevede la partecipazione di alcuni degli artisti che più frequentemente negli ultimi anni hanno movimentato i suoi spazi: Cesare Feudi e La Belva Psicadelica, GGP, Ninos Du Brasil e Sissy Biasin.La performance è concepita come un orologio visivo e sonoro, un meccanismo con ogni probabilità per nulla preciso e tutt’altro che a tempo, nel quale la luce ed il suono sono protagonisti assoluti.Un'opera corale che vuole essere la porta d'accesso preferenziale allo spirito ed alle dinamiche di questo misterioso ed emblematico spazio che è Codalunga.

Codalunga è uno spazio di 60 metri quadri situato nel centro storico di Vittorio Veneto, concepito ed ideato nel 2005 dall’artista Nico Vascellari, uno degli artisti più affermati della sua generazione. Lo spazio accoglie regolarmente mostre e concerti. Tra gli artisti ospitati: Ghedalia Tazartes, Vatican Shadow, Ninos Du Brasil (di cui fa parte lo stesso Vascellari), Cut Hands, Demdike Stare, Kevin Drumm, Black Dice, Aaron Dilloway, Stefano Pilia, Nicola Ratti, John Duncan, Charlemagne Palestine, Z’EV, Wolf Eyes, Mat Brinkman, Bjorn Copeland, Dominick Fernow, Jimmie Durham, Davide Balliano, Luciano Maggiore e Valerio Tricoli. Dal 2008 Codalunga organizza il festival Three Days of Struggle, giunto nel 2013 alla sua sesta edizione.

LIVE WORKSPerformance Art Award

martedì 30 lugliospazi di Centrale Fies

Live Works – Perfomance Art Award è un premio dedicato alle pratiche performative nell’ambito delle arti visive. Ideato da Centrale Fies in collaborazione con Viafarini DOCVA, il premio si struttura grazie ad un periodo di residenza creativa, offerto a sette progetti selezionati attraverso un bando, cui hanno partecipato 285 artisti da tutto il mondo.

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La produzione dei progetti performativi in residenza avviene intrecciando diverse tipologie di curatela, dall’accompagnamento teorico allo sviluppo tecnico. L’unicità di Live Works consiste in un’attenzione particolare a ricerche artistiche ibride, alle quali viene proposto di concretizzarsi in un territorio che incrocia consapevolmente il desiderio delle arti contemporanee di muoversi verso pratiche live e strategie di produzione teatrale. Live Works intende la performance come “spazio di lavoro”, ambito operazionale ed insieme zona speculativa, dove diverse competenze entrano in gioco in una sinergia d’intenti. Ed allo stesso tempo esprime la volontà di sottolineare la natura di “apertura” e fluidità del performativo, la sua implicazione sociale e politica e la sua intelligibilità pubblica.

Gli artisti e le opere di Live Works sono: Francesca Banchelli (IT) (Our soul is a presence - prima nazionale), i cui lavori, al confine tra il visivo e la performance sono stati esposti in numerosi spazi italiani e internazionali; Franco Ariaudo, Emanuele De Donno e Luca Pucci (IT) (Ex Aequo - prima nazionale), interessati ad esplorare gli spazi comuni tra la dimensione ludico-sportiva e quella artistica; Sabina Grasso (IT), altra artista internazionale, il cui Empty and Shadow [prima nazionale] approfondisce le riflessioni sulle relazioni, proiettandole in una performance psico-fisica ispirata alle arti marziali tailandesi; Giovanni Morbin (IT), che dal 1978 porta avanti una ricerca sul corpo e sui comportamenti – a MEIN HERZ con Blu Oltremare – Ibridazione 9 - prima nazionale; Jeanne Moynot & Anne-Sophie Turion (FR), la cui poetica si muove tra suggestioni cinematografiche e teatrali, per fare emergere la transitorietà e l’unicità dell’evento performativo (Frightenight - prima nazionale); Curandi Katz (IT/CA), che dal 2008 porta avanti progetti artistici che creano azioni ed eventi empatici che funzionano come catalizzatori per la partecipazione, la collaborazione ed i desideri (Word for word – parola per parola - prima nazionale); Serena Osti (IT) (La legge di Jante - prima nazionale), il cui percorso artistico si contraddistingue per uno sguardo costante sul contemporaneo, sulle sue ossessioni e sui suoi prodotti.

