istitutomaserati.edu.it · Web view(Rose di carta realizzate dagli alunni del nostro Istituto in...

23
La ricerca degli orizzonti Bollettino aprile-maggio

Transcript of istitutomaserati.edu.it · Web view(Rose di carta realizzate dagli alunni del nostro Istituto in...

La ricerca

degli orizzonti

Bollettino aprile-maggio

Salone del libro di Torino

Giovedì 18 le classi 1SB e 1SC del nostro Istituto si sono recate a Torino per il Salone Internazionale del Libro che si rinnova ogni anno a maggio. L’ambientazione è di per sé d’eccezione: i quattro padiglioni di Lingotto Fiere,un capolavoro di architettura industriale, comprensorio del celebre stabilimento Fiat disegnato fra il 1915 e il 1922 e ammirato da Le Corbusier. Dal 1985 il complesso è stato trasformato da Renzo Piano in centro espositivo, congressuale e commerciale. Il Salone promosso dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura è giunto alla sua trentesima edizione e ha contato 1.080 espositori. La fiera si pone come la più grande libreria italiana del mondo, un prestigioso festival culturale, un essenziale punto di riferimento internazionale per gli operatori professionali del libro e un importante progetto educational dedicato alla promozione del libro e della lettura presso i giovani lettori.

Quest’ultima accezione ha in particolare motivato la nostra partecipazione. Dopo un primo momento di disorientamento, dovuto alla novità dell’esperienza e alla necessità di orientarsi tra i molti espositori, (noi ragazzi avremmo preferito una disposizione per generi più che per case editrici) abbiamo potuto organizzare la nostra visita aggirandoci tra gli stand alla ricerca di “vecchi amici” e nuove proposte.

Il salone è un’occasione per allargare i propri orizzonti culturali e una continua sollecitazione per gli occhi e la mente.

Vi regaliamo alcuni degli scatti più curiosi

Nel primo pomeriggio abbiamo poi potuto partecipare a due incontri con gli autori

Nel primo Andrea Marcolongo, autrice del best-seller “La lingua geniale, 9 ragioni per amare il Greco” e Piergiorgio Odifreddi, matematico, logico e saggista hanno avuto mezz’ora a testa per raccontare il senso del greco e della matematica, del perché sono importanti da studiare e di cosa ci possono dire su di noi e sul mondo.

Nel secondo, in un dialogo spontaneo e divertente, Giacomo Mazzariol, autore del libro “Mio fratello rincorre i dinosauri”si è confrontato con i ragazzi della generazione z su amicizia, scuola e futuro

Classi 1SB 1SC

Festa dei

libri e delle rose

Il 23 aprile in Spagna e in particolare in Catalogna, in occasione della festa di San Giorgio, si celebra la “Festa dei libri e delle rose”. Anche noi dell’Istituto “Maserati abbiamo deciso di dedicare una mattinata per promuovere la lettura. Il tema scelto per questa edizione è stato “il viaggio”, inteso come cambiamento, come modo per crescere e acquisire nuove esperienze. La redazione del bollettino ha deciso, quindi, di realizzare dei portachiavi con il logo della rosa dei venti. L’idea è scaturita da una visita didattica della 3SC alla mostra di Keith Haring, ospitata a Palazzo reale a Milano fino alla metà di giugno. L’artista americano aveva creato una serie di spillette, distribuendole, poi, tra i viaggiatori della metropolitana. Ben presto si era reso conto che l’oggetto era divenuto uno strumento di confronto, di appartenenza per coloro che lo indossavano. La redazione ha voluto creare un gadget che ricordasse agli studenti l’esperienza della Festa del libro e potesse essere uno strumento per riconoscersi lettori e confrontarsi sulle proprie passioni.

Per l’occasione abbiamo invitato due autori, i cui libri possono essere l’occasione per conoscere meglio alcuni aspetti della realtà che ci circonda.

Il primo scrittore che abbiamo incontrato è stato Giorgio Scianna, autore del romanzo “La regola dei pesci”.

