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Cassano Magnago “Cassano vissuta da una lucertola” Buongiorno a tutti, belli e brutti, cattivi e buoni….. anzi, diciamo saluti a tutto il popolo di Cassano Magnago così non perdiamo tempo! Come? Chi sono? Ah si certo, avete ragione...ora mi presento: sono la vecchia e decrepita lucertola Zack. So che, detto così non vi dice niente, ma vivo qua a Cassano dall’era dei draghi volanti che svolazzavano come fanno ora le mosche e i moscerini intorno a noi… cioè, dando moltissimo, ma proprio moltissimooo fastidio.

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Cassano Magnago“Cassano vissuta da una lucertola”

Buongiorno a tutti, belli e brutti, cattivi e buoni….. anzi, diciamo saluti a tutto il popolo di Cassano Magnago così non perdiamo tempo!Come? Chi sono? Ah si certo, avete ragione...ora mi presento: sono la vecchia e decrepita lucertola Zack.

So che, detto così non vi dice niente, ma vivo qua a Cassano dall’era dei draghi volanti che svolazzavano come fanno ora le mosche e i moscerini intorno a noi… cioè, dando moltissimo, ma proprio moltissimooo fastidio. Sono nato tra le montagne e le colline delle Alpi che, in relazione alla mia statura possono essere paragonate all’Himalaia.

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Appena ho aperto gli occhi sulla mia esistenza mi sono trovato faccia a faccia con uno di quei mostruosi e fastidiosi draghi volanti, tutto solo… senza genitori. Ovviamente, appena venuto al mondo non sapevo che, in teoria, noi lucertole dovevamo scappare appena vedevamo un coso

del genere, ma io mi sono messo a strillare e a ridere contemporaneamente. Mi ricordo perfettamente la faccia sbigottita del drago che mi fissava confuso. Non ho ben capito perché, ma dopo un po’ il drago è volato via, come intimorito dai miei versi. È da quel giorno che è iniziata la mia avventura, e ovviamente anche la vita su questo mondo strampalato.

Un giorno ho chiesto un passaggio ad un taxi dell’epoca: l’aquila che volava sulle montagne rocciose.

Questo uccello mi portò a Cassano Magnago, la città che diventò la mia casa.A quel tempo Cassano non era che un semplice paesino formato da poche abitazioni tra cui due casette in cui vivevano pastori e agricoltori. All’inizio trovai alloggio nell’hotel cinque stelle “le Scarpe”, formato da due scarpe gigantesche. La cosa che mi ha colpito di più dell’hotel è stata la location: sulle rive del Rile.

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Ora è ormai sottovalutato, ma quando sono arrivato io era uno spettacolo immenso, poi, per noi lucertole era come un mare. Una mattina l’hotel mi ha fornito l’attrezzatura da immersione, bruttissima, un misto di viti e rottami per intenderci. Presi una barca color arcobaleno e andai al largo del Rile, ovviamente stando attento alla corrente. Mi buttai in acqua con un tonfo metallico. Appena ho aperto gli occhi ho visto uno spettacolo di colori e luci che ricordo come se l’avessi fatto ieri…

Vidi immediatamente due murene, un delfino e una balena gigantesca che nuotavano vicini a coralli e alghe passarmi di fianco, quasi travolgendomi. Mi è venuta immediatamente la pelle d’oca. Ora, tanto per intenderci, non che le lucertole possano avere la pelle d’oca, ma è per modo di dire. Subito dopo vidi un sottomarino nel profondo degli abissi che mi salutò con il clacson.

Appena uscii dall’acqua vidi un ornitorinco sotto un albero che leggeva un libro gigantesco ed una barca in metallo che mi stava per travolgere! Mi spostai immediatamente e mi vidi venire incontro una nave rossa che passava davanti a un pesce gigantesco. Ritornai all’hotel “la Scarpa” dove lasciai con rammarico l’attrezzatura da sub che mi avevano fornito la mattina. Ah, prima che me ne dimentichi, non che c’entri molto con la

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storia, ma devo proprio dirvi che quell’attrezzatura era riscaldata dato che noi lucertole siamo a sangue freddo! Chiusa la parentesi riscaldamento corporeo o rischio congelamento ritorniamo a noi. Vediamo… dov’eravamo arrivati? Ah già, si, dopo l’immersione. Entrai nella mia meravigliosa cameretta con letto a castello e mi addormentai immediatamente.