BRUT

BRUT è uno dei principali centri di produzione di performing arts in Europa, con base a Vienna. All’interno di Brut in Künstlerhaus e Brut im Konzerthaus ospita e promuove artisti e compagnie locali ed internazionali, immaginando direzioni innovative per il teatro, la danza contemporanea e la performance e proponendo al contempo seminari, reading e concerti. In occasione di MEIN HERZ, gli spazi di Centrale Fies accolgono gli artisti di BRUT: in programma tre prime nazionali – Florentina Holzinger & Vincent Riebeek, Barbara Ungepflegt, Michikazu Matsune – e il ritorno in Italia del sorprendente Zachary Oberzan, membro del collettivo newyorkese Nature Theater of Oklahoma e autore dell’acclamato Your Brother. Remember?.

Michikazu Matsune (A/J)One Thousand Last Seconds BRUT@CENTRALE FIES

mercoledì 31 luglio | h 20.30 e 23.30 | durata 16’ | prima nazionaleturbina 2

Cosa faresti se alla fine del mondo mancassero 16 minuti e 40 secondi? One Thousand Last Seconds, progetto di Michikazu Matsune per MEIN HERZ, racconta le storie di persone che si confrontano con questa domanda sull’apocalisse imminente: una domanda solo apparentemente sciocca, ma in realtà esistenziale ed estrema. La performance, che coinvolge musicisti, esperti di yoga e di arti marziali, insieme a gente comune, si concentra sull’individuazione di ciò che è realmente importante per ciascun abitante della Terra. Un ritratto di gruppo di noi stessi in preda al panico, ma insieme nell'amore e nell’effimero.

Formatosi in Euritmia e Danza allo Steiner College di Järna in Svezia e stabilitosi a Vienna, Michikazu Matsune, attraverso i suoi spettacoli, mette in discussione i meccanismi di produzione e di fruizione tradizionali della cultura, lavorando su una visione ampia dei concetti di coreografia e

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di performance e presentando le sue opere performative in contesti diversi: palchi, spazi pubblici e mostre. Tra i suoi lavori più recenti figura VillaReal, del 2012, una performance in cui gli spettatori, prendendo posto sul set, diventano parte della scena. I lavori di Michikazu Matsune sono stati ospitati in numerosi spazi internazionali, dalla Francia, a Cipro, alla Norvegia, al Giappone.

Florentina Holzinger & Vincent Riebeek (A/NL)Spirit BRUT@CENTRALE FIES

mercoledì 31 luglio | h 21.00 | durata 75’ | prima nazionaleturbina 1

«Il desiderio di essere generosi ha qualcosa di estremo per noi»: così Florentina Holzinger e Vincent Riebeek presentano Spirit, uno spettacolo di grande fisicità, che sfida le definizioni ed i limiti, in modo giocoso e coinvolgente. La bambina Spirit prende forma attraverso il movimento dei performer, attraverso le loro parole, i loro gesti e i loro giochi, trasfigurando da personaggio a simbolo dell’infanzia e della libertà di essere. La creazione della coppia olandese, premiata nell’ottobre 2012 al CAMPO di Ghent, esplora nuove possibilità e nuovi modi di esprimere se stessi, al di fuori dei tabù e delle convenzioni. Ciò che accade in scena invita costantemente il pubblico a sentirsi profondamente coinvolto.

Kein Applaus für Scheisse, la prima collaborazione tra Florentina Holzinger e Vincent Riebeek, entrambi laureatisi alla School for New Dance Development di Amsterdam e con una formazione eclettica ed internazionale alle spalle, è stata riconosciuta come una delle rivelazioni del Bâtard Festival di Bruxelles del 2010. Nel novembre 2013 i due performer presenteranno il nuovo progetto Wellness, prodotto da CAMPO, in collaborazione con la coreografa e ballerina Renée Copraij.

Barbara Ungepflegt (A)Running Muschi BRUT@CENTRALE FIES

mercoledì 31 luglio | h 22:30 | durata 50’ | prima nazionaleforgia

Running Muschi racconta la storia di due strani individui in un insolito appartamento condiviso. Una ‘cavalla da rivista’, inquieta e fuggitiva (impersonata da Barbara Ungepflegt) ha assunto un ragazzo giapponese (Yujiro Akihiro) scegliendolo su un catalogo online, nel tentativo di sfuggire alla solitudine e al tramonto della giovinezza, e allo stesso tempo per condividere con qualcuno i costi di gestione dell’appartamento. In questa costellazione bizzarra di sogni e desideri, i due conducono la loro vita quotidiana, che ben presto si trasformerà un’odissea del grottesco.