Questo romanzo racconta la storia di quattro liceali che, alla fine della quarta, decidono di fare una vacanza in Grecia. A settembre, però, alla riapertura della scuola, i loro banchi sono vuoti; dei ragazzi non si hanno più notizie dal 22 luglio. I genitori sono distrutti dall’ansia e dalla mancanza di informazioni, nonostante siano state avviate le ricerche da parte della Farnesina. Improvvisamente uno di questi ragazzi, Lorenzo, ritorna a casa. E’ visibilmente provato e non vuole raccontare nulla di quanto accaduto a lui e ai suoi compagni perché tra loro hanno stretto un patto e romperlo sarebbe perdere la fiducia dei suoi amici.

L’intervento dell’autore è stato molto interessante e chiarificatore per farci capire da dove egli sia partito per concepire la storia dei quattro giovani protagonisti, affascinati dai video di propaganda online e dalla promessa di una comunità priva di competitività o ansie sociali. L’aspetto centrale della vicenda, che l’autore ha voluto ribadire durante l’incontro, è costituito dalla evidente confusione che gli adolescenti provano verso il futuro e dalla loro voglia di fare qualcosa che cambi la loro esistenza. Nello stesso tempo Scianna ha invitato gli adulti presenti ad ascoltare le voci silenziose dei ragazzi che chiedono aiuto perché non sanno cosa fare in questa società priva di veri valori. Durante l’incontro lo scrittore ha posto l’accento anche che caratterizzano il nostro tempo come la “decrescita felice” e le ideologie politiche e sociali che si stanno diffondendo nel nostro paese.

(Rose di carta realizzate dagli alunni del nostro Istituto in occasione della Festa del libro e delle rose guidati dalla Professoressa Elisabetta Bersani.)

Il secondo incontro ci ha fornito l’occasione di conoscere più da vicino Michele Tranquilli e la sua associazione YouAid.

Michele, mentre ancora frequentava il liceo, è partito per l’Africa come volontario e, sul campo, ha capito cosa poteva fare per aiutare concretamente le popolazioni in difficoltà. Per questo ha deciso di fondare una associazione, YouAid appunto, che utilizza  il denaro raccolto per la costruzione di scuole e ospedali, senza che perdere tempo con le pratiche burocratiche che, secondo la sua esperienza, troppo spesso rovinano anche i progetti migliori.

Una Buona Idea, il libro presentato durante l’incontro con noi studenti del Maserati,  racconta questa sua esperienza. Michele ha capito che ogni buona idea deve essere sempre supportata dalla buona volontà e dalla condivisione: questa equazione, riportata anche sulla copertina del suo libro, riesce davvero a cambiare il mondo.

Michele ci ha raccontato come sia riuscito, utilizzando internet e i social network, a diffondere la sua piccola grande idea e a raccogliere i fondi necessari per aprire scuole, asili per i bambini e ospedali e a impiegare la stessa popolazione africana nella produzione di beni di prima necessità.

Il suo entusiasmo e la sua carica sono stati veramente molto coinvolgenti e tutti noi ci siamo domandati come mettere in pratica il suo esempio per fare qualcosa di veramente concreto e positivo anche nella nostra città.

Ringraziamo anche l’autore Guido Conti che, per il secondo anno, si è prestato ad una collaborazione con la nostra scuola gestendo un laboratorio per gli studenti delle medie, ospiti nel nostro istituto in occasione del Didalab

Nell’ambito della manifestazione è stato indetto il concorso “La lettura in una foto”. Ringraziando tutti i partecipanti, pubblichiamo lo scatto di Martina Laterza della 2sc che è risultata vincitrice (il premio?...un libro!!!)

Per l’edizione 2017 abbiamo voluto coniugare parola e immagine ospitando l’esposizione “In direzione ostinata e contraria” di Emanuela Reggiani che aveva fatto del viaggio una filosofia di vita

Mattia Repetti 2AI

Rubrica : Dillo in versi

Con questi versi di salutiamo tutti i maturandi che si avviano verso nuovi orizzonti

Istituto Maserati

Ricordo il primo giorno

Adesso sono alla fine del mio sipario

Con grande rammarico

Ci dobbiamo salutare.

L’addio che non vorrei.