Il tempo passò, la città di Cassano Magnago si espandeva, gli anni passavano e io comprai una casa tutta mia: una scarpa rossa che aveva come depandance una calza gialla. Diciamo che per noi lucertole quella era una vera e propria villa. Era situata in riva al mio mare, che in questo caso era il Rile. Arrivarono i cosiddetti anni 30’, in cui nacque il primo supereroe: Superman! Un giorno, stanco di vedere solo case e piedi che mi urtavano chiesi un passaggio al nuovo taxi, appena messo sulle strade aeree delle lucertole…. : presi infatti un supereroe, che in questo caso era una imitazione cassanese di Superman, che mi portò sempre più in alto, talmente in alto che mi sembrò di intravedere il vulcano Etna tra le nuvole. Poi tornammo giù e sorvolammo tutta Cassano Magnago. Ora, tanto per capirci, ma vi immaginate cosa possa pensare una piccola e insignificante lucertolina che sorvola i piccoli comignoli di mattoni sui tetti delle case?Appena tornato alla mia casetta-scarpa-calza gialla mi buttai nel mio morbidissimo letto di tovagliolo con di fianco forchetta e coltello…..sapete, non si sa mai... Ero ancora con la mente tra le nuvole, entusiasta della giornata e grato a Superman e a colui che l’ha inventato. Ovviamente, la vita non può mai passare liscia come si pensa o si spera. Intorno agli anni 40’ infatti arrivò anche la guerra, precisamente la SECONDA GUERRA MONDIALE, una vera e propria carneficina. La mia povera casettina fu distrutta da un elicottero da guerra che in quel momento stava passando proprio di lì, ma per mia fortuna in quel momento ero a fare la spesa dall’altra parte di Cassano. Ma vi immaginate che tristezza ho provato tornando a casa e non trovandola più? Della mia abitazione era rimasta solo la struttura della suola della scarpa…. Mi rimaneva solo quella… ed un profumo di patatine fritte che proveniva dalla mia borsa della spesa. Avevo comperato un pacchetto maxi di patatine fritte per il film che avevo previsto di vedere con alcuni miei amici, ma come potete immaginare il programma è saltato. Non c’era nemmeno più il mio cane in giardino! Ovviamente, non che avessi un cane in pelle e ossa, perché è troppo grande per me, ma quella statua di gesso a forma di cane che ornava il

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mio giardino era meravigliosa, me l’aveva regalata un mio amico dinosauro col cappello quando ero piccolo e mi ci ero affezionato molto.Quando la fine della guerra arrivò, perché tutto ha una fine, Cassano iniziò a rianimarsi e dopo qualche anno era di nuovo splendida grazie alla meravigliosa voglia di rinascere dei suoi cittadini. La guerra era quasi dimenticata, come un ostacolo ormai oltrepassato. Vi starete chiedendo dove ho vissuto per tutti gli anni successivi, dato che la mia mega villa in riva al Rile era stata distrutta. Beh.. diciamo che ho trovato vari alloggi bizzarri: il primo è stato il motore di un vecchissimo camion sfumato di rosa, solo che era un po’ scomodo; il secondo è stata una cartella con zona notte in uno stivale: un meraviglioso bilocale; il terzo, un

trenino giocattolo ad alta velocità, solo che poi il bambino proprietario lo ha ritrovato nell’erba alta del giardino e mi ha cacciato di casa. Il quarto fu un sacco usato e pieno di polvere di un aspirapolvere che puliva i tappeti (almeno credo che lo fosse visto quello che c’era prima dentro). L’ultima abitazione, che è quella in cui sto passando la mia vecchiaia da lucertola, è stata uno scarpone…bucato (numero quarantasei se non di più) diciamo che è comodissima come casa: termica, super accessoriata,

impermeabile…ha tutto quello che serve ad una vecchia lucertola. La location della mia attuale villa è in via Sant’Agostino, proprio davanti al calzolaio Aldo. Ogni mattina mi trovo un grappolo d’uva davanti alla porta, non so chi sia a portarmelo ma ho sempre pensato di avere qualche ammiratore segreto…per le fantastiche storie che invento. Al momento il mio migliore amico è Renna, una renna appunto, anche lei è in gesso, che ha preso il posto del mio vecchio cane in giardino. Il mio passatempo preferito da vecchietto decrepito è stirare con l’asse da stiro dei piccoli scarti di stoffa che trovo per strada, come fazzoletti, oppure gli scarti di pelle del calzolaio.

Ma… non perdiamoci in chiacchere che è meglio…è giunta l’ora di salutarsi.Spero che questa storia vi sia piaciuta, non vi obbligo ad apprezzare questa meravigliosa (per me, ovviamente) testimonianza scritta, ma se non vi è piaciuta affatto o vi siete annoiati venite a dirmelo in via Sant’Agostino….vi aspetto!