Barbara Ungepflegt lavora con il video, la performance e l’installazione. Il fulcro delle sue opere è il linguaggio, esplorato nei suoi livelli di stratificazione simbolica e metaforica, che la Ungepflegt studia come strumento di formulazione di analisi sociali e politiche. Dal 2008 collabora con l’austriaco Theater des Verhinderns di Julius Deutschbauer ed è docente presso il Seminario Max Reinhardt dell’Università di Musica e Arti Drammatiche di Vienna.

Zachary Oberzan (USA/A)Flooding with Love for The Kid BRUT@CENTRALE FIES

film in lingua inglese mercoledì 31 luglio | h 23:30 | durata 107’ | prima nazionalesala comando

Meticolosamente tratto dal romanzo Primo Sangue di David Morrell, che ha fatto conoscere al mondo un giovane di nome Rambo e la sua guerra personale contro un intero paese e il suo

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sceriffo, Flooding with Love for The Kid è di per sé una guerra cinematografica di un solo uomo. Realizzato con uno straordinario budget di soli 96 dollari, in un vasto monolocale di Manhattan, è stato progettato, diretto, girato, recitato, disegnato e montato da un solo uomo. Attore e regista, Zachary Oberzan, mettendo in scena da solo gli oltre venti personaggi, ha creato un testamento monumentale dell’ingenuità animale e dello spirito trionfante dell’artista solitario e senza soldi né risorse. Un viaggio selvaggio, violento e romantico attraverso le colline e le grotte del Kentucky: questo film e il suo creatore sfidano i loro limiti estremi e, alla fine, li superano.

Filmmaker, regista, attore e cantante/compositore, Zachary Oberzan è conosciuto come performer solista nei suoi audaci ibridi film-teatro, in cui mescola sapientemente elementi autobiografici con citazioni cinematografiche – spesso prese da film d’azione. Oberzan è un membro originale del collettivo Nature Theater of Oklahoma, con sede a New York. L’ultimo lavoro di cinema/teatro di Oberzan, Your brother, remember?, sta girando con successo in tutto il mondo. Attualmente sta sviluppando un nuovo progetto da solista, Tell Me Love is Real, che debutterà nell’ottobre 2013.

Mara Cassiani (IT)TRA$HX$$$

giovedì 01 agosto | h 20.00 | durata 35’ | prima nazionalesala mezzelune

Che cosa è disposto a fare l’essere umano per denaro? Una domanda di portata etica, oltre che economica. Il denaro è visto come l’elemento propulsore dell’evoluzione umana degli ultimi secoli e come la causa efficiente di una selezione ‘naturale’ tra gli individui. Esso si è persino trasformato in linguaggio. Il lavoro di Mara Cassiani è interamente proiettato nell'immaginario occidentale di oggi: la presenza pervasiva dei media, gli affari, il petrolio, il denaro. Gli strumenti dell’artista nella sua ricerca, che sulla scena ha la scansione di un percorso rivelatore, sono il corpo e la musica: i materiali sonori attingono ai madrigali del Cinquecento e deragliano nel cupo vibrare della disco music. Il simbolo del dollaro, alla fine, giunge come un’icona sacra, segno di una divinità assoluta e trionfante.

Mara Cassiani è una regista e performer attiva nella coreografia e nelle performing arts, formatasi con Teatro Valdoca e Socìetas Raffaello Sanzio. Ha realizzato numerosi progetti, molti dei quali hanno ricevuto riconoscimenti italiani ed internazionali: DADDY’N ME (vetrina danza 2011), Ten ways to kill an egg/primo modo (Arte Laguna ArtPrize 2011) UNOSUUNO (Arte Laguna ArtPrize 2011/2012), TRA$HX$$$/thrash for dollars, Justice (preludio) del 2012 e YOU AND ME AND EVERYWHERE, in collaborazione con Mara Cerri, che ha debuttato al festival di Santarcangelo nel 2012.