Ma la vita è così

Io vado lasciando la speranza

Che il mio ricordo sia nei vostri cuori

Luca Nascimbene 5EA

“Rime di rabbia” è un libro di Bruno Tognolini che raccoglie cinquanta poesie sulle piccole e grandi rabbie dei piccoli. Sono poesie da leggere per ridere, per consolarsi, per trovare la parola giusta al momento giusto.

Io per farvelo conoscere ho scelto questa, la “Rima dell’ aspetta aspetta” …

· Solo un attimo, arrivo !

Cade giù il primo sasso

· Eccomi, adesso arrivo !

La torre frana in basso

· Aspetta, sto venendo!

Volano via i falconi

· Eccomi, sto arrivando!

Fuggono i castellani

· Un minuto, ho finito!

Crollano giù le mura

· Si, eccomi, ho capito!

Fumo, polvere scura

- Uffa, solo un istante!

Ora non c’è più niente

- Son qui, cosa volevi?

- Dunque? Perché chiamavi?

- Che c’è? Ti sei incantato?

Niente, c’ era un castello

Ma è crollato

Raissa Benenti 2SC

Rubrica:Recensioni

Per l’ultimo appuntamento dell’anno con il nostro bollettino vi lasciamo con una recensione un po’ speciale:il power point realizzato dalle classi 2SB,3SC,4SB quale spunto di riflessione sul libro Classici per la vita del prof.Nuccio Ordine che gli studenti hanno avuto il piacere di incontrare.

Progetto Händel

Martedì 23/05 gli alunni delle classi IVSB e III SC hanno assistito al balletto “Progetto Händel presso il Teatro Alla Scala di Milano.

Si tratta si un balletto composto dal coreografo Mauro Bigonzetti che, in precedenza, aveva già realizzato altri lavori sulle musiche barocche di questo autore. Lo spettacolo si articola in due momenti differenti: la prima parte, vede la presenza di sedici danzatori che, sul palcoscenico completamente spoglio e accompagnati solamente dalle note di un pianoforte, hanno eseguito coreografie contemporanee giocate sugli “off balance” (i cosiddetti fuori peso). In questa prima parte l’atmosfera è stata particolarmente suggestiva anche se mancavano i colori e tutto l’allestimento era monocromatico. I due ballerini solisti, Nicoletta Manni, prima ballerina del Corpo di ballo della Scala, e Gabriele Corrado, sono stati veramente molto bravi soprattutto nei passi a due, sicuramente molto impegnativi dal lato tecnico ma, nello stesso tempo, molto suggestivi e commoventi.

La seconda parte è molto più articolata e vivace sia per la presenza di diversi strumenti musicali (violino, oboe, flauto, violoncello e clavicembalo) sia per la partecipazione dei ballerini coinvolti in vari momenti di ensamble. Anche i costumi più colorati e le luci di scena hanno prodotto un effetto di maggiore leggerezza e di divertimento. Inoltre assistere a questo spettacolo ci ha permesso di ascoltare il suono del clavicembalo, usato da Georg Friedrich Händel nelle sue composizioni. Grazie alla lezione tenuta dal nostro Dirigente scolastico, avevamo scoperto le caratteristiche di questo antico strumento e così abbiamo pienamente apprezzato la musica e l’atmosfera che si è creata durante lo spettacolo. Per alcuni di noi, poi, l’emozione è stata doppia perché hanno potuto assistere per la prima volta a uno spettacolo in uno dei teatri più belli e famosi del mondo.

Augurandovi buone vacanze di lettura vi lasciamo con il racconto vincitore del torneo “Per un pugno di libri” giunto alla sua seconda edizione e che quest’anno ha visto coinvolte la 1AI e la 1SB…

LA FINE DI ÖTZI

5000 anni fa un uomo di nome Ötzi viveva vicino all’odierno confine tra Austria e Italia, nella zona di Velturno dove allora si parlava una lingua mesopotamica. Era un uomo piuttosto “ricco” perché era un grande cacciatore fin troppo ossessionato da questa sua passione. Infatti stava via anche settimane pur trovare l’Orso, un animale predatore dal quale si potevano ricavare vestiti (come il suo maestoso cappello, che si era costruito quando aveva catturato il suo primo animale).