Quiet Ensemble (IT)Der Teufel leise, Faust

giovedì 01 agosto | h 21.15 | durata 35’ | prima nazionaleturbina 2

Nell’interpretazione del mito di Faust costruita da Quiet ensemble in Der Teufel leise, Faust, il teatro come spazio materiale e con la sua strumentazione è il mezzo che determina la performance stessa.L’azione è orchestrata dalle apparecchiature presenti nello spazio, attraverso le quali è composta la partitura sonora. Esse prendono consistenza simultaneamente con l’atto di creazione dell’opera. Il teatro si mostra al pubblico in veste drammatica, ma privo degli organi vitali e fondamentali della rappresentazione: i fari illuminano il vuoto, il palco accoglie l’assenza dell’attore, gli altoparlanti rendono udibile il proprio silenzio e l’assenza di anima viva viene rappresentata dalla carcassa dello spazio, svuotata dalla propria umanità, eppure viva.

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Quiet Ensemble nasce nel 2009 dall'incontro tra esperienze professionali ed espressive differenti. Fabio Di Salvo si dedica alla sperimentazione e all'ideazione di opere video interattive utilizzando moderni software di manipolazione audio-video. Bernardo Vercelli si laurea in scenografia teatrale in Norvegia e successivamente lavora come light designer a Copenhagen, Danimarca. Insieme sviluppano un interesse rivolto alla contaminazione di modalità espressive differenti indagando il rapporto tra tecnologia e natura e l'equilibrio tra casualità e controllo, dando vita a soggetti composti dal perfetto connubio degli elementi, focalizzando l'attenzione su aspetti insignificanti e meravigliosi, come il movimento di una mosca o il suono degli alberi, nel tentativo di smascherare luoghi comuni attraverso occhi sempre nuovi. Parallelamente l'interesse della formazione si allaccia a quel settore delle nuove tecnologie che esplora le possibilità estetiche e concettuali derivanti dalle tecniche dell'interattività, lavorando sul rapporto tra l'immagine e il suono, studiato esclusivamente in relazione ad ambienti specifici.

CollettivO CineticO (IT)< age >

giovedì 01 agosto | h 22.00 | durata 60’sala comando

<age>, lo spettacolo di CollettivO CineticO per questa edizione del festival si concentra sul ruolo dello spettatore, approfondendo la linea di ricerca sull’indeterminazione che attraversa le ultime produzioni della compagnia. Nove teenager sono chiamati ad abitare lo spazio ludico, libero e insieme regolamentato della scena. Essi sono i protagonisti di una performance strutturata come un atlante, con tutti i clichés dei documentari naturalistici della televisione. Capitolo per capitolo, i giovani ‘esemplari’ sono chiamati a esporsi su un palco-ring, dove la sequenza delle azioni è scandita dal gong della regia e determinata solo parzialmente a priori. Classificati con implacabile datità secondo i parametri più disparati, gli “esemplari” di <age> rispondono in diretta a una serie di quesiti legati alla definizione di sé per caratteristiche, opinioni, gusti ed esperienze. In assenza di preparazione e di prove, ogni performance è diversa dalle altre e si mantiene costantemente permeabile alle definizioni che ciascun performer dà di se stesso, in bilico tra rigore classificatorio e reattività emotiva, intensità e ironia. Con <age> CollettivO CineticO si conferma come una delle compagnie più interessanti della scena contemporanea italiana e internazionale.

CollettivO CineticO nasce nel 2007 come fucina di sperimentazione artistica, interessata agli spazi di sovrapposizione tra teatro e arti visive. Intorno alla direzione artistica e alla regia di Francesca Pennini viene di volta in volta riformulato il rapporto tra ruoli, relazioni e presenze in una continua riconfigurazione del tessuto umano dei lavori rendendo cinetica la struttura stessa della compagnia. Essa si configura come una rete flessibile di ricercatori e indaga i caratteri statutari – quasi genetici – dell’evento performativo, studiandone meccanismi e regole. I lavori della compagnia son stati presentati in Italia e all’estero, in location che vanno da teatri ad abitazioni private, da gallerie d’arte a luoghi pubblici e virtuali. EYE WAS EAR, parte dell’articolato progetto C/o e nato da una ricerca sulla piattaforma di realtà virtuale Second Life, ha vinto il Premio Giovani Danz'Autori E-R 2008. Nel 2010 il progetto di ricerca The Uncertain Scene è stato prodotto dal bando europeo Focus on Art and Science in the Performing Arts. Nel 2011 il collettivo è presentato come compagnia italiana del network europeo IYME - International Young Makers Exchange.

ricci/forte (IT)IMITATIONOFDEATH

giovedì 01 agosto | h 23.15 | durata 80’venerdì 02 agosto | h 20.30 | durata 80’turbina 1

In IMITATIONOFDEATH, la compagnia ricci/forte porta avanti con forza le sue riflessioni sull’essere umano, sul corpo e sul contemporaneo. Fisico e politico le due direzioni di una ricerca i

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cui orizzonti sono la messa in crisi delle convenzioni del teatro e la trasgressione di quelle sociali, sempre e comunque. Uno spettacolo di straordinario impatto visivo e sensoriale, in cui disagio e desiderio, le emozioni vitali più profonde, sono visualizzati in scena con aspra verità: un linguaggio scenico che interroga costantemente lo spettatore su se stesso e sulla propria condizione.

ricci/forte, la compagnia di Stefano Ricci e Gianni Forte, performer e registi formatisi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e alla New York University, rappresenta da anni la scena italiana all’estero: a Rouen (Scène Nationale Petit-Quevilly), Marsiglia (Festival Actoral), Nantes (Le Lieu Unique), Bobigny/Parigi (MC 93). I loro lavori sono stati ospitati in diversi festival internazionali in Belgio, Francia, Slovenia, Romania, Inghilterra, Germania, USA, Moldavia, Bosnia-Erzegovina, Spagna, Russia e Portogallo. A giugno 2007, a Venezia/Biennale Danza, in collaborazione con La Scala di Milano, debutta il progetto mare in catene, di cui hanno curato la partitura drammaturgica. Ricci e Forte fanno parte dell'Osservatorio Critico del Premio Scenario. Elisabetta Pozzi, Massimo Popolizio, Maria Paiato, Manuela Mandracchia, Piero Maccarinelli, Serena Sinigaglia sono stati, tra gli altri, interpreti e registi dei loro testi. Svolgono, oltre a quella di autori teatrali, l'attività di sceneggiatori. (I Cesaroni, Hot).

Codice Ivan (IT)Tank Talk

site specificvenerdì 2 agosto | dalle 19.00 alle 24.00mezzelune

Il motivo ispiratore di TANK TALK, la videoinstallazione site specific pensata dalla compagnia altoatesina/fiorentina per MEIN HERZ, è il giovane dissidente di piazza Tiananmen: camicia bianca, pantaloni neri, una busta in mano. Nelle proteste della primavera del 1989 si ferma davanti ad una colonna di carri armati del regime sbarrandogli ripetutamente la strada. Arrampicatosi sulla torretta di uno dei tanks parla con il pilota. La figura del giovane dall’identità e dal destino sconosciuti è diventata un’icona globale della rivolta: Codice Ivan proietta quest’immagine in una coinvolgente riflessione sulla ribellione e sulla resistenza. Un performer cercherà di fermare cose e persone che procedono seguendo traiettorie proprie, imiterà i passi del giovane in Piazza Tienanmen, proverà a sussurrare qualcosa, a farsi ascoltare. Si metterà a nudo. «Cos’è la rivolta? – si chiede Codice Ivan – Forse è affermare la propria presenza e spingere l’altro a confrontarsi con questo essere presenti. Non fuggire, ma restare. Aspettare. E qualcosa di diverso, di inaspettato, di sorprendete succederà.»

Codice Ivan nasce nel 2008 dall'incontro di Anna Destefanis, Leonardo Mazzi e Benno Steinegger. Da subito il lavoro del gruppo si orienta verso le arti performative, conducendo un percorso di ricerca parallelo rivolto all'utilizzo di forme di espressione diverse. Nel 2009 Pink, Me & The Roses, opera prima del gruppo, si aggiudica il Premio Scenario. Nello stesso anno la compagnia entra a far parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies. Nel 2012 viene presentato in forma definitiva a Caracatastrofe_ Drodesera XXXI lo spettacolo GMGS_What the Hell is Happiness? e viene realizzato il progetto Tank Talk – progetto per un’azione urbana collettiva: un intervento pubblico intorno alle tematiche della rivolta partendo dall’immagine del giovane di piazza Tienanmen. Nel 2013 la compagnia inizia un progetto video in bilico tra docu-film e video-arte, Petrolio, ispirato al testo di P.P. Pasolini Petrolio. Il progetto sarà completato nel 2014.