Un giorno uscì di casa molto turbato dopo un violento litigio con la moglie per un futile motivo. Viaggiò per diverse ore e arrivò sulle montagne dove incontrò un gruppo di cacciatori del suo villaggio. Qui notò che tra di loro era presente il fratello di sua moglie. Si chiamava Hambo; i due erano in buoni rapporti, la sua prima caccia all’orso l’aveva fatta con lui. Anche Hambo indossava un cappello di pelle di orso. Ötzi era molto stimato nella comunità di cacciatori. Insieme decisero di dividersi in squadre per fare una sfida. Ötzi e Hambo, contro tutti gli altri. Il vincitore era colui che portava a casa l’animale più grosso e, se fossero riusciti i due cognati, sarebbero stati eletti capi assoluti dei cacciatori, se invece ci fossero riusciti gli altri, Ötzi e Hambo avrebbero dovuto rinunciare ai loro cappelli pregiati. Ötzi propose di cacciare un orso, come solo loro sapevano fare, Hambo non poteva essere più d’accordo, si incamminarono verso le montagne innevate dove gli orsi più grossi cacciavano indisturbati. Durante il viaggio, videro in lontananza delle nuvole scure, ma i due, carichi di orgoglio, non osarono neanche pensare di rinunciare alla gloriosa vittoria. In lontananza scrutarono i loro avversari che tentavano di uccidere un alce, piuttosto grande, ma l’animale che avrebbero preso loro era grosso almeno il doppio. Hambo udì il richiamo di un orso, veniva da nord, i cacciatori si precipitarono. Con astuzia e ingegno intrappolarono l’orso, a quel punto Ötzi lo colpì alla schiena con una lancia e Hambo, scoccò una freccia che colpì l’orso in fronte. L'animale morì istantaneamente. Ötzi creò una corda e con essa legò le zampe dell’orso e così s’incamminarono. Ma , mentre trascinavano la loro preda Hambo cominciò a desiderare la vittoria tutta per sé… Ötzi si fidava di lui e durante la camminata, gli raccontò del litigio con la moglie, questo alimentò ancora di più la voglia Hambo di “eliminare la concorrenza” dato che era molto legato alla sorella. Mancavano circa tre chilometri al villaggio, Ötzi si fermò, voleva osservare il panorama, ma a quel punto venne colpito in testa da un pugno di Hambo che gli fece cadere il cappello. Hambo disse che voleva essere lui e solo lui il gran capo dei cacciatori, prese il suo cappello e lo sventolò come fosse un giocattolo, ignorando il valore affettivo che aveva per Ötzi. Hambo incoccò un fraccia speciale, era di un legno più leggero, la punta era di selce affilata e con questa colpì di striscio il rivale. Ötzi prese del pietrisco da terra e lo tirò verso Hambo, che rimase cieco per qualche istante, Ötzi ne approfittò e cerco di scappare, era un po' traballante, ma conosceva la zona abbastanza bene. Per sua sfortuna, però, anche Hambo era molto bravo a orientarsi e conosceva le strade che Ötzi percorreva di solito. Hambo tirò un'altra freccia, mirando alla testa. Ötzi correva vicino a un ciglio di un precipizio. La freccia era sbilanciata e lo colpì di striscio sulla spalla, il legno di bassa qualità della freccia si spezzò nell’impatto, ma la punta rimase conficcata, faceva male, molto male! Ötzi perse l'equilibrio e cadde dal precipizio. Hambo lo diede per spacciato e tornò al villaggio raccontando che, per disgrazia, Ötzi era stato ucciso dall’orso. La moglie scoppiò in lacrime, lo aveva avvertito, quella mattina avevano litigato per la caccia. Ma Ötzi non era morto, era solo caduto e svenuto. Quando si era risvegliato stava per morire dissanguato, aveva dolori ovunque. Allora si era ricordato della moglie, a cui voleva bene nonostante i litigi. Aveva pensato anche al suo desiderio di avere un figlio, alle tante volte che aveva pensato di veder crescere un bambino e al quale insegnare ad andare a caccia ma, a causa della sua ossessione, non aveva potuto realizzare i suoi sogni. FINE

Bianchi, Chafak, Graziano, Marino, Napolitano, Pilato