pathosformel (IT)T.E.R.R.Y.

venerdì 02 agosto | h 22.00 | durata 40’ | prima nazionalesabato 03 agosto | h 22.00 | durata 40’sala comando

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Con T.E.R.R.Y. pathosformel sviluppa un’indagine sulle dinamiche della competizione, interrogandosi sul confine che separa spirito di sopravvivenza ed impulso alla sopraffazione dell’altro: quando, all’interno del processo di crescita ed evoluzione individuale e comunitaria, si innescano fenomeni di aggressività che approdano alla morte del rivale o all’autodistruzione? Il lavoro si articola attraverso una serie di esperimenti scientifici sulla competizione, per i quali la compagnia ha abbracciato un campo di osservazione ampio ed eterogeneo: dalla propagazione delle piante parassite ed infestanti, alle logiche di interazione, comando e possesso tra i bambini piccoli, per arrivare alle dinamiche sociali ed animali che regolano il mondo televisivo e politico.

pathosformel è un progetto di Daniel Blanga-Gubbay e Paola Villani, fondato a Venezia nel 2004 ed improntato ad un lavoro sulla presenza umana in scena.Nel 2007 la compagnia entra a far parte del progetto Fies Factory ed è assegnataria del Premio Scenario. Nello stesso anno inaugura una ricerca scenica incentrata sulla riconsiderazione dell’immagine del corpo e della sua presenza, indagando la materia e l’anatomia con rigore ed originalità. Per queste ragioni la compagnia ha ricevuto il Premio speciale UBU nel 2008. pathosformel è sostenuta da Apap, network europeo per le performing arts.

Michael Fliri (IT)Something uncovered can’t be covered again

venerdì 2 agosto | h 19.30 e 00.30 | durata 40' | prima nazionalesabato 3 agosto | h 19.30 e h 23.00 | durata 40'forgia

Something uncovered can't be covered again è un progetto site specific volto ad indagare i concetti di vuoto e pieno e la loro applicabilità e pregnanza concettuale all’interno della realtà sociale contemporanea. Il vuoto è parte delle nostre vite ma nasconde o va nascosto? Protegge o va protetto? Domande a cui Michael Fliri risponde con il filtro surreale di una iconografia forte ed irriverente.

Michael Fliri, conosciuto per i suoi video ironici e al contempo intrisi di una profonda malinconia, è nato nel 1978 a Tubre, paesino di lingua tedesca nella provincia di Bolzano. Vive e lavora tra Vienna e Tubre. Video, performance, fotografia e scultura sono i suoi strumenti di lavoro. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive tra cui: Centre Pompidou, Parigi; General Foundation, Vienna; Museion, Bolzano; Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato; Mart, Rovereto; Biennale di Mosca; Hangar Bicocca, Milano; Galleria Civica, Trento; Galleria Raffaella Cortese, Milano. Ha ottenuto prestigiose residenze d’artista ad Anversa e Parigi.

Philippe Quesne/Vivarium Studio (IT)Anamorphosis アナモルフォーシスvenerdì 02 agosto | h 23.00 | durata 75’ | prima nazionalesabato 03 agosto | h 20.30 | durata 75’turbina 2

La creazione di Anamorphosis di Philippe Quesne è avvenuta in Giappone, dove il regista ed artista visivo francese ha scelto di lavorare con quattro giovani attrici della compagnia Seinendan di Tokyo. Come in ogni altra sua creazione, l’artista si è ispirato alle caratteristiche dei suoi interpreti nella scrittura scenica dello spettacolo. In questo spettacolo, Philippe Quesne sorpassa le convezioni di genere e crea un universo dai contorni incerti, mescolando il sogno e la materia, la musica e le lingue, il fumo e la luce, la solitudine e il gruppo. Il suo teatro si ispira ai rituali comuni della vita ordinaria: rituali che vengono però trasformati sulla scena in piccole cerimonie, spesso giocose. Per Philippe Quesne la platea è un laboratorio, uno ‘spazio vivo’ nel quale indagare le situazioni più estreme della vita ordinaria, quanto le esperienze più intime e profonde. Questo spettacolo è

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una commedia musicale assurda e commovente, in cui il linguaggio è studiato con l’attenzione di un entomologo, in bilico tra il gioco e la meraviglia.

Philippe Quesne si è formato nelle arti visive e ha lavorato come scenografo per dieci anni, prima di fondare la compagnia Vivarium Studio, nel 2003. Artisti visivi, attori, danzatori, musicisti e animali compongono la formazione parigina. Una drammaturgia scenica, fondata su una profonda connessione tra lo spazio e la presenza umana in scena, caratterizza costantemente il lavoro di Philippe Quesne, che per le sue performance ed installazioni ha immaginato spazi non convenzionali ed extrateatrali. Alla grande attenzione della compagnia per la qualità tecnica si aggiunge uno straordinario gusto per l’ironia e per il grottesco. Dal 2004 gli spettacoli di Philippe Quesne sono presentati in Francia e nel mondo.

PoP_X (IT/FIN)PITERPAN E I RAGAZZI PERDUTI

sabato 3 agosto | h 24.00 | durata 40' | prima nazionaleturbina 1

Tra le realtà più promettenti della scena musicale trentina, PoP_X è il progetto di Walter Biondani e Davide Panizza. Si basa su un mix di musica elettronica, colonne sonore, documentari e performing arts ed attinge dal pop, dalla techno così come si avvale di rudimentali strumenti a percussione insieme a luci strobo. Piterpan e i ragazzi perduti è la rilettura tragicomica di un infanzia disturbata, di un’isola che non c’è se non all’interno di una fantasia allucinata.In ogni performance il gruppo rappresenta se stesso, con surreale ironia ed incursioni nel demenziale, prendendosi gioco delle convenzioni e delle patologie sociali, umiliando se stesso e rovesciando il mondo in un vortice di nichilismo euforico, alla fine paradossalmente gioioso e vitale.

Davide Panizza e Walter Biondani (PoP_X) si incontrano nel 2004, lavorando come comparse nel Don Giovanni di Mozart. A partire da questo momento inizia una raccolta di materiale audiovisivo che gradualmente entra a far parte del loro immaginario e a fissarsi nella loro poetica. Essi riuniscono intorno a sé una formazione flessibile e di volta in volta diversa che dal 2009, anno di nascita di PoP_X, ha carattere performativo e coinvolge Andrea Angoli, Luca Babic, Niccolò di Gregorio, Laura Jantunen e Sebastiano Panizza. Nelle loro esibizioni dal vivo il pubblico non è un destinatario passivo, ma è considerato parte attiva e vero protagonista.

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MEIN HERZ opening

Enrico Pantani (IT)Col cuore mi ci lavo il viso

live painting giovedì 25 luglio | h 19:30 (a seguire dj set)

exhibition da venerdì 26 luglio a sabato 3 agosto | dalle 18.30 alle 24.00foyer

Enrico Pantani pittore, performer e musicista, laureato in Storia del teatro francese, è nato a Volterra nel 1975 e vive a Pomarance, in provincia di Pisa. Nelle edizioni 2008 e 2010 di Volterrateatro, due dei suoi dipinti sono scelti per il manifesto del festival e sempre nell'ambito del Festival, ha l’occasione di partecipare con esposizioni, performance ed happening. Degno di nota il suo intervento nello spettacolo Hamlice, lavoro di Armando Punzo coi detenuti del carcere di massima sicurezza di Volterra, nel 2009. Secondo classificato al Premio Treccani degli Alfieri a Montichiari (Brescia), Enrico Pantani ha esposto i propri lavori in moltissime personali in tutta Italia.

progetti speciali

TK & Work of OthersDREAMCATCHERprogetto speciale

Due realtà che si occupano in modo differente di intrecciare cultura e new media si incontrano a Drodesera per dare vita al progetto Dreamcatcher: per MEIN HERZ Tk e Work of Others tornano a sperimentare le modalità di scambio tra artisti, critici e fruitori presenti a Centrale Fies e le comunità virtuali che si incontrano sul web, tentando di svelare - in questa seconda edizione dopo quella per We Folk! dello scorso anno - quei nodi in cui l’immaginario collettivo si sovrappone all’immaginario personale.

L’Associazione Culturale TK si occupa dal 2010 di sviluppare percorsi critico-documentativi nell’ambito delle performing arts, gestisce la webzine Il Tamburo di Kattrin (www.iltamburodikattrin.com) e realizza progetti site-specific di critica e documentazione teatrali presso eventi e festival di rilievo nazionale e internazionale, mirando a sostenere l’autonomia della propria attività con percorsi di auto-finanziamento tradizionale (fund raising) e non convenzionale (es. crowd funding). L’Associazione TK è composta da: Elena Conti, Roberta Ferraresi, Giulia Tirelli, Camilla Toso, Carlotta Tringali.

Work Of Others - Intorno al lavoro degli altri è un progetto a lungo termine teso allo sviluppo di possibilità di comunicazione intermediale intorno alla produzione culturale contemporanea e all’utilizzo creativo di piattaforme web e new media. Workofothers è un dispositivo. Vive di due dimensioni: una “dialogica" e una “istallativo/performativa". Queste due dimensioni a volte sono distinte a volte si incrociano. Non si tratta però di qualità artistiche. Installativa = installarsi nel lavoro degli altri. Performativa = performare il lavoro degli altri. Workofothers non è un parassita. Ma il suo sistema di sopravvivenza è parassitario: la sua esistenza è possibile solo nell’interazione continua con gli altri.

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Teatro MagroNPE – NUOVO PUBBLICO ESERCIZIO GOES TO DRODESERA

Il progetto Nuovo Pubblico Esercizio si propone di sensibilizzare, incentivare e accompagnare il pubblico alla fruizione della proposta culturale esistente sul territorio di Mantova e di quella extra-territoriale attraverso azioni mirate e progettate in un’ottica di rete. Esso si rivolge, in particolar modo, alla fascia giovanile e si pone l'obiettivo di coinvolgere i ragazzi dai 12 ai 19 anni, affinché possano diventare spettatori consapevoli e autonomi.La collaborazione con Centrale Fies si svilupperà durante il laboratorio residenziale intensivo in programma a Dro dal 26 al 29 luglio, in occasione di Drodesera 2013.Il gruppo, accompagnato da Teatro Magro, svolgerà attività di laboratorio in preparazione alla visione degli spettacoli ed avrà l'opportunità di incontrare gli artisti, le compagnie del festival ed intervistare il pubblico presente.L'esperienza a Dro s'inserisce in un ampio progetto di accompagnamento alla visione della durata di 20 mesi strutturato in laboratori scolastici ed extrascolastici, visione di spettacoli, partecipazione a festival. Il progetto Nuovo Pubblico Esercizio prevede, inoltre, la realizzazione di una rassegna 2013/2014 in occasione della quale verranno proposti nei teatri del territorio dell'Alto Mantovano 5 spettacoli selezionati dai gruppi di visione composti dagli allievi dei laboratori.Nuovo Pubblico Esercizio è un progetto coordinato da Teatro Magro Cooperativa Sociale o.n.l.u.s. e realizzato in partnership con il Comune di Asola, Comune di Castiglione delle Stiviere, Comune di Cavriana, Comune di Guidizzolo e Comune di Medole.Finanziato nell'ambito del bando "Favorire l’accesso alla cultura e la partecipazione del pubblico" di Fondazione Cariplo, "Nuovo Pubblico Esercizio" è patrocinato dalla Provincia di Mantova.

Teatro Magro nasce come gruppo teatrale a Mantova nel 1988, sotto la direzione artistica del regista Flavio Cortellazzi. Oggi, in modo consolidato e strutturato, l’attività artistica si muove nell'ambito definito “teatro sperimentale e di ricerca” per superarne gli spazi e i confini.Teatro Magro spende la propria opera in ambiti diversi,presentando un'offerta culturale, divulgativa, sociale ed educativa variegata e multidisciplinare attraverso laboratori teatrali, letture animate, performances, progetti territoriali, service. Teatro Magro attinge dalla quotidianità e dal vissuto denunciando lo stereotipo, il luogo comune, la retorica, il tutto permeato da un’ironia che costringe a mantenere sempre alto il livello di attenzione e l'osservazione critica della realtà,per una prospettiva indipendente e disincantata.